Il commissario Ast Macerata, Antonio Draisci, ha provveduto alla nomina dei subcommissari. Milco Coacci diventa subcommissario amministrativo, mentre a Daniela Corsi va il settore sanitario dell’azienda sanitaria territoriale.
La dottoressa Daniela Corsi negli ultimi 2 anni ha già rivestito il ruolo di direttore dell’Area Vasta 3 che, in aggiunta alla esperienza professionale in qualità di direttore del dipartimento di emergenza e direttore dell’unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione, le conferiscono un bagaglio formativo di alto profilo per l’incarico assegnato.
Il dottor Milco Coacci, invece, è un esperto in controllo di gestione e con lunga esperienza di dirigenza amministrativa, ha già ricoperto incarichi di profilo manageriale in qualità di direttore amministrativo presso le agenzie regionali di protezione ambientale delle Regioni Marche e Umbria; attualmente riveste l’incarico di direttore dell’unità operativa complessa “ufficio relazioni con il pubblico e qualità” dell’AST di Macerata.
“Con la nomina dei subcommissari sanitario e amministrativo – ha dichiarato Antonio Draisci - l’azienda sanitaria territoriale di Macerata acquisisce la piena funzionalità in aderenza a quanto indicato nella DGRM 1869/2022”.
Un calorimetro che calcola il fabbisogno calorico a riposo, un apparecchio per la prevenzione del piede diabetico, macchine fotografiche per il monitoraggio dell’evoluzione della patologia. Sono i più importanti tra i dispositivi donati dall’Associazione diabetici Recanati Loreto alla diabetologia della azienda sanitaria territoriale di Macerata.
Fitmate è un calorimetro portatile che misura in pochi minuti il consumo di ossigeno a riposo, fornendo una misura accurata del dispendio energetico basale. I test possono essere eseguiti con maschere multiuso in silicone, con boccaglio e filtro antibatterico.
Il Micromotore Medi Power Aspir 30000g serve per la prevenzione e il trattamento del piede diabetico ed, evitando la degenerazione del problema, riduce notevolmente costi e impatto della cura. Tre macchine fotografiche e computer serviranno per la raccolta di materiale fotografico da scambiare tra medici curanti per monitorare l’evoluzione della malattia.
La donazione si è svolta alle 11 presso la sala riunioni dell'Ospedale di Comunità di Recanati, alla presenza del vice presidente e assessore alla sanità Filippo Saltamartini, del dottor Gabriele Brandoni, responsabile U.O.S.D. Diabetologia e Nutrizione Clinica dell’Ast di Macerata e dei collaboratori, del commissario straordinario dell’Ast di Macerata Antonio Draisci, del sindaco di Recanati Antonio Bravi, del presidente dell’Associazione Sauro Galassi e a titolo personale della dottoressa Nadia Storti, neo commissario della AST di Ancona ma che ha dato un decisivo contributo ad avviare la diabetologia a Recanati.
“La nostra regione è in prima linea nella lotta al diabete: e Macerata è stata virtuosa nell’attivare un percorso integrato che segue il paziente in tutte le sfaccettature della malattia - ha detto l’assessore Saltamartini - vanno sostenute le associazioni sempre in prima linea nell’organizzazione degli screening e nel sostegno ai malati. Il mio ringraziamento va a loro ma anche a tutto il personale della Diabetologia, che assicura una assistenza continua ai malati”.
Quella di Macerata attualmente è la diabetologia con il maggior numero di pazienti nelle Marche, comprendendo Macerata, Recanati, Tolentino, San Severino e Loreto (per vicinanza geografica). Ha in cura 6600 persone circa a Macerata, 1000 a Recanati, 700 a San Severino e 400 a Loreto.
A Macerata sono operative: la parte medica che si occupa del piede, quella nutrizionale e la parte tecnologica. Su Macerata e Recanati sono attivati percorsi agevolati per visite cardiologiche e oculistiche (per il fondo dell’occhio, patologia spesso associata al diabete) e anche ginecologiche per il diabete gestazionale.
Nelle Marche soffrono di diabete circa 80 mila persone (67 mila seguite dai centri diabetologici, le restanti dai medici di base), il 4,4% della popolazione, con oltre 300 pazienti pediatrici. Ci sono 15 Centri di Diabetologia per adulti più uno pediatrico (presso il Salesi), da tempo collegati in rete e 13 Associazioni territoriali di pazienti con diabete.
"E’ indispensabile partire con la prevenzione dalle scuole - ha sottolineato Saltamartini - quasi il 40% dei bambini oggi sono obesi e questa malattia può avere gravissime conseguenze nello sviluppo dei più piccoli, portando a conseguenze spesso irreversibili. L’educazione ad una dieta equilibrata e alla corretta attività fisica sono fondamentali. Senza contare l’importanza degli screening che sono facili e veloci”.
Carenza di bombole di ossigeno nelle Farmacie delle Marche. A denunciare la situazione è il presidente di Federfarma Andrea Avitabile, il quale ha spedito una missiva che ha come destinatari l’assessore alla sanità regionale Filippo Saltamartini, Armando Gozzini direttore Ars Marche e Luigi Patregnani responsabile della funzione farmaceutica Ars Marche.
