Un ordine del giorno per intitolare un luogo pubblico di Macerata a Sergio Ramelli, una delle vittime degli Anni di Piombo nel periodo compreso tra gli anni Sessanta e Ottanta. Lo ha presentato, in nome di una "riconciliazione collettiva che accomuni in un’unica pietà tutte le vittime innocenti e come monito alle generazioni future" il consigliere di Fratelli d'Italia Andrea Blarasin.
L'ordine del giorno sarà discusso nella seduta del Consiglio comunale del prossimo 29 aprile, esattamente nel giorno del 49° anniversario della morte di Sergio Ramelli, un diciottenne che il 13 marzo del 1975 fu aggredito a colpi di chiavi inglese (hazet 36) da un commando di Avanguardia Operaia, gruppo di estrema sinistra.
"Sergio Ramelli - si legge nel documento sottoscritto anche da tutto il gruppo Fratelli d’Italia e da altri consiglieri di maggioranza - era un ragazzo come tanti altri, che viveva i suoi 18 anni diviso tra lo studio, la passione per il calcio (giocava nelle squadre del suo quartiere), la fidanzata e la militanza politica nel Fronte della Gioventù. Frequentava l’Istituto tecnico Molinari di Milano, quando fu bollato con il marchio di 'fascista' solo per aver scritto un tema in classe in cui biasimava gli omicidi delle Brigate Rosse".
"Fu così che Sergio dovette subire un 'processo popolare' nella sua scuola, indifeso dai professori, dal preside, dai suoi stessi compagni - si legge ancora nel documento -. Fu così che venne aggredito più volte ed espulso dall’Istituto senza che le autorità scolastiche e la stampa si opponessero a questa che era ormai solo una delle tante, troppe violenze perpetrate dall’estremismo politico".
"Sergio Ramelli fu costretto a cambiare scuola, ma non volle tradire i suoi amici e le sue idee continuando a frequentare il Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del MSI. Identificato, minacciato, inseguito, poi aggredito in un bar, insieme al fratello e, infine, atteso sotto casa, il 13 marzo 1975. Per colpirlo si era mosso un commando di 8 persone che neppure lo conoscevano e che utilizzarono una foto 'segnaletica' scattata da un suo compagno di classe. Lo aggredirono mentre legava il motorino e gli sfondarono il cranio a colpi di chiave inglese", conclude la nota condivisa dal gruppo maceratese di Fratelli d'Italia.
"Fu solo per caso che, dieci anni dopo, nel corso di un processo a Prima Linea, saltò fuori un gruppo di pentiti che accusarono il servizio d’ordine di Avanguardia Operaia - dichiara il consigliere comunale Andrea Blarasin nel ricordare la vicenda giudiziaria - di aver assassinato Sergio Ramelli. Solo così, uno dopo l’altro, saltarono fuori i nomi dei responsabili e, tra essi, anche quelli di esponenti politici 'di spicco' di Democrazia proletaria".
"Tutti furono arrestati e confessarono - aggiunge Blarasin -. Poco per volta l’opinione pubblica riuscì, però, a comprendere che quelli non erano stati anni 'formidabili', come li aveva descritti Capanna, ma un’autentica tragedia nazionale il cui terribile bilancio (in termini di morti e di degrado sociale) ha pesato sulle generazioni successive e ancora gravemente incide sulla vita di noi tutti".
A distanza di tanti anni da quell’omicidio 34 città italiane hanno ufficialmente incluso nella loro toponomastica il nome di Sergio Ramelli, Ascoli e Civitanova tra le più recenti nelle Marche. Andrea Blarasin e il gruppo comunale di Fratelli d'Italia, vista la ricorrenza prossima del cinquantesimo anniversario della morte di Sergio Ramelli, invita l’amministrazione comunale "ad avviare l’iter per l’intitolazione di una via o strada o largo, o piazza o piazzale o parco o giardino della città di Macerata alla memoria di Sergio Ramelli".
C’è tempo fino al 4 maggio prossimo per presentare la domanda per diventare membri della Commissione provinciale di pari opportunità. Si tratta di un organo che ha tra gli obiettivi quello di espletare indagini conoscitive e ricerche sull'attuazione del principio della pari opportunità in ambito provinciale, con particolare riferimento alla condizione femminile, anche creando occasioni di confronto culturale sulla condizione e sull’immagine femminile.
La Commissione predispone, entro il 31 gennaio di ogni anno, un documento programmatico con indicate le linee di azione e le attività in programma nel corso dell’anno corrente. Entro il 31 dicembre di ogni anno, invece, la Commissione presenta alla Presidenza della Provincia una relazione sull'attività svolta.
Tra i requisiti principali per l’ammissione sono previsti: avere un’età non inferiore ai 18 anni compiuti alla data di scadenza di presentazione delle domande di partecipazione alla selezione; essere in possesso di cittadinanza italiana o di altro Stato appartenente all’Unione Europea (sono equiparati ai cittadini italiani gli italiani non appartenenti alla Repubblica); non aver riportato condanne penali; non avere procedimenti penali in corso; non essere in situazioni, anche potenziale, di conflitto d’interesse con la Provincia di Macerata, avere competenze e conoscenze professionali in materia di pari opportunità, mercato del lavoro e diritto antidiscriminatorio.
La domanda di partecipazione al bando e tutti i dettagli per gli ulteriori documenti da allegare e per la consegna della domanda, sono disponibili sul sito della Provincia, all’indirizzo seguente: leggi qui.
"Adesso è ufficiale, ritorniamo subito a pedalare e, mi raccomando, alla riscossa!". Così Matteo Ricci, primo cittadino di Pesaro, coordinatore dei sindaci Pd, a margine della notizia della sua candidatura nelle liste del Partito Democratico, per le prossime elezioni europee.
Matteo Ricci è candidato nella circoscrizione Centro, così come annunciato oggi, durante la Direzione Pd, svoltasi a Roma, presso la sede nazionale del partito. Ricci, in questi giorni, è impegnato nell'iniziativa "Testa alta e pedalare", una biciclettata di gruppo che lo vede percorrere, insieme ad amici e sostenitori, l'antica via Flaminia, da Fano a Roma, in 5 giorni. L'arrivo a Roma è previsto per mercoledì 23 aprile.
Il neo-costituito Comitato Civico Mogliano 2024, venerdì scorso, nella sala ricevimenti di Villa Castellani, ha lanciato pubblicamente la sfida in vista delle prossime elezioni amministrative di giugno: chiara sin dal titolo, "Si parte: obiettivo prossima amministrazione", la volontà di cambiar pagina.
In apertura il presidente, Fabrizio Luchetti, ha voluto riassumere in "più ascolto, più partecipazione e più competenze" l’accorato appello che proviene da quei cittadini moglianesi che vogliono cambiare il trend di "un paese fermo, senza futuro e senza progettualità", secondo i membri del comitato.
