Pensi al Contram e la mente va a quei grossi pullman che incontri ogni giorno per strada, carichi di studenti o di pendolari che viaggiano avanti e indietro dalla montagna verso il mare e viceversa. Oggi, quando si pensa a Contram il discorso è molto più ampio. A seguito dell'emergenza terremoto, la sede di Contram è diventata il cuore pulsante di Camerino, il punto dove tutti i cittadini vanno a chiedere informazioni, dove sono stati allestiti ambulatori medici e prima accoglienza. Gli autisti di Contram sono allo stesso momento lavoratori infaticabili e psicologi pronti a dare una parola di conforto a gente disperata. I meccanici di Contram lavorano non più solo per i mezzi dell'azienda ma anche per quelli di soccorso di pompieri, protezione civile e carabinieri che hanno avuto problemi. Dentro l'Ufficio Movimento c'è gente che non dorme da giorni, costretta a gestire un'emergenza tanto improvvisa quanto difficile, con orari e coincidenze da far combaciare ogni santo giorno. Così, con un Cicerone d'eccezione come Marco Moscatelli, proviamo a capire come funziona questa azienda, la cui opera risulta fondamentale in giorni tanto difficili.La prima tappa è d'obbligo presso l'ufficio di Stefano Belardinelli, il presidente di quella che potremmo definire il Contram 2.0. Ha trasformato quello che era uno sperduto consorzio pubblico di montagna in una società per azioni che produce servizi ed efficienza ed in più riesce a fare utili. In un Paese di carrozzoni sempre in perdita, come l'Italia è già un record, ma se prendi il caso specifico dell'emergenza terremoto, ti rendi conto che c'è qualcosa che va oltre al core businnes del trasposto. Anche nell'emergenza- ti spiega Belardinelli - l'azienda ha seguito un piano preordinato e dettagliato. Già nell'immediatezza della terribile scossa del 26 ottobre, Contram ha messo a disposizione i suoi mezzi per il provvisorio ricovero notturno dei tanti sfollati. Poi si è messa a disposizione della Protezione Civile con le modalità e le procedure ad essa assegnate in caso di emergenza. La sua sede è diventata snodo logistico per tutto il territorio e gli automezzi, da quel giorno, stanno ancora facendo la spola dalle località marittime dove si trovano moltissimi sfollati. Belardinelli ci tiene a sottolineare di come tutti i dipendenti abbiano risposto positivamente all'emergenza e di come abbiano quasi raddoppiato i turni di lavoro. Ne approfitta per ringraziarli uno ad uno e conclude con una provocazione che ci lascia riflettere. "Un giorno - ci dice - potrebbe accadere che un'azienda come questa venga acquistata, per esempio, dai francesi. Una società di capitali con sede a Parigi o a Lione avrebbe tutte queste attenzioni e sensibilità verso la popolazione ed il territorio? Non lo so - continua - però tra i criteri e le caratteristiche essenziali, in caso gara io metterei pure un piano particolareggiato per la gestione delle emergenze come lo abbiamo noi."Il nostro viaggio in Contram prosegue incontrando Adriano Compagnucci e Mauro Casali, autisti dell'azienda che fin dal primo momento si sono adoperati per cercare di aiutare la gente terremotata in ogni modo. "Le persone non sapevano dove andare" raccontano "e le abbiamo accompagnate all'Holiday di Porto Sant'Elpidio dove c'era lo smistamento degli sfollati. I primi giorni sono stati veramente difficili. Adesso la situazione si è stabilizzata, la gente si è organizzata, anche se a tutti manca tanto la loro quotidianità: si sentono fuori dal mondo. Noi e i nostri colleghi, per quanto possibile, abbiamo sempre cercato di aiutarli e tranquillizzarli, anche se certo non è facile". Adriano e Mauro raccontano commossi le storie che rimarranno per sempre nella loro mente, dall'anziana di 96 anni portata via dalla fila dopo ore e ore in cui non aveva nè mangiato nè bevuto, alla mamma con due bambini piccoli che non riusciva a svegliare la figlioletta alla fine del lungo viaggio che le aveva portate fino a Tortoreto, fino alla donna che tutte le mattine parte da Porto Recanati dove si trova alloggiata e torna verso Camerino per accudire