“A distanza di alcune settimane dalla precedente comunicazione di pari oggetto – si legge nella lettera - siamo costretti a replicare la segnalazione evidenziando che nessun intervento è stato concretizzato per rifornire di bombole di ossigeno i cittadini e le farmacie preposte al servizio”.
“Consideriamo gravissimo il disservizio a cui, nonostante segnalazioni ufficiali, non si é data nessuna soluzione. Al momento le farmacie delle province di Macerata e Fermo e solo alcune della provincia di Ancona ci avvertono della gravità crescente della situazione”.
“Informano anche sulla necessità di dover dare risposte concrete alla popolazione che , in mancanza, sta accusando i farmacisti del disservizio costringendoli a presentare direttamente esposti alle Autorità competenti, prosegue il presidente di Federfarma nella missiva .
“Nella certezza di trovarvi interessati a quanto sopra esposto , nella comune volontà di dare risposte certe alla popolazione , restiamo in attesa di urgenti informazioni “ conclude.
Niente tampone agli asintomatici dopo 5 giorni e mascherine Ffp2. Nuove regole nella circolare del ministero della Salute che aggiorna le indicazioni sulla gestione dei casi Covid-19 e dei contatti stretti di casi Covid-19.
Nello specifico l'ordinanza prevede questo. Le persone risultate positive ad un test diagnostico molecolare o antigenico per Covid-19 sono sottoposte alla misura dell'isolamento, con le modalità di seguito riportate.
- Per i casi che sono sempre stati asintomatici e per coloro che non presentano comunque sintomi da almeno 2 giorni, l’isolamento potrà terminare dopo 5 giorni dal primo test positivo o dalla comparsa dei sintomi, a prescindere dall’effettuazione del test antigenico o molecolare;
- Per i casi che sono sempre stati asintomatici l’isolamento potrà terminare anche prima dei 5 giorni qualora un test antigenico o molecolare effettuato presso struttura sanitaria/farmacia risulti negativo;
- Per i casi in soggetti immunodepressi, l’isolamento potrà terminare dopo un periodo minimo di 5 giorni, ma sempre necessariamente a seguito di un test antigenico o molecolare con risultato negativo.
- Per gli operatori sanitari, se asintomatici da almeno 2 giorni, l’isolamento potrà terminare non appena un test antigenico o molecolare risulti negativo.
- I cittadini che abbiano fatto ingresso in Italia dalla Repubblica Popolare Cinese nei 7 giorni precedenti il primo test positivo, potranno terminare l’isolamento dopo un periodo minimo di 5 giorni dal primo test positivo, se asintomatici da almeno 2 giorni e negativi a un test antigenico o molecolare.
"È obbligatorio, a termine dell’isolamento, l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2 fino al decimo giorno dall’inizio della sintomatologia o dal primo test positivo (nel caso degli asintomatici) - si legge ancora nella circolare -, ed è comunque raccomandato di evitare persone ad alto rischio e/o ambienti affollati. Queste precauzioni possono essere interrotte in caso di negatività a un test antigenico o molecolare".
CONTATTI STRETTI CON SOGGETTI POSITIVI
A coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al Covid-19 è applicato il regime dell’autosorveglianza, durante il quale è obbligatorio indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto.
Se durante il periodo di autosorveglianza si manifestano sintomi suggestivi di possibile infezione da Sars-Cov-2, è raccomandata l’esecuzione immediata di un test antigenico o molecolare. Gli operatori sanitari devono eseguire un test antigenico o molecolare su base giornaliera fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con un caso confermato.
Nel corso della giunta regionale odierna sono stati nominati i commissari straordinari delle cinque aziende sanitarie territoriali, che dal primo di gennaio saranno operative e si sostituiranno all’azienda sanitaria unica regionale delle Marche. Resteranno in carica fino dell’espletamento del bando per la nomina dei direttori generali.
Per quanto riguarda l'azienda sanitaria territoriale di Macerata a subentrare alla dottoressa Daniela Corsi, sarà il dottor Antonio Draisci, già direttore amministrativo degli "Ospedali Riuniti Marche Nord".
Proprio l’azienda ospedaliera "Ospedali Riuniti Marche Nord" è stata incorporata nella Ast di Pesaro-Urbino, che subentra a tutti gli effetti e senza soluzione di continuità nell’attività e nei rapporti dell’azienda ospedaliera cessata.
Gli altri commissari nominati sono: per Ancona Nadia Storti, per Fermo Roberto Grinta e per Ascoli Piceno Vania Carignani.
Rifiuta il ricovero dopo aver lamentato la mancanza di un posto letto. È quanto avvenuto quest'oggi al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata. Protagonista l'83enne che, tramite il figlio, aveva lamentato ieri la mancanza di un letto adeguato al suo peso dopo essersi recato al nosocomio. Nell'occasione era stato anche richiesto l'intervento dei carabinieri, che avevano consigliato al parente di portare una brandina da casa.
L'anziano era stato preso in cura dai sanitari a partire dalla mattinata del 28 dicembre per il peggioramento di un’infezione in seguito a una caduta avvenuta tre mesi fa, che gli ha causato la frattura della clavicola destra.
"Nel pieno delle sue facoltà mentali, ha rifiutato il ricovero in medicina proposto contro parere medico dopo essere stato informato, alle 13 di oggi, della disponibilità di un posto letto". A spiegarlo è il dottor Emanuele Rossi, direttore del pronto soccorso dell'ospedale di Macerata. L'uomo ha lasciato la struttura sanitaria con una prognosi di 10 giorni.