Luchetti ha voluto anche sottolineare la primaria necessità di guardare ai reali problemi della comunità, "più fare e meno apparire", senza dimenticarsi, però, di "gettare lo sguardo anche più lontano, per immaginarsi e pensare soluzioni capaci di combattere il declino demografico ed economico che attanaglia ormai da troppi anni la comunità del paese".
A Corrado Nardi, subito dopo, è toccato, invece, fare i conti con le difficili sfide che attendono la prossima amministrazione in materia di bilancio. I "conti non tornano", ha esordito nel suo intervento, dove ha voluto mettere a nudo "le criticità che l’amministrazione uscente lascia in eredità. "Possiamo pensare di proseguire con una politica di bilancio che ipoteca il futuro di Mogliano?", la domanda che ha posto Nardi ai numerosi intervenuti.
Sulle tante problematiche relative al sociale e alla tutela del territorio le relazioni di Chiara Perticarari, prima, e di Vanessa Forti, poi, sono state utili per capire la centralità che siffatti ambiti devono rappresentare nell’azione di governo cittadino.
Se la parola d’ordine dei loro interventi si può riassumere in “più panem che circenses”, gli interventi di Walter Giuli e Roberto Maurizi, sull’associazionismo, il volontariato, lo sport, l’urbanistica, il centro storico e il turismo si possono, invece, sintetizzare in "ritornare al centro", per quanto riguarda l’annosa e mai risolta questione del centro storico, e "impianti a servizio di tutti" per quella relativa allo sport.
A chiudere Marco Petrelli con un’accorata 'chiamata alle armi' sulla necessità improrogabile di cambiamento "per rispetto dei più anziani, le nostre radici, e delle nuove generazioni, il nostro futuro."
Tra la Lista Civica Mogliano 2024, che non ha ancora sciolto le riserve sul capolista, e l’amministrazione uscente la sfida si annuncia fin da subito vivace, a tratti anche dura, ma fino ad ora, sempre corretta, sulle idee e sui fatti.
"Sono grata al mio partito e alla segretaria Elly Schlein per l’opportunità che mi è stata offerta di candidarmi alle elezioni europee in rappresentanza di quattro meravigliose regioni come le Marche l’Umbria, la Toscana e il Lazio". Lo afferma Alessia Morani, componente della direzione del Pd e candidata alle elezioni europee.
"Ho alle mie spalle - sottolinea Morani - un’esperienza politica e istituzionale importante, che parte dalle amministrazioni locali e che è arrivata al parlamento italiano e poi al governo del Paese. Ho avuto l’onore di fare il consigliere e l’assessore comunale, l’assessore provinciale, la deputata della Repubblica e la sottosegretaria al ministero dello sviluppo economico".
"Sono state esperienze straordinarie che mi hanno insegnato quanto sia importante servire la propria comunità e servire alla propria comunità - aggiunge la candidata dem -. Mi sono occupata di lavoro, di crisi d'impresa, di sviluppo sostenibile, di giustizia e di diritti, di salute e di scuola, di immigrazione e povertà. Questa esperienza può essere messa al servizio delle famiglie, delle imprese, delle associazioni, dei cittadini che popolano il centro d’Italia".
"Sono figlia orgogliosa della provincia italiana, quella abitata da persone pratiche e schiette, riservate e umili. Il mio viaggio parte da qui, da queste terre tanto belle quanto isolate. Chi viene da questi luoghi sa che è tutto più complicato, studiare e lavorare, fare impresa e realizzare il proprio sogno, senza spostarsi altrove. Spesso si parla di periferie intendendo solo quelle urbane, ma anche i comuni delle aree interne appenniniche lo sono. In maniera diversa, ma lo sono. Guardo all’Europa come la casa degli italiani, con i piedi e il cuore ben saldi nelle mie origini, consapevole dei problemi e convinta delle opportunità. Quella che voglio rappresentare è l’Italia di mezzo, quella laboriosa, solidale e antifascista, che vuole e cerca la pace giusta tra i popoli. L’Italia che si batte per un futuro migliore per i propri figli", conclude Morani.
Si è tenuta ieri pomeriggio la conferenza stampa di presentazione del candidato sindaco di Appignano Luca Buldorini per le elezioni amministrative del prossimo 8 e 9 giugno.
Dopo un iniziale ritrovo in Piazza Umberto I, cominciatasi ad affollare intorno alle 17, ci si è spostati poi al ristorante “Peperondino” per la conferenza stampa. Quest’ultima ha visto gli interventi di esponenti politici di primo peso, su tutti il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli. Presenti anche il suo vice e assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, gli onorevoli Mirco Carloni e Giorgia Latini, la senatrice Elena Leonardi, i consiglieri regionali Renzo Marinelli, Anna Menghi e Pierpaolo Borroni, il segretario provinciale di Unione di Centro Luca Marconi, il segretario provinciale di Fratelli d’Italia Massimo Belvederesi e il sindaco di Macerata e presidente della provincia Sandro Parcaroli.
“Grazie Luca per averci invitato e averci dato la possibilità di riavvicinarci alla nostra gente, la gente delle nostre comunità e dei nostri territori”. Ha affermato il presidente Acquaroli, che ha voluto poi sottolineare alcune importanti iniziative a favore delle comunità territoriali portate avanti dal suo governo regionale negli ultimi anni, come la legge sui borghi e la legge sul governo del territorio.
“In questi 3 anni e mezzo abbiamo avuto tante occasioni per vederci ma non sufficienti per raccontare ciò che stiamo facendo. Nei primi giorni della nostra legislatura, sommersi da tutte le problematiche relative alla pandemia che era in corso, avevamo approvato la legge sui borghi, una legge fondamentale per il nostro territorio. Non solo una legge ma anche opportunità, perché abbiamo deciso di destinare alla sua realizzazione il 10% della nostra programmazione europea, con una finalità precisa: la rigenerazione sociale, urbana ed economica. Parliamo dunque di 100 milioni di euro che verranno banditi fino al 2027, con la finalità di sostenere la rinascita di questi luoghi. Altra legge sulla quale vorrei soffermarmi è la legge sul governo del territorio. È la legge più importante, insieme a quella sulla sanità, che una giunta regionale possa fare e non veniva aggiornata dal 1990. Nel frattempo, le comunità sono cresciute, sono uscite dai borghi e hanno preso altri spazi. Tutto questo sviluppo non è stato guidato da una visione comune, ma da una visione a macchia di leopardo. Le amministrazioni sceglievano in base a delle logiche localiste, perseguendo una visione di territorio ristretta o addirittura con gli oneri di urbanizzazione. Questa è una visione sbagliata del nostro territorio, che ha un potenziale elevatissimo. Per anni per questo potenziale è stato sottovalutato, per perseguire politiche lontane da quello che noi realmente siamo. Oggi le istituzioni sono al fianco di questi territori, perché crediamo che nella regione che stiamo costruendo ci sia spazio per i giovani, per politiche di crescite e aprire questo territorio al mondo. Sono tutte cose che sono state fatte, nonostante tutte le problematiche dettate dalla pandemia, dalle guerre e dall’inflazione. Ora non dipende solo da noi, ma dipende moltissimo dai cittadini, che devono cogliere la possibilità di sposare un modello di sviluppo economico e sociale consolidato”.
