La fase acuta della malattia da Covid 19, quando si risolve positivamente, si può associare ad una prolungata persistenza di sintomi invalidanti, che riducono fortemente le possibilità di un rapido recupero funzionale. Questo si verifica sia nei casi che non abbiano richiesto ricovero in ospedale che in quelli più gravi, trattati nei reparti COVID o in terapia intensiva.
I sintomi sono a carico dell’apparato muscolo-scheletrico (astenia, debolezza muscolare, facile faticabilità), dell’apparato respiratorio e bucco facciale (dispnea da sforzo, tosse persistente, prolungata desaturazione, disfonia, afonia, disfagia), dell’apparato cardiovascolare (cardiopalmo e dolore toracico, specialmente per sforzi minimi) e del sistema nervoso centrale (ansia e depressione, disturbi del sonno, disturbi cognitivi).
Il percorso riabilitativo è complesso, coinvolge fisiatri, fisioterapisti, logopedisti ed altri specialisti, ed è gestito da un’equipe multidisciplinare che definisce il Progetto Riabilitativo Individuale, di cui il medico fisiatra è il responsabile clinico: E’ importante far tornare gradualmente il paziente, ricoverato, alla respirazione spontanea, svezzarlo da ogni forma di supporto meccanico o dall’ossigeno, rieducarlo al movimento, a partire dalla stazione eretta al cammino, alimentarlo senza più il sondino naso gastrico, rieducarlo alla deglutizione e alla fonazione corretta e consentirgli di superare anche lo stato di ansia e prostrazione psicologica nel quale spesso si trova, migliorandone complessivamente la qualità della vita - ha dichiarato la dott.ssa Giovanna Diotallevi, dirigente Professioni Sanitarie Area della Riabilitazione e Logopedista presso L'Asur Marche.
"E’ pertanto necessario mettere in atto un articolato programma di esercizi che inizia durante la fase di ricovero - continua la dottoressa - l’equipe riabilitativa è presente già nelle fasi di ricovero in rianimazione fino alla lungodegenza, cure intermedie, residenzialità, per proseguire a livello domiciliare, ambulatoriale e/o in teleriabilitazione se necessario. Fondamentale è il supporto dei famigliari/caregiver, anche tramite videochiamate nelle fasi di ricovero, per coinvolgerli nel percorso di recupero; al rientro in famiglia, è prevista una formazione laddove sia necessario adattare gli ambienti di vita o supportare il paziente con strategie funzionali, nello svolgimento delle attività quotidiane".
La precocità dell’intervento riabilitativo è un elemento essenziale, gli studi pubblicati in riviste internazionali hanno documentato il beneficio delle attività riabilitative misurando la capacità respiratoria e funzionale dei pazienti con test specifici, mostrando come, per la maggior parte di questi pazienti, tutti gli indici siano migliorati già nel periodo di ricovero in fase acuta.
"Nell’ambito delle progettualità in Asur - ha spiegato la Diotallevi - sono stati prontamente attivati percorsi riabilitativi che hanno garantito nelle diverse fasi di cura del paziente Covid 19 positivo, la presenza dell’equipe riabilitativa, (medici fisiatri, fisioterapisti e logopedisti) che è stata attivata in tutte le strutture per acuti, nei reparti di intensiva, sub intensiva e degenza ordinaria, sia a supporto dell’igiene posturale che nella realizzazione di obiettivi specifici indicati dal medico Fisiatra di riferimento.
Nelle prime fasi della pandemia i professionisti hanno definito protocolli di cura sulla base dello studio delle linee guida internazionali, protocolli che sono stati aggiornati al proseguire della pandemia. Le dimissioni hanno richiesto la definizione di nuovi percorsi di cura a livello riabilitativo, con l’attivazione di posti letto di riabilitazione intensiva ed estensiva, presso strutture aziendali o del privato convenzionato, dedicati a pazienti ancora positivi con importanti esiti sia a livello respiratorio, che neurologico. In fase sub acuta e della residenzialità sono stati garantiti gli accessi dell’equipe per proseguire gli obiettivi in atto nelle fasi precedenti e garantire quella continuità delle cure che è peculiarità del mandato di Asur Marche.
Di particolare rilevanza sono i progetti - conclude la dottoressa - attivati in ogni Area Vasta per la dimissione a domicilio, dimissione spesso condizionata da uno scenario pandemico in costante evoluzione che non sempre garantiva la possibilità di accesso alle cure ambulatoriali o domiciliari per il persistere delle positività al Covid di congiunti e caregiver, o per la fragilità degli stessi prima della possibilità della vaccinazione, in questi casi sono stati definiti progetti di tele riabilitazione che hanno garantito il proseguimento delle attività in essere, con una supervisione costante dei professionisti coinvolti sia per quanto riguarda la riabilitazione fisioterapica che logopedica, sino alla supervisione delle problematiche di deglutizione e di voce".
L’azienda attraverso una gara Consip ha proceduto in tempi brevi a dotare i professionisti di tablet con collegamento internet, ne sono stati distribuiti 150, forniti di piattaforme per videochiamate che garantissero la privacy dei dati.
Sono stati garantiti inoltre i servizi di riabilitazione ambulatoriale presso le varie strutture territoriali delle Aree Vaste, definendo progetti di adeguamento in base a quanto previsto dalla DGRM 523 del 05/05/2020, a tutela della salute dei professionisti e degli utenti”.
Il Consiglio di Stato ha rinviato al Tar l'appello delle parafarmacie contro il diniego della Regione Marche di autorizzare il settore a eseguire tamponi Covid-19.
Le principali rappresentanze delle parafarmacie marchigiane avevano avviato congiuntamente un’azione legale contro la Regione Marche che, dopo una prima delibera autorizzativa, aveva negato al settore l’autorizzazione di eseguire tamponi per Covid-19 nei propri presidi.
