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Marche, il Pd boccia il Programma Fse+: "Fondi tagliati per migranti e Rom, è discriminatorio"

Marche, il Pd boccia il Programma Fse+: "Fondi tagliati per migranti e Rom, è discriminatorio"

Tagliati fondi relativi all inclusione sociale i cosiddetti “mono-target” destinati a migranti e Rom.  Un giudizio "estremamente negativo” quello espresso dal gruppo assembleare del Partito Democratico sulla proposta di atto amministrativo riguardante il Programma Fse+ Marche 2021-2027 approvato dalla maggioranza.

"Tanto negativo - sottolinea il Gruppo dem - che i consiglieri hanno lasciato l'aula prima del voto finale, contestando anche l'inserimento d'urgenza del provvedimento nell'ordine del giorno che non ha permesso un suo adeguato approfondimento e la possibilità di presentare emendamenti".

 "Con l'approvazione di questo atto - affermano i consiglieri del Pd - che avrebbe dovuto declinare un programma regionale per stimolare occupazione e inclusione sociale, il centrodestra non ha perso occasione, ancora una volta, di mostrare la sua innata propensione verso una politica di discriminazione che mira a colpire i più deboli.

 Infatti, mentre l'Unione Europea individua tra le priorità della programmazione l'inclusione sociale, tema che raccoglie circa il 25% delle risorse comunitarie, la giunta regionale ha deciso di tagliare tutti i finanziamenti mono-target per migranti e Rom".

 "Utilizzando una giustificazione speciosa, - attaccano ancora i dem - la giunta Acquaroli afferma che 'la bassa incidenza della popolazione straniera sul totale dei residenti, circa l'8%, ha suggerito la scelta di non attivare gli obiettivi specifici che rendono ammissibili al finanziamento quel tipo d'interventi”.

“Praticamente ci dicono che quell'8% di esseri umani non è ritenuto degno di essere beneficiario di risorse Ue che mirano a garantire inclusione sociale, istruzione, formazione, lavoro. La solita ricetta della destra che, anziché promuovere integrazione preferisce fomentare la divisione tra chi può e non può essere aiutato".

 Durante la discussione in aula, il gruppo Pd ha "provato anche a porre rimedio all'errore presentando un ordine del giorno per impegnare la giunta regionale a sopperire con risorse proprie, in vista del prossimo bilancio di previsione, al finanziamento degli interventi mono-target destinati ai migranti o ai Rom. Un tentativo vanificato dal voto contrario dai consiglieri regionali della maggioranza che hanno bocciato la proposta".

  Nel mirino del Pd "anche la mancanza di visione che caratterizza il documento approvato": "Lascia stupiti per l'assenza di idee, di contributi innovativi, di sperimentazioni.   Dal 2014 è davvero cambiato il mondo, ma la programmazione, discriminazioni a parte, è rimasta sostanzialmente la stessa.  Vista la rapida evoluzione del quadro economico, alcune cose avrebbero potuto essere proficuamente cambiate in meglio”.

 Pensiamo, per esempio, a un tema importante come quello relativo alla creazione di impresa, che vede ben 15 milioni di euro dedicati. “Se ci fosse stato un confronto - proseguono i consiglieri del Pd - avremmo consigliato alla giunta di prevedere per i futuri bandi dei contributi unitari più alti dei 15 mila euro a cui eravamo abituati nella precedente programmazione”.

“Tale cifra poteva avere un senso nel settennio precedente, in un contesto economico diverso. Oggi, in un contesto radicalmente mutato, abbiamo un'inflazione galoppante all'11,6% e sappiamo che rischiamo di avere un'altissima mortalità di nuove imprese che non riescono ad adattarsi subito ai nuovi standard a livello di innovazione digitale, sostenibilità ambientale, sociale". 

"Per il resto - conclude il Gruppo Pd - rispetto agli obiettivi previsti dalla programmazione europea, prendiamo atto che non sono presenti interventi di modernizzazione e specializzazione dei Centri per l'Impiego, poco per la formazione e l'istruzione, e ancora meno per la conciliazione dei tempi vita e lavoro e la parità di genere, specie sul piano socio-economico, nonostante l'Unione Europea non perda occasione per indicare l'effettiva parità tra uomini e donne come uno tra i principali obbiettivi strategici da raggiungere entro il 2030".

(Fonte Ansa) 

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