Al via la quarta edizione di “RiScatti Urbani”, il contest di street photoghaphy organizzato da A Store e Azar Comunicazione, le due anime del progetto di co-working Tandem, in Corso della Repubblica a Macerata.Dopo le oltre 900 foto arrivate nelle prime 3 edizioni, il concorso mantiene la formula originaria ma aggiunge un ulteriore possibilità di gioco. Saranno infatti due le modalità di partecipazione.La prima consiste nel postare da 1 a 3 foto su Facebook o su Twitter cercando di ottenere più “mi piace” e più “retweet” possibili. Le foto più condivise si sfideranno poi su una piattaforma di voto online.La seconda possibilità è quella di inviare un progetto fotografico composto da un minimo di 6 a un massimo di 10 foto, già stampate.L'unica indicazione fornita ai concorrenti dagli organizzatori è una citazione del fotografo americano Elliott Erwitt:“Le fotografie si possono trovare ovunque, bisogna semplicemente notare le cose e organizzarle, ma soprattutto bisogna avere cura di ciò che ci circonda e avere interesse per l'umanità e la commedia umana”.I partecipanti avranno tempo fino alle 23.00 di venerdì 30 settembre per inviare le foto. In palio materiale per la fotografia analogica (fotocamere e pellicole), abbonamenti a magazine di cultura fotografica e serigrafie.A termine del concorso, gratuito e aperto a tutti, verrà realizzata una mostra presso il Circolo Voronoi di Tolentino.Il regolamento completo è disponibile all'indirizzo www.azarcomunicazione.com/blog mentre si potranno seguire gli sviluppi del gioco su Facebook tramite il profilo “Da Tandem” e la pagina “A Store Analogic Soul Photography” e su Twitter tramite l'hashtag #riScattiUrbani.
In arrivo temporali e vento forte, già nelle prossime ore. A confermarlo è il portale geometeo.it secondo cui "Le prossime ore saranno caratterizzate da un generale peggioramento delle condizioni meteo sulla nostra regione per il transito di un sistema frontale seguito da aria più fresca ed instabile. Sulle Marche quindi atteso un generale aumento delle nubi, specie dal pomeriggio, con rovesci temporaleschi anche diffusi a cui sarà associato un sensibile calo termico".A questo proposito, anche la Protezione Civile delle Marche ha emesso una allerta meteo valida fino alla mezzanotte di oggi, lunedì 5 settembre.In vista del maltempo, dei fogli con istruzioni e raccomandazioni sui comportamenti da tenere nelle tende e nelle vicinanze degli impianti in caso di temporale sono stati affissi nelle tendopoli di Arquata del Tronto, uno dei Comuni devastati dal sisma del 24 agosto. Sfollati e addetti della Protezione civile si preparano ad affrontare l'ondata di maltempo annunciata per oggi da un avviso di condizioni meteo avverse. Ma presso il Com (Centro Operativo Misto) allestito in un ex allevamento ittico lungo la Salaria fanno notare che "le tende sono in grado di resistere a qualunque nubifragio, sono sigillate e isolate, hanno strutture robuste". Per soluzioni più stabili, come i moduli abitativi (anche se i sindaci stanno premendo per l'autonoma sistemazione con contributo), invece ci vorrà più tempo.
Dalla segreteria provinciale di Macerata di Rifondazione Comunista riceviamoDalle macerie del terremoto, affiorano ogni giorno, purtroppo le macerie della politica. Oggi tocca all’allarme, ci auguriamo esagerato, per la diga di Castriccioni a Cingoli. Da tempo, almeno cinque anni, sono è stata rilevata l’usura e la fatiscenza dei piloni di sostegno, e il rischio di cedimenti di questo contrafforte. Necessitavano interventi urgenti già allora, oggi siamo al panico. Allarmismi per arrivare prima alla corsa delle risorse per la ricostruzione? Denunce per allontanarsi dalle responsabilità future ed occultare le presenti? Rimane il fatto che superficialità, mancati controlli, gestioni allegre degli appalti oggi ci consegnano un supplemento di problemi che aggiunti ai danni del terremoto producono grande preoccupazione e sconcerto.Ora più che mai, perciò, occorre il protagonismo dei cittadini, tutti, l’impegno dei soggetti che nella società godono ancora di credito e autorevolezza, le associazioni, i comitati cittadini, le amministrazioni locali quando sappiano essere portatrici di progetto e ascolto democratico. In queste settimane la Regione Marche e la sua giunta hanno dimostrato tutta la loro inadeguatezza. E’ ora che le popolazioni colpite dal sisma, quelle che come a Cingoli, temono sulla sicurezza del patrimonio edilizio pubblico a cominciare dalle scuole e dai presidi sanitari, possano diventare gli interlocutori primi ed ascoltati, perché solo cosi il percorso della ricostruzione potrà essere trasparente e appropriato. In effetti più che Cantone, è la partecipazione attiva la vera garanzia del futuro".