le sue dodici mucche. Immagini di un piccolo mondo antico che prova, malgrado tutto a resistere.Nel suo piccolo ufficio, davanti a una scrivania sommersa di carte e documenti, il direttore, l'ingegner Massimo Luce, malgrado l'enorme mole di impegni, ci accoglie con straordinaria gentilezza e garbo. E coglie l'occasione per elogiare orgogliosamente quanto fatto negli anni da Contram e che oggi consente di poter gestire un'emergenza senza pari nel corso degli anni. "Da più di vent'anni, riusciamo ad avere utili ad ogni chiusura di bilancio. E riusciamo a fare utili perchè la nostra è una azienda che ha poche persone negli uffici e tante in produzione: abbiamo duecento dipendenti e duecento mezzi. Questo ci consente anche di essere un'azienda a dimensione umana: se fosse più grande perderebbe sicuramente efficienza e contatto umano. In Contram i vertici conoscono per nome tutti i dipendenti. Riusciamo a sentire i problemi della gente e lavoriamo a contatto con loro cercando le soluzioni migliori. In tutto questo gioca a nostro sfavore la grande vastità del territorio che riusciamo a presidiare comunque con tanti depositi sparsi nei punti maggiormente strategici. Contiamo sette depositi grandi e una decina di depositi secondari. In questa situazione di emergenza, devo fare un grosso plauso a tutti gli autisti e al personale degli uffici perchè tutti, anche chi aveva grossi problemi, si sono messi a disposizione e per tutta l'azienda questo è motivo di orgoglio".Il "cuore" di Contram è l'Ufficio Movimento. Qui, sotto la impeccabile guida di Franco Pongetti, Valerio Palazzi, Angelo Paganelli e Valentina Gagliardi, quotidianamente gestiscono orari ed emergenze. Mentre chiediamo qualcosa a Pongetti, ci sentiamo quasi a disagio. Non per la gentilezza con la quale si mette a nostra disposizione, ma perchè ci rendiamo conto di star sottraendo tempo prezioso a una persona che avrà dormito sì e no tre ore a notte nelle ultime settimane. "Dalla scossa del 26 ottobre, anche i nostri pullman erano diventati dei dormitori. A Pievebovigliana, Visso, Fiuminata, San Severino, abbiamo messo a disposizione i mezzi per far riposare la gente. Il giorno dopo è iniziata l'evacuazione degli studenti e abbiamo istituito corse verso Ancona e Roma. Poi ci siamo organizzati per portare gli sfollati verso la costa. Tutto questo fino alla tremenda scossa di domenica mattina. Da lì in poi è stato potenziato il servizio in tutti i paesi con corse per l'evacuazione da Visso, Castelsantangelo, Camerino, Caldarola, Pievebovigliana, Fiastra, Acquacanina, Tolentino. Successivamente, è stato costituito un servizio navetta per riportare le persone verso i loro luoghi di origine. Ad oggi questo servizio è stato raddoppiato con due corse giornaliere che vengono gestite tramite le prenotazioni che vengono fatte la sera prima negli alberghi. Uno sforzo enorme, anche con la riapertura delle corse giornaliere per gli studenti da Ancona e da Ascoli verso Camerino. Tutto questo, mantenendo inalterati i servizi di linea: pur in questa situazione di emergenza, nessuna corsa è stata soppressa. Abbiamo personale che ha rinunciato alle ferie pur di poter dare il proprio contributo e abbiamo provveduto anche ad alcune assunzioni: tutti stanno collaborando con grande spirito di servizio e collaborazione, dimostrando enorme attaccamento alla propria terra e all'azienda". L'ultima tappa del nostro viaggio in Contram ci porta nell'officina. Incontriamo il responsabile Pietro Menghi, anche lui comprensibilmente indaffarato, ma felice di mostrarci i suoi uomini. Fra odore di pneumatici e chiazze di olio sul pavimento, ci racconta di come l'officina Contram in questi giorni sia diventata un punto di riferimento per tutti i mezzi di soccorso che hanno avuto problemi. "Abbiamo aggiustato sette macchine, alcune della protezione civile, altre dei vigili del fuoco, altre dei carabinieri". E i vostri mezzi? "Solo manutenzione ordinaria..." dice Menghi mostrando un sorriso orgoglioso. E come non esserlo di fronte a un lavoro tanto importante per un territorio martoriato dal terremoto?