"Ci tengo a ribadire che il paziente - spiega il primario - è stato sempre tenuto nel lettino del pronto soccorso in maniera conforme alla normativa vigente, ricevendo il vitto come da disposizioni aziendali". "Nessuno è stato costretto a dormire sul pavimento" precisa, smentendo quanto dichiarato ieri dal figlio dell'uomo in un articolo apparso su questa testata.
"Mancanza di posti letto: mio padre costretto a dormire sul pavimento". Questo quanto si è verificato al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata, stando a quanto denunciato dal figlio di un uomo di 83 anni.
“Mio padre, M.S.F. , è stato ricoverato lo scorso 28 dicembre per il peggioramento di un’infezione in seguito a una caduta che gli ha causato la frattura della clavicola - racconta -. Purtroppo per via della sua mole (pesa oltre 100 chilogrammi n.d.r.) non è stato possibile trovargli un posto letto adeguato".
"La prima notte (ieri n.d.r.) lo hanno fatto dormire su una sedia - prosegue il figlio del paziente - mentre per oggi gli hanno disposto una sorta di materassino per farlo riposare sul pavimento. È un calvario dal quale non riusciamo a vedere la fine, anche la barella che gli è stata data non è adatta per mio padre. Mi chiedo come sia possibile nel 2022 vivere una situazione del genere in un ospedale provinciale".
"Come prima azione mi sono subito rivolto al Tribunale del malato per denunciare quanto accaduto", sottolinea. “Ora molto probabilmente sarò costretto a portarmi una brandina da casa per poter far dormire mio padre in maniera dignitosa".
"Le motivazioni addotte dal personale sanitario - spiega ancora l'uomo - riguardano la mancanza di posti letto disponibili. In dotazione avevano solamente una barella, ma inadeguata al caso specifico, visto il peso di mio padre e la sua altezza. Finora non sappiamo quanto ancora dovrà restare ricoverato in queste condizioni, è scandaloso, mi auguro che chi ha permesso tutto questo sia chiamato ad assumersi le proprie responsabilità”, conclude l'uomo.
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LA SMENTITA DEL DIRETTORE DEL PRONTO SOCCORSO DI MACERATA: LEGGI QUI
Dal prossimo 31 dicembre, sarà dismessa la piattaforma unica nazionale per la gestione del sistema di allerta Covid-19 e la relativa App "Immuni", che ha avuto la finalità di allertare le persone entrate in contatto stretto con soggetti risultati positivi al virus.
Dalla stessa data verrà interrotto ogni trattamento di dati personali effettuato dal Ministero della salute ai sensi dell’articolo 6 del Decreto Legge del 30 aprile 2020, numero 28, convertito con modificazioni dalla Legge 25 giugno 2020, numero 70.
Pertanto, dal 31 dicembre la App "Immuni" non sarà più disponibile negli store delle applicazioni mobile (Apple, Google, Huawei) e, sugli smartphone su cui la app è già stata installata, non funzionerà più per attivare e ricevere le notifiche di allerta di eventuale contatto stretto con altri utenti della App per le finalità del contact tracing digitale.
Inoltre, l’applicazione non sarà più utilizzabile per l’acquisizione delle certificazioni verdi Covid-19 (cd “green pass”) ma solo per conservare quelle già acquisite per sé stessi o per i propri familiari. Sarà possibile continuare a recuperare le certificazioni verdi Covid-19 con gli altri strumenti online disponibili: App IO, Fascicolo Sanitario Elettronico oppure direttamente sul sito www.dgc.gov.it utilizzando l’identità digitale o la Tessera Sanitaria in combinazione con l'Authcode recuperabile autonomamente con l’apposita funzionalità disponibile nello stesso sito.
(Credit foto: Ansa)
È stato pubblicato il 20 dicembre sulla Gazzetta Ufficiale il Bando di concorso e l’Avviso pubblico per l’ammissione al corso di formazione specifica in medicina generale per il triennio 2022-2025 organizzato dalla Regione Marche.
“La Regione – dichiara l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini - ha stanziato 6,6 milioni per portare a 110 le borse di studio per i medici di Medicina generale e a 42 i contratti di formazione per i medici specialisti”.
“Parliamo di una inversione di tendenza totale – specifica l’assessore - . Questo piano garantisce che la nostra Regione nei prossimi anni possa superare le criticità che abbiamo trovato per la scarsa programmazione passata. Si prevede che al 2030 oltre il 20% dei medici marchigiani verrà collocato in quiescenza, con incidenza ancora maggiore nelle discipline ospedaliere legate all’emergenza urgenza e nella medicina generale: dobbiamo essere pronti”.
La presentazione delle domande è possibile a decorrere dal 21 dicembre fino alle ore 12 di giovedì 19 gennaio 2023. Le domande possono essere presentate esclusivamente per via telematica, attraverso il sistema pubblico di identità digitale (SPID), la carta di identità elettronica (CIE) o la carta nazionale dei servizi (CNS), tramite l’applicazione informatica https://cohesionworkpa.regione.marche.it/ disponibile sul sito istituzionale dell’amministrazione regionale www.regione.marche.it al seguente indirizzo https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Salute/Concorsi/Concorso-Corso-Formazione-MedicinaGenerale/
La Regione “raccomanda di munirsi per tempo delle credenziali d’accesso a scelta fra SPID, CIE o CSN accertandosi sul corretto utilizzo e sull’effettivo funzionamento prima dell’avvio della compilazione della domanda".
