L’ospedale di Macerata, nello specifico l’Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia diretta dal dottor Mauro Pelagalli, è stato inserito nella mappatura nazionale degli ospedali con i bollini rosa che offrono percorsi e servizi nell’ambito dell’oncologia ginecologica allo scopo di supportare le donne con tumore all’ovaio o all’endometrio.
Questo prestigioso riconoscimento attribuito stamattina da Fondazione Onda, osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, nell’ambito di una cerimonia svoltasi a Roma presso il Senato della Repubblica, individua il presidio maceratese tra le strutture che si distinguono per l’alta specializzazione, la multidisciplinarietà della presa in carico e la capacità di offrire un’assistenza ‘umana’ e personalizzata alle donne colpite da questi tumori.
“Il nostro obiettivo è prenderci cura delle donne che nella loro vita incontrano una patologia oncologica. Stare vicino significa, soprattutto, dare risposte terapeutiche che consentano di superare o convivere con la malattia - dichiara l’assessore alla sanità regionale. Filippo Saltamartini - ma è altrettanto importante fornire ai pazienti gli strumenti per capire cosa stanno passando e che in questo percorso non sono soli".
"I tumori all’ovaio e all’endometrio hanno un impatto psicologico importante, ma non sono sentenze senza appello. Per questo ringrazio il dottor Pelagalli e la sua équipe: la loro bravura e umanità hanno ottenuto un importante riconoscimento a livello nazionale”.
“Se consideriamo che all’iniziativa hanno aderito 130 ospedali sul territorio nazionale e solo 40 sono stati individuati a misura di donna, dopo che un apposito Advisory Board ha validato candidature e risultati – commenta il commissario straordinario dell’AST di Macerata Antonio Draisci - l’assegnazione dell’ambito attestato alla nostra U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia e al suo direttore Pelagalli ci rende orgogliosi e testimonia l’elevata competenza professionale dei sanitari che lavorano all’interno della nostra Azienda. Siamo capaci di primeggiare in Italia per l’offerta di servizi erogata, valorizzando l’umanizzazione dell’assistenza e considerando bisogni e aspettative delle donne colpite da tumore all’ovaio e all’endometrio”.
Il cancro dell'ovaio è un tumore piuttosto raro e che sfugge alla diagnosi precoce, spesso ha già dato metastasi quando viene diagnosticato e secondo i dati dell'Associazione italiana registri tumori colpisce, nell'arco della vita, una donna su 82. I tumori dell'endometrio, invece, rappresentano la quasi totalità dei tumori che colpiscono il corpo dell'utero, e si collocano al quinto posto per frequenza tra i tumori più diagnosticati nelle donne (5 per cento di tutte le diagnosi di tumore nel sesso femminile) con circa 8.700 nuovi casi all'anno in Italia (Fonte: AIRC – Associazione Italiana Ricerca sul cancro).
“Questo riconoscimento - afferma il dottor Pelagalli, direttore dell’U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia e del Dipartimento Materno Infantile dell’AST maceratese - giunge dopo 5 anni in cui abbiamo voluto costruire per le donne un percorso oncologico di altissima qualità chirurgica e medica, con la finalità di creare un Centro nella Regione Marche che potesse essere all’altezza dei network sanitari più importanti in questo ambito e offrisse una valida alternativa ai cosiddetti viaggi della speranza".
"Dopo i primi due anni e, alla luce dei risultati ottenuti nel corso del tempo, la Regione Marche ha attribuito alla Unità Operativa di Ginecologia da me diretta il PDTA regionale (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) del tumore dell’ovaio. Questo è stato il primo riconoscimento oggettivo del valore del nostro operato, che ogni giorno portiamo avanti con tenacia e preparazione per la tutela della salute delle donne. Dopo due anni dall’attribuzione del PDTA, il riconoscimento di oggi è importante perché certifica non solo la qualità terapeutica, intesa come chirurgia di altissimo livello e terapia medica oncologica, ma soprattutto testimonia il cuore del progetto che io avevo sognato: l’umanizzazione di tutto il percorso che le pazienti si trovano ad affrontare, dal momento drammatico della comunicazione della diagnosi fino alla fine del ciclo terapeutico”.
“Ringrazio l’équipe che mi supporta perché siamo una grande famiglia che ha il compito di abbracciare, sostenere e curare le pazienti che si rivolgono al nostro centro”.
"Sulle nomine si è trovata composizione nel corso della riunione tenutasi tra lo scorso 7 marzo prima della riunione di maggioranza". A farlo presente è il segretario comunale della Lega Macerata, Aldo Alessandrini, nell’esprimere "serie preoccupazioni" per "la mancata nomina dei componenti del Cda dell’Ircr scaduto da oltre quattro mesi". Un difetto che "rischia di comportare il commissariamento dello stesso Ente", aggiunge Alessandrini.
Il segretario della Lega ha indicato quale nominativo il dottor Paolo Rapanelli e respinge "ogni illazione in merito a presunte pressioni sul sindaco Sandro Parcaroli per il nominativo della dottoressa Patrizia Scaramazza".
"Auspico che nell’immediatezza il sindaco provveda ad effettuare le nomine considerato che sulle stesse i coordinatori della maggioranza e, dunque, gli stessi partiti hanno trovato piena intesa già dalla scorsa settimana, rilevata la centralità e l’importanza dell’Ircr non solo per la città di Macerata ma per l’intera comunità della Provincia" conclude Alessandrini.
"Sono davvero intollerabili le violenze e le intimidazioni verso il personale della sanità". A dirlo è l'assessore alla Sanità regionale e alla Sicurezza Urbana Filippo Saltamartini, in occasione della seconda Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari.