Anci Marche ha deciso la nomina di una commissione straordinaria per il terremoto. Lo ha annunciato il presidente Maurizio Mangialardi, durante un direttivo straordinario insieme alla Protezione civile regionale e alla Regione Marche, alla presenza anche di Marco Iachetta, vice delegato di Anci nazionale per la protezione civile.La commissione sarà composta dallo stesso Mangialardi (Senigallia) e dai sindaci di Macerata, Fermo, Ascoli Piceno, Fabriano, Arquata, Force, Montegallo, dall'assessore Stefano Foresi per il Comune di Ancona, e dal coordinatore dei piccoli Comuni di Anci Marche Roberto De Angelis. Mangialardi ha esortato a continuare con lo "spirito collaborativo" che ha caratterizzato la prima fase dell'emergenza. Secondo l'assessore regionale Sciapichetti, "i sindaci sono i primi volontari nella tragedia del sisma, nella quale la solidarietà incredibile ed ha permesso di lavorare in sinergia con la Protezione Civile per gestire l'emergenza, dando risposte nell'epicentro e negli altri Comuni". (Ansa)
Sono stati provocati dall'attivazione di nuove faglie i terremoti di magnitudo 4.5 avvenuto alle 12:18 nel Maceratese e di magnitudo 4.3 registrato nella notte, alle 3:34 nell'area di Perugia. "Si sono attivate nuove faglie, secondo l'andamento teorico noto. Il quadro di interpretazione della situazione non cambia", ha osservato il sismologo Massimo Cocco, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).Le repliche avvengono perchè quando la faglia principale rilascia energia con il terremoto, induce le faglie adiacenti a caricarsi ulteriormente ed eventualmente a rompersi. "La faglia madre perturba il volume circostante, al punto che altre faglie più piccole che si trovano nelle vicinanze possono rompersi, dando le repliche", ha spiegato Cocco. Terremoti di magnitudo 4, come quelli avvenuti oggi nel maceratese e a Perugia, "sono stati generati da piccole faglie". La zona attivata negli ultimi giorni e che ha portato alle due repliche più forti è a Nord rispetto a quella più attiva nei giorni successivi al terremoto del 24 agosto, compresa fra Norcia, Amatrice e Accumoli. I sismologi sanno che è una zona con "un sistema di faglie complesso". Non stupisce quindi che, alla luce delle caratteristiche di quest'area, si siano registrati terremoti più forti rispetto a quelli di intensità decrescente dei giorni scorsi. "Sappiamo - ha concluso Cocco - che le fluttuazioni a livello di giorni non sono significative e non hanno nessuna validazione statistica".La scossa di magnitudo 4.5 è stata distintamente avvertita nelle Marche alle 12:18. Secondo l'Ingv l'epicentro del sisma, avvenuto a 9 km di profondità, è fra Castelsantangelo sul Nera (Macerata), Montegallo e Montemonaco, nell'area del terremoto del 24 agosto scorso, ma la scossa è stata avvertita fino ad Ancona e Fabriano. A seguire si sono avute altre 4 scosse nella stessa zona, la più forte di magnitudo 3, le altre fra 2.1 e 2.5. Tante le chiamate ai centralini dei vigili del fuoco per avere informazioni.Molta paura, ma al momento nessuna segnalazione di ulteriori danni nei Comuni dell'epicentro. Lo hanno riferito i sindaci. Paura, anche se nessuno è sceso in strada e non ci sono state richieste di soccorso, anche a Macerata. La scossa è stata sentita anche ad Accumoli, sotto il tendone del campo sfollati, dove era in corso una riunione con il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il commissario Vasco Errani e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Curcio ha interrotto il suo intervento. Alcuni fra i terremotati che assistevano ai lavori si sono spaventati. (Ansa)
Dopo l'allarme lanciato ieri dai sindacati regionali della scuola circa il possibile trasferimento presso le sedi assegnate del personale docente e amministrativo della scuola residente nelle zone colpite dal sisma, il Ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha firmato l'ordinanza urgente che eviterà a docenti, educatori e componenti del personale Ata residente in edifici crollati, inagibili o indisponibili a causa del terremoto del 24 agosto di trasferirsi per insegnare altrove. È' l'onorevole maceratese Irene Manzi a dare la notizia del provvedimento appena adottato dal Ministero. "Dopo giorni di costante lavoro, in stretto contatto con sindacati, istituzioni regionali e parlamentari, il Ministero dell'Istruzione adotta un provvedimento urgente che riguarda direttamente anche la regione Marche e la provincia di Macerata. Questo consentirà al personale attualmente sfollato di poter restare nelle proprie zone di residenza, in questo modo evitando un trasferimento che avrebbe ulteriormente aggravato le condizioni materiali e psicologiche di quanti hanno perso la propria casa a seguito del sisma. Questo non esaurisce i tanti problemi che si stanno registrando in questi giorni nella nostra provincia, duramente colpita dal terremoto, (che ben conosciamo,ma cominciare dal mancato differimento delle imposte in alcuni dei Comuni maceratesi più colpiti, su cui insieme ai colleghi stiamo continuando a sollecitare un ampliamento del provvedimento adottato ieri), ma è segno di una presa di coscienza importante riguardo alla gestione della fase post-sisma."
