Da Barbara Cacciolari (Forza Italia) riceviamo:Come non sostenere Roberto nella sua scelta delicata ma allo stesso tempo molto coraggiosa.Oggi, Roberto Pioli ha iniziato lo sciopero della fame, per invitare il Presidente Luca Ceriscioli, detentore della delega alla sanità, ad intraprendere azioni concertate con i territori interessati ed in segno di protesta contro la riforma sanitaria che vuole la chiusura dei punti nascita di San Severino, Osimo e Fabriano.Roberto ha scelto questa strada per manifestare tutto il suo dissenso – ma è anche il nostro.“Mi apposterò qui, all’entrata dell’ospedale, e dormirò in auto. Attendo il Presidente della Regione Ceriscioli, voglio che venga a vedere quello che sta per far chiudere”.Quando ci siamo sentiti telefonicamente non ho esitato a sostenerlo perchè la sua protesta non appartiene ad un comune ma appartiene all’intero territorio della nostra provincia.Nei giorni scorsi, già il senatore Ceroni, nostro Coordinatore Regionale, in una sua nota aveva invitato il Presidente Ceriscioli ad ascoltare i territori ed assegnare la delega, sottolineando come le scelte intraprese abbiano creato un tale subbuglio da far protestare sindaci, operatori e organizzazioni sindacali, ma soprattutto i cittadini, la vera parte lesa in tutta la questione sanitaria.Nel pesarese, un documento sottoscritto da 55 sindaci su 60 chiedeva di REVOCARE LE DELIBERE DI GIUNTA REGIONALE N.735/13, N.991/15, N.1183/15 e di dare attuazione al Decreto Balduzzi per le aree disagiate. Accompagnato dalla denuncia alla procura della repubblica da parte del sindaco di Cagli.A tale richiesta ad oggi ci risulta che l’Area vasta 1 (Pesaro Urbino) sia stata autorizzata ad assumere personale medico a tempo pieno di 10 unità, attingendo personale dalle graduatorie dell’Asur, smentendo che non sia possibile fare nuove assunzioni.Allora mi chiedo se questo atteggiamento di stop and go, non manifesti in realtà una mancanza di visione programmatica e strutturale della riforma sanitaria.Nella nostra Area Vasta 3 si chiudono i Pronto Soccorso, si chiudono i presidi dei medici di guardia nelle aree interne, viene tolto il medico a bordo H24, si chiudono i reparti nascita, si chiude il reparto di chirurgia dell’ospedale di Recanati con 3000 interventi l’anno, gli ospedali che dovevano diventare Case della Salute alla fine diventano Ospedali di Comunità, vengono tolti i reparti e gli ambulatori, anche perchè l’applicazione della delibera prevede l’accordo con i medici di base che non è mai stato fatto.Si vuole potenziare l’Ospedale di Macerata ma, il reparto nascite sarà operativo forse nel 2017 e solo pensando ai parcheggi ha un enorme handicap ricettivo….e tanto altro ancora!!!La politica del Presidente Ceriscioli vuole sostenere lo sviluppo solo dell’area costiera, dimenticando i territori interni, ma soprattutto calpestando il diritto sacrosanto alla salute dei cittadini.La gestione della sanità significa gestire il POTERE e non ci si può far sfuggire di mano il controllo di un bilancio che sfiora i 3 miliardi di euro, impiega 22.000 unità lavorative e rappresenta più dell’80% del bilancio regionale.IO NON CONDIVIDO QUESTE RAGIONI, perché la Salute e la sua tutela non possono essere strumento di esercito di potere.A tal proposito, ritengo "morale e doveroso” un ravvedimento dell’intera situazione ritirando le determine in questione e procedendo con un riassetto della sanita’ congiuntamente a tavoli tecnici condivisi con i Sindaci dei territori interessati. Come non sostenere Roberto! Invito tutti a farlo con forza".
