Sta destando preoccupazione e allarme fra i cittadini il crescente numero di episodi di violenza e vandalismo che coinvolgono giovani e giovanissimi a Porto Recanati. “Il fenomeno di queste “bande” di ragazzi ormai – dichiarano gli esponenti di Fratelli d'Italia - non si limita più a qualche schiamazzo notturno o ad un eccesso di esuberanza in atteggiamenti e risposte ma sta annoverando una serie di episodi violenti che indignano e allarmano i cittadini. Le risse con danneggiamenti alle auto in sosta, gli atti vandalici alla Stazione ferroviaria sono solo gli ultimi di una serie di episodi che danno purtroppo l'immagine della situazione, questa escalation non va sottovalutata perché ruoterebbe attorno anche al mondo della droga e dello spaccio”.
“Ringraziamo le Forze dell'Ordine e tutti coloro che si adoperano per contrastare questo fenomeno – proseguono gli esponenti del partito di Giorgia Meloni – per il lavoro costante sul territorio e proprio perchè reputiamo che la presenza delle divise sia essenziale sia in termini di prevenzione che di interventi, torniamo a chiedere con forza che l'aumento degli agenti diventi una misura strutturale e non temporanea. Riguardo il tema della lotta alla droga ci uniamo al plauso espresso dal nostro Consigliere Regionale Elena Leonardi al lavoro del Questore Pignataro sia nei confronti della rete criminale che gestisce lo spaccio ma anche nei confronti del fenomeno dei negozi di “cannabis light” dopo le sentenze della Corte di Cassazione. Si tratta di una battaglia di principio e di sostanza, che va portata avanti con forza e determinazione per il futuro dei più giovani, sempre più inclini al consumo di sostanze stupefacenti di qualsiasi tipo, mentre cala sempre più drasticamente l'età media del primo uso (11-12 anni)”.
“È bene rendersi conto – conclude Fratelli d'Italia - che un'apertura reale a determinate sostanze, seppure apparentemente innocue, può risultare fuorviante e aprire la strada a un consumo ben diverso e molto più dannoso per la salute e il futuro dei giovani, per questo mettiamo in guardia dalle proposte di legalizzazione delle droghe cosiddette “leggere” che vengono sia dal PD che dal M5S”.
Il consigliere Mirko Salvatori, capogruppo della lista di minoranza "Insieme Possiamo" del comune di Pollenza, nella giornata di domenica 27 ottobre testerà un percorso di 42,195 chilometri per comprendere la fattibilità di una futura maratona di Pollenza.
Salvatori, che ha già all'attivo sette maratone, sottolinea come l'idea si inserisca all'interno del programma elettorale elaborato in occasione delle scorse amministrative dalla sua lista: "Domani si corre la maratona di Venezia, a cui ho già partecipato lo scorso anno e alla quale mi stavo nuovamente per iscrivere - racconta Salvatori -, ma questa volta mi sono detto: si potrà mai correre a Pollenza una maratona? Ebbene, domani, in concomitanza con la corsa veneziana, testerò un percorso di 42 chilometri per capire se si possa fare o meno. In alternativa valuterò anche la possibilità di organizzare una mezza maratona, con distanza dimezzata".
Il tragitto che Salvatori percorrerà, avrà come partenza la piazza di Pollenza, per poi prevedere il giro delle mura sino all'arrivo alla Stazione. Di qui raggiungere la Divina Pastora di Tolentino, e ritornare nuovamente a Pollenza.
“L’assessore Monteverde non ha motivo di esaltarsi nella gestione delle mense scolastiche. Per la maggioranza delle famiglie maceratesi il costo è aumentato del 35% mentre è rimasta invariata la quota del Comune impedendo di liberare risorse da destinare al miglioramento di asili e scuole. Spieghi piuttosto la sinistra come mai vorrebbe togliere i crocifissi dalle scuole perché laiche e poi dispone che, per motivi religiosi, si preparino pasti differenziati con dispendio di energie e accentuazione delle distanze tra i bambini." Andrea Marchiori, consigliere in quota Lega al comune di Macerata, commenta così le dichiarazioni della giunta Carancini sulle performances delle mense scolastiche cittadine.
Il rapporto tra qualità e sostenibilità oggetto di encomio da parte dell’assessore Monteverde per Marchiori è tutto da rivedere. “Chi ha verificato la qualità visto che ai rappresentanti dei Comitati mensa è stato sempre negato avere accesso ai dati di filiera con tanto di bocciatura di una mozione specifica? – si chiede il consigliere leghista –. Perché la giunta sorvola sulla sostenibilità? Forse la riforma del sistema di contribuzione, fortemente voluto dalla sinistra nel 2016, ha prodotto risultati pessimi?”
"Il servizio mense è costato lo scorso anno 1,8 milioni di euro, di cui il 25% per l’acquisto delle derrate alimentari - spiega Marchiori - , il 5% per il trasporto, acquisto e manutenzione attrezzature, prodotti igienici, consulenze, arredi, piatti bicchieri e posate e ben il 70% per costo del personale che è pari a 47 unità (cuoco coordinatore, 18 cuochi e 28 aiuto cuochi). Tanto per dare un parametro di valutazione, il personale della Polizia Municipale è composto da 39 unità e gli operai del settore ambiente sono solo 4."
