"Il Sistema di gestione dei rifiuti nella provincia di Macerata nei prossimi anni rischia il collasso a causa dell’ingiustificato ritardo nell’ individuazione di una nuova discarica provinciale che dovrà sostituire quella di Cingoli, in fase di esaurimento nell’anno 2021". Lo afferma Deborah Pantana, candidata al consiglio regionale delle Marche con il centrodestra, riguardo al tema della realizzazione della nuova discarica provinciale.
"Non è pensabile - prosegue Pantana nella nota - realizzare la nuova discarica né nelle aree interne martoriate dal sisma né a Recanati, la città di Leopardi. La realizzazione di un impianto di smaltimento dei rifiuti come la discarica avrebbe su quei territori vulnerabili, di alto valore paesaggistico e culturale, un impatto ambientale molto significativo e negativo per l’economia locale e per il turismo che rappresenta un motore di sviluppo fondamentale di queste aree. - prosegue la candidata - Il problema dunque si pone in tutta la sua gravità, sia in termini ambientali, sia in termini di sostenibilità economica in una fase in cui i rifiuti invece di diminuire, tendono ad aumentare. Negli ultimi due anni i rifiuti indifferenziati sono aumentati del 4,3%: nel 2018 erano 43.822 tonnellate nel 2019 sono diventati 45.760".
"Se non verranno adeguatamente affrontate le numerose criticità del sistema di gestione dei rifiuti in ambito provinciale e regionale si rischia il collasso ed una crescita esponenziale della tariffa di smaltimento che i cittadini vedranno peraltro già da quest’anno aumentata del + 6,6%. Fin troppo evidente è che la politica di gestione dei rifiuti sin qui perseguita dal centro sinistra si è rivelata del tutto inadeguata ed inefficiente sotto tutti i profili: non si può continuare a immaginare di risolvere il problema pensando alla discarica come l’ unica soluzione per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati e dei sovvalli delle raccolte differenziate".
"Nelle Marche su una produzione annuale di oltre 800 mila tonnellate di rifiuti quasi il 40% finisce ancora in discarica, mentre in Lombardia solo il 4% con una tariffa pro capite più bassa del 20% rispetto alle Marche. Questo dimostra che in Italia ci sono regioni come la Lombardia, che adottano da anni soluzioni tecnologiche innovative, sostenibili dal punto di vista ambientale ed economicamente vantaggiose in grado di affrontare il problema 'discariche', ma finora non si comprende il motivo per cui non sono state ancora adottate nella nostra regione". Aggiunge la candidata.
"Questo a causa del piano regionale dei rifiuti approvato nel 2015 dal centro sinistra che ha dimostrato di essere del tutto inadeguato e superato: ad esempio non è stata prevista la possibilità di realizzare un impianto regionale in grado di valorizzare dal punto vista energetico una risorsa energetica, come la 'frazione secca' dei rifiuti urbani ed assimilabili, che finisce sotto terra in discarica. Se fosse stato realizzato un impianto del genere nelle Marche oggi non ci troveremmo ad affrontare la questione della localizzazione di una nuova discarica in provincia di Macerata. Non solo, le previsioni quinquennali del piano regionale sulla produzione dei rifiuti risultano sbagliate, per la provincia di Macerata si era stimata per il 2019 una produzione di rifiuti urbani di 146 mila tonnellate invece la produzione effettiva è stata pari a 166 mila tonnellate, ovvero il 13,7% in più" - prosegue Pantana nella nota - .
"Chi guiderà la regione Marche per i prossimi 5 anni, avrà un ruolo fondamentale nel definire una nuova strategia di gestione dei rifiuti, e le loro scelte ricadranno sulla vita di tutti i cittadini. Nelle Marche manca una gestione integrata dei rifiuti ed una base impiantistica matura e solida. Mancano impianti di riciclaggio per la frazione organica e umida (digestori anaerobici, compostaggio di qualità, bioraffinerie), mancano impianti per la gestione dei fanghi di depurazione civili. - afferma Deborah Pantana - Mancano impianti per il recupero energetico dei rifiuti combustibili sia urbani che speciali originati a valle della raccolta differenziata o dalla stessa raccolta indifferenziata (infatti continuiamo a smaltirli in discarica). Su questo il centro destra ha le idee chiare: la transizione verso l'economia circolare cambia lo scenario, la natura ed il tipo di impianti da realizzare, ma non c'è 'circular e green economy' senza innovativi impianti di recupero, di riciclaggio e di valorizzazione energetica della 'frazione secca'".
La candidata al consiglio regionale nella sua dichiarazione afferma che "Senza un’ impiantistica adeguata il sistema 'Marche' va in crisi, con conseguenze su cittadini e sulle imprese. Una politica industriale dei rifiuti deve porsi l'obiettivo di aumentare la raccolta differenziata ed allo stesso tempo quello di allineare i costi dei trattamenti a quelli degli altri paesi europei, conferendo alla filiera quell'efficienza, senza la quale si generano costi aggiuntivi che rendono il sistema non competitivo".
"La nostra è una proposta che vuole raggiungere gli obiettivi ambientali (riciclaggio, recupero, anche energetico, e meno discariche) ma anche generare valore aggiunto, investimenti pubblici e privati, ricchezza e posti di lavoro stabili e qualificati, ed innovazione per un settore centrale nelle politiche green. Una scelta urgente già negli anni scorsi, ma che diventa indispensabile dopo la crisi Covid19" . Conclude la candidata al consiglio regionale delle Marche Deborah Pantana.
Fracesco Battistoni, commissario regionale di Forza Italia Marche, ha in data odierna nominato l'ing. Corrado Perugini responsabile organizzazione regionale per conto del partito che lui rappresenta."Comunico che ho provveduto oggi alla nomina dell'ing. Corrado Perugini, attuale vicecoordinatore provinciale di Forza Italia di Macerata, a responsabile regionale del settore organizzazione di Forza Italia - annunicia Battistoni - Corrado ha seguito in prima persona gli adempimenti validi alla presentazione delle liste per le elezioni regionali e quelle comunali. Con grande dedizione lavora da mesi a tutti gli appuntamenti del nostro coordinamento con serietà e spirito di abnegazione".
"La sua nomina a dirigente regionale è il frutto di un percorso di meritocrazia che come movimento politico abbiamo deciso di riprendere in mano. Forza Italia sta lavorando sodo sul territorio - sottolinea il commisario di Forza Italia - lo sta facendo adottando un criterio molto semplice: selezionare la classe dirigente dal basso, valutando l'affidabilità e l'attaccamento ai valori di Forza Italia - e conclude - All'ing. Perugini auguro buon lavoro, con l'auspicio che possa continuare a supportare, in maniera impeccabile come fatto fin'ora, le attività del nostro partito sia in questa campagna elettorale che dopo".
Giorni di piena attività per l’ufficio Elettorale del Comune in vista delle consultazioni per l’elezione del presidente della Giunta regionale e del Sindaco di Macerata, per il rinnovo dei consigli regionale e comunale e per il Referendum popolare confermativo della modifica alla legge costituzionale che diminuisce il numero dei senatori e deputati della Repubblica.
