La conferenza stampa tenutasi questa mattina presso l'Ospedale di Civitanova (leggi qui) si è trasformata rapidamente in un dibattito politico e sociale che poco aveva a che fare con il tema dell’incontro, coinvolgendo principalmente il patron dell'Eurosuole Germano Ercoli e il vicepresidente della Regione Marche Filippo Saltamartini.
Dopo i convenevoli di rito della subcommissaria di Area Vasta 3 Daniela Corsi e del primario del reparto di Ostetricia Di Prospero, la discussione è virata su argomenti quali la guerra in Ucraina, la crisi energetica, la nuova legge di bilancio e le numerose, annose, questioni che da oltre due anni minano la stabilità dell'Italia e gettano un’ombra preoccupante sul futuro.
Ercoli, visibilmente coinvolto e preoccupato per le questioni di cui sopra, ha colto l’occasione per rivolgere direttamente le proprie impressioni all'assessore Saltamartini e all'onorevole Leonardi. In prima battuta, auspicando una risoluzione pacifica dell’aggressione russa (definendo Zelensky “un eroe a tutti i costi”); successivamente, esponendo tutti quei fattori che secondo lui segneranno la prossima recessione nel 2023 (caro bollette, crisi sanitaria, stipendi bassi, crisi dei consumi e delle aziende).
“La questione più urgente che questo governo avrebbe dovuto affrontare subito era quella del costo dell’energia - ha sottolineato Ercoli -. Non si può continuare a rimanere proni all’Europa, accettando un tetto al prezzo del gas appena inferiore alla già altissima soglia raggiunta a causa delle speculazioni. Sono entrato in contatto con i vertici dell’Enel grazie al ministro dell’Interno Crosetto e posso dire per esperienza diretta che se lo scorso anno eravamo arrivati a pagare 1,3 milioni di euro per le bollette, a partire dal gennaio 2023 i costi schizzeranno fino a 5 milioni”.
“Dopo 46 anni di attività onesta, oggi rischio come tanti altri di dover chiudere. Per quanto riguarda l’ultima finanziaria, trovo un presa in giro gli 11 euro in più al mese garantiti in busta paga dal governo Meloni. È dal 2007 che lotto per un aumento concreto negli stipendi dei dipendenti: dovrebbe essere di almeno 500/600 euro perché i consumi ritornino a crescere. Il reddito di cittadinanza, nonostante le palesi mancanze dimostrate, ha aiutato i quasi 12 milioni di Italiani sotto o immediatamente prossimi alla soglia di povertà”.
Breve riepilogo: il governo Meloni con la finanziaria ha scelto di tagliare il cuneo contributivo (quindi il costo del lavoro) a favore dei lavoratori dipendenti. La manovra è la stessa già prevista dal governo presieduto da Mario Draghi, con garanzia agli 8 milioni di lavoratori fino a 200 euro lordi in più nel 2023, 144 euro netti: 11 euro puliti al mese extra, tredicesima compresa. Nel frattempo, il Reddito di Cittadinanza veniva depotenziato e condannato a sparire entro il 2024.
Poche le risposte da parte dell’onorevole Elena Leonardi, che ha scelto di declinare ogni responsabilità dando la colpa ai governi precedenti e al poco tempo a disposizione per il neonato esecutivo: “La tutela delle imprese è una priorità assoluta del governo Meloni. Ma in soli 35 giorni questo è quello che siamo riusciti finora a fare”.
A rispondere più profusamente è stato il vicepresidente della Regione Marche Filippo Saltamartini fra una citazione di Tocqueville, una considerazione sulle donne in quanto “le macchine più complesse e indispensabili per la specie umana”, e un aneddoto sulla proprietà privata. "Stamattina al bar ho incontrato una dottoressa dichiaratamente di sinistra col suo bambino, il quale stava giocando con tre macchinine. Quando gli ho chiesto di darmene una mi ha risposto «No, è mia». Allora mi sono girato verso la dottoressa e le ho detto «Vede che la proprietà privata è un diritto naturale?». Una presa di posizione netta, che in termini filosofici merita un accostamento alle argomentazioni di Rousseau nel "Discorso sull'origine e i fondamenti delle disuguaglianze tra gli uomini", da cui la celebre frase “Quando il primo uomo ha recintato una terra ed ha detto «questo è mio», dà lì sono nate le diseguaglianze".
Saltamartini ha preso posizione anche sullo svilimento di un sistema sanitario in ginocchio dalla pandemia: “La situazione che ci siamo trovati ad affrontare era talmente compromessa che ora è difficile uscirne. Solo fra due anni si vedranno gli effetti delle nostre manovre (come l’aumento delle borse di specializzazione per i medici, salite dalle 5 del 2019 a 160 ndr). Ma ora dobbiamo continuare a navigare in questa palude finchè non torneranno medici di base e operatori di pronto soccorso”.
Fra le soluzioni proposte dall’ex sindaco di Cingoli ci sono la tipizzazione degli ospedali pubblici, l’istituzione di più CUP provinciali in sostituzione dell’unico regionale ora attivo e l’aumento dei salari per il personale sanitario. “Concordo con ogni critica mossa da Ercoli – ha aggiunto Saltamartini –. Se un dipendente guadagna 1300 euro al mese, al datore di lavoro può arrivare a costare anche 3000 euro per via della tassazione. I consumi rimangono fermi e la tassazione grava troppo sulle piccole e medie imprese, cuore pulsante dell'Italia”.
Sul tema della crisi energetica, l'assessore alla Sanità ha puntato il dito contro l’Ue e nello specifico contro la Francia che avrebbe minato l’indipendenza dell’Italia già all’epoca dell’affare Gheddafi, quando Saltamartini stesso sedeva a Palazzo Madama (2009-2013). “Avevamo sviluppato degli accordi con la Libia per garantire al Paese un approvvigionamento di risorse costante e sicuro ma questi saltarono quando Sarkozy decise di bombardare Tripoli".
