Nella mattinata di oggi (venerdì 1 dicembre), la cooperativa sociale Pars ha inaugurato il Centro poliservizi per le dipendenze “Le Querce”, situato a Civitanova Marche Alta, in contrada Mornano. Tra i presenti anche il sindaco Fabrizio Ciarapica, il prefetto Isabella Fusiello, il questore Luigi Silipo, l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini ed il consigliere regionale Pierpalo Borroni.
Il centro poliservizi è un luogo strutturato di alta specializzazione, in cui sono collocati servizi plurimi per le dipendenze patologiche all’interno di un ampio complesso immobiliare di proprietà del Comune di Civitanova Marche, ed è stato concesso in locazione alla cooperativa Pars a seguito di bando pubblico per l’attivazione nel territorio civitanovese di servizi per la prevenzione e contrasto alle devianze e alle varie forme di dipendenza: uso di sostanze, alcol, gioco d‘azzardo, dipendenze tecnologiche, shopping compulsivo, ecc.
La Pars aveva già gestito il complesso in passato, per circa vent’anni. Era stato sede di una comunità per le dipendenze, per conto dell’allora Asur. Oggi, Il centro poliservizi per le dipendenze “Le Querce” comprende:
- la nuova “comunità terapeutica specialistica per tossicodipendenti” con 16 posti letto residenziali, accreditati con il livello “eccellenza” dalla Regione Marche, che fornisce prestazioni di alta specializzazione per l’osservazione, la diagnosi e la cura di soggetti con dipendenza patologica nell’ambito delle cosiddette doppie diagnosi, cioè pazienti in cui sono contemporaneamente presenti un disturbo da uso di sostanze psicoattive e un disturbo psichiatrico; - un centro diurno terapeutico per le dipendenze, con 20 posti accreditati con il livello “Eccellenza” dalla Regione Marche, per l’accoglienza in regime semiresidenziale di soggetti affetti da dipendenze patologiche. Il centro è attivo nelle ore giornaliere.
Attività di inserimento socio-lavorativo e formativo forniti da Pars in collaborazione con altre realtà cooperative del territorio. Pars già realizza prodotti ortofrutticoli in regime biologico con l’acquisizione del marchio “San Michele Arcangelo Agricoltura biologica” e con l’avvio di un nuovo Laboratorio di lavorazione e trasformazione dei prodotti; questa attività da’ formazione e lavoro a tante persone nella fase di reinserimento sociale.
Il centro poliservizi “Le Querce” opera in rete con il c\entro Icaro della Pars sito in centro città, in via Carducci. Icaro si occupa di adolescenti e giovanissimi che vivono situazioni di disagio, conflittualità a livello affettivo, con comportamenti a rischio e di abuso.
A comporre la rete di servizi c’è poi l’unità mobile territoriale “Alza la testa non il gomito” che da trent’anni incontra e dialoga con i ragazzi nei luoghi di aggregazione e della movida, in particolare nella zona costiera.
“Ringrazio la Pars per questo centro poliservizi per le dipendenze e per quello che insieme a tante altre associazioni del terzo settore fanno per Civitanova – ha detto il sindaco Ciarapica –. Alcune settimane fa abbiamo sottoscritto un protocollo di intesa dove il Comune, in qualità di ente capofila, ha messo insieme tante forze per occuparsi di prevenzione e disagi giovanili. Un ulteriore passo in avanti – ha concluso - per affrontare queste problematiche in modo più incisivo e sicuramente con più ottimismo”.
“Come cooperativa – dichiara Nicoletta Capriotti, presidente Pars - ci stiamo muovendo per affrontare i problemi che affiggono purtroppo oggi tanti giovani e le loro famiglie; lo facciamo con una rete di servizi articolata qui sul territorio, che va dalla prevenzione, con il Centro Icaro che si occupa di adolescenti, all’assistenza con il Centro Poliservizi “Le Querce” che ha strutture specialistiche residenziali e diurne, fino al reinserimento sociale con attività formative e lavorative, in particolare per la commercializzazione del biologico".
"Siamo tornati da poco dalla settimana della cucina italiana a Parigi poiché la Regione Marche ha selezionato le nostre confetture e i nostri sottoli come una eccellenza enogastronomica delle Marche. Il Servizio che oggi abbiamo inaugurato auspichiamo vada nella direzione di offrire risposte ai giovani e alle loro famiglie. Siamo orgogliosi di questo traguardo: abbiamo restituito alla città di Civitanova Marche una struttura d’eccellenza a livello nazionale nella cura delle comorbidità psichiatriche”.
Irene Costantini, direttrice sanitaria delle strutture Pars, sottolinea l’importanza dei servizi messi in campo dalla Cooperativa nel sostenere giovani e famiglie: «I dati ‘ufficiali’ relativi al consumo di sostanze illegali da parte dei giovani in età scolare tra i 15 ed i 19 anni, ci parlano di 1 ragazzo su 3 che dichiara di aver usato almeno una volta sostanze illegali».
«E purtroppo la rete dei nostri servizi ci racconta di numeri ancora più grandi. Nel nostro centro Icaro e negli sportelli di ascolto, riceviamo quotidianamente famiglie che ci chiedono aiuto per i propri figli, ragazzini di 15/16 anni che scoprono di avere problemi di abuso o dipendenza. Le famiglie sono distrutte e vivono un forte senso di impotenza, hanno bisogno di una guida autorevole che li aiuti a ritrovare la speranza e la fiducia nelle proprie possibilità. Il male di vivere dei nostri giovani, acuito in tempo di Covid, è certificato dalla stessa Oms che documenta una chiara correlazione tra salute mentale e dipendenze. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, il 7- 10% di tutti i bambini e il 10-16% degli adolescenti è esposto al rischio di una malattia psichiatrica».
I dati sono resi noti dalla Regione Marche in occasione del primo dicembre, Giornata Mondiale dell'Aids celebrata in tutto il mondo dal 1988. È stata la prima giornata mondiale della salute, una opportunità fondamentale per sensibilizzare al problema, esprimere solidarietà alle persone malate e ricordare coloro che hanno perso la vita.
"Negli anni '80 era una malattia quasi sconosciuta contro la quale non si avevano armi che non fossero la prevenzione. Cancro e Aids erano le parole più temute. Alla fine di quegli anni apparivano i primi spot del Ministero della Sanità, dai toni crudi e allarmistici. Oggi che la malattia ha superato il traguardo dei 45 anni fa meno paura, ma ha ancora senso parlarne". A dirlo è l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini.
L'Hiv, virus dell'immunodeficienza umana, attacca e distrugge i linfociti responsabili della risposta immunitaria dell'organismo. L'Aids identifica uno stadio clinico avanzato, quando il sistema immunitario non è più in grado di difendersi neanche dai virus più banali. Anche se ormai la medicina nella cura ha fatto passi da gigante, ci sono ancora troppe diagnosi tardive che ne limitano l'efficacia.
"Le nuove diagnosi avvengono per lo più in soggetti asintomatici, ma nel 30% dei casi sono tardive - ricorda l'assessore -. Una diagnosi precoce è essenziale per l'attivazione tempestiva di cure efficaci, oggi in grado di ridurre al minimo il rischio di trasmissione e ritardare l'insorgenza di Aids. Ma è importante anche entrare nelle scuole ed insegnare la prevenzione ai giovani".