"Il fallimento del nuovo metodo di contribuzione è certificato dal fatto che la metà delle famiglie maceratesi rinuncia a spendere tempo e denaro per presentare l’attestazione isee e pagare pochi centesimi in meno il pasto – conclude Marchiori dati alla mano -. Sui 2.410 alunni totali ben 1.439 pagano la quota massima delle famiglie con isee superiore a € 50.000. È evidente - conclude il consigliere - che non corrispondono alla reale entità dei redditi dei maceratesi: quelli con isee da 40 a 50 mila euro sono soltanto 16. Per la maggioranza delle famiglie il costo del servizio è aumentato, quindi, del 35%”.
“Il sindaco Pezzanesi, preso nelle maglie delle diatribe politiche cittadine, cerca di trascinarci dentro il Commissario alla Ricostruzione, ma fa un doppio errore. Primo perché l’attitudine personale, la mission e l’enorme mole di problemi della ricostruzione che affronta quotidianamente negano al Commissario il modo e il tempo di avercela con chicchessia. Secondo perché, con tutto il rispetto per una città così importante e storicamente prestigiosa come Tolentino, la strategia della ricostruzione riguarda quattro regioni il che esclude che si possano o si vogliano fare figli e figliastri nel merito del singolo intervento”. Così Piero Farabollini, Commissario alla ricostruzione post sisma Centro Italia, risponde al sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi che lo accusa di aver introdotto, nel decreto sisma cui ha lavorato insieme al Governo e alla Protezione Civile, la norma per la ricostruzione nel centro storico delle scuole che vi erano ubicate e l’impossibilità, nel caso dovessero essere obbligatoriamente delocalizzate, di variare la destinazione d’uso del sito originale.
“Le pressioni quotidiane sull’argomento devono aver indotto il sindaco Pezzanesi ad essere precipitoso. L’articolo 2 del decreto recita che le scuole dei centri storici non siano delocalizzate salvo che per ragioni oggettive la ricostruzione in situ non sia possibile (testuale) – aggiunge Farabollini – Non ho motivo di pensare le motivazioni della giunta tolentinate non rientrino in questi parametri e sono certo che, passata l’immotivata delusione, il sindaco Pezzanesi sarà il primo a riconoscere che il suo commento fuori dalle righe non aveva ragione di essere”.
"Nell'assestamento di bilancio approvato ieri sera in Consiglio Comunale sono stati previsti interventi importanti per il miglioramento dello Stadio Nicola Tubaldi, il recupero della Sala Consiliare del Comune ed il ripristino della parte del muro dei Torrioni lesionata in seguito alla tromba d'aria di questa estate". Giorgio Generosi (Presidente Commissione Urbanistica e Lavori Pubblici) e Carlotta Guzzini (Presidente Commissione Bilancio) del Gruppo 'Vivere Recanati' plaudono in una nota stampa congiunta a quanto disposto a seguito del Consiglio Comunale di Recanati del 24 ottobre.
"Una programmazione tempestiva - proseguono i due consiglieri - che consente di risolvere alcune situazioni, come è avvenuto in un precedente Consiglio con i fondi necessari per completare Via Cossio, sistemare il Ponte Nuovo e realizzare non appena arriveranno le autorizzazioni Anas il marciapiede a Sambucheto. Sempre ieri sera è stato approvato il progetto per la sala del commiato (iniziativa privata) e per la rotatoria all'inizio della Bretella Paolina che lo stesso privato realizzerà a sue spese. Una rotatoria necessaria".
Generosi e Guzzini sottolineano la stretta sinergia con il primo cittadino Antonio Bravi. "Si sta lavorando in piena sintonia e concretamente con il Sindaco Bravi e l'Assessore Fiordomo. Anche per la redazione del prossimo bilancio di previsione. Siamo alle prime esperienze, non è facile entrare nei meccanismi dei lavori pubblici e del bilancio, ma è molto stimolante perché a Recanati ci teniamo tutti e vogliamo migliorarla sempre di più".
"Dopo l’ennesimo annuncio da parte del Presidente Cerescioli sull’azzeramento delle liste di attesa, è arrivato il momento di dire basta rispetto ad una narrazione avulsa dalla realtà". Così il consigliere comunale Anna Menghi, capogruppo del Comitato che porta il suo nome, in merito alla situazione sanitaria che caratterizza Macerata e la Regione Marche.
La Menghi etichetta come dichiarazioni non rispondenti alla realtà quelle relative ai benefici portati dal sistema del bonus-malus: "Al consiglio del 29 luglio scorso invitai il Sindaco Carancini a recarsi nel nostro ospedale non solo durante le inaugurazioni, ultimamente divenute prassi anche per l’imbiancatura dei locali, ma a sorpresa per constatare di persona i problemi che i cittadini incontrano quotidianamente. È inaccettabile che si racconti che grazie al bonus-malus siano state azzerate le liste di attesa per oltre il 98% perché se l’appuntamento te lo danno nei tempi richiesti per il primo controllo e non certamente per i successivi, c’è da vedere in quale parte della regione ti mandano con grandi disagi per i pazienti fragili e per chi, purtroppo tanti, non arrivano a fine mese".
