La Giunta regionale delle Marche ha approvato le linee guida per la realizzazione di progetti formativi finalizzati a rafforzare le conoscenze della lingua inglese dei giovani iscritti alle classi quarte e quinte degli Istituti d’Istruzione secondaria di secondo grado.
“L’intento – spiega l’assessore all’Istruzione Giorgia Latini – è quello di offrire ai giovani, in prossimità di uscire dal percorso scolastico superiore, maggiori strumenti per un inserimento rapido e qualificato nel mondo del lavoro che esige sempre maggiori competenze e buona conoscenza della lingua inglese per svolgere le attività nei mercati internazionali”.
Si tratta di percorsi formativi in lingua inglese, in aggiunta al curriculum scolastico, che diano ai ragazzi la possibilità di acquisire le certificazioni internazionali conseguite presso enti certificatori riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione. L’intervento mira sia ad ampliare le conoscenze della lingua inglese ad una ampia platea di popolazione studentesca sia ad accrescere le competenze di chi già possiede una buona conoscenza della lingua.
Il numero delle ore da dedicare alla parte di percorso per il conseguimento della certificazione può essere diversificato a seconda della tipologia e del livello di certificazione proposto dalle scuole sulla base del Quadro Comune Europeo. L’utilizzo dei docenti madrelingua sarà considerato un valore aggiunto al progetto formativo.
Ogni progetto potrà prevedere l’attivazione di un massimo di 4 classi, composte ciascuna di norma da 15 allievi. Ogni classe può prevedere un tetto massimo di 80 ore. L’importo previsto per finanziare questi progetti ammonta a 720mila euro.
“Si riscontra la totale assenza di stalli per le biciclette nonostante più volte sia stata richiamata in Consiglio comunale una sensibilizzazione alla mobilità sostenibile”. Lo afferma, in una nota, David Miliozzi consigliere di minoranza della lista Macerata Insieme.
“Alcuni cittadini stanno riscoprendo il piacere di muoversi, quando possibile, senza automobile, molti in bicicletta, spiega il consigliere. Diverse associazioni sensibilizzano da anni all'uso di questo mezzo e gli orientamenti politici vanno chiaramente nella direzione di una sensibilizzazione alla mobilità sostenibile. Il nostro comune è un territorio dalla morfologia ostica, ma in ogni caso permette l’utilizzo della bici, soprattutto per i percorsi di corta-media lunghezza, in alternativa a mezzi ben più ingombranti ed inquinanti. È importante individuare precise ed idonee aree per lo stallo delle biciclette”.
A tal proposito david Miliozzi ha esposto un’interpellanza in Consiglio comunale per chiedere specifiche misure:
“Riservare degli spazi per il parcheggio di biciclette, definendo un concetto di delimitazione, disposizione ed organizzazione degli stalli in aree strategiche della città (ad es. presso il centro cittadino, le sedi universitarie, la stazione ferroviaria, il terminal bus, gli istituti scolastici, le aziende, eccetera).
Garantire la necessaria sicurezza agli stalli per mezzo di apposite strutture fisse che sostengano le biciclette, garantendo la necessaria stabilità, compatibilità (con i diversi modelli in commercio, es. MTB, city-bikes, …), praticità ed integrazione estetica nel contesto cittadino.
Contemplare, in prossimità di questi stalli, la possibilità di spazi di ricarica per le biciclette elettriche.
Ragionare fattivamente sul coinvolgimento per un periodo di prova di aziende specializzate nel bike sharing.
Ragionare con Apm sulle modalità, già in uso in tante città italiane, di caricare la bici sui mezzi di trasporto pubblico locale, oggi meno utilizzati per l’emergenza Covid”.
Approvato dalla Giunta il progetto definitivo della nuova ciclovia del Potenza di cui il Comune di Recanati con i Comuni partner Montelupone e Porto Recanati, è capofila nella gestione e realizzazione della nuova infrastruttura.
Redatto a firma del professionista incaricato arch. Omar Pasquinelli, per un importo di 650.000 euro, totalmente finanziato dalla Regione Marche al Comune di Recanati, la nuova infrastruttura renderà fruibile a ciclisti e pedoni il tratto compreso tra Porto Recanati, Recanati e Montelupone.
Un percorso di 23 km che da Recanati si snoda lungo le dolci colline Leopardiane, tra le campagne ricche di vigneti, di luoghi d’interesse storico e il la riva del Potenza, fino a scoprire la bellezza delle spiagge di Porto Recanati.
“Un progetto di mobilità sostenibile e di interconnessione del territorio che apre a Recanati nuove opportunità di sviluppo turistico ed economico – ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi – Grazie alla realizzazione della nuova infrastruttura i Comuni della vallata del Potenza potranno essere scoperti da un turismo lento ed ecosostenibile. Un progetto di valorizzazione del territorio basato sulla connessione delle bellezze del paesaggio a piste ciclabili percorribili che ci permetterà di potenziare l’offerta di qualità.”
Il cicloturismo è una modalità di turismo sostenibile che utilizza un mezzo a zero impatto ambientale e consente di unire al piacere della vacanza la possibilità di fare attività fisica e vivere “a misura d’uomo” la natura ed i percorsi scelti.