"Siamo andati a vedere l’area destinata alla costruzione dell’ospedale nuovo per il maceratese e non abbiamo trovato niente. Se, come noi, chiunque si prendesse la briga di andare sul posto, lungo la Carrareccia, più o meno di fronte al capannone Cioci Opel, verificherebbe che non ve n’è traccia". A dichiararlo è Ninfa Contigiani, segretaria del circolo del Partito Democratico cittadino.
"Nonostante le favole raccontate dal sindaco, che si doveva incatenare se non si faceva l’ospedale insieme a quelle dell’assessore regionale Saltamartini che ossessivamente ripete sui giornali che per farlo ha 70 milioni di euro, nell’area individuata non si è messo un palo, né tracciata una riga - prosegue Contigiani -. Chiunque lo può andare a vedere di persona. D’altronde non c’è neppure nessun atto amministrativo fatto".
"Continuare a dire parole al vento prendendo in giro i maceratesi su un argomento sensibile come la sanità pubblica è davvero intollerabile" attacca la segretaria dem, che spiega: "Per fare l'ospedale, ma solo per la costruzione dell’edificio, lo stesso assessore disse che ci sarebbero voluti almeno 140 milioni di euro. Ad oggi, nel bilancio regionale, ce ne sono solo 60 dedicati, ma è certo che neppure i 140 milioni previsti saranno sufficienti perché va di sicuro rivisto il capitolato di spesa per i rincari delle materie prime che sono in atto da mesi e che hanno già creato tanti problemi".
Saltamartini "fa finta di non sapere che altri 90 milioni servirebbero poi per l’impiantistica e i macchinari sanitari, prevedendo anche contratti di manutenzione", aggiunge Contigiani, nell'osservare come sia "ormai evidente che l'ospedale non si farà né per il 2023 come promise in passate frettolose dichiarazioni, né per il 2025 perché non c’è ad oggi neppure un minimo progetto di fattibilità e il fine mandato è proprio dietro l’angolo".
Il protocollo Zeus, siglato stamattina dal questore di Macerata Vincenzo Trombadore e dal sindaco di Macerata Sandro Parcaroli in qualità di presidente dell’Ambito territoriale sociale 15, quale capo maglia per l’intera regione Marche delle strutture per maltrattanti, alla presenza del prefetto di Macerata Flavio Ferdani e dall’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, è il primo patto che una questura marchigiana si impegna a firmare e che rappresenta la necessità di responsabilizzare gli autori di violenza di genere.
Un impegno importante perché significa riconoscere l’importanza di responsabilizzare l’autore soggetto di violenza e invitarlo ad avvicinarsi alle strutture che hanno il compito di far invertire la rotta, comprendere il disvalore di quello che si è fatto e cambiare.
Da oggi infatti, nell’ambito del potere discrezionale del questore, potere esclusivo perché si parla di misure di prevenzione, il questore nell’ammonimento che viene fatto ai soggetti ritenuti pericolosi per atti persecutori o violenza domestica, indicherà quali sono le strutture ove il soggetto ammonito può rivolgersi per iniziare un percorso su base volontaria e completamente gratuito per trattare la rabbia e tutti quei segnali che lo hanno portato ad agire in maniera violenta.
Con Macerata, sono 55 le questure italiane che si sono dotate di questo protocollo, e i risultati positivi si vedono: se nel 2020 il 20% dei soggetti ammoniti è tornato ad essere violento (e quindi denunciati all’Autorità Giudiziaria), nonostante questi trattamenti, nel 2021 il numero è sceso al 9%, segno evidente che dopo un primo periodo di messa a punto, la responsabilizzazione e trattamento di questi soggetti è fondamentale per evitare la recidiva.
“Voglio ricordare – ha affermat l'assessore regionale Saltamartini– che l’11 novembre a Macerata è stato inaugurato il primo Centro Uomini Autori di Violenza-(CUAV) nelle Marche, un centro a cui si accede attraverso programmi di reinserimento e recupero di soggetti condannati per reati sessuali o per maltrattamento nei confronti del partner. La nostra regione conta 5 Centri Anti-Violenza (Cav), uno per ogni provincia – ha concluso il vicepresidente della giunta regionale - più alcuni sportelli dislocati sul territorio.
"Ci sono poi 8 case rifugio. A gestire le strutture sono i comuni, che affidano il servizio ad enti o associazioni e vi lavorano operatrici con una formazione specifica: psicologhe, avvocatesse, mediatrici culturali e linguistiche, volontarie formate"
Anche nelle Marche , tra le prime regioni a dotarsi di una legge contro la violenza di genere, la n° 32 del 2008, il fenomeno non è in calo , tutt’altro. Solo nel 2022 sono stati commessi tre femminicidi, di cui l’ultimo a Fano di una donna ucraina, Anastasija, che era fuggita dalla guerra per trovare una morte orribile per mano molto presumibilmente del suo compagno e lasciando un bambino di tre anni. Prima di lei Ilaria a Osimo a ottobre e Maria Teresa a luglio a San Benedetto. In 5 anni i femminicidi sono stati 13.
L’identikit della donna che nella nostra regione ha subito violenze ha un’età a cavallo tra i 40 e i 49 anni e nella maggior parte dei casi è coniugata (40%), circostanza che evidenzia come il fenomeno della violenza domestica emerga tra i dati di costante allarme nel rapporto che ogni anno la giunta regionale commissiona alle Università di Urbino e Macerata e che verrà presentato il 29 novembre in una seduta dedicata del Consiglio regionale.