"È possibile segnalare eventuali problemi tecnici inviando una mail all' indirizzo angela.alfonsi@regione.marche.it con una breve descrizione del problema, un recapito telefonico e una mail presso il quale essere contattati. L’ufficio provvederà a contattare il candidato per la soluzione del problema”.Le segnalazioni inviate nelle giornate festive o prefestive verranno evase nelle successive giornate lavorative.
Una borsa di studio per l’avvio di una ricerca clinica, che sarà condotta dagli specialisti di Unicam, sull’uso della vitamina D nei malati e nelle persone anziane e la consegna di cento copricapo destinati alle pazienti oncologiche che, a causa dei trattamenti chemioterapici, devono affrontare uno dei momenti più difficili del ciclo di cura: la perdita dei capelli.
Il 2022 si è chiuso con una doppia donazione all’Hospice presso l’ospedale civile “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche. La Fondazione Anello della Vita, presieduta dall’avvocato Marco Massei, ha annunciato il finanziamento biennale, per complessivi 100 mila euro, per lo studio sui pazienti della struttura che si occupa di cure palliative alla presenza, tra gli altri, del direttore dell’Area Vasta 3 dell’Asur Marche, Daniela Corsi, del vice presidente e assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini, la consigliera regionale componente della IV Commissione sanità e politiche sociali, Anna Menghi, del responsabile dello stesso Hospice, Sergio Giorgetti.
"Un doppio dono di Natale straordinario per il senso e il significato che intende esprimere che è, anzitutto, quello della vicinanza alle persone che soffrono, agli ospiti del nostro Hospice e del reparto di oncologia, un reparto che è una delle eccellenze dell’ospedale 'Bartolomeo Eustachio' e di tutta la regione". Così è intervenuta per sottolineare l’importanza dell’iniziativa il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei.
"A nome dell’intera comunità settempedana ringrazio la Fondazione L’Anello della Vita per la borsa di studio a favore dell’Università degli Studi di Camerino - ha aggiunto il primo cittadino -, che porterà alla sottoscrizione di uno specifico protocollo, e il nostro concittadino, il parrucchiere Roberto Vissani, per la donazione di cento turbanti a favore delle pazienti oncologiche. Un gesto non simbolico che, insieme alla vicinanza a chi soffre, dimostra la nobilità d’animo di chi di questa donazione si è reso protagonista. Viviamo ancora l’atmosfera del Natale ed è per questo che vorrei che questi gesti siano da esempio per tutti perché è importante non dimenticarsi di chi vive nella sofferenza e nel bisogno" ha poi concluso il primo cittadino settempedano.
"In queste stanze viene data dignità alla vita, questa struttura non è l’anticamera della morte - ha tenuto a sottolineare, invece, il direttore dell’Area Vasta 3 dell’Asur Marche, Daniela Corsi, che ha spiegato - L’Hospice di San Severino Marche si occupa anche di pazienti con assistenza ventilatoria meccanica che sono costretti ad essere allettati con un respiratore per i quali occorrono grandi professionalità che questa struttura possiede sia nella sua componente medica che infermieristica".
"Oggi per me è un onore rappresentare la Fondazione L’Anello della Vita - è stata la voce del presidente della stessa, Marco Massei -. Dallo studio clinico sulla vitamina D nei malati fragili ci aspettiamo una grande risposta. È poi un vero orgoglio ricevere la donazione di cento copricapo di bambù che possono alleviare le difficoltà delle pazienti oncologiche".
"Vorrei esprimere la mia viva soddisfazione per questa doppia donazione - è intervenuto l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltarmartini, che ha spiegato -. Quello dell’ospedale di San Severino Marche è un modello che dovrebbe essere seguito in tutta la regione e che mette al centro il principio di sussidiarietà che nel nostro Paese è stato costituzionalizzato e che indica che ciò che non può fare il pubblico lo può fare il privato e in questo caso è una sollecitazione per il pubblico perché invita a investire sulla ricerca".
"È molto significativo quello che sta succedendo qui perché dall’idea dell’ospedale unico in questo territorio si è passati al potenziamento degli ospedali esistenti e il primo intervento qui è stato fatto attraverso l’attivazione di uno specifico Centro su quei marcatori che ci danno la proiezione anticipata di ciò che si può sviluppare in campo oncologico - ha puntualizzato Saltamartini -. Questo nuovo laboratorio di ricerca va a potenziare questo tipo di visione. Come Regione stiamo cercando di riempire di contenuti ospedali che erano stati sviliti in passato ma che hanno una loro forte anima e una vocazione propria".
"Noi marchigiani abbiamo delle eccellenze sui territori che a volte non riusciamo a valorizzare e invece occasioni come questa ci aiutano a rendere nota un’attività di eccellenza. La sanità in un momento così difficile è chiamata a rigenerarsi utilizzando queste potenzialità. Si tratta di una sfida che si vincerà solo uniti" ha spiegato la consigliera regionale Anna Menghi.
