Sisma, Fiori (FI) al fianco dei sindaci per ricostruire il futuro: "In questi borghi risiede l’essenza della nostra identità nazionale"
"Una serie di eventi catastrofici ha sconvolto, nel cuore dell’Italia, la vita di migliaia di persone, provocato circa 300 vittime, danni per decine di miliardi, spezzato la vita di comunità bellissime e uniche. A 15 mesi di distanza quale è la situazione? Come è stata affrontata l'emergenza più grave che ha colpito il nostro Paese? Oggi sono a Monsapietro Morico, in provincia di Fermo, un Comune di circa 650 abitanti, guidato da una giovane e coraggiosa sindaco, Romina Gualtier, che con dedizione e passione si occupa di dare un futuro alla propria comunità". Queste sono le parole di Marcello Fiori, responsabile enti locali di Forza Italia, in visita a Monsapietro Morico, comune nel fermano, profondamente segnato dagli eventi sismici del 2016.
Vicino alle popolazioni colpite e accanto ai sindaci di questi comuni che stanno provando a rialzarsi, Fiori ha definito la gestione del post-sisma un vero e proprio disastro, dando la colpa prevalentemente alla burocrazia, lenta e complessa, elaborata da quelle stesse strutture che dovrebbero proteggere e tutelare i cittadini, soprattutto in questi casi di emergenza. Fiori ha proseguito nel sue discorso parlando della nomina quasi immediata di un Commissario alla ricostruzione, fortemente caratterizzato politicamente, il quale ha comportato una confusione di ruoli e sovrapposizioni amministrative e procedurali.
"Appesantimenti burocratici" così li ha definiti Marcello Fiori tutti gli impedimenti che giorno dopo giorno hanno fatto si che gli sfollati continuassero a rimanere nelle casette, o nelle camere d'albergo, o ospiti di amici e parenti, ancora lontani dalle loro case; un numero che è cresciuto invece che diminuito, in quanto dai 26mila del 30 ottobre, gli sfollati sono arrivati a 33mila. Un escursus anche su i numeri, dal momento che per i comuni marchigiani sono state richieste circa 2000 casette, di cui effettivamente consegnate solo 287: circa il 10%. Stessa situazione per i sopralluoghi negli edifici per verificarne l'agibilità, in quanto nelle Marche ne mancano ancora 3000. Per quanto riguarda la situazione macerie nel territorio marchigiano vede 117.000 tonnellate rimosse, rispetto al 1.120.000 totali.
"E’ già arrivato l'inverno e le condizioni climatiche renderanno difficilissimo poter lavorare. ha detto Fiori - Siamo ancora in piena emergenza e di ricostruzione si parla nei convegni e nei comunicati stampa. Qui nessuno l’ha vista. Eppure i fondi ci sono. Grazie all’opera preziosa ed efficace del Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, sono state attribuite all’Italia risorse per oltre 1 miliardo e 200 milioni sui capitoli dell’emergenza. I fondi complessivi potranno arrivare a circa 2 miliardi se l’Italia saprà utilizzare anche le disponibilità dei fondi ordinari. Ora il rischio vero e drammatico, per questi borghi, è lo spopolamento e l’abbandono. Con queste incertezze, con tempi così lunghi anche semplicemente per avere un tetto e quindi ricostruire un minimo di senso di appartenenza e di comunità, come può ricominciare la vita ordinaria? Come possono riaprire le attività commerciali, agricole e artigianali? Quali giovani coppie possono sperare di costruire qui la propria famiglia, il proprio lavoro, il proprio avvenire? Quale attività imprenditoriale può avere le condizioni di successo senza nemmeno le strade e le infrastrutture adeguate? Domande drammatiche".
Il tempo, la risorsa più preziosa, sta andando persa e a rimetterci sono i cittadini, le attività commerciali, il turismo e molto altro. IUn territorio ricco di storia e tradizioni che sta lentamente morendo a causa della negligenza di più soggetti. Quello che propone Fiori è un progetto di sviluppo, volto al superamento della crisi, "consentendo a tutte le imprese ed attività economiche e professionali presenti su questi territori di non chiudere ma di riprendere il proprio esercizio. Qui è prodotta una parte considerevole della nostra economia e qui risiede, in questi borghi, l’essenza della nostra identità nazionale".
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