Una giornata istituita dalla legge n. 113 del 14 agosto 2020, ricorda una nota, poiché ogni anno circa 3.000 operatori sanitari e socio-sanitari subiscono aggressioni, di cui più o meno la metà vengono denunciate. I dati Inail dicono che nel 71% dei casi le aggressioni colpiscono donne, oltre un terzo riguardano infermieri ed educatori professionali impegnati in servizi educativi e riabilitativi con minori, tossicodipendenti, alcolisti, detenuti, disabili, pazienti psichiatrici e anziani all'interno di strutture sanitarie o socio-educative.
"La mancata denuncia o querela degli operatori sanitari rende il fenomeno ancora sottostimato - prosegue l'assessore -. Non si capisce perché di fronte a questi fatti, in molte province della nostra Regione, sono stati chiusi i presidi di polizia presso i principali ospedali, lasciando questi servizi coperti solo da guardie giurate e per quelli esistenti l'organico è così esiguo che se ne compromette la funzionalità. Tutti gli ospedali di primo e secondo livello dovrebbero avere un presidio fisso di polizia: in questi ultimi mesi comunque qualcosa si è mosso grazie all'impegno dei prefetti delle nostre province".
Parte da oggi, su Picchio News, una nuova rubrica domenicale dedicata al mondo della salute. A curarla sarà il dottor Fabrizio Scoccia, da 40 anni giornalista medico-scientifico e presidente dell'Associazione Terme delle Marche dal 2013. A presentarne il contenuto ai lettori è lo stesso Scoccio nelle righe che seguono:
"L'informazione medico-scientifica deve essere sicura e di qualità. L’Asmi (Associazione Stampa Medica Italiana) ne è la garanzia. L’Asmi ha caratterizzato la storia dell’informazione medica tutelandone qualità ed autorevolezza. Chi scrive è onorato di esserne un associato dopo aver dimostrato e avuto conferma che il suo lavoro di comunicazione medico-scientifica fosse degno ed idoneo per appartenervi.
Tutti, uomini e donne, sono consapevoli che la salute è la più grande ricchezza che si possa avere. Quando viene a mancare, ogni aspetto della vita ne risente negativamente e, se la malattia e le condizioni croniche di precarietà prendono il sopravvento, crolla tutto come fosse un castello di sabbia; il benessere economico, il benessere psicologico, la carriera, i piaceri e i più svariati interessi della vita subiscono un ridimensionamento drastico di fronte alla mancanza di una buona salute.
Ecco allora che, per preservare questo preziosissimo bene, ognuno di noi ha bisogno di costruirsi il proprio bagaglio culturale in merito, fermo restando che, al di sopra di tutto, deve sempre rimanere il parere degli operatori sanitari.
Bisogna conoscere quali sono i rischi e i benefici di determinati comportamenti, quali possono essere i danni ed eventualmente come è meglio ripararli. Naturalmente, come dicevo, in questa non facile opera ci sono delle figure preposte per aiutarci, consigliarci, prescriverci: sono i nostri medici di famiglia, i nostri specialisti di fiducia, tutto il personale sanitario qualificato.
La cultura del benessere, la conoscenza dei comportamenti da adottare nelle più svariate situazioni, gli stili di vita da prediligere per star bene, i segnali da riconoscere quando la salute è a rischio, sono elementi che, se presenti nei cittadini, aiutano in maniera determinante a sostenere il nostro Sistema Sanitario Nazionale e i professionisti che ne fanno parte. Per tutto questo c’è bisogno di essere informati…di essere ben informati.
L’informazione medico-scientifica negli ultimi decenni ha subito un’accelerazione di pari passo con il grande sviluppo dei mezzi di comunicazione, impressionante è l’immensa quantità di notizie ed argomenti che la rete internet riesce a divulgare con grande velocità e fluidità. L’informazione medico-scientifica ha acquisito sempre più spazio nei giornali cartacei, radio e televisione, interferendo comunque quasi sempre anche con la rete online.
Durante il periodo più nero della pandemia Covid, proprio partendo dai grandi rischi dell’infezione virale, il topic “sanità” ha di fatto invaso la nostra vita quotidiana. Naturalmente tutto ciò non può essere che di grande beneficio per la cultura della salute che dicevamo. Possono però sorgere dei rischi e bisogna evidenziarli.
L’avvento dei social network, in particolare, permettendo a chiunque di esprimersi e divulgare informazioni potenzialmente fruibili da tutti, spesso concede diritto di parola sui più svariati argomenti a chi non ha né le conoscenze né le competenze necessarie per disquisirne. La sanità non fa eccezione, purtroppo, ma l’informazione medico-scientifica è troppo importante perché non sia controllata.
Occorre sempre verificare provenienza e affidabilità delle fonti e valutare le modalità di proposizione dei contenuti. È qui che entra in gioco il giornalista medico-scientifico che, con la sua cultura e la sua esperienza, deve garantire la qualità dell’informazione basandola sulle migliori fonti: medici, biologi ed istituti di ricerca.
È esattamente quello che cercheremo di fare in questa rubrica: offrire a voi lettori un servizio chiaro, semplice e veloce, come richiede il mezzo virtuale che abbiamo a disposizione, ma anche sicuro e, per questo, realmente utile".
In occasione della Giornata Mondiale del rene che si celebra oggi, 9 marzo, parliamo dell’insufficienza renale cronica che colpisce una percentuale del 7-8% della popolazione italiana, in egual misura uomini e donne, con il Direttore dell’U.o.c di Nefrologia e Dialisi dell'ospedale di Macerata Franco Sopranzi e referente per la Regione Marche della Società Italiana di Nefrologia.