A chiudere gli interventi il responsabile dell’Hospice, Sergio Giorgetti: "Vedendo i pazienti oncologici e quelli neurologici nelle nostre corsie abbiamo registrato che il primo obiettivo da porsi è quello di ridare dignità e una vita alla gente. Tra le richieste dei nostri pazienti quelle a superare la fatica, il senso di non avere le forze che registriamo anche dopo il Covid. Da qui siamo partiti per le nuove ricerche che ci auguriamo presto di mettere in atto".
"Le Marche superano il traguardo dei cento trapianti, un risultato eccezionale se pensiamo che l’anno scorso furono 90 (comunque sei in più dell’anno ancora precedente)” – lo annuncia l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini con orgoglio. “Siamo arrivati addirittura a 101, il segnale di una sensibilità crescente su un tema tanto delicato ed importante”.
“Ieri mattina è stato effettuato il 100esimo trapianto, di fegato, poi nel pomeriggio il 101esimo di rene: il donatore, anconetano, era nella rianimazione di Pesaro. E non siamo ancora arrivati alla fine dell’anno. Ringrazio la dottoressa Francesca De Pace, responsabile del Centro Regionale Trapianti Marche e il suo staff per il grande lavoro svolto quotidianamente”.
“La donazione – ha detto l'assessore – è simbolo supremo di generosità: è una scelta che ha salvato molte vite. Mi sento si ringraziare col cuore le famiglie dei donatori che prendono talvolta decisioni difficili ma in grado di salvare vite e migliorarne altre”.
“Le persone più anziane sono erroneamente convinte di non poter donare gli organi- prosegue Saltamartini – invece non dovrebbero registrare un’opposizione al momento del rinnovo della carta di identità, perché ci sono organi particolarmente longevi come il fegato”.
Le opposizioni nel 2021 nelle Marche hanno segnato un calo, dalle 23 del 2017 alle 16 del 2021 (nel 2020 erano state 15, nel 2019 erano 20 e nel 2018 furono 23). Nel 2021 l'età media dei donatori utilizzati è stata di 60,4 anni in Italia, nel 2002 era di 52 anni. Complessivamente il 46,8% dei prelievi di organi dello scorso anno è stato effettuato su persone decedute oltre i 65 anni, e il 13,6% dei donatori aveva più di 80 anni.
“Non dimentichiamo che la donatrice più anziana d’Italia è marchigiana: a 97 anni, 6 mesi e 29 giorni a Fabriano ha donato il fegato, poi trapiantato ad un paziente dell’ospedale Torrette di Ancona”- conclude Saltamartini.
Le festività natalizie sono occasione per divertirsi, ritrovarsi in famiglia, riposarsi staccando dal lavoro e magari per fare una vacanza fuori. Ma la salute e la prevenzione vengono comunque prima di tutto e così anche stavolta il Gruppo Medico Associati Fisiomed manterrà aperti i suoi centri.
Gli specialisti medici e il personale hanno deciso di spalmare le loro ferie negli altri periodi dell’anno e pertanto Fisiomed sarà operativa a Sforzacosta, Tolentino, Corridonia e Civitanova. Le strutture saranno chiuse unicamente nei giorni "rossi" secondo il calendario. Solo in quelli.
Un modo per ribadire l'impegno e il ruolo assunti da Fisiomed da anni nel territorio maceratese, vale a dire di esempio virtuoso di sanità privata vicina alle esigenze dei cittadini. Sempre pronta a fornire servizi, tempestivamente e con qualità.
Del resto l’attività non è mai stata interrotta, nemmeno nel periodo più critico della pandemia, contribuendo a erogare prestazioni preziose per molti pazienti, nonché risposte veloci a chi ne aveva bisogno, dando sicurezze in mesi difficili e ricchi di dubbi.
Sono 11 i medici che si sono diplomati al corso di formazione per i medici del 118 organizzato da Regione Marche e Asur. Questa mattina a palazzo Raffaello si è svolta la consegna degli attestati di partecipazione, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, del commissario straordinario Asur Marche, Nadia Storti, del direttore del corso, Ermanno Zamponi, e del presidente della commissione esaminatrice, Alessandro Bernardi.
Il corso è durato 4 mesi ed ha previsto non meno di 300 ore, svolte prevalentemente con esercitazioni e tirocini pratici, con una parte teorica in parte in presenza e in parte in e-learning. Una formazione sul campo e pertanto altamente professionalizzante.
“Questi attestati – ha detto Saltamartini – hanno un grande valore. Significano l'impegno che questi medici dovranno svolgere in un servizio indispensabile per la sanità pubblica. Nella nostra regione, come in tutta Italia, abbiamo una grande carenza di questi medici, come pure nei pronto soccorso. Il tema è riconoscere il trattamento economico adeguato a questi medici e perciò stiamo portando avanti una battaglia anche con il Governo nazionale”.
“L’impegno dei medici dell’emergenza/urgenza – ha continuato Saltamartini - è costante e continuo, giorno e notte e ogni giorno dell'anno. Purtroppo c'è una carenza di vocazioni perché i sacrifici sono enormi. Questi medici non hanno altre opportunità di esercitare la professione in strutture alternative o in extra moenia, come invece è possibile per altre specializzazioni. Pertanto le prestazioni aggiuntive che svolgono devono essere adeguatamente remunerate”.