“Grazie all’investimento della Regione su questo tipo di infrastrutture, i cittadini e i turisti potranno andare in bici dal mare alla collina in un percorso in rete con i Comuni di Porto Recanati e Montelupone - ha affermato l’Assessora alla Cultura e al Turismo Rita Soccio - il percorso rafforzerà le identità culturali delle singole comunità regalando ai visitatori nuove esperienze. Il cicloturismo permette di scoprire paesaggi e luoghi di interesse storico al giusto ritmo, veloce per divertirsi e piano per non perdersi nulla, la bicicletta è il mezzo di trasporto perfetto per viaggiare immersi nelle bellezze della nostra natura.”
Con due aree di sosta e segnalazioni tecniche e storiche dei luoghi di interesse culturale, il percorso della nuova ciclovia del Potenza rientra nella rete ciclabile regionale. Una forma di impianto a pettine che consentirà il collegamento delle aree interne con la litoranea adriatica. Le vallate fluviali si configurano come percorrenze “naturali” sia dal punto di vista morfologico, per la mancanza di forti dislivelli, che dal punto di vista storico-turistico, costituendo l’ossatura lungo la quale si sono sviluppate storicamente tutte le attività umane.
Nuova tappa per Giorgia Meloni nelle Marche.
La leader di Fratelli d'Italia torna domani nella regione adriatica per una conferenza stampa, organizzata dal coordinamento regionale del partito di cui è presidente nazionale, alla piazzetta della Torre di Numana alle 17.
Giorgia Meloni, insieme al presidente regionale Francesco Acquaroli, nel corso dell'iniziativa racconterà «il buon governo dell'amministrazione regionale marchigiana a poco più di sei mesi dall'insediamento». Saranno presenti anche il commissario regionale Emanuele Prisco, i parlamentari marchigiani, gli assessori e i consiglieri regionali ed i coordinatori provinciali del partito.
E’ notizia di questi giorni che il Comando dei Carabinieri per la Tutela del Lavoro ha accertato, nel territorio provinciale di Macerata, un caso di vero e proprio caporalato in un’ azienda con sede legale a Tolentino (leggi qui).
"Modalità criminali adottate nei confronti di cosiddetti lavoratori fragili, operai indigenti che avevano bisogno di un rapporto di lavoro per sanare la loro posizione di clandestinità sul territorio italiano". Così definiscono il fatto Fabiola Caporalini e Stefano Rossi, rappresentanti dell'associazione "Città in Comune".
A questi lavoratori è stato chiesto di versare 500 euro che, in base al d.l. 34/2020, debbono essere sostenuti dal datore di lavoro.
Una situazione ricorrente molto più di quanto si pensi e che non sorprende affatto Città in Comune, ben consapevole delle condizioni di fragilità sociale sul territorio maceratese, anche nell'ambito dei rapporti lavorativi.
"Capita molto spesso che, a coloro che hanno bisogno di un lavoro per poter restare sul territorio italiano, venga chiesta l’erogazione di somme di denaro, a vario titolo assolutamente illegale, talvolta fino a configurare veri e propri casi di estorsione - sottolineano Rossi e Caporalini -. Nel caso di specie, inoltre, gli operai erano stati sistemati in un alloggio assolutamente inidoneo e insalubre, in condizioni di degrado. Sfruttare situazioni di bisogno di esseri umani, di lavoratori e lavoratrici, è quanto di più infimo e bieco l’imprenditoria di questo paese possa arrivare a perpetrare, oltre ad essere una gravissima violazione della legge".
"Città in Comune non può e non deve restare silente rispetto a notizie del genere e ha il dovere di denunciare come questo fenomeno, sempre più spesso, prenda piede anche sul nostro territorio e come gravi violazioni del diritto del lavoro non siano pratica circoscritta solo a certe zone d'Italia , che nell’immaginario collettivo restano terra di caporalato - sottolineano i due esponenti di Città in Comune -. Parimenti non è più solo il settore dell’agricoltura l'ambito destinato a certe pratiche vigliacche di sfruttamento. Lo stesso fenomeno della ricostruzione post-sisma sul nostro territorio, con i suoi numerosi cantieri, ne è stato coinvolto".
"Ulteriormente il grande flusso di denaro che arriverà grazie al Recovery Plan potrà moltiplicare queste gravi violazioni - spiegano Rossi e Caporalini -. Per tutti gli esseri umani, italiani e stranieri, le condizioni di lavoro debbono essere le medesime. Per tutti, indipendentemente dalla nazionalità, è indispensabile lavorare con dignità e giusto salario, senza alcun tipo di abuso o sfruttamento. Ancora di più per chi, senza lavoro, diventa assolutamente invisibile, privato della possibilità di godere di ogni diritto umano riconosciuto, compresa la semplice sopravvivenza".
"Città in Comune, per quello che le compete, se non altro come formazione politica e sociale, sarà vigile sul territorio, anche perché sia netta la differenza tra coloro che offrono un lavoro e la possibilità di una vita migliore, rispettando ogni regola prevista dalla nostra legislazione e chi è capace, invece, di approfittare di ogni situazione di fragilità, nei confronti di chicchessia, specie in un periodo economicamente difficilissimo in cui chiunque, italiano o straniero, potrebbe trovarsi in una situazione a dir poco drammatica. Ci auguriamo e confidiamo che gli organi competenti anche in futuro, intensifichino le attività di controllo e prevenzione" concludono Fabiola Caporalini e Stefano Rossi.
