"La Lega Porto Recanati scende in campo in vista delle prossime elezioni amministrative di ottobre invitando ufficialmente il centro destra e le liste civiche a lavorare alla formazione della squadra migliore per il governo della città". Lo comunicano il coordinatore provinciale della Lega, Simone Merlini, quello cittadino, Luca Davide, e la rappresentante della Lega Porto Recanati nelle liste regionali, Emanuela Addario.
“Apriamo da ora un tavolo di confronto per dare risposte concrete alle problematiche di Porto Recanati, sicurezza in primis - dichiarano Merlini, Addario e Davide -. Prima di entrare nel vivo della stagione balneare, che impegna i portorecanatesi nell’accoglienza dei turisti, è doveroso che l’ascolto delle loro istanze sfoci nell’individuazione di un candidato sindaco di coalizione.
È importante che si inizino a valutare le personalità migliori, quelle che più di chiunque altro conoscono le potenzialità e le esigenze del territorio, così da garantire ai cittadini un’amministrazione consapevole e preparata ad affrontare le problematiche, ma anche a valorizzare la città. Porto Recanati è una delle realtà più importanti della costa, e la Lega dimostra da anni di avere a cuore gli interessi di questo territorio - concludono - pertanto continueremo su questa strada, mettendo a disposizione della coalizione l’esperienza maturata e le strategie elaborate a partire dall’ascolto costante dei cittadini".
Al via i lavori per il capannone Nervi a Porto Recanati. Una vicenda su cui l’amministrazione Comunale ha deciso di intervenire spiegando le varie fasi.
“Si stanno diffondendo voci deliranti molto distanti da ogni principio di verità in merito all’intervento di restauro e risanamento conservativo delle parti più ammalorate del capannone Nervi per 90.000 mila euro – dice con apposito post Facebook la vicesindaco Rosalba Ubaldi - Il Comune ha programmato l’intervento con il finanziamento erogato dalla Legge 160/2019 art. 1 comma 29 bis, legge che prevede ogni anno per i Comuni delle nostre dimensioni la cifra di 90.000 € (utilizzati anche negli anni precedenti per gli scopi previsti). Quest’anno il D.M. dell'11 novembre scorso ha previsto il raddoppio del finanziamento e appena appresa la notizia abbiamo inserito, dopo le dovute verifiche, l'intervento sul Nervi. E' quindi grazie a questo contributo governativo, che non grava in alcun modo sul bilancio comunale che nel corrente anno abbiamo deciso di finanziare la manutenzione della copertura dell’ex mercato ittico e il restauro e risanamento conservativo del Capannone Nervi. Va ricordato che il Comune ha l’obbligo di manutenere, conservare, tutelare e valorizzare il Capannone Nervi dopo l’apposizione nel 2002 da parte della Sovrintendenza del vincolo quale testimonianza di Archeologia Industriale, a prescindere dal progetto di illuminazione che usufruisce di un altro finanziamento”.
“Qualsiasi amministrazione chiamata ad intervenire sul Capannone Nervi – sottolinea Angelica Sabbatini, Assessore con delega al Bilancio - deve sapere che il Comune, da solo, non può supportare l’intera cifra che si aggira sui 500 mila euro, e per questo da anni è stato chiesto di essere inseriti nei vari finanziamenti governativi sia come progettazione che come intervento nel suo complesso".
"Certamente il tutto può rientrare in un progetto più ampio quale ad esempio il porto che resta un obiettivo a cuore di tutti. Il contributo Ministeriale dei 180.000 euro totali debbono, per normativa, essere spesi entro il 15 settembre 2021 - aggiunge Sabbatini -. E' chiaramente irrilevante se il tempo di realizzazione coincide con la campagna elettorale. Questa manutenzione insieme al progetto di illuminazione finanziato dalla Regione che mira ad una qualificazione culturale e attrattiva di interesse regionale rendono tutto il progetto completo. Tutti i lavori di riqualificazione dell’area contribuiranno sicuramente ad avere un risultato pur non completo ma sicuramente di pregio".
"Molto spesso i Bandi Regionali non ci vedono inseriti perchè riservati ai vari territori regionali considerati maggiormente "fragili" (territori terremotati, distretti industriali in difficoltà, agricoltura, piccoli borghi...) e quindi sono sempre poche le occasioni di finanziamento che possiamo cogliere come Comune. In questa circostanza abbiamo presentato un progetto con valenza sovra comunale e per questa ragione è stato accettato e finanziato. Ora, secondo alcuni, dovremmo restituire il finanziamento perchè possa essere impiegato in altri luoghi regionali che già usufruiscono di azioni ad hoc" ha concluso l'assessore Angelica Sabbatini.
Nella seduta del 25 maggio la Lista Civica “Macerata Rinnova”, attraverso la consigliera Elisabetta Garbati, ha proposto in Consiglio Comunale un ordine del giorno relativo all’emergente carenza infermieristica all’interno delle strutture residenziali per anziani del Comune e dell’ATS15, considerando che in quasi tutti i Comuni della provincia sono presenti strutture residenziali per anziani (Residenze Protette, Case di Riposo) che sono per il 99% pubbliche, ospitano circa 300 anziani dove operano complessivamente 25/30 infermieri tra dipendenti Comunali, delle Cooperative e dell’ASP.
L’attuale situazione pandemica e l’emergenza sanitaria ha colpito con particolare accanimento tutte le strutture comunitarie e residenziali per anziani, con i noti e drammatici esiti, le perdite economiche, i mancati ristori e l’esodo di infermieri, i quali rappresentano le uniche figure sanitarie di riferimento all’interno di queste strutture.