"È inaccettabile utilizzare i fondi che storicamente la Fondazione Carima mette a disposizione della sanità maceratese, non per macchinari particolari necessari per le nostre eccellenze come accadeva in passato, ma per sostituire macchinari obsoleti come gli 11 ecografi e magari anche sotto-utilizzati. Non stupisce - prosegue la capogruppo - che tutto questo accada in periodo di campagna elettorale e quando ancora tarda la nomina del Direttore della Radiologia di Macerata, se si pensa che la Presidente della Fondazione è ormai schierata politicamente; è della scorsa estate infatti la polemica della Dott.ssa Del Balzo, come Presidente della CRI, sul taglio ai fondi per i profughi da parte dell’ex Ministro Salvini".
"Noi maceratesi siamo pazienti, ma non stupidi cari signori del Pd che gestite la sanità regionale ormai da tanti, troppi anni e avete asservito il Servizio Sanitario Regionale lottizzando nomine e incarichi in maniera vergognosa. Il sistema ancora regge per il lavoro di tanti operatori sanitari e amministrativi che per spirito di servizio e con responsabilità mandano avanti una baracca ormai completamente fuori controllo. L’Asur è stata un vero fallimento e le Aree Vaste non si capisce a cosa servono. È il momento di ripensare a tutto il sistema se non vogliamo che la nostra Regione diventi fanalino di coda anche sul diritto alla salute rispetto a posizioni conquistate in questi anni con grande fatica" conclude Anna Menghi.
Nella variazione di bilancio approvata ieri in Consiglio Comunale a Recanati sono state anche "reperite le risorse per i lavori necessari alla riapertura della Sala Consiliare. I recenti distacchi di porzioni degli intonaci decorati delle lunette e i danni agli intonaci decorati della Sala non hanno nulla a che fare con gli eventi sismici del 2016, ma sono la conseguenza di ataviche infiltrazioni e del deterioramento dei canali a causa della scarsa manutenzione eseguita nei decenni passati" fanno saper dall'Amministrazione comunale.
"Gli ultimi e recenti interventi di impermeabilizzazione e sistemazione di tutti i 2000 mq del tetto del Comune, hanno permesso di risolvere questi vecchi problemi che avevano rovinato gli apparati decorativi e i controsoffitti in tutte le sale del Palazzo: Aula Magna, Sala Stemmi; Sala Consiliare; Scalone; locali affrescati, etc. - continua la Giunta comunale -. Con i lavori post sisma 2016 è stato invece riparato, rinforzato e migliorato sismicamente l’intero Palazzo Comunale. Sono stati restaurati i controsoffitti nell'Aula Magna ed altre stanze del piano nobile. Nella Sala Consiliare è stato rinforzato il solaio di calpestio, le volte sottostanti del porticato, sistemato l’impianto elettrico, audio ed il riscaldamento. Infine - conclude l'Amministrazione - con le risorse a disposizione non siamo riusciti ad effettuare il restauro pittorico dell’intera Sala Consiliare, ma sono stati comunque recuperati i dipinti ad olio danneggiati dal terremoto sui due lati corti della sala ed è stato effettuato qualche piccolo puntuale intervento sulle pareti nelle zone basse."
Fratelli d’Italia di Tolentino esprime "solidarietà al militare ferito e il proprio ringraziamento ai Carabinieri del Nucleo Radiomobile e ai colleghi di Belforte del Chienti per aver arrestato un immigrato intento a spacciare droga nei pressi della locale stazione ferroviaria".
"Fratelli d’Italia auspica che lo spacciatore nigeriano, apprendiamo dagli organi di stampa essere senza fissa dimora disoccupato e con precedenti di polizia, venga condannato e soprattutto venga immediatamente espulso dall’Italia - proseguono i rappresentanti locali del partito di Giorgia Meloni -. L'arresto di ieri dimostra che, anche Tolentino, si è intensificata con successo la lotta alla droga e Fratelli d’Italia da tempo chiede al governo una lotta senza quartiere a questa emergenza".
"I dati in Italia, come ha denunciato Giorgia Meloni, sul consumo di droghe sono spaventosi: ogni settimana muoiono 6 persone per overdose. L’Italia in Europa è al terzo posto per consumo di cannabis e al quarto posto per quello di cocaina. Si spacciano 730 tipi diversi di sostanze e tra i giovani è quadruplicato il consumo e da ben otto anni non viene finanziato il Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga" conclude Fratelli d'Italia.