Rispondere alle esigenze di sostegno di imprese e cittadini messi in difficoltà dalla crisi sanitaria ed economica a essa connessa, una crisi che nel territorio marchigiano, già provato dal sisma del 2016, ha colpito e sta colpendo molto duramente. E’ questo l’obiettivo della Proposta di Legge dal titolo Patti per l’Insediamento Produttivo (PIP), presentata alla Camera dai deputati Mirella Emiliozzi e Roberto Cataldi.“Questa legge, a cui abbiamo lavorato insieme all’ex viceministro allo Sviluppo Stefano Buffagni e al capogruppo in Commissione Attività produttive, Luca Sut, mira a determinare, attraverso il sostegno e la realizzazione di programmi di investimento, condizioni favorevoli per l’insediamento di nuove imprese e per lo sviluppo di quelle esistenti, così da riqualificare e rilanciare determinati ambiti territoriali, con un’attenzione particolare alla dimensione sociale e alle specifiche esigenze dei territori. È necessario - afferma Emiliozzi - puntare su una crescita esponenziale dell’occupazione, agendo sull’introduzione delle nuove tecnologie di Industria 4.0, nonché sulla formazione del personale e la ricerca. A tal proposito il Piano ipotizza lo stanziamento di una somma pari a 200 milioni di euro. Inoltre, attraverso il PIP, sarebbe possibile agevolare il rientro delle aziende che hanno in precedenza attuato una delocalizzazione dei propri insediamenti industriali verso l’estero”.“Durante questi mesi difficili - conclude Emiliozzi - abbiamo lavorato con il precedente governo per tutelare la salute dei cittadini e per proteggere il nostro tessuto sociale e produttivo. Ora serve renderlo più resiliente, sostenendo chi è più in difficoltà e realizzando tutti i cambiamenti necessari per fare dell’Italia un Paese più giusto in grado di guardare al futuro con lungimiranza”.
Livio De Vivo nel giorno del suo compleanno festeggia perchè la Rai ha recentemente mandato in onda un servizio sulle problematiche dei supermercati, questione da lui ampiamente dibattuta in passato.
"Questo conferma quanto i miei video provocatori risultino utili alla collettività - ci dice -. Il servizio del Tg1 è quasi identico al mio video di mesi fa, hanno denunciato le stesse cose. Con l'intervento dei NAS sono stati chiusi 12 supermercati nazionali di varie catene diverse perchè privi di qualsiasi accorgimento Anti-Covid. Ieri la Rai mi ha dato ragione. In maniera più pacata hanno dimostrato, come dicevo, che quasi nulla è a norma".
"Dopo la mia denuncia sono cambiate molte cose nei supermercati della zona - afferma orgliosamente De Vivo -. È chiaro che io ho un modo più folle e diretto di far capire le cose alle persone ma la sostanza è quella che conta. Sono contento perchè sul lungo periodo la gente mi ha dato ragione e la Rai ha ritenuto importante far luce sulla situazione. Ho sbagliato i modi ma il messaggio è arrivato forte e chiaro anche perchè era l'unico metodo per farne parlare davvero. Anche Repubblica ha parlato della problematica, a dimostrazione di quanto risulti centrale visto che nei periodi di chiusura il supermercato è il luogo che tutti frequentavamo".
"Sto mettendo insieme una bella squadra per candidarmi alle prossime elezioni a Sindaco proprio perchè sento il supporto delle persone che come me vogliono migliorare le cose - dice sul futuro Livio De Vivo - questa è solo un'altra conferma che mi sto muovendo con coraggio e ne sono contento".
I parlamentari marchigiani del Partito Democratico, Alessia Morani, Mario Morgoni e Francesco Verducci, hanno formalmente richiesto al Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi la rimozione del Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, Marco Ugo Filisetti, a seguito di "comportamenti gravi e inadeguati al ruolo".
"Facendo un cattivo uso della sua posizione pubblica di guida e punto di riferimento del mondo della scuola, il dottor Filisetti si è contraddistinto in prese di posizione intrise di retorica nazionalistica, inneggianti alla "bella morte" e al valore quasi catartico della guerra e da ultimo con aperte omissioni e distorsioni di eventi fondanti la convivenza democratica del nostro Paese - si legge nella lettera dei parlamentari dem -. Lo ha fatto nell'esercizio delle sue funzioni pubbliche ed educative in occasione delle celebrazioni nazionali del 4 novembre (leggi qui) e del 25 aprile (leggi qui)".
"Missive di stampo propagandistico, revisioniste, con inaccettabili falsificazioni della verità storica, offensive delle Istituzioni democratiche dello Stato per le quali in primo luogo un funzionario pubblico è tenuto a mostrare rispetto" ribadiscono Morgoni, Morani e Verducci.
I parlamentari del Pd ricordano altresì i fatti legati all'Istituto "Enrico Medi" di Porto Recanati, in cui in molti classi si registra un'incidenza di bambini stranieri del 50%: "L'Istituto ha tentato in ogni modo di dare soluzione a tale problema con l'adozione del tempo misto, che avrebbe consentito di distribuire più equamente gli alunni nella classi per permettere un proficuo svolgimento dell'attività didattica - ricordano i parlamentari dem -. Il dottor Filisetti si è sistematicamente opposto senza valide motivazioni e senza affacciare possibili alternative, dimostrando non solo insensibilità ma respingendo con veemenza le soluzioni che il collegio docenti e il consiglio di Istituto avevano proposto e deliberato facendo tesoro delle esperienze di altre scuole d'Italia".
"Per tutte queste ragioni riteniamo che le condizioni oggettive ambientali non consentano al dottor Filisetti di espletare in modo proficuo il suo incarico da direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale delle Marche. Per questo chiediamo di destinarlo ad altro incarico, al fine di poter ripristinare una condizione di normalità alla guida del sistema scolastico delle Marche" concludono Morani, Morgoni e Verducci nella loro lettera.