Lo scorso anno 663 utenti si sono rivolte ai Cav delle Marche, l’anno prima erano 483, ben 180 in più . Un fattore probabilmente imputabile a due aspetti: non solo un aumento delle violenze, certo aumentate anche a causa della pandemia, ma anche ad una maggiore informazione e consapevolezza delle donne sulle attività delle strutture pubbliche dedicate.
Nel 91% dei casi si tratta di nuovi accessi. Emerge una netta prevalenza di donne italiane, 489 su 663 totali e dunque il 73,8% con una crescita rispetto all’anno precedente del 6,5% (da 67,3% a 73,8%). Le donne che nel 2021 si sono rivolte al pronto soccorso sono state 205, di cui 10 minorenni ( 217 nel 2020 e 309 nel 2019).
“Non si può passare da essere gli eroi del Covid a persone da mandare a casa con una pacca sulle spalle”. Il Pd della provincia di Macerata è impegnato nel sostenere la vertenza aperta da tutte le sigle sindacali del comparto sanità per la proroga dei contratti del personale sanitario in scadenza entro al 31 dicembre.
“Una battaglia giusta, di civiltà nell’interesse dei lavoratori, ma soprattutto dei tanti cittadini che si rivolgono quotidianamente alle strutture sanitarie della nostra provincia e regione già al collasso per la cronica carenza di personale”. Così in una nota il segretario dem provinciale Angelo Sciapichetti e Raffaele Consalvi responsabile dei circoli provinciali.
“Durante l’emergenza covid – affermano - il Governo prima e il Parlamento poi hanno varato diversi provvedimenti in materia per il reclutamento del personale“.
“Successivamente per dare continuità ai servizi e non disperdere professionalità già formate, il Parlamento con la legge di bilancio 2022 ha posto le condizioni per una loro messa in ruolo, mentre per chi non rientra nella norma è stata prorogata la cosiddetta legge Madia fino al 31 dicembre 2024 affinché ci sia una stabilizzazione successiva”.
“Partendo da queste considerazioni e tenendo conto anche dagli orientamenti legislativi, la stragrande maggioranza delle Regioni (pur avendo sul tema, ancora un quadro finanziario incerto) hanno iniziato le procedure di stabilizzazione per chi già possiede i requisiti, mentre per gli altri precari in scadenza di contratto al 31 dicembre si va verso una proroga che scavalli al 2023 in quanto il tema è già sul tavolo di confronto Stato/Regioni”.
“Le Marche purtroppo per il momento sono una delle poche Regioni che non si è attivata in tal senso, questo significa che alcune centinaia di operatori sanitari a dicembre vedranno scemare le giuste e sacrosante aspettative, lasciando il posto di lavoro e allo stesso tempo diversi servizi e molti reparti ospedalieri si ritroveranno in affanno senza questo personale, in un quadro complessivo già critico da molto tempo”. “Chiediamo alla Regione che si faccia carico di queste esigenze e giuste rivendicazioni", concludono.
Una misura di contrasto alla povertà da crisi energetica è quella varata ieri dalla giunta regionale che ha stanziato 100 mila euro di fondi regionali a favore delle famiglie indigenti o che abbiano componenti in gravi condizioni di salute per sostenerle nel pagamento delle bollette di luce e gas.
Si tratta di un’azione contributiva ad integrazione del bonus sociale elettrico e gas previsto dalla normativa statale e prevede l’erogazione in via forfetaria di 25 euro a bimestre per ciascuna utenza.
“Più di 4000 famiglie marchigiane in difficoltà – ha evidenziato l’assessore ai servizi sociali, Filippo Saltamartini che ha proposto la deliberazione – potranno ricevere benefici per sostenere il rincaro delle bollette. Una misura, inviata al consiglio delle autonomie locali per il relativo parere, che si aggiunge alle azioni varate del governo"
"Il diritto all’accesso alle fonti energetiche è senza dubbio un diritto civile - continua l'assessore - un servizio essenziale ormai imprescindibile che le istituzioni hanno il dovere di garantire così come di assicurare l’inclusione sociale che in questo grave momento di crisi viene messa a dura prova. E’ un’azione ispirata ai principi di efficacia e semplificazione dell’azione amministrativa e al principio di gestione associata delle procedure amministrative da parte degli ambiti territoriali sociali".
"Abbiamo voluto riconoscere poi una premialità ai comuni interessati dall’alluvione del 15-16 settembre scorso in ragione della maggior esposizione al rischio povertà dei cittadini colpiti.”- conclude Saltamartini
Più in particolare, la misura prevede un contributo economico per l’ultimo bimestre 2022 a favore delle famiglie “vulnerabili” in possesso dei medesimi requisiti previsti per il bonus sociale energia e gas. Vale a dire famiglie con ISEE non superiore a 12.000 euro ovvero con ISEE non superiore a 20.000 in caso di famiglie numerose (con almeno 4 figli a carico); beneficiari di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza; famiglie con componenti affetti da patologie che necessitano dell’uso di apparecchiature elettromedicali.
Le risorse regionali disponibili verranno ripartite a beneficio degli enti capofila dei 23 ambiti territoriali sociali regionali in proporzione alla rispettiva popolazione residente, con l’applicazione di un coefficiente moltiplicatore pari a 1,15 al numero dei residenti nei comuni interessati dagli eventi alluvionali dello scorso settembre 2022.
Gli ATS accoglieranno le richieste di contributo presentate dagli aventi diritto che dimostrano di possedere i requisiti di accesso alla misura allegando alla domanda di contributo le bollette luce e gas da cui risulti la fruizione dei rispettivi bonus sociali o fornendo diversa documentazione indicata dagli ATS.
“Nella manovra finanziaria, presentata oggi dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sono stati previsti stanziamenti fino a 400 milioni di euro a favore della Regione Marche al fine di sostenere la popolazione colpita dalla tragica alluvione dello scorso settembre. 200 milioni verranno stanziati subito, mentre altri 200 verranno disposti per il 2023”. Lo ha dichiarato la senatrice Elena Leonardi, coordinatrice regionale di Fratelli d'Italia.