La forte richiesta di personale sanitario proveniente dall’ASUR sta mettendo a rischio tutto il sistema della garanzia del servizio infermieristico presso le strutture socio-sanitarie del territorio.
"Attualmente vi sono diverse cooperative che non hanno più infermieri e l’Asp Ircr è ormai al limite della resistenza. Sono a rischio le sostituzioni per le assenze (riposi, malattie, ferie) che vengono tamponate con turni straordinari, cancellazione dei riposi, doppi turni. A breve la situazione diverrà particolarmente grave e sarà necessario tagliare turni di servizio. In tale panorama l’ASP IRCR ha un peso determinante in quanto gestisce 2/3 dell’utenza anziana con circa 200 posti letto ed oltre 15 infermieri, di questi una buona parte sono nella graduatoria del concorso ASUR e probabilmente verranno chiamati prima dell’estate. In tale contesto, difficile per tutti, la sanità privata intercetta gli infermieri neo laureati che entrano nel mondo del lavoro offrendo ulteriori “benefit”, oltre allo stipendio, alloggio e vitto". A fotografare la situazione è la consigliera Elisabetta Garbati.
"In questo momento da più parti arrivano appelli affinché tutte le istituzioni interessate affrontino rapidamente la situazione delle strutture per anziani - aggiunge Garbati -. Macerata Rinnova desidera trovare risposte ai bisogni di assistenza espressi da tante famiglie di maceratesi prefigurando uno scenario di chiusura, di perdita dei pubblici servizi di assistenza e la conseguente ricaduta sulle famiglie e sulle strutture ospedaliere. La carenza dei servizi minimi essenziali espone di fatto le strutture al rischio della revoca delle autorizzazioni da parte del soggetto titolato al rilascio dell’autorizzazione, ossia il Comune stesso, innescando un potenziale e pericoloso loop istituzionale".
La consigliera Elisabetta Garbati ha quindi sollecitato il Sindaco Parcaroli, in qualità di autorità sanitaria locale con funzioni e poteri in materia di emergenze sanitarie e di igiene pubblica, nonché Presidente del Comitato dei Sindaci, ad affrontare il problema per attivare azioni congiunte e condivise; a porre la problematica all’Asur e alla Regione Marche al fine di trovare soluzioni repentine, senza ulteriori rimandi e prima dell’emergenza estiva; di chiedere all’Univpm, nell’ottica di un'implementazione d’investimenti per la medicina territoriale l’ampliamento, per il futuro, del numero chiuso dei posti riservati al Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche.
"L’ordine del giorno è stato approvato dalla maggioranza, ma emendato, cioè solo dopo aver posto in essere delle modifiche che rilanciano una politica di attesa; aspettare che finisca la pandemia o quanto meno che si riduca sensibilmente, aspettare l’esito dell’attivazione della graduatoria del concorso ASUR, espletato a febbraio 2021, dal quale attingere per l’assunzione a tempo indeterminato infermieri nell’ambito dell’Asur Marche. Forse aspettare non è la strategia migliore in questa emergenza sanitaria, poiché si rischia di arrivare troppo tardi, quando oramai è più difficile trovare soluzioni al problema" conclude Elisabetta Garbati.
Il Centro interdipartimentale per il Terzo settore e l'Economia Civile dell'Università di Macerata (CiTeSEC) continua gli incontri dedicati al territorio, dentro i binari della Terza missione che riguarda «l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società».
Il secondo appuntamento si terrà venerdì 28 maggio alle 11 su piattaforma online: Stefano Villamena, Unimc, e Alessandro Berrettini, Unicam, spiegheranno le “Linee guida per il rapporto PA- Terzo settore” firmate dal Ministro Orlando il 31 marzo scorso. Il terzo appuntamento sarà in autunno con la presentazione del libro di Alessandro Riccobono dell’Università di Palermo “Diritto del Lavoro e Terzo settore”. Per informazioni, è possibile consultare il sito di Ateneo alla voce “Eventi”.
“Sono dialoghi formativi dedicati alla necessità di darsi prima di tutto un linguaggio e delle categorie comuni, per andare oltre la semplice interpretazione dei fenomeni di bisogno del nostro territorio e cominciare a costruire i presupposti di una vera e propria operatività che veda i soggetti del terzo settore e le istituzioni costituirsi in un tavolo di co-governance in cui condividere strategie e strumenti per poi verificare gli esiti delle politiche attuate”, sottolinea la coordinatrice del Centro Ninfa Contigiani.
Il ciclo di lezioni, con tavola rotonda, concorrono a un percorso di formazione insieme ai soggetti del volontariato, della cooperazione e dell'associazionismo maceratese disponibili alla prospettiva del nuovo welfare ripensato secondo il principio di sussidiarietà, un ripensamento necessario come ha sottolineato al primo incontro di aprile il prof. Emmanuele Pavolini.
“Arriva l’estate ed iniziano le code chilometriche in A14. Una situazione paradossale che crea notevoli disagi soprattutto agli autotrasportatori. In questi giorni, tra l’altro, il tratto tra Pedaso e Grottammare è chiuso per quattro notti, con la conseguenza che il traffico viene dirottato su tratti alternativi, congestionando i centri abitati con appesantimento della viabilità ordinaria dei luoghi costieri”. Così, in una nota, gli onorevoli della Lega Tullio Patassini e Antonio Zennaro, i quali hanno depositato un’interrogazione sul tema al Ministro delle Infrastrutture Giovannini.