Dopo la scadenza del termine per la presentazione delle candidature e la verifica degli atti presentati, la Commissione elettorale ha ammesso alle prossime elezioni del 20 e 21 settembre tutte le 21 liste escludendo dalla competizione una candidata della lista Macerata Bene Comune per la mancanza di una certificazione che si attendeva dal paese di origine ma che non è giunta in Comune nei termini di scadenza. Nella stessa seduta ha poi estratto a sorte l’ordine con il quale i nomi dei candidati a sindaco e delle liste collegate appariranno sulla scheda elettorale.
Questo l’esito:
Al primo posto Narciso Ricotta con le otto liste a lui collegate elencate in questo ordine:
1. La nostra città (23 candidati)
2. Macerata insieme (29)
3. Macerata Bene Comune (25)
4. Italia Viva (24)
5. Macerata rinnova (23)
6. I moderati per Ricotta sindaco (24)
7. Partito Democratico (32)
8. La Città di tutti (23)
Al secondo Alberto Cicarè e due liste:
1. Potere al popolo (24 candidati)
2. Strada Comune (25)
Al terzo Gabriele Micarelli con
1. Macerata lavora (24 candidati)
Al quarto Roberto Cherubini con tre liste collegate:
1. MaceratAmica (29 candidati)
2. Macerata per l’ambiente (22)
3. Movimento 5 stelle (23)
Quinto posto per Sandro Parcaroli con sette liste collegate:
1.Forza Italia (24 candidati)
2. Civici per il Popolo della famiglia (32)
3. Fratelli d’Italia (25)
4. Nuovo Cdu (25)
5. Lega Salvini Macerata (32)
6. Udc (32)
7. Sandro Parcaroli sindaco (31)
In ottemperanza a quanto disposto da una Circolare del Ministero dell’Interno che, tramite l’Anci, invitava i Comuni a valutare la possibilità di avvalersi di edifici diversi dagli istituti scolastici dove poter allestire le sedi dei seggi elettorali, il Comune di Macerata per le prossime consultazione del 20 e 21 settembre ha individuato cinque diverse collocazioni per 21 delle 44 sezioni elettorali. Questa operazione permetterà di non interrompere l’Anno scolastico che avrà inizio il 14 settembre. Vediamo quali sono e quali sezioni sarà possibile spostare.
I seggi numero 3, 4, 5 e 20 vengono trasferiti dalla scuola secondaria di primo grado di via Capuzi all’ Istituto salesiano don Bosco dove troveranno nuova sede anche le sezioni numero 21 e 22 prima ospitate nella scuola infanzia/primaria De Amicis. Le sezioni 6 e 23 si spostano dall’ex scuola elementare Castelfidardo-Liceo Classico di Galleria Luzio, all’ex mattatoio di via Panfilo dove troveranno posto anche i seggi 7, 8 e 9 prima posizionati nella scuola infanzia/primaria di via Panfilo. Al Circolo Acli di via Galasso da Carpi (quartiere le Vergini) saranno ospitati i seggi 14 e 15 prima posizionati all’interno del plesso Enrico Medi di via Ventura mentre, al Circolo santa Croce di viale Indipendenza saranno trasferite le sezioni 24, 25, e 29 prima situate nel plesso Dante Alighieri. Infine a Villa Potenza, i seggi 37, 38 e 39 dall’edificio scolastico Anna Frank di via dell’Acquedotto saranno trasferiti al Centro fiere di via De Gasperi mentre a Piediripa, nella sede del Circolo Acli di via Volturno 103, ci saranno le sezioni numero 42 e 43 ospitate precedentemente nel plesso scolastico Sandro Pertini di via Adige 5.
Sono ora in corso i lavori di manutenzione ordinaria per far sì che i nuovi locali individuati dal Comune mantengano le caratteristiche strutturali, di sicurezza e di conformità alla normativa elettorale. Gli elettori interessati al trasferimento delle sezioni di riferimento saranno avvisati tramite manifesti e avvisi posizionati in ciascun plesso e nei quartieri e frazioni di residenza.
“Macerata diventi una città attrattiva per le imprese e per chi produce non solo servizi ma anche beni, basta con questa politica amministrativa fortemente ideologizzata, lontana da tutti: da chi fa impresa, dai privati e dai cittadini”.
Questo è quanto dichiarato da Mattia Orioli, Nuovo CDU di Macerata, il quale spiega: “Oggi siamo ad un bivio, il 20 e 21 settembre saranno date importanti per la nostra città, e su questo occorre osservare come ci siano visioni non solo amministrative, ma anche politiche diverse, infatti mai come in questi ultimi 20 anni, la città è stata vittima di uno schiacciamento in una posizione (quella sinistra fortemente ideologizzata e radica chic) lontana da chi lavora e vuol creare lavoro e distante dalla forza propulsiva del mondo solidale e liberale che di fatto ha ricostruito l’Italia ed anche la nostra città nel secondo dopoguerra. Questa forzatura ideologica – politica, avvenuta a Macerata, la si può rinvenire in diversi ambiti, dalla cultura alla sicurezza e così via, tra cui anche il mondo dell’impresa e del privato, e noi del Nuovo CDU, vogliamo evidenziare come Macerata, abbia subito in senso negativo e regressivo proprio gli effetti di questa morsa ideologica, la quale, vede ancora il privato con diffidenza e ostilità”.
A questo oggi, sottolinea Orioli dobbiamo porre uno stop ed un rimedio e aggiunge: “per noi il privato va salvaguardato, aiutato nel fare impresa, incentivandolo a tornare in città con una serie di atti ed iniziative volte a garantire supporto e la dove possibile agevolazioni, e per questo occorre una vera diminuzione della burocrazia anche attraverso il rafforzamento e lo sviluppo maggiore dello strumento sportello unico per le imprese, affinché sia più semplice fare imprese e creare lavoro a Macerata”.
Orioli conclude: “il Coronavirus e la crisi economica preesistente danno purtroppo uno scenario difficile, ed in città lo è ancora di più per via di questo sistema ideologico stantio, mai come oggi dovremmo apprezzare chi crea lavoro, perché vi è bisogno di occupazione per tutti, specialmente per i giovani, più delle volte costretti ad andarsene in altre città per trovare impiego. Per questo dico ai Maceratesi che Sandro Parcaroli, è l’unica alternativa a questo sistema, e tutti insieme potremmo riavviare quel processo e quelle condizioni dove lavorare e fare impresa a Macerata è possibile, la sua storia d’imprenditore lo dimostra, investendo con forza e resistenza proprio a Macerata, sul territorio, malgrado questi ostacoli, e questa tenacia e la visione di libertà, di lavoro e solidarietà possono essere una risposta concreta alla crisi economico –sociale che dobbiamo senza dubbio tutti insieme affrontare, e noi del N.CDU saremo in prima linea su questo, che di fatto è parte della nostra stessa storia e cultura politica”.