Da Teresa Lambertucci (ex segretaria provinciale PD Macerata, capolista PD regionali 2015) e Alessandro Biagiola (ex assessore provinciale all’Ambiente, candidato regionali 2015), riceviamoLa gestione grottesca dell’elezione del presidente della Provincia di Macerata, in una stagione di riforme che dovrebbe andare verso il suo superamento, rivela le debolezze e le divisioni del PD provinciale di Macerata. Già all’indomani delle elezioni comunali di maggio, noi l’avevamo già scritto, era evidente come la supremazia dem in provincia fosse affievolita dalla perdita di comuni importanti come San Severino Marche e Porto Recanati, e dalla mancata conquista di Morrovalle o Castelraimondo.Tale scenario, unitamente al sistema di voto “ponderato” per l’elezione dei vertici provinciali evidenziava già che nella fascia “D” (rossa) quella dei comuni tra 10.000 e 30.000 abitanti, su 9 comuni il PD ne governava soltanto 3 (Recanati, Matelica e Corridonia). Questo avrebbe dovuto indurre a maggiore prudenza nella rivendicazione di un sindaco “targato PD” da contrapporre alla ricandidatura del presidente Pettinari (ricordiamo che persino prima delle elezioni comunali il segretario provinciale Novelli aveva improvvidamente dato un benservito “boomerang” per allora e per ora) senza che tale percorso venisse costruito prima né con gli alleati né con il centrodestra. Ma quand’anche non si fisse voluto lasciare spazio a tecnicismi politici e ragionato solo di teoria sarebbe da dare risposta all’interrogativo comune che tutti gli osservatori, elettori e non, hanno espresso: vale accapigliarsi così tanto per un ente in via di superamento? E la domanda è rivolta per lo più al PD che in queste ore dovrebbe essere impegnato a promuovere il referendum costituzionale che segna la cancellazione delle Province dalla Carta Fondamentale. No, cari cittadini, non ne valeva la pena, si sarebbe dovuto convergere su una “soluzione istituzionale” di transizione, per la gestione di questo passaggio di riforme, salvaguardando gli interessi del territorio maceratese sui progetti già avviati dall’Ato, (gestore unico provinciale dei servizi idrici) sull’ospedale unico provinciale o sull’impiego delle risorse disponibili del bilancio provinciale nel nostro territorio (scuole, strade, fiumi ecc.). E’ stato un errore invece cercare di utilizzare questa consultazione a fini politici, per smontare alleanze già in corso e costituirne di nuove con chi, in un passato non troppo risalente, ha rappresentato l’antiPD in Provincia o l’antiCeriscioli in Regione.Ma questo errore, grave, è stato commesso da tutti, anche da chi ha tentato all’ultimo momento di sparigliare le carte di una partita che fino a quel momento aveva condotto insieme ad altri imboccando mosse perdenti. Non ci dimentichiamo i ‘peana’ sulla ritrovata unità della direzione provinciale del PD espressi dal segretario regionale insieme a quello provinciale all’indomani della candidatura di Ornella Formica – a cui va comunque un ringraziamento per lo spirito di servizio espresso – o gli atteggiamenti di scherno nei confronti degli osservatori politici che hanno avuto solo la colpa di essere stati più acuti e illuminati dei dirigenti PD. Adesso è il tempo dell’umiltà, le accuse e le controaccuse di questi giorni di chi a vario titolo a partecipato a quella decisione non aiutano alla necessità di ritrovarsi e di riacquistare l’appeal necessario a fare programmazione politica sui temi che riguardano i cittadini della nostra provincia, che, giova ricordarlo, non sono per niente interessati al gioco delle candidature per una carica o per l’altra.
Azione In Movimento ha organizzato per sabato 17 settembre 2016 a partire dalle ore 17,00 una iniziativa a scopo benefico che si svolgerà presso il Lungomare Sud (dietro il Teatro Cecchetti) di Civitanova Marche.“Azione in Festa”, questo è il nome dell’evento, nasce come idea a giugno ed ha come finalità quella di far conoscere ai cittadini le attività del Movimento "oltre quella di fare un gesto concreto di solidarietà" spiega il segretario politico Simone Livi "questione che abbiamo molto a cuore.Il ricavato nell’idea iniziale avremmo voluto devolverlo all’AMBALT (Associazione Marchigiana Bambini Affetti da Leucemie o Tumori), ma il tragico evento sismico del 24 agosto ci ha convinti, in accordo con l’Associazione stessa, a destinarlo in favore dei territori colpiti dal sisma.Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di portare avanti l’iniziativa con ancora più convinzione, realizzandola con la speranza che tantissimi cittadini di tutto il territorio provinciale partecipino attivamente al fine di raccogliere quanti più fondi possibili da mettere a disposizione delle tante famiglie martoriate dall’evento calamitoso.Il programma della festa prevede alle ore 17,00 un incontro sul “senso civico”, alle 18,30 una dimostrazione di primo soccorso, alle 19,30 la presentazione delle attività dell’AMBALT, alle 21,30 uno spettacolo di intrattenimento con il comico Antonio Lo Cascio ed alle 23,30 l’estrazione di una tombola con premi da 800, 400 e 200 euro. Durante la festa funzionerà uno Stand gastronomico. L’ingresso ovviamente sarà libero.Confidiamo nella grande generosità che la nostra comunità ha sempre dimostrato nei momenti di difficoltà".