“Tra Porto Sant’Elpidio e Val di Sangro – proseguono gli esponenti del Carroccio - la strada è costellata per 156 km da numerosi restringimenti di carreggiata con conseguente blocco della viabilità nelle ore di punta. Ricordiamo, inoltre, che lungo il percorso marchigiano dopo il casello di porto Sant'Elpidio l’autostrada è a sole due corsie, non più sufficienti a sopportare la mole di traffico ordinaria, come fa notare anche Confindustria. Oltre ai maggiori rischi per gli automobilisti, risulta paradossale che si debba pagare l’intera tariffa nonostante il raddoppio dei tempi. In un’interrogazione al Ministero recentemente depositata a prima firma Patassini e Zennaro abbiamo sottolineato come l’Adriatica sia uno dei due assi viari fondamentali per i collegamenti nord-sud della nostra penisola e non siano quindi più accettabili difficoltà di viabilità, in particolare nelle Marche ed in Abruzzo. Sono tangibili i grandi danni per l'ambiente e la salute dei residenti nei comuni costieri per l'aumento dei livelli di inquinamento a causa delle soste forzate dei mezzi. In un momento in cui il paese inizia ad uscire dalla crisi pandemica è fondamentale favorire lo sviluppo economico e commerciale delle regioni che si affacciano sull'adriatico. È dunque necessario intervenire presso il concessionario per sollecitare una veloce chiusura dei cantieri permettendo una adeguata viabilità nei mesi estivi. “Si avvii finalmente – proseguono - la progettazione e cantierizzazione della terza corsia nel tratto sopra indicato o, in alternativa, la realizzazione di uno studio di fattibilità̀ per l'arretramento della stessa, trasformando l'esistente tracciato come tangenziale del mare a servizio di una migliore mobilità territoriale”.
Per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro la Regione Marche amplia l’offerta formativa: la Giunta regionale, su proposta dell’assessore al Lavoro, Stefano Aguzzi, ha approvato gli indirizzi operativi per la redazione di un Avviso Pubblico per la realizzazione di 10 percorsi formativi di Istruzione Formazione Tecnica Superiore (IFTS).
I progetti, che si svolgeranno in tutta la regione, sono relativi all’annualità 2021/2022. Le risorse che la Regione Marche investe nell’attuazione dell’IFTS ammontano a 1.120.000 euro del POR Marche FSE 2014/2020.
“Come assessorato, vogliamo ampliare e migliorare le opportunità di occupazione dei disoccupati e offrire opportunità di riqualificazione agli occupati– spiega Aguzzi – Con questa offerta formativa si intende sostenere il tessuto produttivo regionale attraverso la diffusione e l’innalzamento del livello tecnologico delle competenze da acquisire per concorrere al mantenimento della competitività delle nostre imprese sia a livello nazionale che internazionale”.
Inoltre “nel percorso formativo sono coinvolti docenti provenienti direttamente dal mondo del lavoro proprio per offrire una formazione rispondente alle richieste del sistema imprenditoriale” aggiunge l’assessore.
I fabbisogni formativi del tessuto imprenditoriale della regione Marche sono stati rilevati grazie al confronto con tutti i componenti del Comitato regionale per l’IFTS: le necessità di formazione riguardano i settori della Meccanica, delle Tecnologie informatiche, dell’Edilizia, dei Servizi amministrativi/commerciali e del Turismo, declinati nello specifico delle esigenze delle imprese del territorio. I 10 percorsi formativi, 2 per provincia, prevedono un monte ore pari a 800 ore, da svolgersi entro un anno, di cui una buona parte in stage, da un minimo del 30% del monte ore corso (240 ore) ad un massimo del 40% (320 ore dell’intero monte ore corso).
I destinatari dei progetti IFTS sono disoccupati, inoccupati e occupati, residenti o domiciliati nelle Marche. A breve sarà pubblicato il bando cui potranno partecipare enti formativi e istituzioni scolastiche accreditati
L’estate come occasione per praticare sport in sicurezza all’aperto e per ricostruire legami di socialità. Per questo la Giunta comunale di Camerino ha approvato l’assegnazione di aree pubbliche nei parchi cittadini, a titolo gratuito, come sostegno alle attività sportive e di fitness all’aria aperta.
“Dal punto di vista economico la pandemia ha messo in ginocchio tante attività produttive - spiega l’assessore allo sport nonché vice sindaco Lucia Jajani - in particolare i titolari di palestre, impianti natatori, attività sportive che hanno subìto delle restrizioni più forti con un periodo di chiusura esteso fino a oggi. La riapertura avverrà a condizioni molto rigide che, talvolta, considerato il distanziamento imposto, rendono di fatto impossibile svolgere corsi di gruppo all’interno. Proprio in considerazione di questa situazione, come Amministrazione abbiamo voluto mettere a disposizione, a titolo gratuito, delle aree pubbliche all’aperto ai titolari di palestre, impianti natatori, associazioni sportive, da prenotare alla Proloco di Camerino, così da poter svolgere attività sportiva di gruppo per agevolare la ripresa".
"Siamo consapevoli delle problematiche di chi lavora nel mondo dello sport – prosegue l’assessore Jajani - e con questo provvedimento abbiamo cercato di agevolarne la ripresa. Un piccolo gesto a dimostrazione della sensibilità che cerchiamo di mostrare nei confronti delle attività più in difficoltà. Questo atto segue il precedente sugli aiuti economici, erogati lo scorso mese, nei confronti degli esercizi commerciali che sono stati obbligati a chiudere per norma di legge, perchè in quarantena da positività Covid o da contatto. Ricordiamo che per quest'ultimo caso lo Stato non ha previsto alcun tipo di ristoro che invece il Comune di Camerino ha deliberato di concedere”.