Fratelli d'Italia, sarà a Tolentino per la raccolta firme per sostenere le quattro proposte di legge di iniziativa popolare: l'elezione diretta del Presidente della Repubblica; l'abolizione dei senatori a vita; il tetto massimo alla pressione fiscale nella Costituzione e la supremazia dell’ordinamento italiano su quello europeo. Il primo appuntamento sarà a Tolentino, sabato 26 e domenica 27 ottobre, presso Piazza Martiri di Montalto, dalle ore 17.00 alle ore 19.00, dove saranno presenti gli esponenti cittadini di Fratelli d’Italia.
Sabato 26 ottobre a partire dalle ore 16.30 presso l’Hotel Claudiani di Macerata, il popolo provinciale del Partito Democratico si riunisce per discutere, in un’assemblea aperta, sul futuro della provincia di Macerata.
Il segretario provinciale PD Francesco Vitali sottolinea: “Ci attendono sfide elettorali importantissime per il prossimo anno. Occorre fin da ora costruire le basi per un solido progetto politico per la provincia di Macerata. L’obiettivo dell’incontro di sabato è proprio questo: aprire una “costituente delle idee” all’interno del Partito Democratico con l’obiettivo di elaborare tutti insieme un piano programmatico che possa permettere il rilancio di un territorio ancora ferito dagli eventi sismici, da presentare ai cittadini in vista delle prossime elezioni regionali.”
Molti i rappresentanti politici PD presenti all’incontro, tra cui spicca il nome di Alessia Morani sottosegretario al Ministero per lo Sviluppo Economico.
"Ho richiesto i certificati degli edifici scolatici in data 29 giugno 2019 (agibilità, conformità impianti, verifica messa a terra, valutazione sismica e prevenzione incendi). Dopo vari solleciti, richieste verbali e formali, una interpellanza in consiglio comunale del centro destra, i certificati richiesti non sono stati forniti." A parlare è Paride Paolorossi, consigliere comunale di minoranza del comune di Montecassiano.
"I documenti che, insieme ai miei collaboratori, voglio visionare non danno maggiore o minore sicurezza agli edifici scolatici, tuttavia sono obbligatori e pubblici per legge, in quanto regolano una catena di responsabilià in caso di incidente - continua il consigliere di opposizione -. Augurandoci che tale incidente non capiti mai, il ruolo di consigliere di opposizione mi impone di verificare che questi certificati esistano e siano validi; è responsabilità dell'amministrazione il loro contenuto."
"Ad oggi, invece, sono pervenute soltanto risposte evasive da parte degli uffici incaricati. Spero che l'Amministrazione smetta di fare campagna elettorale e non risponda con l'elenco delle cose che ha fatto e di quelle che farà; tutti i cittadini già sono a conoscenza dei numerosi proclami. Invece, attendo fiducioso una email in cui siano allegati i documenti richiesti da ben 4 mesi in quanto è l'unico modo di togliersi da questa situazione incresciosa per chi si professa un buon governante" concluso Paolorossi.
"Anche il tempo del silenzio e della pazienza ha un limite. Da quando ho assunto il ruolo di presidente del Consiglio comunale di Tolentino, in maniera più o meno costante, il sottoscritto risulta oggetto di pesanti attacchi, tesi probabilmente più a screditare l'Amministrazione comunale che la figura del Presidente del Consiglio. Resta fermo che ad oggi mi sento in dovere di difendere la figura istituzionale che mi onoro di rappresentare e la dignità dell'uomo che da anni siede sui banchi di questo Consiglio comunale con decoro e rispetto per le altrui posizioni." Così il Presidente del Consiglio di Tolentino Carmelo Ceselli, risponde a quelli che lui stesso definisce "violenti attacchi (che ben poco hanno di politico) in merito alla discussione del bilancio consuntivo".
"Innanzitutto, Carmelo Ceselli era e resta “l'uomo della legalità”. A scanso di equivoci e per evitare fraintendimenti su quanto affermato dai Consiglieri comunali di minoranza nella nota stampa in cui comunicavano la loro assenza al Consiglio comunale del 9 ottobre (LEGGI QUI), ritengo doveroso portare a conoscenza dei cittadini come si sono svolti realmente i fatti - spiega il presidente del Consiglio -. Questo, l’elenco cronologico dei fatti: in data 24 settembre, in previsione del Consiglio comunale fissato per il 30 settembre, ai Consiglieri arriva tutta la documentazione relativa al bilancio, priva soltanto della relazione dei Revisori dei Conti. In sede di Consiglio, ho spiegato chiaramente che questo era il motivo per cui non si sarebbe discusso il punto relativo al Bilancio in data 30 settembre. La documentazione dei Revisori dei Conti viene inviata in data 4 ottobre e a quel punto convoco il Consiglio comunale per il successivo 9 ottobre, data che avevo già informalmente comunicato nel corso della seduta del 30 settembre. Faccio presente anche che il giorno 7 ottobre era stata convocata la Commissione Bilancio a cui nessun Consigliere di Minoranza si è presentato."