Nella riunione di ieri della Direzione provinciale del Partito Democratico di Ancona sul tema della riforma sanitaria, il partito si mostra compatto e tutto schierato con il suo Presidente."Presidente, vada avanti così con le riforme, il partito è con lei”: queste le parole del segretario provinciale della Federazione Pd di Ancona, Fabio Badiali, al Presidente della Regione Marche.Alla riunione dell'organismo direttivo provinciale hanno preso parte il Presidente della Giunta regionale, Luca Ceriscioli, il segretario regionale del Pd Marche, Francesco Comi, il Presidente della Commissione regionale Sanità, Fabrizio Volpini ed il Direttore generale dell'Asur, Alessandro Marini.Contro chi accusa Ceriscioli di aver tenuto per sé la delega alla sanità, senza nominare un assessore, è di questi giorni la critica mossa in tal senso da Ceroni di Forza Italia, risponde il segretario regionale Comi che spiega: “La scelta fatta da Ceriscioli, di gestire in prima persona la sfida della riforma sanitaria, è stata pienamente condivisa dal Pd. Quella della sanità è una riforma talmente complessa che solo l'assunzione diretta di responsabilità da parte della figura politica più forte l'avrebbe potuta garantire. Non è stata una scelta residuale, ma una scelta di coraggio e determinazione”.“Un altro falso mito da sfatare – ha aggiunto Comi – è quello secondo cui il governo regionale ha un'ampia discrezionalità di scelta nella realizzazione della riforma sanitaria. No, gli spazi di manovra sono minimali e sono stati tutti consumati dal presidente per accogliere le istanze degli amministratori locali.A rischio, oltre alla credibilità e di un partito ci sarebbero anche 110 milioni di euro di risorse nazionali, che se entro il mese di febbraio non venisse realizzata la riforma, andrebbero persi.“Ho sentito anche dire – ha detto Comi riferendosi ad un altro equivoco strumentalizzato da alcuni – che questa riforma si fa per tagliare le spese. Ma questa è un'errata convinzione delle opposizioni. Non solo non risparmiamo con questa riorganizzazione sanitaria, ma aumentiamo i costi. Ad esempio, a Loreto si investiranno 38 mila euro in più, a Chiaravalle 117 mila, a Sassoferrato ci sarà un incremento di risorse di oltre 400 mila euro. Questa, infatti, è una riforma che qualifica i servizi e, come tale, richiede più risorse”.“La vera differenza alla base della riforma sanitaria – ha spiegato il Presidente Ceriscioli – è che le strutture ospedaliere saranno trasformate in strutture territoriali, con il mantenimento e, anzi, la qualificazione dei servizi. Dobbiamo spostare il punto di vista: non ragionare più per strutture, in modo conservativo, ma per servizi, su un sistema, cioè, che incrementi e incentivi la risposta ai bisogni delle persone. Va organizzata una rete che garantisca a tutti i cittadini tempi di risposta efficaci in strutture adeguate.Dal punto di vista delle risorse – ha aggiunto il Presidente della Regione – non siamo in periodo di risorse crescenti, ma non siamo neanche in un precipitare di risorse. Sta a noi con la riorganizzazione della risposta riuscire a far fronte a bisogni.”Quindi il Presidente Ceriscioli ha passato in rassegna la situazione delle varie strutture ospedaliere della regione: “Quanto al Salesi, il nuovo pediatrico sarà costruito in prossimità dell'ospedale regionale, con ostetricia e ginecologia al sesto piano di Torrette. Per la realizzazione del nuovo Inrca, dopo varie battute d'arresto, adesso è subentrata la nuova azienda e tutto dovrebbe procedere per il meglio. A Fabriano stiamo verificando la possibilità di attivare l'Area Funzionale Omogenea, alcune strade sono percorribili, altre no. Ad ogni modo, si tratta di una misura di accompagnamento alla chiusura dei punti nascita e non va a cambiare la natura della scelta che abbiamo fatto. Su Marche Nord stiamo lavorando per trovare una nuova sintesi; in provincia di Macerata si dovrà scegliere tra il mantenimento della struttura di Civitanova e quella del capoluogo; stesso discorso nel Piceno dovrà farsi tra l'ospedale di Ascoli e quello di San Benedetto, mentre a Fermo si realizzerà il nuovo ospedale”.Ceriscioli ha tenuto anche a sottolineare l'importanza di poter procedere, a fine febbraio, con le nuove assunzioni: “Se non facciamo assunzioni – ha detto – non garantiamo i turni. Se non garantiamo i turni, perdiamo i posti letto. E se perdiamo i posti letto, perdiamo i servizi”.Il Presidente ha, quindi, ricordato come il legislatore, con l'ultima finanziaria, ha stabilito che già da quest'anno gli ospedali di Torrette, di Marche Nord e l'Inrca saranno valutate non solo in base al budget, come avvenuto finora, metodo in base a cui si chiedeva un allineamento risorse-produzione, ma anche in relazione alla quantità e alla qualità delle risposte fornite, in termini di servizi. “Il prossimo anno – ha precisato il Presidente – questo meccanismo si applicherà a tutte le strutture ospedaliere e non sarà possibile fare un piano di rientro là dove non c'è. Proprio per questo, alcune strutture probabilmente dovranno chiudere, al di là della riforma sanitaria che stiamo attuando”.
