Consiglieri comunali e simpatizzanti Cinque Stelle: "Nella sanità, l'appartenenza politica è più importante della salute dei cittadini"
Dai consiglieri comunali Cinque Stelle di Tolentino, San Severino Marche, Matelica, Civitanova Marche, Recanati, Porto Recanati, Potenza Picena e dai simpatizzanti di Pollenza, Corridonia, Morrovalle, Montecosaro, Camerino, Urbisaglia, Colmurano, Caldarola, Belforte del Chienti, riceviamo
Ci inseriamo come Movimento 5 Stelle presente in provincia di Macerata, con vari consiglieri nei comuni e con gruppi di cittadini, nella milionesima puntata della fiction “Chi salva l'ospedale”.
Sanità e politica, da qualche decennio sono due mondi interdipendenti l’uno all’altro: basti pensare alla vicenda degli ospedali di Tolentino, San Severino Marche, Recanati, Matelica e in maniera più generale della Provincia di Macerata tutta.
Come è noto, la storia iniziò circa due anni fa, quando la Regione, applicando una norma nazionale, volle riconvertire i piccoli ospedali di zona in Ospedali di Comunità. La maggior parte dei Sindaci allora, si stracciarono le vesti pubblicamente, per non perdere la faccia con i loro cittadini, ma leggendo i verbali delle conferenze dei Sindaci, che si sono tenute ripetutamente e a porte chiuse o almeno solo per gli addetti ai lavori, si scoprì che in realtà tennero posizioni molto più morbide di quelle dimostrate. Risultò evidente che era molto più importante la loro posizione nel partito (PD) che la salvaguardia della salute dei propri cittadini.
I sindaci del PD interessati dalla rivoluzione sanitaria, per la cronaca, erano: Fiordomo di Recanati, Martini di San Severino, Delpriori di Matelica. Questo balletto di trattative tra i sindaci e la Regione Marche, anch’essa a guida Pd, si è conclusa con una serie di promesse solenni, firme, foto con tanto di stretta di mano fra il Presidente Ceriscioli ed i rispettivi Sindaci dei territori, i quali, come i polli di Renzo, credevano di aver ottenuto più degli altri, ma puntualmente sono caduti tutti i veli e le promesse fatte non sono state mantenute. Il fare della giunta della Regione Marche a guida PD, ha dimostrato che la tutela della salute è contrattabile nonostante l’articolo 32 della Costituzione reciti in altra maniera: "La salute è un diritto fondamentale dell’uomo". Non viene mai menzionata l’appartenenza politica.
Una nota degna di merito è la vicenda degli Ospedali di Tolentino, San Severino e Recanati che negli anni, da Ospedali di riferimento per le vallate del Chienti e Potenza sono stati smembrati dalla politica locale, scomparendo di fatto grazie agli ultimi eventi sismici del 2016. In questa vicenda la politica ha dato il meglio di sè: il Sindaco di Tolentino, Pezzanesi, nasce DC poi evolve PDL poi sguscia in Nuovo Centro Destra ora si confonde in Tolentino nel Cuore e, probabilmente è e resterà l’unico Sindaco al mondo che in fase emergenziale, nei primi mesi che hanno seguito il sisma, fu in grado di lasciar sostituire un’ambulanza infermieristica del proprio territorio, con un’ambulanza di volontari.
Pezzanesi, eletto nelle fila del centro destra è stato per lungo tempo l’acerrimo nemico di Comi, ex presidente della quinta commissione sanità, attualmente segretario regionale del PD. Poi, improvvisamente, agli inizi del 2017, in aria di elezioni amministrative a Tolentino, Comi e Pezzanesi, congiuntamente, presentano un piano per realizzare l’Ospedale unico provinciale in un’area di Tolentino. Furono scattate foto memorabili, abbracci, strette di mano, il compromesso storico sembrava fatto, sembrava che i cittadini avrebbero realmente beneficiato di una struttura ottimale. Purtroppo solo nelle favole c’è sempre il lieto fine, in questa storia la fame dei partiti ha bruciato la favola.
Comi, mentre presentava il progetto insieme a Pezzanesi a Tolentino e, pur essendo a conoscenza del piano che aveva precedentemente prodotto Carancini, Sindaco di Macerata, per la costruzione dell’ospedale unico, stringeva accordi a Tolentino, con l’appoggio di San Severino. Il risultato di tutto questo, tra PD, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia è stato che i partiti sono rimasti sulle poltrone comunali e regionali mentre i cittadini sono in condizioni seriamente discutibili.
Il Movimento 5 Stelle, non governa la Regione, ne è presente in provincia, ma vuole assolutamente tutelare la salute, come recita la Costituzione e a tal proposito ha proposte e soluzioni facilmente applicabili su tutto il territorio in breve tempo senza far aumentare la spesa sanitaria e che possono garantire un servizio migliore ai cittadini. E' legittimo ridurre gli sprechi ed ottimizzare i servizi, ma crediamo altresì che i territori non debbano essere abbandonati in favore della cieca centralizzazione. Riteniamo che l’ospedale provinciale debba concentrare i reparti per pazienti affetti da malattie che necessitano di un'alta intensità di cure, mentre le altre strutture ospedaliere già presenti sul territorio, dovranno essere riconvertite per la gestione dei pazienti a bassissima intensità di cura e delle patologie croniche.
Ogni presidio dovrà essere gestito dai medici di famiglia e dagli infermieri presenti nella struttura. Tale struttura sarà dotata di un gabinetto radiologico per la diagnosi per immagini ad uso della struttura e per la popolazione, un punto di raccolta prelievi, un elaboratore per minimi esami di laboratorio, un punto di primo intervento a gestione mista tra medici dell’emergenza, di famiglia e guardie mediche per la gestione dei codici bianchi e verdi. Le strutture ospiteranno un numero congruo di posti letto per i ricovero dei pazienti sub acuti. Disponiamo della professionalità, degli strumenti e della tecnologia per fare radiografie, ecografie, elettrocardiogrammi, esami ematochimici e spirometrici a casa, basta solo volerlo. Noi sappiamo come fare, in un momento difficile come questo è necessario agire, è necessario riscrivere le norme dello Stato, è necessario far tornare in primo piano i diritti dei cittadini e non gli appetiti dei partiti. Datecene la possibilità, noi sappiamo come fare.
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