La sentenza del Consiglio di Stato non si è rivelata risolutiva ma ha preso in esame alcune questioni da riesaminare di fronte al Tar e, se necessario, anche davanti alla Corte di Giustizia Ue. «Ritenuto che l’interesse cautelare degli appellanti – si legge nella sentenza -, peraltro correlato alla lesione patrimoniale derivante dal mancato esercizio di una specifica attività, può trovare adeguata tutela attraverso la sollecita trattazione del merito dinanzi al Tar, tenuto conto della complessità delle questioni di principio rilevanti nella presente controversia, attinenti alla definizione degli ambiti entro cui può svolgersi l’attività delle parafarmacie, e della necessità di approfondimento, eventualmente anche attraverso la sottoposizione alla Corte di Giustizia Ue della questione interpretativa, prospettata dagli appellanti (…), il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (sezione terza), accoglie l’appello (ricorso numero: 7294/2021) e, per l’effetto, in riforma dell’ordinanza impugnata, accoglie l’istanza cautelare in primo grado ai soli fini della sollecita fissazione dell’udienza di merito dinanzi al Tar, ai sensi dell’art. 55, comma 10, cod. proc. amm.».
La reazione delle parafarmacie alla sentenza del Consiglio di Stato è stata positiva e ritenuta un passo importante verso il riconoscimento del ruolo del settore.
Lunedì 27 settembre prenderà il via una nuova iniziativa organizzato dal comitato regionale Marche dell’Unione Sportiva Acli.
Si tratta di una attività realizzata nell’ambito del progetto “LIDMO – Libertà di movimento” che rientra nelle attività del bando del progetto “Marche_active@net – Al tempo del sisma” realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia.
Si tratta di incontri con la dott.ssa Sabrina Monachesi (psicologa, psicoterapeuta, riabilitatrice neuropsicologica) che saranno messi disposizione gratuitamente ogni lunedì alle ore 15 (con visibilità anche in altri orari) sul gruppo facebook “Libertà di movimento”.
“LIDMO – Libertà di movimento” è un progetto realizzato nel territorio dell’Ambito sociale territoriale XVII dall’U.S. Acli Marche Aps, in collaborazione con A.S.D. Nordic Walking Green, A.S.D. Scacchi La Torre Smeducci, Avom Odv, Comune di Pioraco ed U.S. Acli provinciale di Macerata.
“Allenamente” ha come finalità quella di tenere attiva la propria mente e migliorare la propria prontezza, esercitando dunque la memoria e l’attenzione.
Il via all’iniziativa viene dato qualche giorno dopo la Giornata mondiale dell’Alzheimer che è stata celebrata lo scorso 21 settembre.
Un appropriato training cognitivo, ovvero tenere allenata la mente con un mix di esercizi mirati, può aiutare a conservare la memoria e a prevenire e ritardare gli effetti di malattie come l’Alzheimer.
Lo dimostrano vari studi, tra cui uno predisposto dai ricercatori dell’Irccs Inrca di Ancona.
L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa in costante aumento: si stima infatti che il numero di persone affette da demenza triplicherà nei prossimo 30 anni con un aumento enorme di costi assistenziali e sociali.
Tra le iniziative di prevenzione vengono raccomandate quelle relative a stimoli continui alla mente, tenendo in pratica allenata come se fosse un vero e proprio muscolo.
L’azione progettuale “Allenamente” rappresenta una vera e propria iniziativa di prevenzione per cercare di contrastare l’insorgere dell’Alzheimer.
Al progetto possono partecipare cittadini residenti nel territorio dei comuni di Castelraimondo, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Matelica Pioraco, San Severino Marche e Sefro.
Per partecipare occorre preiscriversi al numero 3442229927 (al quale si possono chiedere ulteriori informazioni) ed avere un profilo facebook attivo.
Il programma di tutte le attività del progetto “LIDMO – Libertà di movimento” sarà pubblicato sul sito www.usaclimarche.com o sulla pagina facebook Unione Sportiva Acli Marche.
Nelle Marche il 54,7% dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni (60.279) ha completato il ciclo vaccinale anti-Covid mentre il 29% non si è sottoposto ancora neanche alla prima dose. Lo comunica l'Ufficio scolastico regionale sulla base dei dati forniti dall'Osservatorio epidemiologico Regione Marche e Istat.
Più alte le percentuali regionali dei vaccinati con ciclo completo nella fascia 16-19 anni (65,9% e cioè 36.093 ragazzi) rispetto a quella tra i 12 e i 15 anni (43,7%; 24.186). Quelli che non hanno avuto neanche la prima dose sono il 36,1% (19.967) nella fascia 12-15 e il 21,9% (12.006) di età compresa tra 16 e 19 anni; per un totale di ragazzi non vaccinati di 31.973 (29%).
Quanto alla prima dose vaccinale, nelle Marche tra i ragazzi compresi tra i 12 e i 15 anni la percentuale si attesta ora al 63,9%; il 78,1% tra gli studenti tra i 16 e i 19 anni (71% i vaccinati con prima dose).
A Macerata il primato negativo tra le province marchigiane per percentuale di studenti senza neanche la prima dose di vaccino anti-Covid (38%; il 43,1% ha avuto entrambe le dosi e il 61,1% la solo la prima); secondo peggior risultato per Pesaro Urbino con il 32,2% di ragazzi non vaccinati (51,8% completo; 67,8% prima dose). Seguono Fermo (28,3% di non vaccinati; 56,9% completo e 71,7% prima dose), Ascoli Piceno (27,7 non vaccinati, 60,5% completo e 72,8% prima dose), Ancona (21,3% non vaccinati, 61,4% completo e 78,8% prima dose.
"La Regione Marche intende potenziare il servizio di assistenza domiciliare per i casi di Covid19 evitando inutili ospedalizzazioni", è quanto dichiarato dall'assessore Regionale alla sanità Saltamartini a seguito del provvedimento approvato dalla giunta su proposta dell’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini che lo ha poi illustrato alla stampa insieme al presidente della Regione Francesco Acquaroli.
Si tratterà di un meccanismo che vedrà il coinvolgimento sinergico dei Medici di Medicina Generale, delle Usca ( unità di continuità assistenziale) e dei medici ospedalieri specialisti nelle diverse branche coinvolte ( neurologi, pediatri, cardiologi, pneumologi, oncologi).