Cosa ne sarà delle Province? L’interrogativo resta aperto sia per i cittadini che per le istituzioni. Quattordici presidenti di Provincia in rappresentanza degli enti destinati alla scomparsa, questa mattina alle 11 e 30 sono stati ricevuti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale (il video dell'incontro).Tra la delegazione dell’UPI, l’Unione delle Province Italiane, ricevuta da Mattarella, era presente anche il Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari, che ha portato a Roma la voce delle province marchigiane.“E’ stato un incontro molto positivo - ha detto Pettinari - Mattarella è stato attento alle nostre problematiche e ha condiviso il principio dell’uguaglianza di tutti i cittadini di ogni territorio”.L’entità delle province italiane è sempre più indefinita, i suoi contorni si perdono tra due leggi: la Legge Del Rio, approvata l’8 aprile del 2014 e che ne prevede il ridimensionamento, e la nuova legge di riforma costituzionale che ne sancisce l’abolizione.Nel frattempo, sotto il profilo costituzionale, le competenze che con la Legge Del Rio dovevano essere trasferite alle Regioni, come Cultura, Turismo e Trasporto pubblico, Difesa del territorio, sono rimaste in mano alle province, che però si sono viste tagliare drasticamente le risorse.“Il bilancio della Provincia di Macerata, che nel 2010 era di 80 milioni di euro, è stato dimezzato in 40 milioni nel 2015. - spiega il Presidente Pettinari - Le risorse trasferite dallo Stato centrale alle Province sono passate da 13 milioni e 600 mila euro nel 2010, poi negli anni ridotte sempre di più fino ad essere completamente cancellate”.E non è tutto, continua Pettinari: “Dal 2014 lo Stato ha prelevato forzatamente soldi ai territori, sottraendoli ai servizi per i cittadini”. Numeri che si traducono in taglio di servizi essenziali per la popolazione locale come quelli legati a scuole, strade, ambiente e rifiuti, urbanistica, quelle competenze che resteranno alle province anche dopo la legge Del Rio.Le 45 scuole provinciali, la loro manutenzione e riscaldamento, i 1500 chilometri di strade, la gestione dei rifiuti del maceratese sono ancora nelle mani della Provincia senza che questa se ne possa occupare, non avendo più risorse per farlo.Con la riforma Del Rio, inoltre, al ridimensionamento delle Province corrisponde un rafforzamento delle cosiddette “Città metropolitane”. Saranno dieci e tra queste compaiono Napoli, Roma, Milano, Firenze, ma nelle Marche non ce ne sarà nemmeno una.“Si crea così - denuncia Pettinari - un divario fra i territori circostanti le Città Metropolitane e i loro servizi e quelli che invece non hanno un centro gravitazionale così forte su cui contare”. Questo per il Presidente della Provincia di Macerata apre la strada a un “problema costituzionale, si creano cioè disparità tra i cittadini: quelli dei territori forti saranno di ‘serie A’ e quelli dei territori più deboli di ‘serie B’, contro il principio di uguaglianza tra i cittadini di tutti i territori e di tutte le comunità”.Se le casse dei bilanci provinciali sono vuote, non lo sono quelle degli investimenti per i quali ci sarebbero tante risorse, ma non utilizzabili. “Il Patto di Stabilità ci impedisce di usufruirne - spiega Pettinari - e così abbiamo le mani legate anche di fronte ai numerosi problemi del territorio che se risolti potrebbero non solo creare condizioni di sicurezza, come quella stradale, ma innescare opportunità di lavoro sul territorio”.Garantire la manutenzione di una strada, dunque, potrebbe garantire la sicurezza degli automobilisti, intervenire con lavori pubblici in cui vengono impiegati nuovi lavoratori e, infine, prevenire danni immediati e futuri, come i dissesti idrogeologici sempre più frequenti sul territorio nazionale.