“Un segno tangibile dell'attenzione che il premier Meloni ha per il nostro territorio e del lavoro instancabile che stiamo conducendo per risolvere le problematiche delle comunità colpite dall'alluvione”, ha sottlineato Leonardi.
“Un lavoro corale che vede coinvolta tutta la struttura del partito, andando dal presidente della Regione Francesco Acquaroli ai consiglieri regionali, da noi parlamentari al sottosegretario del Ministero dell'Economia e delle Finanze Lucia Albano in una vera e propria sinergia positiva Roma-Ancona”.
“Al Governo Meloni il ringraziamento per aver ridato speranza a molti marchigiani, dimostrando di essere così veramente dalla parte degli italiani”.
"A Tolentino la nuova amministrazione ha deciso di sgombrare i container entro la fine dell'anno voluti per gestire un'emergenza post sisma lunga sei anni. Servirà discernimento e coraggio, ogni caso è una storia a sé". È quanto dichiarano Serena Cavalletti, segretaria provinciale Sinistra Italiana, e Nicola Serrani, referente Tolentino Sinistra Italiana in merito all'annunciato sgombero dell'area container.
"Sappiamo che nel villaggio di latta, ci sono presenze giustificate dal sisma e altre no, pur sempre comprovate dai Servizi Sociali, e se c'è chi ha saputo godere di quella soluzione, c'è anche chi è morto nella solitudine del recinto - aggiungono Cavalletti e Serrani -. Alcuni hanno case ad attenderli, altri pur con qualche responsabilità d'immobilismo e mancate previsioni, non hanno dove andare. Una comunità civile non lascia indietro nessuno, ci si sforza a trovare soluzioni anche dove sembrano non essercene".
"Non sarà semplice, ma in questi contesti si misurano capacità e creatività amministrative per il bene comune, e le soluzioni adottate ci auguriamo non abbiano un colore ma soltanto efficacia, perché non si scherza sulla pelle della gente" precisano i rappresentati di Sinistra Italiana nel sottolineare come seguano "con attenzione i lavori della nuova giunta, affinché non si lasci indietro nessuno".
"Crediamo sia importante uno sforzo che vada oltre scadenze e regolamenti e il nostro invito è di studiare con approfondimento e umanità quelle situazioni oggettive che richiedono interventi straordinari nell'approccio e nella ricerca di rimedi - spiegano Cavalletti e Serrani -. Oltre ad un domicilio, và promossa la presa in carico della famiglia, il tutoraggio è indispensabile quando sono coinvolti nuclei con ragazzi, anziani e diversamente abili. Il coinvolgimento delle associazioni competenti, può garantire un piano di sussidiarietà orizzontale a progetti di lunga durata."
"Ci rendiamo disponibili per un confronto costruttivo, affinché nessuno finisca in mezzo ad una strada - concludono Cavalletti e Serrani -. Segnaliamo anche che Tolentino non si è dato ascolto negli anni al Tavolo delle Povertà, che aveva a più riprese palesato il concretizzarsi di questa inevitabile situazione. L'invito che facciamo come forza politica è quello di valutare con cognizione di causa i tempi di chiusura dell'area".
Luigi De Magistris ospite a Civitanova Marche per un incontro pubblico alla sala consiliare del Comune. L’evento, in programma il prossimo martedì 22 novembre, fa parte della rassegna "informazione trasparente”, promossa dal gruppo Civitasvolta
L’ex magistrato, già sindaco di Napoli, nella stessa giornata risponderà alle domande degli studenti del polo scolastico Carlo Urbani di Porto Sant’Elpidio e nel pomeriggio visiterà Civitanova Alta e il museo Magma.
Per l’occasione presenterà il suo nuovo libro "Fuori dal sistema", che narra della sua storia e di come la politica si possa e si debba concretizzare anche fuori dal sistema.
L’avvocato Giuseppe Bommarito e Dimitri Papiri dialogheranno con De Magistris su temi specifici, il pubblico potrà intervenire con Civitasvolta, l'associazione che li ospita.
“Si pensa che si possa creare una coscienza collettiva sui temi e problemi della quotidianità di tutti noi cittadini informati”, dichiara l’associazione civitanovese. La rassegna "informazione trasparente" si coniuga con quella denominata "La cultura vien di notte", entrambe promosse da Civitasvolta
Oltre un milione e mezzo di risorse regionali destinate ai servizi e alle scuole dell’infanzia. Lo stabilisce la delibera proposta oggi dall’assessore all’Istruzione Chiara Biondi che prevede l’approvazione degli indirizzi e dei criteri regionali del programma regionale degli interventi per la promozione del sistema integrato dei servizi di educazione e istruzione dalla nascita ai 6 anni di età.
"Si tratta – dichiara con soddisfazione l’assessore Biondi – di un aiuto concreto a valere sul 2022 che l’amministrazione regionale rivolge alle famiglie con figli piccoli. Il cofinanziamento regionale, infatti, viene assegnato ai comuni che devono far fronte ai costi troppo elevati di gestione dei servizi educativi e sostenere le famiglie nel pagamento delle rette di frequenza".
"È un programma di interventi molto importante - ha proseguito l’assessore - frutto di una condivisione con tutti i soggetti interessati che contribuirà a migliorare l’omogeneizzazione e la qualità dei servizi nei territori in favore delle famiglie".
Tra gli interventi previsti dal programma regionale ci sono: l’agevolazione tariffaria per la frequenza dei servizi per l'infanzia pubblici e privati accreditati e autorizzati; il prolungamento dell’orario pomeridiano dei servizi e della scuola dell'infanzia per tutto il periodo di frequenza; l’apertura nel periodo estivo; il sostegno alla progettualità finalizzata all'inclusione e alla diversità e al bilinguismo; l'educazione alimentare; il sostegno alla genitorialità e alla continuità educativa; la creazione di nuovi posti per la fascia 0-3 anni.