Lo schema di trattamento vedrà quindi il coinvolgimento dei diversi attori, a partire dal medico di medicina generale che si occupa dell'anamnesi, l'Usca che interviene a domiclio e in base ai sintomi e alla fase della malattia sarà in grado di indirizzare il paziente allo specialista
In campo 84 medici specialisti provenienti dalle aziende ospedaliere e aree vaste marchigiane per le cure domiciliari ai malati Covid in tutta la regione.
“Le cure domiciliari sono innanzitutto una richiesta che ci viene rivolta dal territorio e da tutti coloro che vivono con apprensione l’avvicinarsi dell’autunno e dell’inverno - ha detto Acquaroli -. In questo modo potremo evitare l’ospedalizzazione ed essere comunque vicini ai cittadini contagiati nelle loro case. Consolidare il legame di cura tra struttura sanitaria e territorio, finalizzato ad una gestione clinica a domicilio sempre più tempestiva, appropriata ed efficace dei pazienti COVID costituisce, inoltre, una strategia molto importante per far sì che i nostri ospedali possano tornare ad occuparsi di tutte le altre patologie”.
“Mettiamo a disposizione tutte le risorse a nostra disposizione per combattere questa pandemia – ha proseguito Saltamartini -. È possibile ridurre la pressione sulle strutture ospedaliere e residenziali territoriali gestendo efficacemente a casa i pazienti con forme di malattia da lievi a moderate . Si è imposta, pertanto, la necessità di elaborare, sulla base della letteratura scientifica e dell’esperienza clinica maturate nel corso dell’epidemia, le indicazioni operative più aggiornate sulla gestione del paziente a domicilio anche in termini di teleconsulto e telemedicina, ferma restando la centralità del medico di famiglia o pediatra di libera scelta che, conoscendo le patologie pregresse, i fattori di rischio e il contesto socioambientale del paziente, può intervenire prescrivendo i farmaci più appropriati con un timing corretto".
A questo scopo l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, ha anche dato mandato agli enti del SSR di definire entro il 1° ottobre prossimo un protocollo di intesa per regolamentare le forme di collaborazione tra medici ospedalieri e medici delle cure primarie, come espressamente stabilito in sede di “ Cabina di Regia “ regionale per il contrasto all’emergenza COVID in data 6 settembre 2021.
Il protocollo definirà quindi le modalità e i criteri per fornire ai medici delle cure primarie che agiscono a domicilio dei pazienti Covid, il supporto dei medici specialisti di varie branche messi a disposizione dalle Aziende Sanitarie e/o Ospedaliere della Regione Marche. Le modalità organizzative per garantire questo supporto possono includere sia il teleconsulto anche in modalità di videoconsulenza sia, qualora ritenuto necessario, una consulenza.
Il teleconsulto è un’indicazione di diagnosi e/o di scelta di una terapia senza la presenza fisica del paziente. Si tratta di un’attività di consulenza a distanza fra medici che permette ad un medico di chiedere una “second opinion” ad uno o più medici specialisti, in ragione della loro specifica competenza, sulla base di informazioni mediche legate alla presa in carico del paziente. I soggetti abilitati ad attivare il teleconsulto e la visita di consulenza a domicilio sono i MMG, i PLS e i medici delle USCA.
Giovedì 23 settembre ha inizio il corso di primo soccorso presso la sede della Croce Verde di Morrovalle-Montecosaro e come lo scorso anno sono previste anche le modalità a distanza (tramite zoom) che permetterà a chiunque di seguire le lezioni da casa.
Il corso prevede 12 lezioni, a cadenza bisettimanale (lunedì e giovedì ore 21:30) e terminerà il 4 novembre con la consegna degli attestati di partecipazione.
Come da normativa, è previsto l’obbligo di green pass per tutti i partecipanti poiché le lezioni pratiche si svolgeranno in presenza e dovrà essere garantito lo standard di sicurezza richiesto.
Si inizierà con un’analisi delle piccole emergenze quotidiane, come comportarsi di fronte ad una perdita di sangue, come gestire una frattura, un’ustione o una distorsione.
Si proseguirà poi con delle lezioni sui principali sistemi dell’organismo (cardiocircolatorio, respiratorio, neurologico), come riconoscere le patologie più importanti e trattarle nel modo migliore.
Ci si occuperà successivamente dei parametri vitali (pressione arteriosa, saturazione, frequenza cardiaca), e verrà messo in pratica su manichini il massaggio cardiaco e la disostruzione da corpo estraneo.
Ci saranno poi lezioni dedicate alla donna in gravidanza, agli aspetti medico-legali e tanto altro.
Il focus del corso sarà sul momento della pratica, l’obiettivo degli organizzatori è che tutti i partecipanti concludano il percorso sapendo fare correttamente le manovre di soccorso, come il massaggio cardiaco in caso di arresto cardiocircolatorio o la disostruzione da corpo estraneo.
“Vogliamo trasmettere il messaggio che ognuno di noi può dare il suo contributo in caso di emergenza anche solo dopo aver seguito un corso di primo soccorso”, spiega la Croce Verde.
Per poter partecipare al corso di primo soccorso è necessario iscriversi compilando il modulo che trovare sulla nostra pagina Facebook “croce verde Morrovalle montecosaro” o per chi non avesse i social può richiedere il modulo inviando un’email a formazione@croceverdem-m.it
Altre informazioni possono essere richieste tramite email o telefonando al numero 0733865550
“Da oggi, lunedì 20 settembre, si somministra la dose addizionale della vaccinazione anti Covid-19 ad alcune categorie prioritarie di popolazione: soggetti sottoposti a trapianto di organo solido o con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici. Il richiamo può essere effettuato dopo almeno 28 giorni dall’ultima dose”. Lo annuncia la Regione Marche in una nota.
“Le persone che soffrono di queste patologie, specificate nella Circolare del Ministero delle Sanità del 14 settembre scorso, e che sono seguite dagli specialisti nelle strutture ospedaliere regionali, verranno direttamente chiamate da parte degli ospedali per effettuare la somministrazione. Per questa categoria di persone quindi non è necessario prenotare.
Come per le precedenti somministrazioni, se la persona è in difficoltà a raggiungere le sedi ospedaliere può contattare il proprio Medico di Medicina Generale che potrà programmare la vaccinazione a domicilio", spiega la Regione.