Un modello di sviluppo economico e sociale consolidato che è stato enfatizzato anche negli interventi degli altri esponenti politici, che hanno voluto porre l’accento sulla grande compattezza dell’attuale filiera governativa, nonchè di tutto il centro destra.
L’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini ha toccato invece un punto estremamente sensibile alla cittadinanza di Appignano, ovvero quello della Riabilitazione dell’Inrca.
“Ci tenevo ad essere qui oggi per un rapporto di affetto e di stima con Luca Buldorini. Ho fatto poi il sindaco per anni nella vicina Cingoli, quindi ci legano tantissimi contenuti valoriali e tanti interessi anche dal punto di vista sociale ed economico. Posso dunque affermare come la tutela della salute sia fondamentale per garantire lo sviluppo di queste realtà territoriali. A tal proposito stiamo facendo riaprire la Riabilitazione dell’Inrca e quindi tra qualche settimana chi ha bisogno di riabilitazione troverà risposte certe qui ad Appignano”.
La conferenza stampa è stata chiusa dall’intervento di Luca Buldorini. Il vicepresidente della provincia di Macerata e segretario provinciale della Lega ha presentato le motivazioni e gli obiettivi che hanno spinto la sua candidatura a sindaco di Appignano.
“La mia candidatura può rappresentare un’opportunità grande per Appignano. Ringrazio i vari esponenti politici per i loro interventi e per aver sottolineato ciò che abbiamo fatto in questi anni per Appignano a livello regionale e provinciale. Lo abbiamo fatto per darle delle occasioni che superano la normale amministrazione di un comune di 4.000 persone. La politica mi dà soddisfazioni e finché continuerà a darmele io garantirò il mio impegno. La mia scelta l’ho fatta quando sono diventato vigile del fuoco giurando di fronte alla Costituzione e al ministro dell’Interno. Ho scelto infatti di mettermi a servizio dei cittadini ed essere dalla parte dello Stato. Oggi ad Appignano abbiamo la fortuna di vivere un benessere che ci è stato lasciato dalle generazioni passate. Dobbiamo essere orgogliosi di tutto ciò, ma allo stesso tempo dobbiamo avere la capacità di riportare al centro queste persone e renderle un buon esempio di società per il futuro delle nostre generazioni”.
Queste considerazioni fatte da Buldorini sono racchiuse nel simbolo della sua lista “Tutti Insieme”, che raffigura appunto la mano di un bambino che afferra quella di un anziano. A tal proposito il vicepresidente della provincia di Macerata ha voluto menzionare l’esempio di un personaggio storico di Appignano come Mario Rimini, scomparso tre anni fa.
“Quando parlo delle generazioni che hanno fatto il bene di Appignano penso a personaggi importanti come Mario Rimini. Nonostante ciò, quando ha avuto bisogno di aiuto dalla sua cittadinanza è stato lasciato morire da solo nella vicina casa di riposo di Montecassiano. Con la mia squadra composta da persone competenti, che hanno la mia stessa sensibilità per i cittadini, voglio dettare le linee politiche per aiutare i cittadini nei momenti di difficoltà. Per questo motivo, dal giorno dopo in cui dovessi diventare sindaco apriremo le porte del comune per ascoltare e accogliere le istanze dei cittadini, analizzarle e mettersi a lavoro per risolverle”.
Il candidato sindaco ha voluto poi ringraziare tutti gli esponenti politici intervenuti nella conferenza stampa per le loro preziose testimonianze e per gli insegnamenti e i valori che sono riusciti a trasmettergli negli anni.
“Oggi per me è stato un piacere portare nella mia Appignano i miei maestri, coloro che hanno saputo trasmettermi la saggezza per fare politica. Loro mi hanno sempre detto prima realizzamo e poi inauguriamo. Questa è la differenza sostanziale fra noi e gli altri. Lo abbiamo visto con il Punto Salute e con la manutenzione stradale. Se cogliamo tutti insieme questa opportunità potremo dare ad Appignano il ruolo centrale che merita”.
Si è svolto ieri 19 Aprile 2024, in un clima di significativo dialogo politico, l’evento “L'Europa, la strategia europea e le prossime elezioni europee”, organizzato dall’Associazione Cittadini in Cammino presso la sala convegni dell’Hotel Grassetti di Corridonia.
Un contributo territoriale alla discussione nazionale ed internazionale in vista delle prossime elezioni europee. Erano presenti Angelo Sciapichetti (Segretario Provinciale PD), Giorgio Fede (Coordinatore Regionale M5S), Fabiola Caprari (Presidente Regionale IV), Massimiliano Fraticelli (Segretario Provinciale Azione), Sandro Scipioni (Coordinatore Provinciale PSI) e Andrea Maurilli (Alleanza Verdi Sinistra).
La discussione e il dibattito hanno fatto emergere positività e criticità dell’Europa del presente ed elencato proposte, priorità, idee, progetti e strategie per una Europa del futuro sempre più coesa, solidale, forte economicamente ed efficace politicamente nel Mondo. Le reali sfide che l’Europa deve affrontare hanno prevalso sulla contrapposizione ideologica, nella speranza che dalla Provincia di Macerata possa emergere un nuovo approccio politico nell’affrontare argomenti così rilevanti per la vita di ciascuno di noi e dei nostri territori e comunità. Gli interventi dal pubblico, molto numerosi, hanno contribuito a qualificare il dibattito generale. Evento dedicato alla memoria di David Sassoli.
“L’amministrazione comunale chiarisce che il Comune di Montefano ha lavorato con impegno nel ricercare risorse per la città e ha ricevuto importanti finanziamenti pubblici sia dalla Regione Marche che da altri enti”. La sindaca di Montefano, Angela Barbieri, smentisce categoricamente le dichiarazioni rilasciate ieri sera – durante la presentazione della Lista Montefano Domani al Teatro La Rondinella - dal consigliere regionale Pierpaolo Borroni di Fratelli d'Italia.
In conclusione della presentazione, nel portare i saluti del governatore Acquaroli, Borroni ha affermato che “in questo importante momento per la Regione Marche – in cui alla stessa sono stati destinati ingenti finanziamenti del Pnrr per i lavori pubblici – Montefano è assente dallo scacchiere di ricostruzione e cambiamento, dichiarando inoltre che l’attuale amministrazione comunale non avrebbe mai fatto ricorso all’aiuto e sostegno della giunta Acquaroli”.
La sindaca Barbieri chiarisce come il Comune abbia, invece, ricevuto fondi pari a 14.721.237 milioni tra fondi sisma, Pnrr, fondi ministeriali e regionali. La prima cittadina - nel sottolineare che la lista Montefano Progetto in Comune è Lista Civica e non schierata politicamente, tanto che alla sua presentazione lo scorso giovedì 11 aprile non erano presenti esponenti di forze politiche – “ribadisce gli ottimi rapporti che legano Montefano al presidente Francesco Acquaroli e attende la smentita del consigliere Borroni in merito a quanto da lui dichiarato, per la credibilità sua e dell’amministrazione comunale in carica”.