L’intera programmazione regionale prevede una dotazione di fondi statali di 6 milioni di euro, da erogare ai comuni secondo criteri percentuali relativi alla popolazione. Quota a cui si aggiunge un milione e mezzo di euro da fondi del bilancio regionale, per complessivi 7 milioni e mezzo.
La delibera approvata stamane prevede la seguente suddivisione per il sistema integrato 0-6, annualità 2022: 755.623,60 euro assegnati ai comuni, ripartiti in proporzione alla popolazione 0-6 anni residente alla data del primo gennaio 2022 (dati Istat); 750 mila euro assegnati ai comuni che hanno nel proprio territorio le scuole paritarie a cui lo stanziamento è destinato. La ripartizione avverrà in base al numero dei bambini in fascia 3-6 anni iscritti alle scuole dell’infanzia paritarie nell’anno scolastico 2021/2022.
"Con estrema soddisfazione apprendiamo che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha accolto la richiesta della Regione Marche di abbandonare definitivamente il progetto delle barriere antirumore per la linea ferroviaria Adriatica, di cui il nostro comune fa parte". Ad annunciarlo, in una nota diffusa sui social, è il sindaco di Potenza Picena Noemi Tartabini.
Una decisione "comunicata nei giorni scorsi dallo stesso ministero alle Ferrovie dello Stato, in qualità di soggetto proponente dell'opera, e a tutti gli altri attori coinvolti, tra cui il comune di Falconara, capofila in questa battaglia", aggiunge la prima cittadina.
"Sono stati numerosi i tavoli di confronto a cui la nostra amministrazione ha partecipato, nei quali ha ribadito, di concerto con gli altri comuni interessati, il danno che le barriere antirumore avrebbero provocato al territorio del nostro litorale, con conseguenze negative per gli abitanti e per i turisti" ribadisce Tartabini.
"Resta costante l’attenzione sul fronte dell’alta velocità e dell'incremento del traffico ferroviario per la rete in oggetto. Confidiamo che, anche in questo ambito, si giunga ad una risoluzione rispettosa dei territori e delle loro peculiarità" conclude il sindaco Tartabini.
Con le nomine interne alle commissioni del Senato, avvenute oggi, è completo il quadro degli incarichi ricoperti dai parlamentari marchigiani di Fratelli d’Italia. Per quanto riguarda gli eletti alla Camera dei Deputati, Lucia Albano ricoprirà il ruolo di sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze, Antonio Baldelli sarà componente della IX commissione trasporti mentre Stefano Benvenuti Gostoli e Rachele Silvestri siederanno entrambi nell’VIII Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici
Riguardo gli eletti al Senato della Repubblica, Guido Castelli sarà capogruppo di Fratelli d’Italia nella VI Commissione finanze e tesoro, mentre Elena Leonardi sarà segretario della X Commissione affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato e previdenza sociale.
La senatrice Elena Leonardi, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia dichiara: "Sono veramente orgogliosa della squadra marchigiana di Fratelli d’Italia, le cui qualità sono state riconosciute anche dai colleghi e dal presidente del consiglio Giorgia Meloni che ha voluto indicare un’esponente marchigiana per far parte del governo in qualità di sottosegretario".
"Siamo pronti a lavorare nell’interesse dell’Italia e delle Marche - continua la senatrice - occupandoci di temi diversi che vanno dalle infrastrutture alla sanità, dalla tutela ambientale al rilancio della nostra economia".
"Sicurezza stradale e qualità delle infrastrutture viarie nei territori comunali sono tra gli obiettivi strategici della Giunta Acquaroli, composta per la maggior parte da ex Sindaci e amministratori locali". È il commento dell’assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli, l’indomani della pubblicazione della graduatoria del bando per la concessione di contributi, a favore dei Comuni marchigiani, per la progettazione e realizzazione di interventi finalizzati al miglioramento della rete stradale.
Sono 8 i Comuni che si sono aggiudicati il contributo della Regione Marche per la realizzazione di opere da loro progettate: Petriano, Fano, Senigallia, Montecassiano, Macerata, Carpegna, Terre Roveresche e Gabicce Mare (a quest’ultimo concesso un finanziamento parziale a completamento del valore complessivo dello stanziamento previsto).
“La ‘Giunta dei Sindaci’ - ha aggiunto l’assessore Baldelli - è sempre più vicina ai Comuni marchigiani nel supportare l’azione delle amministrazioni locali, consapevole che per far diventare realtà l’obiettivo di costruire una rete infrastrutturale moderna, sicura e intermodale che possa finalmente rappresentare una leva per lo sviluppo delle Marche, è necessario fare gioco di squadra con tutta la filiera istituzionale del territorio”.
"Il cambio di passo sulle infrastrutture impresso dalla Regione Marche è dimostrato anche dall’entità delle risorse dirette ai Comuni messe in campo, che superano ad oggi quota 40 milioni di euro, di cui oltre 11 impegnate nella sicurezza stradale e che sono state in grado di azionare interventi per circa 18 milioni" ha sottolineato l'assessore.
Il bando indetto dall’assessorato Infrastrutture ha finanziato per un totale di 1,3 milioni di euro circa, la progettazione e realizzazione delle opere di otto comuni, rientrate nella graduatoria finale. Tra queste, per la provincia di Macerata, la riqualificazione della viabilità nella Zona Industriale Villa Mattei - primo stralcio Via Deledda e Via Cingolani - a Montecassiano e la manutenzione straordinaria di Via Tucci ed eliminazione delle barriere architettoniche sui marciapiedi in Via Mugnoz nella zona del Palasport di Fontescodella a Macerata.
