Riceviamo e pubblichiamo da Simone Livi, segretario politico di Azione in Movimento:
L’incendio divampato venerdì scorso presso la ORIM di Piediripa ha indubbiamente messo in allarme tutti noi, vista anche il tipo di attività svolta dalla ditta in questione.
Per prima cosa vogliamo ringraziare di tutto cuore i VV. FF. per il loro solito lavoro e per l’impegno che mettono in campo con professionalità ogni qual volta vengono chiamati ad intervenire in situazioni di pericolo. Ringraziamo altresì tutti gli altri che si sono adoperati incessantemente in questa emergenza.
Fatta questa sentita e doverosa premessa, aspettiamo con ansia di conoscere i risultati relativi agli esami su aria e vegetali che sono stati effettuati dall’ARPAM e dall’ASUR, che dovrebbero arrivare proprio in queste ore, al fine di capire se si è trattato a tutti gli effetti di inquinamento ambientale e di incendio colposo. La Procura ha aperto un fascicolo per ora senza indagati.
La speranza è che così non fosse ed in tal senso, fino a prova contraria, vogliamo credere alla bontà delle parole dell’Amministratore Unico della Società che ribadisce di aver operato sempre rispettando le direttive, tutte le prescrizioni e le norme ambientali.
Restano comunque alcune storture che qualcuno dovrebbe chiarire. Come è stato possibile concedere permessi a costruire con tanta facilità vicino ad una Azienda che smaltisce rifiuti speciali? Come mai il Comune di Macerata negli anni ha permesso l’espandersi di una zona potenzialmente a rischio?
Le Amministrazioni maceratesi che si sono susseguite dovrebbero per onestà e trasparenza dare delle risposte ai cittadini.
Detto questo, noi di Azione in Movimento comprendiamo pienamente la preoccupazione dei residenti e delle attività di Piediripa. Capiamo anche lo spirito della richiesta di alcuni che vorrebbero far trasferire la ORIM in un altro sito ma ci rendiamo conto che non sarà un intervento di facile attuazione in quanto, ammesso che si trovi un’area adatta, si tratterebbe comunque di una operazione molto costosa che certamente non può essere accollata alla ditta in questione, ovviamente se risulterà in piena regola.
La situazione va ponderata con cognizione di causa e l’auspicio è che, oltre al fatto che non ci sia stato un danno ambientale, in futuro si trovi una soluzione che possa ridare serenità alla comunità maceratese.
“Per rispondere alla richiesta di giustizia in merito agli ecoreati la politica non ha solo il dovere di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini, ma anche il diritto delle imprese sane e rispettose della Legge, che sono l’assoluta maggior parte, di poter fare impresa in un mercato senza concorrenza sleale”.
A ribadirlo, durante la presentazione alla Camera dei Deputati del rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente, è il Senatore della Lega Paolo Arrigoni, componente della Commissione Ambiente e Questore a Palazzo Madama.
“La Legge 68 sugli ecoreati, lo hanno confermato i dati forniti nel rapporto, ha segnato un punto di svolta per la salvaguardia dell’ambiente, ma bisogna continuare su questa strada rafforzando la cultura dei reati ambientali negli stessi operatori del settore”.
“La scorsa settimana – continua il Senatore Arrigoni – sono stato tra i primi firmatari di un Disegno di Legge depositato in Senato per l’istituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli ecoreati”.
“È infatti necessario proseguire il lavoro svolto nella precedente Legislatura: a partire da quello iniziato dalla Commissione sulle attività illecite connesse alla gestione e allo smaltimento dei materiali contenenti amianto, sul fenomeno in preoccupante aumento degli incendi presso impianti di deposito e trattamento rifiuti e da quello sulla gestione del ciclo idrico; i reati legati all’inquinamento delle acque derivanti da scarichi fognari fuori legge o per depuratori assenti o mal funzionanti corrispondono per il 2017 a ben 17.000 infrazioni! Tutto questo a discapito anche del turismo e di una sana economia”.
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma della portavoce del Movimento 5 Stelle, Patrizia Terzoni.
"Continua a suonare molto strana l'intenzione dell'Astaldi sulla volontà di licenziare 59 dei 147 lavoratori impegnati ora sul raddoppio della Statale 76 e sulla Pedemontana Fabriano-Muccia: se la memoria non ci inganna, nell'aggiornamento del contratto di programma 2016-2020 stipulato con ANAS Spa sono stati stanziati 160 milioni di euro in più sulla Quadrilatero e relative opere accessorie. Le istruttorie al Cip e termineranno entro massimo quindi giorni, perciò ci si chiede: perché licenziare così tante persone?" - Così Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati.
"Quest'opera mastodontica - sottolinea - ora va ultimata: chi da Fabriano deve andare ogni giorno in direzione Jesi o Ancona conosce benissimo la lunga sequela di disagi che si vivono tra deviazioni, rallentamenti e traffico pesante. E' importante che si producano tutti gli sforzi necessari perché la tratta venga completata. Privarsi di forza lavoro non ci pare una scelta che va in questa direzione, quindi faremo di tutto per far sì che questi licenziamenti non abbiano luogo".