Anche la lista civica “Comunità Ecologia e Progresso” a sostegno del candidato sindaco di Potenza Picena, Mario Morgoni, ha svelato alcuni dei suoi candidati nell’incontro pubblico che si è tenuto venerdì 19 aprile presso la Delegazione comunale “Conte Alessio Conestabile della Staffa”, lungo viale Regina Margherita.
Il capolista Richard Dernowski ha aperto l’incontro con gli obiettivi comuni sia tra i membri della lista sia nella coalizione: “creare una rete tra i cittadini e favorire le nuove tecnologie sostenibili che porteranno dei vantaggi alla comunità e alle singole famiglie a livello di benessere”.
“La nostra lista – ha proseguito - è particolarmente attenta al progresso ecologico, verso cui non si può più rimanere indifferenti viste le vicende ambientali che stanno attanagliando il nostro pianeta e attanaglieranno”.
“L’apertura verso il progresso tecnologico è in continuo cambiamento e porteranno a dei miglioramenti in termini di risparmio economico, ha sottilineato ancora Dernowski. L’investimento nella sostenibilità sarà vantaggiosa anche per il turismo, che nel nostro territorio è un elemento importante da esaltare, in particolare il turismo sostenibile realizzabile con piste ciclabili che incentiveranno questo nuovo tipo di mobilità anche per i cittadini vantaggioso in termini economici e fisici, oppure la sentieristica che permetterà un miglioramento sulla mobilità e sul collegamento dei singoli comuni. Oltre a ciò, ci sono anche gli obiettivi che favoriscono l’inclusione sia delle minoranze etniche del nostro territorio sia delle proposte per l’inclusività per disabili”.
È proprio sull’argomento dell’inclusività che è intervenuta Laura Pogognoli (non candidata nella lista) residente a Porto Potenza da molti anni che ha vissuto sulla sua pelle il peggioramento graduale dell’inclusività nel comune dove è presente la realtà della clinica Santo Stefano specializzata nella riabilitazione.
Pogognoli ha raccontato la sua esperienza di come prima si sentisse perfettamente integrata e autonoma nell’andare ovunque specialmente al mare sia in spiaggia fino all’acqua, il suo luogo del cuore. Invece ora, nonostante Potenza Picena abbia preso la bandiera lilla per l’inclusività e ci sia il piano “PEPA”, programma di eliminazione delle barriere architettoniche, “sta incontrando non poche difficoltà nella azioni che prima faceva quotidianamente con la conseguente perdita della dignità di una persona che simboleggia la perdita della società intera”. “Per anni ho portato avanti il progetto delle spiagge accessibili che porta dei vantaggi a tutti ma non è mai stato accolto veramente”, ha concluso Pogognoli.
Dopo gli interventi dei vari candidati della lista, a conclusione della serata è intervenuto anche il candidato sindaco Mario Morgoni: “Ho aderito a essere sindaco sostenibile – ha affermato Morgoni - una rete di comuni che portano avere gli obiettivi dell'Agenda 2030 nel programma elettorale e non è limitato solo alla cura dell’ambiente ma va oltre, verso la socialità e l’inclusione”. Morgoni ha, inoltre, delineato il ruolo della politica oggi.
“Una politica disinteressata ma allo stesso tempo volenterosa di portare a termine una missione con spirito di sacrificio”. Inoltre, ha aggiunto "l’esigenza di trasparenza e comunicazione con i cittadini nelle scelte perché è proprio con loro che gli amministratori si devono rapportare e rendere partecipi; ora più che mai è importante esprimere la propria preferenza attraverso il voto dato che la scelta è molto nitida e chiara sulla visione del comune”. Infine, Morgoni ha concluso la serata con “non preoccuparsi del risultato ma della qualità del gioco” riaffermando l’importanza della serietà e della professionalità dei candidati sia durante la campagna elettorale sia dopo le elezioni.
Ecco alcuni candidati della lista civica “Comunità Ecologia e Progresso”: Richard Dernowski, Arianna Ciciani, Laura Gaeta, Stefano Mezzasoma, Lorena Giusti, Giuseppe De Rosa.
È Mikol Torretti il candidato sindaco proposto dalla lista “la Montecosaro che Vogliamo” per le prossime amministrative dell’8 e 9 giugno. Salgono, dunque, a tre i candidati per la carica di primo cittadino nel comune maceratese. A contendersi lo scranno di sindaco, ad ora, Lorella Cardinali, già vice del sindaco Reano Malaisi del centrosinistra e in continuità con l’attuale amministrazione, Paola Pantanetti sostenuta da una coalizione di centrodestra e appunto Mikol Torretti.
Torretti è un avvocato penalista e civilista del luogo, cinquant’anni, abita nel centro storico e sarà a capo di un gruppo civico e traversale. "Questo gruppo - afferma il candidato sindaco - intende mettere insieme le migliori competenze e professionalità presenti in paese. Al progetto hanno già aderito diversi giovani imprenditori, professionisti, uomini e donne con già delle esperienza nella pubblica amministrazione, nell’associazionismo e nella vita civile del paese, persone che conoscono i bisogni ed i problemi di chi abita Montecosaro e sanno cosa si potrà fare per cambiare l’organizzazione del paese”.
“Propongo un patto con i cittadini – prosegue Torretti - per avere una amministrazione più vivace, più vicina a coloro che hanno più bisogno, ai giovani che richiedono più spazi organizzati per loro, alle famiglie che vorrebbero più servizi e luoghi di qualità per loro ed i propri figli, per chi opera e fa impresa e vorrebbero più concretezza, con semplificazioni per le procedure amministrative”. “Con tutti questi – continua l’avvocato - si intende progettare e costruire un qualcosa di nuovo -la Montecosaro del Futuro - di cui essere orgogliosi e dove si ha il piacere di vivere”.
Tra le proposte quelle di “progettare urgentemente una nuova viabilità alternativa all’attuale, pensare a uno sviluppo green e a spazi di qualità”. "Interventi urbanistici che sappiano ricucire il tessuto urbano, recuperare luoghi degradati e valorizzare le aree esistenti che insieme alle aree circostanti la chiesa di Santa Maria a Pie di Chienti e le aree che seguono verso monte, potranno diventare i nuovi spazi della qualità urbana, dei servizio, del tempo libero per la comunità”.
Nel corso di un’assemblea a cui hanno partecipato i consiglieri di maggioranza del comune di Treia, è stata chiesta la ricandidatura all'attuale sindaco Franco Capponi, in virtù "dei risultati raggiunti e della riorganizzazione apportata alla macchina amministrativa".
In particolare, assessori e consiglieri hanno sottolineato: "L'affidabilità e la necessità di garantire continuità all’enorme lavoro messo in atto in questi anni per completare un programma di opere pubbliche con oltre 100 milioni di finanziamenti. Non da ultimo, Treia è uno dei comuni che è riuscito a raggiungere i risultati migliori in ottica di ricostruzione post sisma con oltre l’80 per cento della popolazione rientrata nelle proprie abitazioni e oltre il 50 per cento delle abitazioni private sistemate".
