Potenza Picena, struttura sanitaria privata: "Nessun rischio per la salute, questione amministrativa"
Lo scorso 14 ottobre l'Asur, dopo l'ispezione all’interno della sede di una società privata operante in ambito sanitario nel territorio di Potenza Picena, ha trasmesso al Comune un verbale nel quale veniva segnalato che la struttura, dichiarata come sede di studi medici e professionali, poteva invece essere "configurabile come Poliambulatorio", chiedendo al Comune le verifiche e gli adempimenti di rispettiva competenza.
"Considerata la corposa e complessa normativa di riferimento e l’impossibilità di intervenire in maniera immediata, poiché era necessario acquisire informazioni che non risultavano presenti nel verbale trasmesso, l’ufficio competente (Area Lavori Pubblici e Urbanistica – Divisione Suap), dopo alcuni approfondimenti, ha coinvolto Regione Marche e Asur in quanto enti sovraordinati competenti in materia" spiega il sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini, "anche al fine - prosegue - di evitare di adottare provvedimenti affrettati che avrebbero potuto comportare un ricorso nei confronti dell'ente, con costi a carico della macchina comunale nonché dei cittadini"
A seguito di diversi confronti con Regione e Asur, è stata condivisa la procedura da seguire. Il Comune ha emesso, ai sensi di legge, apposita diffida in data 17 novembre con cui si intimava alla società, pena la sospensione dell’attività, di fornire entro 7 giorni tutti gli elementi mancanti nel verbale Asur, indispensabili per una corretta ed inequivocabile descrizione della situazione. "La società ha fornito la documentazione richiesta entro i termini", sottolinea Tartabini.
"Lo scorso 5 dicembre, nel corso di un ulteriore incontro con Regione e Asur, visionata la documentazione prodotta, è stato confermato che la struttura opera come sede di studi medici e professionali, dunque non si configura come Poliambulatorio. Tuttavia - rimarca il sindaco -, qualora la società decidesse di divenire in futuro Poliambulatorio, l’evoluzione sarà possibile previa autorizzazione degli enti competenti e con tutti gli accorgimenti previsti dalla normativa in atto".
A conclusione della complessa istruttoria, in data 15 dicembre, è stata emessa l’ordinanza comunale di sospensione dell’attività per uno dei professionisti che opera nella struttura, poiché non in possesso dell’autorizzazione amministrativa comunale, necessaria a svolgere la propria professione presso quella sede. "Nessun esercizio abusivo della professione - chiarisce Tartabini -, solo un mero adempimento amministrativo. Lo stesso professionista ha subito provveduto a sanare la propria posizione, inoltrando richiesta di autorizzazione al Comune e sospendendo temporaneamente l’attività sino alla concessione della stessa".
"A margine di questa vicenda - conclude il sindaco - c’è un atteggiamento dannoso e ingiustificato dei consiglieri di opposizione che hanno in tutti i modi ostacolato la corretta informazione verso i cittadini e l’operato sereno degli uffici competenti. La questione in oggetto ha riguardato esclusivamente degli adempimenti amministrativi. Nessun rischio legato alla salute dei cittadini. come invece poteva intendersi alle comunicazioni del Partito Democratico".
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