L'assessore Laviano 'scivola' sullo smalto di Fedez: "Se dovessi vederci mio figlio, lo spedirei fuori casa"
"Laura Laviano, assessora dello Sviluppo economico di Macerata, esponente di un partito che considera il rispetto un limite alla libertà di espressione, reputa uno smalto ragione sufficiente per l'allontanamento di un ragazzo dall'ambiente familiare".
Lo affermano gli esponenti di Sinistra Italiana Macerata Michele Verolo e Serena Cavalletti nel commentare la risposta dell'assessora sotto un post Facebook in cui si pubblicizzava la nuova linea di smalti elaborata dal rapper, nonchè marito di Chiara Ferragni, Fedez.
Questa la sua risposta integrale ad una notizia pubblicata da Gq Italia: "Se dovessi vedere mio figlio con lo smalto, a parte che penserei subito ad un cambio di persona, ma subito dopo lo spedirei fuori di casa... anni fa il cerchietto, ora lo smalto, ma sti uomini le p***e le hanno perse?".
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"Dopo la recente esperienza dolorosa di Malika, cacciata dalla famiglia perché lesbica, ci sentiamo di considerare le affermazioni di Laviano, a commento di un post su fb, alquanto preoccupanti e gravi. Un'esponente politica non può avallare una condotta che invece di combattere lo stereotipo di genere, che sappiamo essere causa dell'intolleranza generalizzata alla differenza, lo rinforza - aggiungono Verolo e Cavalletti - Le parole sono uno strumento cognitivo, costruiscono il pensiero e la realtà, quando provengono da una persona con incarichi nell'amministrazione della cosa pubblica ci aspettiamo un po' di attenzione e sensibilità, non le solite opinione da salotto, non la ruota libera, il fiato alle trombe, che non è altro che espressione di una leggerezza pericolosa: quel fomentare gli istinti più bassi della popolazione che genera mostri".
"Giusto qualche giorno fa, ci siamo riuniti in un dibattito attorno al ddl Zan per dare voce al rispetto e alla possibilità di ciascuna e ciascuno di autodeterminarsi, esprimere liberamente la propria identità. Molto probabilmente, Laviano non era presente. Queste sue poche parole riassumono pienamente l'urgenza di avere una legge e soprattutto un apporto educativo che combatta le discriminazioni di genere e il sessismo in tutte le sue varie forme" concludono Verolo e Cavalletti.
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