Prosegue l'iniziativa di solidarietà “Il mare continua ad aiutare la montagna” che vedrà nella giornata di domani, venerdì 18, la preparazione di un pranzo per 650 persone nella mensa di Camerino, dove i pescatori di Civitanova e l'Asso Ittico porteranno in mattinata il pescato che verrà poi cucinato nei locali degli sfollati di Camerino dai volontari della Croce Rossa locale.Dopo i pasti preparati cinque volte ad Arquata del Tronto e a San Severino Marche la scorsa settimana, continua questa opera di vicinanza e solidarietà verso i Comuni che hanno subìto il dramma del terremoto e che si trovano a fronteggiare problemi rilevanti del post sisma.
Un messaggio carico di speranza quello lanciato dal caposquadra Marino Colonna, portavoce del gruppo di Vigili del Fuoco che, dopo una settimana passata a San Severino Marche, ha deciso di salutare gli abitanti della cittadina attraverso un video pubblicato su Facebook e girato da Gianluca Bonifazi."Volevo ringraziarvi perché abbiamo percepito il rispetto e l'ammirazione che voi avete per noi. Vi posso assicurare però - dice il portavoce del gruppo - che anche noi vi abbiamo osservato con la stessa ammirazione e lo stesso rispetto perché abbiamo trovato persone sempre dignitose, sempre tolleranti e sempre molto educate e gentili"."Vi abbiamo osservato - continua - e abbiamo visto che non avete mai perso un colpo. Manteniamo allora la sinergia tra questo stupendo paese e la sua popolazione e i vigili del fuoco e gli abitanti. Mi raccomando rimanete sempre come siete, non perdete la speranza per il futuro e vedrete che le cose andranno nel verso giusto e che insieme riusciremo a ricostruire tutto".
La carovana della solidarietà di don Alfonso Raimo, sacerdote di San Bartolomeo, parrocchia della cittadina di Eboli, realtà campana resa nota dal libro di Carlo Levi, è arrivata a San Severino Marche. Un camion carico di viveri è stato consegnato ai terremotati settempedani.“Torneremo presto” – è stata la promessa di don Alfonso che ha voluto abbracciare il sindaco, Rosa Piermattei, con cui si è intrattenuto per alcuni minuti nella sede provvisoria del Municipio per parlarle anche di quanto vissero i cittadini di Eboli nel 1980, quando il terremoto dell’Irpinia causò morti, feriti e tanta devastazione.Gli ebolitani in pochi giorni hanno messo da parte 25 quintali di alimenti. Si tratta di viveri di ogni genere: pasta, acqua, verdura e frutta offerti dalle famiglie ma anche da alcune aziende agricole campane. Alla raccolta di viveri hanno partecipato anche il sindaco di Eboli e alcuni politici locali.E nelle scorse ore a San Severino Marche, ricevuta dal consigliere comunale Piero Pierandrei, è arrivata anche la donazione di beni di prima necessità da parte dell’associazione di volontariato Misericordia Firenze di cui fa parte la settempedana Emma Rotini, da anni residente nel capoluogo toscano. Questa, come altre donazioni, è stata immagazzinata nel centro stoccaggio allestito dal Comune e da alcune associazioni e gestito dal Cai, il Club Alpino Italiano, e dalla Protezione Civile di San Severino Marche.
Oggi pomeriggio – giovedì 17 novembre – alle ore 14 all’Orto dei pensatori, il cortile delle ex carceri, (ingresso da via Garibaldi, 20) si è svolta la commemorazione pubblica della professoressa Barbara Pojaghi, venuta a mancare lo scorso primo novembre. Oltre alla famiglia, presenti il rettore Francesco Adornato, il sindaco di Macerata Romano Carancini, il prorettore Claudio Ortenzi, la direttrice del Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali Elisabetta Croci Angelini e la professoressa Paola Nicolini, collega e, soprattutto, grande amica della docente scomparsa.Docente di psicologia sociale, Barbara Pojaghi ha sempre svolto un ruolo di rilievo all’interno dell’Ateneo, dove ha fatto il suo ingresso nel 1972 inizialmente come assistente incaricata di psicologia per diventare ricercatrice e, quindi, docente. Tra il 2004 e il 2010 è stata delegata del rettore all’orientamento e al tutorato e, poi, direttrice del Centro di orientamento di Ateneo . Dal 2010 al 2012 è stata preside della Facoltà di Scienze della comunicazione e negli ultimi tempi, era vicedirettrice del Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle relazioni internazionali. E’ stata responsabile di molti progetti di ricerca sulle nuove forme di partecipazione dei giovani alla politica, sulle problematiche di genere, sulla formazione degli adulti alla gestione dei conflitti, sul gruppo come strumento di formazione. Molti nella città di Macerata ne ricordano anche gli anni dell’impegno politico come assessora alla cultura e come presidente del consiglio comunale.