“Da domani 21 settembre, per i pazienti delle stesse categorie che non sono seguiti dagli Specialisti presso le strutture ospedaliere sarà possibile iscriversi, secondo le modalità già in atto, nel portale di Poste Italia. Le categorie specifiche per le quali è prevista la somministrazione e tutte le indicazioni per la prenotazione sono visibili nel sito della Regione Marche
La dose aggiuntiva di vaccino a completamento del ciclo vaccinale primario viene somministrata al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria. Al riguardo, le attuali evidenze sui vaccini anti Covid-19 in soggetti sottoposti a trapianto di organo solido o con marcata compromissione della risposta immunitaria e che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario, mostrano un significativo beneficio, in termini di risposta immunitaria, a seguito della somministrazione di una dose aggiuntiva di vaccino”.
Visto il prolungarsi dei tempi sull’arrivo di linee guida chiare da parte delle istituzioni sanitarie regionali sugli importanti temi del futuro dell’ospedale di comunità “S. Lucia” e sulla ripresa dello sviluppo dei servizi socio-sanitari sul territorio, il Sindaco di Recanati Antonio Bravi, in accordo con Antonella Mariani, Consigliera con delega alla Sanità, ha sollecitato le risposte ai responsabili della sanità con un invito a partecipare ad un Consiglio Comunale sul tema.
In una lettera dove vengono esposti per punti le questioni urgenti ancora irrisolte, il Sindaco Bravi ha invitato l’Assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, la Direttrice generale dell’ASUR Marche Nadia Storti, la Direttrice generale Area Vasta 3 Daniela Corsi a partecipare al Consiglio Comunale del prossimo 7 ottobre.
“Dopo un periodo di emergenza e grandi difficoltà come quello in cui siamo piombati dal marzo dello scorso anno – scrive il Sindaco Bravi ai tre responsabili della sanità locale destinatari dell’invito - è il momento di riprendere il filo delle cose interrotte. Ci siamo astenuti durante tutto questo tempo dall’affrontare problematiche che via via sono insorte, comprendendo la fatica di governare una situazione del tutto inedita e già in precedenza di difficile gestione da parte delle aziende sanitarie e delle amministrazioni centrali preposte. Ora, però, alla ripresa dopo la pausa estiva in cui anche il virus ha concesso qualche tregua, grazie alla diversa situazione ambientale e soprattutto alle vaccinazioni anti covid, è tempo di rimettere in moto molti dei servi del tutto o parzialmente sospesi o andati avanti a singhiozzo o in forma molto ridotta".
"Dopo un sopralluogo con alcuni rappresentanti delle istituzioni a questo dedicate, ribadiamo la necessità di trovare soluzioni intermedie e avere chiare prospettive sui tempi e i modi nei quali si intende ripristinare il servizio diurno per le persone affette da Alzheimer, le cui famiglie non possono più attendere per il carico di fatiche che hanno sopportato da più di un anno a questa parte, consapevoli che le risposte offerte da questa amministrazione, con la proposta dell’Alzheimer Cafè e con l’esperienza di AttivaMente, sono state un palliativo al nulla che si era creato intorno a loro - aggiunge Bravi -. Abbiamo urgenza di sapere quando si intende riprendere a pieno regime il Servizio del Centro di Salute Mentale, che è andato avanti in modo ridotto, pur comprendendo le difficoltà della situazione".
"Abbiamo bisogno di capire come si può ripartire con il punto vaccinazione da sempre attivo localmente, evitando soprattutto alle famiglie con bambine e bambini doversi recare presso l’Ospedale di Civitanova, mantenendo altresì un punto vaccinale anti-Covid e alle vaccinazioni antinfluenzali che inizieranno tra poco. Abbiamo domande da rivolgere sul funzionamento del locale Ospedale di Comunità, che sembra aver cambiato modalità di funzione, sebbene in modo non del tutto dichiarato. Per queste e altre questioni aperte ci rivolgiamo ai vertici tecnici e politici, in attesa di chiare indicazioni e con la disponibilità all’ascolto e alla negoziazione” conclude il primo cittadino recanatese.
“Dopo un sopralluogo con alcuni rappresentanti delle istituzioni a questo dedicate ribadiamo la necessità di trovare soluzioni intermedie e avere chiare prospettive sui tempi e i modi nei quali si intende ripristinare il servizio diurno per le persone affette da Alzheimer, le cui famiglie non possono più attendere per il carico di fatiche che hanno sopportato da più di un anno a questa parte, consapevoli che le risposte offerte da questa amministrazione, con la proposta dell’Alzheimer Cafè e con l’esperienza di Attivamente, sono state un palliativo al nulla che si era creato intorno a loro”.
Così l’amministrazione comunale di Recanati, in una nota, invita vertici della sanità provinciale e regionale a partecipare al Consiglio del 7 ottobre prossimo, per discutere di questioni ancora aperte e del futuro della sanità sul territorio. Dato il perdurare della pandemia l’amministrazione comunale aveva deciso sin qui di astenersi dal chiedere fronti su alcune questioni. Ora però è tempo di chiarimenti.
“Abbiamo urgenza di sapere quando si intende riprendere a pieno regime il servizio del Centro di salute mentale, che è andato avanti in modo ridotto, pur comprendendo le difficoltà della situazione, scrive la Giunta Bravi in una nota. Abbiamo bisogno di capire come si può ripartire con il punto di vaccinazione da sempre attivo localmente, evitando soprattutto alle famiglie con bambini e bambine di doversi recare all’ospedale di Civitanova, mantenendo altresì un punto vaccinale dedicato al covid e alle vaccinazioni antinfluenzali che riprenderanno a breve. Abbiamo domande da rivolgere sul funzionamento del locale ospedale di comunità, che sembra aver cambiato modalità di funzione, sebbene in modo non del tutto dichiarato. Per queste e altre questioni aperte ci rivolgiamo ai vertici tecnici e politici, in attesa di chiare indicazioni e con la disponibilità all’ascolto e alle negoziazioni”.