Dalla segreteria provinciale di Rifondazione Comunista riceviamo"Se il buon giorno si vede dal mattino, l’esclusione dei comuni del maceratese colpiti dal terremoto, dalla sospensione degli adempimenti tributari fino alla fine di dicembre, testimonia del rischio che una gestione centralizzata dell’emergenza e della ricostruzione può rappresentare per il territorio. Di fatto, quella che ci auguriamo sia una macroscopica, ancorché imperdonabile distrazione, dimostra però della poca autorevolezza e del poco ascolto della giunta regionale marchigiana, allude ad un modello che tenderà a dare agli enti locali, aldilà delle dichiarazioni del commissario Errani un ruolo ancillare e, funzionalmente burocratico, nelle scelte dei tempi, delle caratteristiche, dei progetti, non solo edilizi ma pure di salvaguardia e valorizzazione delle attività economiche, che dovranno segnare il percorso della ricostruzione.Eppure le Marche hanno affrontato già nel '98 un’emergenza di questo tipo, che caratterizzata da una gestione regionale ha pur dato, nonostante tutto, buoni risultati e oggi può vantare un bagalio di esperienze e capacità per governare questa emergenza e il futuro. Occorre che i territori, gli enti locali interessati, la regione Marche trovino quanto prima l’occasione di un progetto condiviso e la determinazione di perseguirlo in un confronto serio e autorevole con il Governo e il suo Commissario. Noi ci fidiamo solo del protagonismo dei cittadini e del cuore del popolo che in questi giorni ha con generosità e intelligenza cominciato a scavare e ricostruire".
In tanti, tra cui numerosi personaggi dell'imprenditoria, dello spettacolo e della politica, hanno raccolto ieri sera l'invito a partecipare alla cena spettacolo di beneficenza, promossa al Cosmopolitan Hotel dallo chef Giuseppe Giustozzi, dall'imprenditore e organizzatore di eventi Roberto Buratti e dal fotoreporter Guido Picchio.Al termine della cena, il ricavato di circa 1000 euro, al netto delle spese vive sostenute per la cena, è stato consegnato alla Croce Rossa di Macerata che provvederà a devolverlo a favore delle piccole vittime del terremoto del 24 agosto.https://www.youtube.com/watch?v=T-71mxkb0zk
La Protezione civile delle Marche, in considerazione dell’ingente quantità di materiali generosamente pervenuti verso le popolazioni colpite, comunica che l’invio di ulteriori donazioni in termini di generi di prima necessità (cibo, vestiti, ecc.) nel magazzino della Protezione Civile ubicato nel Comune di Maltignano, Strada Provinciale Val di Tronto, deve essere sospeso fino a nuova comunicazione, per consentirne la catalogazione e lo stoccaggio.
Diventa un caso nazionale la storia delle suore benedettine del monastero di Santa Maria delle Rose di Sant'Angelo in Pontano, costrette ad abbandonare il convento a causa del terremoto. Per loro, lo spostamento obbligato ha significato anche la fine della clausura. Il caso è finito oggi sulla prima pagina de "Il Giornale": "Il terremoto libera le suore di clausura". Nell'articolo interno, a firma di Emanuele Fontana, si racconta di come le 23 sorelle abbiano passato una notte all'aperto e di come poi la comunità sia stata sostanzialmente smembrata: alcune suore sono state trasferite a San Vincenzo in Volturno, quattro nella casa di un contadino su un terreno di proprietà del monastero. A Pescara è stata organizzata una raccolta di magliette per le suore rimaste senza casa.Questa diaspora potrebbe significare la fine per la storica comunità delle benedettine di Sant'Angelo in Pontano che solo da qualche anno avevano trovato l'ingresso di diverse novizie grazie alle quali il convento continuava ad esistere. Come si legge nel sito delle suore "La nostra comunità qui a S. Angelo in Pontano è una comunità che ha ancora tanto bisogno di crescere dato che le monache solenni rimaste sono solo 8 e la maggior parte delle sorelle ha appena intrapreso i primi passi del cammino monastico!". Il terremoto ha drasticamente interrotto questa crescita.LA STORIALa fondazione del monastero benedettino di “S.Maria delle rose”, inizialmente un cenobio maschile, risale al 657 e, soltanto poco prima del 1400, fu destinato ad accogliere una comunità di monache.Nel 1810, le leggi napoleoniche per il Regno italico ne decretarono la soppressione.L’8 agosto del 1822 fu possibile ripristinare il monastero, ma lo attendeva un altro duro colpo, il 3 gennaio 1861, con il Decreto di Demanializzazione di tutte le Corporazioni degli Ordini Religiosi e dei Beni ecclesiastici.Requisiti e venduti tutti i beni, alle monache fu concesso di restare nel proprio monastero fino al 21 aprile 1880, quando - venendo meno alle promesse - si ottenne un Decreto Ministeriale di espulsione. Le monache si rifugiarono presso una casa privata donata loro da un parente, ma col passare degli anni e l’aumento delle vocazioni fu necessario acquistare case adiacenti, che gradualmente furono collegate e ristrutturate per risultare adatte alla vita claustrale.In seguito a queste vicende, anche la comunità di S.Angelo in Pontano ha conosciuto la grande crisi vocazionale post-Concilio e, dopo ben 40 anni senza nuovi ingressi, alle 7 anziane rimaste stava per giungere l’ordine di chiusura. I progetti del Signore, tuttavia, erano differenti! Verso la metà del 1994, infatti, l’arrivo della prima ragazza ha inaugurato un nuovo flusso di vocazioni, che non soltanto ha mantenuto in vita il monastero, aprendo una porta sul futuro, ma ha persino riproposto una situazione analoga a quella del secolo scorso e ha permesso inoltre di fondare un nuovo monastero in Olanda (ad Aalsmeer) dove attualmente vivono 13 consorelle e di andare in aiuto, dietro richiesta della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata, al monastero di San Pietro Apostolo di Ostuni e al monastero di San Ruggero di Barletta.
