Celestino Faraci è il nuovo Presidente del Circolo Territoriale di Fratelli d’Italia “Luigi Parigi” di Potenza Picena. L’assemblea degli iscritti, presieduta da Mario Properzi, ha eletto secondo statuto interno i tre componenti del Direttivo, dal quale è stato indicato Presidente Celestino Faraci, Vice Presidente Attilio Minoliti e Segretario Jerry Cotronè.
Il Presidente ha, inoltre, nominato i due Consiglieri, tutti al femminile, che completano l’organico del Circolo, che sono Pamela Lettina e Rossana Rubicondi.
“La composizione del Direttivo – ha precisato Mario Properzi – ha seguito le linee guida del Partito che prevedono l’incompatibilità del doppio ruolo per chi già svolge incarichi istituzionali”.
Il Circolo Territoriale di FdI avrà due sedi: una a Porto Potenza Picena e l’altra a Potenza Picena.
“L’idea è di essere un concreto punto di riferimento politico e sociale con una presenza più diffusa ed articolata sull’intero Comune – ha detto il neo Presidente Faraci – svolgendo anche un ruolo di raccordo tra le esigenze della cittadinanza e il lavoro dell’amministrazione comunale che in larga parte ci rappresenta. Saremo presenti con proposte, progetti ed iniziative pubbliche a supporto della crescita del territorio”.
"Durante la pandemia, nella nostra Regione il Reddito e la Pensione di cittadinanza hanno aiutato concretamente 34.569 persone, assicurando una stabilità sociale. Nello specifico, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Statistico dell’INPS, 32.386 sono i cittadini che hanno beneficiato del Reddito di cittadinanza, per un totale di 14.315 famiglie, mentre 2.183 hanno usufruito della Pensione di cittadinanza (1.958 nuclei familiari)".
Lo afferma in una nota la facilitatrice per le relazioni esterne della Regione Marche del MoVimento 5 Stelle Mirella Emiliozzi.
"Senza tali misure di contrasto alla povertà - spiega Emiliozzi - e di fronte alla crisi economica innescata dal Covid-19, la situazione sarebbe stata di gran lunga peggiore. Ecco perché, oggi più che mai, siamo davvero orgogliosi di averle introdotte”.
“A questi numeri importantissimi - prosegue Emiliozzi - si aggiungono quelli sui percettori del Reddito di emergenza, introdotto dall’ex ministra Nunzia Catalfo con il Decreto Rilancio e prorogato con i successivi provvedimenti dal Governo Conte II. Sempre nella nostra Regione, i beneficiari del REm sono 23.907".
"Nessuno deve rimanere indietro è da sempre il nostro principio guida e con i risultati ottenuti in questi anni a tutti i livelli lo abbiamo dimostrato. Il MoVimento 5 Stelle c’è, sta dalla parte dei cittadini e continuerà a lavorare nel loro esclusivo interesse”, conclude facilitatrice regionale del Movimento 5 Stelle Mirella Emiliozzi.
"Già assistere ad un amministratore comunale che cerca visibilità sull'erogazione dei contributi Covid è qualcosa di davvero triste. Ma, dover sopportare anche la mistificazione delle realtà, oltretutto nell’uso di soldi pubblici, è inaccettabile".
È quanto afferma il capogruppo, in Consiglio Comunale, del partito democratico civitanovese Giulio Silenzi riguardo quanto comunicato dall'assessore Barbara Capponi che, a suo giudizio, "ha attivato la grancassa della propaganda istituzionale per farci sapere che “in tempi record” gli uffici hanno liquidato 107 domande di contributo alla categoria dei lavoratori a chiamata (leggi qui), per un totale di 85.600 euro e, aggiungo - perché la Capponi lo omette - a fronte dei 155.000 a disposizione".
"Quello che l’assessore non dice è anche che quelle risorse le aveva a disposizione dal lontano 21 novembre 2020 e che il bando è uscito soltanto il 29 gennaio del 2021 - sottolinea il capogruppo Pd -. Due mesi per predisporre l’avviso pubblico! Il record allora non è nella celerità della liquidazione del contributo bensì nella lungaggine nell’individuare i criteri del bando e nell’erogazione dei contributi a questa categoria di lavoratori. La Capponi ha impiegato più di 90 giorni per pagare questo contributo e per di più non è riuscita erogare tutte le risorse di cui disponeva per tale categoria".
"Ci vorrebbe maggiore modestia e più attenzione alle procedure perché i tempi sono di importanza primaria e le famiglie in emergenza economica non posso attendere. La propaganda invece sì" conclude Silenzi.
Ai nastri di partenza la fase vaccinale destinata al personale della scuola, il gruppo consiliare del Pd lancia il suo appello alla Giunta regionale, affinché la somministrazione del vaccino possa avvenire secondo priorità ben definite.