Le persone che hanno scoperto di essere Hiv positive nel 2022 sono uomini nel 78,7% dei casi. L'età mediana è di 43 anni per gli uomini e 41 per le donne. L'incidenza più alta è stata osservata tra le persone di 30-39 anni e 25-29. La maggior parte delle nuove diagnosi è attribuibile a rapporti sessuali.
Ad Ancona esiste un check point, un punto che offre la possibilità di effettuare i test di screening e di fare sensibilizzazione grazie alla collaborazione tra Clinica di Immunologia dell'Aou delle Marche, Comune di Ancona, Opere Caritative Francescane Odv, Freewoman Odv, Caritas di Ancona-Osimo, Anlaids Marche e Arcigay Ancona. Il comune capoluogo ha aderito a Fast-track City, una rete di città unite contro l'Aids che hanno come obiettivo di prospettiva l'azzeramento delle infezioni. Nell'ambito dell'attività è stato istituito un tavolo tematico al quale aderiscono anche Ast Ancona e Dipartimento di Prevenzione.
Dal 18 al 27 novembre anche le Marche hanno partecipato alla settimana europea del Testing non solo per l'Hiv ma anche per epatiti virali e in generale infezioni sessualmente trasmissibili: sono stati offerti test gratuiti anche per gli studenti dell'Università Politecnica delle Marche. "Le aziende sanitarie in questi giorni si sono fatte inoltre promotrici di campagne informative e di ascolto" ribadisce l'assessore.
Nella cerimonia di premiazione di stamattina, svoltasi presso il Ministero della Salute, gli ospedali di Macerata e Civitanova hanno ottenuto tre Bollini Rosa, il massimo riconoscimento attribuito dalla Fondazione Onda alle strutture ospedaliere che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile e, trasversalmente, uomini e donne in ottica di genere.
“Questo prestigioso riconoscimento è per la nostra Azienda sanitaria motivo di grande orgoglio – dichiarano le dottoresse Giorgia Scaloni e Nadia Mosca, referenti delle direzioni mediche di Macerata e Civitanova – perché certifica l’elevata qualità della nostra offerta sanitaria e dei percorsi terapeutico-assistenziali erogati dall’AST di Macerata. Nello stesso tempo gli ospedali con il Bollino Rosa rappresentano per la popolazione l’opportunità di scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità, nonché di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obiettivo di sensibilizzare e avvicinare i cittadini a diagnosi e cure appropriate».
“Questi tre bollini – spiega l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – hanno un significato importante perché rappresentano l’attenzione che la nostra sanità ha nei confronti delle donne offrendo percorsi diagnostici, terapeutici, di accoglienza e di cura, efficaci ed innovativi”.
Un apposito Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, professore di Igiene Pubblica all’Università del Sacro Cuore di Roma, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali (da zero a tre) tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza quali servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari.
«Una prestazione sanitaria di livello elevato, un’alta competenza specialistica coniugata all’attenzione al paziente e al suo benessere complessivo declinata in ottica di genere, con un particolare riguardo alla gestione dei casi di violenza verso le donne e gli operatori sanitari. È questa la filosofia con cui l’Advisory Board ha assegnato anche questo anno i Bollini Rosa promossi da Fondazione Onda», spiega Walter Ricciardi, presidente della Commissione Bollino Rosa.
«Sono un segno concreto dell’attenzione che medicina, sanità e assistenza rivolgono alle donne cercando di praticare una medicina moderna, consapevole della complessità che la specificità di genere richiede. Mi auguro che siano sempre più gli ospedali candidati a bollini come questo».
La giunta regionale ha recepito l’Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano relativa al “Piano Oncologico nazionale: documento di pianificazione e indirizzo per la prevenzione e il contrasto del cancro 2023-2027” . Su tale intesa un decreto Ministeriale ha stanziato un apposito fondo integrativo al potenziamento della rete territoriale delle cure oncologiche, la cui ripartizione ha assegnato alla Regione Marche 267.588 mila euro per ogni annualità del quinquennio 2023-2027.
Con lo stesso atto sono state approvate le linee strategiche prioritarie finalizzate al potenziamento della rete oncologica territoriale al fine di migliorare il processo di diagnosi precoce e garantire migliori e continuative cure al malato oncologico.
“La continuità assistenziale - ha sottolineato il vicepresidente e assessore alla Salute, Filippo Saltamartini - è quel processo in cui vengono individuati i bisogni dell’assistito al quale va garantita assistenza continuativa da un livello di cura ad un altro, sia esso domiciliare, ospedaliero o altro setting assistenziale. Vale a dire garantire la continuità ospedale-territorio; condividere il percorso di cura tra le equipe in maniera integrata per assicurare all’assistito e alla sua famiglia l’appropriatezza del percorso in tutte le fasi della malattia e le cure simultanee e precoci all’interno del sistema sanitario regionale".
Per realizzare un’adeguata continuità assistenziale servono: qualificazione dell’assistenza domiciliare e territoriale, follow-up anche territoriale, la riabilitazione e il reinserimento sociale dell’assistito. Oltre, naturalmente, alla prevenzione e alla diagnosi precoce nella rete sanitaria e socio-sanitaria che deve essere strettamente integrata con quella socio-assistenziale per offrire un approccio organico ai bisogni del malato. Nell’ottica di potenziamento sarà significativo il ruolo delle AST, delle U.U.O.O. specifiche e delle Reti Locali delle Cure Palliative tra loro integrate, indispensabili nel percorso di accompagnamento dell’assistito e della sua famiglia, sia in fase di prevenzione primaria ed adesione ad eventuali screening sia nelle fasi di follow-up, riabilitazione, reinserimento sociale ed accompagnamento al fine vita.
Anche l’efficacia dei percorsi di screening, che hanno subito un rallentamento a causa della pandemia, sarà migliorata attraverso l’estensione a tutto il territorio regionale del percorso screening del tumore della cervice uterina mediante l’utilizzo del HPV-DNA Test per le donne dai 35 ai 64 anni (ogni 5 anni); progetti pilota di ampliamento della fascia d’età (da 50-69 a 45-69 anni) per il percorso screening del tumore della mammella e del tumore del colon-retto; l’estensione a tutto il territorio regionale dei programmi di screening dei tumori eredo-familiari della mammella e del colon-retto.
“Con il nuovo Piano Socio Sanitario – ha ricordato Saltamartini - è stato ridefinito il modello organizzativo e le modalità operative per la governance della rete oncologica della Regione Marche per migliorare lo standard di cura per i pazienti oncologici, con l’obiettivo di aumentare la sopravvivenza dei pazienti e di ridurre la mobilità inter-regionale con la possibilità di accesso alle cure migliori da parte di tutti i pazienti indipendentemente dallo stato socio-economico o dalla residenza in zone colpite da eventi calamitosi".
La gestione della rete è affidata ai team multidisciplinari e multi-professionali delle Aziende del SSR che rappresentano tutte le realtà regionali ospedaliere e territoriali (es: oncologi, radioterapisti, anatomo-patologi, direttori di distretto, infermieri di comunità, etc.), inclusi i rappresentanti delle Associazioni dei malati, per la garanzia della continuità della presa in carico, della cura e dell’assistenza a 360° dell’assistito
“L’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata ha appena provveduto all’assunzione di varie figure professionali e all’indizione di concorsi” lo comunica il vice presidente e assessore alla Sanità Filippo Saltamartini.