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato a firma del Presidente del Gruppo Lega Nord Marche, Sandro Zaffiri.
Non è una Sanità “tutta rose e fiori” quella in cui i cittadini marchigiani si imbattono quotidianamente. Il quadretto idilliaco disegnato dal presidente Ceriscioli – scrive in una nota il consigliere regionale della Lega nord, Sandro Zaffiri - non corrisponde affatto alla verità. Testimonianza ne è la grave crisi che sta attraversando il mondo del volontariato e delle pubbliche assistenze, special modo quelle dei piccoli Comuni, che, proprio oggi, hanno manifestato contro gli intollerabili ritardi nell’erogazione dei rimborsi attesi da oltre quattro anni da Asur e Regione Marche.
Enormi sono per altro i dubbi sui criteri per la concessione dei rimborsi futuri in un contesto folle – incalza Zaffiri – dove persone (non oggetti, ma persone!) con patologie e in condizioni fisiche precarie (perfino diabetici amputati), ma non barellate, vengono considerate non meritevoli del trasporto sanitario a carico della Sanità regionale.Se davvero Ceriscioli vuole cominciare a parlare di “buona sanità”, deve gettare la maschera della vanità e indossare quella dell’umiltà e del dialogo, sbloccando subito i fondi per le pubbliche assistenze per riconsegnare la doverosa dignità ad esse e a tante persone che quotidianamente se ne servono.
Sei marchigiani su dieci approvano il governo Lega-Movimento 5 Stelle. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Sigma Consulting, istituto di ricerca sociale, economica e di mercato, su un campione di 900 marchigiani a cavallo tra il 27 e il 29 giugno. Il 42% approva "abbastanza", il 18% "molto", il 22% "poco" e il 10% "per niente", mentre l'8% risponde "non so".
Il 41% degli intervistati pensa che il governo resterà in carica fino al termine della legislatura, il 22% fino al 2019 e il 34% per qualche anno. Secondo il 3% supererà a fatica l'estate. In un quadro del genere non stupisce che Matteo Salvini sia il leader verso il quale i marchigiani nutrono più fiducia (59%) davanti a Sergio Mattarella (58%), Giuseppe Conte (53%), Luigi Di Maio (52%), Paolo Gentiloni (46%), Maurizio Martina (25%), Matteo Renzi (19%) e Silvio Berlusconi (15%). Salvini riscuote consensi massimi tra i suoi, il 99% di chi ha votato Lega, ma anche tra il M5s, il 68% di chi alle politiche aveva votato per i grillini e, in parte, anche nell'elettorato dem (47%). Alla domanda "a quale lista darebbe il voto per la Camera dei deputati se oggi si recasse alle urne?", il 32% ha risposto M5S (-3,6% rispetto alle politiche), il 31% Lega (+13,7%), il 17% Partito Democratico (-4,3%), il 5% Forza Italia (-4,9%) mentre Leu, Fratelli d'Italia e Più Europa totalizzano un 3% a testa. (Agenzia Dire)
''Soldi ce ne sono, cosa si aspetta per dare inizio alle demolizioni e ricostruire? Una buona parte di questi soldi é pubblica, dunque dei contribuenti che non possono attendere ancora. E' inconcepibile solo pensare che la burocrazia ce la stia mettendo tutta per non far ripartire questi territori''. Lo scrive, in una nota, Maria Teresa Nori, segretario regionale di Federcontribuenti Marche la quale sollecita le istituzioni locali e nazionali a provvedere ''al piu' presto a dare il via ai lavori ora che il 98% dei cittadini hanno avuto una Sae''.
Misure per la riparazione, il ripristino e la ricostruzione di immobili ad uso produttivo distrutti o danneggiati e per la ripresa delle attività economiche e produttive nei territori colpiti dagli eventi sismici del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016, ''sono queste le cose da fare e non continuare con i passaggi di carte da un ufficio all'altro. I paesi colpiti dal sisma devono riprendere la pur minima normale attività, creare posti di lavoro e strutture ricettive. Il turista deve tornare subito, pena lo spopolamento e il degrado'' - conclude Maria Teresa Nori.
Il 69% dei marchigiani è favorevole alle posizioni espresse da Matteo Salvini in tema di immigrazione. A rivelarlo un sondaggio condotto da Sigma Consulting, istituto di ricerca sociale, economica e di mercato, su un campione di 900 marchigiani a cavallo tra il 27 e il 29 giugno. Secondo la ricerca il 34% è 'molto favorevole' mentre il 35% si dice 'abbastanza favorevole' alle politiche del ministro dell'Interno.
Tra i favorevoli il 74% di coloro che avevano votato M5S alle elezioni politiche, il 97% di quelli che avevano dato la propria preferenza alla Lega e l'88% a Fi ma anche un 41% che aveva votato Partito democratico. Il 20% si dichiara invece 'abbastanza contrario', l'11% 'molto contrario'. Il 59% di chi aveva votato dem e il 26% M5s. Per quanto riguarda invece la posizione da assumere nei confonti delle navi di immigrati dirette verso le coste italiane il 49% è favorevole ai respingimenti, il 30% alle politiche di accoglienza mentre il 21% non sa.