“Purtroppo – ha spiegato Nadia Storti - rispetto ai numeri che avevamo a disposizione i candidati che hanno deciso di partecipare sono molti di meno per cui non abbiamo ottenuto quei 100 nuovi medici che possono essere utilissimi per la nostra emergenza territoriale. Questo significa che ci prepareremo a organizzare ulteriori corsi dando l'opportunità a chi vuole fare questa bellissima esperienza, altamente formativa soprattutto all'inizio della propria attività lavorativa, e cercando di contrattualizzare questi medici affinché possano andare a coprire quelle situazioni di criticità che abbiamo su tutto il territorio della nostra regione”.
Il corso è stato finanziato in parte dalla Regione e i partecipanti, che sono tutti giovani medici, verranno comunque rimborsati per intero a seguito del convenzionamento per l’attività di emergenza sanitaria territoriale.
Tra di loro, la dottoressa Stefania Bianchini, per la quale il 118 è la base del sistema sanitario: “Un servizio essenziale su cui la popolazione ripone molta fiducia”. “Pensare che quando si sta male c'è qualcuno che può venire a casa a prenderti – ha detto - è un sollievo per il paziente e per i familiari. E' un servizio in crisi, difficile, non tutti si sentono pronti a fare questo mestiere ma bisogna sostenerlo in tutti i modi possibili”.
“Il 118 è un sogno che avevo fin da bambino – ha dichiarato il dottore Michele Gironella - L'idea del medico che va a casa della persona nel momento di massima fragilità, significa voglia di essere lì dove c'è bisogno. Non mi sentirei un medico appieno se non mi trovassi lì in quei momenti. È la risposta sanitaria che entra a casa della persona e va incontro al malato. Oggi la responsabilità è anche maggiore rispetto al passato perché abbiamo più strumenti e quindi la risposta che il cittadino aspetta è di alta qualità”.
Il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha preso parte alla cerimonia di consegna, da parte dell'Area Vasta 3 dell'Asur Marche, rappresentata dalla direttrice Daniela Corsi; di una nuova ambulanza assegnata all’ospedale civile "Bartolomeo Eustachio". Una seconda ambulanza è stata assegnata al nosocomio di Tolentino.
Il mezzo, un Volkswagen Craften 4Motion a trazione integrale, è un mezzo per il soccorso avanzato dotato delle più moderne tecnologie che sarà ora chiamato a dare risposta sul territorio alle emergenze sanitarie del 118.
Alla consegna delle ambulanze erano presenti anche Ermanno Zamponi, direttore del 118 di Macerata, e Franco Tiberi, sempre del servizio 118. Insieme al sindaco Piermattei è intervenuto anche il sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi.
"Questi mezzi per le nostre comunità sono importantissimi - ha sottolineato il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, nel ringraziare l’Asur per la consegna della nuova ambulanza destinata all’ospedale Bartolomeo Eustachio, per poi aggiungere – Purtroppo c’è carenza di medici e infermieri e in qualche modo si cerca di sopperire con questi mezzi che sono per tutto il territorio. Abbiamo visto quando sia importante il lavoro del 118 durante il Covid e mi sento ancora di ringraziare gli operatori per lo straordinario lavoro svolto".
"L''antibiotico resistenza è uno dei più importanti temi della salute pubblica, sia in ambito umano che veterinario". A dirlo è Andrea Avitabile, presidente di Federfarma Marche, precisando come i farmacisti marchigiani, "anche nelle recenti campagne vaccinali", abbiano "riconfermato la vocazione alla consulenza".
"Invitiamo a un corretto uso degli antibiotici e al rispetto dell’aderenza alla terapia - aggiunge Avitabile -. Suggeriamo di consultare sempre il proprio medico di base per un uso consapevole, specie nei soggetti fragili e in coloro che hanno superato i 60 anni di età".
Pone invece l’accento sulla carenza di farmaci, Marco Meconi, vice presidente regionale e delegato alla farmacia dei servizi: "Un fenomeno che si registra in molte farmacie, mancano soprattutto antinfluenzali, antidepressivi, antipertensivi e diuretici. Diverse sono le cause scatenanti di questo fenomeno, certamente c’è stato un iper-utilizzo per il trattamento domiciliare del Covid a cui, per la crisi internazionale, si sono aggiunte la scarsità di materie prime e i costi del trasporto con un conseguente slittamento delle consegne".
Comunque "le farmacie si sono subito attivate con le preparazioni galeniche, come nel caso dell’ibuprofene per uso pediatrico, ennesima conferma che la galenica è un’attività fondamentale del farmacista per non far mancare ai pazienti i medicinali di cui hanno bisogno. Suggeriamo al cittadino - conclude Meconi - che avverte sintomi di influenza o Covid di rivolgersi sempre al medico di base per una esatta prescrizione, evitando il ricorso autonomo ai farmaci".
"Con un atto di immensa generosità ha salvato una vita e ha migliorato quella di altre quattro persone": a comunicarlo la dottoressa Daniela Corsi, sub commissario dell'Area Vasta 3. È accaduto all'ospedale di Camerino, dove il 19 dicembre il reparto di rianimazione diretto dal dottor Angelo Leo e dalla coordinatrice locale donazione Tiziana Ciccola ha accertato la morte cerebrale di un paziente di 59 anni.