La richiesta è stata formalizzata, attraverso una mozione, di cui è prima firmataria la consigliera Micaela Vitri. “La campagna vaccinale è partita con gravi dimenticanze da parte della Giunta regionale – afferma Vitri – in particolare per quel che riguarda i soggetti più fragili ed esposti che, se dovessero contrarre il virus, potrebbero incorrere in conseguenze molto gravi per la loro salute.
Disabili e loro caregiver, personale scolastico con età superiore ai 65 anni, altri soggetti particolarmente esposti – prosegue la consigliera Pd – devono avere assoluta priorità nella somministrazione del vaccino. A me sembra davvero inconcepibile che, nelle priorità del piano vaccinale, si pensi di inserire alcune categorie di professionisti, in larga misura in smart working, ma vengano dimenticati quei soggetti fragili che spesso hanno bisogno di assistenti a stretto contatto fisico”. Nella mozione si fa anche riferimento anche al cortocircuito che si è creato nell’ambito della prenotazione per il personale scolastico e che ha determinato un’inversione di priorità della vaccinazione tale per cui soggetti più giovani avrebbero la precedenza rispetto a quelli più anziani.
Attraverso la mozione si chiede pertanto di tornare al criterio delle fasce di età più elevate, ma anche di inserire le categorie non menzionate nel piano vaccinale, come gli assistenti scolastici tipo madrelingua e i tecnici e gli studenti universitari di medicina tirocinanti.
Una chiosa la consigliera Vitri la riserva alla mancata convocazione di una seduta urgente del Consiglio regionale, così come richiesto dal gruppo Pd, per un focus sulle vaccinazioni. “Rimandare anche soltanto di una settimana la trattazione di questo problema significa rimandarne anche un’auspicabile soluzione. Un grave passo falso far attendere queste persone e mettere in coda alla lista il personale scolastico con il rischio che il loro turno arrivi quando l’anno scolastico sarà già giunto al termine”.
"Lo stillicidio non finisce. Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie, quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid, c’è il problema del lavoro, degli investimenti e la necessità di ricostruire una speranza soprattutto per le nuove generazioni". A comunicarlo, via social, è il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, annunciando le sue dimissioni da segretario del Partito Democratico.
"Sono stato eletto proprio due anni fa - aggiunge Zingaretti -. Abbiamo salvato il Pd e ora ce l’ho messa tutta per spingere il gruppo dirigente verso una fase nuova. Ho chiesto franchezza, collaborazione e solidarietà per fare subito un congresso politico sull’Italia, le nostre idee, la nostra visione. Dovremmo discutere di come sostenere il Governo Draghi, una sfida positiva che la buona politica deve cogliere. Non è bastato. Anzi, mi ha colpito invece il rilancio di attacchi anche di chi in questi due anni ha condiviso tutte le scelte fondamentali che abbiamo compiuto. Non ci si ascolta più e si fanno le caricature delle posizioni".
"Ma il Pd non può rimanere fermo, impantanato per mesi a causa in una guerriglia quotidiana. Questo, sì, ucciderebbe il Pd. Visto che il bersaglio sono io, per amore dell'Italia e del partito, non mi resta che fare l’ennesimo atto per sbloccare la situazione. Ora tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità. Nelle prossime ore scriverò alla Presidente del partito per dimettermi formalmente. L’Assemblea Nazionale farà le scelte più opportune e utili. Io ho fatto la mia parte, spero che ora il Pd torni a parlare dei problemi del Paese e a impegnarsi per risolverli. A tutte e tutti, militanti, iscritti ed elettori un immenso abbraccio e grazie" conclude Zingaretti.
E’ stato chiuso il bando per la creazione di impresa nell’area di crisi industriale complessa fermano maceratese per aver superato, con le domande presentate, il limite della dotazione finanziaria disponibile.
La misura, inclusa nell’Accordo di programma sottoscritto lo scorso luglio, ha dato buoni esiti, con 211 domande pervenute per un ammontare di contributo pari a 3.614.500 euro.
“Sono segnali di dinamismo e vivacità imprenditoriale provenienti dall’area di crisi del distretto pelli-calzature fermano maceratese che testimoniano il desiderio di intraprendere percorsi di autoimprenditorialità” commentano gli assessori alle Aree di crisi complessa Guido Castelli e al Lavoro Stefano Aguzzi.
Si tratta dell’Avviso del Fondo Sociale Europeo per il sostegno alla creazione di impresa da parte dei disoccupati residenti in uno dei 42 Comuni eleggibili dell’area di crisi appartenenti alla categoria giovani, tra i 18 e i 25 anni, over 50 e disoccupati da oltre 6 mesi.
È una misura di politica attiva del lavoro che fino ad oggi ha riscosso notevole successo: l’agevolazione consiste in un importo forfettario, sotto forma di contributo a fondo perduto, pari a 15.000 euro che il beneficiario riceve una volta costituita l’impresa e aperta la partita Iva. Alla fine del progetto, l’azienda può ricevere un supplemento di contributo per un massimo di 20.000 euro, nel caso abbia effettuato ulteriori assunzioni a tempo determinato e indeterminato.