Il 53% degli intervistati vede gli immigrati come una minaccia, il 41% come un'opportunità mentre il 6% non sa. Sei persone su dieci (61%) ritengono alta la presenza di immigrati nel proprio territorio mentre l'82% ritiene di abitare in una citta' accogliente ed il 78% sostiene di sentirsi accogliente verso il prossimo. (Fonte Agenzia Dire)
Sull'incendio alla Orim interviene anche il senatore Mauro Coltori, portavoce Marche del Movimento Cinque Stelle in Parlamento.
"Il 6 luglio alla ORIM di Corridonia, un'azienda che tratta rifiuti speciali, si è verificato un incendio che è stato accompagnato da piccole esplosioni di origine non ben identificata. Dall'incendio" scrive Coltorti "si è originata una colonna di fumo nerastro con forte emissione di odori acri che rendevano difficile la respirazione.
La nube nerastra si è propagata nello spazio interessando la periferia dell'abitato ed altri centri abitati limitrofi. Alla Ditta sono stai messi i sigilli in attesa che le analisi permettano di comprendere la gravità dell'inquinamento associato alle sostanze che si sono disperse nell'area.
Non è la prima volta che si verificano incendi alla ORIM anche se i risultati delle analisi di un precedente incendio, a vari anni di distanza, debbono essere ancora resi noti. Il Movimento 5 Stelle si era pronunciato contro la edificazione di insediamenti industriali e civili nelle vicinanze della struttura proprio per l'elevato rischio di inquinamento in caso di incidente come quelli che a più riprese si sono verificati nell'area. Ancora una volta a rimetterci saranno i cittadini che vivono nell'area di caduta dei prodotti della combustione, magari anche a chilometri di distanza. Purtroppo eventuali prodotti tossici potrebbero causare malattie e persino decessi a decine di anni di distanza. Pochi mesi fa una situazione di inquinamento analogo, ma in quel caso associabile ad una fuoriuscita di greggio ed alla liberazione nell'aria di benzene ed altre sostanze tossiche si era verificata a Falconara Marittima. Ci si chiede come sia possibile che in contesti così sensibili possano accadere a più riprese incidenti di questo tipo. Il Movimento 5 Stelle esige che vengano effettuate analisi accurate per verificare la tipologia dell'inquinamento, il suo areale ed gli accorgimenti che verranno messi in essere per impedire che eventi simili si ripetano. Dato che queste ditte sono private si constata tristemente ancora una volta come i guadagni siano privati e le perdite, non solo economiche ma anche in termini di salute, siano pubbliche".
"Chi dice che queste spese tolgono risorse alla ricostruzione non dice il vero anzi è un populista... e i populisti in questo periodo sono di moda". La frase di Neri Marcorè sul palco di RisorgiMarche, è riferita dal capogruppo M5s in Consiglio regionale Gianni Maggi, che ieri era al concerto di Mario Biondi a Pizzo di Meta di Sarnano (Macerata), e indica come unica "nota stonata" di RisorgiMarche l'intervento dell'attore marchigiano, ideatore del festival pensato per aiutare le comunità colpite dal sisma. La frase 'incriminata' era seguita all'impegno di Marcorè a garantire la "massima trasparenza" delle spese della macchina organizzativa. Gli artisti si esibiscono gratuitamente. "Stupisce e lascia perplessi - commenta Maggi - che un professionista serio e preparato come Marcorè ridicolizzi e offenda la maggioranza di coloro che sono andati a sostenere quella manifestazione a cui non doveva essere attribuita alcuna connotazione politica di parte perché la solidarietà non ha tessere di partito". (Ansa)
Marco Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro, interviene sulla questione delle magliette rosse, iniziativa promossa da Libera e Gruppo Abele, Arci, Legambiente, Anpi e dal giornalista Francesco Viviano. In migliaia, infatti, tra associazioni, comitati, scuole, musicisti, giornalisti, scrittori, singoli cittadini hanno deciso di rispondere all’appello "Una maglietta rossa per fermare l'emorragia di umanità" indossandone una ieri, sabato 7 luglio.
Valerio Verni ha risposto a questa iniziativa con un video nel quale si mostra con indosso una maglietta nera. "Il motivo non è solo che trovo questo colore molto bello ed elegante - dice l'avvocato nel video - ma anche che questo colore spesso viene associato a colori terrorizzanti proprio come terrorizzante è il presente che gli ultimi governi che si sono succeduti fino a pochi anni fa ci hanno lasciato in eredità".