“Il diritto all’istruzione e la scelta educativa dei genitori sono diritti inalienabili e non è ammissibile che un funzionario dello Stato li neghi con i suoi atti d’imperio”. Lo affermano Riccardo Augusto Marchetti, deputato e coordinatore della Lega nelle Marche e la deputata marchigiana Giorgia Latini, che ha raccolto le firme di tutti i deputati marchigiani della Lega per un’interrogazione urgente al ministro della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina per chiedere chiarimenti sulla “manifesta ostilità che il dottor Marco Ugo Filisetti, dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche manifesta contro il Convitto "Giacomo Leopardi" di Macerata”.
Animatrice di questa iniziativa è Anna Menghi, consigliere comunale a Macerata. “Ritengo – chiarisce Anna Menghi – che la battaglia del Convitto sia prima di tutto una battaglia a difesa di un presidio di cultura, di un modo d’intendere l’educazione come servizio e come formazione del cittadino ed è inammissibile che proprio dall’ufficio regionale del ministero venga un attacco sistematico a una delle istituzioni scolastiche più prestigiose d’Italia e unico convitto nazionale delle Marche”.
Ricorda Anna Menghi: “Il Comitato di cittadini che si è costituito in seno al Convitto Leopardi ha portato avanti una giusta rivendicazione di spazi per la scuola e per il Convitto, ha chiesto con forza che il Comune di Macerata si impegnasse a restaurare la prestigiosissima sede storica dell’ex convento dei Domenicani lesionata dal terremoto, guadagnadosi la vicinanza mia e della Lega, da sempre a fianco di questi cittadini che difendono il diritto all’istruzione dei figli e insieme a esso il valore culturale dell’istituzione Convitto. - queste le parole del consigliere comunale - Oggi si viene a sapere che il dottor Flisetti ha operato altri tagli di personale al Convitto: sappia lui, così come i genitori, i docenti, il personale del Convitto e i ragazzi che il Convitto ospita e forma, che la Lega intende fare della difesa del “Leopardi” una "battaglia nazionale”.
L’onorevole Giorgia Latini aggiunge: “Abbiamo incalzato il ministro Azzolina sulla ripartenza della scuola il 14 settembre. La Lega sarà inflessibile, ma non vorremmo che l’atteggiamento del dottor Filisetti fosse ispirato da logiche dilatorie o, peggio ancora, da sprezzo delle leggi e dei cittadini come peraltro la gestione surreale e confusionaria della ripartenza della scuola ha dimostrato. - afferma la deputata marchigiana - Siamo pronti a fare del Convitto un emblema della nostra battaglia per una scuola sicura, efficace, al servizio della comunità."
"E’ anche il caso di ricordare che il Ministero è stato trascinato davanti ai giudici del Tar di Ancona e sanzionato a causa delle determinazioni del dottor Filisetti e che i sindacati contestano apertamente l’operato di questo dirigente. - puntualizza Giorgia Latini - Perciò abbiamo ritenuto doveroso e necessario chiamare direttamente in causa il ministro”.
A mobilitare, su sollecitazione di Anna Menghi, l’onorevole Latini e tutti gli altri deputati marchigiani della Lega (Tullio Patassini e Luca Rodolfo Paolini che firmano anche loro l’interrogazione), è l’ultimo provvedimento assunto dal dottor Filisetti che taglia di ulteriori due unità il personale a disposizione del Convitto nazionale "Giacomo Leopardi", di fatto rendendo impossibile l’erogazione dei servizi di semiconvitto.
Nell’interrogazione – chiariscono l’onorevole Latini e Anna Menghi – si chiede conto di alcune affermazioni del dottor Filisetti, che in un’ intervista rilasciata al quotidiano "Il Resto del Carlino" lo scorso 6 marzo, affermava: 'Il Convitto non è una scuola, ma un Convitto. Che poi possa assicurare ai suoi ospiti l’istruzione obbligatoria tramite dei corsi annessi è un altro discorso, ma non è una scuola.'
"Ora – sostengono Latini e Menghi – è di tutta evidenza che questa dichiarazione contrasta con precise disposizioni di legge (articoli 1 e 6 Legge 9 marzo 1967, n. 150. Ordinamento delle scuole interne dei Convitti nazionali. G.U. 6 aprile 1967, n. 86). Inoltre il Direttore dell’Ufficio Regionale Scolastico delle Marche ha ignorato la dotazione stabilita dal Ministero, operando continui e arbitrari tagli del personale e arrivando a predisporre motu proprio la formazione di una classe prima a tempo normale, anziché due per la scuola primaria del Convitto Nazionale "Leopardi" di Macerata e la formazione di una classe prima a tempo normale, anziché nessuna per la primaria “G. Mameli” dell’I.C. “Mestica” di Macerata. Le iscrizioni in eccedenza sono state riorientate verso quest’ultima. Inoltre, è stato disposto il numero massimo di 4 classi per il Convitto, in base al limite delle risorse di personale educativo".
"E’ di tutta evidenza – notano l’onorevole Latini e Anna Menghi – che vi è una volontà precisa di penalizzare il Convitto di Macerata richiamando inesistenti disposizioni ministeriali in totale disprezzo dei diritti costituzionali dei genitori in merito alla scelta educativa".
Da ciò nasce l’interrogazione dei parlamentari della Lega al ministro Lucia Azzolina con la quale si “chiede sostanzialmente – illustra l’onorevole Latini – che venga ripristinato l’organico pieno del Convitto Nazionale "Giacomo Leopardi" così da poter assicurare anche a fronte dell’emergenza Covid il corretto funzionamento del Convitto con l’erogazione di tutti i servizi, che venga accertata la legittimità dell’operato del dotto Marco Ugo Filisetti anche attraverso un’ispezione ministeriale sulla gestione dell’Ufficio Scolastico regionale, che venga sancita come peraltro è per legge l’operatività del Convitto Giacomo Leopardi come Convitto Nazionale nella pienezza della sua funzione educativa, formativa e sociale. Chiediamo anche al ministro se non ritenga necessario adottare provvedimenti di censura dell’operato del dottor Filisetti che ha prodotto anche un conflitto in sede di giustizia amministrativa tra famiglie ministero della pubblica istruzione ledendo gravemente il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni e ha a nostro avviso operato negando diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione”.
“L’aumento del numero dei turisti che quest’estate hanno raggiunto Macerata è stato tangibile e per certi aspetti sorprendente”. È quanto osserva il candidato sindaco della lista civica “Strada Comune” Alberto Cicarè riguardo al flusso turistico che ha interessato il capoluogo in questa difficile estate, segnata dal coronavirus.
“La vocazione turistica nuova e inaspettata di Macerata – osserva Cicarè - va coltivata con grande attenzione e sensibilità: tutta la città può diventare più attraente se riusciamo a creare un ambiente urbano di elevata qualità, con attività culturali diffuse, servizi a cittadini e imprese moderni, offerta commerciale rinnovata e coinvolgente”.
In questo senso il candidato della lista "Strada Comune" lancia una proposta dedicata "a un importante target turistico, in costante crescita, quello dei camperisti".
