Continua la battaglia amministrativa e legale del Comune di Recanati per eliminare definitivamente il rischio di una discarica nel territorio.
Dopo la recente notifica da parte del Comune di Recanati di nuovi documenti e motivi aggiuntivi al ricorso al Tar per l’annullamento della Delibera dell’Assemblea Territoriale d’Ambito che prevede la localizzazione preferenziale dei siti da destinare al nuovo impianto di discarica nel territorio recanatese, il Sindaco Antonio Bravi ha ulteriormente ribadito la ferma posizione in merito alla vicenda, in una comunicazione ufficiale inviata agli Enti preposti.
“Questa storia è durata anche troppo, il rischio di una discarica nel Comune di Recanati è stato sempre e solo sulla carta e li resterà. – Ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi - Dalle ampie documentazioni da noi prodotte e presentate è manifesta la totale illogicità del comportamento tenuto dagli Enti preposti nell’ elaborazione del Piano d'Ambito che individua un sito di discarica a livello provinciale nel territorio Recanatese. Siamo orgogliosi e consapevoli di essere i custodi di un luogo storico di rilevanza mondiale e non permetteremo in nessun modo qualsiasi azione possa deturpare la bellezza e la poesia del nostro territorio.”
Alla nuova comunicazione è stato allegato un ampio dossier contenente tutta la documentazione presentata dal Comune di Recanati dall’inizio della vicenda ad oggi, di cui ricordiamo per punti i principali passaggi temporali delle azioni amministrative e legali:
il parere negativo espresso dal Sindaco Bravi in merito alle determinazioni contenute nella Delibera ATA n. 10 del 26/06/2020 riguardanti l’individuazione di 14 potenziali siti discarica ricadenti nel Comune di Recanati; il parere negativo espresso dal Sindaco Bravi in occasione dell’incontro tecnico svoltosi il 04/09/2020;
il ricorso amministrativo del Comune al TAR Marche contro i provvedimenti adottati dall’ATA 3 Macerata, con ampia e specifica documentazione corredata da ulteriori motivi aggiuntivi, dalla quale risulta l’evidente erroneità dello studio preliminare realizzato dal Piano d’Ambito per la imprecisa e parziale applicazione dei criteri localizzativi.
Una ulteriore dettagliata e ampia comunicazione dalla quale si evince chiaramente la completa inidoneità dei siti individuati nell’ambito del Comune di Recanati che si conclude con la richiesta del Sindaco Bravi di stralcio definitivo degli stessi dalle previsioni del Piano d’Ambito.
"La campagna di vaccinazione è la principale arma contro il virus e se non viene organizzata bene è un danno grave per tutti noi. Nelle Marche è evidente che siamo in mano a dilettanti allo sbaraglio. Poveri noi". A dirlo è Alessia Morani, deputata del Pd e sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo economico.
"Qualche giorno fa - ricorda - sono intervenuta sul piano di vaccinazioni della regione Marche denunciando il fatto che i punti di somministrazione penalizzano i nostri anziani dell’entroterra costretti a spostarsi per decine di chilometri con il rischio che in tanti dovranno rinunciarvi per motivi logistici. Una gravissima ingiustizia a cui la giunta regionale ha fatto spallucce. Oggi scopriamo che 8 punti di somministrazione del vaccino su 15 cambiano generando una confusione informativa imbarazzante. Non si capisce più niente".
Ecco l'elenco aggiornato dei 15 Punti di vaccinazione della popolazione (Ppv) che dal 20 febbraio ospiteranno le vaccinazioni degli over 80 nelle Marche.
In provincia di Pesaro Urbino: a Pesaro il Centro Socio Culturale Novecento Pino Monaldi Via Del Cinema, 41; a Fano il Centro ortofrutticolo Codma Via T. Campanella, 1; a Urbino il Pala Carneroli Via SS. Annunziata snc.
In provincia di Ancona: ad Ancona l'Impianto sportivo Paolinelli Via Schiavoni, 2; a Jesi la Bocciofila Jesina Via Ugo La Malfa, 13B; a Senigallia il Palazzetto dello sport in Via Capanna, 63; a Fabriano la Palestra della scuola in Via Aldo Moro, 4.
In provincia di Macerata: a Macerata Oratorio Chiesa Santa Madre di Dio Via Capuzzi, 57; a Civitanova Marche il Centro Civico Anziani Via Ginocchi; a Camerino Spazi comunali in Via Conti di San Maroto, Località Vallicelle; a San Severino Marche Sala Italia Via Roma, 24.
In provincia di Fermo il Distretto di Montegranaro Via dell'Ospedale, 1; ad Amandola l'ex scuola elementare inVia Cesare Battisti.
In provincia di Ascoli Piceno la Casa delle gioventù via Abruzzo e a San Benedetto del Tronto il Palazzetto dello sport in Viale dello sport 64.
Alle ore 18:00 di oggi si è conclusa la consultazione su Rousseau attraverso la quale gli iscritti del Movimento Cinque Stelle hanno potuto esprimersi su un eventuale supporto a un Governo presieduto da Mario Draghi.
Hanno espresso la propria preferenza 74.537 iscritti su una base di 119.544 iscritti aventi diritto di voto. Le urne erano aperte dalle 10 di questa mattina, mentre il quesito posto il seguente: "Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?"
I "sì" hanno vinto con il 59,3% delle preferenze (44.177), mentre il fronte del "no" si è fermato al 40,7% (30.360 preferenze).
A differenza di come era stato annunciato precedentemente, il Consiglio comunale del 15 e 16 febbraio si svolgerà in modalità online; la decisione è stata presa dal presidente del Consiglio Francesco Luciani, su richiesta del sindaco Sandro Parcaroli, in seguito al manifestarsi, nell’arco della settimana, delle cosiddette varianti Covid-19.
«Nonostante siano stati installati i divisori in plexiglass ho condiviso la preoccupazione del sindaco Sandro Parcaroli per le sopraggiunte varianti del Covid-19 e abbiamo deciso, per prudenza, sorveglianza e per garantire la massima sicurezza, di effettuare le sedute del Consiglio comunale convocate per i giorni 15 e 16 febbraio in modalità online» ha detto il presidente del Consiglio Luciani.
I lavori, come di consueto, potranno essere seguiti in diretta streaming nel sito istituzionale (http://webtv.comune.macerata.it/) così come le votazioni che avverranno in forma telematica.
I lavori del consesso inizieranno alle 16.30. La seduta di lunedì prenderà il via però alle 15.30 con le interrogazioni iscritte all’ordine del giorno e che riguardano la campagna di vaccinazione anti Covid e la gestione della vaccinazione (David Miliozzi di Macerata insieme ed Elisabetta Garbati di Macerata rinnova), la frazione di Villa Potenza (Narciso Ricotta del Pd), le spese per Macerata Città della pace (Alberto Cicarè di Strada comune – Potere al popolo) e infine le mense scolastiche (Stefania Monteverde di Macerata bene comune).