"'È giunta l'ora di rispettare i regolamenti comunali' tuonavano i Consiglieri di opposizione. Ma, francamente, non so verso chi, dato che codesta Presidenza non ha mai mancato di ottemperare a quanto previsto proprio dallo Statuto comunale e dalle norme che regolano lo svolgimento del Consiglio comunale. Infatti, i Consiglieri di minoranza dovrebbero ben sapere che proprio il regolamento prevede il deposito degli atti in discussione cinque giorni prima della data di svolgimento del Consiglio comunale. La cronologia sopra esposta parla chiaro - spiega Ceselli -. Talvolta, ma non per regola, può capitare che durante una discussione consiliare si possa derogare al dettato stretto e freddo del regolamento comunale e si conceda di applicare quello, magari meno formale ma più adeguato, del buon senso. Ma quando si parla di regolamento in senso stretto e istituzionale, non accetto lezioni da chicchessia né tantomeno posso accettare di essere definito “l'uomo del non sento, non vedo e non parlo” o il capofila dopo il sindaco di “una banda di incapaci”. Queste dichiarazioni si rivelano inutili e sterili e non idonee a comportamenti responsabili e costruttivi che dovrebbero essere l'essenza della politica orientata al bene comune."
"La figura del Presidente del Consiglio, per quanto espressione della maggioranza, è sempre stata e intende continuare ad essere figura di garanzia per tutti i membri del Consiglio comunale e non è di certo disertando le sedute consiliari che si offre un buon esempio istituzionale - conclude il Presidente del Consiglio comunale -. Da parte mia, ribadisco la più ampia disponibilità ad accogliere le istanze, le proposte, le richieste e quant'altro i Consiglieri di minoranza vorranno sottopormi. Ma di fronte all'insulto e a ricostruzioni parziali e menzognere della realtà, sentivo il dovere di chiarire i fatti, a tutela della carica istituzionale che ricopro."
È ufficiale. Italia Viva è realtà all’interno dell’Assemblea Legislativa della regione Marche.
Con il passaggio di consegne tra l’ormai ex-capogruppo Pd, Fabio Urbinati e il nuovo capogruppo Francesco Micucci, Italia Viva è ora presente all’interno del Consiglio Regionale. Il consigliere Urbinati, infatti, ha ufficializzato, nel corso di questa mattina la sua adesione al Gruppo Misto come Italia Viva.
“Ringrazio – dice Fabio Urbinati – tutto il gruppo del Partito Democratico, il presidente Luca Ceriscioli, il segretario Giovanni Gostoli per il grande lavoro fatto fin’ora. Com’è ovvio Italia Viva sosterrà la maggioranza di centro sinistra della Regione Marche e da oggi si inizia insieme scrivere una pagina nuova”.
È il consigliere Francesco Micucci, classe 1973, civitanovese, il nuovo Capogruppo del Partito Democratico all’interno dell’Assemblea Legislativa delle Marche.
“Ringrazio il mio predecessore e gli auguro un buon lavoro all’interno del Gruppo Misto come Italia Viva, al contempo ringrazio tutto il gruppo Pd per la fiducia che mi è stata accordata - ha commentato Miccucci -. Ci aspettano mesi impegnativi e ricchi di sfide e li affronteremo insieme nel rispetto del mandato conferitoci dai nostri elettori”.
FRANCESCO MICUCCI
Il Gruppo degli attivisti Cinque Stelle di Potenza Picena, nato sei anni fa, che ha portato alle elezione di due consiglieri comunali nella scorsa legislatura e di un consigliere nella attuale, si dissocia da quanto detto e politicamente intrapreso da Stefano Mezzasoma, attuale consigliere di minoranza eletto dalla lista del Movimento stesso. La presa di posizione degli attivisti e dei simpatizzanti pentastellati cittadini è dovuta al fatto che Mezzasoma, "ha intrapreso una autonoma attività politica, agendo arbitrariamente e non in relazione al suo ruolo di portavoce degli stessi, come si era impegnato a fare al momento di accettare la candidatura nella lista del M5S, e pertanto non rispecchiando più il Gruppo nelle sue scelte democraticamente discusse, condivise e votate".
"Pertanto quanto detto, scritto e deciso da Mezzasoma è da considerarsi estraneo a quanto discusso e scelto dalla base del Movimento locale che se ne dissocia in attesa di un dovuto intervento da parte degli organi politici nazionali, regionali e provinciali del Movimento stesso, ai quali viene demandata ogni decisione ulteriore riguardo la titolarità del simbolo del Movimento - fanno sapere i pentastellati -. Il ruolo di portavoce sarebbe appunto quello di dare voce in Consiglio comunale alle istante dei cittadini e del gruppo che democraticamente sceglie e decide strategie politiche per il bene comune, ruolo che Mezzasoma, prendendo decisioni in maniera arbitraria e del tutto autonoma non è più in grado di svolgere a nome del gruppo stesso".
“Riempiendo ben 28 pullman da tutte le province, oltre 1500 marchigiani hanno portato ieri a Roma per la manifestazione dell’orgoglio italiano tutto il loro entusiasmo e la voglia di cambiamento di una regione per troppo tempo in ostaggio delle politiche clientelari del PD”. A dichiararlo è il Senatore Paolo Arrigoni, Responsabile della Lega Marche, soddisfatto per la grande manifestazione a sostegno di Matteo Salvini e per la risposta delle Marche.