L'aveva annunciato e ha mantenuto la promessa: Roberto Pioli, componente del Tribunale per i diritti del malato di San Severino Marche, ha iniziato quest'oggi lo sciopero della fame, in segno di protesta contro la riforma sanitaria che vuole la chiusura dei punti nascita di San Severino, Osimo e Fabriano. "Ho scelto questa strada per manifestare tutto il mio dissenso - ha affermato Pioli -. Mi apposterò qui, all'entrata dell'ospedale, e dormirò in auto. Attendo il Presidente della Regione Ceriscioli, voglio che venga a vedere quello che sta per far chiudere".Un folto gruppo di persone stamattina si è radunato all'ospedale "B. Eustachio" di San Severino Marche, costituito da privati cittadini, da esponenti politici e dagli studenti dell'I.T.I.S. "Eustachio Divini". Tutti insieme per protestare contro una riforma che, a detta dei tanti, non tiene per nulla conto dei diritti del singolo. "Quello che mi sta particolarmente a cuore è che l'ondata di malcontento generata dalla riforma sanitaria non si smorzi ma, anzi, cresca sempre di più. Prima o poi il nostro dissenso dovrà essere preso in considerazione, perchè si sta parlando sì di un problema che oggi interessa San Severino, ma in realtà è esteso a tutta la regione e creerebbe problemi a tutto il territorio".https://www.youtube.com/watch?v=z4OFFMayZF0
E’ scomparsa Lida Gattari in Severini, la prima storica “bidella” della scuola secondaria di Montelupone. Aveva compiuto 98 anni lo scorso 18 gennaio.Erano gli anni ’50 quando a Montelupone fu fondata la Scuola di Avviamento Professionale, diretta dal preside Mario Mei e sorvegliata, fin da subito, dalla “bidella” Lida. La sede della scuola era stata ricavata con alcuni tramezzi in legno nel piano nobile del Palazzetto dei Priori, attuale sede della pinacoteca.A quei tempi, la Scuola Media era soltanto nelle cittadine limitrofe e vi si accedeva tramite un esame di ammissione, fino a quando fu istituita, anche a Montelupone, la Scuola media Unica.Per decenni, Lida è stata a fianco di tante generazioni di studenti monteluponesi, centinaia ragazzi di allora la ricordano con affetto.Lida è deceduta a Loreto alle ore 4 del 26 gennaio, i funerali sono previsti per mercoledì 27 alle ore 14.30 nella Chiesa del Sacro Cuore di Loreto e, di seguito, la salma verrà accompagnata e tumulata nel cimitero di Montelupone.
Dal capogruppo di Forza Italia in Regione, Jessica Marcozzi,riceviamo Nella delibera 735/2013 erano previsti per l’ospedale di Matelica 20 posti di riabilitazione specialistica tutti affidati a un privato. A questi andavano aggiunti 20 posti di Rsa, ulteriori servizi con la previsione di H12 diurna con medico e infermiere, e H12 notturna senza medico, ovvero 12 ore di Msa e altrettante di Msi. Con la delibera 1183/2015 compaiono, invece, 20 posti di riabilitazione così ripartiti: 10 al privato e 10 al pubblico. E’ facile ipotizzare che un privato difficilmente reputerà redditizia l’operazione a fronte dei soli 10 posti letto in gestione. Quindi questo potrebbe equivalere al congelamento se non addirittura al definitivo declino della Riabilitazione intensiva.La proposta è quella di prevedere 20 posti letto di Riabilitazione specialistica di cui 10 intensiva e 10 estensiva, 12 posti letto di Rsa e 8 di continuità assistenziale al fine di avere il mix tra riabilitazione e continuità assistenziale per avere un Msa h24, una battaglia che sul territorio è sapientemente condotta dalla forza consiliare “Nuovo Progetto Matelica” con il Consigliere comunale Rossana Procaccini.Allo stato dei fatti esigo dunque sapere dal presidente Luca Ceriscioli quali siano le intenzioni dell’Amministrazione regionale sull’ospedale di Matelica. L’Amministrazione intende garantire o meno una continuità assistenziale H24 fondamentale per la copertura sanitaria richiesta dall’utenza. Allo stesso tempo qual è la posizione dell’Amministrazione in merito all’ipotesi di affidare al privato la gestione del totale dei posti letto? Voglio sapere in definitiva quale futuro il presidente Luca Ceriscioli intende scrivere per una struttura sanitaria essenziale per il territorio di riferimento. O dobbiamo aspettarci, ancora una volta, un taglio netto del servizio assistenziale anche a Matelica?
Sciacallaggio sulla vicenda del piccolo Simone.Non bastano il dramma e le difficoltà che tutti i giorni la famiglia del bambino di cinque anni di Macerata rimasto gravemente ustionato a seguito di un incidente domestico deve passare quotidianamente. Ora ci si mettono anche ambigui personaggi che vorrebbero sfruttare Simone a scopi commerciali.A darne notizia è stata la mamma, Tiziana, che ha raccontato come "dopo il servizio delle Iene tante sono state le persone che vogliono aiutarci. Ma oggi ho ricevuto una telefonata che mi ha lasciato molto schifata. Mi chiama un tipo dicendo 'Signora ho visto il servizio e volevo proporvi una cosa. Organizzo sfilate di moda per bambini'. E fin qui ci siamo. Poi. però, aggiunge 'vorrei fare partecipare suo figlio a una sfilata con la maschera, sarebbe una novità.Vi rendete conto? Voleva usare la sofferenza di Simone per i suoi interessi. Non ho parole, che tristezza".Inutile aggiungere altro alle parole di mamma Tiziana, se non che siamo veramente arrivati a un punto in cui la vergogna non ha più confine.