Si tratta di una patologia silente, che non causa dolore, e per questo motivo troppo spesso viene ignorata con la conseguenza che la popolazione a rischio non è così sufficientemente sensibilizzata.
Dottore, quanto è importante una diagnosi precoce?
"La malattia renale cronica è una patologia ad andamento progressivo, è definita come una condizione di alterata funzionalità renale o come presenza di un danno renale, che persiste per più di 3 mesi quando ancora la funzione dell’organo è normale o poco ridotta. Si tratta di una condizione cronica, quindi, non legata ad un evento acuto e che può manifestarsi in tutte le fasi della vita: nonostante sia prevalentemente osservabile nell'età avanzata, purtroppo non risparmia i più giovani.
Il vero problema è che si tratta di una patologia asintomatica: si manifesta con sintomi importanti solo quando la riduzione della funzione renale è estremamente avanzata. Per questo motivo è frequente che l’insufficienza renale cronica venga diagnostica troppo tardi, quando fanno la loro comparsa anoressia, anemia, astenia, sensazione di freddo, fiato corto, sintomi aspecifici che non richiamano immediatamente la presenza di una malattia renale".
Quali sono i fattori di rischio?
"Tra i fattori di rischio responsabili del danno renale ci sono: diabete mellito, ipertensione arteriosa, vasculopatia aterosclerotica, displipidemia, sovrappeso e obesità. Si tratta, tuttavia, di fattori modificabili sui quali è possibile compiere interventi di tipo preventivo come promuovere l'adesione a corretti stili di vita: astensione assoluta dal fumo, consumo moderato di sale nel contesto di una dieta di tipo mediterraneo, svolgimento di una regolare attività fisica e astensione dall'assunzione di farmaci potenzialmente nefrotossici, non indispensabili. Non dobbiamo poi dimenticare, tra i fattori di rischio, le malattie croniche “primitivamente” renali legate a malattie autoimmunitarie o ereditarie, meno facilmente prevenibili".
Quante risorse il Sistema Sanitario Nazionale investe sulle malattie renali?
"È importante parlare della malattia renale cronica per diversi motivi: in primis perché la sua prevalenza è molto più elevata di quanto non sia comunemente percepito, anche in ambiti sanitari, poi perché la stessa ha un forte impatto sulla qualità di vita del paziente, ma anche sul Servizio sanitario nazionale per gli elevati costi necessari per sostenere le complesse terapie sostitutive degli stadi terminali di malattia, quali dialisi e trapianto renale.
Le risorse destinate alla dialisi e al trapianto, oltre a quelle per la cura della malattia ancora in terapia conservativa, sono stimate per il nostro SSN intorno al 2% dell'intero finanziamento alla sanità. Una cifra enorme se consideriamo che è destinata ad un numero di pazienti relativamente piccolo rapportato alla popolazione generale".
Come è possibile diagnosticare la malattia del rene?
"Il riconoscimento e l’inquadramento della malattia renale cronica sono semplici grazie ad esami poco costosi, basta un prelievo ematico per la determinazione della creatininemia e l'esecuzione di un esame urine sul primo campione emesso al mattino. Esami che dovrebbero essere effettuati in tutti soggetti a rischio di sviluppare una malattia renale cronica come diabetici, ipertesi, anziani.
Se mettiamo in atto strategie in grado di diagnosticare la malattia nelle sue fasi iniziali o intermedie, grazie ad opportune terapie farmacologiche e provvedimenti igienico-dietetici possiamo rallentarne la progressione, riducendo in questo modo il rischio di ricorrere alla dialisi o al trapianto, oppure di procrastinarle nel tempo".
Quali sono le terapie per curarsi?
"Abbiamo a disposizione numerose opzioni per quanto riguarda le terapie: partiamo da un adeguato controllo dell'ipertensione arteriosa e del diabete a cui aggiungere un corretto approccio nutrizionale sin dagli stadi precoci di malattia. Aggiungiamo anche il trattamento tempestivo di alcune complicanze e poi il fatto che alcune classi di farmaci hanno dimostrato una notevole efficacia nel migliorare la prognosi renale e cardiovascolare dei pazienti, a prescindere o meno dalla presenza di diabete".
I numeri dell’attività nefrologica nell’AST di Macerata?
"Per quanto riguarda la nostra Azienda Sanitaria Territoriale, dobbiamo innanzitutto dire che la degenza di Nefrologia è dotata di 11 posti letto, mentre l’attività relativa al 2022 ha registrato 275 ricoveri ordinari e 52 ricoveri in Day Hospital.
Il flusso di pazienti che prendiamo in cura presenta numeri importanti, che ci collocano fra i primi posti nella Regione per l’attività nefrologica erogata, ad esempio ne abbiamo 98 nell’Emodialisi di Macerata, 28 in quella di Tolentino, 95 a Civitanova e Recanati. In Dialisi Peritoneale contiamo 31 pazienti a Macerata e 5 a Civitanova, infine, registriamo la presenza di 90 pazienti trapiantati a Macerata e 40 a Civitanova".
Porte aperte nelle Dermatologie degli Ospedali Riuniti di Ancona per la terza edizione di "Dalla parte della tua pelle", la campagna nazionale di sensibilizzazione sulla dermatite atopica promossa da SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia e delle Malattie Sessualmente Trasmesse presieduta dal professor Giuseppe Monfrecola.
L’iniziativa gode del sostegno dell’associazione dei Pazienti ANDeA (Associazione Nazionale Dermatite Atopica) ed è realizzata grazie al contributo non condizionante di Sanofi. Lo scopo della campagna sarà duplice, perché intende favorire nei pazienti una percezione più estesa della patologia facilitando la diagnosi di dermatite atopica e indirizzarli verso i centri di riferimento sul territorio nazionale per intraprendere il percorso di cura più adatto alle diverse esigenze. L'appuntamento è per sabato 11 marzo con la professoressa Anna Maria Offidani. Prenotazione è obbligatoria al numero verde dedicato (800086875), attivo 7 giorni su 7 dalle 10:00 alle 18:00.