Subito dopo il Consiglio comunale passerà all’esame dell’unica delibera in programma relativa all’approvazione della variante parziale al piano di zonizzazione acustica della zona produttiva Suap contrada Valleverde.
In discussione anche l’ordine del giorno sui ristori Covid per Ircr (Narciso Ricotta del Pd e altri consiglieri di maggioranza) e la mozione sulla sospensione del progetto di riorganizzazione delle mense scolastiche (Stefania Monteverde di Macerata Bene comune).
Nel caso in cui la seduta del 16 febbraio dovesse andare deserta, la seconda convocazione è fissata per il 18 febbraio alle ore 16.30.
"Sabato 13 febbraio, dalle 16 alle 19 in Corso Cavour sarà possibile firmare la proposta di legge popolare contro la propaganda fascista e nazista". Lo rende noto Alberto Cicarè, capogruppo in Consiglio comunale di 'Strada Comune'.
Il Comune di Sant’Anna di Stazzema, luogo di un’atroce rappresaglia nazista durante la Seconda guerra mondiale, ha promosso la raccolta di almeno 50mila firme per portare in Parlamento una proposta di legge che potrà servire a rendere più effettivo il controllo sulla propaganda fascista, contraria ai principi della Costituzione.
"Sono le stesse istituzioni, troppo spesso e senza più remore, a farsi portatrici di messaggi che strizzano l’occhio al fascismo, nel tentativo dichiarato di rimuovere un patrimonio condiviso di rifiuto di un passato che ha voluto dire dittatura, distruzione e morte" sottolinea Cicarè.
"E’ un virus che ha infettato la nostra società, che si sta diffondendo senza apparenti freni, e che contagia le giovani generazioni, che non possono più contare sulla testimonianza delle vecchie - aggiunge -; un virus che necessita di un antidoto, una risposta forte e chiara di rifiuto di una propaganda che vuole riabilitare chi ha ucciso Gramsci e Matteotti, ha privato della libertà una nazione, ha appoggiato lo sterminio nazista, ha condotto il nostro Paese al disastro della guerra".
"I fatti accaduti di recente, proprio qui, nelle Marche, dimostrano l’esistenza di una classe dirigente tanto più incapace di governare quanto più sfrontata nell’ammiccare al fascismo e ai suoi valori. Se le istituzioni sono incapaci di reagire, ci vuole una mobilitazione dal basso, dobbiamo essere noi cittadini a costruire un fronte contro il fascismo e la sua propaganda. Andiamo a firmare in ogni comune la proposta di legge “Stazzema”; i maceratesi che vogliono farlo avranno anche la possibilità, questo sabato, di farlo al nostro banchetto" conclude Cicarè.
Alta fibrillazione nel Movimento Cinque Stelle, diviso tra le varie correnti interne riguardo un possibile appoggio al Governo Draghi, in procinto di nascere a seguito delle dimissioni dell'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Il dibattito interno è piuttosto acceso, e vede l'ala vicina alle posizioni di Alessandro Di Battista favorevole a un "no secco" verso il nuovo esecutivo guidato dall'ex presidente della Bce.
Per avere un quadro chiaro su quanto sta avvenendo e per fotografare l'asimmetria delle posizioni presenti in seno ai Cinque Stelle abbiamo intervistato i due più illustri esponenti maceratesi pentastellati: Mirella Emiliozzi, deputata nonché facilitatrice regionale per le relazioni esterne del Movimento Cinque Stelle e Gian Mario Mercorelli, consigliere comunale di Tolentino ed ex candidato governatore alle ultime elezioni Regionali.
1) Nelle ultime ore Beppe Grillo ha congelato il voto su Rousseau. Siete d’accordo con questa scelta?
Emiliozzi: "Sì, sono d’accordo con la decisione di aspettare a proporre il voto agli iscritti, perché prima di compiere qualsiasi scelta bisogna capirne i presupposti. Non si può scegliere, se non si conoscono le opzioni. Siccome il contesto è cambiato, è necessario sapere che programma propone Draghi prima di poter scegliere. Questa scelta, infatti, non è solo del Movimento 5 Stelle, ma incide sulla vita di 60 milioni di italiani: deve essere una scelta informata"
Mercorelli: "Non mi sembra serio cambiare le carte in tavola repentinamente, sebbene la scelta sia scaturita a seguito dell'intervento di una persona che comunque rispetto molto come Beppe Grillo. Credo che sia forse la prima volta in cui non mi trovo d'accordo con la sua linea. Gli ho sempre riconosciuto un'incredibile lungimiranza, ma non in questo caso. È rimasto fuori per tanti anni, il polso della situazione del Movimento l'ha un pò perso"
2) Qual è la sua posizione in merito a un appoggio del Movimento Cinque Stelle al Governo Draghi?
Emiliozzi: "Coerentemente con la mia storia, io lavoro con chi si mostra disponibile a portare avanti un programma che ha come punto di partenza e di arrivo la persona. Se Mario Draghi riuscirà a innescare e a interpretare una vera e propria rivoluzione umana avrà tutto il mio sostegno. Piuttosto che temi tecnici vorrei sentire un discorso alto e nobile in cui al centro ci sono le persone e i loro bisogni, non la necessità di far quadrare i conti e basta. Spero che Draghi arrivi in Parlamento con una proposta concreta per portare benessere ai cittadini, non con il bilancio dell’Italia da far quadrare 'Whatever It Takes'.
Mercorelli: "Sono per il non appoggio al Governo Draghi. Bisognerebbe farsi una domanda: chi lo ha chiamato? Per far parte delle consultazioni bisognerebbe essere esponente di una forza politica. Draghi di chi è esponente? Di nessuno. Si tratta di una proceduta scorretta a livello istituzionale, anche Mattarella ha sbagliato a procedere in questa direzione. Che cosa vuole fare Draghi? Ancora non lo sappiamo, ancora non si conosce nessuno dei suoi punti programmatici. La sua storia racconta tutt'altro rispetto a quella del Movimento Cinque Stelle: ha poi avuto l'illuminazione? Può darsi, ma me lo deve dimostrare".
3) A proposito di preferenze, è d’accordo nell’inserire tra le possibili risposte del probabile referendum su Rousseau l’opzione di astensione?
Mercorelli: "Non vedo perché essere contrari, sottoscrivo in questo senso quanto dichiarato da Alessandro Di Battista quando ha affermato che, fino a prova contraria, questa sia una delle possibilità. Anzi, personalmente propenderei per l'astensione, o per il no"
Emiliozzi: "No, l’astensione non può essere un’opzione. Siamo davanti a una scelta di campo: una direzione o l’altra".
Domanda per il solo consigliere Mercorelli - Nel caso in cui vincesse il sì al referendum lei rimarrebbe comunque nel Movimento Cinque Stelle?
Mercorelli: "Onestamente non so cosa farei, di certo mi sentirei di stare a galla in un'acqua troppo torbida, in cui non vorrei stare"
Domanda per la sola onorevole Emiliozzi - Considera fondamentale per un eventuale appoggio a Draghi l’inserimento di uno o più esponenti del Movimento Cinque Stelle nella squadra dei ministri?