“Sono stati assunti a tempo indeterminato un dirigente medico di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica e un tecnico sanitario di laboratorio biomedico – prosegue l’assessore – e sono stati indetti due concorsi pubblici, sempre per assunzioni a tempo indeterminato, di un dirigente medico di Organizzazione Servizi Sanitari di Base e di un dirigente medico di Radiodiagnostica”.
Le modalità di presentazione della domanda, fa sapere la AST di Macerata, saranno specificate nel bando così come la scadenza. “Inoltre – spiega Saltamartini – è stato indetto un concorso pubblico, per titoli e colloquio, per formare una graduatoria per l’assunzione a tempo determinato di dirigenti medici di Medicina Legale”.
Saranno ammessi anche i medici in formazione specialistica iscritti al penultimo e ultimo anno del corso di studi, per i quali verrà formulata una apposita graduatoria: l’assunzione sarà infatti subordinata al conseguimento del titolo e all’esaurimento della graduatoria dei medici già specialisti alla scadenza del bando.
“La copertura di tutti i vuoti di organico costituisce una priorità della Regione e dell'assessorato – conclude l’assessore - e le Aziende stanno scrupolosamente cercando di coprire tutte le carenze”.
Ambulatorio per i codici minori, modello organizzativo predefinito per il boarding, campagne informative per l'uso appropriato del Pronto Soccorso e contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari, potenziamento del coinvolgimento delle Direzioni Generali.
Sono tra le misure che la Regione Marche sta mettendo in atto per ridurre il fenomeno del sovraffollamento dei Pronto Soccorso e per garantire un servizio migliore agli utenti. "Ancora troppi pazienti si rivolgono ai Pronto Soccorso - sottolinea il vice presidente e assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - e questo perché il territorio non è sempre in grado di dare risposte soddisfacenti.
Il rafforzamento della medicina territoriale passa attraverso i finanziamenti del Pnrr e la formazione dei medici di base, che sono carenti per una errata programmazione: questa giunta è intervenuta aumentando le borse di studio ma per avere gli effetti sperati serve ancora tempo".
Le linee guida organizzative regionali per la presa in carico nella rete dell'emergenza-urgenza, in ottemperanza delle indicazioni ministeriali, sono racchiuse in una Delibera di Giunta recentemente approvata. Il percorso di monitoraggio e potenziamento è stato condiviso con i professionisti del Pronto Soccorso, istituendo una cabina di regia.
Tra le novità più significative ogni presidio ospedaliero dovrà dotarsi di un modello organizzativo predefinito di boarding (attesa da parte del paziente di un posto letto in reparto dopo la decisione di ricovero) che contenga: il numero di posti letto per ciascun reparto da dedicare ogni giorno ai ricoveri provenienti dal Ps, tempistica e logistica per il ricovero (orario comunicazione posti letto, numero pazienti da ricoverare), nelle ore notturne l'accesso al letto deve essere garantito per i pazienti clinicamente stabili; modalità per la gestione di eventuali ricoveri in sovra numero nei singoli reparti rispetto ai letti disponibili (barelle, letti aggiuntivi, posti letto in reparti diversi da quelli di attribuzione dei pazienti).
L'atto contiene poi il manuale di Triage che dettaglia in modo unico ed univoco le modalità di attribuzione dei codici di priorità. Viene suggerita l'organizzazione di ambulatori per i codici minori per differenziare le attività di presa in carico e ridurre i tempi di attesa, e l'attivazione di protocolli condivisi per il Fast Track, ossia avviare il paziente dal triage direttamente alla visita specialistica richiesta per ridurre tempi, sovraffollamento e migliorare la qualità percepita
Accessi e percorsi verranno periodicamente monitorizzati dall'Agenzia Regionale Sanitaria (Ars) per individuare correttivi appropriati. È raccomandato inoltre un maggior livello di responsabilizzazione delle direzioni aziendali nei confronti del sovraffollamento dei Ps, in modo che abbiano un ruolo attivo nella prevenzione del fenomeno.
Fondamentali saranno anche le campagne informative e di sensibilizzazione: in primo luogo contro la violenza agli operatori sanitari con una politica di tolleranza zero, incoraggiando il personale a segnalare gli episodi subiti e suggerendo le misure per ridurre o eliminare i rischi, rafforzando il coordinamento con le forze di polizia e l'impegno delle Direzioni per la sicurezza nelle proprie strutture.
Il Ministero delle Salute ha lanciato la campagna #laviolenzanoncura, rivolta alla popolazione in generale. Ma vanno messe in campo anche campagne informative per l'uso appropriato del Pronto Soccorso, in modo che il cittadino sappia orientarsi nella rete dei servizi.
"Il grado di soddisfazione degli utenti verrà infine costantemente monitorato attraverso la somministrazione di questionari - conclude Saltamartini -. Intanto abbiamo aumentato a 100 e 50 euro le tariffe orarie per le prestazioni aggiuntive, rispettivamente dei medici e degli infermieri che operano nei servizi di emergenza e urgenza ospedalieri, per ridurre il ricorso alle cooperative. Attraverso queste linee guida vogliamo attivare percorsi condivisi per far funzionare al meglio le risorse che abbiamo a nostra disposizione"
L'Azienda sanitaria territoriale di Macerata dal 2017, attraverso le sue strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali, ha istituito percorsi di cura e presa in carico della persona vittima di violenza nel rispetto della normativa nazionale e regionale.
Il percorso, denominato "Codice Rosa", è rivolto a tutte le forme di violenza e maltrattamenti, comprese la violenza di genere e sui minori, quella perpetrata ai danni degli anziani e/o diversamente abili e il bullismo.
Il percorso Codice Rosa, in rete tra ospedale e territorio, con il coinvolgimento dove necessario delle forze dell’ordine, permette alla persona vittima di violenza di avere un’immediata risposta con presa in carico da parte dei servizi sanitari e/o sociosanitari competenti.
La Regione Marche con la Dgrm 1413 del 27 novembre 2017, che ha dato attuazione alla Legge numero 4 del 2016 "Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli" ha previsto, per quanto riguarda gli aspetti sanitari, l'esenzione dal ticket per le donne vittime di violenza, con validità di un anno dalla data del rilascio e rinnovabile, dove necessario.
Il medico del distretto, sulla base di documentazione specifica del pronto soccorso, del consultorio o di qualsiasi struttura pubblica esibita dalla donna attesterà l’esenzione, in modo che durante questo periodo la vittima di violenza potrà usufruire, gratuitamente, di tutte le cure sanitarie necessarie correlate con il danno subito.
Il fenomeno della violenza di genere, purtroppo, solo in Italia nel corso del 2023 ha registrato già oltre 100 casi di femminicidi. Nella giornata internazionale del 25 novembre per l’eliminazione della violenza contro le donne, la direzione dell'azienda sanitaria territoriale di Macerata insieme a tutti i dipendenti si unisce nel ricordo affettuoso di Concetta Marruocco, stimata infermiera in servizio presso il poliambulatorio di Matelica, vittima di femminicidio il 14 ottobre scorso per mano del suo ex marito, organizzando l’iniziativa "Per la nostra amata Titti".