"La ripresa delle attività sportive è l’occasione per ripensare e riprogettare il ruolo e la funzione dello sport nel territorio, inteso non solo come attività agonistica, ma soprattutto come strumento per la promozione di stili di vita sani, la promozione della socializzazione e il contrasto e la prevenzione delle patologie legate alla sedentarietà e all’alimentazione scorretta. Questo significa pensare anche a nuovi modi di fare pratica sportiva anche al di fuori dei luoghi tradizionalmente deputati ad essa, cioè gli impianti sportivi, ma in luoghi di socializzazione e di libera fruizione all’aperto, quali parchi, piste polivalenti e campi a fruizione libera, come appunto avverrà quest’estate" ha concluso la vice sindaco.
"Quella solidarietà pelosa che porta a sostenere le economie e i guadagni dei trafficanti di persone, non puo' essere condivisa. Non perchè oggi milito nel Partito di Matteo Salvini. Questo processo di ammissione indistinta di migranti e il sostegno alle navi taxi nel Mediterraneo, determina lo svilimento di ogni politica di sicurezza del nostro Paese, con possibili pericolosi risvolti di terrorismo religioso di cui sono stati vittima i cugini d'oltralpe".
Ad affermarlo, in un post su Facebook, è l'assessore regionale della sanità Filippo Saltamartini.
"Dobbiamo prendere posizione su questo tema - aggiunge l'assessore leghista -. L'Italia non potrà mai contenere tutto il continente Africano e il multiculturalismo su cui si fondano le politiche delle sinistre sono il suicidio della nostra Nazione. L'Italia come ha fatto recentemente la Spagna deve essere assolutamente rigida sul respingimento di ogni forma di migrazione non controllata".
"Si deve poter entrare in Italia con un visto di ingresso e con la possibilità di poter lavorare e integrarsi. Diritti e doveri per tutti specie dopo questa crisi, in cui molti italiani rischiano di perdere il posto di lavoro. Tutto il resto non conta" conclude Saltamartini.
L’Associazione “Il Girasole”, unitamente al Comune di Tolentino, ha presentato il progetto “Tu nasci. Noi con te” per la prevenzione pedagogica a sostegno dei neo genitori.
Il progetto ha proprio l’obiettivo di sostenere le famiglie nel passaggio da una fase di coppia a quella genitoriale. L’Associazione “Il Girasole” si è impegnata a sostenere il progetto con un contributo di 1.500 euro.
Si prevede la consegna ai nuovi genitori di un pacco contenente: un libro, tre video sul tema della genitorialità, un gettone per consultare il pedagogista/psicologo/psicoterapeuta/ostetrica entro l’anno di vita del bambino.
La Giunta ritenuta la proposta meritevole di attenzione per i contenuti e le modalità di realizzazione del progetto, ha approvato l'iniziativa con un impegno di spesa quantificato in circa 4 mila euro: qualora ci fossero maggiori nati rispetto ai fondi preventivati, lo stesso verrà riproporzionato.
"Con questo progetto vogliamo essere al fianco delle giovani coppie che decidono di affrontare il tema della genitorialità – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali Francesco Pio Colosi – oltre ad una sorta di kit, l’iniziativa, attuata in piena sintonia con il Girasole, prevede la possibilità di incontrare professionisti specifici quali il pedagogista, lo psicologo, lo psicoterapeuta e l’ostetrica per avere il supporto adeguato a diventare genitori e vincere paure o risolvere dubbi".
Laura Nardi, Presidente del Girasole, sottolinea che "la spinta a voler creare questa sinergia con l’Amministrazione nasce da una sempre crescente domanda di aiuto da parte dei genitori, specie nel primo anno di nascita dei bambini ad essere supportati nel cambiamento da coppia a genitori".
"Quindi questo nuovo strumento progettuale - afferma Laura Nardi - è rivolto ai genitori, ma soprattutto è finalizzato a sostenerli per realizzare una relazione continua con i figli, con l’obiettivo di creare un benessere diffuso nel nucleo familiare, aiutando a superare conflitti in famiglia e depressioni post partum, dovuti anche alle difficoltà, a comprendere i bisogni primari dei bambini o a sentirsi adeguati in questa nuova avventura, specie se si tratta del primo figlio. E’ un progetto a lungo termine che vuole creare le condizioni migliori per avere genitori consapevoli capaci di far crescere i propri figli in un ambiente sereno e adeguato a formare persone capaci di affrontare e vivere la vita e gestire le proprie emozioni".
'Civitas Civici Italia' ha deciso di dar vita all’unione con Cambiamo!, il partito di Giovanni Toti.
Il Movimento civico nazionale 'Civitas Civici Italia' presieduto da Paolo Mattei, nipote del fondatore dell'Eni Enrico Mattei, sarà parte di Cambiamo, il partito guidato dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. La decisione è stata assunta al termine di una riunione. "Abbiamo trovato molti punti di convergenza programmatica, ecco perché abbiamo deciso di unire le nostre esperienze al fine di rafforzare la proposta politica nell'area centrale del centrodestra; a riguardo il presidente Giovanni Toti ha chiesto a Paolo Mattei che ha accettato, di far parte del Comitato politico nazionale".
"Già nei prossimi giorni avvieremo una serie di incontri con tutti i nostri referenti nazionali per integrarli con l'organizzazione territoriale di Cambiamo", ha dichiarato Mattei.