Il Comune di Cingoli è lieto di informare tutta la cittadinanza che lunedì 20 settembre dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30 un camper, appositamente allestito per la somministrazione di vaccini anticovid, farà tappa a Cingoli nella pista di pattinaggio adiacente il Viale Valentini.
Per accedere al servizio non è necessaria la prenotazione (farà fede l'ordine di arrivo): basta presentarsi muniti di tessera sanitaria e compilare gli appositi moduli che si potranno trovare sul posto. I minorenni, inoltre, dovranno essere accompagnati da un genitore o dovranno presentare una delega se accompagnati da un parente.
"Abbiamo già avuto un forte riscontro da parte dei cittadini nel centro vaccinale allestito qui a Cingoli – ha dichiarato, con soddisfazione, il Sindaco Michele Vittori – la cittadinanza ha risposto bene, dimostrando maturità e coscienza civica, questa è ovviamente un’ulteriore opportunità, che accogliamo e sosteniamo".
La sicurezza delle cure ha assunto un significato particolare nell’ambito dell’epidemia COVID-19 e si propone come valore di riferimento anche per il prossimo futuro.
Quest'anno il tema scelto dall'OMS è “l’assistenza materna e neonatale sicura", un’area dell’assistenza sanitaria che necessita ancora oggi, a livello globale, di una particolare attenzione in termini di sicurezza alla luce del significativo impatto sullo stato di salute fisico e psichico a cui potrebbero essere esposti donne e neonati quando ricevono cure non adeguate.
Tra le varie azioni che l’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce di effettuare il 17 settembre, vi è anche quella di illuminare di arancione gli Ospedali per richiamare l’attenzione dei cittadini e dell’opinione pubblica sull’importanza della sicurezza delle cure, pertanto i nostri ospedali brilleranno di arancione.
In occasione di questa giornata, oltre all’illuminazione, l’ASUR ha organizzato anche un webinar, condotto da diversi professionisti che lavorano nelle strutture sanitarie che sarà trasmesso anche in diretta facebook alla pagina ASUR Marche - Azienda Sanitaria Unica Regionale dalle ore 15,00 per favorirne la massima divulgazione.
Campagna vaccinale itinerante con unità mobile camper in arrivo a Camerino.
Giovedì 16 settembre (domani) il camper che l’Asur Marche ha organizzato per incentivare i cittadini a effettuare la vaccinazione sarà nella città ducale dalle ore 9 alle ore 18 nei pressi del Sottocorte Village, in via Ottaviani.
Al fine di snellire le attività del personale sanitario, i cittadini interessati sono invitati a presentarsi con i moduli compilati e sottoscritti che possono essere scaricati dal sito dell’Asur Marche: https://www.asur.marche.it/web/portal/modulistica1.
“Invitiamo tutti coloro che non si sono ancora vaccinati - ha detto il sindaco Sandro Sborgia - a recarsi al punto vaccinale mobile che sarà presente domani in città. È un atto d'amore verso se stessi e verso gli altri”.
Come già annunciato nel luglio scorso, sarà aperto entro la metà di ottobre prossimo lo sportello dedicato all’autismo, iniziativa congiunta voluta dall'ASP Paolo Ricci e dalla Amministrazione Comunale, gestito in collaborazione con l’associazione dei genitori “Omphalos” rappresentata da Kety Paglialunga.
Lo sportello sarà ubicato presso la sede dell'ente Paolo Ricci e gli uffici stanno lavorando agli ultimi passi per l'avvio del servizio.
Lo sportello darà informazioni di orientamento e di supporto alle famiglie sui vari aspetti che racchiudono il mondo dell’autismo, per meglio affrontare le difficoltà legate a situazioni quotidiane e specifiche, dalla logopedia alla neuropsicomotricità, dalla comunicazione alla socializzazione, dagli aspetti emozionali a quelli comportamentali. Lo sportello sarà altresì un luogo di confronto tra i genitori, l’Assessorato e la struttura dell’Asp per ottimizzare i servizi in funzione delle necessità e delle richieste”.
“L’apertura dello sportello per l’autismo – hanno dichiarato l’Assessore Barbara Capponi e Agostino Basile, Presidente dell’ASP Paolo Ricci – è un altro importante tassello nella prosecuzione delle iniziative concrete, a cui se ne aggiungeranno altre a breve termine, per rendere Civitanova Marche una città sempre più inclusiva. Lo sportello sarà un luogo di riferimento e di raccordo per le famiglie per avere supporto ed informazioni rispetto a tutti i servizi pubblici, anche organizzati dalle associazioni e privati, nell’ambito dell’autismo. Dunque un punto di coesione e rete sociale nello sguardo di Civitanova ‘Città con l’Infanzia’ che diviene sempre più reale e tangibile”.
“Questa Amministrazione – ha dichiarato il Sindaco Fabrizio Ciarapica - è costantemente vicina alle famiglie in cui è presente una disabilità. Le necessità delle famiglie con autismo ci hanno portato a progettare specifiche iniziative ed offerte di servizi tra cui trova posto questo importante sportello, dove i genitori potranno trovare uno spazio apposito per informazioni, confronto e sostegno”.
L' associazione ‘Omphalos’, che ha già partecipato ad altre iniziative della amministrazione, conferma con entusiasmo la sua volontà di collaborare e costruire insieme nuove realtà concrete.
"Le manifestazioni respiratorie acute sono la caratteristica più comune dell’infezione da SARS-Cov2, ma la malattia appare più complessa. Gli effetti dell’infezione possono andare ben oltre il sistema respiratorio scatenando quello che molti definiscono una “tempesta” o un “incendio virale” in vari organi ed apparati del nostro organismo. Approssimativamente il 5% dei pazienti con infezione da COVID-19 ed il 20% di quelli ospedalizzati sviluppano una malattia severa che conduce al ricovero in Terapia Intensiva".