Ammonta a circa 15 mila euro il bottino del furto fatto a casa della sorella dell’ex ristoratore del locale “Da Lorè”, scomparso pochi mesi fa per una malattia incurabile. Nel tardo pomeriggio di domenica scorsa, quando nessuno era in casa, i ladri hanno portato via i gioielli di Natalia Natalini, sorella di Sergio, “re della carbonara”.L’abitazione della donna si trova vicino al campo sportivo di Caccamo di Serrapetrona.
Il 23 e 24 gennaio al 7° Orsello Cup pista “Sagittario” a Campo Felice (AQ), sono stati quattro gli atleti dello Sci Club Sarnano JAST che hanno raggiunto il podio. La prima vittoria della stagione arriva grazie alla montecassianese Anastasia Patrassi, che nello slalom gigante di sabato, sbaraglia tutte le avversarie della categoria Allievi con un distacco di sessanta centesimi alla seconda. Doppio podio per il piccolo lorese Filippo Maria Calzetti, classe 2009, che pur costretto a gareggiare con gli atleti del 2008, riesce a piazzarsi 2° nel gigante di sabato e 3° nel gigante di domenica. Doppio podio anche per il sarnanese Andrea Rossi, 2° e 3° nei due giganti di domenica nella categoria Cuccioli e 3° posto per Nicola Mandozzi nella categoria Ragazzi il sabato. Sfiora il podio il maceratese Leonardo Carducci, classe 2006: 4° e 5° posto per lui la domenica. Buone prestazioni anche per gli altri atleti JAST Luca Settimi, Aleksey Polucci, Andrea Simonelli, Alessandro Piergentili, Gian Marco Coicchio e Massimiliano Merelli.
Domani mattina il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceverà una delegazione dell'Unione delle Province d'Italia guidata dal Presidente Achille Variati, e composta da quindici Presidenti delle Province Nella delegazione ci sarà anche Antonio Pettinari, Presidente della Provincia di Macerata, in qualità di Presidente dell'UPI Marche .“E’ un'occasione importante - ha dichiarato Pettinari - per discutere dello stato di attuazione della riforma Del Rio e delle problematiche ad essa connesse sia sotto il profilo istituzionale che finanziario”.
Una banale distrazione è costata cara ad un maceratese che ha lasciato il tablet nella sua auto parcheggiata in via Nazionale a Pollenza.E' successo nel weekend appena trascorso, quando in assenza del proprietario, alcuni malviventi hanno prelevato all'interno dell'autovettura parcheggiata in strada e rimasta aperta, un tablet lasciato sul sedile anteriore della macchina.Il bottino complessivo ammonta a circa 600 euro. Non appena essersi accorto dell'accaduto, l'uomo ha avvertito immdiatamente le forze dell'ordine che indagano sul caso.
"Il Presidente Ceriscioli nomini subito un assessore regionale con il compito di occuparsi del Servizio Sanitario Regionale, eviterà di rimediare ancora brutte figure": la richiesta arriva da Remigio Ceroni, senatore di Forza Italia, che chiede al presidente della Regione un cambio di marcia immediato sulla sanità."Un presidente di Regione notoriamente fa molta rappresentanza e non ha il tempo sufficiente per occuparsi di un settore così importante e delicato.Ci rendiamo conto che chi vuole gestire il potere non può farsi sfuggire di mano il controllo della sanità che da sola vale 80% del bilancio.Tuttavia essendo la salute un bene prezioso la gestione deve essere affidata a persone disponibili a tempo pieno e competenti nella materia. Non è materia di gabinetto.Dal suo insediamento la minoritaria Giunta Regionale delle Marche sta svolgendo il suo mandato in maniera molto deludente.Nella sanità in particolare la contestazione rispetto alle poche scelte operate ha fatto sollevare le proteste di cittadini, sindaci, operatori e organizzazioni sindacali.I sindacati hanno duramente contestato la scelta effettuata senza condividerne i profili con le parti sociali di togliere ai direttori di A.V la contrattazione decentrata con una normaimprecisa e contraddittoria inserita a sorpresa nella legge di stabilità e la decisione è stata momentaneamente sospesa perché eventualmente avrà decorrenza 1/1/2017.Con 4 determine adottate dal D.G. ASUR il 24 dicembre 2015, sperando passassero inosservate, causa le festività natalizie, senza consultare nessuno si è proceduto alla riorganizzazione dei Punti Nascita e dei Punti di Primo Intervento con l'obiettivo dichiarato di risparmiare risorse.Ad un mese esatto dal l'adozione del piano, il piano è al punto zero.Per quanto riguarda i Punti Nascita tutto è sub iudice essendo aperti contenziosi che non sono stati ancora decisi nel merito dal TAR Marche ed il cui esito non è scontato posto che la riforma non tiene conto delle specificità, compresi i profili di disagio dell’utenza determinati da aspetti prettamente legati alle caratteristiche del territorio. Aberrante l’idea che il pacchetto assistenziale da garantire alle mamme in attesa dell’entroterra debba includere la verifica delle condizioni meteorologiche e della viabilità stradale.Il profilo riformatore invocato da Ceriscioli a sottendere un cambiamento così denso di opportunità secondo le dichiarazioni recentemente rese, pare avere preso la piega del dietro front perché per quanto riguarda i punti di primo intervento