La procedura prevede che le persone disoccupate presentino progetti per l’avvio di nuove realtà produttive o di servizi, da costituire dopo l’inoltro della domanda alla Regione, sulla base di finestre mensili di apertura.
E’ ammessa la costituzione di imprese in tutti i settori economici, fatta eccezione per l’agricoltura. Per l’area di crisi fermano maceratese, con la quinta finestra, che si è chiusa alla fine di febbraio, risultano pervenute 211 domande che si trovano allo stato attuale in diverse fasi dell’iter procedimentale: 123 sono state già ammesse a finanziamento, mentre le altre si trovano nella fase istruttoria e di valutazione.
“I settori economici più rappresentati sono stati il commercio, le attività ricettive e i servizi alle imprese – spiega Castelli – e la partecipazione diffusa, nonostante le criticità già preesistenti all’emergenza Covid, dimostra la volontà di ripartire, di rivitalizzare il territorio, anche diversificandone la vocazione imprenditoriale rispetto al comparto di specializzazione prevalente dell’area, ovvero le pelli-calzature. Considerato che la dotazione finanziaria del Bando era pari a 3 milioni, abbiamo ritenuto opportuno non dare seguito all’apertura della sesta per non creare aspettative che poi potrebbero essere disattese. Nel caso in cui le domande pervenute maturassero economie a seguito di rinunce, oppure le domande pervenute nella 4 e 5 finestra non fossero tutte ammissibili a finanziamento dopo la fase di valutazione, la Regione si riserva di riaprire la procedura”.
“Nonostante il periodo di crisi, aggravato dalla pandemia – conclude l’assessore Aguzzi - questo risultato è una bella testimonianza del vivace spirito imprenditoriale dei giovani disoccupati del territorio che vogliono intraprendere il percorso di creazione di impresa. Vanno sostenuti in ogni modo. Così la Regione si fa parte attiva e crea le condizioni per rilanciare il tessuto produttivo dell’area incentivando il lavoro autonomo con le politiche attive finanziate dal Fondo sociale europeo”.
A poco più da un mese dal bando già sono in corso i versamenti relativi agli interventi a favore della categoria dei lavoratori a chiamata. In tempi rapidissimi i 107 beneficiari della nostra Città stanno ottenendo il contributo dell’importo di 800 euro direttamente sul loro conto corrente bancario tramite IBAN.
“È con soddisfazione che attestiamo l’erogazione del contributo per i lavoratori con il contratto a chiamata in tempi davvero record – dichiara Barbara Capponi, Assessore al Welfare ed ai Servizi Sociali”.
“Dopo un lavoro di studio per un bando mirato e puntuale, la nostra Amministrazione ha provveduto in pochissimi giorni ad elaborare la graduatoria degli aventi diritto ed ora a procedere con celerità alle singole liquidazioni. Ringrazio gli uffici comunali che si sono prodigati nell’accelerazione dell’iter e la CNA per aver apprezzato la nostra azione concreta e di sguardo allargato ad ogni categoria di lavoratori e per le opportunità di confronto che ci ha offerto in difesa di una categoria dimenticata da tutti e che andava aiutata”.
“La Giunta Ciarapica, ancora una volta, ha colto la necessità di sostenere categorie spesso trascurate, come quella dei lavoratori a chiamata, e questo – ha concluso l’Assessore Capponi - è stato possibile anche grazie al costante ascolto delle esigenze dei cittadini da parte del settore dei servizi sociali comunali”.
Educatori e assistenti sociali assegnati a disabili e anziani: categorie professionali a contatto con persone fragili che devono essere vaccinate in fretta, per Simona Lupini (Movimento 5 Stelle)
Mentre si accende il dibattito sulla strategia vaccinale regionale, Simona Lupini (Movimento 5 Stelle marche) punta i riflettori su una categoria di lavoratori a rischio, che rischia di restare indietro nella corsa al vaccino anti-Covid.
“Ho già presentato un’interrogazione tempo fa sui lavoratori del settore assistenza sociale: parliamo di soggetti che, a scuola, a casa o nelle strutture di servizio, lavorano tutto il giorno a contatto con disabili, malati cronici e anziani, tutti soggetti a grave rischio Covid.
Molti di loro, però, dipendono dagli Ambiti o dalle scuole, non dalle ASUR, e per questo non sono stati vaccinati nella prima tornata di vaccinazioni, riservate al personale socio-sanitario-.
La fase 2 delle vaccinazioni anti-Covid è iniziata, ma da più parti mi segnalano che gli educatori scolastici e domiciliari, gli assistenti sociali degli ambiti e gli assistenti domiciliari per gli anziani non sono praticamente stati coinvolti nella vaccinazione” spiega la consigliera pentastellata, da sempre in prima linea nella tutela del sociale, della sanità pubblica e delle fragilità.