Si è tenuto lunedì ad Assergi un incontro programmatico del sistema dei Parchi, impegnato fin dal primo momento nelle aree colpite dal terremoto, per affrontare il breve e lungo periodo della fase post sisma ed assumere un ruolo attivo nella prospettiva della ricostruzione, in virtù delle proprie competenze e conoscenze del territorio e delle sue specificità ambientali, culturali e antropologiche.La solidarietà delle aree protette, fattivamente e generosamente espressa in questi giorni nei luoghi del disastro dai dipendenti del Parco nazionale dei Monti Sibillini e da quelli del Parco nazionale del Gran Sasso Laga, è stata al centro dell'incontro, nell’ambito del quale è stata condivisa una bozza di modello organizzativo, che prevede interventi su diversi fronti di azione, ma che, soprattutto, esprime l'auspicio dei Parchi di poter assumere un ruolo riconosciuto all'interno della struttura operativa della Protezione Civile, affinché uomini, mezzi, strutture e competenze del Parco possano essere correttamente messe a frutto nella fase dell'emergenza e in quella della ricostruzione. Obiettivo prioritario è dunque sperimentare un modello organizzativo, che vada nella direzione dell'identità e della cura del territorio, prevedendo una serie di interventi immediati su tematiche urgenti e di ordine pratico, ma anche interventi straordinari e campagne di “adozione” da parte dei parchi nazionali, oltre a censimenti, recupero di strutture territoriali, di pratiche tradizionali e di patrimoni collettivi.In questa fase di emergenza il Parco Nazionale dei Monti Sibillini si è stato fin da subito impegnato su diversi fronti: innanzitutto in aiuto delle popolazioni locali, con la Protezione civile e con i Comuni per la verifica dell’agibilità delle strutture anche private e per l’organizzazione di spazi di accoglienza della cittadinanza evacuata dalle proprie abitazioni; inoltre, in stretto rapporto con le Associazioni di categoria, con il Servizio veterinario dell’ASUR e con l’Istituto zooprofilattico si sta operando per risolvere le problematiche degli allevamenti zootecnici, degli animali domestici e di affezione vaganti. Il Parco si sta altresì impegnando per effettuare, in tempi molto brevi, una ricognizione dell’intera rete sentieristica e delle infrastrutture del sistema di fruizione, con particolare riguardo al sistema Grande Anello dei Sibillini. Ma è già tempo di pensare anche a ricucire gli strappi subiti dal tessuto economico ed in particolare al settore turistico. In questo contesto, la strategia ed il piano di azioni, che il Parco dovrà elaborare entro dicembre 2017 con la partecipazione degli attori locali, necessari per il rinnovo dell’adesione alla Carta Europea del Turismo sostenibile, rappresentano uno strumento di straordinaria importanza per dare di nuovo impulso al turismo e all'economia del territorio, che fino a questo fatidico 24 agosto mostrava una significativa crescita sia in termini quantitativi che qualitativi.La riunione di Assergi si è conclusa con una proposta di programma denominata "Parchi solidali", e di un innovativo Modello Organizzativo ad esso collegato.