"Sicuramente giovedì 24 novembre sarà approvato al Senato il decreto legge di conversione dei due decreti sul sisma, sia il primo che il secondo: proprio oggi sono stati interrotti i lavori in aula per consentire alla commissione di istruire il decreto affinché arrivi in aula al più presto": lo ha detto stamani a Norcia il presidente del Senato, Piero Grasso. "Ognuno fa la sua parte e questo è importante. Tutto il possibile si sta facendo. Non abbiamo spento i riflettori", ha ribadito Grasso. "Avevo promesso di tornare qui e che non avremmo consentito che si spegnessero i riflettori. Al di là dei riflettori si lavora anche al buio. Il messaggio è che seguiamo questo problema e che l'intero Paese è vicino ai terremotati. La seconda scossa ha enormemente ampliato e complicato il terreno di intervento. Sono qui per dare fiducia. In Senato stiamo lavorando alla conversione in legge del decreto", ha detto Grasso a Rieti visitando la direzione di comando e controllo della Protezione civile."L'intera Nazione si è dimostrata unita e solidale con le popolazioni colpite, ha sofferto con voi e vi sostiene con tutti i mezzi che ha a disposizione. Tutti, qui nelle zone colpite e a Roma, stanno dando il massimo per riportare la normalità dopo la tragedia di agosto". Lo scrive su Facebook il presidente del Senato Pietro Grasso. "Le risorse - aggiunge - ci sono e si sta lavorando anche sul piano legislativo: a giorni sarà approvato in Senato il decreto sul sisma, che comprenderà sia i comuni colpiti dal terremoto di agosto che quelli colpiti dalle forti scosse di ottobre. Ora proseguo verso Norcia, Visso e Camerino"."Il problema è riuscire a far ripartire soprattutto le attività produttive, che sono la ricchezza di queste zone e di questa città. Visso è famosa per i suoi percorsi ambientali, per l'enogastronomia, è importante che al più presto tutto questo riprenda. E c'è la volontà: ho visto gente che ha voglia di riprendere, e di non lasciare il territorio". Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso in visita nelle zone terremotate delle Marche, a Visso e Camerino. A Visso, Grasso è stato accompagnato fin nella zona rossa dal presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e dal sindaco Giuliano Pazzaglini (ANSA).
"E' il momento di rimboccarsi le maniche. Piangersi addosso non serve a niente: personalmente ho scelto di investire sul centro di Macerata e intendo farlo ancora più convintamente adesso": Roberto Buratti, titolare della Brp Eventi, rilancia con forza e non intende lasciarsi piegare da una sequenza sismica che sta rischiando di mettere in ginocchio tante attività."E' chiaro che il terremoto ci sta creando tanti problemi. Molti studenti sono ripartiti, il centro storico langue. Adesso dobbiamo essere bravi noi commercianti a metterci in gioco: tanto dipende da noi. Per quanto mi riguarda, sia come Maracuja che come Le IV Porte, ho deciso di scommettere sul rilancio del centro. Non a caso, per la prossima settimana abbiamo in programma un evento che è destinato a riempire le nostre piazze. Ospite straordinario giovedì 24 novembre sarà infatti Andrea Damante che ha accolto con piacere l'invito a venire a Macerata e sarà prima a cena a Le IV Porte e poi per il dopo cena al Maracuja a disposizione di quanti avranno piacere di farsi una foto e farsi firmare un autografo. La cena sarà esclusivamente a base di prodotti tipici del nostro territorio martoriato dal sisma e una parte dell'incasso sarà devoluta la sera stessa a persone simbolo di questa tragedia. E' un piccolo gesto che però ritengo simbolico e importante. L'idea e l'investimento su questa serata sono tutte della Brp Eventi, ma è chiaro che ci saranno ricadute positive su tutti i locali di Macerata: bisognerebbe cercare di fare squadra e di contribuire tutti, altrimenti da soli rischiamo di non andare da nessuna parte".