Presso l'ospedale di Matelica, al secondo piano, sabato 25 novembre alle ore 10 si svolgerà un incontro, dove si avrà modo di condividere non solo il dolore del ricordo di una professionista sanitaria apprezzata per la sua professionalità e gentilezza verso utenti e colleghi, ma sarà occasione di confronto e riflessione per accorgersi, in futuro, di chi nel silenzio chiede aiuto.
"Quest’anno nelle Marche si sono già registrati 4 femminicidi - ricorda il vice presidente della regione Marche Filippo Saltamartini - l'anno scorso furono tre: dobbiamo supportare le donne vittime di violenza e maltrattamenti per accompagnarle in un percorso di recupero e di ritorno alla vita".
L’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata, in occasione della Campagna mondiale per la consapevolezza sulla resistenza agli antibiotici, allestirà giovedì 23 novembre, dalle 9 alle 12.00, punti informativi presso le hall degli ospedali di Civitanova Marche, Macerata, Camerino e San Severino per promuovere l’uso corretto degli antibiotici.
Presso gli Info Point degli ospedali saranno presenti i componenti del gruppo operativo ospedaliero del Comitato Controllo delle Infezioni, composto da dirigenti medici di Medicina Interna, coordinatori infermieristici delle direzioni mediche e farmacisti ospedalieri, che forniranno informazioni alla popolazione sull’uso eccessivo o improprio delle terapie antibiotiche.
Tali infezioni, secondo i dati del Ministero della Salute, hanno determinato un numero annuo stimato di decessi attribuibili aumentato da 30.730 nel 2016 a 38.710 nel 2019, con una lieve diminuzione solo nel 2020 (35.813 decessi), anno dell’inizio della pandemia da Covid-19.
L’impatto della resistenza agli antibiotici non si limita alla sola mortalità, include anche ricoveri prolungati, ritardi nella somministrazione di terapie o nell’effettuazione di interventi, aumento delle infezioni postchirurgiche e/o post-chemioterapia.
Da un recente sondaggio della Commissione europea sul fenomeno della resistenza agli antibiotici emerge che la popolazione ha una scarsa conoscenza generale del fenomeno. In particolare, meno della metà degli intervistati europei (43%) sa che gli antibiotici sono inefficaci contro i virus (percentuale che scende al 28% negli italiani) e per quanto concerne il settore veterinario, meno del 40% degli intervistati è a conoscenza che l’impiego degli antibiotici per la promozione della crescita negli animali è proibito nell’Unione europea dal 2006.
Da qui la necessità di investire nella consapevolezza dei cittadini. Presso gli Info Point ospedalieri verranno date informazioni corrette sull’antibiotico-resistenza per accrescere nei cittadini la consapevolezza che un uso improprio degli antibiotici, sia negli uomini che negli animali, provoca danni sulla salute. È di fondamentale importanza, di conseguenza, affidarsi ai medici per effettuare la corretta terapia delle infezioni.
La clinica civitanovese Villa dei Pini partner di un evento che ha visto la partecipazione, come relatori, dei più prestigiosi anestesisti italiani, esperti nel campo della anestesia loco regionale.
A fare da "padrone di casa", presso l'Nh Hotel di Ancona dove si è tenuto l'evento, è stato il medico maceratese Mauro Proietti Pannunzi, responsabile scientifico dell'evento e responsabile del servizio di anestesia della clinica civitanovese, diretta dalla dottoressa Nicoletta Damiani e che fa parte del Gruppo Kos.
Nel corso della giornata, che è stata patrocinata dall'Università Politecnica delle Marche e organizzata dalla società scientifica internazionale di riferimento (Esra) e dall'Aaroi Emac, cioè l'associazione anestesisti e rianimatori ospedalieri italiani emergenza area critica, sono state affrontate in maniera teorico-pratica le tecniche più avanzate nell'ambito della anestesia, analgesia e terapia del dolore.
Nel cuore del dibattito è emerso che ormai da tempo l’anestesia loco-regionale si avvale dell’ecografia come supporto. Il motivo lo abbiamo chiesto al dottor Proietti: "L’uso dell’ecografo consente una accurata visione delle zone in cui intervenire potendo, di conseguenza, incrementare notevolmente la precisione nell'erogazione dell’analgesico con miglioramenti in termini di accuratezza, sicurezza e abbattimento delle probabilità di effetti collaterali".
"A Villa Pini – continua il dottor Proietti – da anni applichiamo questa tecnica così certosina e importante per i nostri pazienti che trovano grandi benefici, evidenti in modo particolare nella fase post operatoria e nei tempi di recupero".
Per la prima volta in Italia un paziente impiantato con un device di assistenza meccanica al circolo temporanea - denominato Impella 5.5 - è stato fatto camminare e riabilitare prima di essere sottoposto a impianto di assistenza meccanica al circolo definitiva.
Merito della straordinaria professionalità e competenza di tutto il dipartimento di Scienze Cardiovascolari dell’Aoum, la cui eccellenza è nota a livello nazionale, ed in particolare del dottor Marco Marini - responsabile SOS Utic - afferente alla Sod Cardiologia e Utic diretta dal dottor Giampiero Perna.
Si tratta di un paziente di 60 anni andato incontro a un grave shock cardiogeno secondario a infarto miocardico che, nonostante fosse stato rivascolarizzato in emergenza, ha sviluppato una grave disfunzione cardiaca.
La mortalità a 30 giorni di questi pazienti è di circa l'80%. Per salvare la vita del paziente sono state utilizzate tutte le tecnologie d’avanguardia e disponibili presso l’Aoum partendo dall'utilizzo del contropulsatore, passando per l'Impella Cp e 5.5, fino ad arrivare all’ impianto di un’ assistenza meccanica al circolo definitiva.
Il paziente, dopo un lungo decorso intraospedaliero, presentava un'importante perdita di tono muscolare e decondizionamento per cui i cardiologi e i cardiochirurghi - coinvolti nel caso - si sono confrontati e hanno deciso di impiantare il dispositivo di assistenza meccanica - Impella 5.5 - nel tentativo di stabilizzare il più possibile il paziente, ma soprattutto di riabilitarlo.
Il paziente è stato mobilizzato facendolo "allenare" con un cicloergometro da letto dedicato, strumento che poche strutture in Italia hanno, prima e facendolo camminare successivamente mentre la funzione cardiaca era assistita dal dispositivo Impella 5.5 : è questa la grande innovazione della gestione di pazienti che presentano tali criticità.
Dopo 20 giorni di riabilitazione il paziente è stato sottoposto a intervento cardiochirurgico, di impianto di assistenza meccanica al circolo definitiva (LVAD) , dall’equipe della SOD Cardiochirurgia diretta dal professor Marco D’Eusanio.
Le buone condizioni generali hanno permesso di estubarlo dopo solo una brevissima degenza in Terapia Intensiva Post Operatoria Cardiochirurgica, guidata dal dottor Cristopher Munch .
Il decorso post operatorio, yerminato in Utic, è stato relativamente breve e dopo circa un mese il paziente è stato dimesso al proprio domicilio. Il direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari – Marco D’Eusanio - specifica:
“La perfetta sinergia tra cardiologi e cardiochirurgi ha permesso, dal lato del paziente di avere la migliore cura possibile e risolvere il suo problema di salute, dal lato dell’heart team di mettere in campo e condividere le competenze distintive di ciascuno necessarie a realizzare l’eccellenza a vantaggio degli utenti”.