Il bando prevedeva anche la compartecipazione al finanziamento degli enti interessati che, per gli 8 Comuni rientranti nella graduatoria, si traduce in un valore complessivo degli interventi pari a 3,5 milioni di euro.
"Ci sono molti lavoratori in attesa di sapere del loro futuro, purtroppo ancora incerto, a causa della mancata nomina del nuovo sovrintendente dello Sferisterio e della conseguente assenza di una qualsivoglia programmazione della prossima stagione del Macerata Opera Festival".
A riportarlo è una mozione firmata da tutti i consiglieri di minoranza dell’area di centro-sinistra (David Miliozzi, Maurizio Del Gobbo, Alessandro Marcolini, Narciso Ricotta, Ninfa Contigiani, Stefania Monteverde, Alberto Cicarè, Andrea Perticarari ed Elisabetta Garbati), che impegna l’amministrazione comunale di Maceratga a "provvedere tempestivamente alla nomina di un nuovo sovrintendente, per non compromettere la programmazione della prossima stagione lirica dello Sferisterio".
"Diminuendo i tempi per la programmazione, diminuisce la qualità delle scelte artistiche e aumentano i costi. Il marketing e la campagna promozionale sulla prossima stagione del Mof stanno subendo un enorme ritardo - aggiungono i consiglieri del centrosinistra -. La stagione lirica dà lavoro a molte persone ed è un elemento fondamentale per l’economia del territorio".
"È stato attivato un bando per la scelta del nuovo sovrintendente, ma non è ancora emerso il nome nonostante le numerose riunioni del Cda" aggiungono i consiglieri. "Abbiamo appreso che Raimondo Orsetti, uno dei tre candidati selezionati dal Cda, ha ritirato la propria candidatura alla sovrintendenza dello Sferisterio" concludono dal centro-sinistra invitando il sindaco Sandro Parcaroli, presidente dell'Associazione Sferisterio, a "informare il Consiglio comunale su quali siano le cause che non hanno consentito la scelta del sovrintendente nell’ultima riunione del Cda".
Gli ex assessori regionali Mirco Carloni e Giorgia Latini sono stati eletti rispettivamente presidente della Commissione Agricoltura e vicepresidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati.
“Hanno dimostrato le loro competenze nei rispettivi ambiti già negli anni di governo regionale e con la loro elezione di oggi ai vertici delle commissioni Agricoltura e Cultura della Camera, il modello Marche inizierà a far scuola anche in Parlamento”, afferma, in una nota, il commissario regionale della Lega Riccardo Augusto Marchetti.
“Un ringraziamento al nostro segretario Federale Matteo Salvini e al capogruppo Riccardo Molinari per aver dato seguito alla mia richiesta di tenere in considerazione due professionisti come Mirco e Giorgia, che hanno dimostrato di lavorare con serietà e abnegazione. A loro un grande in bocca al lupo per questa nuova avventura che, sono certo, sapranno interpretare al meglio portando in alto il nome delle Marche”.
“Ringrazio i miei colleghi”, dichiara Giorgia Latini. “È per me un grande onore tornare a ricoprire questo incarico. Sarà un’opportunità in più di collaborazione con i ministri e i sottosegretari del Governo sui progetti del territorio”.
“E sarà un'occasione per le nostre Marche. Il mio impegno riparte dalla rete culturale e dalla progettazione integrata dei teatri, delle biblioteche, dei musei, dei luoghi della cultura, hub da cui far passare il percorso di crescita e sviluppo, soprattutto per la rigenerazione dei borghi, che rappresentano un patrimonio millenario di cultura e identità per il nostro Paese", conclude.
Il coordinamento cittadino del Movimento 5Stelle di Porto Recanati in merito alla decisione assunta dalla locale sezione del Partito Democratico di uscire dalla coalizione "Porto Recanati 21>26", pur riconoscendone la piena legittimità esprime "il proprio rammarico ritenendo la scelta un venir meno al patto assunto congiuntamente con gli elettori".
"Elettori cui era stata prospettato un impegno comune per il rinnovamento della città - chiarisce in una nota il coordinamento M5S di Porto Recanati -. Rinnovamento inteso non soltanto in termini di gestione della cosa pubblica ma come offerta di aggregazione culturale per tutte quelle forze libere presenti in città, desiderose di impegnarsi per il rilancio socio-economico-culturale di Porto Recanati".
"Valori che il Movimento 5 Stelle cittadino porta avanti con la stessa intensità e spirito di servizio e che sono gli stessi valori per i quali il 25 settembre ben 806 elettori, a cui va il più sincero ringraziamento, hanno contribuito a far eleggere, nel nostro collegio, Roberto Cataldi senatore della Repubblica - proseguono i 5 Stelle portorecanatesi -. In politica le alleanze non sono mai eterne e possono essere dettate o da convenienze temporanee o da una prospettiva politica di lungo periodo che agevoli la realizzazione di un nuovo modo di governare".
Il Movimento 5 Stelle annuncia di voler "onorare il patto sottoscritto con i 1109 elettori, che il 4 ottobre hanno votato Porto Recanati 21>26", e rinnova "la propria fiducia ai consiglieri Maria Grazia Nalmodi e Alessandro Rovazzani" auspicando che "il lavoro fin qui svolto prosegua nell’interesse della città".
Tagliati fondi relativi all inclusione sociale i cosiddetti “mono-target” destinati a migranti e Rom. Un giudizio "estremamente negativo” quello espresso dal gruppo assembleare del Partito Democratico sulla proposta di atto amministrativo riguardante il Programma Fse+ Marche 2021-2027 approvato dalla maggioranza.
"Tanto negativo - sottolinea il Gruppo dem - che i consiglieri hanno lasciato l'aula prima del voto finale, contestando anche l'inserimento d'urgenza del provvedimento nell'ordine del giorno che non ha permesso un suo adeguato approfondimento e la possibilità di presentare emendamenti".