Da Mirko Giordani, Fondatore Associazione Blu Lab e promotore di Centrodestra per il NO, riceviamol’associazione che mi onoro di rappresentare, che si riconosce pienamente nei valori di centrodestra, è schierata per il no in occasione del referendum del prossimo quattro dicembre. Il nostro no è tuttavia diverso dal no che finora ha caratterizzato il centrodestra: non ci opponiamo alla riforma costituzionale in quanto “mina la democrazia” o metta l’Italia “a rischio golpe”; al contrario, ci opponiamo alla riforma perché riteniamo che sia una finta. Matteo Renzi è un abile venditore di fumo e fino all’ultimo proverà a convincere l’elettorato di centrodestra con la storia che questa è la riforma da noi tentata per anni: nulla di tutto questo. Anzitutto, il nuovo Senato: nel centrodestra nessuno si sarebbe mai sognato di trasformare l’elezione dei senatori da diretta ad indiretta, anche perché nella nostra riforma ideale ci sarebbe stata l’elezione diretta del Presidente del Consiglio e/o del Presidente della Repubblica. Come può chi voleva eleggere direttamente il Presidente accettare di non eleggere più direttamente i senatori? La riforma che avremmo fatto noi avrebbe previsto due cose: la trasformazione del Senato in un qualcosa di davvero diverso (e nel 2006 il centrodestra lo fece, ma la stessa gente che oggi invoca il cambiamento dieci anni fa invitò a votare no contro quella riforma) oppure la sua definitiva chiusura. Quel che nascerà invece sarà un qualcosa che non è né carne né pesce, con competenze dubbie e fatto da persone non elette direttamente che all’occorrenza saranno spedite in Senato per godere dell’immunità. Inoltre, vogliamo parlare delle Province abolite per finta? Renzi ha cancellato la parola “province” da ogni articolo della Costituzione, peccato che se si legge la riforma si scopre che nelle disposizioni transitorie (art.40, punto 4) è previsto che “Per gli enti di area vasta, tenuto conto anche delle aree montane, fatti salvi i profili ordinamentali generali relativi agli enti di area vasta definiti con legge dello Stato, le ulteriori disposizioni in materia sono adottate con legge regionale.” Cosa sono gli “enti di area vasta”? Sono le province! In pratica sparisce il loro nome dalla Costituzione, ma basterà una legge successiva al referendum per ripristinarle sotto un altro nome, prive del rango di costituzionalità e sottraendole definitivamente anche a qualunque meccanismo elettorale, persino indiretto come quello previsto attualmente. Riforme farlocche e inutili insomma, per giunta con un risparmio irrisorio: la Ragioneria Generale dello Stato quantifica i risparmi non in 500 milioni di euro come dice il Governo (cifra presa ma non si sa dove), bensì in appena 50 milioni il che vuol dire un risparmio di circa un euro ad italiano. Per risparmiare questa cifra non c’era mica bisogno di una riforma che sa di presa in giro: il Governo aveva nominato Carlo Cottarelli commissario alla spending review ed egli aveva individuato possibili risparmi per quasi due miliardi nelle spese ordinarie della Pubblica Amministrazione. Perché Renzi non ha applicato il lavoro di Cottarelli (che nel frattempo è stato costretto alle dimissioni e Renzi ha stracciato tutto il suo lavoro) anziché fare questa finta riforma? La domanda è puramente retorica. C’è solo una cosa da fare il prossimo 4 dicembre per gli elettori di centrodestra, che nella nostra provincia sono storicamente tanti: votare no, no, e ancora no.
Nell’emergenza terremoto c’è un’altra emergenza da gestire. Tra gli sfollati dei comuni colpiti dal sisma circa il 22% sono persone con più di 65 anni e alcuni di loro soffrono di demenza senile.Alzheimer Uniti Italia Onlus si è subito adoperata per cercare di essere vicina a chi dopo il forte terremoto del 24 agosto attivando una linea telefonica a disposizione delle persone con demenza senile. Purtroppo la situazione è peggiorata con le continue scosse che hanno duramente colpito i comuni dell’alto maceratese.Le persone sono state messe dentro le tende e il primo obiettivo dell’associazione è stato quello di portar fuori le persone dalle tendopoli ma è difficile trovare le strutture che siano capace di accoglierli. Le case di cura sono piene perché si sono prese a carico le persone che alloggiavano in strutture ora inagibili e anche gli alberghi sono al completo per il gran numero di sfollati.Non è facile gestire tutto questo. Di fronte alle difficoltà riscontrate la presidente nazionale di Alzheimer Uniti Italia, Manuela Berardinelli, ieri ha lanciato un disperato appello per aiutare queste persone: “C’è bisogno di un finanziamento preciso perché non esiste qualcosa di strutturato e coordinato, così da dare una risposta precisa a questa emergenza da girone dantesco”.https://www.youtube.com/watch?v=zy7JN-9N-e0
Gestire il trauma del terremoto è il titolo della giornata di formazione rivolta agli insegnanti organizzata dall’Asur Marche A.V.3 con il patrocinio del Comune di Macerata e della Regione Marche, tenuta dallo psichiatra Massimo Mari.L’appuntamento è per giovedì (17 novembre), alle ore 17.30, nell’aula magna dell’Istituto Tecnico commerciale Gentili in via Cioci.“E’ un’opportunità – afferma l’assessore alla Scuola Monteverde che interverrà all’incontro - per riflettere e cercare di comprendere il significato e i modi di poter comunicare con i ragazzi”.Prevista anche la presenza del Direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’Asur, Gianni Giuli.