sembrerebbe che dopo le proteste dei Sindaci del territorio e la denuncia alla Procura della Repubblica, del primo cittadino di Cagli, vi sia stato un ripensamento e l'Area Vasta 1 (Pesaro Urbino) sia stata autorizzata ad assumere personale medico a tempo pieno per oltre 10 unità, attingendo da tutte le graduatorie dell’ASUR., così smentendo anche il fatto che oggi non sia possibile fare nuove assunzioni in difetto del riassetto organizzativo tanto caldeggiato.Intanto il direttore di A.V.1 è stato costretto a smentire se stesso e a sguarnire di nuovo l'Ospedale di Urbino del personale medico assegnato dopo l'applicazione delle disposizioni previste dalla riforma.La rivolta dei sindaci del pesarese ha fatto cambiare idea al Presidente Ceriscioli.Le proteste dei sindaci delle altre aree vaste gli faranno cambiare il resto.Al Presidente Ceriscioli avevamo rivolto l'invito a ritirare tutte le determine, a consultare i territori e a ponderare meglio le scelte perché è evidente che il suo piano è sbagliato, inopportuno, non migliorerà la qualità del servizio e aumenterà i costi".
I passi falsi si dimenticano con un poker. Devono averla pensata così i giocatori del Matelica. Ma azzardo e fortuna non c’entrano. “Dietro questa vittoria – ha detto mister Clementi – c’è una settimana di lavoro intenso, con i ragazzi che hanno dimostrato più impegno e concentrazione del solito e una determinazione straordinaria per mettere alle spalle il passo falso di domenica scorsa”. Il riferimento, dunque, è al quattro a zero con cui il Matelica calcio ha battuto tra le mura amiche una Folgore che oggi non è mai apparsa in partita. Anche perché non ce ne è stato il tempo, visto che i padroni di casa sono passati in vantaggio già al secondo minuto di gioco, con Giovannini che sfrutta al meglio gli sviluppi di un calcio di punizione. La Folgore prova ad alzare la testa e a riprendersi dalla partenza traumatica, ma apre spazi su cui il Matelica costruisce altre importanti occasioni, riuscendo a trovare il raddoppio al sedicesimo, ancora una volta con Giovanni, che gira a rete un delizioso assist di Jachetta. Pratica risolta in poco meno di venti minuti, quindi, con la Folgore che comunque non alza bandiera bianca e tenta di rimettersi in partita, senza però mettere mai in serio pericolo la porta difesa dall’estremo difensore Nobile. Nel secondo tempo sono ancora i padroni di casa a fare la partita, nonostante il cambio forzato che ha costretto mister Clementi a lasciare negli spogliatoi l’infortunato Moretti. Passano solo tredici minuti e Giovannini si conferma in giornata di grazia, spedendo in fondo al sacco, con un preciso colpo, l’assist servitogli da Esposito. Nel finale gloria anche per l’altro Esposito, Francesco, che riesce ad infilarsi nell’area di rigore della Folgore e a guadagnare il calcio di rigore con cui Pesaresi fisserà il risultato sul definitivo quattro a zero finale. Con questa vittoria il Matelica riaggancia la seconda posizione in classifica alle spalle della Sambenedettese e davanti al Fano.(Foto Massimiliano Serenelli)
Nella tarda serata di ieri i carabinieri della Stazione di S.Ginesio durante i servizi di controllo del territorio, particolarmente intensificati per prevenire furti e rapine, hanno sequestrato 27 dosi di hashish ad un giovane di 23 anni, del posto.I militari hanno notato i movimenti sospetti del giovane, peraltro già conosciuto, il quale si aggirava in paese cercando anche di sfuggire all’attenzione della pattuglia. I militari, sebbene in divisa e per questo ben visibili, hanno trovato il momento giusto per bloccarlo e controllarlo accuratamente. Infatti, senza la benché minima resistenza da parte sua, dato che ormai non aveva possibilità di scampo, addosso al 23enne i militari hanno trovato 22 dosi di hashish, tutte da un grammo, già pronte per lo spaccio ad altri giovani del posto per lo sballo del sabato sera. E' scattata quindi anche la perquisizione in casa sua, dove spuntavano fuori altre sette dosi della stessa droga. 27 grammi il quantitativo complessivo di droga sequestrato. Il giovane è stato denunciato alla Procura di Macerata per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio
Denaro contante e bottiglie di tutti i liquori Varnelli in produzione. È il singolare bottino del furto messo a segno nei giorni scorsi nella villa di una delle tre sorelle, Simonetta, titolari della nota azienda Varnelli. I ladri sono riusciti ad intrufolarsi nella villa di Pontelatrave, tra Camerino e Pievebovigliana, approfittando del buio e della assenza dei proprietari. Una volta dentro hanno arraffato il denaro contante trovato e qualche piccolo oggetto di valore, concentrando poi le loro attenzioni su un mobile-bar e portando via tutte le bottiglie presenti all'interno. Sull'accaduto indagano ora i Carabinieri di Camerino che, dopo la segnalazione, hanno provveduto a tutti i rilevamenti del caso. Non è escluso che il singolare furto sia frutto della fretta con cui i ladri hanno dovuto agire, ma nemmeno che possa essersi trattato di un colpo mirato, magari alla ricerca di bottiglie di particolare pregio e valore.