Dalla dottoressa Ninfa Contigiani, presidente del Consiglio delle Donne di Macerata, riceviamoAnni di lavoro per ribadire, sottolineare, convincere, spiegare che la maternità è un valore sociale (cioè di tutti e quanto c’è ancora da fare perché il messaggio diventi attivo ed operante…), che la genitorialità riguarda madri e padri di sangue e non e che la maternità non è un affare privato delle donne ed ecco l’incredibile spruzzata di biologia ‘sempliciotta’ della Ministra Lorenzin.Siccome c’è da rimanere interdetti, voglio essere didascalica. C’è modo e modo Ministra Lorenzin. Si vuole superare un tabù parlandone? C’è modo e modo. C’è il modo che ascolta, accoglie e poi fa ragionare e c’è il modo di chi la sa fare sempre e solo ‘troppo facile’. Che a farla troppo facile, poi, sia una Ministra e una donna diventata madre dai 44 anni è francamente indecente e offensivo.Dimenticarsi della inadeguatezza tutta italiana dei servizi, della mentalità illegale diffusa riservata alle donne in età fertile che cercano lavoro, dimenticarsi del carico sovrabbondante che sulle spalle femminili si carica ancora oggi molto spesso (ma finalmente non più sempre) nelle domestiche mura per “l’allevamento della prole” quasi lascia senza parole.Scambiare la fertilità con la genitorialità è colpevole e condannabile su più piani. Riporta in auge un’idea arcaica della maternità e della paternità tutta legata alla genetica, al sangue, al biologico. Come se non conti niente educare, crescere, guidare, fermare, soccorrere, lasciare andare i figli al momento giusto. Come se tutto l’importante sia farli, farli per amore o per forza. Ma la consapevolezza, la decisione comune, la scelta di cambiare le proprie vite per accoglierne un’altra dove la mettiamo? E la fatica educativa, Ministra, dove la mettiamo? E l’impossibilità definitiva e incolpevole di chi volendo tantissimo comunque non può per le più diverse ragioni, dove la lasciamo? Tutti gli aspiranti genitori che pur avendo tentato di tutto (anche le distorsioni di quella Legge 40 che per dieci anni ha costretto impianti non verificati che potevano far ammalare invece di curare: pensiamo ai talassemici) quelli, cara Ministra Lorenzin, dove li mettiamo? Li vogliamo nascondere dietro uno dei sui bei cartelli? Magari sono pochi e non se ne accorge nessuno.Ci si metta anche lei Ministra dietro uno dei suoi bei cartelli, si raccolga in riflessione e faccia penitenza. Ce n’è bisogno perché questa volta l’ha fatta veramente grossa e potrebbe essere il caso che se ne torni a casa, sperando che con le sue due figlie (femmine) sia più accorta.
Rifare l'Italia Macerata sollecita la convocazione della Direzione Provinciale del Partito Democratico "all'esito delle elezioni nell'ambito della Area Provinciale che ha visto la riconferma del Presidente uscente Pettinari". Rifare l'Italia aveva già espresso perplessità in Direzione "per il veto posto da alcuni sul nome del Presidente uscente con il quale si è finanche illustrato i risultati raggiunti nell'ultimo mandato alla presenza di due assessori del Partito Democratico a pochi giorni dalle elezioni.Non si è trattato di assistere alla scelta di un usato sicuro in luogo di un rinnovamento come da qualche parte si teorizza autorevolmente sugli organi di stampa ma di miopia politica anche in una ottica di consolidamento delle alleanze perché nessuno ma proprio nessuno poteva comprendere una presa di distanza dell'ultimo minuto dopo cinque anni di buona amministrazione. Resta l'amarezza verso chi persegue modelli trasversali a dispetto di chi si è impegnato nel rispetto di decisioni adottate nelle sedi a ciò deputate. Da qui l'invito alla convocazione della Direzione ma opportunamente allargata a tutti gli amministratori comunali della provincia per un franco confronto ed un attento esame dei voti espressi. Un sincero ringraziamento a Ornella Formica per l'impegno profuso e agli eletti del Pd va un augurio di buon lavoro".
