Dalla sinistra bordate a Guzzini, Sciapichetti: "Confindustria in linea con la Lega"
"È molto di più della frase vergognosa incriminata che ha riportato Macerata in queste ore sulle prime pagine di tutti i giornali nazionali per la quale Guzzini stesso si è affrettato a chiedere scusa; c'è l'ennesimo, duro attacco politico al Governo così come da mesi il nuovo presidente nazionale Bonomi sta facendo, tanto da portare Confindustria ad appiattirsi quasi totalmente sulla linea sovranista della Lega di Salvini". Così l'ex assessore regionale Angelo Sciapichetti ha commentato le parole choccanti pronunciate dal presidente ci Confindustria Macerata Domenico Guzzini durante il convegno pubblico andato in scena ieri, dal titolo “Made For Italy per la Moda” (leggi qui).
"Bisognerebbe ricordare a Bonomi, Guzzini & Company che i 209 miliardi del Recovery Fund il sistema Italia se li avrebbe sognati senza questo Governo e senza l'aiuto del Presidente Sassoli e del Commissario Gentiloni - aggiunge Sciapichetti -. Adesso leggo che sono arrivati in soccorso di Guzzini anche il Presidente della Regione Acquaroli (che parla di "errore non voluto" leggi qui) e il Sindaco di Macerata Parcaroli (che afferma "uscita infelice, siamo umani e capita di sbagliare", leggi qui). Acquaroli e Parcaroli che se non sbaglio, sono stati spettatori silenziosi quando la frase shock è stata pronunciata; ora manca ancora all'appello l'intervento a difesa di qualche altro personaggio e il cerchio anche questa volta potrebbe definirsi chiuso!".
Dello stesso tono anche l'uscita del deputato di "Sinistra Italiana", Nicola Fratoianni che afferma come le parole di Guzzini siano state "piene di egoismo e senza alcun rispetto per le decine di migliaia di morti e le loro famiglie. La fotografia di una classe imprenditoriale del nostro Paese, sgrammaticata e attaccata a tutti i costi al profitto, una classe dirigente inadeguata. Questo individuo dovrebbe solo vergognarsi".
Anche il Movimento "Dipende da Noi", che ha concorso all'ultima tornata elettorale proponendo come candidato governatore delle Marche Roberto Mancini, non solo prende le distanze da quanto espresso dal presidente Guzzini, ma invita anche "a riflettere sul livello etico di una classe dirigente che dovrebbe prendere parte con saggezza alla transizione ecologica che ci aspetta, ma continua a ragionare in modo tristemente padronale. Molto deve cambiare d’ora in poi. Per invertire la marcia servono cittadini informati, sensibili e combattivi, pronti a costruire un’alternativa credibile all’odierno modello di sviluppo e ai suoi imbarazzanti delegati".
Sulle parole di Domenico Guzzini duro è anche l'intervento di Rifondazione Comunista Macerata: "Colpiscono la brutalità e la freddezza con cui vengono pronunciate tali parole e non si capisce a che titolo parli il signor Guzzini, anche alla luce del fatto che il comparto industriale non ha subìto chiusure e restrizioni come avvenuto, ad esempio, per il settore del commercio. Per permettere alle industrie di lavorare e continuare a produrre e fatturare, infatti, si sono esposti milioni di lavoratori al contagio, soprattutto nelle grandi città, con treni pendolari, bus e metro strapieni e il virus che, come abbiamo visto, continua a camminare, a contagiare e, come ricorda il Guzzini, ad uccidere".
"La paghetta della suocera può aspettare, signor Guzzini, e non servono altri morti - proseguono dalla Federazione maceratese di Rifondazione Comunista -: serve un Salario Minimo Garantito (come già sta accadendo in altri paesi), una Imposta Patrimoniale sulle grandi ricchezze e le rendite finanziarie, serve che vengano bloccate le imposte a tutti i lavoratori in Cassa Integrazione e a tutti i commercianti chiusi e in difficoltà e servono i soldi di grandi e capaci industriali come Lei per aiutare un Paese in enormi difficoltà economiche e sociali per ripartire. E serve un Lockdown deciso, non un apri-e-chiudi a fisarmonica, per riprendere il controllo della situazione e non sovraccaricare un Sistema Sanitario già in affanno. Sia umano, Dottore, stia a casa e si goda le festività in famiglia, Lei che se lo può permettere.
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