Giovedì mattina a Villa Cozza, Maurizio Galassi, volontario del gruppo Banco Farmaceutico maceratese, e il dottor Buglioni titolare della Farmacia Cairoli, hanno consegnato a Villa Cozza oltre 250 prodotti da banco fra sciroppi, garze, bende, aspirina, ibuprofene, lassativi, creme per le punture da insetti, cotone idrofilo, vitamine, integratori e molti pacchi di mutandine e pannoloni omaggio delle case produttrici.
Banco Farmaceutico nasce nel 2000, quando un gruppo di giovani farmacisti riconosce e sente la necessità di rispondere ad un problema, fino ad allora, sottovalutato: chi è povero ha bisogno di un lavoro, di un letto, di cibo, di vestiti, ma anche (e spesso in misura superiore) di medicine. Con l’aiuto di Cdo Opere Sociali e Federfarma, tale gruppo getta le fondamenta dell’Organizzazione.
Sul modello della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare di Banco Alimentare, a dicembre 2000 è organizzata per la prima volta, nella sola città di Milano, la prima GRF - Giornata di Raccolta del Farmaco, durante la quale sono raccolte, in 250 farmacie, 15.000 confezioni di medicinali.
Da allora i confini d’azione, inizialmente racchiusi entro la sola provincia meneghina, si sviluppano notevolmente: oggi Banco Farmaceutico è presente in tutta Italia e conta sul sostegno di quasi 5.000 farmacie, oltre 17.000 farmacisti e 22.000 volontari.
“Il Dottor Buglioni e la sua Farmacia Cairoli sono stati tra i primi a Macerata ad aderire alla raccolta di farmaci da banco per chi non può permettersi di acquistarli e per le Case di Riposo - spiega Galassi - Quest’anno la generosità dei cittadini maceratesi ha permesso di incrementare del 25% la donazione dei farmaci da banco rispetto allo scorso anno".
"Credevamo che la difficile congiuntura economica avrebbe ostacolato la nostra iniziativa - continua - invece i maceratesi hanno risposto di più, giustamente con la consapevolezza che se il costo della vita aumenta chi è in difficoltà lo sarà ancora di più”.
“Siamo felici di poter contribuire così alle necessità delle persone in difficoltà e a quelle delle Case di Riposo - ha sottolineato Buglioni - In particolare, vorrei porre l’accento su quei farmaci validi e sigillati, non consumati da persone decedute che i familiari ci portano in Farmacia per non sprecarli, e che possono senz’altro tornare utili ad altre persone. Fra l’altro, un interessante risparmio sulla spesa pubblica…”
Il Presidente IRCR Giuliano Centioni ha ringraziato i volontari del Banco Farmaceutico ed il dottor Buglioni per l’importante donazione, concordando con loro un incontro a brevissimo per organizzare la donazione anche di quei farmaci di base (per diabetici, controllo della pressione e del colestorolo alto, etc.) “riconsegnati” alla Farmacia dai familiari di persone decedute, assolutamente non scaduti, sigillati, validi, tracciati e di grandissima utilità in una Casa di Riposo.
Eleonora Morelli, Responsabile della Struttura di Villa Cozza “Ringrazio infinitamente sia il Banco Farmaceutico che Maurizio Galassi e il Dottor Buglioni per la loro sensibilità non così scontata di questi tempi, visto il periodo delicato in cui anche queste risorse sono un po’diminuite. Grazie per la loro dedizione in questa iniziativa”.
Diverse iniziative di prevenzione gratuita della salute delle donne sono organizzate dall’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata in occasione della Festa dell’8 marzo prossimo. “Fiducia, forza e tenacia, sono le qualità che da sempre contraddistinguono le donne nella vita di ogni giorno, donne che però troppo spesso si dimenticano di sè stesse, - commenta l’Assessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini - sperando di esserci lasciati definitivamente la pandemia alle spalle, è giusto riprendere a organizzare occasioni come queste, informative ma anche di screening e prevenzione: ci mettono nella condizione di far emergere problemi di salute di cui magari non ci si sarebbe accorti, e in modo precoce. Ringrazio il personale sanitario che collabora alla realizzazione delle iniziative”.
Come da programma, nell’Aula Biblioteca dell’Ospedale di Macerata, dalle 14 alle 16, ci sarà un Open Day sulla Prevenzione e il benessere della Donna organizzato dalla U.O.C. Ginecologia ed Ostetricia diretta dal dottor Mauro Pelagalli insieme alla U.O.S.D. Breast Unit diretta dal dottor Paolo Decembrini Cognigni e alla U.O.S.D. Ginecologia Oncologica di cui è responsabile la dottoressa Francesca Orici, in collaborazione con i medici di Medicina Generale. Saranno affrontati i temi della prevenzione e diagnosi dei tumori della pelvi femminile e della mammella.
Presso l’Ospedale di Civitanova Marche, invece, la giornata dell’8 marzo sarà dedicata alla prevenzione gratuita per l’infanzia e l’adolescenza. Dalle 14 alle 17,30, presso l’Ambulatorio di Ginecologia ed Endocrinologia dell’Infanzia e dell’adolescenza del locale nosocomio sono previste visite gratuite in Co-presenza Specialistica, con ecografia office, a bambine e adolescenti accompagnate da un genitore, con prenotazione diretta e senza impegnativa telefonando al numero 0733-823054, dalle 8 alle 20, dei giorni feriali.