"In questi anni sono stati riqualificati completamente gli impianti sportivi, è iniziata un’importante rigenerazione delle frazioni, che deve essere completata - hanno aggiunto i membri della maggioranza -. La figura del sindaco Capponi è un punto di riferimento per la popolazione. Dunque, di fronte all’inconsistenza di una minoranza che vuole proporsi a guida della città, la ricandidatura di Capponi garantisce di evitare e superare populismi che nulla hanno di concreto da offrire alla cittadinanza".
Di fronte a questa richiesta, il sindaco Franco Capponi ha deciso di mettersi a disposizione di un nuovo progetto: "Fa ben sperare per i prossimi anni nei quali tra le priorità per il futuro ci sono senza dubbio sanità e sociale. Sono passati 5 anni di intensissima attività amministrativa, con sfide importanti, spesso inaspettate, ma che abbiamo superato, tutti insieme. I nostri progetti si sono quadruplicati riuscendo a realizzare e avviare opere per oltre 100 milioni di euro".
"La pandemia dopo il sisma 2016 ha rallentato e condizionato l’azione amministrativa; nonostante ciò, abbiamo raggiunto importanti obiettivi per rispondere meglio alle esigenze della popolazione. Investimenti, ricostruzione, assistenzialismo, sport, l’eccellenza della bike, iniziative culturali, sociosanitarie, sicurezza e prevenzione descrivono il fulcro della nostra azione amministrativa di essere vicino ai più fragili - ha concluso Capponi -. Sono sinceramente soddisfatto e fiero, ma credo che possiamo esserlo tutti, per quanto fatto, non solo in opere pubbliche, ma nei tanti progetti che guardano al futuro dei nostri territori, alle persone, con una particolare attenzione alle future generazioni e alle persone anziane".
Stop alle vetrine dismesse: il comune di Tolentino annuncia la stretta. L’annuncio è arrivato nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il presidente del Consiglio comunale Alessando Massi Gentiloni Silverj, alla presenza dei consiglieri comunali delegati Mirko Angellelli, Fabio Borgiani e Fabio Montemarani.
Per migliorare il decoro delle vetrine dei locali destinati ad attività commerciali e servizi è stata elaborata una specifica ordinanza. "In tutto il territorio comunale si manifestano situazioni di abbandono del patrimonio immobiliare privato che ledono il decoro urbano e la percezione di sicurezza. Si tratta di un oggettivo stato di fatiscenza di alcuni locali da tempo abbandonati, anche a seguito del sisma, nei quali non viene esercitata alcuna attività", precisa il presidente del Consiglio comunale Alessandro Massi.
L'ordine prevede, a partire dal 15 maggio, che i proprietari, locatari o concessionari dei locali commerciali sfitti o inutilizzati debbano: tenere pulite le saracinesche, eliminare i rifiuti e gli oggetti vari accumulati e gettati all’interno degli immobili o nell’intercapedine tra le saracinesche e le vetrine; tenere pulite le vetrine e gli spazi commerciali vuoti visibili dalle strade ed eventualmente oscurarle; mantenere lo stato di decoro delle vetrine che devono essere prive di ogni messaggio pubblicitario non autorizzato, anche se creato da terzi con o senza scopo di lucro, fatta eccezione per le eventuali comunicazioni di trasferimento dell’attività in altro luogo o dell’offerta in vendita o locazione dell'immobile.
L'ordinanza dispone, inoltre, di "mantenere decorosamente l'area esterna antistante i locali provvedendo alle pulizie delle zone di proprietà privata" oltre che di "eliminare o coprire adeguatamente la presenza di cavi, sistemi, centraline, nicchie con contatori correlati alla rete idrica, elettrica o telefonica dismessi e/o non conformi alle norme di sicurezza di cui alla legislazione vigente".
Le violazioni all’ordinanza sono punite - a norma dell’articolo 7 bis, comma 1 bis del decreto legislativo 267/2000 - con la sanzione pecuniaria da 25 euro a 500 euro. All’atto della contestazione i trasgressori sono tenuti a compiere la condotta omessa, ovvero a rimuovere eventuali rifiuti o cessare il comportamento scorretto, ripristinando lo stato dei luoghi. Qualora risulti necessario, l’amministrazione comunale di Tolentino può dare corso all’intervento sostitutivo a spese dei soggetti inadempienti.
"Come mai una persona senza precedenti affiliazioni politiche si candida a sindaco? Ebbene, di quello che potrebbe apparire come un difetto ne rivendico l'assoluta novità, che oltretutto caratterizza l'intero progetto civico. Pluralità, popolarità e coraggio nel proporre una visione autenticamente differente, senza tuttavia rinunciare alle tradizioni e ai valori della storia di Montecassiano". Così Alberta Giustozzi presenta la propria candidatura a sindaco in vista delle elezioni amministrative che si terranno a giugno.
Alberta, 56 anni e due figli di 32 e 27 anni, lavora da sempre come dipendente nell'imprenditoria privata. La sua carriera è iniziata in un'azienda pellettiera di Mogliano dove ho collaborato allo sviluppo dei modelli, campionario e produzione. "La nascita della seconda figlia ha reso necessaria una riorganizzazione che mi ha condotto alla Soema di Recanati dove mi occupo di supporto ai clienti dal punto di vista tecnico - spiega la candidata -. I lunghi anni di collaborazione, lavoro e stima che nutro nei confronti dei titolari e colleghi mi hanno regalato una seconda famiglia. Ho sempre amato il mondo dell'arte ed ogni forma di espressione che esterni bellezza e armonia".
"Il mio interesse per l'impegno politico non è invece una novità - spiega -, anche se non vissuto in prima persona e senza nessuna tessera di partito. La figura del sindaco che abbiamo imparato a percepire sempre più distante dal vissuto quotidiano, deve tornare ad essere familiare, accogliente e soprattutto presente. Deve essere in dialogo e collaborare con tutte le realtà cittadine e rimboccarsi le maniche".
Giustozzi si pone a capo di una lista civica che "coinvolge figure giovani e dinamiche, affiancate da altre di riconosciuta esperienza amministrativa e imprenditoriale, così che si possa guardare lontano allargando gli orizzonti forti di quel bagaglio di esperienza che garantisce stabilità ad ogni passo - dichiara Giustozzi -. Figure provenienti da mondi e visioni diverse che nella comunione di valori costruiranno una squadra vincente, in grado di dialogare con amministratori e autorità senza limiti di pensiero ma mossa dal solo interesse per il territorio".
"Il logo che ci identifica è costituito da mani di diverso colore che si stringono a protezione del paese; esse rappresentano non soltanto identità diverse unite nell'interesse della comunità di Montecassiano, ma anche il coinvolgimento diretto dei comuni limitrofi per lo sviluppo e la salvaguardia del meraviglioso paese che merita di essere valorizzato per la bellezza del centro storico, la pluralità delle frazioni e per le campagne che quotidianamente nutrono di linfa vitale il territorio", chiarisce la candidata nello spiegare la scelta del simbolo la lista civica "Obiettivo Comune".