"I camperisti amano visitare i luoghi ma sono attratti anche dalle aree dove possono sostare. - fa notare Cicarè - A Macerata la struttura esistente, sotto il parcheggio Paladini, ha come pregio la prossimità allo Sferisterio ma non è sicuramente indicata per una sosta prolungata: è un piazzale senza un albero, priva di qualsiasi elemento di accoglienza turistica.” precisa il candidato sindaco.
“Grazie agli spunti forniti dal camperista Mirko Marcolini, abbiamo pensato ad una nuova collocazione suggestiva nell’area dell’ex Manicomio. Un posto comunque vicino al centro storico, immerso nel verde, adatto alle famiglie con bambini. – questa l’osservazione del candidato sindaco per ‘Strada Comune’ e 'Potere al Popolo'- Macerata potrebbe così essere oggetto di una permanenza prolungata, per una visita completa della città e del territorio, con un piccolo investimento si avrebbe una struttura di richiamo, portatrice di benefici per tutta la città.”
Alberto Cicarè conclude sottolineando come il suo focus su "cose fattibili, realizzabili in poco tempo e inserite in una visione più ampia di sviluppo della città: siamo sognatori, ma con gli occhi ben aperti sulla realtà.”
L'avvocato Bruno Mandrelli, ex consigliere comunale di Macerata, è intervenuto sul referendum confermativo del taglio dei parlamentari, cui gli elettori saranno chiamati ad esprimersi parallelamente alle consultazioni per le elezioni amministrative e regionali i prossimi 20 e 21 settembre. Un referendum che per Mandrelli "rischia di passare sottotono".
Di seguito il contenuto integrale della lettera a sua firma inviata alla nostra redazione:
"Nelle prossime settimane, comprensibilmente, il dibattito politico e l’informazione locale si concentreranno più sulle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre, comunali e regionali, che sul referendum confermativo del taglio dei parlamentari che, fatalmente, rischierà di passare sottotono.
Tuttavia, essendo quello referendario, a parere di chi scrive un appuntamento importante, senza che ciò involga valutazione alcuna sulle vicende cittadine credo che debba esser detto con nettezza che non tutto il Partito Democratico è d’accordo con la sforbiciata di deputati e senatori approvata dal Parlamento.
Il voto favorevole alla legge da parte del PD è oggettivamente una sorta di preliminare indicazione per il voto referendario, indicazione peraltro ancora incerta e distratta (basti leggere cosa diceva solo poco tempo fa il PD sull’argomento, evidentemente lo si è dimenticato) e c’è da sperare che la preannunciata e comunque tardiva riunione della direzione nazionale ci metta una pezza lasciando, come minimo, libertà di voto.
Chiarisco che non c’è in me pregiudiziale sulla riduzione del numero dei parlamentari in sé e per sé, al di là dell’aspetto relativo ai risparmi che ne deriverebbero che reputo di scarso rilievo (meno di una goccia, nel mare del debito pubblico nazionale); così come a livello cittadino si è passati per legge da 40 a 32 consiglieri comunali, diminuire di circa un terzo il numero di deputati e senatori non mette in discussione la democraticità di fondo un sistema. Quel che verrà a mancare, così come è avvenuto a livello locale, è quel poco di sale che rende vivo e più libero il dibattito politico, essendo fenomeno naturale e verificato che più le assemblee elettive sono ristrette e più tendono conformisticamente ad omologarsi ai sindaci di turno.
Ma la vera pregiudiziale è quella relativa alla incapacità dell’attuale dirigenza politica italiana di guardare al di là del proprio naso e al disinteresse per una “riforma” che viaggi con il necessario e preliminare (al limite contestuale) quadro di modifiche, anche costituzionali, perché di queste abbiamo effettivamente bisogno, che rendano la potenziale diminuzione del numero dei membri del Parlamento compatibile con il complessivo sistema istituzionale oltre che rispettosa del diritto dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti. E dire, come pur si dice con imperdonabile disinvoltura, che ci si penserà dopo (aggiungo che i profili da trattare sono più d’uno, non solo la legge elettorale) francamente induce a sgomento e preoccupazione.
Personalmente, quindi, invito ad andare a votare ed a votare no, cercando di far capire che non si può usare il Parlamento come mera merce di scambio sull’altare della sopravvivenza del governo nazionale: con il Movimento 5 Stelle si può e si deve ragionare, non foss’altro che per rispetto ai loro elettori, ma le intese vanno trovate, se possibile, sulle cose da fare e su chi sarà delegato a farle (non è vero che uno vale uno), prima e non dopo, tanto a livello nazionale che locale, evitando, per tale ultimo, i quantomeno fuori luogo “mercati delle vacche” di cui abbiamo letto nei giorni scorsi in punto di alleanze per le elezioni regionali".
Nella cornice del litorale civitanovese, sono stati presentati ufficialmente ieri i candidati della lista "Marche Coraggiose", alla presenza di Maurizio Mangialardi, candidato presidente del centrosinistra alle elezioni Regionali in programma per il 20 e 21 settembre prossimi.
"Saremo la voce critica del centrosinistra - ha esordito Montesi, segretario regionale di Articolo 1 -, non tutto è andato bene nella precedente amministrazione e la nostra coscienza critica è fondamentale per cambiare".
Diversi e complementari i due capolista, Francesco Bravi di Cingoli, imprenditore dell'agroalimentare biologico, attento all'ambiente e al territorio (soprattutto quello montano devastato dal terremoto), e Paola Petrelli di Civitanova Marche, psicologa, impegnata presso il centro per l'impiego e per la tutela dei disabili: entrambi hanno scelto di aderire a "Marche Coraggiose", superando le perplessità di un impegno gravoso.
"Nel gruppo che si stava coagulando attorno a Marche Coraggiose mi sono sentita a casa" ha confessato la Petrelli, testimoniando come il suo impegno per una sanità più giusta e i temi sociali siano stimolo comune.
Cristiana Cecchetti, anche lei di Civitanova, proveniente da un'esperienza con la precedente amministrazione comunale di centrosinistra e dal mondo delle sardine, ha rincarato la dose: "è importante fermare questa destra fascista, in questo gruppo mi sono sentita libera di impegnarmi e lottare ancora".
"Con l'amministrazione Corvatta la mattina del 25 agosto 2016, alle 5, eravamo attivi per dare aiuto ai terremotati, è questa la passione e consapevolezza che serve in regione!" ha aggiunto.
Nella lista anche l'avvocato Giovanni Chiarella, di San Severino Marche, innamorato della carta costituzionale e dei diritti di eguaglianza e giustizia contenuti in essa: "Da essa si può ripartire per bloccare la privatizzazione in sanità e tutte le politiche neo liberiste di una destra distruttrice del senso della comunità" ha sottolineato.
Hoxha Ariana Kosova, albanese di origine e maceratese di adozione, ha attraversato l'Adriatico per trovare la sua nuova casa, prendere la sua quinta laurea e vedere riconosciuta la sua professionalità anche da questa sponda del nostro mare. Presidente della lega degli insegnanti albanesi in Italia, è interessata ai problemi dell'integrazione e al superamento dei pregiudizi. "Sono testimone diretta delle potenzialità che i migranti possono apportare al nostro paese" ha affermato.