Una assurda tragedia ha sconvolto questa mattina Sarnano.Il geometra Michele Vecchiotti, 38 anni, infatti, è morto improvvisamente nel sonno nella sua abitazione in contrada Piani di Tenna. A lanciare l'allarme stamattina sono stati i familiari che hanno chiesto subito aiuto, ma quando i sanitari sono arrivati sul posto, ormai per Vecchiotti non c'era più niente da fare. Le cause del decesso sono imputabili a una morte naturale.Conosciutissimo e benvoluto da tutti, Vecchiotti era stato anche impegnato in politica, essendosi candidato alle ultime comunali nella lista che sosteneva l'ex sindaco Federico Marconi.
Riforma costituzionale sì, riforma costituzionale no. Si deciderà il prossimo autunno e in vista del referendum il Partito Democratico della Provincia di Macerata dà inizio alla costituzione dei comitati per il SI’.“Tutta la segreteria provinciale invita quanti credono nel percorso riformatore del governo Renzi e nella bontà delle riforme - scrive il Pd provinciale in una nota - a contattare la federazione provinciale all’indirizzo pdprovincialemacerata@gmail.com o i circoli della propria città per dare la propria disponibilità a partecipare attivamente ai comitati #OraSI’.”La riforma costituzionale del Governo porrà fine al bicameralismo paritario: non ci saranno più Camera e Senato come organi dotati degli stessi poteri, ma una sola Camera, quella dei deputati, con poteri inalterati, di iniziativa legislativa e concessione della fiducia al Governo.Il nuovo Senato, il cosiddetto “Senato delle Autonomie”, sarà costituito da 100 senatori, contro i 315 attuali: 95 eletti tra i membri dei consigli regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano e 5 nominati dal Presidente della Repubblica, come avviene oggi per i senatori a vita.La Riforma prevede, inoltre, la cancellazione del Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) e delle Province.Tra le altre, alcune modifiche sono state introdotte anche per l’elezione del Presidente della Repubblica per la quale resta uguale il quorum delle prime tre votazioni, maggioranza qualificata dei due terzi, ma sale il quorum dal quarto scrutinio al sesto scrutinio. In questa fase servirà la maggioranza di tre quinti contro l'attuale maggioranza assoluta.Dal sesto scrutinio in poi servirà la maggioranza di tre quinti dei votanti invece della maggioranza degli aventi diritto.Al voto per l’elezione del Presidente della Repubblica partecipano solo deputati e senatori. Scompaiono quindi i 59 delegati regionali.
L'operazione dei carabinieri nella notte fra venerdì e sabato nella zona di Cingoli ha trovato consensi unanimi fra i cittadini e, inevitabilmente, anche da parte del sindaco Filippo Saltamartini. "E' una bella notizia quella dell'operazione a Cingoli dei carabinieri per la prevenzione e repressioni dei reati in materia di stupefacenti. Da alcuni mesi" spiega Saltamartini "l'attenzione dell'opinione pubblica e dei cittadini si era concentrata su questo fenomeno che si era manifestato nella zona a Valle della diga di Castreccioni. E alla vigilia delle ultime feste natalizie erano state numerose le segnalazioni che indicavano come in quella zona si stessero per organizzare feste non autorizzate. Questa indagine previene il radicamento di un fenomeno assai pericoloso che non si esaurisce nell'ascolto di musica e con gli intrattenimenti danzanti ma anche con l'esaltazione dell'acool e dello sballo, fenomeni questi che producono anche le "stragi del sabato sera", con feriti e vittime. Sono davvero contento - ha concluso il sindaco di Cingoli- che chi intende organizzare queste manifestazioni sappia che la legge sarà applicata attraverso il costante monitoraggio e il controllo di quelle aree".