“La somministrazione del vaccino anti-Covid non può diventare una gara tra categorie, tanto più quando i produttori tagliano gli approvvigionamenti: ma non si possono creare discriminazioni tra lavoratori dello stesso settore, il socio-sanitario, solo in base a chi eroga la busta paga. Se non vaccineremo rapidamente gli operatori sociali, chiederemo alle famiglie dei disabili, dei malati gravi o degli anziani che non sono chiusi in una RSA, di scegliere tra rischiare la salute dei loro cari, oppure rinunciare all’assistenza” denuncia la consigliera Lupini, che annuncia una nuova interrogazione in Consiglio “E questo è inaccettabile”.
Con decreto del Ministero dell'Interno, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, sono stati indicati i Comuni che riceveranno il contributo destinato ad investimenti relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio. Nelle Marche i comuni che beneficeranno dei contributi economici sono 9 nella provincia di Ascoli Piceno, 16 nella provincia di Ancona, 8 nella provincia di Fermo, 18 nella provincia di Macerata e 26 nella provincia di Pesaro Urbino” Lo dichiara in una nota la facilitatrice regionale del Movimento 5 Stelle Mirella Emiliozzi.
“Dal Governo - sottolinea Emiliozzi - arriva un segnale di grande attenzione per il territorio. Si tratta di risorse che i comuni potranno utilizzare per opere di messa in sicurezza e di prevenzione del rischio idrogeologico, ivi inclusi strade, ponti, viadotti, per l'efficientamento energetico degli edifici, con precedenza per quelli ad uso scolastico. In particolare, per questi ultimi il finanziamento copre il miglioramento antisismico, l’adeguamento impiantistico e antincendio, l'abbattimento delle barriere architettoniche e l'efficientamento energetico”.
“Il MoVimento 5 Stelle- conclude Emiliozzi - sarà sempre vigile e continuerà, anche con il nuovo governo, a lottare per portare nelle Marche risorse adeguate ai propri bisogni”.
"Dopo l'ordinanza dello scorso venerdì, per riportare in didattica a distanza le fasce d’età dove si è riscontrato un aumento dei contagi, e quella del Ministro Speranza, che riporta tutta la nostra regione in fascia arancione, oggi è arrivata la comunicazione che l’ordinanza regionale sulla DAD è stata impugnata al Tar delle Marche".
E' quanto annunciato dal Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli a seguito del ricorso fatto da 7 cittadini della provincia di Ancona in merito all'ordinanza regionale emanata la scorsa settimana: "Proprio mentre mi giungeva questa notizia, molti sindaci e assessori mi chiamavano preoccupati per valutare ulteriori provvedimenti restrittivi, in modo particolare anche sulle scuole. Una situazione paradossale".
"Da un lato c’è la volontà di gestire al meglio un riacutizzarsi della curva pandemica, che come avete visto negli ultimi giorni ha registrato una preoccupante ripresa - ha sottolineato - Dall'altra parte invece, viene contestata l'ordinanza, emessa con una relazione molto chiara del servizio Salute che indicava un importante aumento dei contagi e la necessità di adottare un provvedimento".
"Francamente credo che in un contesto come questo, se qualcosa deve essere evitato sono proprio il caos e la confusione, perché purtroppo la situazione è già molto complicata e in continua evoluzione - ha dhicarato il Presidente della Regione -Se da un lato infatti non è possibile avere certezze assolute, dall’altro è sicuro che ci stiamo tutti impegnando per scongiurare scenari ancora peggiori per la nostra regione".
"Il mio auspicio, a questo punto, è che il TAR si esprima quanto prima, al fine di fare definitivamente chiarezza rispetto all'atto impugnato - ha chiosato Acquaroli - Un atto adottato a tutela della salute e della sicurezza pubblica che in questo momento dovrebbe essere la priorità per ciascuno di noi".
Si prospetta l’intervento di installazione di impianti di videosorveglianza ai giardini pubblici di Sambucheto; Elisa Cingolani consigliera comunale in quota Lega esprime le proprie considerazioni.
“Esprimo la mia più totale soddisfazione nell’apprendere che il sindaco Leonardo Catena ha deciso di concretizzare la riapertura dei bagni pubblici nei Giardini Comunali di Sambucheto frazione di Montecassiano e la conseguente installazione di sistemi di videosorveglianza, dando seguito alla mozione emendata e approvata all’unanimità nel consiglio comunale del 28 luglio scorso, presentata dal gruppo consiliare di minoranza centro destra unito per Montecassiano di cui faccio parte”.
Elisa Cingolani, consigliera comunale di minoranza in quota Lega, afferma che attraverso la mozione presentata lo scorso anno si è voluto dar voce ai cittadini di Sambucheto che da tempo segnalavano una situazione di disagio a causa di mancati interventi di manutenzione ai bagni pubblici nei giardini comunali da parte dell’amministrazione comunale.