"Il vero motivo di questo messaggio però - spiega - è la risposta che io vorrei dare a qualche benpensante che in questi giorni ha indossato una maglietta rossa contro la presunta emorragia di umanità provocata dalla nuova politica italiana in tema di gestione dei flussi migratori. A queste persone vorrei rispondere che di rosso a me viene in mente solo il colore del sangue versato da una ragazzina di 18 anni uccisa e fatta a pezzi. Ecco, dietro a questo omicidio c'è in effetti una barbara politica migratoria che fino ad oggi è servita solo ad arricchire alcune persone ed alcune organizzazioni criminali. Dov'eravate quando Pamela è stata uccisa in quel modo? Perché non avete indossato anche in quella occcasione una maglietta rossa?"
"Solo un senso di pudore e di rispetto per mia nipote" conclude Verni "mi impedisce di postare le foto (vere, non finte come amate fare qualche volta voi) del suo cadavere che, lo ricordo, è stato depezzato (ossia tagliato a pezzi), disarticolato (avete presente quando mangiate un pollo, cercando di disarticolarne le ossa?), scuoiato (gli hanno levato la pelle), lavato con la varechina, messo in due trolley e abbandonato sulla strada".
C'è molta attesa nella cittadinanza per un intervento del ministro dell'Interno Matteo Salvini sulla situazione dell'Hotel House, ne sono convinti gli esponenti di Fratelli d'Italia che fanno alcune considerazioni alla luce degli ultimi avvenimenti.“Le premesse perchè il Governo nazionale si occupi dell'Hotel House finalmente ci sono – dichiara in una nota il Direttivo portorecanatese del partito della Meloni – la questione è complessa e per molti aspetti ha ormai oltrepassato il limite dell'accettazione sia in merito ai fenomeni di delinquenza e criminalità che per quanto attiene alle condizioni di vivibilità dello stabile."
Presto sulla scrivania del ministro Salvini ci saranno due dossier sull'Hotel House, il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Elena Leonardi ha infatti già inoltrato nei primi giorni di giugno un report sulla "drammatica situazione del mega condominio ripercorrendone brevemente le vicende fino al macabro rinvenimento delle ossa della giovane Cameyi" e chiedendo "un intervento diretto del ministro Salvini".
Nei giorni scorsi poi, una delegazione di parlamentari della Lega guidati dal senatore Arrigoni si è recata nel condominio per ispezionarlo di persona ed inviare un ulteriore dossier al Viminale.Per Fratelli d'Italia serve innanzitutto ripristinare la legalità: "Chiediamo che lo Stato faccia sentire forte la sua voce perchè non vi siano più sacche di illegalità diffusa o zone in cui chi delinque si sente libero di fare i propri traffici illeciti come spaccio di droga, contraffazione e prostituzione.
Le azioni messe in atto dalle forze dell'ordine sono preziose e lodevoli – prosegue la nota di Fratelli d'Italia - confidiamo che il ministro Salvini possa potenziarne le dotazioni in uomini e mezzi ed impegnarsi direttamente per trovare una soluzione alla situazione di degrado ed illegalità che ormai caratterizzano tristemente il condominio".Preoccupa Fratelli d'Italia anche la situazione del recupero dei 100mila euro stanziati dalla Regione al Comune che li ha impiegati per la messa a norma del sistema anti incendio all'interno dell'Hotel House al fine di bloccare gli effetti dell'ordinanza di sgombero emessa dal sindaco, scelta che ha suscitato non poche polemiche.
"Mentre il sindaco Mozzicafreddo dichiarava più volte, rassicurando chi poneva ragionevoli dubbi, che le somme sarebbero state recuperate e la macchina amministrativa era già operativa per riavere i soldi dai singoli condomini, la somma doveva infatti tornare nelle casse comunali entro lo scorso 30 aprile, solo pochi giorni fa veniva sostanzialmente smentito dal suo assessore ai servizi Sociali che sulla stampa ammetteva le difficoltà nel rientrare dei soldi spesi definendo il recupero “in alto mare”.Questa per Fratelli d'Italia non è una questione di poco conto se pensiamo che potrebbe creare un pericoloso precedente: si stanziano soldi pubblici per pagare debiti privati, il mancato adeguamento del sistema antincendio è riconducibile essenzialmente al mancato pagamento delle quote condominiali. Gli altri condomini sparsi per il paese o per la Regione che si trovano in difficoltà potranno avanzare medesimo trattamento?".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma della segreteria provinciale del PD e del suo segretario Francesco Vitali, in risposta alle affermazioni che sarebbero state esternate dal sen. Giuliano Pazzaglini nel corso di una conferenza stampa che si é tenuta alcuni giorni fa a Palazzo Madama ed in cui il senatore e sindaco di Visso avrebbe asserito che “se ci sono stati 15 suicidi ed è aumentato di molto l’uso di psicofarmaci nelle zone terremotate la colpa è anche di chi non ha dato prospettive alle persone che soffrono. Ora vogliono far credere che non ci sia la volontà politica di risolvere i problemi. Se c’é ancora molto da fare la responsabilità é di chi ha governato fino a ieri. Abbiamo migliorato di molto il decreto del governo Gentiloni”.