"Cambiamo ha avuto sin dall'inizio l'obiettivo e la sensibilità di mettere insieme le diverse proposte politiche anche squisitamente territoriali presenti nel nostro Paese - ha dichiarato il responsabile nazionale dell'organizzazione Adriano Palozzi - condividendo il rispetto e l'ascolto dei cittadini, degli amministratori locali e delle loro esigenze, specie in questo tempo particolare che stiamo attraversando". Per Gaetano Quagliariello, responsabile nazionale Enti Locali, "è la conferma di un percorso fondato sul radicamento territoriale, che vede nel rilancio delle aree interne e dell'Italia di mezzo, uno dei propri capisaldi programmatici".
"Si avvicinano le elezioni e l'attuale Amministrazione di Tolentino ha pensato di darsi una finta pennellata di verde con un progetto di rinnovamento dei giardini pubblici John Lennon. Più che di rinnovamento, da molti anni questo piccolo angolo di verde avrebbe avuto bisogno di una periodica manutenzione anziché essere stato dimenticato e abbandonato dall'Amministrazione".
A sottolinearlo è Sandro Bisonni, portavoce di "Europa Verde Tolentino".
"Chi non ha né la cultura né la sensibilità ambientale, anche sforzandosi, non riesce proprio a pensare ad un progetto che sia anche minimamente rispettoso e sostenibile - sottolinea l'ex consigliere regionale -. Leggiamo infatti che il progetto di rinnovamento dei giardini prevede l'abbattimento di alcune piante ritenute “vetuste e pericolose”. Ma chiunque faccia un giro all'interno del giardino potrà rendersi conto di quanto belli e robusti siano quasi tutti gli alberi presenti".
"Così ci siamo documentati e scopriamo con grande sorpresa che l'Amministrazione ha chiesto e ottenuto l'autorizzazione all'abbattimento di ben 12 alberi protetti - sottolineano da 'Europa Verde Tolentino' -. Si tratta di 8 Pinus pinea con diametro da 20 a 65 cm e di 4 Pinus halepensis con diametro del tronco da 45 a 65 cm".
"E' vero che a fronte dell'abbattimento si impone all'Amministrazione la piantumazione di 24 alberi ma è anche verosimile che gli alberelli che saranno piantati saranno decisamente più piccoli e modesti di quelli che s'intendono abbattere, aggiungendo poi che i nuovi alberelli (qualora siano piantati nello stesso luogo, cosa in verità non scontata) avranno difficoltà di attecchimento in un terreno già sfruttato per quasi settanta anni dagli alberi che verranno abbattuti. Il risultato finale sarà che avremo i giardini più spogli e assolati che mai" spiega preoccupato Bisonni.
"La Regione Marche già da mesi sta affrontando il problema delle macerie, specie quelle private, attraverso un lavoro sinergico che si sta sviluppando in collaborazione con la struttura commissariale, l’Arpam, il Servizio ambiente della Regione e le associazioni di categoria".
Lo afferma l'assessore regionale alla Ricostruzione, Guido Castelli.
"Si tratta di più di 4.200.000 tonnellate di materiale, un quantitativo quadruplo rispetto a quello relativo alle “macerie pubbliche” cioè quelle derivate dal collasso di edifici di proprietà pubblica o pregiudizievoli della pubblica incolumità - aggiunge l'assessore -. La sfida è quella di applicare i dettami dell’economia circolare al ciclo della lavorazione delle macerie, alimentando un sistema virtuoso non solo in termini impiantistici ma anche di incentivi che premino il riutilizzo degli aggregati riciclati".
“Si tratta di un risultato – evidenzia Castelli - che potrà essere raggiunto solo con la cooperazione di tutti e con il sostegno del Governo e del Parlamento, organi ai quali compete l’adozione di norme di rango nazionale necessarie per centrare gli obiettivi già citati. Proprio in questi giorni, si stanno registrando segnalazioni che destano forti preoccupazioni in particolare nell’area del maceratese: i siti di deposito e di lavorazione del materiale proveniente dalla demolizione degli edifici privati si stanno avvicinando a livelli di saturazione. Purtroppo il Parlamento ha ritenuto di non prorogare la possibilità di aumento del 50%, rispetto ai limiti autorizzati, del quantitativo di macerie private stoccabili nei siti di riferimento. La deroga - introdotta dall’art.28 bis, comma 2 del Decreto 189/2016 - è scaduta lo scorso 31 dicembre 2020 ma il decreto 'Milleproroghe' ha ritenuto di prorogare solo quella relativa agli impianti abilitati allo stoccaggio di macerie pubbliche. Non per gli altri che ora, appunto, sono andati in sofferenza".
"Per questi motivi - afferma Guido Castelli - chiediamo che il Governo e il Parlamento, con urgenza, dispongano l’estensione della deroga agli impianti deputati alla gestione delle macerie private, possibilmente elevando il limite previsto all’art. 28-bis sino almeno al 75%. Per parte nostra, in via emergenziale e d’intesa con la struttura commissariale, abbiamo avviato un’indagine conoscitiva presso i sindaci del cratere per l’individuazione di aree da destinare allo stoccaggio degli aggregati riciclati e alla messa in riserva, prima dell’avvio a recupero, delle macerie derivanti dalla demolizione di edifici privati.”
Nei prossimi giorni sono previste riunioni tecniche e operative, anche in collaborazione con le associazioni di categoria, per la soluzione delle criticità sinora emerse.
“Criticità che, tuttavia - conclude Castelli - presuppongono che il Governo nazionale dimostri attenzione autentica a queste problematiche riproponendo le deroghe e, più in generale, estendendo alle macerie 'private' il regime giuridico sinora riservato alla macerie pubbliche".