Evidenzia inoltre che già da tempo il gruppo consiliare “centro destra unito per Montecassiano” si era mobilitato per sensibilizzare il sindaco Catena su questa problematica attraverso una interrogazione alla quale il primo cittadino aveva fornito una risposta limitandosi solamente a constatare lo stato di chiusura dei bagni pubblici dei giardini comunali di Sambucheto, a causa di atti vandalici, successivi ai vari interventi di manutenzione eseguiti nel tempo, senza trovare però una possibile soluzione. Pertanto si è ritenuto indispensabile presentare una proposta di risoluzione del problema attraverso una mozione.
Prendendo atto delle intenzioni dell’amministrazione comunale di incrementare gli impianti di videosorveglianza allo scopo di garantire una maggiore “sicurezza urbana”, rendendo quindi tale argomento di primaria importanza, con lo scopo di fornire strumenti efficaci per le forze dell’ordine, la consigliera comunale Elisa Cingolani auspica che “questo possa essere soltanto un inizio di un più ampio e accurato progetto di controllo del territorio volto a tutelare, non solo le principali vie del nostro comune, ma anche le aree produttive ed artigianali, spesso vessate da furti, in modo da recuperare il ritardo accumulato nei diversi anni, rispetto ad altre realtà limitrofe”.
Di fronte al peggiorare della situazione sanitaria in regione, il gruppo assembleare del Partito Democratico chiede ufficialmente al presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Dino Latini, la convocazione di un consiglio straordinario per discutere le azioni più efficaci volte a frenare i contagi e a tutelare la sicurezza dei cittadini.
“Il quadro sanitario della nostra regione – affermano i consiglieri dem – ha subìto nelle ultime settimane un sensibile aggravamento per quanto riguarda la crescita esponenziale della curva dei contagi, in particolare nelle province di Ancona e Macerata. Non vogliamo parlare di epidemia fuori controllo, ma non possiamo neppure ignorare gli effetti di una crisi che, invece di attenuarsi, sembra spingere sull’acceleratore, con pesanti ricadute sociali ed economiche sulle attività produttive e commerciali”.
“Purtroppo – spiega il gruppo del Pd – i fatti hanno confermato gli errori e l’inefficacia delle decisioni prese dalla giunta regionale. Ovviamente siamo molto rammaricati dal fatto che la maggioranza abbia più volte rigettato per pregiudizio le nostre proposte, come per esempio quella di riaprire le scuole in sicurezza attraverso l’esecuzione di uno screening mirato che avrebbe permesso di tracciare e isolare i contagi. Tuttavia, crediamo che il momento richieda da parte di tutti massima responsabilità e capacità di dialogo per mettere in campo azioni capaci di farci uscire insieme e più forti da questo incubo, a partire da una più efficiente pianificazione della campagna vaccinale, che sconta a oggi pesanti ritardi, soprattutto per quanto concernei soggetti più fragili e i residenti nelle aree interne. Per questo abbiamo formalmente chiesto al presidente Latini la convocazione di un consiglio straordinario aperto che preveda interventi da parte di esponenti del mondo della sanità e di quello istituzionale, rappresentato dall’Anci e dall’Upi. L’obiettivo è fare il punto della situazione e trovare soluzioni condivise per invertire in fretta questa drammatica tendenza”.
Nella serata venerdì 26 febbraio l’assemblea regionale di Sinistra Italiana Marche ha eletto a larghissima maggioranza Giorgio Santarelli nuovo segretario regionale.
Già assistente al Gruppo Consiliare Regionale di Sinistra Ecologia Libertà prima e di Sinistra Italiana poi, nonché coordinatore del circolo intercomunale Jesi Vallesina e coordinatore uscente del circolo provinciale di Ancona, Giorgio Santarelli ha proposto un piano di lavoro articolato che preveda la formazione di commissioni, tavoli tematici aperti alle forze politiche e ai movimenti dell'area di sinistra e un'organizzazione che preveda il coinvolgimento attivo di iscritti e simpatizzanti.
"Sinistra Italiana Marche è un partito che sta ritrovando unità e forza nel convinto sostegno al documento congressuale nazionale e alla recente decisione di Nicola Fratoianni di non votare la fiducia al governo Draghi pur rimanendo nell'asse LEU, PD, M5S. I circoli di ogni città e provincia augurano al nuovo Segretario e a tutta l'assemblea neoincaricata buon lavoro" sottolineano Serena Cavalletti e Michele Verolo, rappresentanti del circolo provinciale di Macerata.
"Le polemiche di queste settimane che hanno impiegato fiumi di inchiostro rispetto ad un eventuale progetto sul porto denotano sicuramente attenzione da parte di molti in città, ma non scattano la fotografia reale di tutta la vicenda. Per questo, è necessario mettere un punto. Nessun atto o proposta progettuale è stata concretamente presentata alla nostra Amministrazione Comunale".
È quanto afferma Ermanno Carassai, assessore ai Lavori Pubblici, Patrimonio e Demanio del Comune di Civitanova Marche.