A seguire, presso la Sala Consiliare del Comune di Civitanova Marche, dalle 18,30 alle 19,30, si svolgerà un incontro aperto in cui saranno affrontati i problemi della pubertà, della crescita, dell’irregolarità mestruale e dell’obesità con gli Specialisti ospedalieri Filiberto di Prospero, Enrica Fabbrizi e Silvia Battistoni e sarà previsto l’intervento dell’Assessore alle politiche sociali Barbara Capponi.
In occasione dell’8 Marzo saranno poi erogate gratuitamente prestazioni sanitarie anche presso i Consultori dell’AST maceratese dislocati sul territorio. I nostri Ginecologi, infatti, offriranno visite ed ecografie gratuite nelle sedi di Macerata, Civitanova, San Severino e Porto Recanati. Le donne interessate potranno prenotarsi chiamando al mattino il Consultorio di Macerata al numero 0733-2572034, quelli di Civitanova e Porto Recanati allo 0733-823416, infine quello di San Severino allo 0733-642248.
Sono previste, inoltre, visite psicologiche gratuite nelle sedi dei Consultori di Civitanova e Porto Recanati telefonando al numero 0733-823464, a Macerata allo 0733– 2572034, a Tolentino allo 0733 -2573363, a San Severino allo 0733-642248, a Camerino allo 0737- 639266 e, infine, a Recanati allo 071-7583613.
Da lunedì 6 marzo nell'azienda sanitaria territoriale di Macerata cambieranno le sedi dove sarà possibile vaccinarsi contro il Covid-19. Bisognerà recarsi presso gli ambulatori del Servizio Igiene e Sanità pubblica della locale Ast dislocati sul territorio, nello specifico a Civitanova Marche in Via Ginocchi nel quartiere San Giuseppe, a Piediripa di Macerata in Via Annibali 31/L e a Camerino presso l’Ospedale Santa Maria della Pietà. Si ricorda che, per prenotarsi, è necessario collegarsi al seguente link: https://www.regione.marche.it/Entra-in-Regione/Vaccini-Covid/Prenotazioni.
Banca Macerata ha donato al reparto di Chirurgia Generale dell'ospedale di Macerata un ecotomografo Esaote MyLabX8, strumentazione di precisione estremamente all’avanguardia che da ora in poi permetterà laparoscopie al fegato direttamente nel nocosomio del capoluogo provinciale.
La donazione è nata dalla richiesta del primario di reparto, Walter Siquini, alla responsabile dell'area commerciale unificata di Banca Macerata, Debora Falcetta: "Dalla richiesta all'approvazione sono passati un paio di giorni e non posso che essere grato per la rapidità d'esecuzione. I pazienti da oggi non dovranno più essere mandati in altre strutture per questo tipo di interventi".
Presenti all’incontro, oltre al consigliere regionale Pierpaolo Borroni in rappresentanza di Filippo Saltamartini, anche il presidente di Banca Macerata, Ferdinando Cavallini, e il direttore generale Toni Guardiani, il quale ha così commentato durante la conferenza: "Questo intervento entrerà a far parte della storia della nostra banca. Rimarchiamo la nostra vicinanza, sensibilità e disponibilità per il servizio sanitario pubblico e contribuiremo anche in futuro a mettere a disposizione strumenti sempre aggiornati e all’avanguardia".
"Vorrei venire qui più spesso per celebrare questo tipo di eventi – ha aggiunto il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli – Questo ospedale ha tanti anni ma rimane bello grazie alle persone straordinarie che ci lavorano dentro. Con il nuovo ospedale daremo loro un luogo adeguato dove lavorare, con strumentazioni nuove secondo le esigenze dei medici. Voglio sottolineare l’importanza della collaborazione fra pubblico e privato: Banca Macerata è una delle poche banche del territorio rimaste che investe ancora nel luogo che abita e per questo ci tengo a ringraziarli".
"Siamo abituati a leggere di malasanità ma, da medico e direttore sanitario, non posso che essere felice in una buona giornata come questa – dice Daniela Corsi, subcommissario dell’Ast di Macerata - Nell’azienda ospedaliera abbiamo operatori d’eccellenza ma in periodo difficile e angosciante come questo abbiamo bisogno di tutto il supporto possibile per portare avanti la nostra missione.Permettetemi una battuta da rianimatrice: questa donazione è una boccata d’ossigeno".
Nello specifico, questo macchinario risulta utilissimo se si considera che gran parte della chirurgia oncologica effettuata nel reparto di Macerata viene eseguita con approccio mininvasivo. L'ecografo, dotato di due sonde di cui una per l’ecografia laparoscopica intraoperatoria e l’altra per le ecografie a cielo aperto, consente la precisa valutazione intraoperatoria dei rapporti vascolari e la definizione di linee di transezione parenchimale.
"A Banca Macerata va il nostro più sentito ringraziamento per questa donazione - dichiara il comminssario straordinario Antonio Draisci - che si è realizzata grazie ad una collaborazione consolidata e proficua tra le nostre istituzioni, e che mira ad integrare e migliorare l'erogazione dei nostri servizi sanitari"
“Sono più di 6 anni che questo macchinario è la norma per la chirurgia del fegato – spiega il dottor Siquini – Ora possiamo effettuare operazioni di precisione con strumentazioni che non hanno nulla da invidiare al San Raffaele o alla Cattolica. Oggi si chiude un cerchio ed è per me una grande soddisfazione personale: i rischi di emorragia per i pazienti si riducono di molto e noi medici saremo più tranquilli durante le operazioni, senza la paura di complicazioni gravi sul tavolo operatorio”.