"I sindaci marchigiani della Lega non prenderanno nessuno degli immigrati sbarcati in questi ultimi giorni in Sicilia, che il ministero dell'Interno vorrebbe smistare tra le regioni italiane". Lo dichiara il deputato Riccardo Augusto Marchetti, coordinatore della Lega Marche.
"Le Marche stanno pagando un prezzo molto alto ad una crisi economica pesantemente aggravata dal Covid. Sul territorio abbiamo tante famiglie in difficoltà e tante rimaste senza lavoro e senza reddito: ogni euro disponibile serve per aiutare la nostra gente – aggiunge Marchetti - Su questo non si discute: prima gli italiani, prima le nostre famiglie. Ci pensino i sindaci del PD a prendersi questi immigrati che, per inciso, non hanno il minimo requisito per essere considerati profughi, trattandosi di migranti economici le cui domande di asilo al 90% sono respinte dalle varie commissioni. Nessuna giunta leghista marchigiana li prenderà in carico”.
L’Assessora alle Culture e Turismo Rita Soccio del Comune di Recanati è stata scelta come componente per ANCI Marche del Consiglio dei Marchigiani all’Estero.
Il decreto del Presidente della Giunta Regionale ha individuato i componenti del Consiglio che viene rinnovato all’inizio di ogni legislatura e dura in carica fino all’insediamento del nuovo organismo.
Il Consiglio dei Marchigiani all’estero ha il compito di promuove iniziative a favore degli emigrati, delle loro famiglie e discendenti, volte a conservare l'identità della terra d'origine e rinsaldare i rapporti culturali con le Marche. Promuove la diffusione della conoscenza della Regione nelle sue espressioni culturali, artistiche, naturalistico - paesaggistiche e sociali e lo sviluppo di rapporti economici, valorizzando la presenza della collettività marchigiana all'estero.
Il consiglio presieduto dall’Assessore Regionale Carloni è formato da: 3 consiglieri effettivi per il Consiglio Regionale, 2 per ANCI Marche, 10 per l’Argentina, 4 per il Brasile, 2 per l’Uruguay, 3 per gli Stati Uniti d’America, 4 per il Venezuela, 5 per il Canada, 2 per il Lussemburgo, 4 per il Belgio, 6 per l’Australia, 2 per il Paraguay, 3 per la Svizzera, 3 per le organizzazioni regionali delle Associazioni Nazionali dell’emigrazione rappresentate nel Consiglio Generale degli italiani all’estero (CGIE) operanti nelle Marche, 2 per le organizzazioni sindacali dei lavoratori, 2 per le Associazioni dei datori di lavoro, 2 per gli Istituti di Patronato ed Assistenza Sociale, 1 per le Università̀ degli Studi delle Marche – CRUM, 1 per l’Unione delle Camere di Commercio delle Marche
Violenza contro le donne e disabilità al centro dei lavori della Commissione Sanità, presieduta da Elena Leonardi (FdI), che ha espresso due pareri favorevoli circa la ripartizione e l’utilizzo delle risorse a disposizione nel prossimo biennio.
Si tratta di circa 1.2 milioni di euro, per il 2021/2023, destinati alle attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, mentre 1.9 milioni è quanto avranno a disposizione gli Ambiti territoriali sociali per interventi relativi all’annualità in corso a favore delle persone con gravi handicap prive di sostegno familiare (“Dopo di Noi”).
In primo piano la continuità degli interventi già avviati sul territorio da parte degli Ats. Per la maggioranza relatore di entrambi i pareri Anna Menghi (Lega), mentre per l’opposizione il consigliere Pd Romano Carancini (“Dopo di Noi”) e la Vicepresidente Simona Lupini del M5s (violenza di genere).
Tra i principali obiettivi della ripartizione delle risorse destinate al contrasto alla violenza di genere, quello di garantire l’operatività dei 5 Cav marchigiani e delle 9 Case Rifugio presenti sul territorio regionale, con particolare attenzione anche alla situazione che si è venuta a determinare a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid 19.
Fari puntati anche sul rafforzamento della rete dei servizi per prevenzione, assistenza, sostegno e accompagnamento delle vittime di soprusi domestici. In apertura di seduta, la Commissione ha avviato il percorso di dialogo sul tema della disabilità ascoltando in audizione l’associazione Vita indipendente (Avi Marche).
Via libera all’unanimità da parte del Consiglio regionale alla proposta di legge per il riconoscimento del rimborso spese a supporto delle cure oncologiche. Il testo approvato è il frutto della sintesi di due proposte di legge, precedentemente presentate, una a firma del gruppo della Lega ed un’altra a firma del gruppo Fratelli d’Italia.
L’obiettivo del provvedimento normativo è quello di supportare le persone in condizione di particolare fragilità, determinata da patologie oncologiche, mediante l’erogazione di un rimborso per le spese sostenute per vitto, alloggio e spostamento fuori dalla propria residenza (compreso il pedaggio autostradale) fino ad un tetto massimo di 1.000 euro annui per ogni tipologia di spesa.
I rimborsi spese, il cui accesso viene determinato sulla base dei riferimenti all'indicatore ISEE, sono previsti nel caso di prestazioni ricevute all’interno e fuori regione ed anche per l’eventuale accompagnatore, purchè la sua presenza sia riconosciuta necessaria da attestazione medica. In particolare poi è riconosciuto il rimborso, sempre per le spese accessorie, ma riferite a cure di natura psicologica correlate alla patologia oncologica, ricevute all’interno della regione, anche a supporto dei componenti del nucleo famigliare. Il provvedimento, di fatto, riabilita una precedente normativa per il rimborso spese a soggetti in condizione di fragilità, abrogata con la legge regionale 18/2019, poi parzialmente recuperata con una successiva delibera di Giunta.