La segreteria provinciale del PD apprende con profondo sconcerto le ultime dichiarazioni del sindaco di Visso e senatore della Lega Giulio Pazzaglini, durante la conferenza stampa a Palazzo Madama, secondo cui “se ci sono stati 15 suicidi e c’è stato un aumento dell’uso di psicofarmaci nelle zone terremotate, la colpa è del precedente Governo”, parlando poi di “ignobile strumentalizzazione” del PD. La verità è che l’ignobile, indegna e spregevole strumentalizzazione viene fatta oggi proprio da lui con queste dichiarazioni diffamatorie e gravi sulle quali non si può sottacere.
Scaricare le colpe sul PD e sul precedente Governo è oramai cosa banale e scontata e rappresenta solo un tentativo mal riuscito di nascondere da un lato l’incapacità di un Sindaco di farsi carico della sua comunità martoriata dal sisma e dall’altro la sua poca incisività sia a livello locale che nazionale.
Occorre ricordare al senatore Pazzaglini che gli eventi sismici avvenuti tra Agosto 2016 e Gennaio 2017 rappresentano una delle più gravi calamità naturali mai avvenute in Italia devastando un popolo intero, con centinaia di vittime, centinaia di migliaia di edifici inagibili ricompresi in più di 150 comuni ricadenti in ben 4 regioni d’Italia. Occorre inoltre ricordare al senatore che, a partire dall’agosto 2016, il precedente Governo ha stanziato più di 13 miliardi di euro di cui la metà concentrata nel primo quadriennio, per far fronte all’emergenza ed alla ricostruzione nelle aree colpite dal sisma.
Queste dichiarazioni rappresentano un goffo tentativo di mascherare la verità ovvero che questo Governo a marchio Lega-M5S, fin dalla stesura del cosiddetto “Contratto per il Governo del cambiamento”, ha considerato di secondaria importanza le problematiche relative agli eventi sismici, non prevedendo in alcuna sede ulteriori risorse se non quelle già stanziate dal precedente Governo. La bocciatura da parte dell’attuale maggioranza di alcuni emendamenti presentati durante la discussione in Senato del Decreto Terremoto come quello sulla sospensione del pagamento delle tasse per le aree terremotate, o quello sulla proroga delle assunzioni a tempo determinato e dei contratti di collaborazione stipulati per esigenze connesse al sisma, sono la prova lampante di come le criticità del sisma non vengono considerate una priorità dall’attuale maggioranza.
C’è ancora molto da fare, la segreteria provinciale del PD auspica che l’attuale maggioranza ed il suo esponente marchigiano, il Senatore Pazzaglini, invece di lanciare accuse denigratorie, spregevoli e vergognose, sappia proseguire nel lavoro sin qui svolto, mettendo finalmente al centro dell’agenda politica i problemi delle aree colpite dal sisma.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Francesco Nobili, presidente del Comitato per la salvaguardia e la ricostruzione del centro storico di Camerino.
"Il Comitato per la salvaguarda e il recupero del centro storico di Camerino (Concentrico) osserva come siano trascorsi quasi due mesi dalla presentazione pubblica, da parte dell’Amministrazione comunale di Camerino, delle sei proposte di perimetrazione del centro storico (11/5/2018) e dalla conseguente richiesta di osservazioni alla cittadinanza, e quasi un mese dall’incontro di una delegazione del Comitato con il Sindaco sui temi del recupero del centro storico stesso (15/6/2018).
Se da un lato il Comitato esprime soddisfazione per queste occasioni di confronto offerte dall’Amministrazione alla cittadinanza, dall’altro manifesta profonda preoccupazione per l’incertezza che sussiste intorno all’iter con cui le perimetrazioni saranno approvate e i successivi piani attuativi redatti e realizzati. Al momento l’unica notizia certa di cui il Comitato è a conoscenza è che sono state presentate dai cittadini 92 osservazioni in merito alle perimetrazioni proposte, e che dopo una prima selezione da parte dell’Ufficio tecnico comunale tutte le proposte saranno presentate all’Ufficio speciale ricostruzione (USR) per l’approvazione finale.
In questo quadro, e alla luce delle tematiche emerse negli incontri con l’Amministrazione, il motivo principale di preoccupazione è l’eventuale coordinamento dei sei piani attuativi che seguiranno le perimetrazioni. La possibilità del coordinamento è stata più volte prospettata dall’Amministrazione comunale e dall’USR, ma di fatto non è contemplata in nessuna delle ordinanze emanate dal Commissario per la ricostruzione.
Di fronte a tale assoluta incertezza, il Comitato auspica che si voglia intraprendere la via di una unica perimetrazione e, di conseguenza, redigere un unico piano attuativo, come previsto dalla normativa. Infatti, se da un lato la proposta suddivisione in sei perimetri sembrerebbe promettere una semplificazione e un accorciamento dell’iter burocratico, dall’altro i passaggi necessari per la selezione del coordinatore azzererebbero questo presunto guadagno sui tempi. Anzi, sarebbe necessario aggiungere all’iter un ulteriore passaggio, che nessuna norma vigente prevede e finanzia. Inoltre, dovendo il coordinamento fornire indicazioni di carattere generale da trasferire ai sei piani attuativi, esso li dovrebbe precedere. Pertanto, l’ipotesi di coordinamento non risulterebbe in una semplificazione e in un accorciamento dell’intero iter, ma piuttosto in una complicazione e in un allungamento dello stesso.