"Con l'approvazione di questo atto - affermano i consiglieri del Pd - che avrebbe dovuto declinare un programma regionale per stimolare occupazione e inclusione sociale, il centrodestra non ha perso occasione, ancora una volta, di mostrare la sua innata propensione verso una politica di discriminazione che mira a colpire i più deboli.
Infatti, mentre l'Unione Europea individua tra le priorità della programmazione l'inclusione sociale, tema che raccoglie circa il 25% delle risorse comunitarie, la giunta regionale ha deciso di tagliare tutti i finanziamenti mono-target per migranti e Rom".
"Utilizzando una giustificazione speciosa, - attaccano ancora i dem - la giunta Acquaroli afferma che 'la bassa incidenza della popolazione straniera sul totale dei residenti, circa l'8%, ha suggerito la scelta di non attivare gli obiettivi specifici che rendono ammissibili al finanziamento quel tipo d'interventi”.
“Praticamente ci dicono che quell'8% di esseri umani non è ritenuto degno di essere beneficiario di risorse Ue che mirano a garantire inclusione sociale, istruzione, formazione, lavoro. La solita ricetta della destra che, anziché promuovere integrazione preferisce fomentare la divisione tra chi può e non può essere aiutato".
Durante la discussione in aula, il gruppo Pd ha "provato anche a porre rimedio all'errore presentando un ordine del giorno per impegnare la giunta regionale a sopperire con risorse proprie, in vista del prossimo bilancio di previsione, al finanziamento degli interventi mono-target destinati ai migranti o ai Rom. Un tentativo vanificato dal voto contrario dai consiglieri regionali della maggioranza che hanno bocciato la proposta".
Nel mirino del Pd "anche la mancanza di visione che caratterizza il documento approvato": "Lascia stupiti per l'assenza di idee, di contributi innovativi, di sperimentazioni. Dal 2014 è davvero cambiato il mondo, ma la programmazione, discriminazioni a parte, è rimasta sostanzialmente la stessa. Vista la rapida evoluzione del quadro economico, alcune cose avrebbero potuto essere proficuamente cambiate in meglio”.
Pensiamo, per esempio, a un tema importante come quello relativo alla creazione di impresa, che vede ben 15 milioni di euro dedicati. “Se ci fosse stato un confronto - proseguono i consiglieri del Pd - avremmo consigliato alla giunta di prevedere per i futuri bandi dei contributi unitari più alti dei 15 mila euro a cui eravamo abituati nella precedente programmazione”.
“Tale cifra poteva avere un senso nel settennio precedente, in un contesto economico diverso. Oggi, in un contesto radicalmente mutato, abbiamo un'inflazione galoppante all'11,6% e sappiamo che rischiamo di avere un'altissima mortalità di nuove imprese che non riescono ad adattarsi subito ai nuovi standard a livello di innovazione digitale, sostenibilità ambientale, sociale".
"Per il resto - conclude il Gruppo Pd - rispetto agli obiettivi previsti dalla programmazione europea, prendiamo atto che non sono presenti interventi di modernizzazione e specializzazione dei Centri per l'Impiego, poco per la formazione e l'istruzione, e ancora meno per la conciliazione dei tempi vita e lavoro e la parità di genere, specie sul piano socio-economico, nonostante l'Unione Europea non perda occasione per indicare l'effettiva parità tra uomini e donne come uno tra i principali obbiettivi strategici da raggiungere entro il 2030".
(Fonte Ansa)
“Mentre a Civitanova le luminarie natalizie sono considerate fonte di attrazione turistica e mezzo per rendere la città maggiormente attrattiva, a Porto Recanati, per risparmiare 14.000 euro, si decide per una scelta di ‘tristezza’ che temiamo impatterà fortemente sulle nostre attività commerciali, è demoralizzante”.
Ad affermarlo è Angelica Sabbatini, consigliere comunale del gruppo di minoranza “Centro Destra Unito” nel commentare le scelte della giunta Michelini in vista del Natale 2022 (qui i dettagli). Si tratta di “scelte che non avremmo mai fatto decidendo magari di modificare l’orario di accensione e spegnimento considerando anche che le recenti installazioni sono tutte a led e quindi con un consumo assolutamente contenuto – spiega Sabbatini -. Ci dicono che la decisione è stata assunta dopo aver ascoltato commercianti, quartieri e la Consulta dei giovani. Onestamente ci meravigliamo dell’unanime parere favorevole dei commercianti in quanto abbiamo avuto modo di ascoltarne molti contrari”.
“Inutile enfatizzare la consueta programmazione degli eventi per famiglie, seppure valida, perché è sovrapponibile a quella di tanti altri comuni e non rappresenta chissà quale novità – aggiunge la consigliere di minoranza -. Non è determinante per chi ci potrebbe scegliere per lo shopping o per qualche giorno di vacanza. Oltretutto se si definisce Corso Matteotti come un centro commerciale a cielo aperto poi lo si deve presentare secondo i canoni di bellezza e decoro propri di un centro commerciale, soprattutto sotto il periodo natalizio”.
“A questo punto ci aspettiamo almeno di sapere come verranno impiegati i 14.000 euro risparmiati - puntualizza Sabbatini -. Auspichiamo che, con una variazione di bilancio, si impieghi questa cifra per la spesa delle utenze e che non vengano invece lasciati nella spesa corrente in capo al capitolo del turismo o al capitolo del commercio per finanziare magari l'ennesimo mercatino perché sarebbe davvero una presa in giro nei confronti di tutti, soprattutto dei commercianti”.