"Le potenzialità della vallata possono dare a Montecassiano un futuro luminoso se saremo in grado di agire in maniera lungimirante, senza pregiudizi e chiusure. In fede al mio impegno civico mi sento di poter garantire, qualora i cittadini premiassero il nostro entusiasmo e determinazione, che sarò il sindaco di tutti", promette Giustozzi.
“La memoria selettiva del consigliere regionale del Pd, Romano Carancini, è senza vergogna politica. Si ricorda di Mogliano ogni 5 anni e solo per quello che fa comodo, senza ricordare che la guardia medica funzionava a singhiozzo da tempo”.
Così il consigliere regionale di FdI, Pierpaolo Borroni, in risposta all’interrogazione sollevata nella giornata di ieri dal consigliere di minoranza Romano Carancini riguardo la carenza di medici di famiglia nel comune di Mogliano (leggi qui).
“Le loro malaugurate politiche nazionali per l’accesso alle professioni mediche, portate avanti con pervicacia colpevole nel corso degli ultimi decenni, hanno determinato la mancanza di personale sia medico che infermieristico”, rincara la dose Borroni.
“Infatti, hanno attuato nel corso degli ultimi 20 anni a livello nazionale e, quindi, regionale, politiche così poco di prospettiva, da aver creato un collo di bottiglia determinatosi con i tagli di spesa e il difficoltoso accesso al corso di laurea di Medicina e, soprattutto, alle Scuole di Specializzazioni”.
“Il tutto ha prodotto un impoverimento generalizzato in termini di mancanza di personale e, di conseguenza, nell’erogazione tempestiva dei servizi sanitari. E chi grida di solito allo scandalo, il Pd. Incredibile, ma vero”.
“Gli artefici di questa situazione provano a nascondere la testa nella sabbia e fanno finta di nulla. Detto ciò, la problematica legata alla presenza della guardia medica era stata condivisa con il circolo territoriale di Mogliano di FdI, a partire dal coordinatore cittadino Alessandro Quarchioni, con me e l’AST 3, e si stava lavorando per individuare una soluzione opportuna”.
“A noi del centrodestra preme risolvere i problemi – prosegue Borroni - non lanciarsi in proclami che lasciano il tempo che trovano. A noi spetta ricostruire sui cocci che ci sono stati lasciati e lo stiamo facendo, proponendo un nuovo modello di sanità capillare e territoriale che, con l’approvazione del Piano Socio Sanitario, si sta declinando”.
“Gli ingenti finanziamenti per le borse di studio, mai come in questi anni di governo del centrodestra, guidato dal presidente Francesco Acquaroli testimoniano plasticamente e concretamente come si stiano ponendo in essere tutte le misure necessarie per rafforzare il ruolo della sanità regionale”, sottolinea.
“Infatti, dalla Regione Marche nel corso degli ultimi anni, sono state stabilite e confermate 110 nuove borse di studio per i medici di Medicina generale e di 42 nuove borse di studio per i medici specialisti. Numeri che non hanno uguali con gli anni passati e con tantissime altre Regioni italiane”. “Non è certamente un intervento risolutivo – conclude Borroni - ma rappresenta un’inversione di tendenza reale e concreta”.
Appignano: tratti urbani, nuove strade e restauro del torrione. L'attuale amministrazione comunale, attraverso proprie progettualità e tramite anche la compartecipazione di fondi ministeriali e regionali, ha portato a termine, nel corso del quinquennio, interventi di riqualificazione urbana investendo quasi un milione di euro, "mantenendo fede a quanto era stato previsto e promesso nella precedente campagna elettorale", sottolinea il sindaco uscente Mariano Calamita.
"In questi cinque anni di amministrazione, nonostante i rallentamenti dovuti alla pandemia, sono stati posti in essere numerosi interventi di riqualificazione urbana e stradale, con una particolare attenzione all’abbattimento delle barriere architettoniche come avvenuto in Zona ex S.Lucia, Via Ferrari e Via Impianti degli Sportivi, dove sono stati investiti, anche con la compartecipazione del Pnrr, un totale di 230mila euro", puntualizza il primo cittadino.
"Recentemente si è concluso un progetto di rifacimento del manto stradale di Via F.lli Falconi - precisa ancora il sindaco -, via densamente abitata, con la ricostruzione dei marciapiedi e l'abbattimento delle barriere architettoniche, per un importo complessivo di 150mila euro (di cui 100mila euro da Fondi bando Regione Marche)". Altri Interventi di manutenzione straordinaria hanno riguardato la zona industriale del paese, lungo la strada comunale di Via L. Da Vinci dove, grazie ad un fondo Pnrr di 137.832 euro, è stato rifatto l’intero manto stradale, rialzando e riallineando la cordonatura di delimitazione laterale sul lato sinistro e ridisegnata, con vernice rifrangente, la segnaletica stradale orizzontale.
"Lavori di manutenzione e asfaltatura hanno interessato anche tratti più periferici, come Contrada da Verdefiore, con un investimento di 40mila euro tramite risorse comunali. È in fase di completamento inoltre la segnaletica del percorso pedonale di Via IV Novembre - prosegue Calamita -, per la quale sono anche stati riposizionati i pali dell’illuminazione pubblica, per agevolare il passaggio pedonale". L’intervento si inserisce nel progetto di riqualificazione di una delle vie di accesso principali al paese, dove è stato recentemente realizzato dal Comune un muro di contenimento grazie ad un finanziamento Pnrr di 110mila euro, realizzato con la collaborazione della Provincia di Macerata.
"Sempre in Via IV Novembre, su proposta del comune che si è fatto portavoce presso la Provincia di Macerata, di richieste pervenute sia da parte di cittadini che anche del Consiglio Comunale dei ragazzi, verrà realizzato un attraversamento pedonale con semaforo a chiamata - annuncia Calamita -. Per la promozione del territorio e della mobilità sostenibile è stato, inoltre, realizzato, nei pressi di Borgo XX Settembre, un ciclo parcheggio e area sosta attrezzata per biciclette, di cui si sta ultimando la segnaletica, il cui costo totale di 115mila euro è stato compartecipato dalla Regione Marche per 80mila euro". La stessa zona è stata anche oggetto di riqualificazione urbana con un intervento che ha riguardato il rifacimento dei bagni pubblici e del tratto dei marciapiedi esistenti, sempre abbattendo le preesistenti barriere architettoniche, per un costo totale di 143mila euro.
Nel nucleo storico di Appignano è in fase di restauro il torrione delle mura castellane di via Roma grazie al bando Art Bonus della Fondazione Carima che ha concesso un finanziamento di 20mila euro. Il torrione, l'unico esistente nella cinta muraria, facente parte del primo agglomerato urbano di epoca medievale, è stato oggetto di un intervento di restauro e risanamento conservativo per la salvaguardia dei propri caratteri fondamentali, attraverso l'utilizzo di tecniche, forme e materiali tradizionali, in coerenza con le norme dettate dal codice dei beni culturali e del paesaggio.