Circa 15 pecore sono state sgozzate da un branco di lupi. È successo nel tardo pomeriggio di ieri, nel comune di Serravalle. Il grave danno subito dall'azienda agraria Alessandri ammonta a circa 45 pecore."Intorno alle 16 di ieri pomeriggio, martedì 15 novembre - mi racconta Giuseppe Alessandri, padre del proprietario dell'azienda Domenico - dopo aver alimentato gli animali, ci siamo allontanati dall'ovile di circa 100 metri. Quando siamo tornati abbiamo trovato il cancello forzato e aperto e le pecore sparite".Gli animali sono stati trovati a circa quattro chilometri di distanza."Abbiamo iniziato a cercare - continua Giuseppe - e abbiamo trovato le pecore, alcune morte, altre gravemente ferite a circa 4 chilometri dall'ovile. Quindici pecore sono ancora disperse".L'ovile sorge nei pressi dell'abitazione e la tragedia sarebbe stata di portata enorme se nei paraggi si fosse trovato qualche essere umano."Abbiamo subito pensato ad un branco di lupi - conclude Giuseppe - e la nostra preoccupazione si è subito rivolta ai bambini che abitano vicino all'ovile. Difficile evitare questo tipo di disgrazia perché, in questo caso, non è stato possibile prevedere il fatto che le pecore, spaventate dall'avvicinarsi del branco, abbiano forzato il cancello e siano fuggite, diventato una preda facile per i lupi"
L'on. Riccardo Nuti, parlamentare ed ex capogruppo del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati, questo pomeriggio ha visitato Tolentino.Accompagnato dal consigliere comunale Gian Mario Mercorelli e da alcuni attivisti, insieme al tecnico comunale Giovanni Francioni, ha girato per la città rendendosi conto personalmente degli enormi danni causati dal sisma. L'on. Nuti, proveniente da Pesaro e diretto a Civitanova per la tappa del 'treNO tour#iodicoNo', ha ascoltato con grande attenzione le problematiche più urgenti che gli sono state esposte, rendendosi disponibile a portarle all'attenzione del Parlamento. A Pesaro il deputato palermitano aveva espresso il suo pensiero sui media: "È giunto il momento di rifiutarsi di andare in tv, sono tutte in mano ai partiti, e basta andare sui giornali. E parlo anche di chi dei nostri è bravo in tv e sui giornali. Non andiamoci più che sono contro di noi perché appartengono ai partiti".
Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa dal capogruppo FI del Consiglio Regionale delle Marche."Questa mattina alle ore 12 al Palazzo dell'Assemblea legislativa delle Marche, il gruppo consiliare FI, con il Capogruppo regionale Jessica Marcozzi e il consigliere regionale Piero Celani, ha tenuto una conferenza stampa sul “no” al referendum e sul sisma che ha colpito le Marche. Con loro i coordinatori provinciali di Ancona, Macerata e Pesaro, Daniele Berardinelli, Alessandro Bettini e Lorena Polidori. Presente anche il Consigliere comunale Ascoli Piceno, già Capogruppo FI, Umberto Trenta. In collegamento telefonico anche l'on. Simone Baldelli che ha annunciato nuove iniziative in favore dei terremotati.L'intervento di Marcozzi: “Nelle Marche abbiamo 122 Comuni coinvolti e seriamente danneggiati dal sisma con migliaia e migliaia di persone sfollate e assistite. A questo il Governo risponde con un’assoluta assenza nel gestire e accelerare le pratiche burocratiche nonostante molti Sindaci chiedano proprio un’accelerazione suffragata dalla situazione emergenziale in cui viviamo. Non ci sono tempi certi sulla ricostruzione, non ci sono provvedimenti propedeutici all’immediata ripresa economico-sociale delle terre e delle popolazioni colpite dai terremoti. Nessun piano di rilancio del turismo e delle attività produttive nei Comuni colpiti. Nulla. Anzi, ingiustizie. Non posso non pensare a città come Fabriano o Recanati, Fermo, Montegranaro, Sant'Elpidio a Mare. Escluse dal cratere. E’ il chiaro segnale di come la politica di centrosinistra sia sempre più distinta e distante dalla gente. Sul referendum FI dice no. Si tratta di una finta riforma che comporta solo un decimo del risparmio spacciato dal premier Renzi, e si ridurrebbero le Regioni a enti amministrativi senza alcun potere decisionale”.L'intervento di Celani: “Sul sisma, che ha colpito territori fatti di persone con un fortissimo senso di appartenenza, servivano degli alloggi stabili per evitare che i territori non si svuotassero. Non è stato fatto e a questo punto il danno è irreparabile. Le ragioni del no al referendum sono tantissime. Ne dico una: riduce fortemente gli spazi di partecipazione democratica dei cittadini. Vengono a mancare i luoghi decisori. I cittadini non potranno più scegliere i suoi rappresentanti politici, non potranno più proporre referendum consultivi o leggi di iniziativa popolare dove la raccolta di firme minima passa da 50 mila a 150 mila. Questa la sintesi per dire no a un referendum invotabile”.L'intervento di Berardinelli: “Tutta Forza Italia è schierata per il no. Lo siamo sia nel merito che per dare un segnale al Governo che sta “sgovernando” la Nazione. Si tratta di una riforma pasticciata che invece di risolverli, complica tutti i problemi degli Italiani”.L'intervento di Polidori: “Oggi qui è rappresentata tutta Forza Italia Marche. Sul referendum non dimentichiamoci che chi lo propone è un Governo non legittimato dal Paese. Si va a ledere la democrazia, si introduce una clausola di prepotenza che usurperebbe alle Regioni poteri decisionali. Ma quali risparmi? Avremo un Senato part-time con tutti i costi che ne derivano, con senatori non sempre presenti a Roma per gli incarichi locali e non scelti dagli elettori. Sul sisma siamo il territorio (il Maceratese) maggiormente colpito con danni enormi. Invito tutte le istituzioni alla migliore gestione possibile del post sisma. Per rispetto di chi ha subito il dramma, Forza Italia, pur essendo per il No al referendum, non effettuerà propaganda. Come coordinatrice provinciale sono estranea a iniziative che vanno nel senso opposto”.L'intervento di Bettini: “Che con questa riforma si accelererà l'iter legislativo è una grossa menzogna. Basti ricordare che siamo il Paese al mondo con più leggi”.L'intervento di Trenta: “Per il post sisma presento un progetto che si chiama M.u.l.a. , acronimo di Marche-Umbria-Lazio-Abruzzo. Progetto che tende ad unificare le normative e gli interventi strutturali per finanziare la ricostruzione attraverso una proposta-motore economico e etico che attraverso marchi propri metta in relazione le attività produttive che sono alla base della rinascita economica delle zone montane AAA e quindi una ricostruzione che parta dal lavoro. Al progetto devono dare linfa vitale gli apicali politici, Presidenti in carica, e tutte le attività produttive che lavoreranno in armonia, mettendo insieme le risorse derivanti dai marchi propri con tutte le sigle rappresentative del tessuto sociale ed economico, sotto il coordinamento della politica”. In collegamento telefonico anche il vicepresidente della Camera dei Deputati – Fi, Simone Baldelli: “La Camera ha approvato all'unanimità una mia risoluzione per destinare il risparmio annuale della Camera stessa, pari a 47 milioni di euro, ai terremotati. Ho già presentato emendamenti con cui chiedo che anche e almeno un miliardo del miliardo e 900 milioni del fondo infrastrutturale venga destinato ai terremotati”.