Emiliozzi: "E’ indispensabile che questo sia un governo politico nel senso più alto del termine, cioè che abbia un programma e un’idea di fondo coerenti con un valore: il benessere dei cittadini. Gli esecutori materiali vengono dopo, prima i percettori".
5) Cosa ne pensa delle esternazioni fatte negli ultimi giorni da Alessandro Di Battista, fortemente contrario ad un appoggio del Movimento a Draghi?
Emiliozzi: "Chiunque parli aprioristicamente, senza conoscere a fondo quale sarà la proposta che ascolteremo da Mario Draghi, non fa un buon servizio al Paese.
Mercorelli: "Secondo me Di Battista non sbaglia nulla, esprime semplicemente la sua opinione. Il Movimento ha già un suo programma politico e non ha bisogno di trovare punti di convergenza con, ad esempio, Forza Italia. In passato è stata stretta un'alleanza di governo con la Lega così come con il Pd, ma basata su un patto in cui si sono stabiliti dei punti comuni, come si prevede in un sistema democratico come il nostro".
6) Come giudica l’apertura di Giuseppe Conte al Movimento? Secondo lei potrebbe essere una risorsa anche in futuro, lo vedrebbe come leader pentastellato?
Emiliozzi: "Giuseppe Conte, per tutta la durata del suo incarico a capo del governo, ha incarnato il comune sentire che sta alla base del M5S: onestà, rispetto per le persone, tutela della salute dei cittadini e cura per il bene del Paese, qualità che ha dimostrato anche ai tavoli Europei, dove è riuscito a ottenere il Recovery Fund per il rilancio economico e anche un ruolo di primo piano per l’Italia, restituendole la dignità. Giuseppe Conte è una risorsa non solo per il Movimento 5 Stelle, ma per tutti gli italiani".
Mercorelli: "Trovo che il Governo Conte Bis abbia fatto cose eccezionali. Giuseppe Conte è stato il miglior presidente del Consiglio degli ultimi 30 anni, a mani basse. Per competenza, eleganza ed istituzionalità. In questo senso, il suo ruolo nel Movimento in futuro può essere complementare a quello di Alessandro Di Battista. Il primo potrebbe essere un candidato presidente del Consiglio, mentre Di Battista il capo politico. Di Maio? Credo che non sia ancora sufficientemente maturo, forse si è troppo abituato al ruolo di parlamentare avendolo fatto per 10 anni. Lo stimo, ma temo che si possa essere un pò seduto su questo ruolo".
Centrodestra unito alle prossime elezioni comunali di Castelraimondo sul modello della maggioranza che governa la Regione quando, per la prima volta nella storia, la sinergia tra istituzioni è rafforzata dalla presenza di ben tre consiglieri eletti nelle aree montane della provincia maceratese. È quanto emerso dall’incontro tenutosi nei giorni scorsi dove Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e UDC-Popolari Marche hanno condiviso anche la volontà di aprirsi alla partecipazione della società civile. Castelraimondo, è chiamato alle impegnative sfide che post sisma e pandemia riservano ai territori, in particolare l’entroterra montano che vede nella Valpotenza un fronte nevralgico per la ripartenza.
“Il Centrodestra cittadino – affermano in una nota gli esponenti dei quattro partiti - si dice pronto a rispondere alle aspettative della cittadinanza. Proprio grazie a questa visione di prospettiva in cui, alla coesione operativa della politica, fa riscontro la condivisione degli obiettivi e della redazione dei programmi nel corso di incontri pubblici che saranno organizzati con cittadini, associazioni, parti sociali, imprese ed ogni componente della vita cittadina al fine di individuare le migliori figure rappresentative ed un programma in cui concretezza e risposte alla popolazione sono al primo posto”. Per ora non filtrano nomi, ma il centrodestra si presenterà compatto alle prossime aministrative.
"Finalmente la giunta guidata da Francesco Acquaroli potrà vantarsi di un primato. Siamo tra le ultime regioni a partire e ad organizzarsi per il piano vaccinale over 80". È quanto afferma in una nota il gruppo Italia Viva Marche, dopo l'annuncio fatto ieri dall'assessore alla sanità Filippo Saltamartini (leggi qui).
"Nella situazione in cui siamo il tempismo è fondamentale - aggiungono i Renziani -. A livello regionale chi prima uscirà da questa crisi, per primo ripartirà e questo darà un indubbio vantaggio sia da un punto di vista sanitario che economico. Vaccinare gli over 80, in una delle regioni più longeve d’Italia e d’Europa, doveva essere una priorità assoluta, così come ancora noi chiediamo a gran forza la vaccinazione prioritaria di tutti quei soggetti più deboli con particolare riferimento ai disabili, ai loro conviventi e a tutti coloro che per motivi professionali si trovano a contatto con questi soggetti fragili".
"Ma la cosa tragica e veramente preoccupante per la nostra comunità è che il centro destra vive questo suo ritardo e immobilismo sul piano vaccinale come un trofeo, tanto da annunciare con toni trionfalistici un piano che parte con un ingiustificato ritardo e proprio in una regione dove il servizio sanitario e i medici di base attraverso le USCA, hanno sempre dato prova di grandissima professionalità e spirito di servizio - evidenzia il coordinamento Marche di Italia Vivia -. Si muova presidente Acquaroli, lei e tutta la sua giunta".
"Il nostro partito sarà vigile su un tema così sensibile e darà il proprio fattivo contributo di idee come è dimostrato dagli accadimenti di politica nazionale. Troppe sono state le disattenzioni e le anomalie in questa sua gestione della pandemia. Poca trasparenza, troppi focolai covid nei nostri ospedali e totale assenza di comunicazione con i territori" concludono i Renziani.
"Dopo gli ottimi risultati elettorali dello scorso settembre nella nostra Provincia, dove abbiamo ottenuto il miglior risultato delle Marche, continua il rafforzamento, l’organizzazione e il radicamento nella provincia di Macerata di Forza Italia - a dirlo è il coordinatore provinciale, nonchè Assessore al Turismo, Eventi e Sport del città del Comune del Capoluogo, Riccardo Sacchi - Dopo un incontro con una delegazione del coordinamento provinciale, alla presenza del Coordinatore Riccardo Sacchi, della vice-coordinatrice Alessia Pupo, dei membri del coordinamento Margherita Turchetti, Gianluigi Bianchini e del commissario comunale di Macerata Michele Bacchi, è entrato ufficialmente a far parte della squadra di Forza Italia il Sindaco di Esanatoglia, Luigi Nazzareno Bartocci".
"In questo difficile momento, con una pandemia che sta mettendo a dura prova il nostro tessuto socio-economico, è quanto mai importante uno sguardo attento sulla realtà dei Comuni e, con l'ingresso del Sindaco Bartocci, la famiglia Forza Italia si arricchisce di un amministratore valido e di provata esperienza, sempre pronto all'ascolto e al dialogo con i cittadini - spiega Sacchi che poi conclude - Forza Italia è pronta ad affrontare con rinnovato entusiasmo e determinazione le prossime sfide".