"Vergognoso e ancora impunito volantinaggio neofascista avvenuto a Macerata davanti al Liceo Classico-Linguistico, da parte di una pseudo “Associazione neofascista”, che in quanto tale è fuorilegge, in oltraggio ai Partigiani e alla Resistenza, è un atto gravissimo e purtroppo non isolato".
È quanto denuncia la Federazione Provinciale di Macerata del Partito Comunista Italiano, in merito al grave episodio avvenuto nei giorni scorsi, quando un gruppo denominato "Gioventù Maceratese" ha distribuito agli studenti del Liceo Classico e Linguistico di Macerata un volantino in cui era presente la dicitura "25 aprile, il giorno in cui i vili si proclamano eroi" accompagnata da una foto che, per falsa attribuzione, è stata legata alla vicenda di Giuseppina Ghersi (una ragazza di 13 anni che sarebbe stata uccisa dai partigiani nel Savonese nel '45).
In realtà, la ragazza raffigurata nel volantino non è Giuseppina Ghersi, ma Genevè Robilent di Lione, una collaborazionista di Vichy circondata da partigiani francesi, accusata di aver collaborato con il boia Klaus Barbie. Grazie a una spiata della ragazza venne catturato l'illustre professore e storico Marc Bloch, almeno cinquecento ebrei e non meno di centoquaranta patrioti francesi caddero così nelle mani di Barbie.
"È il segnale del venire meno di una vigilanza antifascista di massa - si osserva dal Partito Comunista Italiano -. Da troppo tempo è in atto un revisionismo “complice” tanto da equiparare fascismo e comunismo. La Costituzione vieta qualsiasi apologia fascista, siamo convinti che le forze dell’ordine assumeranno le misure del caso. La Federazione del PCI di Macerata nel respingere tale vergogna, invita Istituzioni, forze Politiche e Associazioni democratiche tutte, alla condanna di tali atti che non vanno sottovalutati".
“L’anima di questo Programma triennale dei Lavori pubblici è mettere a terra in tempi celeri ogni risorsa disponibile, per dare risposta alle esigenze del territorio, ma anche e soprattutto perché gli investimenti rappresentano un potente moltiplicatore di sviluppo economico, il miglior strumento di sostegno per l’economia marchigiana, duramente colpita dalla crisi finanziaria, dal crac di uno storico istituto bancario marchigiano, dal terremoto e, per ultimo, dalla pandemia".
Con queste parole, l’assessore regionale ai Lavori pubblici Francesco Baldelli ha presentato, questa mattina in consiglio regionale, il Programma triennale dei lavori pubblici 2021-2023, approvato a maggioranza. Un Programma del valore di 121.729.708 milioni di euro, in netto aumento rispetto a quello dei precedenti Programmi.
“Tuttavia – ha sottolineato l’assessore - non è comprensivo di tutte le risorse destinate dall’amministrazione nel triennio ad interventi strutturali strategici per il territorio. Vanno infatti aggiunti oltre 567 milioni euro, così suddivisi: 357,8 milioni distribuiti ad enti locali, come Comuni e Province, per lavori di loro competenza; 162,2 milioni stanziati per le aziende del Servizio sanitario regionale; 32,5 milioni assegnati ad Anas per la manutenzione delle strade di nostra proprietà; 2,7 milioni assegnati a Rfi per la sicurezza e per la soppressione dei passaggi a livello; 11,5 milioni concessi ad altri enti ancora. Infine, si osserva che, per legge, il Programma triennale dei Lavori pubblici non include le opere al di sotto dei 100mila euro di cui la Regione è soggetto attuatore, ossia di cui cura direttamente progettazione e realizzazione. Al novero dei lavori pubblici sopra indicati dovranno dunque aggiungersi anche dette opere”.
Quattro le famiglie di interventi: edilizia sanitaria ospedaliera, per oltre 38 milioni di euro; opere idrauliche su corsi d’acqua, per oltre 36 milioni; piste ciclabili per oltre 29 milioni; manutenzione del patrimonio regionale per oltre di 16 milioni.
“Al Programma triennale dei Lavori pubblici – ha spiegato l’assessore Baldelli - abbiamo affiancato un fondo rotativo per le progettazioni finanziato con risorse proprie. Tale fondo, assente da oltre un decennio nei bilanci regionali, è pari a 5,65 milioni di euro e servirà per la progettazione di infrastrutture viarie strategiche, affinché prenda forma quella regione intermodale e interconnessa che unisca (partendo da tre infrastrutture strategiche quali porto, aeroporto e interporto) tutte le Marche, da nord a sud e da est a ovest, restituendo a ogni territorio pari opportunità, si tratti di grandi o piccoli centri, di aree costiere o territori interni. Per questo nei giorni scorsi è stato approvato dalla giunta il ‘Masterplan delle infrastrutture stradali della Regione Marche’. Questa novità ci consentirà, nei prossimi anni, di inserire nel Programma triennale dei Lavori pubblici anche la quinta “famiglia” di opere, quelle stradali. Elaborare i progetti è infatti il primo passo per riuscire a intercettare i finanziamenti necessari per la realizzazione di nuove opere stradali”.
L’assessore ha aggiunto che, per dare corso velocemente alla progettazione e alla realizzazione di tutte le opere, “abbiamo deciso di riorganizzare il servizio tutela e gestione del territorio potenziandone l’organico che oggi risulta sottodimensionato rispetto alle sfide programmate”.