Chiude l’incontro il vescovo Nazzareno Marconi, invitato per benedire i nuovi macchinari: "Questo è un salto di qualità sociale in cui il tessuto cittadino prende forma e si compatta in sinergia per il bene di tutti. Il diritto alla sanità deve essere accompagnato dai piccoli doveri che ogni agente sociale deve svolgere, tutti dobbiamo fare la nostra piccola parte".
Dal 4 marzo, torna nello Spazio Multimediale San Francesco di Civitanova Alta, la rassegna "Essenze femminili in arte", iniziativa promossa dalla Pro Loco di Civitanova Marche Alta in collaborazione con il comune di Civitanova Marche e l’Azienda Teatri di Civitanova con la finalità di dare voce al mondo femminile.
La quarta edizione della rassegna è dedicata al tema: "La donna e lo spazio - casa, vita, universo" e si articola in una serie coordinata di eventi di musica, teatro, letteratura, scienza, sport e una mostra collettiva di pittura e scultura, che vede l’esposizione di opere degli artisti Simona Bramati, Judith Mary Offord, Cristina Pallotta, Lara Tosoni, Mirko Amaolo. Tutti gli appuntamenti hanno come comune denominatore di stimolare una riflessione sul tema del ruolo e del valore della donna nella storia, nell'arte e nella società.
L’inaugurazione della mostra è in programma sabato 4 marzo, alle ore 17:30, con apertura tutti i sabati e le domeniche dalle 17:00 alle 20:00, fino al 26 marzo. Ingresso libero. In occasione dell'inaugurazione della rassegna, si svolgerà il concerto "Cadot" con Gloria Foresi accompagnata dal Maestro Marco Martellini alla chitarra. Apertura mostra presso lo Spazio Multimediale San Francesco.
Il programma “Essenze femminili in arte” proseguirà il 5 marzo, alle ore 17:00, con “Cicliste per caso”: incontro con Silvia Gottardi e Linda Ronzoni. Cicliste per caso è un progetto che non parla solo di viaggi, ma anche di donne ed empowerment, prendendo come spunto la bicicletta, uno dei simboli per eccellenza dell'emancipazione femminile e l'obiettivo che si vuole raggiungere è quello di incoraggiare le donne a viaggiare, essere autonome e intraprendenti, in collaborazione con l’Azienda Teatri.
Domenica 12 marzo, alle ore 21.15, al teatro Annibal Caro sarà la volta di Arianna Porcelli Safonov in "Consigli di bellezza per periferie". Il 18 marzo, alle ore 21:15, al teatro Annibal Caro andrà in scena "Le Scemette" con "Sketch in the city" direttamente da Zelig, in collaborazione sempre con Azienda Teatri.
Sabato 25 marzo, alle ore 21:15, Ottavia Orticelli presenta "Una casa di donne di Dacia Maraini". Per la chiusura della rassegna, il 26 marzo, alle ore 18:00, in programma "Artemis" - onoriamo Margherita Hack in un incontro con Molisella Lattanzi, astronoma italiana, su Artemide-Luna, la nuova missione per il ritorno sulla Luna.
Duranta una conferenza stampa congiunta delle forze dell'ordine della provincia di Macerata, il prefetto Flavio Ferdani ha annunciato il ritorno dei presidi di polizia all'interno degli ospedali di Civitanova e Macerata. "Una scelta presa per portare maggiore attenzione e sensibilizzare la popolazione verso il lavoro degli operatori sanitari - ha commentato il prefetto - Mandiamo un messaggio di vicinanza al personale sanitario che, recentemente, ha subito troppe aggressioni".
A partire dal Covid, infatti, sono aumentate le azioni violente intraprese dai pazienti ai danni del personale ospedaliero, con l'ultimo episodio verificatosi proprio ieri a Civitanova in seguito all'accoltellamento ai danni di un giovane durante una lite con il vicino ultrasettantenne (leggi qui). "C'è stato un momento poco sereno all'arrivo del giovane in ospedale - ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri, Nicola Candido - ma siamo intervenuti rapidamente per risolvere la situazione".
Sono ancora in corso i lavori per definire i dettagli dei nuovi presidi, sia per quanto riguarda il numero di agenti impiegati che la posizione di tali postazioni. "Coerentemente con l'organizzazione logistica disposta dagli ospedali, in tempi brevi vedremo riattivato questo servizio dopo la sua cancellazione ben prima del Covid".
L’azienda sanitaria territoriale ha comunicato il calendario delle aperture del centro per le vaccinazioni anti Covid-19 relative al mese di marzo 2023.
La sede di via Gobetti nella zona industriale di Santa Maria Apparente a Civitanova sarà aperta mercoledì 29 marzo, dalle ore 09,00 alle ore 13,00. In provincia di Macerata restano in funzione anche i centri di Macerata, Camerino e Matelica.
Da lunedì 20 febbraio la guardia medica di Civitanova sarà attiva all'interno dell'ospedale, presso gli ambulatori medici situati al piano terra, con orario previsto - in tutti i giorni feriali e festivi - dalle 20 alle 8, mentre in tutti i prefestivi dalle 10 alle 20.
"Come preannunciato, la Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata ha voluto fortemente questo trasferimento della Guardia Medica dai Poliambulatori del Distretto di Civitanova all’interno del locale nosocomio - sottolinea la dottoressa Daniela Corsi, sub commissario sanitario dell’Azienda - per garantire la sicurezza sia degli operatori sanitari che dell’utenza".
"Esprimo un ringraziamento particolare alla direzione medica nella persona della dottoressa Nadia Mosca e al direttore del distretto Gianni Turchetti per aver contribuito a realizzare in breve tempo lo spostamento" conclude Corsi.