Quattro associazioni settempedane hanno protocollato una petizione indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale di San Severino Marche, Sandro Granata, con la richiesta di conferimento della cittadinanza onoraria della città a Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna arrestato in Egitto, all’aeroporto internazionale del Cairo.
Domani, inizierà il suo secondo anno di prigionia e associazioni come Amnesty International da tempo chiedono al governo egiziano la sua scarcerazione, accusando il regime del presidente Abdel Fattah al Sisi di averlo imprigionato ingiustamente e per motivi politici.
A sottoscrivere la petizione sono state l’Assemblea degli aderenti al Gruppo Masci Scout di San Severino Marche, Paolo Gobbi in quanto presidente del circolo "Il Grillo Legambiente” di San Severino Marche, Lorenzo Gregorietti in quanto Presidente del Circolo “La Zattera” di San Severino Marche e Sergio Gironi in quanto Presidente Sezione Anpi “cap. Salvatore Valerio” di San Severino Marche
"Sulla spinta di un caso Regeni, ben lontano dall’essere risolto, si è avviata la raccolta firme online lanciata per chiedere la concessione della cittadinanza italiana allo studente egiziano, affinché il nostro Paese dia un segnale fortissimo concedendo la cittadinanza Italiana per meriti speciali a Patrick Zaki e aprendo così la possibilità alla diplomazia di intervenire ufficialmente sulla vicenda" sottolineano le quattro associazioni nella petizione. L’iniziativa, conta già più di 120mila firme.
"Con il riconoscimento della cittadinanza l’Italia darebbe un segnale forte alla comunità internazionale, prendendo anche una posizione politica" evidenziano le quattro associazioni nella petizione.
A sostegno dell’iniziativa, nei giorni scorsi il Consiglio comunale di Bologna ha approvato all’unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria allo studente egiziano, così come unanimemente lo hanno già fatto il Consiglio comunale di San Vito al Tagliamento e quello di San Lazzaro di Savena.
Sono già state avviate poi analoghe iniziative nelle città di Salerno, di Palermo, di Pesaro, di Santa Croce sull’Arno, proprio in occasione dello scadere del primo anno di illegittima carcerazione preventiva, senza che sia avvenuta la formulazione di alcun capo d’accusa.
"Da parte nostra cercheremo ulteriori adesioni di associazioni e singoli cittadini che, nel frattempo, potranno sottoscrivere la petizione online. Una favorevole risposta unanime annovererebbe la nostra città, dall’antica tradizione libertaria, tra quelle che hanno a cuore il rispetto dei diritti umani e delle libertà individuali, troppo spesso obliati in democrazie, purtroppo anche vicine al nostro Paese" concludono nella petizione le quattro associazioni settempedane.
Altri due commissari straordinari per altrettante opere strategiche per le Marche: il collegamento tra la Statale Adriatica e il porto di Ancona, noto anche come Ultimo miglio, e l’arretramento alta velocità della linea ferroviaria Adriatica Bologna-Lecce. È quanto chiede la Regione Marche al governo. “Abbiamo accolto con soddisfazione l’inserimento della Salaria, della E78 Fano-Grosseto e del potenziamento della Orte-Falconara tra le opere inserite nello schema del Decreto del presidente del consiglio dei ministri e la nomina dei rispettivi commissari straordinari per sbloccare la loro realizzazione – commenta l’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli -. Peraltro, i commissari nominati (Fulvio Soccodato, Massimo Simonini e Vincenzo Macello) sono figure di alto profilo che sapranno instaurare un rapporto proficuo con tutti gli interlocutori istituzionali. Ma consideriamo strategiche per lo sviluppo della regione anche il cosiddetto Ultimo miglio e l’arretramento e l’alta velocità della linea ferroviaria Adriatica. Per questo abbiamo chiesto di valutare l’inserimento anche di tali due importanti infrastrutture, con la nomina di altrettanti commissari straordinari”. La richiesta è stata inoltrata ieri alla Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del territorio della Conferenza delle Regioni, che poi la invierà alle Commissioni Ambiente e Infrastrutture della Camera dei Deputati insieme alle richieste delle altre Regioni.
“L’Ultimo miglio – spiega l’assessore Baldelli – consiste in una bretella di 3,3 chilometri tra il porto di Ancona e l’Adriatica. Un collegamento celere e diretto tra porto e Statale che, oltre a ridurre i tempi di percorrenza per il trasporto di passeggeri e merci, produrrebbe l’ulteriore beneficio di bypassare completamente Torrette. Tutto ciò si tradurrebbe in enormi vantaggi socio-economici e ambientali: miglior afflusso verso l’ospedale; diminuzione dell’inquinamento; maggiore sicurezza stradale; crescita degli scambi di merci”. L’opera è in fase di progettazione: Anas sta infatti elaborando il progetto definitivo. Il costo dell’infrastruttura ammonta a 99,61 milioni di euro. “L’arretramento e l’alta velocità della linea ferroviaria Adriatica Bologna-Lecce – continua l’assessore Baldelli – migliorerebbe i collegamenti tra le regioni del versante adriatico e consentirebbe di ridurre i tempi di percorrenza del corridoio adriatico. Quindi, stimolerebbe l’uso del treno da parte dei cittadini al posto delle auto, con conseguente riduzione delle emissioni di inquinanti”. Il costo della progettazione, per cui si chiede il finanziamento, è stimato in 305 milioni. Mentre la realizzazione del potenziamento dell’asse ferroviario supera i 9 miliardi.
“Lo scorso ottobre – ricorda l’assessore Baldelli – la Regione Marche ha firmato un protocollo d’intesa con le Regioni Abruzzo, Molise e Puglia per favorire lo sviluppo e l’incorporazione nella Rete Ten-T (Rete TransEuropea dei Trasporti) dell’intero sistema trasportistico della dorsale adriatica. L’obiettivo è quello di incrementare le potenzialità dell’asse ferroviario adriatico nord-sud per il trasporto passeggeri e merci, realizzando anche infrastrutture di collegamento tra i porti, la rete ferroviaria e stradale”. La richiesta di ulteriori due commissari per queste due opere è dunque funzionale alla visione d’insieme che sta guidando le scelte dell’assessore Baldelli nel programmare il futuro del settore delle infrastrutture, e che segna un cambio di passo rispetto alla passata legislatura: “Il nostro obiettivo è quello di creare un sistema intermodale e interconnesso in cui rete stradale, ferroviaria e ciclabile siano tra loro collegate e intercambiabili e coprano l’intero territorio regionale, da nord a sud, da est a ovest”.
"Si dice in genere che tre indizi fanno una prova. Ciò vale anche per la giunta Acquaroli e la maggioranza che la sostiene, che di indizi, in realtà, da oltre un anno a questa parte ne ha seminati ben più di tre, oscillando tra la difesa della razza e l’apologia del fascismo".