"L'aver mantenuto le promesse fatte, essere riusciti a realizzare progetti e riqualificato importanti zone, ponendosi anche in ascolto dei cittadini e delle loro esigenze, ci rende orgogliosi del percorso fin qui realizzato e ci rafforza nel voler perseguire con lo stesso impegno, gli obiettivi di migliorare il paese di Appignano e renderlo accessibile e accogliente per tutti", conclude Calamita.
"Alcuni giorni fa ho chiesto, in un'interrogazione, al sindaco Robertino Paoloni se il Castello Brunforte, acquistato dal comune di Loro Piceno grazie ai fondi della ricostruzione sisma forniti dalla struttura guidata dal Commissario straordinario alla Ricostruzione Guido Castelli, sia stato comprato comprendendo anche i beni in esso contenuti. Una questione non di poco conto". È quanto afferma la consigliera comunale di Fratelli d'Italia Federica Lambertucci.
"All'interno del castello infatti sono presenti beni di grande rilevanza storica come la biblioteca, i paramenti sacri, gli utensili seicenteschi con cui le suore producevano medicinali, strumenti musicali antichi, le opere d’arte e l’archivio storico contenente trecento anni di storia e vita monastica a Loro Piceno", sottolinea la consigliera.
"Stando alla risposta del Sindaco, che scrive di star verificando e valutando con la proprietà l’inventario dei beni, parrebbe che il castello sia stato acquistato dal Comune come 'vuoto' e che di fatto i domenicani, precedenti proprietari, non abbiano alcuna clausola che li obblighi a cedere anche tutto questo patrimonio storico e artistico. Una superficialità che potrebbe portare anche a maggiori costi da sostenere da parte del comune di Loro Piceno e quindi dai cittadini - precisa Lambertucci -, una superficialità che poteva essere evitata parlando e condividendo la strategia con il Comitato del Castello Brunforte".
"Ho sempre lavorato e sempre lavorerò per l’interesse del mio Comune e dei cittadini, convinta che amministrare rappresenti un valore alto che non può essere paragonato alla mera visibilità", conclude la consigliera.
"Dopo numerose vicissitudini, non sempre piacevoli, ho deciso, nel prossimo consiglio comunale, di comunicare il mio passaggio al gruppo misto". Ad annunciare lo strappo definitivo con la maggioranza guidata dal sindaco Sandro Parcaroli, è la consigliera comunale Sabrina De Padova. "Durante il mio mandato, non ho condiviso diversi pareri, come evidenziato nelle mie interrogazioni, nelle mie votazioni, nelle proposte dei miei odg a sostegno della comunità maceratese che ci ha votato", spiega.
De Padova si definisce "basita" di fronte "all'atteggiamento di un sindaco che protegge e difende continuamente la stessa assessora, addirittura esponendosi pubblicamente e minacciando dimissioni in caso di mancata approvazione del regolamento della biblioteca proposto dalla suddetta assessora". Il riferimento è all’assessore alla cultura Katuscia Cassetta che - secondo la consigliera - "non sempre ha gestito adeguatamente i soldi dei cittadini maceratesi, a fronte di una passività di 200.000 euro l’anno e alla mancata pubblicazione dei bilanci dello Sferisterio, che continuamente sono stati richiesti per ben 2 anni".
"In consiglio comunale - aggiunge De Padova - si è palesata una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini maceratesi, residenti in via Panfilo, che per ben tre volte si sono mobilitati per evitare che un'area verde diventasse edificabile. Recatisi in consiglio per cercare di far valere i loro diritti, per ben 3 volte è stata rinviata la variante al PRG di via Panfilo, forse per la paura di un ricorso al Tar".
"Purtroppo le spese legali sono sempre a carico dei malcapitati cittadini che per far valere le proprie ragioni sono costretti a rivolgersi al Tribunale amministrativo, dovendo poi sostenere le spese privatamente e come contribuenti - constata la consigliera -. La stessa situazione che si è trovato a dover sostenere il commerciante Perini, proprietario del locale ’Hab’, che è dovuto ricorrere al Tar nonostante la sottoscritta abbia cercato di sensibilizzare la giunta sulla validità delle sue convinzioni, forte del parere della polizia locale".
"È assurdo - conclude De Padova - che prima di fare un progetto non si valuti la presenza del verde pubblico, decidendo di tagliare alberi a tutto spiano in qualsiasi parte della città. La quantità di denaro messa a disposizione nella variazione del bilancio 2024/26, per l'ambiente, è di soli 27.500 euro. Una misura che evidenzia la poca sensibilità all'ecosistema di questa amministrazione".
"Verrà riaperta dalle prime ore di domani mattina, giovedì 18 aprile, in anticipo di 6 giorni rispetto ai tempi previsti, la galleria Vinci dell'A14 tra Pedaso e Grottammare, danneggiata da un incendio in seguito all'incidente avvenuto lo scorso 4 aprile". Lo fa sapere in un post su Facebook il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.
"La riapertura al traffico - spiega Acquaroli - è stata possibile grazie al lavoro di una squadra di 40 uomini e 25 mezzi messa in campo dalla Direzione di Tronco di Pescara di Autostrade per l'Italia, che ha lavorato ininterrottamente in queste settimane e che ringrazio per aver reso possibile in tempo stretti il ripristino dell'opera".
"Con la riapertura della Galleria Vinci, si avvia il periodo di sospensione dei cantieri lungo il tratto marchigiano - conclude - che partirà dalla ore 6 di domani e proseguirà fino alle ore 22 di lunedì 6 maggio, al fine di agevolare gli spostamenti per le festività del 25 aprile e del 1 maggio".
La seduta consiliare del Comune di Appignano del 4 aprile si è rivelata una fonte di discussioni sempre più accese in relazione al crescendo della portata delle questioni trattate: così, questa volta, ci si allontana dal cimitero e si giunge direttamente all’ingresso del centro storico, in zona Borgo XX Settembre.
Una discussione che non è mancata di intermezzi animati da toni accesi, da velati preavvisi di querele sul piano legale e anche da scene generatrici di bonarie quanto significative risate.
Tornando alla zona citata, il Capogruppo d’opposizione e vicepresidente della Provincia con delega alle infrastrutture, Luca Buldorini, ha preso la parola per mettere in luce una realtà amara: "Appignano non è ancora un comune a misura di disabile".
Nella fattispecie, si sta parlando del marciapiede di via IV Novembre, sul lato della Macelleria, la cui larghezza consente a una sedia a rotelle, ma anche a una carrozzina per neonati, un passaggio preciso, al limite del transitabile.
Dunque, appurato che una sedia a rotelle ci entri e inizi il suo percorso, si imbatte poco dopo in un cordolo. Ammesso che quest’ultimo, per perizia di chi spinge, per forza muscolare di chi è seduto, riesca a essere oltrepassato, quasi subito, ci si trova davanti a una serie di scalini.