Gli fa eco il direttore generale dell’Aoum- Armando Marco Gozzini - : “Il riconoscimento di migliore struttura ospedaliera pubblica d’Italia è proprio il risultato di un lavoro sinergico. Oggi, più che mai, è impossibile concepire un io senza un noi e la procedura messa in campo dai nostri cardiologi e cardiochirurghi ne è una dimostrazione. Il mio grazie è rivolto a tutti gli operatori: cardiochirurghi, cardiologi, emodinamisti, anestesiti ma anche e soprattutto agli infermieri e ai fisioterapisti che hanno contribuito all'ottimo risultato”.
Per anemia si intende una riduzione dei livelli di emoglobina circolante nel sangue; è errato valutare l’anemia con il numero dei globuli rossi in quanto il loro numero risente della loro grandezza: a parità di valore di emoglobina se i globuli rossi sono più piccoli saranno in numero elevato, se sono di dimensioni aumentate saranno in numero più basso.
Ne parliamo con il dottor Riccardo Centurioni, già direttore della U.O. di Medicina Interna dell'ospedale di Civitanova Marche, attualmente mette a disposizione la sua esperienza in consulti ambulatoriali per i cittadini del territorio.
Il dottore ha dedicato molta della sua attività allo studio delle malattie del sangue naturalmente senza trascurare una valutazione ed indagine complessiva del paziente anche in considerazione delle diverse eziologie delle patologie ematiche; la più frequente è sicuramente l’anemia. Ultimamente presta la sua opera anche presso il Centro Medico “Associati Fisiomed” di Sforzacosta.
Dr. Centurioni, le anemie sono tutte uguali?
"Le cause che possono indurre una anemia sono molte. La causa più comune è sicuramente l’anemia da carenza di ferro, che è molto frequente soprattutto nelle donne in età fertile favorita dalle mestruazioni. La perdita di sangue comporta una perdita di ferro; il ferro è la “benzina” che fa produrre i globuli rossi. Poi ci sono le anemie dovute a carenza di vitamine, come la vitamina B12 e l’acido folico; queste sono più frequenti nell’anziano.
Sempre nell’anziano sono poi frequenti le mielodisplasie, malattie che sono dovute ad una alterazione dei normali processi di formazione delle cellule del sangue. Poi abbiamo le anemie congenite di cui la principale è la talassemia. Nella nostra Regione è una anemia abbastanza frequente che può essere trasmessa da uno dei genitori ai figli.
Poi abbiamo le anemie dovute alla insufficienza renale cronica, soprattutto nei soggetti sottoposti a dialisi. Questa anemia è dovuta alla carenza dell’ormone, l’eritropoietina, che stimola la produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo e che è prodotto dal rene: un rene malato produce meno ormone per cui può insorgere anemia".
Abbiamo detto che l’anemia da carenza di ferro è la più frequente. Come si cura? È sufficiente modificare l’alimentazione?
"La dieta può avere la sua importanza nella prevenzione e nella cura dell’anemia. L’assorbimento di ferro dall’intestino è diverso se si tratta di ferro contenuto nella carne o di ferro contenuto nei vegetali. Se il nostro organismo è in grado di assorbire circa il 10% del ferro che introduciamo con la carne, quello contenuto nei vegetali (verdure, legumi, ecc) viene assorbito solo per il 2-3%.
È questo il motivo per cui i soggetti vegetariani hanno più spesso carenza di ferro. Se l’alimentazione non è sufficiente è necessario “aiutarsi” con i farmaci che contengono ferro di cui abbiamo una ampia disponibilità. Solo in caso di mancata efficacia o intolleranza della terapia per os possiamo utilizzare la terapia endovena".
Lo scorso 28 ottobre era stato impossibilitato a venire alla cerimonia inaugurale ma Gianluca Pasqui, vice presidente del Consiglio Regionale delle Marche, questa mattina si è recato nella nuova sede Fisiomed appena aperta a Sforzacosta. Una visita tanto autorevole quanto gradita.
L’ex sindaco di Camerino, membro della IV Commissione che si occupa di sanità, ha voluto osservare di persona il nuovo polo costruito in via Giovanni XXIII, quinta struttura di un Gruppo in forte espansione. Un esempio virtuoso, quello di Fisiomed, di privato che interviene ad integrazione della sanità pubblica ed avendo sempre come finalità il bene (la salute) della collettività. Ad accompagnare il consigliere Pasqui nel moderno polo da 1600 mq, con 18 ambulatori polispecialistici e 6 ambulatori diagnostici, è stato l’amministratore Enrico Falistocco.
Il “tour” ha avuto varie soste per descrivere i macchinari più all’avanguardia come la TAC 128 strati ad alta definizione, la risonanza magnetica ad alto campo 1.5 Tesla, la mammografia 3D con tomosintesi o il Cone Beam 3D Dentalscan. Il tutto mentre proseguono i lavori che porteranno all’ampliamento con l’introduzione anche della sala operatoria.
Pasqui è rimasto piacevolmente impressionato dalla nuova sede ed ha affermato: “Con dispiacere non ero potuto essere presente all’inaugurazione ed eccomi qui oggi, ringrazio Enrico Falistocco per l’invito. La nuova struttura mi ha colpito per gli investimenti che hanno consentito di dotarsi di grandi macchinari, ma di Fisiomed colpiscono anche altre cose, come la continua ricerca dell’alta specializzazione ma anche l’umanità".
"Enrico abbina capacità umane e professionali - prosegue - Con la nostra Amministrazione regionale abbiamo migliorato la sanità pubblica, l’abbiamo ri-disegnata. Tuttavia dobbiamo anche dare attenzioni alla sanità privata, perché quando si parla di salute serve l’unione tra le forze”.
Felice per le belle parole di Pasqui, il padrone di casa Falistocco ha aggiunto: “L’inaugurazione è unica ma in realtà non finisce mai…Ringrazio il vice presidente Pasqui ed il suo staff per questa visita speciale, ci ha fatto davvero piacere. Per noi è anche un modo per far toccare con mano, per far comprendere quello che facciamo per il territorio, la nostra funzione sociale. Noi vogliamo essere di supporto ed integrazione alla sanità pubblica laddove non può arrivare”.
Nuovo prelievo multiorgano presso l'ospedale di San Benedetto del Tronto, nella serata del 14 novembre. Sono stati prelevati fegato, reni e cornee.
L'attività clinica e organizzativa della donazione ha impegnato l'equipe chirurgica del Centro Trapianti di Ancona, il personale del Crt Marche di Ancona, del Nitp di Milano, dell'Anatomia Patologica dell'ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno, e tutto il personale sanitario dell'ospedale di San Benedetto del Tronto (Rianimazione, Neurologia, Medicina Legale, Blocco Operatorio, Consulenti specialisti, Laboratorio analisi, Radiologia) che ha efficacemente gestito una procedura lunga e complessa quale un prelievo multi organo da cadavere a cuore battente.
Grazie alla donazione il Sistema Sanitario Regionale ha potuto offrire una nuova e concreta speranza di vita a pazienti gravemente malati, riferisce una nota.
