La riforma sanitaria s’ha da fare: il Pd si schiera compatto con Ceriscioli
Nella riunione di ieri della Direzione provinciale del Partito Democratico di Ancona sul tema della riforma sanitaria, il partito si mostra compatto e tutto schierato con il suo Presidente.
"Presidente, vada avanti così con le riforme, il partito è con lei”: queste le parole del segretario provinciale della Federazione Pd di Ancona, Fabio Badiali, al Presidente della Regione Marche.
Alla riunione dell'organismo direttivo provinciale hanno preso parte il Presidente della Giunta regionale, Luca Ceriscioli, il segretario regionale del Pd Marche, Francesco Comi, il Presidente della Commissione regionale Sanità, Fabrizio Volpini ed il Direttore generale dell'Asur, Alessandro Marini.
Contro chi accusa Ceriscioli di aver tenuto per sé la delega alla sanità, senza nominare un assessore, è di questi giorni la critica mossa in tal senso da Ceroni di Forza Italia, risponde il segretario regionale Comi che spiega: “La scelta fatta da Ceriscioli, di gestire in prima persona la sfida della riforma sanitaria, è stata pienamente condivisa dal Pd. Quella della sanità è una riforma talmente complessa che solo l'assunzione diretta di responsabilità da parte della figura politica più forte l'avrebbe potuta garantire. Non è stata una scelta residuale, ma una scelta di coraggio e determinazione”.
“Un altro falso mito da sfatare – ha aggiunto Comi – è quello secondo cui il governo regionale ha un'ampia discrezionalità di scelta nella realizzazione della riforma sanitaria. No, gli spazi di manovra sono minimali e sono stati tutti consumati dal presidente per accogliere le istanze degli amministratori locali.
A rischio, oltre alla credibilità e di un partito ci sarebbero anche 110 milioni di euro di risorse nazionali, che se entro il mese di febbraio non venisse realizzata la riforma, andrebbero persi.
“Ho sentito anche dire – ha detto Comi riferendosi ad un altro equivoco strumentalizzato da alcuni – che questa riforma si fa per tagliare le spese. Ma questa è un'errata convinzione delle opposizioni. Non solo non risparmiamo con questa riorganizzazione sanitaria, ma aumentiamo i costi. Ad esempio, a Loreto si investiranno 38 mila euro in più, a Chiaravalle 117 mila, a Sassoferrato ci sarà un incremento di risorse di oltre 400 mila euro. Questa, infatti, è una riforma che qualifica i servizi e, come tale, richiede più risorse”.
“La vera differenza alla base della riforma sanitaria – ha spiegato il Presidente Ceriscioli – è che le strutture ospedaliere saranno trasformate in strutture territoriali, con il mantenimento e, anzi, la qualificazione dei servizi. Dobbiamo spostare il punto di vista: non ragionare più per strutture, in modo conservativo, ma per servizi, su un sistema, cioè, che incrementi e incentivi la risposta ai bisogni delle persone. Va organizzata una rete che garantisca a tutti i cittadini tempi di risposta efficaci in strutture adeguate.
Dal punto di vista delle risorse – ha aggiunto il Presidente della Regione – non siamo in periodo di risorse crescenti, ma non siamo neanche in un precipitare di risorse. Sta a noi con la riorganizzazione della risposta riuscire a far fronte a bisogni.”
Quindi il Presidente Ceriscioli ha passato in rassegna la situazione delle varie strutture ospedaliere della regione: “Quanto al Salesi, il nuovo pediatrico sarà costruito in prossimità dell'ospedale regionale, con ostetricia e ginecologia al sesto piano di Torrette. Per la realizzazione del nuovo Inrca, dopo varie battute d'arresto, adesso è subentrata la nuova azienda e tutto dovrebbe procedere per il meglio. A Fabriano stiamo verificando la possibilità di attivare l'Area Funzionale Omogenea, alcune strade sono percorribili, altre no. Ad ogni modo, si tratta di una misura di accompagnamento alla chiusura dei punti nascita e non va a cambiare la natura della scelta che abbiamo fatto. Su Marche Nord stiamo lavorando per trovare una nuova sintesi; in provincia di Macerata si dovrà scegliere tra il mantenimento della struttura di Civitanova e quella del capoluogo; stesso discorso nel Piceno dovrà farsi tra l'ospedale di Ascoli e quello di San Benedetto, mentre a Fermo si realizzerà il nuovo ospedale”.
Ceriscioli ha tenuto anche a sottolineare l'importanza di poter procedere, a fine febbraio, con le nuove assunzioni: “Se non facciamo assunzioni – ha detto – non garantiamo i turni. Se non garantiamo i turni, perdiamo i posti letto. E se perdiamo i posti letto, perdiamo i servizi”.
Il Presidente ha, quindi, ricordato come il legislatore, con l'ultima finanziaria, ha stabilito che già da quest'anno gli ospedali di Torrette, di Marche Nord e l'Inrca saranno valutate non solo in base al budget, come avvenuto finora, metodo in base a cui si chiedeva un allineamento risorse-produzione, ma anche in relazione alla quantità e alla qualità delle risposte fornite, in termini di servizi. “Il prossimo anno – ha precisato il Presidente – questo meccanismo si applicherà a tutte le strutture ospedaliere e non sarà possibile fare un piano di rientro là dove non c'è. Proprio per questo, alcune strutture probabilmente dovranno chiudere, al di là della riforma sanitaria che stiamo attuando”.
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