“La cifra di 14.000 euro poteva essere un risparmio già disponibile e da destinare alle utenze quando gli amministratori hanno deciso di non ritoccare minimamente l’incremento delle loro indennità. Se lo avessero fatto avrebbero potuto utilizzare quella cifra per garantire il consueto standard di abbellimento della città sotto il periodo natalizio e quindi continuare a mantenere alti i livelli di attrattività. Favorire un numero maggiore di visitatori non è spreco ma investimento e valore aggiunto per un settore duramente provato dalla pandemia prima e dal rincaro delle utenze poi. Temiamo un Corso Matteotti semibuio rispetto al periodo ed il corso di Civitanova preso d'assalto anche da quei utenti che di solito prediligono Porto Recanati.” Conclude Sabbatini.
“Emergenza droga, tutti zitti. Servono più investimenti e iniziative per la prevenzione. I dati dicono che la droga uccide nelle Marche (e in particolare in provincia di Macerata) più che altrove in Italia, il responsabile del Sert di Civitanova, il dottor Mario De Rosa, denuncia un 'consumo di cocaina aumentato vertiginosamente negli ultimi due anni', ma tutti zitti. Il silenzio regna attorno a questa emergenza sociale nonostante coinvolga, dice ancora De Rosa, sempre più giovanissimi”.
Al lanciare l’allarme i consiglieri Pd del comune di Civitanova Marche Francesco Micucci, Lidia Iezzi e Yuri Rosati che tornano sul tema in seguito ai recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto soprattutto la città rivierasca (due casi mortali di overdose nel giro di poche settimane).
“Spaccio e consumo di droga – proseguono gli esponenti dem - non sono una priorità nel dibattito pubblico. Intanto però la cronaca dà conto dei decessi per overdose, intanto la scorsa estate un omicidio sul lungomare è maturato nell’ambiente dello spaccio, intanto circola droga in quantità ovunque”.
“Eppure, tutti zitti. Si parla di altro mentre dilaga un fenomeno che dovrebbe far tremare le vene e i polsi in ogni famiglia. Anche De Rosa infatti chiede che se ne parli di più e, soprattutto, che si faccia di più in termini di prevenzione. Un invito che cade nel vuoto come nel vuoto cadde la denuncia del procuratore capo di Macerata,Giovanni Giorgio, quando nel settembre del 2014, parlando di sicurezza, disse che a Civitanova era sottovalutato il fenomeno dello spaccio e del consumo di droga”.
“Lo definì ‘un fenomeno di notevolissima consistenza’. Dopo otto anni la situazione non pare migliorata e, nonostante i numeri dicano che c’è una emergenza overdose, una emergenza spaccio e consumo anche nei giovanissimi, continua a regalare l’indifferenza”.
“Lo abbiamo segnalato tante volte come partito – spiegano i consiglieri - abbiamo anche organizzato momenti di riflessione su questo ma è il momento che il consiglio comunale affronti il problema. Abbiamo chiesto al sindaco un consiglio comunale aperto sulla sicurezza, perché una città in cui è forte il fenomeno droga non è sicura e soprattutto non sono al sicuro i giovani, ma Ciarapica ha fatto orecchie da mercante”.
“È invece importante che tutta la politica senta la responsabilità di ragionare per mettere in campo fondi pubblici e proposte concrete così da poter dialogare con i soggetti (le forze dell’ordine, i presidi sanitari, le associazioni) impegnati sul territorio e con loro organizzare iniziative che possano incidere sul piano della prevenzione, perché questo deve fare una amministrazione”.
Nuovi incarichi per i consiglieri regionali della Lega all’interno delle commissioni consiliari della Regione Marche riformulate alla luce del turnover degli assessorati dopo le elezioni politiche. Alla presidenza della III commissione Ambiente e Territorio approda Luca Serfilippi: il consigliere fanese, già membro della commissione, si occuperà, tra l’altro di temi prioritari come Urbanistica, Infrastrutture ed Energia.
Alla consigliera maceratese Anna Menghi l’incarico di membro della commissione della Giunta per il Regolamento. Doppia nomina per le neoconsigliere Monica Acciarri e Linda Elezi. Acciarri entra a far parte del Forum permanente contro le molestie e la violenza di Genere e rappresenterà il Consiglio nell’assemblea dei soci dell’associazione “Università per la Pace”.
Linda Elezi è stata invece nominata membro del Comitato per l’Itinerario Ebraico Marchigiano e membro supplente nel Consiglio dei Marchigiani all’Estero.
"Abusivi dal 1945". La scritta in rosso è stata apposta con un pennarello sulla vetrina della sede del circolo Pd di Serra San Quirico (Ancona), locali che un tempo ospitavano la "Casa del Fascio" e lo slogan dem "questa è casa tua" è stato modificato in "..era casa tua". Lo denuncia il commissario regionale del Pd, il senatore Alberto Losacco, sottolineando come ciò accada nel "paese in provincia di Ancona, il cui sindaco mesi fa si vantava pubblicamente d'essere a capo di una giunta fascista".
Il riferimento è alla polemica suscitata, nell'agosto scorso, dalle affermazioni del sindaco Tommaso Borri durante una seduta consiliare: "decidiamo noi, perché questa è un'amministrazione fascista. A verbale decido io cosa mettere" .
"La frase - aveva replicato il primo cittadino - era stata detta sarcasticamente in risposta ad attacchi ripetuti in cui si è insinuata questa idea, sia durante il Consiglio sia durante lunghi mesi di post su Facebook che conservo, in cui si dà a me del padrone e all'Amministrazione della non democratica. Nulla di più lontano da ciò che è ed è stato in questi anni il mio impegno come sindaco".
"Saremmo abusivi, secondo loro - attacca Losacco - perché la sede del Pd di trova negli stessi locali di quella che fu la 'Casa del Fascio'. Se qualcuno crede di intimidirci ha fatto male i suoi conti: non c'è e non ci sarà mai spazio per chi vuole portare indietro le lancette della storia"