Il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Fondazione Onda lancia la terza edizione dell’(H) Open Week, che si terrà dal 22 al 28 novembre, con l’obiettivo di aiutare le donne vittime di violenza a rompere il silenzio e chiedere aiuto e supporto, avvicinandosi anche alla rete di servizi antiviolenza.
Anche l'ospedale di Civitanova Marche è tra gli oltre 200 ospedali con il Bollino Rosa aderenti all’iniziativa e offrirà per l’occasione gratuitamente alla popolazione femminile consulenze, info point e distribuzione di materiale informativo.
In particolare nella mattinata del 22 novembre, dalle ore 11 alle 13, le donne potranno fruire dell’Infopoint per avere tutte le informazioni e gli indirizzi a cui rivolgersi per chiedere aiuto.
L’ iniziativa è organizzata in collaborazione con il Centro Antiviolenza Provinciale e con il Comune di Civitanova Marche, nel quadro del programma "Respect is an Act of Love".
Nella giornata di lunedì 27 novembre, invece, la psicologa Emiliana Giuliani effettuerà consulenze gratuite, dalle ore 10:00 alle 12:00, ma per accedere al servizio si dovrà prenotare un appuntamento al numero 0733-823969, telefonando nei giorni 22 - 23 - 24 novembre prossimi, dalle ore 8:00 alle 14:00.
Durante la settimana che va dal 22 al 28 novembre, inoltre, saranno posizionate diverse scarpette rosse nei pressi della panchina, posta all’ingresso dell’Ospedale, al fine di sensibilizzare gli utenti del nosocomio sul tema della violenza di genere.
Nasce a Macerata lo Sportello Parkinson. Obiettivo mettere al centro i diritti del malato, tutelare la sua qualità di vita e di chi gli è vicino. Con informazioni, scambi, interazioni, terapie multidisciplinari. Perché nessuno sia più solo.
Il Parkinson è, in Italia, la seconda malattia neurodegenerativa per numero di pazienti, dopo l’Alzheimer. Trenta anni fa è nata l’Associazione Parkinson, insieme neurologi, psicologi, nutrizionisti, operatori sanitari, fisioterapisti e soprattutto, per la prima volta, malati e loro familiari.
Da questa storia importante nasce lo Sportello di Macerata. L’appuntamento è fissato per sabato 18 novembre, dalle ore 9, presso la Sala Consiliare del Comune in Piazza della Libertà al civico numero 3 a Macerata.
Ad inaugurare lo sportello, che verrà attivato presso la sede Anmic di via Silone, n.14/16, saranno il neurologo Emanuele Medici, la nutrizionista Francesca Borroni, la psicologa Cristina Pelagalli, i fisioterapisti Lucia Traversa e Stefano Pagnanelli.
Interverranno la vicesindaca e assessora alle politiche sociali Francesca d’Alessandro, i consiglieri del direttivo dell’Associazione Parkinson Marche, Ariana Fusari, consigliere Apm e responsabile Sportello Macerata, la consigliera regionale Anna Menghi, e soprattutto, le persone con Parkinson, i loro familiari e caregiver.
In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra il 25 novembre, Fondazione Onda lancia la terza edizione dell'(H) Open Week che si terrà dal 22 al 28 novembre con l'obiettivo di incoraggiare le donne vittime di violenza a rompere il silenzio e avvicinarle alla rete di servizi antiviolenza, che può offrire percorsi di accoglienza protetta e progetti di continuità assistenziale e di sostegno, fornendo strumenti concreti e indirizzi a cui rivolgersi per chiedere aiuto.
L'ospedale di Macerata è tra gli oltre 200 ospedali con il Bollino Rosa che hanno al loro interno percorsi dedicati, infatti, in questa occasione offrirà gratuitamente alla popolazione femminile consulenze, visite, colloqui, esami, info point e distribuzione di materiale informativo.
«L’obiettivo dell’edizione di quest'anno è sensibilizzare il pubblico sull'esistenza di diversi tipi di violenza, oltre a quella fisica e sessuale. Esistono, infatti, violenze verbali, psicologiche e persino economiche, che possono culminare o meno in episodi di stalking e di violenza fisica. A tutto ciò, si aggiunge anche una tematica nuova, quella della 'violenza della malattia'. Quando una patologia irrompe nella vita di una persona, può avere oltre alle conseguenze psico-fisiche anche un impatto drammatico sulla qualità di vita, stravolgendo la quotidianità e le relazioni, minando il senso della propria identità", afferma Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda.
"Ci sentiamo impegnati a fare sempre di più per supportare le donne vittime di violenza, cercando di capire quali sono le loro esigenze reali - ha voluto rimarcare il vicepresidente della regione Marche Filippo Saltamartini - ma l'idea di offrire visite e controlli gratuiti a tutte le donne è un'iniziativa di grande merito per cui mi sento di ringraziare i medici e, più in generale, tutto il personale sanitario".
Di seguito le iniziative gratuite che si svolgeranno presso l'ospedale di Macerata dal 22 al 28 novembre, a cui è possibile partecipare telefonando ai numeri in calce o inviando apposita mail, specificando nella prenotazione che si tratta di visita riguardante il progetto Onda:
- 22 e 25 novembre presso la U.O.C. di Diabetologia diretta dal dottor Gabriele Brandoni si svolgeranno colloqui nutrizionali con dietista ed esperto medico nutrizionista. L’iniziativa si svolgerà il 25 novembre la mattina dalle ore 8:30 alle 10:30, e il 22 novembre nel pomeriggio dalle ore 14 alle 16:30. È possibile prenotare per mail al seguente indirizzo: francesca.borroni@sanita.marche.it.
- 23 novembre 2023 presso la U.O.C. di Oncologia diretta dal dottor Nicola Battelli alle donne sarà offerta una visita senologica di screening e consigli sul corretto stile di vita L’iniziativa si svolgerà il pomeriggio, dalle ore 15:30 alle 18, per prenotare bisogna telefonare allo 0733-2572207 o 2218 dal lunedì al venerdì, dalle ore 12 alle 14.
- 23 novembre 2023 presso la U.O.C. di Medicina Nucleare diretta dalla dottoressa Francesca Capoccetti si potranno effettuare ecografie tiroidee, come test di screening per eventuali patologie. L’iniziativa si svolgerà il pomeriggio dalle ore 15 alle16:30, è possibile prenotare telefonando allo 0733-2572467 dal lunedì al venerdì, dalle ore 10:30 alle 11:30.
- 27 novembre 2023 presso la U.O.C. di Medicina diretta dal dottor Roberto Catalini si svolgeranno ecodoppler dei vasi del collo come screening per aterosclerosi o altre problematiche vascolari. L’iniziativa si svolgerà la mattina dalle ore 9:30 alle 12:15, la prenotazione va effettuata telefonando allo 0733-2572013 dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 11.
- 28 novembre 2023 presso la U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia diretta dal dottor Mauro Pelagalli si effettueranno visite ed ecografie ginecologiche. L’iniziativa si svolgerà la mattina dalle ore 8 alle 14, per prenotare bisogna telefonare allo 0733-2572393 dal lunedì al venerdì, dalle ore 11 alle 13.
- 28 novembre 2023 presso la U.O.C. di Radiologia diretta dal dottor Leonardo Costarelli si svolgeranno ecografie dell’addome: la donna dovrà presentarsi a digiuno e a vescica piena. L’iniziativa si svolgerà la mattina dalle ore 9 alle 10:45, è possibile prenotare telefonando allo 0733-2572371 dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 11.