A sottolinearlo è il dottor Giorgio Nespola Amadio, direttore dell'Unità Operativa Complessa Malattie infettive dell'ospedale di Fermo nel descrivere le complicanze dell'infezione da Covid-19. Il dottor Nespola Amadio, infatti, ce ne fornisce una elencazione completa, così come proponiamo qui sotto ai nostri lettori:
- polmonite, nel 75% dei pazienti ospedalizzati;
- ARDS, nel 15% dei casi: una grave patologia del sistema respiratorio che compromette la funzionalità di polmoni e alveoli, rendendoli incapaci di assimilare ossigeno con la respirazione ed effettuare i dovuti scambi con l’anidride carbonica, con necessità di supporto respiratorio in Terapia Intensiva;
- Fenomeni trombo-embolici: i pazienti COVID-19 con tali complicanze hanno un rischio di mortalità più elevato (1.93 volte maggiore) rispetto a quelli senza fenomeni tromboembolici;
- Danno cardiovascolare: Le complicanze cardiovascolari sono riportate nel 14.1% dei pazienti durante il ricovero con un tasso di mortalità del 9.6% e possono rappresentare la prima manifestazione dell’infezione come comparire al peggioramento della stessa. I pazienti con preesistenti malattie cardiovascolari o fattori di rischio hanno una incidenza più elevata di queste complicanze e di morte; queste includono: aritmie (18.4%), danno miocardico (10.3%), angina (10.2%), infarto del miocardio (3.5%), scompenso cardiaco auto (2%);
- Insufficienza renale acuta: 9% dei pazienti; tale complicanza è associata ad un più elevato tasso di mortalità nei pazienti ospedalizzati. Può verificarsi prima, durante e anche dopo il ricovero;
- Complicazioni neurologiche: manifestazioni neurologiche sono riportate dal 22% al 25% nei vari studi. Queste includono: malattie cerebro-vascolari acute, alterazioni dello stato di coscienza difficoltà di movimento, convulsioni, stato epilettico, dementia, sindrome parkinsoniana, sindrome ansiosa, depressiva, psicosi.
Tra le malattie cerebro-vascolare acuta la più comune è lo stroke ischemico (0.4-4.9%). I pazienti con malattia severa hanno un aumentato rischio di stroke ischemico rispetto a quelli con malattia non severa. Il tempo medio di insorgenza dello stroke è di 8 giorni dall’infezione, può presentarsi tardivamente nella malattia severa come precocemente nella malattia lieve o moderata. I pazienti possono presentare stroke nella fase di convalescenza dall’infezione, inclusi pazienti di età inferiore a 50 anni, asintomatici o paucisintomatici. L’encefalite è riportata in meno dell'1% dei pazienti, ma fino al 6.9% nei pazienti critici. Pazienti con pre-esistenti malattie neurologiche possono avere un aggravamento della sintomatologia come un quadro severo di Covid-19.
- Sindrome Post-terapia Intensiva (PICS): i pazienti trattati in terapia intensiva, alla dimissione dalla stessa, possono presentare una serie di sintomi come deterioramento fisico, deterioramento cognitivo e deterioramento psichiatrico: debolezza muscolare, alterazioni cognitive, insonnia, depressione, ansietà, delirio, encefalopatia. La debolezza muscolare affligge il 33% dei pazienti che sono sottoposti a ventilazione meccanica, 50 % dei pazienti con sepsi; alterazioni cognitive affliggono dal 30 all’80% dei pazienti.
- Long Covid (sindrome post-Covid): indica l’insieme dei disturbi e delle manifestazioni cliniche che persistono dopo l’infezione, rappresentando una specie di continuazione della malattia. La durata e la persistenza dei sintomi non sembra essere collegata all’intensità degli stessi durante la malattia: può succedere, infatti, che anche le persone che hanno avuto una forma lieve di Covid-19 sviluppino problemi a lungo termine. La letteratura scientifica attuale. Il Long Covid colpisce uomini e donne di ogni età, ma sono soprattutto le donne tra i 40 e 60 anni a soffrirne; oltre ad essere donna, anche l’età avanzata ed il sovrappeso
Quali sono i sintomi del Long Covid? Il sintomo sicuramente più frequente è la stanchezza, seguito dalla perdita del gusto e dell’olfatto. Un altro sintomo riportato molto frequentemente è la nebbia mentale, condizione caratterizzata da problemi di memoria e di concentrazione in aggiunta alla costante sensazione di stanchezza. Inoltre: iper-sudorazione, eritemi cutanei, perdita di capelli, debolezza delle unghie, dolori muscolari, problemi renali.
"Ad oggi, purtroppo, non esistono terapie specifiche per curare i disturbi legati al Long Covid - conclude il dottor Giorgio Nespola Amadio -. Come vediamo non vi è organo o apparato risparmiato. In assenza di terapie specifiche, l’unica possibilità è prevenire: vaccinazione, vaccinazione, vaccinazione. L’unica arma che attualmente abbiamo".
È arrivata la sospensione per undici infermieri iscritti all'Ordine delle professioni infermieristiche di Macerata che non hanno adempiuto alle normative di legge per quanto riguarda la vaccinazione contro il Covid-19. Si tratta di infermieri che operano sia in ospedali pubblici che in strutture private.
La sospensione è stata decisa in quanto gli interessati, nonostante le sollecitazioni a vaccinarsi o a fornire spiegazioni sulla mancata vaccinazione, non hanno dato alcun riscontro alla comunicazione ricevuta dopo essere stati oggetto di accertamenti da parte dell'Azienda Sanitaria.
Se non c’è un valido e accertato motivo (impossibilità a ricevere il vaccino per le condizioni di salute o altro), infatti, i sanitari hanno l'obbligo di vaccinarsi, come impone la legge, altrimenti scatta la sospensione dall’esercizio della professione fino al 31 dicembre, con conseguenti effetti sulla posizione lavorativa (l'eventuale sospensione dello stipendio viene decisa dai datori di lavoro).
Dopo due riunioni avvenute nel corso delle ultime due settimane, l'inevitabile decisione presa dall’Ordine direttivo degli infermieri presieduto da Sandro Di Tuccio è stata quella della sospensione dei professionisti sino al 31 dicembre. Del resto, non vi erano dubbi sull’esito, la legge, infatti, non prevede alternative a chi non ha assolto, senza giustificato motivo, all’obbligo vaccinale.