''Nelle Marche il territorio interessato dal sisma è molto più ampio del cratere in senso stretto: sono circa 60 i Comuni che hanno subito danni e lesioni. Errani saprà lavorare insieme ai sindaci, insieme agli enti locali, insieme alle forze del territorio in un regime di alta qualità dal punto di vista amministrativo, con grande rigore e pulizia''. Così il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, ''molto soddisfatto della nomina di Errani a commissario straordinario per il sisma''.''Errani saprà lavorare insieme ai sindaci, agli enti locali, alle forze del territorio in un regime di alta qualità dal punto di vista amministrativo, con grande rigore e pulizia''. Così il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, nella conferenza stampa sul sisma a Palazzo Chigi. Per il governatore delle Marche Errani ''è una persona in grado di accompagnare bene questo percorso con piena dedizione, grande esperienza e vicinanza al territorio. Lo conosco bene, è una persona molto capace e questo mi sembra uno dei requisiti principali che un commissario debba avere''. ''Allo stesso tempo - ha continuato - Errani ha una cultura del territorio che non è banalmente legata al fatto di essersi occupati di enti locali, ma al fatto di saper cogliere tutti gli elementi di cui una realtà ha bisogno per poter ripartire: certamente parliamo delle case per chi non le ha più, ma anche di un tessuto economico che va ripristinato''. L'Emilia Romagna, ha ricordato Ceriscioli, ''è stata la prima, nella fase della ricostruzione, a mettere dei vincoli anche per il privato che sceglieva una ditta per fare i lavori. Nel momento in cui entrava in gioco il contributo pubblico ci doveva essere anche un criterio di trasparenza e pulizia nell'appalto". (Ansa)
C'è comprensibile preoccupazione nella popolazione per la continua serie di scosse sismiche che dalle 3.36 del 24 agosto si susseguono incessantemente e vengono avvertite distintamente in tutto il maceratese. Si rincorrono anche voci, spesso incontrollate che non fanno altro che aumentare la paura in una situazione già oggettivamente molto difficile. A poco più di una settimana dall’inizio della sequenza con il terremoto di magnitudo 6.0, la Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato complessivamente oltre 3400 eventi: 147 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0; 13 quelli localizzati di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 ed uno di magnitudo maggiore di 5.0 (quello di magnitudo 5.4 (Mw 5.3) del 24 agosto alle ore 04:33 italiane nella zona di Norcia. Per cercare di fare chiarezza, spieghiamo meglio cosa sono le zone sismiche e in quali di esse sono inseriti i Comuni delle Marche.Innanzitutto, va precisato che fino al 2003, il territorio nazionale era classificato in tre categorie sismiche a diversa severità. I Decreti Ministeriali emanati dal Ministero dei Lavori Pubblici tra il 1981 ed il 1984 avevano classificato complessivamente 2.965 comuni italiani su di un totale di 8.102, che corrispondono al 45% della superficie del territorio nazionale, nel quale risiede il 40% della popolazione. Nel 2003 sono stati emanati i criteri di nuova classificazione sismica del territorio nazionale, basati sugli studi e le elaborazioni più recenti relative alla pericolosità sismica del territorio, ossia sull’analisi della probabilità che il territorio venga interessato in un certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo.Il provvedimento detta i principi generali sulla base dei quali le Regioni, a cui lo Stato ha delegato l’adozione della classificazione sismica del territorio (Decreto Legislativo n. 112 del 1998 e Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 - "Testo Unico delle Norme per l’Edilizia”), hanno compilato l’elenco dei comuni con la relativa attribuzione ad una delle quattro zone, a pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclassificato il territorio nazionale. Zona 1 - E’ la zona più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi terremoti Zona 2 - In questa zona possono verificarsi forti terremoti Zona 3 - In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari Zona 4 - E’ la zona meno pericolosa. I terremoti sono rari Di fatto, sparisce il territorio “non classificato”, e viene introdotta la zona 4, nella quale è facoltà delle Regioni prescrivere l’obbligo della progettazione antisismica. A ciascuna zona, inoltre, viene attribuito un valore dell’azione sismica utile per la progettazione, espresso in termini di accelerazione massima su roccia (zona 1=0.35 g, zona 2=0.25 g. zona 3=0.15 g, zona 4=0.05 g).Il nuovo studio di pericolosità, allegato all’Opcm n. 3519, ha fornito alle Regioni uno strumento aggiornato per la classificazione del proprio territorio, introducendo degli intervalli di accelerazione (ag), con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni, da attribuire alle 4 zone sismiche.Suddivisione delle zone sismiche in relazione all’accelerazione di picco su terreno rigido (OPCM 3519/06) Zona sismica Accelerazione con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni (ag) 1 ag >0.25 2 0.15 <ag≤ 0.25 3 0.05 <ag≤ 0.15 4 ag ≤ 0.05 Andiamo a vedere qual è la classificazione sismica dei Comuni della provincia di Macerata, sei dei quali sono stati inseriti in fascia 1: Castelsantangelo sul nera, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Serravalle di Chienti e Visso. Tutti gli altri risultano inseriti nella zona 2. Di seguito anche le tabelle relative ai Comuni delle province di Ancona, Fermo - Ascoli Piceno e Pesaro.