“Non solo moda”: è il singolare titolo del meeting sulle nuove terapie e procedure diagnostiche in Medicina e Oncologia organizzato dai dottori Nicola Battelli e Roberto Catalini, direttori delle rispettive U.O.C. dell’ospedale di Macerata, che si svolgerà nella giornata di giovedì 16 novembre all’Hotel Cosmopolitan di Civitanova Marche.
Nel corso del tempo, in Medicina l’avvento di terapie innovative ha trovato resistenze o, al contrario, ha portato a vere e proprie “mode”, che poi si sono affermate nella prassi ospedaliera oppure sono state abbandonate.
“L’avvento di nuovi farmaci è spesso accompagnato da aspettative e sfide, che bisogna saper cogliere adeguatamente, valutando i vantaggi che possiamo ottenere nella cura dei nostri pazienti - dichiarano i primari delle U.O.C. di Oncologia e Medicina Interna, i dottori Battelli e Catalini –
In campo oncologico il meeting si propone di offrire un aggiornamento nel trattamento del carcinoma ovarico, polmonare, del tratto urogenitale, del tratto gastroenterico e della mammella. Nella sezione internistica, invece, saranno discusse le nuove opportunità nel trattamento delle dislipidemie e del tromboembolismo venoso e i problemi cardiologici dei pazienti in trattamento oncologico”.
“La Medicina deve guardare a terapie innovative efficaci e che riducano l’impatto sul paziente – sottolinea l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – gli eventi informativi e formativi come questo hanno grande utilità”.
Al meeting parteciperanno diversi specialisti tra oncologi, internisti, cardiologi, geriatri, ematologi, reumatologi, endocrinologi, MMG, farmacisti, biologi e personale infermieristico della regione Marche.
Nuovo peculiare intervento di awake surgery condotto nel reparto di Neurochirurgia dell’AOU delle Marche – diretta dal dottor Roberto Trignani - dall’equipe multidisciplinare di cui hanno fatto parte i neurochirurghi Stefano Vecchioni e Massimo Vissani, il neuroanestesista Edoardo Barboni e la neuropsicologa Silvia Bonifazi, tutti noti per l’utilizzo delle procedure neurochirurgiche in “awake”.
L’eccezionale procedura ha visto come protagonista un paziente olandese - H.L. - da anni residente in Italia affetto da una lesione cerebrale. Per questo intervento sono state adottate nuove tecnologie con l’obiettivo di migliorare il comfort del paziente, monitorare il livello di stress e, in questo caso specifico, per superare le difficoltà correlate alla barriera linguistica del paziente; la sua prima lingua è l’olandese, la seconda è l’inglese. La lingua olandese è stata impiegata per agire sulla sua componente emotiva attraverso il visore di realtà virtuale (Hypno VR), la lingua inglese per facilitare l’interazione tecnica prima e durante la procedura.
Contestualmente un innovativo sistema di monitoraggio (ANI monitor) è stato utilizzato per la prima volta in Italia in un contesto di awake surgery per documentare anche gli effetti del visore sul paziente, un dispositivo che si propone come guida non invasiva per valutare il livello di stress, comfort e dolore del paziente.
“In queste speciali procedure - spiega il neurochirurgo dottor Stefano Vecchioni - il paziente svolge un ruolo da protagonista, dunque è chiaro quanto sia fondamentale la comunicazione, per il necessario scambio di informazioni e sviluppo di relazioni che avvengono tra tutte le figure coinvolte prima durante e dopo l’intervento chirurgico. Trasformare il paziente in un soggetto attivo e consapevole durante l’intervento significa potenziare ogni sua risorsa, biologica, psicologica culturale e sociale”.
Il dottoe Edoardo Barboni - Responsabile della SOSD Neuroanestesia e TIPO - sottolinea il potenziale enorme dell’Intelligenza Artificiale in medicina : “L’utilizzo del visore ha permesso di modulare le diverse componenti, quella sensoriale, affettivo emotiva, cognitiva, attraverso una condizione immersiva con video e audio in lingua Olandese, fornendo al paziente la possibilità di avvalersi di una strategia in più per controllare l’emotività. L’efficacia di questa strategia è stata confermata dal fatto che il paziente ha richiesto spontaneamente più volte durante l’intervento di utilizzare il visore e il sistema di monitoraggio ha confermato una riduzione del livello di stress avvertito dal paziente durante l’intera procedura”.
“È evidente, d’altronde, come spiega la dottoressa Silvia Bonifazi – della SOSD Psicologia Ospedaliera - che la relazione terapeutica utilizza altri canali oltre a quello verbale ed in questo contesto ovviamente hanno giocato un ruolo fondamentale anche la percezione della presenza, della partecipazione emotiva, dell’empatia e professionalità di tutto il team multidisciplinare”.
La testimonianza di H.L. illustra perfettamente quanto il binomio Intelligenza Artificiale e professionalità medica sia destinato a rivoluzionare le procedure chirurgiche: “ Tutto è iniziato quando sono entrato in contatto con l’Ospedale Torrette di Ancona, dove ho preso un appuntamento con il dottor Roberto Trignani. Lui, insieme al neurochirurgo Stefano Vecchioni – che il paziente chiama affettuosamente Stephani - ha avanzato il sospetto che io potessi avere un tumore sul lato sinistro del mio cervello.
La situazione è progredita molto rapidamente, innanzitutto con un colloquio con il team medico, composto dalla psicologa Silvia Bonifazi, il neurochirurgo Stephani e il neuroanestesista Eduardo Barboni: le loro informazioni e spiegazioni su quali sarebbero stati gli step successivi sono state molto chiare e mi hanno rassicurato fin da subito. La settimana successiva ho iniziato una preparazione - 3 appuntamenti alla settimana della durata di un’ora - durante la quale ho “imparato” a riconoscere delle immagini, contare e fare test questa preparazione tecnico-psicologica si è rivelata un passaggio fondamentale. Nel corso dell’intervento, il team medico è stato sempre al mio fianco e mi ha supportato costantemente. Fantastici” - racconta H.L. con entusiasmo.
“C’era anche della musica a disposizione per aiutarmi a rimanere tranquillo, ma soprattutto c’erano i medici, che mi hanno spiegato ogni passaggio dell’intervento con grande chiarezza. Vale la pena di sottolineare che io sono olandese e che sia la preparazione che l’intervento sono stati eseguiti in lingua inglese, ideale per me che ancora non ho un italiano così buono da affrontare una situazione del genere”.
Tutti questi fattori hanno permesso di sviluppare correttamente quella alleanza terapeutica che ha fatto sentire il paziente a “casa” , in famiglia, anche se in terra straniera, pronto ad affrontare la procedura da sveglio.
“Il team multidisciplinare - prosegue il dottor Edoardo Barboni - è finalizzato ad esaltare il fattore umano, fondamentale per l’esito terapeutico della procedura. Infatti non bisogna immaginare l’intelligenza artificiale come uno strumento che andrà a sostituire il medico : nel nostro approccio al malato le competenze, le nuove tecnologie e l’interesse per le nuove frontiere in tema di ricerca si integrano in un processo che al centro preveda la personalizzazione e l’umanizzazione delle cure.