(Nella foto il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Macerata Sandro Di Tuccio)
Giornata europea dell’anestesia locoregionale. Un prestigioso evento internazionale, arrivato alla sua quarta edizione, che calamita l’attenzione dei professionisti anestesisti europei e che vede la Clinica civitanovese di Villa dei Pini centro qualificato e unico polo accreditato in Italia per organizzare la sede nazionale dell’evento e formare medici anestesisti sull’anestesia locoregionale e la terapia del dolore.
Ma cos’è l’anestesia locoregionale o anestesia di precisione? Si tratta di una tecnica di somministrazione dell’anestesia con modalità ecoguidata, ovvero effettuata attraverso un apposito ecografo che consente una accurata visiona delle zone in cui intervenire potendo, di conseguenza, incrementare notevolmente la precisione nell’erogazione dell’analgesico con miglioramenti in termini di accuratezza e sicurezza, nonché di abbattimento delle probabilità di effetti collaterali”.
“A Villa Pini – dice il dottor Mauro Proietti Pannunzi, responsabile del servizio di anestesia di Villa Pini – applichiamo da anni e crediamo fermamente in questa tecnica così certosina e importante per i nostri pazienti che trovano grandi benefici, evidenti in modo particolare nella fase post operatoria e nei tempi di recupero”.
“Anche da una preparazione accurata e meticolosa dell’intervento chirurgico da parte dell’anestesista – conclude – dipende la buona riuscita di un intervento, prima, durante e dopo la seduta operatoria”.
La Giornata europea dell’anestesia locoregionale è organizzata da Villa Pini in sinergia con la Società scientifica internazionale di riferimento (ESRA). La Clinica civitanovese, come detto unico Centro italiano, è uno dei 30 Centri europei mesi in rete per questo prestigioso evento internazionale di dibattito e formazione sui temi legati alle tecniche e innovazioni nel campo della terapia del dolore e dell’anestesia.
Si è svolta ieri, giovedì 9 settembre, al Santuario del SS. Crocifisso di Treia, la giornata di vaccinazione itinerante, organizzata dall'Amministrazione Comunale di Treia in collaborazione con l’ASUR Marche, che ha visto partecipare oltre 90 persone per la somministrazione del vaccino anti-covid.
“La campagna vaccinale itinerante rappresenta – spiega l’Amministrazione comunale - un servizio di prossimità e vicinanza che abbiamo fortemente voluto, con l’intento di facilitare chi non ha la possibilità di spostarsi e di raggiungere, così, tutto il territorio. Si ringrazia Padre Luciano Genga per l'ospitalità, i vigili urbani del comune di Treia guidati dalla Comandante Barbara Foglia e il gruppo comunale di Protezione civile guidato dal coordinatore Francesco Fortuna. Si ringrazia, infine, in modo particolare, la cittadinanza che ha colto l’occasione rispondendo positivamente all’appello. È necessario continuare a mantenere alta l’attenzione, rispettare sempre le indicazioni sul distanziamento e aderire in modo consistente alla campagna vaccinale".
“Sono state attivate, per il mese di settembre, presso i centri vaccinali di Civitanova Marche e Macerata due nuove sedute settimanali aggiuntive: il venerdì dalle ore 14,00 alle ore 19,30 ed il sabato mattina dalle ore 8,00 alle ore 13,00.
Tali nuove sedute vanno ad aggiungersi a quelle già attive presso le stesse sedi dal lunedì al venerdì dalla ore 8,00 alle ore 14,00”. Lo rende noto l’Area Vasta 3 che aggiunge:
“Il potenziamento dell’attività vaccinale è stata resa necessaria dall’esigenza di rispondere alla domanda dell’utenza sempre più crescente nonché dall’obiettivo di raggiungere quella fascia di popolazione, rilevante in questa Area vasta, compresa tra i 40 e i 60 anni che risulta ancora non vaccinata”.
“Le prenotazioni – ricordano i vertici dell’Area Vasta - potranno essere effettuate direttamente dall’utente utilizzando il sistema informativo attualmente in uso e nella sola giornata del sabato (per il solo mese di settembre) l’accesso sarà libero, senza prenotazione, sino alle ore 12,30".
Si ricorda, inoltre, che l’attività itinerante con il camper delle vaccinazioni farà tappa venerdì 10 settembre a Corridonia al parcheggio dell’Istituto Ipsia, a Recanati sabato 11 settembre in Piazzale Europa, lunedì 13 settembre a Potenza Picena, parcheggio dei campi da Tennis di Via Olimpia. Ogni utente potrà accedere per ricevere la somministrazione del vaccino senza prenotazione.
In occasione di “Match it Now”, l’evento nazionale dedicato alla donazione del midollo osseo e delle cellule staminali emopoietiche promosso dal Ministero della Salute, Centro nazionale trapianti, Centro nazionale Sangue, Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo, dalle Federazioni ADMO e ADOCES e dall’associazione disco, domenica 12 settembre torna a Macerata CorriADMO.
Si tratta di una corsa/passeggiata, con un percorso completamente chiuso al traffico, che si snoderà lungo le mura, i Giardini Diaz e parte del centro storico aperta a tutti: bambini, famiglie, corridori amatoriali e runners professionisti. Non sarà quindi una manifestazione competitiva ma un evento globale, un’occasione di incontro tra le persone che si riconoscono nei valori dello sport e della solidarietà organizzata dall’Associazione Donatori Midollo Osseo Macerata, sezione Macerata con il patrocinio del Comune di Macerata.
“CorriADMO è un connubio virtuoso di sport e solidarietà – afferma il vice sindaco e assessore ai Servizi sociali Francesca D’Alessandro - che si declina nella socializzazione che, a sua volta, diventa un collante e un volano per creare quei nuovi legami che dobbiamo ripensare in questo periodo della nostra vita così complesso. Questa maratona è un’occasione per lanciare alla città un messaggio importante: lo sport come occasione di benessere fisico ma anche psicologico. Vorrei aggiungere anche un terzo elemento, l’esempio che Admo sta dando alle nuove generazioni: il dono come atto formativo. Donare non è solo qualcosa che si fa verso l’altro ma innanzitutto un dono verso se stessi”.