Continua lo studio delle deformazioni del suolo e delle sorgenti sismiche legate agli eventi del 24 agosto 2016. Questa attività è coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC)e viene svolta da un team di ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente, CNR-IREA di Napoli) e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), centri di competenza nei settori dell’elaborazione dei dati radar satellitari e della sismologia, con il supporto dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI).A valle dei primi risultati ottenuti dal team CNR-INGV grazie all’uso dei dati radar del satellite giapponese ALOS 2 e dei satelliti europei Sentinel-1 del Programma Europeo Copernicus, l’analisi si arricchisce anche dei risultati ottenuti grazie ai sensori (operanti in banda X) della costellazione italiana COSMO-SkyMed, sviluppata dall'ASI in cooperazione con il Ministero della Difesa. In particolare, sfruttando la tecnica dell’Interferometria SAR Differenziale, che è basata sul confronto tra immagini radar acquisite prima del sisma ed immagini successive all’evento, è stato possibile rilevare le deformazioni del suolo con accuratezza centimetrica. A tal riguardo, è stata generata la mappa di deformazione co-sismica ottenuta dalle immagini radar acquisite dai satelliti COSMO-SkyMed da orbite discendenti il 20 agosto 2016 (pre-evento) e il 28 agosto (post-evento).“Tali risultati forniscono informazioni sulle deformazioni del suolo con grande dettaglio spaziale, grazie alle elevate risoluzioni del sistema COSMO-SkyMed, e possono quindi essere particolarmente rilevanti per lo studio dei processi geologici e geofisici in atto”, spiega Riccardo Lanari, direttore del CNR-IREA. "La migliore risoluzione di misura delle deformazioni fornita dai satelliti COSMO-SkyMed consente di individuare effetti localizzati (frane, faglie riattivate) che vengono in continuazione verificati sul campo dalle nostre squadre di emergenza”, prosegue Stefano Salvi, dirigente tecnologo dell'INGV. A conferma di ciò, nella figura è mostrata la mappa di deformazione ottenuta dai dati COSMO-SkyMed, relativa all’area che si estende dalle zone di Tufo e Pescara del Tronto fino all’area di Castelluccio, che grazie all’alta risoluzione dei dati elaborati evidenzia molto bene una deformazione localizzata (identificata dalla freccia) che è probabilmente legata ad un fenomeno di instabilità di versante. Si tratta di un’area che si estende circa per 800 metri per 600, sul fianco del Monte Vettore. “Per la frequenza di acquisizione, numero di immagini e risoluzione, COSMO-SkyMed si conferma un asset nazionale di fondamentale importanza, anche per le sinergie europee ed internazionali nella gestione delle emergenze”, conclude Alessandro Coletta dell’ASI, direttore della missione Cosmo-SkyMed.
Da Paola Mariani, vicepresidente uscente della Provincia di Macerata, riceviamoPensavo che a fronte di tanto disastro politico, il pudore, che anche in politica ha il suo valore, quando altri meriti non si hanno, a questo punto avesse suggerito di tacere. E magari riflettere. Invece no ancora una volta il senatore Morgoni, che in questi mesi ha impartito lezioni sulla stampa sulla nuova politica scegliendo di volta in volta i bersagli da colpire, con particolare cura all'interno del PD, avesse capito che l'isolamento in cui ha stretto il partito, dopo aver nell'ombra cercato l'accordo con Capponi ed altri, è stato uno sbaglio grossolano. Non solo politico ma banalmente anche tattico.A questo punto dare agli altri la colpa è veramente paradossale. La politica anche quella del presunto rinnovamento, non può dimenticare le sue regole, in primis di correttezza, linearità e trasparenza e di sedi appropriate dove discutere e confrontarsi. Non serve e non ci serve chi detta la linea sui giornali ed evita le riunioni ufficiali, non servono a questo partito capi corrente che al solo fine di accreditarsi come referenti creano il vuoto intorno. Ai giovani e ai tanti che guardano favorevolmente al nostro partito dobbiamo insegnare che l'unità è un valore da salvaguardare e che sono gli ideali il collante di un partito e non la mera tifoseria che alza gli steccati.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dei gruppi consiliari MeritAmo Treia e il Futuro nel Cuore: Dopo aver rispettato un silenzio preelettorale imposto moralmente dal rispetto dovuto alle vittime del terremoto e ai tanti cittadini, treiesi e non, alle prese con le difficoltà del momento, i gruppi consiliari d'opposizione “MeritiAmo Treia” e “Il Futuro nel Cuore”, al termine delle elezioni provinciali che hanno visto la conferma del presidente uscente Antonio Pettinari, inviano la seguente nota di commento a quanto assistito nelle scorse settimane e a margine dello spoglio.In particolare, ci si riferisce allo spettacolo da Prima Repubblica offerto in occasione della presentazione delle liste (con il coinvolgimento diretto di un assessore e quello “forzoso” di un dipendente pubblico), a seguito del quale si è appreso dalla stampa dell'appoggio del sindaco Capponi alla candidatura promossa dal Partito Democratico. Un'intenzione di voto che a Treia è stata letta come il prossimo sciogliersi delle riserve al confluire del Sindaco nelle fila del Pd, come auspicato anche dal segretario regionale Comi nel recente convegno in città sulla riforma sanitaria.Tuttavia, il Sindaco, non avendo avuto il via libera dalla porta principale, è stato costretto a puntare su quella di servizio, con la presentazione, poi mancata, di una lista composta pressapoco dalla Giunta di Treia. In pochi anni, per Capponi si tratta di un vero e proprio salto triplo olimpionico: dal centrodestra (“berlusconiano” con Forza Italia e Pdl) al centro (Scelta Civica per Mario Monti) fino alla sponda opposta.Un transito politico a discapito dei cittadini: chissà se Capponi spiegherà realmente le ragioni che lo hanno portato a votare contro un candidato treiese, un presidente esempio di coesione territoriale, come dimostrato dagli ampi numeri della vittoria, come Pettinari. É davvero certo che questa fosse la volontà degli stessi treiesi? I gruppi d'opposizione hanno creduto il contrario e colgono l'occasione per inviare al presidente Pettinari i migliori auguri di buon lavoro, soprattutto in queste ora di emergenza per il territorio provinciale e non solo.