La conclusione dell’assessore Baldelli: “Questo Programma triennale anticipa una sfida fondamentale: quella di riuscire ad utilizzare anche le risorse del Recovery plan nei tempi indicateci dalla UE e con una strategia che permetta di riattivare l'economia delle Marche. Dobbiamo immaginare una Regione diversa, una Regione che riesca a realizzare opere strategiche, che dia supporto ai Comuni e che abbia un "progetto" complessivo delle infrastrutture e delle opere ambientali. La sfida che ci attende richiederà la capacità di innovare le istituzioni e le strutture organizzative, realizzare bene e nei tempi sarà il nostro obiettivo”.
Nella provincia di Macerata, queste sono le opere incluse nel Programma dei Lavori pubblici 2021-2023:
- Adeguamento sismico del distretto sanitario Casa di riposo di San Ginesio
- Demolizione e ricostruzione del nuovo ospedale di Tolentino
- Demolizione e ricostruzione del distretto sanitario/poliambulatorio di Sarnano
- Interventi idraulici sui fiumi Chienti, Potenza, Esino e Musone e nel torrente Cremone
- Demolizione e ricostruzione della casa colonica in località Tufano, nel comune di San Severino Marche
- Demolizione e ricostruzione della stalla in località Cupi, a Visso
- Efficientamento energetico e adeguamento sismico della sede dell’ex Genio civile in via Alfieri, nel comune di Macerata
- Lavori di riparazione danni dell’azienda agricola Palanca a Castelraimondo
La segretaria provinciale del Partito Democratico della Federazione di Macerata, Paola Castricini, ha nominato la Segreteria provinciale.
"Un team unitario, rappresentativo di tutto il territorio, composto da 10 membri, di cui 5 uomini e 5 donne, segretari di circolo e amministratori locali" lo definisce Castricini.
Ecco i nomi:
Alessia Scoccianti (Macerata), Antonella Ciccarelli (Colmurano), Giovanna Salvucci (Urbisaglia), Giovanna Sartori (Camerino), Lidia Iezzi (Civitanova Marche), Francesco Giubileo (Montefano), Leonardo Virgili (Monte San Martino), Raffaele Consalvi (Cingoli), Riccardo Vecchi (Corridonia), Rodolfo Frascarello (Tolentino).
Affidati i primi incarichi: Alessia Scoccianti e Ricardo Vecchi al tesseramento, nei prossimi giorni verranno definiti gli altri incarichi di segreteria e individuati i responsabili delle aree tematiche.
La segreteria, riunitasi ieri (26 aprile 2021), è già al lavoro per calendarizzare e organizzare le prime iniziative.
Individuate le priorità: tutela della salute, emergenza economica, ricostruzione post sisma, organizzazione del partito sul territorio, nuovo tesseramento, elezioni amministrative del prossimo autunno.
Camerino nel Recovery plan. Nella sezione Cultura del capitolo Sicurezza sismica "Recovery Art Conservation Project" è stata inserita la città ducale per il recupero della zona Ex Casermette.
Accanto a Roma, Alessandria, Caserta e Piacenza, dunque, ci sarà anche Camerino quale centro per il controllo dei Beni Culturali attraverso la creazione di 5 depositi temporanei per la protezione dei beni culturali mobili in caso di calamità naturali a cui il Governo ha destinato 800 milioni di euro.
“È una notizia bellissima - confida il sindaco Sandro Sborgia - si tratta di un progetto al quale abbiamo lavorato da subito, appena insediati perché non volevamo che quell’area, trascurata da lungo tempo, fosse abbandonata. Ho preso parte a diversi incontri in Ministero proprio con l’intento di presentare il piano che avevamo pensato per l’Ex Casermette e con un progetto realizzato insieme alla Curia e dall’Università di Camerino possiamo finalmente dire che potrà prendere forma”.
"Dispiace profondamente constatare come gli esponenti della politica di governo maceratese dimostrino di non conoscere il senso dell'adeguatezza, ma soprattutto di ignorare l'enorme, sconfinata responsabilità della parola pubblica". A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico, nonché ex sindaco di Macerata, Romano Carancini.
Il chiaro riferimento è alle dichiarazioni dell'attuale assessore dello Sviluppo economico del comune di Macerata Laura Laviano, che su Facebook aveva commentato il lancio della nuova linea di smalti di Fedez, scrivendo che "se dovessi vedere mio figlio con lo smalto, a parte che penserei subito ad un cambio di persona, ma subito dopo lo spedirei fuori di casa".
Post a seguito del quale non è tardata ad arrivare la replica dello stesso Fedez (leggi qui).
"Dopo aver dichiarato di essere impegnata in un progetto di app comunale che addirittura sfiderà il colosso dell'e-commerce Amazon - aggiunge Carancini -, l'assessore Laviano oggi se ne esce con quanto di più inappropriato e sconcertante ci si aspetta di leggere da un esponente politico, da un amministratore, da un rappresentante della comunità e, non ultimo, da un genitore".
"In tempi in cui, dopo anni di incomprensibile ritardo, si lotta per difendere completamente la libertà di autodeterminazione dell'individuo, ponendo fine a ogni possibile forma di discriminazione e di violenza per orientamento sessuale, genere, identità di genere e abilismo, l'assessore Laviano usa pubblicamente delle parole dure, secche, inequivocabili. Parole che invece di favorire la reciproca tolleranza, la libertà di espressione personale e la giusta convivenza, fomentano prese di posizione di condanna e di contrarietà. E lo fa sulla piattaforma social che quotidianamente è scenario di tanta parte di vita e tanta parte di relazioni dei nostri figli. E non solo" ribadisce Carancini.
