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Il sindaco di Visso duro contro lo ius soli, l'on Ricciatti: "Chieda scusa". Pazzaglini: "Non sa neanche cosa significhi pagare una bolletta"

Il sindaco di Visso duro contro lo ius soli, l'on Ricciatti: "Chieda scusa". Pazzaglini: "Non sa neanche cosa significhi pagare una bolletta"

Il sindaco di Visso replica alle accuse della depuatata di Mdp Lara Ricciatti, in merito alle sue dichiarazioni sullo sciopero della fame "a staffetta" per riportare in aula la legge sullo "ius soli", promosso in Parlamento dal senatore pd Luigi Manconi, a cui hanno aderito già molti deputati e senatori, fino al ministro Graziano Delrio che più di altri crede e si è battuto per la legge che il segretario Renzi ha fortemente voluto.

La vicenda è iniziata venerdì mattina, con un post di Pazzaglini nel proprio profilo Facebook, in cui ironicamente invitava i parlamentari aderenti allo sciopero della fame di portarlo a termine, fino all'approvazione della legge, sperando che la stessa non passasse mai all'esame del senato.

La risposta della deputata marchigiana Lara Ricciatti, eletta in parlamento nel 2013 tra le fila di Sinistra Ecologia Libertà, lasciata a febbraio di quest'anno per entrare a far parte del Movimento Democratico Progressista, è arrivata a stretto giro di posta, nel pomeriggio di ieri. La Ricciatti ha definito sconcertanti le parole usate dal sindaco di Visso nei confronti di quelli che in queste ore hanno aderito allo sciopero della fame per la legge sulla cittadinanza per i figli degli immigrati, tanto da spingersi ad augurarne la morte, ed ha aggiunto, rincarando la dose, che un uomo delle istituzioni non si deve esprime in quel modo e con quei toni. La deputata di MDP concludeva il suo attacco al sindaco pretendendone le scuse e lo invitava ad occuparsi piuttosto dei terremotati invece di ironizzare in maniera becera su temi di cui non è a conoscenza.

L'ultimo atto di questa vicenda è andato in scena nel tardo pomeriggio di sabato 7 ottobre, con la replica di Pazzaglini, affidata ad un nuovo post nel suo profilo Facebook che inizia così: "Mi dicono che una deputata ha definito sconcertante un mio post su Facebook chiedendo di scusarmi" e prosegue dicendo di non conoscere la parlamentare in questione e di essere andato a cercarla su Wikipedia, trovando in qualche modo curioso come l'enciclopedia online la qualificasse come studentessa.

Ribadendo il massimo rispetto per gli studenti, il sindaco prosegue dicendo: "Trovo assurdo però che una giovane donna, nominata in parlamento dal segretario di un partito, che nella vita non ha dimostrato nulla se non quell'ideologia tipica di chi non ha mai avuto bisogno di lavorare per pagare le bollette, che guadagna 10 volte quello che guadagna un lavoratore in Italia, si degna di occuparsi di me per la prima volta per una battuta scritta su Facebook".

In conclusione di questo botta e risposta, Pazzaglini, augurando alla Ricciatti tutto il bene del mondo, auspica che la stessa non possa sedere mai più in parlamento.

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