"L’attuale P.R.G. del Comune di Civitanova Marche, per l’area Portuale (intesa come aree a terra), rimanda ad una Pianificazione Attuativa ai sensi della delibera della Giunta Regionale datata 28 dicembre 2005 - puntualizza Carassai -. Tale pianificazione è disciplinata dalla normativa prevista dal Piano Regionale dei Porti approvato con Delibera Regionale del 2 febbraio 2010. Questa normativa, individua una serie di soggetti che non possono rendersi tra loro “autonomi” nell'assunzione di atti approvativi e sono: il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (MIT), il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare (MATTM), la Regione Marche, l’Agenzia del Demanio (per gli aspetti Dominicali), la Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici, la Provincia e, da ultimo, e sottolineo da ultimo, il Comune".
"La procedura di legge, in nessun caso, può procedere ad un affidamento diretto ad un solo soggetto privato (proponente), in quanto la stessa disciplina normativa prevede varie ed articolate forme di evidenza pubblica e di partecipazione ai sensi delle quali, qualunque soggetto economico - pubblico e/o privato - può partecipare per essere scelto quale soggetto attuatore, in regime di libera concorrenza" aggiunge l'assessore civitanovese.
"Gli organi competenti dovranno quindi, confrontarsi e valutare tutte la variabili progettuali, privilegiando quelle che potranno dare la maggiore garanzia di sostenibilità economico-sociale ed ambientale nel prevalente interesse pubblico generalizzato con confronto attivo degli organi politici e con tutte le forze economiche" conclude Carassai.
"Questa mattina abbiamo trasmesso le nostre osservazioni per il nuovo Dpcm. Abbiamo chiesto un cambio di passo e un’accelerazione nell'acquisizione e nella fornitura alle Regioni delle dosi per la campagna vaccinale, al fine di garantire quanto prima la sicurezza delle fasce più deboli e di tutta la popolazione, anche coinvolgendo le tante imprese private che si sono rese disponibili". È quanto comunica in una nota stampa diffusa via social il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.
Il governatore ha inoltre invocato "una revisione dei criteri di valutazione della situazione epidemiologica, che siano chiari e sensati, oggettivi e più semplici, affinché si possano adottare soluzioni tempestive anche a livello sub-regionale".
"Dato che il Dpcm sarà in vigore fino a dopo Pasqua, abbiamo richiesto di prevedere, per le zone gialle e quando ci sono le condizioni, anche la possibilità per i ristoranti e le attività di somministrazione di aprire anche all’ora di cena, così come serve un programma di riaperture, sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza e con ingressi contingentati, per le palestre, le piscine, anche per lo sport di base e amatoriale" ha aggiunto Acquaroli.
"Abbiamo chiesto di affrontare con chiarezza la situazione del settore delle cerimonie, di parchi e centri commerciali, cinema, teatri, musei e impianti sciistici. E in generale, la necessità urgente di ristori che siano immediati e totali. Spero che il Presidente Draghi e il nuovo Governo raccolgano queste nostre richieste, che sono di estremo buonsenso" ha concluso il presidente della Regione Marche.
“Posso annunciare che è stato stanziato dalla Regione Marche un nuovo intervento, dell’importo di 100mila euro, per la difesa della costa di Porto Recanati. La zona di Scossicci al momento è quella che presenta le maggiori difficoltà, per questo la Regione ha individuato Porto Recanati fra le quattro realtà emergenziali per le quali destinare fondi specifici".
Questo quanto afferma Elena Leonardi, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia.
"Sono personalmente al lavoro per cercare possibilità di ulteriori finanziamenti di questi interventi a difesa delle nostre coste - aggiunge Leonardi -, cercando tra i fondi europei e i capitoli di spesa del Recovery Fund; nel frattempo, però, posso affermare che la Regione ha individuato uno stanziamento utile al rafforzamento e manutenzione dell'esistente per garantire la tenuta del litorale come emerso dal confronto con gli operatori del settore".
"Spero che questo intervento possa diventare uno strumento a salvaguardia non solo degli operatori balneari, che già vivono dei momenti di tensione dovuti alla recrudescenza della pandemia, ma anche per tutto il patrimonio ambientale della costa oltre alle infrastrutture che altrimenti sarebbero esposte agli effetti delle mareggiate - sottolinea Leonardi -. Basta ricordare cosa è accaduto questo inverno, quando il mancato completamento dei lavori di realizzazione delle scogliere nel lato Sud del litorale portorecanatese ha provocato danni ingenti anche alla Pineta. Anche in quel caso, ho personalmente interessato l’Assessore Aguzzi per riuscire a sbloccare la situazione e completare la realizzazione del progetto, ottenendo ulteriori risorse".
"Auspico che questi nuovi fondi servano per interventi utili alla protezione di Scossicci, rafforzando così un’operazione di messa in sicurezza di tutto il litorale cittadino” conclude il consigliere regionale Leonardi.
“La nuova ordinanza del presidente Acquaroli certifica la sua completa debacle. Purtroppo, con buona pace anche di Giorgia Meloni, che continua senza pudore a lodare come esempio virtuoso la modalità della riapertura delle scuole marchigiane, siamo di fronte a un risultato che ci attendevamo, vista la confusione, l’approssimazione e persino l’irresponsabilità con cui presidente e giunta hanno gestito il ritorno in classe dei ragazzi.
