Rifondazione Comunista: "Sull'emergenza terremoto serve un progetto condiviso"
Dalla segreteria provinciale di Rifondazione Comunista riceviamo
"Se il buon giorno si vede dal mattino, l’esclusione dei comuni del maceratese colpiti dal terremoto, dalla sospensione degli adempimenti tributari fino alla fine di dicembre, testimonia del rischio che una gestione centralizzata dell’emergenza e della ricostruzione può rappresentare per il territorio. Di fatto, quella che ci auguriamo sia una macroscopica, ancorché imperdonabile distrazione, dimostra però della poca autorevolezza e del poco ascolto della giunta regionale marchigiana, allude ad un modello che tenderà a dare agli enti locali, aldilà delle dichiarazioni del commissario Errani un ruolo ancillare e, funzionalmente burocratico, nelle scelte dei tempi, delle caratteristiche, dei progetti, non solo edilizi ma pure di salvaguardia e valorizzazione delle attività economiche, che dovranno segnare il percorso della ricostruzione.
Eppure le Marche hanno affrontato già nel '98 un’emergenza di questo tipo, che caratterizzata da una gestione regionale ha pur dato, nonostante tutto, buoni risultati e oggi può vantare un bagalio di esperienze e capacità per governare questa emergenza e il futuro. Occorre che i territori, gli enti locali interessati, la regione Marche trovino quanto prima l’occasione di un progetto condiviso e la determinazione di perseguirlo in un confronto serio e autorevole con il Governo e il suo Commissario. Noi ci fidiamo solo del protagonismo dei cittadini e del cuore del popolo che in questi giorni ha con generosità e intelligenza cominciato a scavare e ricostruire".
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