“Si è trattato di un evento storico per la Lega delle Marche – continua Arrigoni – riempire 28 pullman non era pensabile fino a poco tempo fa. Invece gli oltre 1500 marchigiani presenti hanno fatto sentire la loro voce nella marea umana, circa 200mila persone, che nella giornata di ieri ha gridato forte e chiaro il suo "no" alla politica del PD e dei 5 Stelle, condotta oramai solo nei palazzi, senza più ascoltare gli operai, gli imprenditori, i lavoratori autonomi, gli agricoltori e gli studenti. Un messaggio che il Governo delle poltrone, dell’invasione e delle tasse non può fare finta di non aver ricevuto dagli italiani!”
“Ieri la Lega marchigiana ha dimostrato di essere un movimento strutturato, fatto di militanti e sostenitori che credono nel cambiamento e nella politica del buon senso che sta indicando Matteo Salvini - aggiunge il Senatore -. Essere presenti a Roma con tante persone è stato un lavoro di grande impegno, portato avanti grazie alla squadra che è stata costruita sul territorio. I responsabili provinciali hanno dato il massimo per raggiungere questo importante traguardo, segno della voglia di partecipazione e di una politica nuova. Grazie al lavoro della nostra squadra e a un centrodestra unito, che ieri in piazza San Giovani ha dimostrato di avere una sola voce e un solo popolo, il sogno di strappare le Marche alla sinistra è a portata di mano, e non basterà il servilismo del M5S al PD per ostacolare il cambiamento".
Non si è fatta attendere la controreplica del sindaco di Camerino Sandro Sborgia, sulla questione riguardante la Caserma dei carabinieri, in risposta alle dichiarazioni del presidente dell’Unione Montana di Camerino, Alessandro Gentilucci, che ha accusato lo stesso primo cittadino camerte di utilizzare pretesti per uscire dall’Unione (LEGGI QUI).
“La delibera di cui parla Gentilucci, che garantirebbe la disponibilità dell’Unione Montana Marca di Camerino a ospitare la caserma della Compagnia dei carabinieri, è datata 27 dicembre 2018 - afferma Sborgia -. Parecchio tempo è trascorso da allora, ma a questa delibera non è stata ancora data esecuzione. Farebbe bene, il sindaco di Pieve Torina, a spiegare al territorio e alla comunità quali sono i passaggi tecnici da compiere così da fugare ogni dubbio, visto che la delibera giace ancora inattuata. Gentilucci – continua Sborgia- dovrebbe spiegarci altresì quali sono le altre problematiche di cui parla, è un dovere nei confronti di tutto il territorio. Il prossimo 24 ottobre ci sarà una riunione tra con la presenza di Prefettura e i Carabinieri, quella sarà la sede giusta per tradurre nei fatti quanto dice il primo cittadino di Pieve Torina."
“La nostra intenzione - incalza il primo cittadino camerte – non è quella di uscire dall’Unione Montana, come afferma il presidente. Ricordo che noi abbiamo sostenuto il rinnovo della presidenza di Gentilucci nonostante le molteplici criticità presentate in questi ultimi anni dall’Unione Montana Marca di Camerino; difficoltà palesi di funzionare rispetto alle altre. Il nostro obiettivo è un'Unione Montana che cresca e che possa offrire ulteriori servizi e che si riappropri del ruolo di guida che ha sempre avuto nel passato, essendo stata la prima a nascere. L’Unione Montana di Camerino deve essere inclusiva e reintegrare quei comuni che sono stati esclusi. Per tali ragioni bisogna smetterla di alimentare personalismi e fare atti concreti per il territorio”.
“La caserma nello stabile dell’Unione Montana – conclude Sborgia - è l’assicurazione di un servizio per tutto il territorio che va da Castasantangelo sul Nera a Matelica, chiediamo quindi fatti concreti”.
ll presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci, interviene con una nota sulla vicenda della caserma della Compagnia Carabinieri di Camerino in risposta alle dichiarazioni del sindaco di Camerino, Sandro Sborgia (Leggi qui).
“Alimentare una polemica non è nel mio stile, ma il linguaggio a tratti sibillino del sindaco di Camerino Sborgia merita una replica netta e chiara, che non lasci adito ad alcun dubbio – afferma Gentilucci -. Esiste ed è già stata firmata dal sottoscritto una delibera esecutiva con cui si garantisce la disponibilità dell’Unione Montana Marca di Camerino ad ospitare la caserma della Compagnia Carabinieri di Camerino: è la numero 16 del 27 dicembre 2018, che attesta una volontà di collaborazione dell’Unione manifestatasi ben prima dell’affacciarsi del sindaco Sborgia nell’agone elettorale camerte. Ma il problema, come ho cercato di chiarire in una precedente nota, consiste nel fatto che vi sono passaggi di natura politica, che competono al sottoscritto e al consiglio dell’Unione Montana, che sono stati già compiuti come appunto la delibera di cui sopra, e passaggi di natura tecnica che sono in capo ad altri soggetti e per i quali attendiamo una definizione certa, senza alcuna invasione di campo o prevaricazione da parte della componente politica. Le firme non si mettono a casaccio, si mettono per suggellare procedure e atti che hanno ottenuto tutte le autorizzazioni dagli uffici competenti”.