"Allora mi chiedo, e credo di non essere il solo a farlo, dove risiede il senso di responsabilità dell'assessore Laviano? Dove l'attenzione alle diverse e legittime sensibilità dei cittadini che lei ha l'onore di rappresentare? Dove l'impegno a rispettare pubblicamente i principi costituzionali e il ruolo che, meritatamente o no, si trova a ricoprire? Dove risiede il suo impegno a onorare sempre e fino in fondo la parola pubblica?" si domanda il consigliere regionale nonché ex sindaco di Macerata.
"È urgente, sempre di più, avere una legge che possa mettere fine a tutte le discriminazioni di genere e di sessismo. È urgente combattere queste piccole e grandi violenze, far rinascere le coscienze, risvegliare il senso di umanità. È urgente per il Paese e, evidentemente, anche per i suoi amministratori" conclude Carancini.
Fedez, attraverso una serie di storie pubblicate sul suo profilo Instagram, non ha tardato a rispondere all'assessore dello Sviluppo economico del comune di Macerata Laura Laviano, che su Facebook aveva commentato il lancio della sua nuova linea di smalti, scrivendo un post in cui diceva che "se dovessi vedere mio figlio con lo smalto, a parte che penserei subito ad un cambio di persona, ma subito dopo lo spedirei fuori di casa" (il post completo).
"Facciamo un gioco? Indovina il partito" scrive in una prima stories il rapper, con un chiaro riferimento al partito di cui la Laviano fa parte, la Lega. Riferimento che diventa ancor più evidente in una seconda pubblicazione.
"È incredibile come un semplice smalto riesca a stanare gente come questa. Non capisco cosa li mandi in tilt di un semplice smalto, guardatelo è fantastico". Dice Fedez in un successivo breve video, al termine del quale fa un gesto piuttosto inequivocabile: un dito medio, sul quale c'è proprio il suo smalto.
L'artista peraltro negli ultimi giorni si era fortemente battuto a difesa della calendarizzazione del ddl Zan, il disegno di legge contro l'omotransfobia, battibeccando sui social anche con il senatore leghista Simone Pillon.
"Laura Laviano, assessora dello Sviluppo economico di Macerata, esponente di un partito che considera il rispetto un limite alla libertà di espressione, reputa uno smalto ragione sufficiente per l'allontanamento di un ragazzo dall'ambiente familiare".
Lo affermano gli esponenti di Sinistra Italiana Macerata Michele Verolo e Serena Cavalletti nel commentare la risposta dell'assessora sotto un post Facebook in cui si pubblicizzava la nuova linea di smalti elaborata dal rapper, nonchè marito di Chiara Ferragni, Fedez.
Questa la sua risposta integrale ad una notizia pubblicata da Gq Italia: "Se dovessi vedere mio figlio con lo smalto, a parte che penserei subito ad un cambio di persona, ma subito dopo lo spedirei fuori di casa... anni fa il cerchietto, ora lo smalto, ma sti uomini le p***e le hanno perse?".
LEGGI ANCHE: LA RISPOSTA DI FEDEZ ARRIVA CON UN DITO MEDIO
"Dopo la recente esperienza dolorosa di Malika, cacciata dalla famiglia perché lesbica, ci sentiamo di considerare le affermazioni di Laviano, a commento di un post su fb, alquanto preoccupanti e gravi. Un'esponente politica non può avallare una condotta che invece di combattere lo stereotipo di genere, che sappiamo essere causa dell'intolleranza generalizzata alla differenza, lo rinforza - aggiungono Verolo e Cavalletti - Le parole sono uno strumento cognitivo, costruiscono il pensiero e la realtà, quando provengono da una persona con incarichi nell'amministrazione della cosa pubblica ci aspettiamo un po' di attenzione e sensibilità, non le solite opinione da salotto, non la ruota libera, il fiato alle trombe, che non è altro che espressione di una leggerezza pericolosa: quel fomentare gli istinti più bassi della popolazione che genera mostri".
"Giusto qualche giorno fa, ci siamo riuniti in un dibattito attorno al ddl Zan per dare voce al rispetto e alla possibilità di ciascuna e ciascuno di autodeterminarsi, esprimere liberamente la propria identità. Molto probabilmente, Laviano non era presente. Queste sue poche parole riassumono pienamente l'urgenza di avere una legge e soprattutto un apporto educativo che combatta le discriminazioni di genere e il sessismo in tutte le sue varie forme" concludono Verolo e Cavalletti.
Cartelli contro il direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale delle Marche Marco Ugo Filisetti, autore di un contestatissimo messaggio agli studenti in occasione del 25 aprile (leggi l'articolo). E' l'iniziativa messa in atto dal Pd di Potenza Picena, che ha li ha esibiti stamane durante la cerimonia per la Festa della Liberazione, a cui era presente anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli.
"Filisetti, una vergogna per le Marche" la scritta sui cartelli. Ne dà notizia l'on. Mario Morgoni, del Pd. "I cartelli sono esposti dalla segretaria del circolo Giulia Foglia, dal capogruppo in Consiglio comunale Enrico Garofolo e dall' ex presidente dell'Anpi Luigi Marconi - spiega -. Aggiungo da parlamentare che mi aspetto provvedimenti concreti dal ministro nei confronti di un funzionario dello Stato privo di dignità, ma ricco di ignoranza che offende le Istituzioni democratiche nate dalla Resistenza, dalle quali mensilmente riceve lo stipendio".