Dopo 14 tavoli tecnici, si è interrotta la trattativa sul rinnovo del CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro) dell’industria alimentare, scaduto il 30 novembre. Un settore che interessa circa 400.000 lavoratori e che produce ogni anno più di 130 miliardi di fatturato. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil considerano insoddisfacenti le risposte fornite da Federalimentare, in particolare giudicando inaccettabile la richiesta della controparte di concludere un accordo basato sulla penalizzazione complessiva delle retribuzioni, a partire dall’eliminazione dei premi di produzione congelati e dal blocco degli scatti di anzianità.Gli incontri tecnici, iniziati nel mese di settembre dello scorso anno, si sono interrotti l’11 gennaio quando, non soddisfatta delle risposte date sulla piattaforma presentata unitariamente, una parte della delegazione trattante di Federalimentare si è resa irreperibile. “Federalimentare si è arroccata in maniera miope su una lunga serie di “no” preconcetti e ideologici – ha affermato il Segretario Confederale Cisl e Commissario Nazionale Fai Cisl, Luigi Sbarra – smontando pezzo dopo pezzo le fondamenta su cui si reggeva una piattaforma coerente, sostenibile e di prospettiva. È stato così per il tema salariale, per il welfare, per la formazione, per il mercato del lavoro. Non una controproposta, non uno spiraglio che potesse far intuire buona volontà nella controparte. Una visione davvero corta ed esecrabile – ha continuato Sbarra – perché fa pagare il pezzo della crisi ai più deboli e condanna le imprese ad avvitarsi su livelli di produttività e competitività sempre più bassi. Insomma, a rimetterci non sono solo i dipendenti d’azienda: sono anche le imprese e il sistema produttivo nel suo complesso”. Fulminea è arrivata la risposta della controparte: “Del tutto incomprensibile – ha precisato il vicepresidente di Federalimentare Leonardo Colavita, riguardo all'abbandono del tavolo negoziale da parte dei sindacati -. Un abbandono strumentale che va in direzione opposta rispetto all''atteggiamento costruttivo di Federalimentare, che si è mostrata pronta ad entrare nella fase decisiva del confronto e ad approfondire i nodi contrattuali ancora da sciogliere, compreso il salario”.Dopo la scelta di interrompere il tavolo delle trattative, i sindacati di categoria hanno indetto lo stato di agitazione a partire da ieri 22 gennaio, con l’immediato blocco degli straordinari e di tutte le flessibilità, e la programmazione di un fitto calendario di assemblee in tutti i luoghi di lavoro, oltre ad un pacchetto di 4 ore di sciopero articolato a livello aziendale ed 8 ore di sciopero nazionale fissato per il 29 gennaio. Le organizzazioni sindacali del territorio maceratese Fai Cisl e Flai Cgil si stanno mobilitando per effettuare assemblee nelle aziende della provincia, in modo da portare a conoscenza i lavoratori della situazione e delle problematiche relative alle trattative con Federalimentare. “Le preclusioni miopi ed ideologiche di Federalimentare hanno reso la mobilitazione inevitabile – ha concluso il segretario Sbarra -. Mi aspetto un livello di adesione proporzionato alla grande partecipazione che ha visto animare nelle scorse settimane centinaia di assemblee e attivi unitari. Le nostre iniziative di lotta sono la risposta necessaria non solo a rivendicare il sacrosanto e giusto diritto alla contrattazione, ma anche ad impegnare la parte datoriale a una seria riflessione. L’auspicio è che le controparti rivedano le proprie posizioni di chiusura pregiudiziale e si aprano al dialogo su basi nuove, responsabili, lavorando per far ripartire un confronto necessario per arrivare al rinnovo e dare risposte concrete alle attese dei lavoratori”.
Dopo qualche giorno di riposo dalle festività natalizie, a Sarnano ripartono gli appuntamenti con le "Domenica in musica" al bar-pasticceria Il Giardino di Sarnano, la cui gestione è affidata al noto imprenditore della zona Mario Tomassini. La giovane Eleonora Corradetti, responsabile del settore bar, accoglierà i clienti dall'ora dell'aperitivo in poi, con la formula dell'apericena in programma a partire dalle 19.00. A seguire tanta musica e divertimento, grazie al dj Giovanni Lucarelli, in arte Dj Giò, che mixerà i classici degli anni '70, '80 e '90, e proporrà al pubblico hit latino-americane e balli di gruppo.