Massimo Lambiase, farmacista trasferitosi da Battipaglia a Civitanova (di cui si è innamorato), ha trovato come "naturale estensione" della sua propensione la candidatura alle elezioni regionali.
Mangialardi ha ascoltato, ed ha avuto parole di elogio per "Marche Coraggiose" riconoscendo l'importanza della lista, anche per la sua visione critica. Il candidato del centrosinistra ha, infatti, riconosciuto come sia necessario voltare pagina dopo i 5 anni di governo Ceriscioli, in un'ottica di condivisione delle scelte.
Un programma di 10 punti strategici e un piano di azione basato su altrettante priorità settoriali operative ma soprattutto, secondo il candidato presidente della Regione Marche del centrodestra Francesco Acquaroli, deputato di Fratelli d'Italia, la volontà di "dare una visione e una prospettiva".
Il programma della coalizione 'RicostruiAmo le Marche', è stato presentato oggi da Acquaroli con i rappresentati delle sei liste che lo sostengono (Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia-Civici per le Marche, Udc-Popolari Marche, Movimento per le Marche e Civitas-Civici per Acquaroli).
"Il nostro programma non è una lista della spesa" ha sottolineato "spazia dall'economia a una sanità che deve tornare di territorio, dal turismo alla ricostruzione post-sisma che manca di certezza dal punto di vista normativo e procedurale, dalle infrastrutture alla sicurezza, toccando anche temi come il riequilibrio territoriale e la sinergie tra le varie realtà".
L'obiettivo è costruire "una nuova visione strategica. orientata alla crescita e al benessere di medio-lungo periodo", restituire "una visione comune aldilà dei campanili" e, in definitiva, un modello più forte di Regione.
Per leggere il programma elettorale completo presentato da Francesco Acquaroli, clicca qui
"Sono l'unico candidato su scala nazionale che tiene dentro la sua coalizione tutto il centrosinistra, da Articolo 1 fino a gran parte dei 5 Stelle visto che nella lista Marche Coraggiose c'è il capogruppo uscente di quel movimento. E' un grande sforzo per un progetto che parla dei marchigiani". Lo ha detto Maurizio Mangialardi, oggi ad Ascoli Piceno alla presenza del segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti.
Rivolgendosi a lui, Mangialardi ha fatto una richiesta: "dei 209 miliardi dell'Europa, circa 9 arriveranno alle Marche. Incontreremo il 27 agosto il ministro Gualtieri proprio per definire le nostre necessità e allora il Pd deve dare una grande mano alle Marche; perché abbiamo delle istanze, come le infrastrutture che non possono essere ricomprese nel semplice calcolo matematico in funzione di una percentuale tra superficie e popolazione". Tra le necessità: "l'A14, la Salaria, il collegamento con l'A24, la Fano-Grosseto".
"Quando si vota in sette Regioni ci sono sempre ripercussioni nella politica italiana, sulla destra, sul centrodestra, in linea di massima su tutti - ha sottolineato Zingaretti durante la conferenza -. Sarà un pronunciamento importante. Perciò non condivido gli opposti estremismi: sbaglia chi dice che è un referendum sul Governo perché non è vero, ma anche chi dice che al contrario si vota solo per il territorio. Sono opposte posizioni, entrambe parziali, perché un voto così importante in sette regioni, sarà anche un voto importante per gli scenari futuri della politica italiana".
In merito al referendum sul taglio dei parlamentari, il segretario del Pd si è così espresso: "Faremo fra qualche giorno la direzione nazionale del Pd per assumere un orientamento. Noi abbiamo deciso un anno fa di procedere al taglio dei parlamentari e parallelamente a fare modifiche regolamentari per rafforzare questo aspetto. Se questo non avviene, non è un problema del Pd che lo ha chiesto, ma di tutta la maggioranza. E confido che il presidente Conte e l'intera maggioranza capiscano che è un tema da affrontare".
"A me fa piacere francamente - ha concluso Zingaretti - che ora nel Paese cresca la consapevolezza del progetto di riforma, avviato con il taglio dei parlamentari, che coincida anche con una difesa delle istituzioni democratiche; questo è il nostro assillo e lo dico perché io stavo ai tavoli ad agosto dell'anno scorso quando si faceva un programma di Governo".
“Prediche, promesse non mantenute, prediche, sfilate elettorali ed ancora prediche. A quattro anni dal terremoto di Amatrice, dalle prime scosse di una lunga serie che ha devastato l'entroterra delle Marche nelle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, nulla è stato fatto. Il governo regionale se n'è lavato le mani, lasciandosi commissariare dal governo centrale, ed ogni commissariamento ha prodotto solo passerelle politiche e zero ricostruzione”. Dura l’accusa di Fabio Pasquinelli, candidato dalla Lista Comunista alla Presidenza della Regione Marche per le elezioni in programma i prossimi 20 e 21 settembre.
“Noi non vogliamo che la Regione sia ancora commissariata e ci impegniamo a prendere in mano la situazione, a ricostruire tutto e senza ulteriori ritardi - rincara la dose Pasquinelli -. È necessario ricostruire in sicurezza i comuni distrutti e ristrutturare quelli danneggiati. È necessario altresì mettere in sicurezza antisismica tutto il territorio regionale. Proponiamo l'istituzione di un consorzio regionale a controllo pubblico, che superi gli ostacoli burocratici e guidi la ricostruzione".
"Ci impegniamo a ricostruire il tessuto economico delle aree colpite dal sisma, a riportare subito, senza aspettare la conclusione dell'opera di ricostruzione, servizi e lavoro. Mi impegno a fare tutto questo" conclude Pasquinelli.
“Il Governo Conte studi Berlusconi e provvedimenti a L'Aquila: sono un esempio virtuoso". Lo afferma il senatore Francesco Battistoni, commissario regionale di Forza Italia Marche.
“Come ricordato dal Presidente Mattarella in questo tragico anniversario perno della nostra Costituzione è lo spirito di solidarietà che dovrebbe pervadere le istituzioni ad ogni livello” – continua Battistoni nella nota - .
È ora, quindi, che questo Governo, il quarto a susseguirsi dopo il sisma del 2016, si distingua dai precedenti, avviando un circolo virtuoso di snellimento della burocrazia e velocizzando la ricostruzione di queste zone che ad oggi risulta ancora incompiuta.
Mai come in questo anno è necessario colmare ritardi e distanze, per ridare ai cittadini e alle imprese la possibilità di guardare avanti.
Un esempio c'è già, ed è quello del Governo Berlusconi e di come ha affrontato la tragedia del terremoto dell’Aquila: ricostruzione, snellimento procedure, vicinanza alla gente, internazionalizzazione del problema”.
“Mi unisco quindi – conclude il commissario regionale di Forza Italia - all’appello del Capo dello Stato, costantemente presente e vicino come nessun altro alle popolazioni colpite dal sisma del 2016, affinché l'esecutivo lasci le passerelle e inizi a fare qualcosa per quella parte di Paese che sta ancora soffrendo terribilmente”.