"La Regione Marche - aggiunge - spende tante risorse per la promozione, risorse che però non riescono a compensare la cattiva fama che certi personaggi ci fanno guadagnare, conquistando le prime pagine di giornali come oggi quella del Corriere della Sera, con queste comunicazioni lesive della dignità degli studenti, degli insegnanti e di tutti i cittadini delle Marche".
(Fonte: ANSA)
Il Garante Regionale dei Diritti della Persona accoglie il ricorso presentato dalla Lega Recanati per l'avverso diniego tacito del Comune di Recanati, opposto all'istanza di accesso agli atti presentata dal capogruppo Benito Mariani, in data 18 febbraio 2021, per ottenere gli atti e documenti relativi alla convenzione Project Financing denominato “Infinito Recanati – Proposta per un nuovo modello di gestione e valorizzazione dei beni culturali e delle politiche per il Turismo della Città di Recanati con la Società Cooperativa Sistema Museo”.
In particolare, veniva richiesta “tutta la documentazione, relativa a sicurezza e agibilità dei musei e delle strutture in concessione alla Soc. Cooperativa Sistema Museo”, oltre ad altra documentazione meglio dettagliata nell'iniziale istanza, tra cui anche quella relativa al contratto di subappalto con la cooperativa Spazio Cultura.
"Alla richiesta di accesso agli atti seguiva il silenzio di oltre due mesi da parte dell'Amministrazione comunale, pertanto, sono stato costretto a rivolgermi al Difensore Civico Regionale al fine di tutelare il diritto di poter svolgere l'attività e l'azione politica di controllo in qualità di consigliere comunale" sottolinea Mariani.
"Ricordiamo come da mesi il gruppo consiliare della Lega si stia adoperando per verificare e fare chiarezza su quanto previsto nel contratto di convenzione sia stato rispettato ed applicato a tutela di tutte le parti interessate, partendo dalla tutela dei diritti dei lavoratori e loro sicurezza nei luoghi di lavoro, all'utilizzo dei servizi civili, alla tutela del patrimonio artistico culturale recanatese, e alla sicurezza dei turisti - ricorda ancora il consigliere leghista -. Contratto che costa alla Città dell'Infinito ben € 1.548.000,00 (più iva)".
Il Difensore Civico Regionale in virtù del combinato-disposto di cui agli articoli 43, comma 2, Tuel e 25, comma 4, della Legge n. 241/1990, ha chiesto di riesaminare il diniego tacito, opposto al Consigliere Mariani, consentendo al medesimo di accedere alla documentazione richiesta.
"Ieri è uscita una nota dell’Ufficio Scolastico Regionale marchigiano a firma del suo Direttore Generale Ugo Filisetti. Non è la prima volta che, in occasione di celebrazioni nazionali, Filisetti scrive riflessioni indegne di cui francamente non si sente affatto il bisogno".
A scriverlo è la Segreteria regionale del Partito democratico delle Marche, esprimendo una netta presa di posizione circa il messaggio inviato agli studenti dal direttore generale dell'USR Marche in occasione del 25 aprile, Festa della Liberazione
"Credevamo che l’apice si fosse raggiunto con l’invito alle armi, fatto agli studenti qualche mese fa con la sua folcloristica retorica militarista. Invece si è toccato il fondo con una lettera di qualche giorno fa le cui parole sono un’offesa alle imminenti celebrazioni per la Festa della Liberazione" puntualizzano dal Pd.
"È grave equiparare le idee, ignorando e omettendo i fatti storici, i contenuti ideali, i crimini e i meriti, sia dal punto di vista storico-scientifico sia dal punto di vista istituzionale, soprattutto da chi ricopre incarichi pubblici - aggiungono i dem -. Non è accettabile che fascismo e nazismo vengano minimizzati come semplici “ragioni” e “sogni” di chi combatté contro Alleati e Partigiani. Si tratta di un atteggiamento molto pericoloso che, lungi dal fondare solidi legami di unità nella comunità nazionale, avvalla la circolazione di revisionismi profondamente nocivi".
"Chiediamo al dottor Filisetti: quando auspica un superamento delle antitesi, dei rancori e delle demonizzazioni si riferisce al superamento della lotta affinchè simili idee e atteggiamenti non si affermino più nel nostro Paese?" si chiedono dalla Segreteria regionale del Partito Democratico.
"Vogliamo ricordare che furono la formazione dei gruppi partigiani e dei movimenti di liberazione e la successiva stesura della Costituzione i reali momenti di superamento dei conflitti, delle divergenze e dei rancori, tra tutte le forze politiche italiane dai comunisti ai cattolici, dai monarchici ai liberali. Nella lotta per la Liberazione prima e nella fase costituente poi, seppero confrontarsi nel reciproco rispetto, animate da comuni ideali di democrazia e uguaglianza sanciti dalla carta costituzionale. Auguriamo a tutti buon 25 Aprile: non si festeggia "la fine della seconda guerra mondiale", ma la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo" concludono dal Pd .