“Non sarò certo io – continua il presidente dell’Unione Montana - a invadere ruoli e spazi che non mi competono, per cui Sborgia si metta l’anima in pace e stia sereno perché se c’è qualcuno che si è fatto in quattro per trovare una soluzione che non dia adito a dubbi o ripensamenti in merito alla collocazione della caserma, quel qualcuno è il sottoscritto. In realtà, la sensazione è che Sborgia cerchi un pretesto per sganciarsi dall’Unione Montana nella convinzione che chi fa da sé fa per tre. Ma in politica non funziona così. In politica vale un altro detto: “l’unione fa la forza”. Occorre quindi cercare la massima condivisione per rafforzare insieme un territorio che ha bisogno di essere rafforzato e aiutato a crescere, e ci si aspetterebbe da un sindaco di una città guida come Camerino maggiore capacità di ascolto e collaborazione e meno ultimatum, che servono ben poco a risolvere problemi complessi”.
"Sono certo – conclude Gentilucci - che Sborgia tornerà sui suoi passi riconoscendo il lavoro sin qui realizzato con serietà e professionalità dall’Unione Montana, per questa vicenda e per tutti i servizi che questa svolge a vantaggio delle comunità dell’intero territorio camerte”.
Nutrita la partecipazione marchigiana e maceratese di Fratelli d’Italia alla manifestazione del centrodestra riunito ieri a Roma. In centinaia sono partiti per raggiungere piazza San Giovanni guidati dall’onorevole Francesco Acquaroli e dal consigliere regionale Elena Leonardi, presenti sin dalla prima mattina ai banchetti per la raccolta delle firme.
"Tematiche che il leader nazionale, Giorgia Meloni, nel suo accorato intervento pregno di una forte concretezza che ha scaldato piazza San Giovanni, ha riportato all’attenzione nazionale: le battaglie come quella contro lo ius soli, già fatta con la raccolta firme in tutta Italia, ma anche quelle per le quali ha rilanciato dal palco l’impegno di Fratelli d’Italia, come la raccolta firme sul presidenzialismo e l’abolizione dei senatori a vita" spiegano da Fratelli d'Italia.
“Una piazza partecipatissima quella che ieri ha tracciato la linea per un centrodestra unito, in contrapposizione agli inciuci di palazzo il cui unico obiettivo dichiarato è quello di non dare spazio alla volontà della maggioranza degli elettori – ha commentato il capogruppo Fdi, Elena Leonardi –. Una piazza, è bene sottolinearlo, senza alcun disordine, come invece siamo abituati a vedere in altre occasioni, una manifestazione di popolo che sancisce sicuramente un malcontento nei confronti delle forzature del Governo e che preannuncia una volontà diversa da parte dei cittadini, come già espresso in tutte le ultime tornate elettorali. Temi, quelli nazionali, che a cascata ricadono anche sulla nostra Regione. Impossibile infatti non tracciare il parallelismo tra quando accaduto al Governo e quello che potrebbe verificarsi nelle Marche a seguito del voto, dopo le modifiche che il centrosinistra in Regione appoggiato dal Movimento 5 Stelle ha apportato alla legge elettorale. Anche nelle Marche vogliono prepararsi il campo a trucchetti e strategie per evitare che la volontà popolare possa trovare compimento nelle istituzioni, esattamente come avvenuto per il governo rosso giallo e come ieri piazza San Giovanni ha dimostrato di non poter accettare”.
Un successo che va ben oltre le rosee attese del gruppo Mogliano 313 per l’incontro dal titolo “Casa di riposo, facciamo chiarezza”. All’incontro molti nomi eccellenti, il Dottor Franco Pesaresi, Direttore dei servizi alla persona asl Jesi, il Sociologo Marco Vergnani (che con il suo intervento frutto della sua esperienza professionale e dalla personale visione del tema, ha commosso e trascinato la platea), la storica Anna Luchetti, già Sindaco di Mogliano, l’Avvocato Alberto Binanti, legale del Codacons di Macerata, l’Architetto Antonio Pagnanelli in rappresentanza di Italia Nostra di Macerata, il geometra Marco Verdicchio, oltre ai consiglieri di Mogliano 313.
Una serata molto sentita che trae le sue origini dalla decisione del Comune di abbandonare la vecchia sede della casa di riposo a Santa Colomba per la realizzazione di una nuova struttura di dimensioni più che raddoppiate in un area verde che i cittadini sentono propria. La realizzazione sarebbe in collaborazione con un privato che interverrebbe contribuendo in quota pari alla spesa stimata in sette milioni di euro come dalla relazione commissionata dal comune. Ed è proprio l’investimento del comune uno dei punti che preoccupa il gruppo consiliare, visto che i fondi dovrebbero essere quelli chiesti per i danni del terremoto per la vecchia sede e che dovrebbero essere girati sulla nuova struttura.