Il Comitato rinnova quindi con determinazione all’Amministrazione comunale l’invito, una volta valutate le osservazioni formulate dai cittadini, a redigere una unica perimetrazione e a bandire un unico piano attuativo, come previsto dalla normativa vigente, evitando di intraprendere avventure dagli esiti del tutto incerti, che finirebbero per ricadere, come sempre, sulla pelle dei cittadini."
Proposta di legge del consigliere Sandro Bisonni (Gruppo Misto) per apportare alcune modifiche alla normativa regionale sulla disciplina dell’attività venatoria in relazione all’utilizzo dei terreni.
"Prendiamo subito come riferimento – sottolinea Bisonni – quanto previsto dal codice civile, laddove all’articolo 832 si stabilisce che il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo. Partendo da questo assunto appare non congruo includere coattivamente per il 10% i terreni di coloro che non prestano il loro consenso nel territorio delle aziende faunistico – venatorie e agri – turistico – venatorie". Altro dato significativo è che in altre regioni, come la Toscana e l’Umbria, la percentuale prevista ammonta al 5%.
"Anche alla luce di questa situazione – aggiunge Bisonni – risulta importante effettuare un bilanciamento di interessi tra la realizzazione delle stesse aziende ed i diritti di proprietà dei privati in relazione al godimento dei propri terreni”. Nella proposta di legge, quindi, si prevede di precludere l’esercizio dell’attività venatoria nelle zone incluse coattivamente per mancanza di consenso da parte degli stessi proprietari e conduttori di fondi e di diminuire, comunque, la percentuale dal 10% al 5%. Alla Regione viene lasciata la libertà di destinare le aree in questione ad altro uso, sempre nell’ambito della pianificazione faunistico venatoria".
I Sindacati Confederali CGIL-CISL-UIL di Macerata sono fortemente preoccupati dall’ipotesi prospettata dal Gruppo Ubi di trasferire il Polo tecnologico e l’Help Desk da Macerata (Piediripa) a Jesi nonostante gli impegni contrattuali aziendali presi lo scorso anno in occasione del processo di integrazione delle 3 “Bridge Banks” in UBI Banca ed UBISS.
Con l’Accordo di Gruppo del 26/10/2017 venivano, infatti, individuati 9 Poli territoriali per il mantenimento e/o potenziamento delle strutture, di cui 3 nelle Marche, ovvero Pesaro, Jesi e Macerata.
In questo specifico contesto solo Macerata verrebbe colpita dai tagli occupazionali, un presidio di eccellenza informatica e di servizio alla clientela, che nel corso del tempo e nonostante la recente crisi, ha sempre garantito professionalità ed efficienza.
L’ipotizzato trasferimento va ad aggiungersi ad un processo di riorganizzazione territoriale della rete commerciale che già vede la chiusura di filiali e sportelli, in qualche caso in zone molto delicate indebolendone le prospettive di ripresa.
L’eventuale smantellamento impatterebbe fortemente su di un territorio già duramente colpito e provato dalla crisi economica e dagli eventi sismici, sulle economie dei comuni limitrofi ma soprattutto sulla vita degli oltre 100 dipendenti che dovrebbero emigrare a Jesi.
Persone che si sono impegnate fortemente affinché il processo di migrazione informatica si realizzasse nel migliore dei modi, che in molti casi provengono dalle zone terremotate, che magari a causa del terremoto si sono momentaneamente trasferite a Macerata in attesa di ricostruire la propria abitazione, e che nel caso in cui la loro sede di lavoro fosse trasferita definitivamente a Jesi, difficilmente ritornerebbero nei luoghi di origine.
Si aggiunga a tutto ciò anche la sottrazione di uno dei poli attrattivi per i laureati e non di informatica dell’ateneo di Camerino, con il quale c'è sempre stato un proficuo scambio di conoscenze e professionalità.
I Sindacati Confederali CGIL-CISL-UIL di Macerata sono fortemente convinti della necessità di individuare soluzioni alternative al trasferimento del Polo tecnologico e Help Desk a Jesi con possibili soluzioni, sostenibili economicamente e socialmente, che insistano nel territorio maceratese in siti già a disposizione di UBI Banca.
I Sindacati proporranno in tal senso iniziative di coinvolgimento delle istituzioni locali e di sostegno alla protesta dei Lavoratori interessati, affinché venga mantenuto un centro di attività sul territorio maceratese.