Di seguito proponiamo il messaggio integrale del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per le Marche, Marco Ugo Filisetti, a cui si fa riferimento:
"Il 25 aprile del 1945 è la data scelta per festeggiare la fine della seconda guerra mondiale in Italia, con la vittoria delle Nazioni alleate (principalmente Stati Uniti d’America, Unione Sovietica, Impero Britannico, Francia) con l’apporto del Comitato di Liberazione Italiano e del Corpo Italiano di Liberazione, sulla Germania nazista e sulla Repubblica Sociale Italiana, formalizzata con la resa delle truppe tedesche a Medesano (Parma) il 29 aprile e degli ultimi reparti della RSI il 3 maggio a Rovereto.
La seconda guerra mondiale causò tra gli Italiani oltre 300.000 Caduti militari e 150.000 civili: a tutti Loro, unitamente ai Caduti di tutte le altre Nazioni va il nostro commosso e reverente ricordo, senza distinzione di parte.
Quell’immane conflitto ha visto un’Italia scissa e martoriata, un’ Italia che si è fronteggiata per le rispettive ragioni, per i rispettivi sogni di cui era carica: uno scontro marcato dal ferro e dal sangue che ha diviso, frantumato.
Ma dopo quella grande catastrofe ci sia ora il superamento delle antitesi disperate , delle demonizzazioni reciproche, il riconoscimento per tutti nella propria storia, per ricostruire giorno per giorno questa Italia, per proiettare nel mondo un’Italia unita forte, libera, con un suo destino, che possa fronteggiare col lavoro la competizione mondiale.
Questa è la missione forte affidata a voi nuove generazioni: non la fazione, non la setta, non i rancori, non gli odi dietro i quali i popoli si sfaldano, ma costruire la Comunità, per l’Italia di questo nuovo millennio.
E quindi rimanete sempre uniti, pur nelle diverse idee, siate amicizia, strumento di una amicizia per cambiare la società e siate coraggiosi come solo la gioventù sa esserlo.
I nostri padri e nonni con il “25 aprile” ci hanno dato una nuova Costituzione con progetti ideali, lucidi, ispirati ad un alto senso di giustizia, ma questa Costituzione resterà opera vana se tutti insieme, comunque la si pensi, non riusciremo a dare un’anima, non riusciremo a dare una passione alla nostra Comunità nazionale, perchè i progetti si realizzano se diventano passione, se diventano fede, se diventano destino”.
"Ieri sera ho sentito un profondo senso di orgoglio e gratitudine nel vedere che la nostra Regione è prima nella classifica per somministrazione dei vaccini. Premettendo che la vaccinazione non deve essere una competizione tra Regioni, e che l’importante è l’efficienza e l’efficacia del servizio, mi ha però fatto molto piacere vedere le Marche in quella posizione".
A comunicarlo, attraverso un post sul proprio profilo Facebook, è il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.
"Il mio grazie va all’Assessore Saltamartini, al Servizio salute, agli enti e alle aziende ospedaliere e a tutti gli operatori e ai volontari che instancabilmente stanno lavorando per mettere in sicurezza quanto prima la popolazione marchigiana" ha aggiunto il governatore.
Lo stesso assessore alla sanità Filippo Saltamartini nei giorni scorsi aveva dichiarato di voler raggiungere entro luglio la soglia dei 900.000 cittadini marchigiani vaccinati, ma al contempo aveva lamentato una mancanza di dosi che rallentava il processo (leggi qui).
La Lega prova a dare risposte all’agricoltura 4.0. Presentata una proposta di legge per la sperimentazione dell’impiego di droni, primo firmatario l’onorevole maceratese Tullio Patassini che ne ha illustrato oggi i contenuti insieme al capogruppo Lega in commissione Agricoltura, l'onorevole Lorenzo Viviani, cofirmatario, nel corso di un webinar organizzato da Copagri cui è intervenuto anche l’assessore all’agricoltura e vicepresidente della Regione Mirco Carloni.
“È indispensabile che anche l’agricoltura si apra all’innovazione tecnologica per una sempre maggiore sostenibilità e l’agricoltura di precisione permette di ottimizzare la produzione agricola riducendo al minimo l’impatto ambientale e massimizzando quello del reddito - spiega l’onorevole Patassini -. Consentendo l’uso di droni per irrorare fitofarmaci direttamente sulle colture, non solo diamo un segnale chiaro di attenzione all’ambiente e alla salute degli agricoltori e dei consumatori, ma colmiamo un vuoto normativo dettato dal mancato allineamento tra il legislatore europeo e la tecnologia”.
"L’Europa, infatti, che ha previsto di ridurre l’uso dei pesticidi chimici del 50% e quello dei fertilizzanti del 20% entro il 2030, non ha ancora una legislazione adeguata ed ha chiesto agli stati membri di attivarsi con sperimentazioni. Indispensabile per la stesura della proposta di legge la forte collaborazione con Andrea Passacantando della Copagri Macerata e la professoressa Pamela Lattanzi dell’Università di Macerata" sottolinea Patassini.
“Con i droni gli agricoltori risparmiano tempo e lavoro oltre a migliorare la qualità dell’ambiente, del prodotto finale e della loro stessa vita perché l’irrorazione del fitosanitario avviene direttamente sulla coltura evitando dispersione di prodotti nocivi - conclude Patassini -. Non ha senso continuare ad impedirne l’uso in nome di una norma emanata quando c’erano a disposizione solo aerei ed elicotteri che, per l’impossibilità di agire a breve distanza, disperdono sostanze. La Lega, preso atto che il cropspraying con i droni è veloce e di grande precisione perché si limita ad irrorare esclusivamente la coltura, si è subito attivata perché innovazione e sostenibilità non siano solo uno slogan, ma un binomio per identificare l’agricoltura del terzo millennio”.