“È in corso l’istruttoria per la sostituzione della Tac dell’ospedale Santa Lucia di Recanati” - lo comunica il commissario dell’Ast di Macerata il dottor Antonio Draisci – come è noto, infatti, quella attuale è stata dichiarata fuori uso per un guasto irreparabile verificatosi ad una delle schede dell’Host PC”.
“A causa, infatti, dell’obsolescenza dell’apparecchiatura le parti di ricambio per la manutenzione e la risoluzione dei guasti non sono più disponibili e di conseguenza la Tac non è più utilizzabile – spiega il commissario, che però sottolinea - stiamo provvedendo affinché il presidio recanatese non rimanga sguarnito di una così importante tecnologia”.
Sono 42 le farmacie che, in provincia di Macerata, hanno aderito alla 23° Giornata di Raccolta del Farmaco, promossa dal Banco Farmaceutico (4 in più rispetto allo scorso anno). Come avviene da alcuni anni, l’iniziativa dura una settimana.
Dal 7 al 13 febbraio i cittadini sono stati invitati a recarsi in una delle farmacie aderenti e donare un farmaco, acquistabile senza obbligo di ricetta, che verrà poi consegnato agli enti assistenziali e alle strutture caritative presenti nel territorio che hanno aderito alla raccolta. Sabato 11 è stato il giorno in cui circa 150 volontari hanno contribuito all’iniziativa con la loro presenza in farmacia.
Nella provincia di Macerata, sono state raccolte 6276 confezioni di farmaci (25% in più rispetto allo scorso anno) in 42 farmacie, che aiuteranno le persone indigenti assistite da 32 enti assistenziali del territorio. Il valore dei farmaci raccolti nella provincia è pari a 49136€ (+25%)
Nelle Marche, sono state raccolte 20.200 confezioni di farmaci (+39%) in 184 farmacie, che saranno consegnate a 93 enti presenti nella regione e che hanno aderito alla raccolta del farmaco proposta dal Banco Farmaceutico. I risultati confermano una grande accoglienza dell’iniziativa, che testimonia lo spirito di solidarietà che, pur nelle attuali difficoltà, permane nei maceratesi.
Una "campagna di ascolto" per il nuovo ospedale di Macerata destinata al personale sanitario che vi svolgerà la propria attività e sul nuovo Piano Socio-Sanitario: è quella che ha voluto organizzare l'assessore alla Sanità della regione Marche Filippo Saltamartini e che si è svolta oggi nella Sala Biblioteca dell’ospedale. Si tratta del primo di una serie di incontri che si svolgeranno nei territori dove sorgeranno le nuove strutture ospedaliere.
Con lui Antonio Draisci, Commissario Straordinario della AST Macerata, Daniela Corsi, Sub-Commissario Sanitario e il Sub-Commissario amministrativo Milco Coacci, il Direttore ad interim dell’Agenzia Regionale Sanitaria Paolo Aletti e il Dirigente dell’Assistenza ospedaliera, emergenza-urgenza e ricerca Giovanni Lagalla. Ad ascoltarli e a porre domande i direttori delle Uoc e Uosd, coordinatrici infermieristiche e coordinatori.
L’intento era verificare con gli operatori come progettare il nuovo ospedale di Macerata dal punto di vista strutturale per superare le criticità della struttura attuale e individuare le esigenze di personale per meglio rispondere ai bisogni dell'utenza.
"È imprescindibile una sanità pubblica che sappia soddisfare i bisogni dei cittadini - ha detto l'assessore Saltamartini - stiamo per varare il nuovo Piano Socio Sanitario che verrà comunque prima sottoposto al personale sanitario, a voi medici e infermieri, che meglio di tutti conoscete le esigenze della Sanità regionale".
"La programmazione sanitaria, seppur strategica, non può prescindere dall’ascolto dei bisogni degli utenti – ha sottolineato Antonio Draisci - l'incontro di oggi nasce proprio in quest'ottica per dare risposte concrete ai problemi reali esistenti”.
Il nuovo ospedale sorgerà in località "La Pieve", sito adiacente alla strada intervalliva di Macerata: l’accordo tra Regione, Comune di Macerata e la vecchia Asur fu firmato il 6 luglio scorso alla presenza del presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, e prevede stanziamenti complessivi per 160 milioni di euro.
Due azioni rivolte alle famiglie che svolgono un ruolo di cura del familiare affetto da Sla e da malattia rara, sono state decise ieri dalla giunta regionale attraverso due distinti provvedimenti con i quali vengono stanziati complessivamente 2 milioni e 50 mila euro.
“Si tratta del consolidamento e prosecuzione di misure di politiche sociali positivamente collaudate a favore delle famiglie – ha spiegato il vicepresidente e assessore alla Salute e Servizi Sociali, Filippo Saltamartini - famiglie che hanno in carico un malato grave e a cui la Regione – ora attraverso le Ast – riconosce per gli affetti da Sla o di giovani con malattie rare o portatori di handicap grave, un contributo mensile commisurato sulla gravità della malattia. Lo scorso anno i beneficiari raggiunti sono stati complessivamente 210, 150 affetti da Sla e 60 da malattie rare".
Più in particolare, per quanto riguarda i malati di SLA, per le famiglie “caregiver” sono stai messi a disposizione 1 milione e 350 mila euro che saranno erogati attraverso l’Azienda territoriale sanitaria di residenza, alla quale va presentata la richiesta di contributo per beneficiare mensilmente di 833 euro se il malato si trova nella condizione di poter respirare autonomamente senza l'uso continuativo di macchine; o di 1000 euro se tracheostomizzato e respira attaccato continuamente ad una macchina per la ventilazione invasiva.