Così il capogruppo del Partito Democratico Maurizio Mangialardi, commenta le recenti uscite degli esponenti della maggioranza regionale di centro-destra.
"Dalla ormai tristemente celebre partecipazione dell’attuale presidente alla cena di commemorazione della Marcia su Roma alla ostentata assenza della sua giunta alla commemorazione del Giorno della Memoria - aggiunge Mangialardi -, dall’attacco ai diritti della donne agli sproloqui sulla sostituzione etnica del capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, dalla mortificazione della parità di genere nella composizione della giunta alle scioccanti affermazioni della leghista Anna Menghi sull’esaltazione delle politiche della natalità del fascismo. Un’escalation che ha sorpreso molti, compresa la grande stampa nazionale, regalando alle Marche una ribalta mediatica che francamente avremmo evitato volentieri".
"Devo essere sincero, nonostante il brivido che scorre sulla pelle ogni volta che sentiamo tali aberrazioni, faccio fatica a ritenermi sorpreso - afferma Mangialardi -, visto che per tutta la campagna elettorale ho avuto modo di confrontarmi con questi soggetti, di approfondire il sentiment ideologico che ispira la loro politica, di cogliere il nostalgico revanscismo che cova nella loro prassi quotidiana, di individuare, infine, il loro disprezzo per la democrazia camuffato dietro la retorica populista e sovranista".
"In tutto questo, però, ai vari Acquaroli, Ciccioli, Menghi e a chi fa bella mostra di simboli neofascisti, devo riconoscere una grande coerenza che, come abbiamo visto in questo avvio di legislatura, si traduce in provvedimenti amministrativi conseguenti come il taglio dei contributi all’Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche e all’Anpi, il rifiuto delle linee guida ministeriali per la somministrazione della pillola Ru486 nei consultori, il disprezzo per la funzione sociale ed educativa della scuola - sottolinea il capogruppo del Pd -. Fatti e temi, mi sento di far notare a chi si riconosce nelle formazioni politiche moderate, completamente estranei perfino ai valori liberali della destra europea, che anzi vengono brutalmente affogati in una cultura da strapaese elevata a difesa del particulare, dell’identità gretta ed egoista, della negazione di ogni diversità".
"Credo che prima che sia troppo tardi, a questo ordine di cose, è necessario opporsi non solo nelle sedi istituzionali deputate, come sta facendo il gruppo assembleare del Partito Democratico in consiglio regionale, ma anche tornando a costruire nuove alleanze politiche e sociali, che recuperino e rilancino le idee e i valori costituzionali della migliore tradizione riformista del centrosinistra" conclude Mangialardi.
Sabrina De Padova è la nuova presidente del Consiglio delle donne di Macerata mentre la vice presidenza è andata a Ninfa Contigiani. Entrambe hanno ricevuto l’unanimità dei consensi da parte delle intervenute.
All’ordine del giorno dei lavori, aperti sabato pomeriggio sotto la presidenza di Francesco Luciani, presente anche il segretario comunale Francesco Massi Gentiloni Silveri, l’elezione del presidente e del vice presidente, l’integrazione del Consiglio delle donne con le candidature segnalate dalle associazioni e organismi cittadini e la verifica dell’ammissibilità delle richieste pervenute.
La presidente e la vice presidente si sono poste in un’ottica collaborativa per dare spazio ad una pluralità di voci femminili riguardo alle questioni relative alla vasta tematica della parità, alla valorizzazione delle specificità femminili, all'uguaglianza di accesso a cariche e opportunità, ponendo attenzione alle discriminazioni legate al genere e alla violenza contro le donne.
“La questione della tutela della donna è un aspetto che merita massima attenzione - afferma il vice sindaco e assessore alle Pari opportunità Francesca D’Alessandro - e per questo le istituzioni devono fare congiuntamente la propria parte. Da rilevare in ogni caso che la questione femminile passa anche per una tutela della conciliazione tra tempi di lavoro e tempi della famiglia. La donna deve essere supportata nel suo doppio ruolo di madre e di lavoratrice”.
“L’istituzione del Consiglio delle donne – è intervenuta la neo presidente De Padova - è lodevole e interessante ed è un'iniziativa che permette di ‘guardare la città con gli occhi di una donna’. Mi piacerebbe inserire nelle scuole psicologi e sociologi per la formazione culturale dei ragazzi affinché si sensibilizzino sulla reale parità di genere, poiché a volte, sin dalla più tenera età, il rapporto di coppia evidenzia un amore malato e possessivo”.
Nei programmi della presidente De Padova la valorizzazione della presenza e dell’attività delle donne nella società e nelle istituzioni e il sostegno delle pari opportunità nel lavoro, nella politica e nella società. Tra gli obiettivi anche la promozione di interventi contro tutte le forme di esclusione e di violenza verso le donne, azioni per la salvaguardia della loro salute, la promozione della crescita socio-culturale del territorio attraverso iniziative per il riconoscimento della differenza di genere, alla garanzia della pari opportunità tra uomo e donna.
“Per sensibilizzare, insieme, condivideremo idee e proposte - ha affermato la De Padova –, proporremo e organizzeremo eventi di diversa natura come corsi, manifestazioni, mostre, serate a tema, cinema, teatro, musica e gruppi di mutuo aiuto”.
La Presidente ha poi letto tutte le richieste di ammissione pervenute da parte di organismi pubblici e privati della città che hanno manifestato interesse a partecipare e il Consiglio è stato favorevole ad ammetterle tutte, anche quella arrivate fuori termine, in totale 37. Dopo l'elezione e l’ammissione il Consiglio delle donne ha dibattuto sul modello organizzativo: riunirsi su piattaforma web e non in presenza per questioni di sicurezza legate alla pandemia e per l'elevato numero delle partecipanti, 20 componenti di diritto più le 37 ammesse
Lunedì 15 e martedì 16 febbraio il Consiglio comunale di Macerata, dopo un lungo periodo di sedute on line a causa dell’emergenza sanitaria, tornerà a riunirsi in presenza nella sala consiliare del palazzo municipale in piazza della Libertà. Nella sala, infatti, sono stati posizionati divisori in plexiglass per rafforzare il distanziamento tra i vari componenti dell’assise cittadina.
I lavori del consesso, che si svolgeranno dunque con la predisposizione di tutte le misure anticontagio da Covid-19 previste dalla normativa vigente, inizieranno alle 16.30.
La seduta di lunedì prenderà il via però alle 15.30 con le interrogazioni iscritte all’ordine del giorno e che riguardano la campagna di vaccinazione anti Covid e la gestione della vaccinazione (David Miliozzi di Macerata insieme ed Elisabetta Garbati di Macerata rinnova), la frazione di Villa Potenza (Narciso Ricotta del Pd), le spese per Macerata Città della pace (Alberto Cicarè di Strada comune – Potere al popolo) e infine le mense scolastiche (Stefania Monteverde di Macerata bene comune).