Paziente che, proveniente dalla terapia intensiva dell'ospedale di Torrette di Ancona, era arrivato a Camerino in stato di coma. Il quadro clinico però era repentinamente peggiorato a seguito di una nuova emorragia cerebrale. La famiglia, già sensibile al tema della donazione, ha acconsentito al prelievo di organi e cornee interfacciandosi con gli stessi sanitari affinché questo gesto d'amore potesse essere possibile.
A Camerino sono arrivate ben tre equipe chirurgiche: i cardiochirurghi di Bergamo, i chirurghi prelevatori del fegato da Torino e quelli dei reni da Ancona. La donazione è un processo complesso che richiede la collaborazione tra diversi professionisti per diverse ore: medici, infermieri, oss, tecnici di neurofisiopatologia e di radiologia, biologi e persino autisti, centralinisti e personale delle pulizie dalle 6 di ieri mattina e per 30 ore hanno collaborato alla realizzazione di questo grande obiettivo.
"Voglio esprimere un grande ringraziamento ai familiari del nostro cittadino per la grande generosità dimostrata" conclude Daniela Corsi. "La donazione - il commento dell'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - è soprattutto cultura della solidarietà. Si tratta sostanzialmente di restituire un pezzo di vita a chi corre il pericolo di non averla più. Quindi è un gesto di umanità, condivisione dei valori e carità cristiana. Sono riconoscente ai dottori Angelo Leo e Tiziana Ciccola, a tutto il personale sanitario e non per aver regalato una speranza a ben cinque persone".
Nella regione Marche, data l’alta prevalenza della malattia psoriasica (circa 4%), sono circa 20.000 le persone colpite da spondiloartriti, un gruppo di malattie reumatiche immuno-mediate croniche caratterizzate da infiammazione e forti dolori alla colonna vertebrale e alle articolazioni di mani, piedi, ginocchia. Si tratta di malattie infiammatorie croniche - tra cui spondilite anchilosante e artrite psoriasica - che interessano principalmente gli adulti nel pieno della loro vita sociale e professionale, caratterizzate da un ritardo diagnostico ancora troppo alto.
E allora gli esperti della clinica medica dell’azienda ospedaliero universitaria delle Marche, da tempo impegnata nella diagnosi precoce e terapia delle spondiloartriti assiali, grazie alla stretta collaborazione con altre specialità cliniche e con prestigiosi centri di diagnosi e cura esteri come l’ospedale universitario della Charitè (Berlino, Germania) lanciano un appello: “Le spondiloartriti possono avere conseguenze anche molto gravi, per cui è importante imparare a riconoscerle subito. In caso di mal di schiena o dolori alle articolazioni che si manifestano prima dei 40 anni e durano più di 3 settimane, occorre rivolgersi al medico e non tentare soluzioni fai da te”.
Come conferma il professor Gianluca Moroncini, direttore della clinica medica, Dipartimento di medicina Interna, azienda ospedaliero universitaria delle Marche, e promotore locale degli studi registrativi internazionali Select-1/2: “I sintomi della spondilite anchilosante e dell’artrite psoriasica possono trarre in inganno ed essere confusi con un mal di schiena aspecifico legato a sforzi fisici, oppure in molti casi si associano ad una malattia cutanea comune come la psoriasi".
"Raggiungere una diagnosi precoce e dare rapidamente l’avvio alle cure rappresenta un vantaggio significativo non solo per il benessere del paziente ma anche per ridurre le possibili conseguenze negative a medio-lungo termine, visto che abbiamo a disposizione terapie efficaci che permettono il ritorno a una vita normale".
Dopo l’approvazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), è ora disponibile nelle Marche una terapia innovativa sia per la spondilite anchilosante che per l’artrite psoriasica che si somministra una volta al giorno per via orale. L’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche è fra i centri italiani che hanno partecipato allo sviluppo clinico del farmaco.
“Oggi i medici hanno a disposizione terapie efficaci come upadacitinib, appena approvato dall’AIFA e già disponibile nel nostro centro, capaci di indurre la remissione in una elevata percentuale di casi” dichiara il professore Michele Maria Luchetti Gentiloni, responsabile clinico locale degli studi registrativi internazionali SELECT-1/2 (Ambulatorio Spondiloartriti, Clinica Medica). “Con il termine ‘remissione’ si intende una condizione di malattia inattiva, assenza di dolore ed arresto della progressione del danno articolare. Questi obiettivi sono raggiungibili a patto che le terapie vengano iniziate tempestivamente, per cui è determinante la diagnosi precoce ottenuta mediante il tempestivo riferimento del paziente allo specialista esperto in malattie reumatiche”.
Le spondiloartriti – che colpiscono circa 600mila persone in Italia (secondo i dati dell’Apmarr, associazione nazionale persone con malattie reumatologiche e rare) - possono causare dolore intenso, mobilità limitata e danni osteoarticolari a lungo termine in una popolazione relativamente giovane, ancora nel pieno della propria vita sociale e produttiva, in quanto il picco d’esordio è tra i 25 e i 40 anni. Successivamente ad un corretto inquadramento diagnostico il paziente sarà avviato il più precocemente possibile alla terapia.