Il candidato sindaco del centrosinistra Narciso Ricotta e l'ex Sostituto Commissario Romeo Renis hanno presentato questa mattina, durante la conferenza stampa tenutasi presso la Loggia dei Mercanti di Macerata, la rosa dei candidati della lista civica "La nostra città".
"Questa lista viene presentata dopo un lungo percorso burocratico e di analisi - afferma il capolista Renis -. Al suo interno vi sono ragazzi giovani, alla loro prima esperienza, ma con voglia di impegnarsi per il bene della città. Macerata ha bisogno di cambiare passo per quanto riguarda la sicurezza urbana in quanto le dinamiche sociali sono cambiate nel corso del tempo, i cittadini non devono inventarsi ruoli ma devono ritrovare il concetto di comunità, oltre a questo va anche affrontato il tema della prevenzione e di assistenza per coloro che ne hanno bisogno".
Renis ha inoltre sottolineato come, tra i nomi presenti nella lista, vi siano impiegati, insegnanti e studenti universitari, ma anche cittadini stranieri italianizzati che hanno trovato in Macerata il luogo dove integrarsi.
"Deve passare un messaggio positivo di integrazione, - puntualizza il candidato sindaco Ricotta - servono sicurezza, prevenzione e inclusione sociale perchè nessuno deve sentirsi solo. La città deve essere accessibile a tutti e per questo puntiamo ad una sensibile riduzione delle barriere architettoniche. Oltre a questo i cittadini hanno bisogno di sentirsi coinvolti all'interno comunità e delle attività: un sentimento che puntiamo a sviluppare tramite progetti sportivi, culturali e di volontariato".
"Il nostro obiettivo primario rimane quello di implementare la sicurezza, lo abbiamo già fatto in passato attraverso l'istallazione delle telecamere nel centro storico con la sala di controllo video presso la stazione dei vigili urbani. Ma non serve solo prevenire, - prosegue Narciso Ricotta - va fornita anche assistenza ai cittadini che sono stati vittime di reati e vanno assistiti in ogni modo possibile soprattutto dalla comunità".
"L'argomento sicurezza è quello che ci sta più a cuore quindi i nostri obiettivi sono quelli di incrementare la sorveglianza e videosorveglianza - fa eco al candidato sindaco, Romeo Renis - tramite l'istallazione di un sistema anche nei sottopassaggi, in più di creare un ufficio per la sicurezza dove i cittadini che ne hanno bisogno possano trovare aiuto e assistenza."
La conferenza si conclude con la chiosa di Ricotta: "Non puntiamo agli slogan, ma ai progetti".
Di seguito, l'elenco completo dei nomi con i candidati con la lista "La Nostra Città": Renis Romeo, Andrenelli Cristina, Angeletti Leonardo, Balsamo Vincenzo Giovanni, Brasca Paolo, Cannullo Michele, Cerquetti Vladimiro, Di Andrea Andrea, Fedeli Loredana, Giuliani Lucia, Hoxha Ariana, Lombardello Marina, Lorenzini Elonora, Maccari Roberto, Messi Federica, Mascitti Primo, Morresi Marco, Princigalli Gianluca, Proietti Pannunci Mauro, Rita Gianluca, Sagretti Tiziana, Sow Alpha, Vespertilli Riccardo.
Se telefonando...cantava Mina nel 1966 -arrangiamento del grande Ennio Morricone.
Già, telefonando ci si può dire addio (come nella celebre canzone) oppure far finta di nulla. Come nel caso di Matteo Salvini che sabato a Civitanova Marche passando dallo Shada Beach Club all'hotel Cosmopolitan, è sceso dall'auto telefonando, circondato dal suo staff di camicie bianche. il modello America si è impadronito dei vertici della Lega. Il fotoreporter di questo giornale di cui è anche direttore, ha iniziato a quel punto il proprio lavoro girando un video col proprio smartphone, preferito nell'occasione alla 'fredda' fotografia. Tuttavia fulmineamente impedito da un uomo dello staff al grido: "Sta telefonando alla figlia!!" mentre con una mano bloccava l'obiettivo della videocamera del telefonino. Alle rimostranze del giornalista, il quale faceva presente come il distanziamento sociale di 4, 5 metri non permetteva certo alcuna violazione della privacy del Capitano (del ruolo di padre ha fatto a ragione una delle sue bandiere) l'uomo di scorta sentiva giunto il proprio momento. Piombato sul direttore di Picchionews, lo spintonava rendendogli impossibile continuare nella documentazione di un momento della presenza civitanovese del segretario nazionale del Carroccio.
Il quale, stravolto e poco preoccupato di apparire nell'abbraccio popolare (a Falconara non aveva voluto forze dell'Ordine sotto il palco) ha continuato nella telefonata paterna tenendo gli occhi bene in basso. Per dirla con Carlo Goldoni: 'rumores fuge'.
E il presente commissario della Lega, on.Riccardo Augusto Marchetti? Come le stelle di Cronin, è rimasto a guardare. Un ineffabile apollineo sorriso altotiberino stampato in volto.
"Il Cas venga erogato anche a chi acquista una casa con un mutuo" la proposta viene da Marco Alfei, candidato consigliere del centrosinistra con la lista civica Macerata Insieme guidata da David Miliozzi .
“Solo chi ha perso la casa per il sisma 2016 – continua Alfei - può capire il dramma che abbiamo vissuto. E non parlo solo del primo periodo di incertezza in cui era necessario trovare una nuova sistemazione ma mi riferisco agli ultimi 4 anni di vita. E degli altri anni da vivere ancora prima di chiudere un capitolo nero. Tanti anni vissuti in una casa “temporanea”, una casa che non è quella in cui si era costruita la propria vita. Nessuno può riuscire veramente a capire cosa significa. Tranne chi ci è passato, come me, e si trova ancora nella stessa situazione di 4 anni fa, o quasi. È importante che ci sia un rappresentante degli sfollati nel consiglio comunale di Macerata, Capoluogo di una delle province più colpite.
Il Comune deve chiedere a gran voce che il Contributo Autonoma Sistemazione venga erogato anche quando chi lo percepisce acquista una casa stipulando un mutuo (attualmente invece il Cas decade se si acquista una casa) e che la misura permanga fino alla riparazione dell’immobile inagibile, prosegue Alfei - .
Ci sono persone di Macerata che hanno cambiato casa 4 volte negli ultimi 4 anni. Questa non è la ricostruzione che voglio”.
“Mi metto a disposizione come megafono per chi ha sta vivendo il dramma del sisma 2016 e lo faccio perchè lo sto vivendo anche io, insieme alla mia famiglia”, conclude.
“Bisogna riparlare delle agevolazioni per la zona franca del sisma centro Italia, debbono almeno essere prorogate di 10 anni per permettere il ripopolamento e l’insediamento di nuova aziende per nuovi posti di lavoro. Non si può più stare nel silenzio, bisogna cambiare davvero”. Ad affermarlo, in una nota, è Deborah Pantana consigliere provinciale e candidata al Consiglio Regionale delle Marche, la quale torna sul tema della ricostruzione, a ormai 4 anni dal terremoto che ha colpito il centro Italia. Una ricostruzione che a distanza di tempo è praticamente ferma al palo.