Così il capogruppo regionale del Partito Democratico, Maurizio Mangialardi, commenta l’ordinanza per la chiusura fino al 5 marzo delle scuole superiori nella regione e delle classi seconde e terze delle scuole medie nelle province di Ancona e Macerata.
"La verità è che per ripicca e insipienza, non si sono volute ascoltare le proposte avanzate fin da dicembre dal Partito Democratico, che avrebbero permesso la ripresa delle lezioni in totale sicurezza, attraverso serie costanti di tamponi per tracciare i contagi - accusa Mangialardi -. Pur di non collaborare con l’opposizione, invece, Acquaroli e i suoi hanno preferito intestardirsi in un inutile e fallimentare screening di massa, che di massa poi non è stato, lasciando inutilizzati decine di migliaia di tamponi che avrebbero potuto essere impiegati proprio per studenti, insegnanti e personale scolastico”.
“Acquaroli – continua Mangialardi – dice che l’ordinanza serve a evitare scenari peggiori, ma la verità è che questa drammatica situazione ha contribuito a crearla anche lui, da ultimo con due provvedimenti assolutamente privi di senso. Prima quello per perimetrare di arancione la provincia di Ancona, trasformandola in uno spazio dove non si poteva né entrare né uscire ma dove al suo interno tutto o quasi era permesso, e poi quello ancora più illogico per l’istituzione di zone arancioni nel medesimo territorio che, come è evidente a tutti, non solo non hanno avuto alcuna efficacia, ma hanno contribuito all’incremento dei contagi con gravi ripercussioni sulla salute pubblica”.
“Tutto questo accade – conclude il capogruppo dem – mentre in altre regioni come la Toscana, l’Emilia Romagna, la Campania e il Lazio, la campagna vaccinale procede a passo sostenuto e, dopo il personale sanitario, le forze dell’ordine, gli over 80 e le persone disabili, si è già iniziato a somministrare il vaccino anche ai lavoratori della scuola. Esattamente il contrario di quanto accade nelle Marche, dove si naviga a vista, senza strategia e a ritmi di una lentezza estenuante”.
La Regione Marche è governata dal mese di settembre dello scorso anno da una coalizione di centrodestra che si è presentata ed è stata premiata dagli elettori sulla proposta di un azzeramento delle scelte dei precedenti governi del centro sinistra e con la promessa di una nuova stagione di rinascita e sviluppo capace di far risorgere le Marche dalle ceneri del passato . Per questo è inevitabile chiedersi come mai le forze politiche che oggi governano la Regione, anziché avviare con provvedimenti concreti questo nuovo rinascimento marchigiano abbiano spostato l’asse della loro iniziativa sul piano del conflitto ideologico". È quanto scrive, in una nota, il deputato del PD, Mario Morgoni che ricorda le ultime "uscite" del centrodestra: Dalla pillola abortiva alla sostituzione etnica "fino al ruolo della donna come strumento di procreazione e servizievole custode del focolare domestico", fa presente Morgoni riferendosi all'ultima del consigliere regionale di Fratelli d'Italia.
"Nulla - aggiunge Morgoni - che parli di concreti provvedimenti per migliorare la vita dei marchigiani o per dare soluzione a qualche problema tra i tanti e drammatici che li affliggono . Tra l’altro è quasi incredibile che si tratti di quelle stesse forze politiche che hanno sempre inveito contro gli avversari accusati di non preoccuparsi della vita quotidiana dei cittadini e che oggi agitano temi del tutto estranei alle preoccupazioni della comunità marchigiana". Ma, secondo il parlamentare potentino "c’è qualche spiegazione : quando si fanno promesse mirabolanti e alla prova dei fatti si stenta assai anche solo a garantire l’ ordinaria amministrazione , la soluzione più semplice e’ quella di svicolare e di deviare l’attenzione dai problemi reali . E il gioco funziona meglio se si fa appello alle proprie radici ideologico-culturali , se si impugnano le bandiere dell’appartenenza e dell’identità , se si scommette sul fanatismo anziché sull’intelligenza delle persone".
È necessario, scrive ancora Morgoni "che tutti i cittadini marchigiani , ma in particolare coloro che hanno dato fiducia al nuovo governo regionale si chiedano seriamente se è utile per le Marche del 2021 combattere laceranti guerre ideologiche e se veramente si può pensare di affrontare le sfide del presente , di costruire il futuro della nostra Regione, di migliorare la qualità delle nostre relazioni richiamandosi al passato, a modelli risalenti più che al secolo scorso a quello precedente , all’ 800 più che al 900. Combattere il passato prossimo e’ legittimo, farlo in nome del passato remoto è un imbroglio. La destra - conclude - ha il diritto di governare ma ha il dovere di proporre soluzioni e non di ipnotizzare con operazioni nostalgiche il popolo marchigiano".