Analogamente, per quanto riguarda le famiglie di malati tra 0 e 25 anni affetti da malattie rare o portatori di handicap grave certificato e che necessitano di ventilazione e/o nutrizione artificiale, sono stati stanziati 700 mila euro. Le Ast di riferimento provvederanno a liquidare un contributo mensile di 1000 euro alle famiglie che faranno domanda sulla base dei requisiti richiesti.
Le Marche superano “quota 100”. Nel 2022 hanno registrato 105 trapianti d’organo (fegato, rene, combinati) effettuati in regione. Un traguardo “storico” che premia la generosità dei donatori (60 marchigiani, 44 da fuori regione, 1 vivente) e l’attività del Centro regionale trapianti Marche: coordinato da Francesca De Pace e istituito nel 2002, la struttura ha iniziato il programma dei trapianti di fegato e rene nel 2005. Alla data del 5 febbraio 2023, inoltre, i dati del report del Centro nazionale trapianti attribuiscono alle Marche 47,7 donatori utilizzati ai fini di trapianto per milione di popolazione.
“Siamo per ora in testa in questa classifica tra tutte le regioni italiane, Toscana compresa, da sempre prima della classe per donatori sulla popolazione - ha dichiarato De Pace - Il risultato dimostra l’enorme generosità e sensibilità dei marchigiani ma anche l’altissima professionalità delle nostre Rianimazioni e dei nostri specialisti negli ospedali, coinvolti in un processo lungo ed estremamente complesso, come quello della donazione e trapianto di organi. È probabile che il nostro record durerà poco, ma questo testimonia la grande attività e il grande entusiasmo della nostra rete trapianti nazionale”.
I 105 trapianti d’organo effettuati nel 2022 sono il frutto di un lavoro in crescendo, come sottolineato dall’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini: “Un risultato eccezionale, se pensiamo che l’anno scorso furono 90 (comunque sei in più dell’anno ancora precedente). Siamo arrivati addirittura a 105, il segnale di una sensibilità crescente su un tema tanto delicato e importante.
La donazione è simbolo supremo di generosità: è una scelta che ha salvato molte vite. Mi sento di ringraziare col cuore le famiglie dei donatori che prendono talvolta decisioni difficili, ma in grado di salvare vite e migliorarne altre. Le persone più anziane sono erroneamente convinte di non poter donare gli organi: invece non dovrebbero registrare un’opposizione al momento del rinnovo della carta di identità, perché ci sono organi particolarmente longevi come il fegato.
Non dimentichiamo che la donatrice più anziana d’Italia è marchigiana: a 97 anni, 6 mesi e 29 giorni a Fabriano ha donato il fegato, poi trapiantato a un paziente dell’ospedale Torrette di Ancona. Con il nuovo Piano socio sanitario cercheremo di dare ancora più impulso e stimolo a questa attività. Ringrazio la dottoressa Francesca De Pace e il suo staff per il grande lavoro svolto quotidianamente”.
Nel 2019 furono effettuati, nelle Marche, 82 trapianti d’organo, cresciuti a 84 nel 2020 e a 90 nel 2021. I 105 effettuati nel 2022 comprendono 46 di fegato (22 donatori da fuori regione e 24 dalle Marche), 57 di rene (rispettivamente 21 e 36) e un trapianto combinato (fegato + rene) con donatore da fuori regione. Un intervento ha invece riguardato il trapianto di rene “da vivente”.
Nel 2022 in Italia sono aumentate le donazioni e i trapianti di organi, tessuti e cellule staminali emopoietiche. Ecco quanto emerge dal report 2022 del Centro Nazionale Trapianti (CNT) e anche dall’Ospedale di Camerino si pone in linea con tali dati visti gli atti di grande solidarietà degli ultimi giorni.
“Sono stati effettuati espianti di organi a seguito di due decessi e sono già stati tutti impiantati”, commenta il Direttore dell’U.O.C Anestesia e Rianimazione di Camerino, Angelo Leo che insieme a Tiziana Ciccola, coordinatrice locale donazione, hanno gestito il complesso e delicato intervento realizzato da un’equipe multidisciplinare giunta dall’Ospedale Torrette di Ancona.
Si è trattato di un paziente di 73 anni di Camerino deceduto a causa di un evento cerebrovascolare acuto, i cui parenti hanno acconsentito alla donazione, in questo caso il fegato è stato trapiantato a Milano, mentre i reni a Genova presso l’Ospedale San Martino.
Il secondo paziente, invece, di Potenza Picena è deceduto a 68 anni per un’emorragia cerebrale e sono statiprelevati i reni, di cui uno è stato trapiantato ad Udine e l’altro a Vicenza, mentre il fegato è stato trapiantato ad Ancona e le cornee sono state destinate alla Banca degli Occhi di Fabriano, che provvederà di conseguenza sulla base delle richieste.
“E’ straordinario come attraverso la donazione di organi si realizzi un servizio alla vita - sottolinea Antonio Draisci, Commissario Straordinario dell’AST di Macerata - per questo porgo la mia riconoscenza ai donatori e alle loro famiglie che permettono, in questo modo, di tutelare il bene più prezioso della persona”.
L’Assessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini ha rimarcato come “I marchigiani si sono dimostrati particolarmente generosi nel 2022: abbiamo superato quota 100 trapianti, a breve comunicheremo i dati definitivi, e molti degli organi arrivavano proprio dalla nostra regione. E la provincia di Macerata sta dando molto al sistema: è di pochissimi giorni fa anche la notizia del decesso di una 73enne a Civitanova, che ha regalato una speranza a ben tre persone donando fegato e reni. Mi sento di ringraziare le famiglie per il grande gesto di generosità, amore e altruismo che compiono, e poi tutto il personale sanitario che contribuisce a realizzare il miracolo di salvare vite mettendo a frutto tanta solidarietà”.