“Perché non riparte? – continua nella nota Pantana - . Una domanda ricorrente che gli stessi Sindaci dei comuni dell’entroterra più colpiti hanno continuato a fare e continuano a rivolgere ai vari commissari che si sono succeduti in questi 4 anni. Sono gli stessi Sindaci che continuano a dire che la burocrazia, la montagna di ordinanze rende tutto fermo. In verità, a me pare, che una risposta univoca, al netto di tecnicismi normativi, funzioni amministrative e la solita povera burocrazia, non può essere data, perché non c’è”.
“Certo le emergenze non sono tutte uguali – prosegue ancora l’esponente del centrodestra - un terremoto non è come una pandemia da COVID-19, ma le necessità ormai di una “norma quadro” per tipologia di emergenza è diventata ineludibile. Norme certe, semplici e facili da applicare sono la chiave per risolvere i problemi. Uno Stato serio poi però controlla e sanziona i furbetti del quartierino che in Italia sono sempre presenti”.
Per il terremoto del centro Italia i soldi c’erano e non sono stati capaci di spenderli per colpa sempre di pesanti procedure burocratiche, gare d’appalto mai partite, eccesso di norme per giunta in contraddizione fra loro che strozzano il Paese e tagli alla pubblica amministrazione. Tutti nodi che se non verranno sciolti renderanno vano l’arrivo di risorse dall’Europa con il Recovery Fund fossero anche le risorse più ingenti, perché noi non saremo in grado di spenderle nei tempi giusti”.
“Un dato rilevante emerso – spiega l’esponente del centrodestra - e’ che circa l’83% degli sprechi negli appalti e’ determinato non dalla corruzione, ma dall’incompetenza delle stazioni appaltanti e cioè’ dei Comuni che, quando devono comprare un bene o fare una gara, non hanno persone sufficienti che possono farlo. Ora la pubblica amministrazione e’ un deserto: se si entra negli uffici comunali, si trova solo un geometra magari per tre comuni. Insomma non c’e’ stato il turn over, i ragazzi bravi non vengono assunti e i concorsi non si fanno. Quando arriveranno le risorse UE come verranno utilizzate? Parlare ai Sindaci dell’entroterra di progetti Europei, di unirsi per partecipare ad un bando sembra quasi per loro un mondo lontano al quale non vogliono assolutamente pensare. Sono impegnati a studiare queste ordinanze che si contraddicono tra loro e sperano che arrivi qualcuno che dica: mettiamo le gru. La politica, abbiamo subito sulla nostra pelle, non sa dare risposte, perché nessuno vuol mettere più la faccia in questi territori, le campagne elettorali si fanno altrove. Così’ non deve essere , a mio parere, più volte ho sollecitato vari Sindaci dell’entroterra ad essere parte attiva di queste possibilità che ci sono per presentare un Grande progetto per il turismo dei Sibillini, che parta da Castel Sant’Angelo sul Nera, Ussita che ad oggi risulta l’ultimo dei comuni del cratere per la ricostruzione e qui sarebbe d’aprire un capitolo a parte relativo alle questione delle seggiovie, Visso per il suo centro storico che deve essere il museo dei Sibillini, fino a Pievetorina , Valfornace, Fiastra, Muccia e Serravalle del Chienti. Devo dire che almeno il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha messo in campo un piano strategico per la valorizzazione della fruizione turistica del Parco”.
“Quindi – afferma ancora Pantana - ascoltando ogni giorno il grido disperato di chi ancora dopo 4 anni non sa quando potrà ricostruire la propria casa, riemettere in sesto la propria attività, credo che almeno la parte di chi amministra questi territori ci debba essere una voce univoca nel cercare risorse per lo sviluppo turistico di questo territorio meraviglioso. Tra l’altro oggi sappiamo che una buona parte delle risorse del terremoto sono state spostate nell’ultimo decreto rilancio nel cosiddetto pacchetto ecobonus e Superbonus 110% , una detrazione per finanziare interventi che riducono il rischio sismico, agevolazioni importanti che potranno essere sfruttate insieme al rimborso per la ricostruzione da terremoto. Questioni importanti che debbono essere affrontati con unità d’intenti e voglia di fare squadra. Per quanto tempo ancora le persone che hanno deciso di rimanere a vivere in questi paesi riusciranno a resistere? Il lavoro di chi fa agricoltura in montagna e’ molto più pesante di chi lo fa in pianura o in collina. Se guardiamo le diverse tipologie di case che sono state messe a disposizione o le strutture che sono state date per le stalle, penso che il grido di rabbia non può essere trattenuto. Ormai e’ arrivato il tempo delle decisioni importanti che si devono prendere e non sono più rinviabili, e le risorse vanno canalizzate davvero a favore di chi lavora e di chi ha voglia di investire in queste zone, conclude.
"La denuncia delle associazioni in cui si parla di abuso edilizio è la conferma di una classe politica regionale opaca, ambigua, incompetente e lontana dalle esigenze del territorio e dei cittadini. Una domanda per tutte: l’Astronave, la cui convenzione tra Comune e Regione è scaduta lo scorso 31 luglio, è costata finora 12 milioni di euro per 84 posti letto. Quando si farà chiarezza su questi soldi? Conveniva chiudere in passato 13 ospedali regionali per concentrarsi unicamente su questo Center, non procedendo invece al ripotenziamento degli ospedali dismessi?”.
E’ quanto ha dichiarato Alessandro Lippo, capo-lista per la Circoscrizione di Macerata di Vox Italia-Marche (soggetto politico che si ispira alle idee del filosofo Diego Fusaro) in merito al Covid Hospital di Civitanova Marche.
“Ricordo - ha continuato Alessandro Lippo - che si erano opposti alla realizzazione dell’Astronave anche molti medici, esperti sanitari e sindacati. Ma il governo regionale non ha voluto ascoltarli con arroganza, senza alcuna condivisione e partecipazione democratica. Non a caso ora le carte sono finite nelle mani dell’Autorità Giudiziaria proprio su denuncia delle Associazioni territoriali”.
“Vox Marche - ha concluso Lippo - si pone come totale alternativa all’attuale sistema politico. Tra le sue proposte programmatiche: un tavolo per la trasparenza e il contrasto alla corruzione, con le associazioni dei cittadini, le categorie, lo Stato, compresi i dirigenti della Corte dei Conti e del Palazzo di Giustizia. Oggi più che mai per combattere la corruzione, l’illegalità e gli abusi di potere, è necessaria una risposta dal basso e un dialogo fecondo tra società e istituzioni”.
Dopo lo "show" tenuto sul palco dello Shada (leggi qui), il pomeriggio civitanovese di Matteo Salvini è proseguito al Cosmopolitan Hotel, dove ha partecipato al convegno organizzato da tecnici e rappresentanti degli ordini professionali per fare il punto sulla ricostruzione post-sisma.
Un incontro al quale hanno presenziato anche Donatella Tesei, governatrice dell'Umbria, e Sandro Parcaroli, candidato sindaco del centrodestra a Macerata.