Oggi, a cinque anni dalla diagnosi di tumore, l'82% dei bambini e l'86% degli adolescenti sono in vita e tre bambini su quattro guariscono completamente, mentre settant'anni fa la mortalità era del 100%. È il dato del progresso nella cura delle malattie oncologiche pediatriche emerso durante la conferenza organizzata dal Lions Club Macerata Host con il patrocinio del Comune di Macerata.
Alla presenza del vicesindaco Francesca D'Alessandro, del consigliere regionale Anna Menghi, e del consigliere dell'Ordine dei Medici della provincia di Macerata Gian Luigi Innocenti, il folto pubblico intervenuto ha potuto ascoltare realtà e prospettive dell'oncologia pediatrica dalle dottoresse Martina Fornaro, direttrice UOC Pediatria dell'Ospedale di Macerata, Paola Coccia, direttrice SOsD Oncoematologia pediatrica dell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, ed Enrica Fabbrizi, responsabile UOSD Pediatria dell'Ospedale di Civitanova Marche.
È imprescindibile investire nella ricerca per ottenere risultati sempre più efficaci e, anche se il cardine delle terapie è ancora rappresentato dalla radioterapia e dalle chemioterapie, la novità è costituita dai farmaci target, "intelligenti", perché consentono trattamenti sempre più personalizzati, una maggiore efficacia della terapia e un minor impatto in termini di tossicità.
Inoltre, l'immunoterapia cellulare aumenta le prospettive di guarigione dei giovanissimi pazienti. L'approccio integrato alla cura, infine, significa tenere in considerazione che nel percorso di guarigione incidono anche la cura dell'ambiente e il sostegno globale ai bambini e alle loro famiglie, in momenti di grande fragilità.
Alla tavola rotonda seguita alle relazioni hanno portato il proprio contributo la dottoressa Silvia Battistoni, dirigente medico dell'ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Civitanova Marche, in rappresentanza del primario Filiberto Di Prospero, per parlare del progetto del centro di oncofertilità, Luisiana Perini della Onlus Progetto G.a.i.a. di Civitanova Marche, e Beatrice Venanzetti, caposala del reparto di oncologia dell'ospedale di Macerata e vicepresidente dell'associazione OrchiDee di Corridonia.
"La lotta al cancro infantile e il sostegno all'oncologia pediatrica sono azioni che vedono il Lions International impegnato a livello mondiale attraverso una rete di quasi un milione e mezzo di soci nel mondo", spiega Massimo Serra presidente del Lions Club Macerata Host, che aggiunge: "Ringrazio tutti i soci del Club che si sono impegnati per la splendida riuscita di questa iniziativa. Servire è il nostro principio ispiratore, per questo siamo al fianco di cittadini, enti e associazioni con obiettivi molto concreti: la salute pubblica, la sensibilizzazione alla prevenzione, la raccolta di fondi per la ricerca e l'acquisto di strumenti utili alla diagnostica".
È la settimana dell’Airc, Associazione Italiana per la ricerca sul cancro, molti mezzi di comunicazione pubblici e privati stanno ricordando il numero 45521 attraverso il quale tramite un semplice sms o telefonata da numero fisso tutti possono contribuire al finanziamento della ricerca contro il cancro.
Il cancro è una patologia con grande incidenza, può colpire tutti gli organi del nostro corpo, la mortalità è ancora alta, seconda solo alle patologie cardiovascolari. Se comunque fino a non molti anni fa il malato di cancro vedeva di molto ridotta la sua aspettativa di vita in tanti casi ridottissima, oggi possiamo dire che la situazione è radicalmente cambiata.
Tanti malati di cancro sopravvivono a lungo, parecchi, soprattutto per certe tipologie di tumore guariscono; la sensazione è che siamo avviati verso un percorso virtuoso della scienza che approderà in tempi non tanto lunghi alla sconfitta del cancro.
Il merito di questa esaltante aspettativa è della ricerca, l’Airc ne è un veicolo importante che non solo riesce procurare i fondi, ma negli ultimi 50 anni è riuscita a creare una comunicazione che stimola la prevenzione fondamentale per le patologie oncologiche, la diagnosi precoce alla base per una vittoria sulla malattia.
L’Airc significa anche l’impegno di tanti ricercatori giovani e meno giovani che assaporano il piacere e la soddisfazione di vedere pian piano sgretolarsi il mito di invincibile di un’anomala e devastante mutazione di tessuti con la grande probabilità, attraverso le metastasi, di infiltrare altri organi con una progressiva distruzione dei principi vitali.
La ricerca con applicazione, pazienza, costanza ha trovato sempre uno spiraglio nella diagnosi e nella cura; gli spiragli hanno aperto altri spiragli e le specialità medico-scientifiche più interessate all’argomento, la radiologia nelle sue varie forme diagnostiche, ma anche terapeutiche, la chirurgia, la farmacologia con una simbiosi operativa e di supporto continuo, hanno ottenuto risultati fino alla grande speranza di oggi.
Gli imput, le indicazioni per tutti però arrivano dagli anonimi laboratori di ricerca, dall’osservazione di un numero infinito di reazioni chimiche e biochimiche, dalle sperimentazioni tra provette e sofisticate macchine dell’ingegneria medicale. Il ricercatore, le squadre di ricercatori elaborano un progetto, lo perseguono, devono essere pronti a persistere o a cambiare strada a seconda dei risultati quotidiani.
Se oggi il cancro può essere curato con una chirurgia molto conservativa, con una chemioterapia mirata e specifica priva dei devastanti effetti collaterali generali, se addirittura possiamo pensare ad una stimolazione del nostro sistema immunitario che subito blocchi le cellule anonime, lo dobbiamo ai comunicati che escono da quelle stanze appartate e qualche volta buie, dove uomini e donne lavorano per poter raggiungere un risultato scientifico di successo utile a tutti.
A volte la vita dei ricercatori riserva delle sorprese inaspettate, non raramente cercavano un risultato e ne hanno scoperto per caso uno più importante. Un esempio non proprio calzante ma con tanta attinenza sono gli studi sul m-RNA per ricercare la via immunitaria contro il cancro: pur conservando la sua originaria finalità questa ricerca è risultata essenziale per la realizzazione in tempi record di un vaccino contro il covid.
La ricerca e i suoi attori sono il fulcro dello sviluppo della civiltà umana. Oggi abbiamo riservato la nostra attenzione alla ricerca medico-scientifica e specificatamente alla ricerca contro il cancro, ma la ricerca è alla base di ogni attività umana per migliorarla e per renderla più utile alla nostra vita. Escluderei da questa virtuosa compagnia tutti quelli che si adoperano per trovare le armi più sofisticate e i metodi per distruggere la vita.
Ho avuto occasione per il mio lavoro di conoscere due tra i più grandi ricercatori della scienza medica insigniti del premio Nobel: la professoressa Rita Levi Montalcini ed il professore Renato Dulbecco.
La professoressa Montalcini in due occasioni ha cercato di spiegarmi i suoi studi sulle cellule del cervello; il professor Dulbecco in un incontro di più di tre ore mi parlò del DNA, di cromosomi e del nostro patrimonio genetico. Due occasioni che non potrò mai dimenticare.
Cercai di incamerare le loro nozioni, ma soprattutto rimasi colpito dal loro sguardo, dalla loro espressione serena e gentile di sognatori…i ricercatori possono trasformare il sogno in realtà.