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Camerino, presentata la lista a sostegno di Sandro Sborgia: "Siamo persone libere da condizionamenti"

Camerino, presentata la lista a sostegno di Sandro Sborgia: "Siamo persone libere da condizionamenti"

Presentata ieri sera, presso la pizzeria DQuadro, la lista "Ripartiamo - Sandro Sborgia Sindaco". In apertura il candidato primo cittadino ha espresso la propria gratitudine ai componenti la lista che “hanno accettato di correre al mio fianco senza esitazione. Oggi siamo qui con gli stessi sentimenti di tre anni fa: il desiderio di metterci a servizio della comunità".

"Non ci abbiamo guadagnato nulla ma anzi siamo stati al centro di contraddizioni e tensioni - ha puntualizzato Sborgia -. Abbiamo sacrificato interessi personali, le nostre famiglie, per quel progetto che sta iniziando a prendere forma di riavere una città viva, un centro storico pieno di rumori".

Ogni membro della lista "Ripartiamo" ha avuto modo di presentarsi e illustrare parte del programma. Il primo è stato Gionata Bentivoglio, a cui è stato affidato il compito di parlare di alcuni progetti di valorizzazione come quello del tratto sotto le mura dove “saranno creati percorsi pedonali e installate attrezzature per fare sport all’aria aperta. In tutti i parchi cittadini vogliamo creare percorsi sensoriali e progettiamo di recuperare anche i giardini della Rocca, la zona delle Gagge, e valorizzare tutti i quartieri della città”.

Alberto Cavallaro ha, invece, sottolineato l’importanza di accostare alla ricostruzione fisica della città quella della ricostruzione economica e sociale di Camerino e di tutto il territorio. "Per raggiungere tale obbiettivo - ha affermato -  è importante che tutti gli enti e l’intera collettività sostengano la creazione di zone a fiscalità agevolata come strumento per resistere alle difficoltà evidenti del nostro territorio e attrarre famiglie, professionisti e imprese in tutta la zona maggiormente colpita dalla crisi sismica del 2016". 

"L’impegno sarà inoltre rivolto, insieme a tutta la squadra, a lottare per il mantenimento e il potenziamento dei servizi presenti sul territorio e il ripristino di quelli soppressi. Ciò per garantire ai giovani le possibilità di poter sviluppare le loro potenzialità di studio, di lavoro e di socializzazione, e alle persone anziane di poter contare sui servizi di mobilità e assistenza necessarie a garantire la vivibilità dei nostri luoghi".

Roberta Fattoretti, ingegnere civile e istruttore direttivo tecnico della Provincia di Macerata da più di 20 anni si è detta “pronta a mettere a disposizione le competenze trasversali che ho acquisito per riuscire a superare le problematiche tecnico-amministrative della ricostruzione anche in un’ottica green”.

Già assessore al bilancio, Lucia Jajani ha parlato delle attività di cui si stava occupando: bilancio (risanato il deficit per oltre un milione di euro), riqualificazione impianti sportivi ed ex palazzo Banca Marche (sede biblioteca Valentiniana, caffè letterario, ludoteca, sala convegni e cinema, sala lettura), e della volontà di creare uno sportello di servizi per anziani.

È stato Luca Marassi a richiamare alle loro responsabilità i tre ex consiglieri che hanno provocato lo scioglimento dell’amministrazione: “Per la prima parte del Pnrr siamo riusciti a ottenere 30 milioni, Camerino è stato il Comune del cratere che ha ottenuto più fondi. Ma entro il 30 maggio il Comune dovrà presentare i progetti per la rigenerazione urbana, per risorse che si stimano tra i 25 e 30 milioni. Nessuno sa cosa il commissario presenterà. A giugno arriveranno poi nuovi bandi ma ci sono zero progetti perché non c’è un’amministrazione. Queste sono le responsabilità di chi ha fatto sciogliere l’amministrazione”.

Sono poi intervenuti Vincenzo Luzi che ha sottolineato come “il sindaco uscente ha adempiuto in maniera del tutto corretta alle sue funzioni di responsabile unico dell'amministrazione come previsto dall'articolo 50 del testo unico sugli ordinamenti locali e come le critiche che sono state rivolte siano del tutto giuridicamente infondate e immotivate”, e Rosella Paggio, quest’ultima sottolineando il valore della cultura e soprattutto del lavoro che l’amministrazione ha fatto per creare legami e collaborazioni con Unicam e con l’arcidiocesi.

Sonia Santacchi ha parlato della sua idea di “un Comune comunicativo e aperto ad un dialogo costante e costruttivo con i cittadini”. Ha poi esposto il suo desiderio di realizzare un parco avventura a tema “che possa consentire alle famiglie della zona e ai turisti di trascorrere giornate all'insegna del divertimento, immersi nella natura (ad impatto zero o sostenibile), godendo di un circuito campestre e cittadino adatto a tutti”.

Di sanità è stato Stefano Sfascia a parlare, che ha così esordito: "Sono i cittadini a dover decidere chi deve amministrare la città, non un atto notarile siglato all’una di notte. Sborgia è un sindaco inattaccabile, che non può essere ricattato. Chi meglio di lui per gestire i milioni che arriveranno sul territorio? Abbiamo lottato per la sanità pretendendo che la Regione mettesse nero su bianco che l’ospedale sarebbe ritornato quello che era dopo la pandemia ma dobbiamo sollecitare affinché vi siano investimenti e assunzioni di personale".

Infine, Alessia Tavoloni che ha puntato l'attenzione sulle frazioni, “che necessitan di interventi ‘tecnici’ ma anche di interventi volti a promuoverne il turismo e la produzione agricola, iniziative, queste, che serviranno a creare opportunità di lavoro”. Dopo Mauro Tesauri e Sauro Tromboni, è nuovamente intervenuto Sandro Sborgia per chiudere la serata: “Siamo tutte persone libere da condizionamenti. A volte, quando erano in gioco gli interessi della città abbiamo dovuto essere risoluti come per la sanità, per la discarica, per riprendere i rapporti con le istituzioni locali, e così via".

"Siamo orgogliosi di non essere a servizio di interessi particolari e sentiamo tutto il peso di questa responsabilità. Ecco perché abbiamo puntato i piedi ogni volta che qualcuno ha cercato di fare del male alla città. Cambiare amministrazione oggi, stando anche alle dichiarazioni che sentiamo, significherebbe tornare al 2019 quando non c’era assolutamente nulla. Camerino non se lo può permettere”.

 

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