(Foto di archivio)
"L'amministrazione regionale delle Marche rifiuta di effettuare i tamponi agli studenti ma decide di applicare la didattica a distanza per le scuole superiori al 100% per la prima settimana di marzo. Una scelta irragionevole e irresponsabile con cui la giunta di destra colpisce i nostri ragazzi". A denunciarlo è Alessia Morani, deputata del Pd, che già nei giorni scorsi aveva chiesto conto del perché non venisse effettuato uno screening generalizzato nelle scuole.
"Nel tavolo regionale di confronto di oggi - spiega Morani - l'assessore Saltamartini ha comunicato che 'a causa del diffondersi di varianti e in preparazione della vaccinazione del personale scolastico la Regione Marche pubblicherà un'ordinanza per cui da sabato 27 febbraio le scuole secondarie di secondo grado di tutta la regione e quelle di primo grado solo nella provincia di Ancona applicheranno la DAD al 100% per la prima settimana di marzo. A seguito anche del numeroso aumento dei contagi nella provincia di Ancona in cui sono già state disposte chiusure limitrofe, per arginare la situazione si disporrà la chiusura anche per le province adiacenti'. Insomma, a scontare l'incapacità dell'amministrazione di far fronte all'emergenza sono i nostri giovani, a cui viene negata la possibilità di frequentare la scuola in presenza, con tutte le conseguenze negative sul piano della didattica e della socializzazione".
"Tra l'altro - sottolinea Morani - questo comporta anche un grande spreco di denaro pubblico, dato che la Regione ha già acquistato migliaia di kit per tamponi rapidi. La situazione dei contagi nella nostra regione consiglierebbe proprio un monitoraggio costante degli studenti a tutela della loro salute, degli insegnanti, del personale ATA e delle loro famiglie. Perché la giunta Acquaroli non lo fa? Purtroppo nessuno ci ha risposto".
La Giunta del Comune di Macerata ha deliberato un atto di indirizzo comprensivo del piano di azione per l’armonizzazione delle risorse finanziarie e per la ricerca di nuovi stanziamenti.
"Nell’ottica di dare all’Amministrazione la possibilità di dare piena esecuzione al mandato elettorale è necessario che il bilancio di previsione approvato lo scorso 23 dicembre sia declinato secondo le linee programmatiche – ha detto l’assessore al Bilancio Oriana Piccioni -, in accordo con tutti gli assessori, abbiamo convenuto di revisionare ogni voce del bilancio con riguardo agli impegni discrezionali. Inoltre, il particolare momento che viviamo in relazione all’emergenza sanitaria ci ha portato a rilevare nuove criticità e a prestare maggiore attenzione a determinati settori e ambiti".
Dato che, in relazione agli stanziamenti del bilancio di previsione approvato, è stata programmata una variazione a carattere politico che attui le scelte derivanti dal nuovo programma di mandato, l’Amministrazione Comunale ha stabilito che è necessario reperire nuove risorse, procedere a diverse allocazioni di fondi e individuare possibili risparmi.
Ogni assessorato, ciascuno per la propria materia di competenza, è impegnato in una rendicontazione puntuale delle risorse in entrata e in uscita e gli assessori hanno condiviso di operare secondo tre concreti ambiti di intervento.
Nel primo caso, in specifiche riunioni tra assessori e dirigenti, vengono esaminati i singoli capitoli di bilancio con la finalità di individuare spese non obbligatorie, potenziali risparmi ed eventuali riallocazioni di spesa che non comportino variazioni alla qualità del servizio che viene dato ai cittadini con l’obiettivo di quantificare un budget consistente di “risorse libere”.
Nel secondo caso, visto che la Legge di bilancio per il 2021 ha previsto molti fondi per specifiche materie che di norma necessitano di Dpcm attuativi per la quantificazione e l’assegnazione, ogni assessore e dirigente competente individuerà canali di finanziamento previsti dalla finanziaria. A questo si aggiungono la presentazione di progetti su bandi europei e regionali e le entrate da partecipate.
Infine le azioni virtuose all’interno dell’ente che riguardano vari ambiti di intervento.
La scadenza (che sarà mensile) per una prima riunione collegiale di monitoraggio dell’attività avviata e svolta e dei relativi risultati è fissata a fine marzo. È stato anche confermato l’obiettivo di concretizzare entro marzo/aprile una prima variazione di bilancio.
"In conclusione ci tengo a ringraziare i nostri cittadini che sono stati molto virtuosi nel pagamento della seconda rata dell’Imu – ha concluso l’assessore Piccioni -. Infatti disponiamo di un cospicuo saldo di Tesoreria che ci consente di risparmiare interessi (e quindi spese) per anticipazioni di cassa. L’atto di indirizzo del piano di azione contabile è stato volutamente redatto sotto forma di delibera per far sì che i cittadini siano a conoscenza e quindi partecipi di ciò che concretamente sta facendo l’Amministrazione Comunale in merito all’armonizzazione delle risorse finanziarie per garantire alla città tutti i servizi necessari".