Subito dopo il Consiglio comunale passerà all’esame dell’unica delibera in programma relativa all’approvazione della variante parziale al piano di zonizzazione acustica della zona produttiva Suap contrada Valleverde.
In discussione anche l’ordine del giorno sui ristori Covid per Ircr (Narciso Ricotta del Pd e altri consiglieri di maggioranza) e la mozione sulla sospensione del progetto di riorganizzazione delle mense scolastiche (Stefania Monteverde di Macerata Bene comune).
Nel caso in cui la seduta del 16 febbraio dovesse andare deserta, la seconda convocazione è fissata per il 18 febbraio alle ore 16.30.
“Questa mattina la signora Alessia Morani, deputato del Pd, ha attaccato la mia persona prendendo spunto da un mio post pubblicato qualche giorno fa su facebook in cui, parlando del grave problema della denatalità nel nostro paese, riportavo riferimenti storici per dimostrare come gli ultimi provvedimenti presi sul tema in Italia risalissero agli anni ’20 del Novecento; lei ne ha dedotto che stavo esaltando Mussolini, un uomo che, cito testualmente, “mandava i bambini nei campi di sterminio per essere gassati”. Premesso che è mia abitudine attenermi ai fatti e non indulgere alle esaltazioni, voglio considerare di stimolo alla discussione il suo intervento che offre l’opportunità di chiarire temi scottanti strumentalizzati al solo scopo di colpire l’avversario politico”. Così la consigliera regionale leghista, Anna Menghi, replica alla deputata Alessia Morani che ne aveva chiesto le dimissioni, in seguito al post pubblicato sulla pagina facebook dell’esponente del Carroccio, riguardante la denatalità con riferimenti al ventennio fascista (Leggi qui).
“Stupisce come Morani abbia tirato in ballo anche l’Amnic, associazione per la quale mi sono spesa per molti anni e della quale, chi le ha passato informazioni su di me non si è informato adeguatamente, non sono più il presidente, ma un semplice membro, in quanto io stessa portatrice di disabilità” - spiega Anna Menghi - . “Una faccenda tutt’altro che secondaria in questa incredibile vicenda, per la quale trovo necessario replicare, argomentando a beneficio di chi, sulla scia della Morani, ha voluto addurre motivazioni politiche per attaccare un’analisi che era solo degli eventi storici. Chi mi segue sa che il fenomeno per cui in Italia non si fa più figli mi è sempre stato molto a cuore, tant’è che nei giorni scorsi, nel mio blog, ho voluto parlarne approfonditamente in un articolo che riportava, tra gli altri, dati allarmanti sull’entità che ha assunto non solo in Italia, ma nelle Marche, regione dove, a fronte di un calo demografico evidente, si assiste da anni ad una fuga di giovani e residenti”.
“Il post ripreso dalla Morani, per inciso, non è stato rimosso da me, ma dall’algoritmo di Facebook su segnalazione di alcuni utenti, gli stessi che hanno alzato questo polverone e che lo stanno ora commentando”, sottolinea la consigliera regionale.
“Ho tratto spunto da una pubblicazione dei giornalisti della redazione de “Le Iene”, in cui si evidenziava un indice di andamento tale per cui nel 2100, stando all’attuale condizione in cui si trova il nostro paese, la popolazione in Italia si dimezzerà letteralmente, passando dai 60 milioni di oggi a 30 milioni di residenti, un fatto avvalorato da sociologi ed esperti di statistica. L’evidenza del problema denatalità è tale da essere stato sollevato dalla stessa Cgil Marche a fine 2020, per bocca della sua segretaria generale Daniela Barbaresi, che riteneva necessaria, cito, l’adozione di “misure strutturali a sostegno della maternità e paternità, a partire da un’adeguata rete di servizi per l’infanzia che superasse l’inefficace politica dei bonus”. Ho voluto verificare a che punto della sua storia l’Italia aveva smesso di intraprendere politiche a favore dell’incremento demografico ed ho sorprendentemente scoperto dai documenti che i più corposi interventi sul tema erano stati fatti, un secolo fa da Benito Mussolini in qualità di Capo del Governo italiano.
Ho solo letto la storia nella sua linearità di fonte della conoscenza: da quando risalire alle fonti è apologia del fascismo? - Domanda l'esponente leghista - . La chiusura del mio post era di sprono a fare di più, non potendo io stessa accettare che, per rintracciare interventi strutturali e di visione a lungo termine sulla denatalità si dovesse scomodare una fase politica tanto controversa del nostro paese".
"Ecco perché l’intervento della signora Morani è strumentale e disattento, oltre che inopportuno, legandosi più al bisogno di riempire la propria bacheca di “like” che alla volontà di dare risposte su temi di cui, fino a ieri, si sarebbe dovuta occupare la sua maggioranza”.
Poi Anna Menghi replica anche al rivale storico (politicamente parlando), l’ex sindaco di Macerata Romano Carancini, intervenuto anche lui sulla questione (leggi qui per saperne di più) .
“Trovo altresì strano, per non dire sospetto – dichiara la consigliera regionale - che il Pd Marche, lo stesso Romano Carancini e uno staff di “fan” e parenti di quest’ultimo, abbiano voluto accodarsi, sfruttando l’occasione per un attacco politico alla mia persona. Attacco che, peraltro, ha preso a riferimento i disabili e quanto da essi subito ad opera del fascismo, come se la sottoscritta, portatrice di una disabilità evidente, non avesse fatto abbastanza battaglie al riguardo nel corso della sua vita.
Ed è questa la parte più interessante della vicenda, che siano proprio queste persone, Carancini in testa, a tirare in ballo i disabili al cospetto di una persona che, con la sua esistenza, testimonia ogni giorno cosa significa esserlo. Mi chiedo se loro abbiano reale consapevolezza del ruolo che hanno svolto e svolgono ogni giorno da quando hanno scelto di fare politica, perché se l’avessero dovrebbero consegnarmi le loro scuse pubblicamente, avendo vergogna di non aver considerato chi sono e la mia storia umana.
Mi verrebbe da ricordare agli stessi esponenti del Pd che qualche giorno fa, a Porto Recanati, un disabile in carrozzina che era stato multato per essere entrato in un bar per ripararsi dal freddo, era stato oggetto del seguente post su facebook del Pd Marche (cito testualmente): “lottare affinché le persone con disabilità abbiano pari opportunità vuol dire anche lottare affinché se un disabile infrange la legge paghi la multa come tutti i cittadini”. Questa era la posizione del Partito Democratico della nostra regione a favore di una vicenda nei confronti della quale avremmo dovuto essere uniti nell’esprimere solidarietà umana. E non sorprende che, mentre mi recavo nel locale dove era accaduto il fatto, a complimentarmi con chi aveva difeso i diritti di una persona più fragile a vedersi riconosciuta almeno la dignità di ripararsi dal freddo e offrire il mio aiuto in nome del ruolo che ricoprivo in Consiglio Regionale, fan del Pd mi insultavano attraverso i social, con epiteti di varia natura”.