Al via nelle Marche le vaccinazioni anti-Covid per i bambini fragili tra i 6 mesi e i 4 anni. È quanto annuncia la Regione recependo le indicazioni del Ministero della Salute, dopo il via libera della Commissione Tecnico Scientifica di Aifa.
Parte da mercoledì 21 dicembre, alle ore 10, la possibilità di prenotare la somministrazione sulla piattaforma delle Poste italiane per i centri vaccinali ma è possibile prenotare anche presso gli ambulatori dei pediatri che hanno aderito alla campagna vaccinale.
La somministrazione, su richiesta del genitore e considerata l’indicazione all’utilizzo autorizzata da Ema e Aifa, è estesa anche a tutti i bambini compresi in questa fascia di età che non presentino condizioni di fragilità e nelle Marche si conta una potenziale platea complessivamente di 42.214 bambini. Il vaccino usato è il Pfizer nella specifica formulazione da 3 microgrammi/dose.
Dovrebbe giungere a conclusione nelle prossime settimane, l’iter che consentirà nuovamente a Monte San Martino di avere un medico di base. La questione era stata sollevata dal capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia Raffaele Anselmi alla fine dello scorso mese di aprile, quando il medico di famiglia che assisteva i cittadini di Monte San Martino è andato in pensione.
Da quel momento, è iniziato un vero e proprio calvario per i pazienti che avevano necessità di usufruire delle prestazioni del medico di medicina generale e Anselmi aveva interessato sia la Regione che l’Area Vasta.
“Finalmente la situazione sembrerebbe essersi sbloccata grazie all’accordo che la Regione ha raggiunto con il rientro dell’ex medico di Monte San Martino, dottoressa Carlotta Cristallini, che instaurerà con l’Area Vasta un rapporto in prestazione aggiuntiva", ha affermato lo stesso Anselmi.
"Sono felice che la questione vada verso una soluzione positiva” dice Anselmi “grazie al lavoro svolto in sinergia fra le istituzioni. A tal proposito, ringrazio per l’interessamento il presidente Francesco Acquaroli, la senatrice Elena Leonardi, l’assessore Filippo Saltamartini, il consigliere Pierpaolo Borroni e, naturalmente, la dottoressa Daniela Corsi per l’Area Vasta 3”.
Lo scorso 14 ottobre l'Asur, dopo l'ispezione all’interno della sede di una società privata operante in ambito sanitario nel territorio di Potenza Picena, ha trasmesso al Comune un verbale nel quale veniva segnalato che la struttura, dichiarata come sede di studi medici e professionali, poteva invece essere "configurabile come Poliambulatorio", chiedendo al Comune le verifiche e gli adempimenti di rispettiva competenza.
"Considerata la corposa e complessa normativa di riferimento e l’impossibilità di intervenire in maniera immediata, poiché era necessario acquisire informazioni che non risultavano presenti nel verbale trasmesso, l’ufficio competente (Area Lavori Pubblici e Urbanistica – Divisione Suap), dopo alcuni approfondimenti, ha coinvolto Regione Marche e Asur in quanto enti sovraordinati competenti in materia" spiega il sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini, "anche al fine - prosegue - di evitare di adottare provvedimenti affrettati che avrebbero potuto comportare un ricorso nei confronti dell'ente, con costi a carico della macchina comunale nonché dei cittadini"
A seguito di diversi confronti con Regione e Asur, è stata condivisa la procedura da seguire. Il Comune ha emesso, ai sensi di legge, apposita diffida in data 17 novembre con cui si intimava alla società, pena la sospensione dell’attività, di fornire entro 7 giorni tutti gli elementi mancanti nel verbale Asur, indispensabili per una corretta ed inequivocabile descrizione della situazione. "La società ha fornito la documentazione richiesta entro i termini", sottolinea Tartabini.
"Lo scorso 5 dicembre, nel corso di un ulteriore incontro con Regione e Asur, visionata la documentazione prodotta, è stato confermato che la struttura opera come sede di studi medici e professionali, dunque non si configura come Poliambulatorio. Tuttavia - rimarca il sindaco -, qualora la società decidesse di divenire in futuro Poliambulatorio, l’evoluzione sarà possibile previa autorizzazione degli enti competenti e con tutti gli accorgimenti previsti dalla normativa in atto".
A conclusione della complessa istruttoria, in data 15 dicembre, è stata emessa l’ordinanza comunale di sospensione dell’attività per uno dei professionisti che opera nella struttura, poiché non in possesso dell’autorizzazione amministrativa comunale, necessaria a svolgere la propria professione presso quella sede. "Nessun esercizio abusivo della professione - chiarisce Tartabini -, solo un mero adempimento amministrativo. Lo stesso professionista ha subito provveduto a sanare la propria posizione, inoltrando richiesta di autorizzazione al Comune e sospendendo temporaneamente l’attività sino alla concessione della stessa".
"A margine di questa vicenda - conclude il sindaco - c’è un atteggiamento dannoso e ingiustificato dei consiglieri di opposizione che hanno in tutti i modi ostacolato la corretta informazione verso i cittadini e l’operato sereno degli uffici competenti. La questione in oggetto ha riguardato esclusivamente degli adempimenti amministrativi. Nessun rischio legato alla salute dei cittadini. come invece poteva intendersi alle comunicazioni del Partito Democratico".