(foto Cinzia Zanconi)
Da Paolo Scocco, assessore al Turismo del Comune di Potenza Picena, riceviamo
“Trovo rassicurante la critica del capogruppo consiliare del Pd in merito alle politiche turistiche di questa Amministrazione Comunale – così esordisce la nota di precisazione dell’Assessore al Turismo, Paolo Scocco – il consigliere Cavalieri, in un forzato clima da campagna elettorale anticipata, ha saputo ravvisare come “peccati mortali” la mancata apposizione di ulteriore segnaletica stradale. Una mancanza per la quale, nonostante il Pd, l’Amministrazione Comunale sta già provvedendo, con i tempi burocratici che contraddistinguono la Pubblica Amministrazione e con spazi di bilancio davvero risicati.
Forse al Pd locale sono sfuggite alcune cose importanti relative alle politiche turistiche degli ultimi 4 anni, per esempio: le navette gratuite che collegano le strutture ricettive con i due centri cittadini maggiori, le visite guidate al Centro Storico, una serie di eventi volti ad allungare ed arricchire la stagione come I Giardini di Marzo, gli Aperitivi in Riviera, Le Cantine di Montesanto, i Mercatini di Natale, il Mugellini Festival ormai di livello internazionale, per non parlare del Memorial Scarfiotti che ha visto ospiti di caratura mondiale, il primo Festival Folk di danza e musica delle Marche Danzamare. Abbiamo consolidato ed implementato il gemellaggio con la cittadina di Templemore – prosegue Scocco – e questa estate avremo in piazza Douhet il primo vero Irish Festival in Italia con musica, danze e piatti tipici della tradizione irlandese, il Festival Nazionale del Teatro Brillante La Torre che Ride dedicato al nostro concittadino Nando Scarfiotti premio Oscar con l’Ultimo Imperatore.
Parallelamente si è lavorato per avere rapporti diretti con la vicina Umbria, forti del nuovo collegamento viario, ed in particolare stipulando un accordo di collaborazione con il Comune di Perugia nelle persone del Sindaco Andrea Domizi e dell’assessore al Turismo Cristiana Cascioli, al quale hanno preso parte l’Associazione Ristoratori e Albergatori, l’Assobalneari e le due Pro Loco. Mi piace, infine, sottolineare l’apertura alla collaborazione e al confronto con tutte le associazioni locali e con i singoli cittadini, che ha creato un clima di interazione utile ad imbastire nuove iniziative sul territorio”.
Una situazione che preoccupa e lascia con tanti dubbi. È la sanità maceratese ad essere al centro del dibattito cittadino in queste ore, un dibattito che è stato riaperto stamani dalle consigliere comunali Deborah Pantana e Anna Menghi. Un dibattito che si snoda tra due problematiche: la prima legata al nuovo ospedale e la seconda legata al vecchio.
"Carancini - ha detto Deborah Pantana in conferenza - ha proposto un'area per l'edificazione del nuovo ospedale che come era plausibile non è utilizzabile: un terreno inquinato e dove sono stati trovati rifiuti. Una scelta superficiale, fatta senza le opportune verifiche: una scelta con la quale ha illuso tutta la città e sulla quale vorremmo spiegazioni".
Una situazione aggravata dalle ultime vicende (leggi articolo) legate all'emergenza idrica all'ospedale di Macerata.
"Anche per quel che riguarda l'emergenza idrica - continua - vorremmo risposte. Vorremmo capire se c'era una ditta pagata per la manutenzione e come sia possibile che in tre anni, da quando Maccioni ricorpre il suo ruolo, nessuno abbia fatto caso allo stato dell'arte degli impianti"
"Lo sconforto è molto - le fa eco Anna Menghi - perché non si capisce bene dove la situazione attuale porterà la sanità di questa zona. Per questo chiediamo che il sindaco, responsabile agli occhi dei cittadini di dar loro risposte, chiarisca i fatti. Il dramma è che l'ospedale non ci sarà e quello che abbiamo sta facendo, concedetemi la battuta, acqua: fatti gravi dei quali nessuno si è accorto. Vorremmo che dall'emergenza si traessero cose positive ma soprattutto vorremmo risposte concrete."
Promozione di azioni regionali di sensibilizzazione e contrasto all’inquinamento marino derivante dall’utilizzo di materie plastiche. Prevista l’istituzione di un tavolo tecnico di confronto. Via libera all’unanimità, da parte della Terza Commissione Ambiente, alla proposta di legge n.204 che contiene “Disposizioni regionali per favorire la riduzione in mare e sulle spiagge dei rifiuti plastici”. Una legge che si pone in linea alle recenti azioni regionali di contrasto all’inquinamento marino e di promozione delle politiche di economia circolare, nonché alla nota direttiva europea sulla riduzione dell’utilizzo delle plastiche monouso.
Per il raggiungimento di tali finalità vengono previste specifiche azioni regionali di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, viene favorita la raccolta nelle aree portuali di rifiuti plastici con contestuale inserimento, nelle stesse aree, di sistemi di raccolta differenziata, viene prevista una quantificazione degli impatti ambientali, viene promossa la sperimentazione di nuove tecnologie e materiali in grado di garantire una maggiore tutela ambientale. Azioni di monitoraggio, confronto e proposta in larga parte affidate ad un apposito tavolo tecnico istituzionale idoneo anche a favorire ogni possibile sinergia tra soggetti operanti nel settore.