Per l’attuazione della legge è prevista una copertura finanziaria di 1.885.000 euro per il 2021 e di 2.450.000 euro per ciascuna annualità 2022 e 2023. La legge è stata illustrata in Aula dalla Presidente della Commissione Sanità, Elena Leonardi (FdI), per la maggioranza, e dalla Vice, Simona Lupini (M5S), per la minoranza.
Con la proposta di legge approvata dall’aula dell’assemblea legislativa, si è inteso riordinare una materia che interessa tanti soggetti residenti nei comuni della Regione Marche, affetti da neoplasia, che devono sottoporsi a trattamenti radioterapici e chemioterapici, nonché ad altre prestazioni terapeutiche e chirurgiche finalizzate alle cure oncologiche.
Ebbene, a tutti questi soggetti verranno garantiti:
- rimborsi delle spese di viaggio dal luogo di residenza o domicilio a quello di cura;
- rimborso delle spese di vitto e alloggio nel luogo di cura, limitatamente al periodo necessario per effettuare le prestazioni, nella misura del settanta per cento, per un importo massimo annuale pari ad euro 1.000,00;
- rimborso delle spese per un eventuale accompagnatore, qualora la sua presenza sia riconosciuta necessaria dall’Azienda sanitaria unica regionale (ASUR), anche in questo caso per un importo massimo annuale pari ad euro 1.000,00.
Per l’attuazione dell’intero programma di rimborso delle spese in supporto delle cure oncologiche, è previsto uno stanziamento di 2 milioni di euro per l’anno in corso (2021) e 2milioni 450mila per ciascuno dei prossimi due anni (2022-2023).
"Nella giornata odierna è stato annullato l'invio di 8.900 dosi del vaccino Moderna. Cio' potrebbe comportare una riprogrammazione degli appuntamenti dei prossimi giorni". Lo annuncia l'assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini.
"Si deve aggiungere che mercoledì 19 maggio è previsto un importante rifornimento di Pfizer" ha aggiunto, in una nota diffusa sui social, l'assessore Saltamartini.
Da oggi, inoltre, è partita la somministrazione delle dosi per il vaccino anti-Covid19 per i cittadini marchigiani appartenenti alla fascia d’età 50-59 anni.
La categoria 50-59 anni (conta l’anno di nascita) sarà vaccinata nei punti vaccinali della popolazione (PVP) individuati sul territorio regionale. Sarà possibile prenotare le vaccinazioni anti-Covid-19 attraverso il portale di Poste Italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it o tramite il Numero Verde 800.00.99.66 (attivo dal lunedì alla domenica dalle 8:00 alle 20:00). Per la prenotazione online, oltre ai dati personali dell’utente, occorrerà disporre del numero di tessera sanitaria e del codice fiscale, e di un numero di cellulare al quale verrà notificata la conferma.Con l’ausilio di Poste Italiane, è possibile prenotare anche nei PostaMat attivi sul territorio regionale (è sufficiente inserire la tessera sanitaria) o tramite i portalettere che consegnano la posta a casa.Una volta avviata la prenotazione, all’utente verrà immediatamente comunicato il giorno, la sede dove verrà somministrato il vaccino e l’orario in cui ci si deve presentare al Punto di Vaccinazione.Al momento della somministrazione della prima dose, sarà comunicato il giorno per effettuare il richiamo.
“Quando si parla di scuola, siamo tutti affettivamente legati al tema e ci sentiamo in dovere di difenderla da ogni sopruso, vero o presunto, ad essa indirizzato. È curioso notare come la maggior parte di coloro che ci muovono le peggiori critiche sulla scuola e su ogni iniziativa, sono quelli che poi risiedono in comuni lontani ed i loro figli frequentano scuole di altre parti: non serve neanche proporre una riflessione su questo aspetto. I cittadini capiranno da quale pulpito arriva la predica”. L’amministrazione comunale di Visso replica, attraverso una nota, alle critiche sul progetto della nuova scuola "Capuzi". È infatti partita una raccolta firme per chiedere alla Giunta guidata da Gianluigi Spiganti Maurizi di fermare l’iter e riconvocare la popolazione, ma l’amministrazione non ha nessuna intenzione di fare marcia indietro.
La raccolta firme è pensata da una parte ben conosciuta di cittadini vissani, da sempre ostili all’amministrazione comunale di Visso – spiega nella nota il gruppo di maggioranza Insieme per Visso - non certo quello di ‘salvare la scuola’ ma quello di denigrare ed osteggiare a prescindere con tutti i mezzi ogni progetto volto alla ricostruzione della nostra città. La solita regia che, da quasi 10 anni, cerca in tutti i modi di far naufragare ogni attività volta alla rinascita di Visso. Senza esclusione di colpi. Senza ritegno”.