“Sport e solidarietà, due valori importanti e fondamentali che in questa manifestazione si sposano perfettamente. L’ADMO - interviene l’assessore allo Sport Riccardo Sacchi - è riuscita a mettere insieme due iniziative per ricordarcene anche un terzo: quello della donazione, un gesto importante che può salvare vite umane. CorriAdmo è un’iniziativa che racchiude in sé cinque S: salute, solidarietà, sociale, sport, sinergia tra pubblico e privato a cui però si aggiunge la sesta S, quella di Sferisterio Infatti per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della donazione del midollo osseo il Comune di Macerata, attento al benessere della comunità, illuminerà lo Sferisterio di azzurro, un gesto simbolico ma importante per suscitare attenzione su una tematica così rilevante”.
Per l’occasione, infatti, nelle serate dell’11 e 12 settembre, il Comune di Macerata, illuminerà di azzurro l’Arena Sferisterio.
“Dopo un lungo periodo di stop - interviene Eleonora Salvatori Responsabile ADMO Macerata - ADMO riparte con una grande sfida che è quella di CorriADMO e Mader. In questo periodo storico così forte e delicato ADMO torna tra la gente per ricominciare a parlare di donazione di midollo passando per situazioni differenti ma comunque vicine alla nostra causa, passando per lo sport, un grande veicolo di informazione in cui il messaggio viene trasmesso ai ragazzi di tutte le età, e tramite la costruzione e la progettualità nata dall' incontro di due artiste che hanno creato la mostra di cui loro stesse sono protagoniste. Due appuntamenti molto importanti che ci regalano la possibilità di tornare in piazza per confrontarci con chi vorrà partecipare".
“Ogni donatore di sangue è un potenziale donatore di midollo osseo e viceversa - afferma Elisabetta Marcolini dell’Avis provinciale -, per questo a ogni manifestazione di ADMO ci sentiamo di essere presenti e sostenerci a vicenda, l'idea di CorriAdmo e Mader come manifestazione di ritrovo dopo un periodo così lungo di stop ci sembra un’ idea vincente "
"Croce Rossa Macerata - afferma Rosaria Del Balzo Ruiti presidente della Croce Rossa Macerata - ha sempre sostenuto ADMO in ogni sua manifestazione ospitandola anche nella nostra sede. Come in ogni occasione scenderemo in piazza per garantire la sicurezza e per sostenerli dopo la ripresa, dopo la pandemia “
“Sono ormai 4 anni che Banca Macerata si è schierata a fianco di ADMO – interviene Irene Croceri di Banca Macerata-. Siamo estremamente felici e orgogliosi di sostenere questa associazione poiché fin dalla sua nascita la nostra banca ha sempre cercato di essere attenta e sensibile alle iniziative sociali che si svolgono nel territorio, a sostegno delle categorie più fragili e deboli che fanno parte della nostra società. Questa collaborazione si sposa perfettamente con numerose altre iniziative di supporto ai giovani, allo sport e alle scuole. Banca Macerata c’è e vuole esserci come punto di riferimento nel nostro territorio, a sostegno di un’associazione così importante e vitale come ADMO”.
Per quanto riguarda CorriADMO i partecipanti potranno scegliere tra tre diversi percorsi:
- corsa 10 km (distanza consigliata per runners) corsa non competitiva e senza rilevazione dei tempi. Possibilità di allenarsi sfruttando il circuito cittadino della lunghezza di 2,5 km in totale libertà;
- corsa 5 km (corsa amatoriale) per i corridori della domenica e per tutti quelli più e meno allenati, che per una volta potranno godere della possibilità di fare un'attività di corsa e di vivere la città senza smog e con il percorso interamente chiuso al traffico automobilistico;
- passeggiata inclusiva di 2,5 km (nessuno escluso) organizzata per godere della nostra meravigliosa città per una domenica di relax, musica, divertimento ma soprattutto inclusione ed informazione. A piedi, in bici, da soli o meglio se con tutta la famiglia, con pattini, monopattini, biciclette, bimbi in spalla, cani al guinzaglio, carrozzine, passeggini, handbike e chi più ne ha più ne metta.
La partenza sarà lungo viale Trieste mentre l’arrivo a piazza Mazzini. Il ritrovo è fissato per le 8, a seguire prevista attività di riscaldamento a cura delle palestre cittadine e poi ritiro pacchi gara. La partenza sarà alle 10.
In occasione della manifestazione agli Antichi forni, sabato 11 settembre alle 18 verrà inaugurata la mostra fotografica “Mader”, il nuovo lavoro collettivo presentato da Marta Viola e Stefania Spadoni, punto di incontro fra le rispettive produzioni “Cotton Candy” e “Mia madre è un albero”. Il tema condiviso dalla due artiste è la maternità e l’idea socialmente radicata che sostiene e plasma il vissuto delle donne in età fertile.
La mostra sarà visitabile fino al 23 settembre, il lunedì, martedì e mercoledì dalle 17 alle 20, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 24.
Guadagna quattro punti percentuali la quota di popolazione scolastica marchigiana dai 12 anni in su che risulta vaccinata con due dosi, toccando il 40,5% del totale. Lo si evince dal monitoraggio settimanale effettuato dall’Osservatorio epidemiologico della Regione Marche del 6 settembre. Il 65,8% ha invece già ricevuto la prima dose di siero.
Considerando la divisione tra 12-15enni e 16-19enni, i primi risultano immunizzati per il 25,9% mentre i secondi fanno registrare un 55,1%. Diverse le percentuali delle prime somministrazioni: il 57,2% per i ragazzi trai 12 e i 15 anni, il 74,4% per i più grandi.
I dati più negativi restano quelli della provincia di Macerata, con appena il 27,3% di giovani immunizzati (il 55,9% ha comunque ricevuto la prima dose) e il 44,1% di non vaccinati. Le due province più virtuose restano invece quelle di Ascoli e Ancona con, rispettivamente, il 49,4 e il 47,1% di giovani immunizzati e il 68,2 e il 72,8% che hanno ricevuto la prima dose.
A livello regionale risultano infine non aver ancora ricevuto neanche la prima dose 37.701 giovani in età scolare, pari al 34,2% della popolazione scolastica tra i 12 e i 19 anni (110.108).