A quattro anni dalle scosse del 2016, a dare i numeri (impietosi) sul panorama attuale è stato l'architetto Vittorio Lanciani, presidente dell'ordine di Macerata: di 80 mila progetti attesi, 14 mila sono quelli presentati e soltanto 4.600 quelli istruiti e in attesa di finanziamenti.
Il segretario della Lega ha ascoltato in silenzio gli interventi dei vari relatori, arricchendo di appunti il suo taccuino. L'orientamento emerso in maniera chiara dal convegno è stato quello di improntare le future decisioni relative alla ricostruzione sulla base delle proposte che arrivano dai territori colpiti, non calandole dall'alto.
“A quattro anni dal terremoto Centro Italia si contano più morti (299) che opere pubbliche ricostruite (86) e con cantiere in corso (85) - queste le dichiarazioni dell’on. Riccardo Augusto Marchetti, commissario della Lega Marche -. I numeri contenuti nel rapporto commissariale appena uscito mancano di rispetto ai cittadini e ai professionisti, che tratta come capri espiatori per i ritardi e a cui si chiede di sostituirsi agli uffici pubblici nei loro compiti e doveri. Sono i governi Renzi e Gentiloni che, in questi 4 anni, hanno fatto le norme contro cui ora Legnini punta il dito".
A chiudere i lavori prima della cena (organizzata sempre al Cosmopolitan Hotel con menu curato dallo chef Giustozzi), è stato lo stesso Matteo Salvini. Nel suo sintetico discorso conclusivo, il leader leghista ha sottolineato nuovamente quanto anticipato nel comizio tenuto allo Shada: "Va imitato il modello Genova, dove al sindaco sono stati dati pieni poteri e, nell'arco di un anno e mezzo, si è avuto un nuovo ponte. Devono essere i sindaci a gestire il territorio, non servono commissari e leggi speciali".
"Diverse criticità rischiano di mettere in concreto pericolo il corretto svolgimento del prossimo anno scolastico". È quanto scrivono in una lettera aperta inviata - tra gli altri - al ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, al segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti e al governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli, gli esponenti del Partito Democratico di Tolentino a seguito di un incontro organizzato lo scorso mese con gli operatori della scuola.
Il Pd tolentinate chiede "di accelerare l'espletamento dei concorsi per il reclutamento del personale scolastico, con procedure semplificate volte e ridurre i tempi, spesso elefantiaci del normale iter burocratico, con l’obiettivo di evitare carenze di personale che causerebbero inevitabili disservizi nel percorso didattico".
In merito alle scuole ricadenti nel Comune di Tolentino, vengono esposti tre problemi principali: la situazione licei e Campus scolastico, la situazione delle scuole primarie e medie, il sovraffollamento delle classi.
In merito al primo punto il Partito Democratico Tolentino si dice preoccupato "dell'incomprensibile ritardo nella costruzione del Campus scolastico. Da più di tre anni i Licei svolgono le lezioni in uno stabile industriale, assolutamente inidoneo all’insegnamento con aule poco funzionali, non sempre direttamente arieggiate e che dovranno ospitare classi discretamente numerose. Le norme sul distanziamento sociale negli istituti scolastici a seguito dell’emergenza sanitaria rendono tale situazione estremamente critica e potenzialmente pericolosa per l’eventuale diffondersi del virus".
Vi è poi il problema relativo al plesso scolastico Grandi, che accoglie gli studenti del plesso Bezzi, e quello dell'Istituto Comprensivo Lucatelli, che accoglie parte dei ragazzi precedentemente frequentanti il plesso Don Bosco: "A causa di questi accorpamenti si evidenzia un'importante riduzione degli spazi didattici con conseguente limitazione di molte attività formative complementari, quali ad esempio la musica".
Ultimo tema quello del sovraffollamento delle classi: "In molti istituti scolastici della Provincia (tra cui Tolentino) - scrive il Pd - si sta procedendo all'accorpamento di classi che diventano quindi sempre più numerose sfiorando i 30 alunni, come ad esempio il caso del liceo Classico di Tolentino dove si stanno accorpando due classi del quarto anno del percorso di studi, peraltro in un'area del cratere con aule non idonee e in situazione di distanziamento fisico".
Viste le rilevanti e significative criticità il Partito Democratico di Tolentino chiede, nella lettera aperta, che:
- gli organi deputati al controllo, quali l’USR, vigilino sulle emergenti situazioni di forte criticità con l’obiettivo di evitare contesti di “insostenibilità didattica”;
- la Provincia acceleri le procedure di appalto con l’obiettivo di avviare i lavori per la realizzazione del Campus scolastico il prima possibile;
- di sanare le criticità legate al distanziamento e alla mobilità anche in presenza di disabilita dei docenti e dei discenti, in coerenza con le linee guida del ministero dell’istruzione;
- le scuole di Tolentino siano gestite in base alla doppia deroga prevista per le aree inserite nel cratere e per il Covid;
- il Ministero vigili sulla effettiva applicazione delle linee guida emanate dal MIUR;
- la Regione impegni ulteriori risorse per garantire la gratuità dei trasporti vista la delocalizzazione dei Licei in una zona non servita.
“Al comitato ‘No fiera Covid’, capitanato da Ivo Costamagna, rispondo che questo non è il momento di puntare l’attenzione su un atto amministrativo, che certamente e giustamente dovrà essere controllato nella sua regolarità e semmai sanzionato”. Così Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova Marche, replica alle dichiarazioni del comitato 'No Fiera Covid' relativamente alla scadenza della convenzione tra Comune e Regione Marche per l'ospedale Covid alla Fiera.
“Mi stupisce che un politico di lungo corso come Costamagna oggi presenti questa obiezione e invece non si preoccupi di sollecitare la sua parte politica che è al governo della regione affinché il Covid Center di Civitanova Marche, sia immediatamente funzionante e da subito” sottolinea il sindaco.
“Questo è il vero problema oggi e che Costamagna dovrebbe risolvere” - ha continuato Ciarapica - “La programmazione dell’immediato funzionamento del reparto ancora non c’è. Mi auguro che non avremo mai bisogno dei posti letto della terapia intensiva e semi-intensiva della nostra Fiera. Seppur in maniera contingentata e prevalentemente con contagi da ritorno, che per il momento sembrano avere una caratteristica della malattia meno grave rispetto ai mesi precedenti, la curva epidemica sta riprendendo, tanto che il Governo Conte ha attuato una serie di misure di contenimento, ma dobbiamo fare molta attenzione tutti prima di parlare senza riflettere sulla vera problematica del momento".
"Perché, non sia mai che se ci sarà qualche caso che avrà bisogno di cure serie, non ci sia la necessità di chiudere ancora gli ospedali della Provincia, in particolare come accaduto quello di Civitanova Marche e quello di Camerino. Il Covid Center è stato allestito per curare il casi gravi di Covid e non interrompere le attività degli ospedali che sono riprese a pieno regime. Ritornare nella situazione in cui ci siamo trovati a marzo, oggi, sarebbe davvero imperdonabile" ha concluso Ciarapica.