“Questo il valore aggiunto della legge – ha sottolineato il presidente della Commissione, Andrea Biancani, primo firmatario e relatore di maggioranza sul provvedimento – poiché, proprio attraverso la previsione del tavolo tecnico, viene definito un luogo di confronto serio che abbia, come principale obiettivo, quello della tutela e sostenibilità ambientale”. Per il relatore di minoranza, il vicepresidente della Commissione Sandro Bisonni si tratta di una legge molto importante per contrastare la presenza delle microplastiche. “Con questa legge – ha affermato Bisonni – le Marche fanno un passo nella direzione giusta”. In sede di discussione della proposta di legge e prima della votazione, la Commissione ha ricevuto il titolare di una cooperativa di san Benedetto del Tronto che ha avviato un interessante progetto di ricerca di materiali innovativi per la realizzazione di cassette biodegradabili da utilizzare nel settore ittico.
Presentata in Consiglio Regionale un'interrogazione a firma della capogruppo di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, sulla situazione della cosiddetta “ricetta dematerializzata”. Accade difatti che si verifichino disservizi nell'erogazione della “ricetta bianca” cioè quella ricetta che, a regime, sostituirà completamente la ricetta rosa che il medico di base rilascia per farmaci o prestazioni diagnostiche.
Nell'interrogazione la rappresentante del partito della Meloni evidenzia tutta la normativa nazionale e regionale che ha portato all'uso della ricetta cosiddetta dematerializzata, questo per ricordare, che il sistema è stato messo a disposizione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta del Servizio Sanitario Regionale, attraverso una rete informatica che connette i medici nel sistema informativo sanitario regionale, tramite dotazioni hardware e software necessarie a permettere l'avvio di tale flusso.
L'atto della Leonardi scaturisce dal fatto che purtroppo sono stati riscontrati, dai medesimi Medici di Medicina Generale, problemi legati alla lentezza del Sistema o al blocco delle operazioni nella formulazione della ricetta medesima. Il tutto viene evidenziato dalle chiamate al “numero dedicato 800.083.153.
Il rallentamento – afferma sempre Elena Leonardi - sembra legato a difficoltà tecniche e strumentali; inoltre l'introduzione della “dematerializzata” comporta una riorganizzazione della gestione dello studio medico, in particolare nel front-office, con un allungamento dei tempi di ambulatorio, stimati dalle associazioni di categoria.
Nell'interrogazione della rappresentante regionale di Fratelli d'Italia si chiede se il sistema infrastrutturale elettronico per la gestione e l'emissione della “ricetta dematerializzata” è in grado di reggere il servizio medesimo, una volta a pieno regime. Si chiede inoltre se è intenzione della competente Direzione Generale Sanitaria, in qualità di Responsabile del Procedimento, deliberare nuovi “interventi di manutenzione evolutiva” del sistema per la gestione della “ricetta dematerializzata e a quanto ammonta sinora il costo per tutti gli interventi di manutenzione evolutiva del sistema medesimo.
La capogruppo Elena Leonardi ricorda difatti che già un adeguamento del sistema è avvenuto nel 2014 quando furono spese ulteriori decine di migliaia di euro tramite determina della Direzione Generale della Azienda Sanitaria Regionale, nella quale si leggeva che “è pacifico affermare l'esistenza di un vincolo di rapporto di esclusività con il fornitore da cui è impossibile prescindere, dal momento che l'oggetto della manutenzione evolutiva di che trattasi è un software di tipo chiuso appartenente ad un unico proprietario e che quindi rende impossibile l'implementazione delle stesse funzionalità da parte di qualsiasi altra azienda produttrice di software”.
Da Deborah Pantana, consigliere comunale di Macerata, riceviamo
L’appello del Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari di fare presto questa famosa rotatoria all’uscita della superstrada a Civitanova Marche non solo è condivisibile ma tale opera è diventata fondamentale per dare un pò di respiro all’arteria della strada Nazionale. Rimane il problema del sottopasso ma comunque al nostro amico Sindaco di Civitanova Marche chiediamo di fare presto e di non farsi ancora trascinare in inutili situazioni di studio, in quanto questa rotatoria era già programmata.
D’altronde la soluzione apparentemente proposta dall’architetto incaricato dal Comune di Civitanova per 26 mila euro, già direttore della Quadrilatero SPA, non risolve la problematica della viabilità ma sembra riversarla su di un sistema di vie secondarie parallele alla statale adriatiatica. Vie peraltro allo stato attuale incomplete, carenti sotto il profilo della sicurezza ed in alcuni casi addirittura arterie allo stato attuale inesistenti. E’ solo un palliativo. E’ necessario intanto fare questa rotatoria con urgenza evitando per quanto possibile che i lavori creino situazioni d’ingorgo come quelli verificatesi di recente.Sebbene in molti riteniamo del tutto inutile l’incarico affidato auspichiamo almeno che questo non ritardi ulteriormente i lavori già programmati.