“Credo che occorra leggere la realtà per come è e che la dinamica adottata oggi dalla signora Morani, tipica di una sinistra nervosa per aver perso il potere, debba essere chiara a tutti, anche agli utenti di facebook, che oggi, per un’altra questione che pure occorrerà sollevare nelle giuste sedi istituzionali, si permette di cancellare un mio post su input degli stessi che lo hanno richiesto, sfruttando le nuove regole del signor Zuckerberg. (Il post stava lì da giorni, ma l’algoritmo lo ha cancellato per l’intervento di un gruppo di utenti solo oggi).
Ringrazio comunque la signora Morani e il consigliere regionale Carancini che, sollevando questo inutile polverone, hanno dato forza al concetto per cui occorre muoversi e in fretta sulla questione “natalità” in Italia, tema più importante di qualunque strumentalizzazione politica.
Credo che i problemi dell’Italia in questo momento siano tanti e tali da meritare un dibattito più serio di quello che vorrebbe cancellare i fatti storici perché non piacciono".
"Cerchiamo di conservare, almeno in questa fase critica della storia del nostro amatissimo Paese, un profilo più alto di quello adottato dai colleghi della sinistra, che la storia è cultura e la cultura è di tutti, un patrimonio prezioso che contribuisce a creare e nutrire ogni uomo, dal più umile al più nobile, a prescindere dal credo politico o religioso”, conclude la consigliera regionale.
“Se non fosse una persona che conosco da decenni e di cui conosco la storia personale. Se non fosse stata una Sindaca della nostra Repubblica Italiana, della Città in cui vivo. Se non fosse una collega con la quale mi sono confrontato per 20 anni, e ancora oggi lo faccio, su posizioni politiche e amministrative diverse, non crederei ai miei occhi, al contenuto di un post scritto da Anna Menghi e di cui mi accorgo, colpevolmente, solo stamattina".
A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Romano Carancini che, dopo lo sfogo della deputata Alessia Morani (leggi l'articolo), ha così commentato il post di facebook pubblicato dalla consigliera leghista Anna Menghi.
"Seguendo la scia delle inaccettabili idee dichiarate da Carlo Ciccioli, Anna Menghi accosta il tema della denatalità del nostro Paese alla "'intuizione' di Mussolini sulla crescita demografica ovvero alla 'tutela di madri e figli in difficoltà' nel ventennio - spiega Carancini - Parole più scioccanti di quelle del "padre padrone" Ciccioli"
"Non entro negli svarioni storici in cui incorre Anna Menghi nella semplicistica ricostruzione che fa: ci saranno figure più autorevoli di me che certamente correggeranno la revisione 'de noantri' illustrata dalla Consigliera della Lega - aggiunge - Resto però allibito e indignato di fronte alle parole di una persona come Anna Menghi che, tra l'altro, riabilitano un uomo e un regime autoritario che selezionavano e perseguitavano le persone disabili perché ritenute geneticamente inferiori e quindi incurabili. Protagonista del regime nazifascista ed attuatore anche in Italia del più barbaro, crudele sterminio di persone ebree con malattie psichiche o affette da disabilità psicofisiche. Promulgatore e attuatore delle leggi razziali fasciste"
"Serve altro per negare qualsiasi legittimazione postuma? Ma si rende conto di ciò che ha detto? Ma è consapevole di avere, e di aver avuto, ruoli di responsabilità in una grande associazione a tutela delle persone disabili? - si chiede l'ex primo cittadino di Macerata - La denatalità è un tema che colpisce l'Europa fin dal secondo dopoguerra e si affronta non contro la libertà delle donne, non contro i bambini che arrivano da altri continenti, non prendendo ad esempio un assassino come Mussolini, bensì investendo risorse per creare le opportune condizioni di sostegno alla natalità in favore delle giovani famiglie.
"La parola pubblica di chi ha responsabilità istituzionali ha un peso determinante rispetto alla comunità che abbiamo il privilegio di amministrare e governare - sottolinea Carancini -Carlo Ciccioli e Anna Menghi sono la stessa faccia della stessa medaglia che, senza ritegno, senza memoria e senza senso di responsabilità verso il ruolo che rivestono, tentano di accreditare idee e politiche di governo regionale delle Marche ispirate dal regime fascista - conclude - Non è possibile restare in silenzio. Occorre far sentire la voce dei tanti che si ribellano a questa pericolosa direzione.”
"Anna Menghi, consigliera regionale leghista, esalta Mussolini e la sua Opera nazionale per la maternità e l'infanzia, ma dimentica che "mandava i bambini nei campi dì sterminio per essere gassati". Lo scrive su Facebook Alessia Morani deputata del PD.
"Questa signora Anna Menghi - sottolinea Morani, postando la foto del post della consigliera regionale - è la presidente dell’Anmic di Macerata candidata con Acquaroli ed eletta al consiglio regionale per la Lega. Esalta Mussolini perché secondo lei fu l’ultimo a fare politiche per la natalità. Niente di più falso. Dimentica che Mussolini mandava i bambini nei campi dì sterminio per essere gassati. Nessuno ne ha chiesto le dimissioni dopo questa uscita vergognosa?"
Ieri Regione, Provincia e Comuni di Tolentino e San Severino Marche hanno dato il via libera al nuovo tracciato della intervalliva. Un progetto che parte da lontano e che solo negli ultimi anni aveva trovato la reale fattibilità.
A quel tracciato inizialmente individuato si oppose l'allora Consigliere regionale Sandro Bisonni a cui furono riservate aspre critiche anche da parte dei Sindaci interessati.
“Sono felice – dichiara Bisonni – che finalmente il buon senso abbia prevalso; Acquaroli raccoglie i frutti della passata legislatura, ma va bene così. A quel tempo fui l'unico a denunciare l'inadeguatezza del tracciato individuato perché costoso, impattante e poco funzionale. Quello che mi preoccupava, in particolare, era il famoso tunnel attraverso una collina franosa e piena d'acqua che sarebbe passato a pochi metri dalle fondazioni delle abitazioni del quartiere Buozzi; con questa nuovo tracciato questo non accadrà più.”
Un ringraziamento Bisonni lo riserva al ex Presidente Luca Ceriscioli che acconsentì alla revisione del tracciato.
“Nel mezzo delle tempesta, – prosegue Bisonni – l'unica persona che mi ascoltò senza pregiudizi e diede mandato agli uffici regionali affinché valutassero soluzioni alternative, fu il Presidente Luca Ceriscioli, a cui vanno i miei sinceri ringraziamenti per aver compreso e agito di conseguenza; da quel momento in poi tutto cambiò e il resto lo conosciamo".
Bisonni conclude con una piccola nota polemica: “ Oggi i fatti mi danno ragione e questo comunque è sufficiente perché personalmente ho sempre ragionato per il bene della Comunità e del territorio senza secondi fini ma certo è che chi mi criticava e si lanciava in attacchi personali, farebbe bella figura se fosse onesto intellettualmente tanto da riconosce di aver sbagliato e magari chiedere scusa".
Questione Inrca Appignano se ne parlerà in un’assemblea pubblica.
