"Pronto soccorso di Civitanova trasformato in parcheggio Covid. E il sindaco tace": Pd all'attacco
“La scelta di parcheggiare i malati Covid nel pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova è assurda. Non c’è nessuna logica medica in questa decisione e in questo caos Civitanova paga il prezzo più alto”. Lo affermano, in una nota, il capogruppo Pd Giulio Silenzi e l’ex consigliere regionale Francesco Micucci.
“Nei locali del pronto soccorso dell’ospedale e nel container adiacente risultano ricoverati (ad oggi) ventuno pazienti positivi al coronavirus – ricordano i due esponenti Dem - , e ciò significa che il Dipartimento si è trasformato a tutti gli effetti in un reparto di degenza per malati Covid senza le attenzioni che richiede un reparto dedicato al Covid”.
“Una scelta sanitaria sbagliata, che mette a rischio la sicurezza di pazienti e operatori, e sulla quale il sindaco di Civitanova non dice una parola” – continuano - .
“Intanto però la Regione decide di concedere all’Umbria un modulo del Covid Hospital, e quindi posti letto di terapia intensiva e semi intensiva, mentre da una settimana al pronto soccorso di Civitanova abbiamo più di venti ricoverati. Ma come si può immaginare di andare avanti così? Oggi il sindaco di Macerata, Parcaroli, pone la questione e lancia l’allarme per le condizioni in cui stanno lavorando i pronto soccorso in provincia e in particolare nell’ospedale del capoluogo e chiede la trasformazione di una struttura ospedaliera in presidio Covid. Ciarapica che dice? – domandano Silenzi e Micucci - . Fa rumore il suo silenzio davanti al collasso del reparto di emergenza dell’ospedale di Civitanova in una sanità che impone invece il massimo impegno per dare risposte e soluzioni ai problemi dei cittadini e soprattutto delle persone malate, che non possono essere parcheggiate in un container o in un reparto. Tutto questo mentre nell’Area Vasta 3 manca un direttore generale che la nuova giunta Acquaroli non ha ancora nominato mentre i problemi si aggravano e gli ospedali non sanno più come gestire i contagiati”, concludono .
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