Pertanto, in Macelleria, o ci si arriva con audaci acrobazie o, sempre rimanendo sulla stessa infrastruttura, non ci si arriva. Non solo, ma qualora un disabile volesse attraversare e giungere sul lato opposto, anche qui, è impossibilitato.
A portare sul tavolo di discussione tutta questa tematica è lo stesso Buldorini il quale, all’attuale Giunta timonata da Calamita, ha rivolto un interrogativo: “Chiedo alla maggioranza tutta se ancora ritenete opportuno, dalle vostre opposizioni, dai vostri ruoli, autorizzare, ancora oggi, alcune opere senza tener conto delle barriere architettoniche e delle disabilità. È una cecità di questa amministrazione perpetrata negli anni”.
Proprio riguardo alle opere infrastrutturali di recente costruzione, che interessano altre zone ma che sono esplicative di un generale modo d’agire politico, l’architetto Paolillo ha sottolineato come i ‘requisiti minimi’ imposti dalla legge sono sempre stati rispettati: “Il passaggio sul marciapiede, con la sua larghezza di un metro, rispetta le dimensioni minime legali per tali percorsi, soddisfacendo i requisiti minimi di accessibilità per le persone con disabilità”.
Anche l’assessore ai Lavori Pubblici, Alessio Gianfelici, è intervenuto, avanzando, da subito, più volte, un’eventuale risposta legale in termini di ‘diffamazione’ nei confronti di quanto detto dal Capogruppo di opposizione, qualora, una verifica sul posto dovesse confermare le misure in regola rispetto ai minimi di legge consentiti.
Una tematica che sembrerebbe passare, anziché per la più complessa quanto nobilitante e democratica ‘ dialettica’, attraverso delle eventuali vie legali.
Queste le parole finali (e, si potrebbe pensare,duramente fatali e fataliste) dell’intervento di Gianfelici, dopo aver ribadito che la Giunta, nella costruzione delle infrastrutture, ha sempre posto come priorità l’abbattimento delle barriere: “Il Comune è questo: non è che possiamo estenderlo come un elastico, per cui è anche probabile che in alcuni punti sia impossibile abbattere le barriere architettoniche, ammenoché non andiamo ad abbattere i muri dei privati”.
Se si rileggono un’altra volta queste ultime parole, la sensazione di fatalismo viene meno e lascia il posto a una riflessione ben più profonda, e non scevra di tristezza, sul diritto inalienabile all’accessibilità che trova le sue radici nella dignità umana.
A tal riguardo, in risposta a quanto affermato da Paolillo e Gianfelici, il vicepresidente della Provincia, Buldorini, è intervenuto specificando che, per superare le barriere architettoniche, è necessario adottare un nuovo paradigma nella costruzione dello spazio urbano. Questo implica una progettazione che consideri tutte le possibili esigenze, creando spazi che siano fruibili da tutti, senza distinzioni.
“È una responsabilità politica amministrare Appignano-risponde Buldorini. Per l’ennesima volta, si assiste ripetutamente a tentativi di deviare la responsabilità, attribuendo al tecnico le colpe di scelte politiche, in una dinamica che elude la vera essenza della responsabilità democratica”.
“Siccome parliamo di disabilità- prosegue il Capogruppo di opposizione- Il marciapiede dovrebbe essere realizzato non tenendo conto del ‘requisito minimo’. La carrozzina non ci deve passare giusta: questa è una visione politica perché io, un domani dovessi mai avere l’onere, per quanto riguarda le nuove realizzazioni, dirò di considerare la ‘misura massima’ per i disabili. Preferisco che passa su un ‘percorso minimo’ chi non porta la disabilità: non mettere al primo posto chi sta comodo a parcheggiare l’autovettura e deve stare scomodo il portatore di disabilità. Finora tutto questo non c’è stato”.
Infine, un’alternativa alla visione dai confini “rigidi” di Gianfelici e dell’Amministrazione in corso, c’è e viene annunciata dallo stesso Buldorini: “Adesso avremo modo di vedere come si abbattono le barriere architettoniche con l’inizio dei lavori di riqualificazione del Borgo XX Settembre da parte della Provincia; vedremo che fine fa quel marciapiede coi requisiti minimi che non vedo l’ora di spazzare via. Tutto questo per creare, invece, un’infrastruttura che non tenga conto ‘minimamente’ delle disabilità ma capace di dare un bel passaggio a tutti coloro che hanno difficoltà motorie”.
Da qui si può comprende la differenza tra prima e dopo, una differenza non solo infrastrutturale ma sostanziale.
(L'intera registrazione della seduta consiliare è visibile su Civicam Comune Appigano)
"Le vacanze di Pasqua hanno fatto segnare numeri ottimi per il turismo nelle Marche. Si prospetta un bis per l’imminente Ponte del 25 aprile e speriamo che lo stesso accada per il Ponte del 1° Maggio. Gli operatori turistici hanno dichiarato la loro soddisfazione per le prenotazioni e le presenze confermate". Ad affermarlo è il capogruppo di Fratelli d'Italia al Consiglio regionale, Simone Livi, nel commentare i primi dati turistici nelle Marche.
"Una nuova rinascita turistica per la nostra regione, che macina numeri importanti da oltre 2 anni, da dopo le limitazioni legate alla pandemia. Merito, anche, delle politiche regionali in tema di sviluppo e strategie del comparto. E questo a dirlo non è Fratelli d’Italia, ma gli esiti delle interviste svolte da Isnart per Unioncamere e la Camera di commercio delle Marche ad oltre 2.000 turisti in vacanza nella regione nel 2023", sottolinea Livi.
"Le Marche offrono un ventaglio di possibilità che hanno pochi eguali ed è capace di intercettare vari segmenti turistici - aggiunge il consigliere regionale -. Oltre al mare, la Regione riesce a posizionarsi dinamicamente sul mercato, valorizzando un’offerta multi-prodotto in cui l’enogastronomia, il paesaggio naturale, i percorsi che portano a scoprire i borghi e le aree interne lasciano il turista soddisfatto. Cultura, mare e un buon rapporto qualità/prezzo, con borghi che rappresentano una vera eccellenza e che la Giunta di centrodestra, guidata da Francesco Acquaroli, ha decisamente valorizzato, destinando fondi importanti".
"Le Marche, grazie al brand regionale ad hoc creato, si stanno promuovendo in tutte le fiere di settore come una Regione al plurale anche dal punto di vista turistico: natura, mare, monti, colline, cibo, cultura, divertimento, benessere, sport. A testimonianza dell’alto gradimento che le Marche riscuotono, la decisione di molte compagnie crocieristiche di aumentare il numero degli approdi al porto di Ancona. Infine, il tanto bistrattato aeroporto di Falconara, con le compagnie aeree che annunciano aumenti a due cifre in termini di arrivi. Segnali che vanno nella direzione giusta e che occorre accompagnare e rafforzare in tutti i modi possibili", conclude il consigliere regionale Simone Livi.