La maggiorana poi difende il progetto, che prevede un edificio misto che ospiterà sia la scuola che il municipio. Perché unirli? “Perché con le iscrizioni e il personale presente nell’anno del sisma i due edifici, sostiene la maggioranza, sarebbero dovuti essere ricostruiti molto più piccoli e con meno risorse di quelle attualmente previste (3,6 milioni di euro). È evidente quindi che la scelta di aggiungere la sede del Comune di Visso nell’edificio scolastico ha avuto come primo effetto positivo quello di poter realizzare un edificio di dimensioni uguali se non addirittura maggiori di quello della scuola ante sisma, con superficie interna utile più grande. La scuola materna ha una superficie di circa 220 mq e l’asilo nido circa 110 mq, per un totale di 330 mq circa; gli ambienti adibiti a municipio, ai piani superiori, hanno complessivamente una superficie di circa 650 mq utili (non considerando i locali tecnici e gli spazi di collegamento e di servizio per la struttura)”. Dopo aver difeso il progetto anche da un punto di vista estetico e funzionale, l’amministrazione ribadisce che “le scelte progettuali fatte sono tutt’altro che penalizzanti per il futuro della nostra scuola e del nostro Comune. Infatti, le dimensioni dell’immobile sono tali che, nel momento in cui i numeri dovessero crescere (ce lo auguriamo) ed il numero degli alunni aumentare, la futura amministrazione comunale di Visso avrà tutti gli spazi necessari per realizzare nuovi ambienti da destinare alla scuola, convertendo se necessario anche parte dei piani superiori in nuove classi e ambienti didattici: spazi che non avrebbe avuto se non avessimo scelto di collocare nell’edificio anche la sede comunale”.
“Questa amministrazione di maggioranza – concludono - è formata da tutti cittadini vissani che conoscono perfettamente la realtà socio-politica: tutto il nostro operato è focalizzato solo ed esclusivamente al bene di tutti i cittadini di ogni credo politico, attraverso la realizzazione di molti progetti. Nessuno ha mai pensato di distruggere qualcosa o creare ingiusti disagi. Quello che vogliamo è dotare quanto prima la nostra Visso di una scuola degna per i nostri bambini e per le loro famiglie, con uno sguardo particolare alle giovani coppie che si stanno formando ed a quelle che potrebbero essere attratte da questo e da altri progetti di ricostruzione orientati al futuro”.
"Israele ha il diritto a difendersi dall'attacco indiscriminato dei terroristi di Hamas", così Mirko Giordani, membro del dipartimento esteri della Lega Giovani.
"Troppi qui in Italia, soprattutto a sinistra e nelle università, prendono una posizione pro-palestinese a priori, senza analizzare la situazione geopolitica. Noi della Lega Giovani, primi in Italia a dirlo forte e chiaro grazie alle parole del segretario Toccalini e di Quadri, responsabile esteri, siamo dalla parte della democrazia e della libertà, dalla parte di chi si difende, e siamo dalla parte degli innocenti cittadini palestinesi a Gaza che vengono usati come scudo umano" continua Mirko Giordani.
"Chi si schiera dalla parte di Hamas, sta fiancheggiando un'organizzazione terroristica tra le più potenti e temibili del Medio Oriente" conclude Giordani.
Il sindaco Fabrizio Ciarapica ha ricevuto questa mattina, a Palazzo Sforza, l’assessore regionale Stefano Aguzzi, che detiene le deleghe Ambiente, Lavoro ed Edilizia pubblica. Accompagnato dal presidente del Gruppo consiliare Forza Italia Jessica Marcozzi, l’assessore regionale si è intrattenuto a colloquio con il Primo cittadino di Civitanova, con il quale ha voluto affrontare le questioni che riguardano in particolare l’emergenza abitativa, a pochi giorni dalla prossima deliberazione regionale che riguarderà anche Civitanova.
“L’Assessorato regionale sta lavorando con l’Erap per rilanciare il settore dell’edilizia popolare, alla luce delle numerose esigenze che stanno emergendo e del bisogno di tante famiglie in difficoltà – ha spiegato l’assessore Aguzzi. In particolare, sono due le tipologie di intervento che stiamo predisponendo: la prima riguarda la ristrutturazione delle abitazioni esistenti, con 26 lotti nelle diverse province, per un investimento di 349 milioni di euro. Questa riqualificazione darà la possibilità di lavorare a più imprese. Un lotto riguarda proprio alcuni comuni tra cui Civitanova, per un importo stimato di 25 milioni di euro. L’altro fronte è il riparto dei fondi introitati dalla Regione negli anni passati, che saranno messi a disposizione dei vari Enti in base ai progetti che saranno elaborati”. A tal proposito, l’assessore Aguzzi ha sottolineato come l’Amministrazione di Civitanova stia lavorando in maniera lungimirante, in stretta collaborazione con l’Erap. Una proposta progettuale riguarda via della Vetreria e via XXX Giugno, dove esistono immobili fatiscenti da ristrutturare per risanare queste zone della città. L’assessore ai Lavori Pubblici Ermanno Carassai ha avuto questa settimana un incontro con l’assessore Guido Castelli e nell’occasione si è parlato dei finanziamenti richiesti all’Erap per le ristrutturazioni.
Il sindaco Ciarapica, ringraziando l’assessore Aguzzi e i delegati regionali per questo confronto, ha riferito che entro fine anno, l’Amministrazione comunale si impegnerà a consegnare i 34 alloggi in edilizia agevolata che sono in via di ultimazione. Inoltre, l’Ente può contare sull’avvenuta approvazione della graduatoria provvisoria che tra qualche giorno passerà alla fase definitiva.
“Civitanova è una città che sta molto crescendo – ha detto Ciarapica – e dove diventano sempre più forti le richieste abitative: sono 140 le persone che sono in graduatoria, ma solo quattro nuclei potranno essere sistemati. Grazie al lavoro dell’Assessorato, degli uffici, della Regione e dell’Erap, nel giro di pochi mesi saremo in grado di dare una risposta importante ad un territorio dove sono presenti famiglie fragili a cui le istituzioni devono dare sostegno. Ringrazio l’assessore Aguzzi per il lavoro che sta svolgendo e per l’attenzione dimostrata alla nostra città: la convergenza tra Comune e Regione ha risvolti importantissimi e porta a risultati concreti, andando ad incidere su problemi reali di chi vive situazioni di disagio abitativo”.