Il 4 febbraio, nel corso della riunione indetta dal Sindaco Mariano Calamita, con i Capo gruppo consiliari del gruppo di maggioranza "Costruiamo Insieme " Alessio Gianfelici, di minoranza "Su la testa Luca Buldorini e "Vivere Appignano " Vittoria Trotta, al fine di consentire una trattazione dell’argomento quanto più possibile partecipata, concordemente è stato condiviso e convenuto di annullare la convocazione del Consiglio comunale e di trattare il medesimo argomento in un’Assemblea pubblica “Inrca: Passato e Futuro” che è già stata fissata per la data del 13 febbraio prossimo alle 15:30 e che potrà essere seguita su https://appignano.civicam.it
“Nel corso dell’Assemblea si darà ampio spazio a tutti i rapporti che nel corso degli anni sono intercorsi tra Comune di Appignano, Ente/Fondazione Falconi ed INRCA, saranno ricostruiti in modo approfondito i fatti accaduti dal 2002 ad oggi, anche con possibili testimonianze di chi ha affrontato le varie fasi” – fa sapere l’Amministrazione comunale - . “ Vi sarà uno spazio dove i gruppi di opposizione potranno evidenziare perplessità e porre delle domande ai partecipanti, uno spazio” question time” che permetterà di affrontare le domande e le perplessità poste invece dai cittadini, soprattutto sarà l'occasione per parlare non solo del passato e del presente, ma del futuro dell’INRCA stessa ad Appignano.
Le domande da parte dei cittadini dovranno essere inviate esclusivamente al protocollo del Comune di Appignano al seguente indirizzo mail: info@comune.appignano.mc.it entro le ore 24.00 dell’11 febbraio.
Siamo certi – conclude l’Amministrazione comunale che solo una reale e leale collaborazione tra tutti consentirà di poter portare a compimento l'opera”.
"Da oggi, con la firma della Regione, della Provincia e dei due comuni di Tolentino e San Severino Marche, inizia la progettazione definitiva dell'Intervalliva. Stiamo parlando di un progetto complessivo di 100 milioni, e forse anche più".
Con queste parole il presidente della provincia Antonio Pettinari commenta l'attesa firma del nuovo protocollo per la realizzazione della bretella intervalliva tra Tolentino e San Severino Marche, un'opera attesa da anni e che arriva al rettilineo finale per quanto riguarda la sua parte burocratica, con la ratifica ufficiale dell'accordo.
La cerimonia delle firme si è tenuta nella Sala Consiliare del Palazzo della Provincia di Macerata, e ha visto la presenza del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e dei due sindaci di San Severino e Tolentino, Rosa Piermattei e Giuseppe Pezzanesi.
"Non si tratta di collegare soltanto due città importantissime, che sono le cerniere tra il territorio montano e quello collinare, ma di collegare un sistema che va dalla Valle del Chienti alla Valle del Potenza. È un'opera che servirà a noi, ma soprattutto alle future generazioni. Un investimento del genere non lo rivedremo più per molti anni" ha aggiunto Pettinari.
In merito al dilatarsi temporale prima della notifica dell'accordo, il presidente della provincia ha puntualizzato: "La Quadrilatero ci ha fornito un nuovo elaborato in modo da mettere a confronto l'utilità di due diversi tracciati. A chi ci chiede se abbiamo perso tempo, rispondo no. Abbiamo cercato spendere il nostro tempo per avere l'opera più utile possibile. Abbiamo scelto con scienza e coscienza, in maniera unanime e senza forzature, quella che riteniamo la migliore risposta per le esigenze del territorio".
Nel prendere la parola il sindaco di San Severino Marche Rosa Piermattei ha ricordato - ai fini del raggiungimento del risultato odierno - il lavoro svolto dall'ex consigliere regionale della Lega, il settempedano Luigi Zura Puntaroni, sottolineando come per la sua città e per tutte le comunità limitrofe finisca l'isolamento.
"Inizia un nuovo cammino: il sogno di collegare la Valle del Potenza alla valle del Chienti si realizza, possiamo essere collegati anche con la superstrada e quindi avere uno sbocco con l'Umbria e il litorale maceratese" ha detto.
Le ha fatto eco anche il collega, primo cittadino tolentinate, Giuseppe Pezzanesi che ha raggiunto la Sala Consiliare nuovamente in stampelle per via dei postumi del brutto incidente rimediato qualche mese fa: "Quello dell'Intervalliva è stato un percorso di costruzione molto lungo, ma anche molto proficuo. Un accordo che non riguarda solo due città, ma un consequenziale sviluppo del territorio in direzione Castelraimondo, Cingoli e Matelica".
"Se Tolentino e San Severino avessero pensato soltanto ai loro interessi turistici e pendolaristici, avremmo optato per la prima opzione messa sul tavolo, tra l'altro più costosa di circa 30 milioni di euro - specifica Pezzanesi -. Un gap che è stato reinvestito per delle opere addentellate che migliorano l'assetto viario dei due bacini, oltre che prevedere un ponte a San Severino Marche. Ringrazio anche la Giunta precedente, oltre che quella attuale: la Regione Marche ha messo sin da subito a disposizione 10 milioni per questo progetto".
"C'è il cambio di passo in provincia di Macerata che si aspettava da tanto tempo - le parole dell'assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli -. Non vogliamo più intervenire con una visione segmentaria delle nostre infrastrutture, ma con una visione complessiva: un grande 'master plan'. Questa Giunta vuole cantierare tutto ciò che è cantierabile, le parole devono trasformarsi in investimenti e sviluppo".
"Una prosecuzione infrastrutturale a quella che è stata la grande opera della Quadrilatero e un collegamento che può rilanciare l'entroterra maceratese". Così il governatore regionale Francesco Acquaroli commenta la ratifica dell'accordo riguardante l'Intervalliva Tolentino-San Severino Marche.
"Non ci possiamo dimenticare che questi territori sono stati feriti in maniera profonda dal sisma: realizzare opere come queste rappresenta un'iniezione di fiducia - ha proseguito il governatore -. Non è facile far partire l'azione politica di una Giunta in piena pandemia, ma stiamo lavorando su più fronti. Si spera anche di poter realizzare un casello che dia una nuova dignità alla valle del Potenza. La nostra regione soffre di un isolazionismo atavico, che non possiamo più permetterci perchè penalizza i giovani, lo sviluppo economico e la capacità turistica".
È intervenuto alla cerimonia anche l'assessore alla sanità Filippo Saltamartini evidenziando l'importanza dell'Intervalliva e mostrando, in occasione della Giornata del Calzino Spaiato, le due calze diverse indossate per ricordare che i bambini autistici sono come gli altri. "Anche la diversità fa parte del nostro Paese" ha detto.
Presenti, nella cornice odierna del Palazzo della Provincia di Macerata, anche i consiglieri regionali Renzo Marinelli (ex sindaco del comune di Castelraimondo), Pierfrancesco Borroni ed Elena Leonardi.