Nella serata è stato dimostrato, con un ampia scorta documentale dal geometra Marco Verdiccio, che i danneggiamenti provocati dal sisma nella struttura di Santa Colomba sono in linea con gli interventi possibili in analoghe strutture, ipotizzando investimenti per il ripristino e l’adeguamento sismico della porzione della struttura interessata da danni. Interessantissima la lezione storico-culturale della dottoressa Luchetti che ha permesso di conoscere la datazione dell’area (circa 1000 d.c.) e le numerose citazioni in importanti documenti storici.
Oltre alla completa illustrazione della situazione attuale dell’area, degno di nota l’intervento dell’Avvocato Binanti del Codacons, associazione chiamata in causa dal gruppo Mogliano 313, che ha sottolineato come la delibera del Comune sia priva delle basi amministrative in quanto basata su una documentazione del 2011 illustrata in sala, di cui, alla luce dei fatti, si è frainteso o travisato il contenuto e senza effettuare una perizia preventiva sulla fattibilità delle opere di ripristino.
"È palese come la Delibera possa, in via giudiziale, essere annullata e non è un onere solo dell’opposizione, ma chiunque ne abbia diritto può chiederne l’annullamento nelle opportune sedi – ha affermato Binanti – anche qualsiasi semplice cittadino può richiederlo e Codacons garantisce sin da ora il pieno appoggio. Credo però che alla luce della documentazione portata e degli approfondimenti fatti dal gruppo consigliare Mogliano 313, anche se avrebbe dovuto farlo il Comune prima di emanare la delibera, l'Ente pubblico possa tornare sui suoi passi e mettere in atto quella valutazione mancante nel processo amministrativo senza quindi la necessità che altri debbano intervenire per fermare l’iter.
Un ottimo esempio di messa in atto di un vecchio motto “Ad unum pro civibus vigilantes” messo in campo dal Gruppo Mogliano 313, alla presenza degli altri gruppi di minoranza e con il rammarico dell’assenza di rappresentanza dei gruppi di maggioranza, invitati all’uopo.
"Dopo 5 anni dal suo primo montaggio, nel Natale 2019 torneranno nel corso persiani le famose luminarie "favolose" che rappresentano il testo della poesia de "L'Infinito". Al di là che con il Natale e le sue iniziative, non ha nulla a che fare, è la sua realizzazione pacchiana che mi preoccupa." Così Enrico Fabraccio, capogruppo della lista #recanatinelmondo e membro della III e V Commissione del comune di Recanati.
"Il colore ghiaccio e le lettere in grassetto che le rendono anonime non hanno nessuna relazione con la vera poesia. La novità e il voler bene a Recanati hanno oscurato un po' nel tempo la verità della poca eleganza di queste luminarie in tanti animi di cittadini recanatesi - continua il capogruppo -. Ma oggi, non mi sembra tanto onorevole vedere spendere 30mila euro a un'amministrazione che si sta rendendo famosa per l'unica frase "non ci sono i soldi per nulla" e che taglia fondi alle cooperative del verde, abbandona i parchi e taglia lo stipendio alle persone in difficoltà."
"Mi auguro che altri politici recanatesi possano dire la verità ed esporsi per evitare di accomunare la tradizione recanatese alle tradizioni popolari dell'entroterra di un sud Italia lontano che con la città della poesia non c'entra davvero nulla" conclude Enrico Fabraccio.
"In questa fase dobbiamo avere tutti la forza di mettere da parte i personalismi ed individuare insieme una candidatura adeguata per il bene di Macerata, che riporti la città ad avere un ruolo centrale nella Provincia". Così il consigliere comunale e provinciale Deborah Pantana interviene in vista del percorso di avvicinamento alle elezioni amministrative del 2020, in cui i cittadini di Macerata saranno chiamati ad eleggere il nuovo sindaco, il giorno dopo l'inaugurazione della sede della Lega in via Roma (leggi qui).
"La candidatura sarà supportata da una squadra che avrà il suo nucleo centrale nel gruppo del centro-destra - prosegue Pantana -, ma che mi auguro abbia la forza di guardare anche oltre e coinvolgere tutti i cittadini che abbiano la nostra stessa voglia di determinare la rinascita della nostra città. Sono sicura dell’unità di intenti delle forze politiche del centro-destra: tutti insieme raggiungeremo l’obiettivo. Per questi motivi non posso che concordare con quanto detto da Maurizio Mosca sugli errori commessi cinque anni fa".
"Per quanto riguarda tutte le altre forze in campo del Centro Destra, come già accordato, strada facendo nessuno dovrà uscire fuori dal coro che ora accomuna gli intenti dell’insieme. Il fallimento dell’attuale amministrazione comunale, che ha individuato nell’assessore Ricotta la garanzia di una prosecuzione della propria azione amministrativa, è sotto gli occhi di tutti. Ora dobbiamo metterci a disposizione per creare una squadra che sia capace di riportare a Macerata il baricentro dell’economia e della cultura provinciale e regionale" conclude Pantana.