L'avvocato Marco Romagnoli, già assessore e oggi consigliere comunale a Tolentino, negli ultimi giorni ha più volte manifestato la sua preoccupazione per quanto riguarda, in particolare, la sospensione delle cause civili e penali qualora Macerata sia inserita nel cratere sismico.Quali sono le sue preoccupazioni? Quando ci sono momenti del genere è oggettivamente difficile coordinare ed armonizzare la miriade di provvedimenti da prendere. E' abbastanza frequente che ci si accorga di qualche falla solo in un secondo tempo e che poi vi si metta mano.Tutti gli aspetti non chiari del decreto sisma verranno sicuramente perfezionati in sede di conversione in legge, ma visto il disorientamento che tutti i cittadini hanno in questo momento sarebbe bene che le istituzioni diano immediate risposte anche di prospettiva. Il tema del giorno, per esempio, è stato se dover o no pagare la scadenza IVA, visto che il decreto del Governo dell'11 novembre lo prevede mentre non è ancora stata resa ufficiale la lista dei comuni inserita nel cd. cratere. Altro aspetto che mi viene in mente è quello di dover armonizzare le scadenze del decreto per il sisma del 24 agosto con quello relativo al sisma dell'ottobre, ovviamente occorre una dilazione maggiore. Tra gli interrogativi maggiori vi è poi quelli che derivano dall'inserimento di Macerata nel novero dei comuni. Da un punto di vista formale, ove non si introduca a livello centrale una spefica proprio per Macerata, questo comporterebbe che in Tribunale pressochè tutte le attività sarebbero sospese sino al maggio 2017 se non oltre. Mi pare di poter dire che questa necessità non vi è, Macerata per fortuna non ha subito le stesse conseguenze che furono provocate dal sisma alla città di L'Aquila. E' bene che il problema venga messo sul tavolo immediatamente per dare certezza ad operatori del diritto ed ai propri clienti. La mia convinzione spassionata è che il territorio non abbia bisogno di un provvedimento così pesante in tema di gestione della giustizia.Resta fermo il punto che, comunque, per i vostri clienti che risiedono nei Comuni del cratere, la sospensione sarebbe comunque applicabile. Quali sono le differenze? Certo, ecco perchè affermo che il provvedimento di cui soprta sarebbe abnorme. Occorre che si prevedano, anche in presenza di Macerata all'interno del cratere, delle possibilità per legali e/o parti processuali residenti nei comuni danneggiati dal sisma di poter fruire di rinvii e sospensioni. Andare oltre sarebbe ingiusto ed ovviamente foriero di ulteriori danni economici. Si pensi, ad esempio, ad una parte in causa contro una compagnia di assicurazione o di un soggetto con sede in altra pare di Italia in giudizio da anni per ottenere un risarcimento del danno.Che tipo di ripercussioni può avere sulla vostra attività un fermo così lungo? Anche perchè, a questo punto, prima del prossimo settembre non se ne riparlerebbe... Spero vivamente che questo blocco delle attività non si concretizzerà. In caso contrario la situazione per moltissimi legali diverebbe assai dura da affrontare. Già si faceva enorme fatica a riscuotere a causa della congiuntura economica, il blocco diverrebbe fatale. A prescindere dalla sospensione o no delle attività giudiziarie anche gli avvocati del territorio debbono essere inseriti tra i soggetti fruitori dei benefici di cui all'art. 24 del decreto dell'ottobre scorso che prevede "Interventi a favore delle micro, piccole e medie imprese nelle zone colpite dagli eventi sismici". Nel novero andrebbero incluse tutte le partite iva ed i commercianti. Occorre rendersi conto che nella nostra provincia al momento la situazione è realmente drammatica. Per noi lo diverrebbe ancor di più in caso di applicazione letterale del disposto del decreto come sopra ho spiegato. Confido anche in un ulteriore sollecito e deciso intervento del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Macerata. Altrimenti ci troveremo dinanzi ad una sorta di selezione naturale della specie ove si reggerano in piedi solo i grandi studi legali, con la riduzione sul lastico degli altri con particolare riferimento ai professionisti più giovani.Da avvocato, ha anche più volte puntato il dito sull'improvviso rincaro del costo degli affitti e sulla carenza di alloggi. Quali soluzioni consiglierebbe? Più che da avvocato l'ho fatto da cittadino. Siamo nella piena emergenza, non possiamo perder tempo nel pensare ad istituire osservatori o altre strutture del genere. Occorre procedere immediatamente alla requisizione della case sfitte per cederle in affitto a chi casa più non ha, ovviamente destinando ai proprietari un compenso per la locazione che sia in linea con i prezzi di mercato prima del sisma.
Un gruppo di una sessantina di croati sarà a Macerata il 18 e 19 novembre per visitare agriturismi e aziende agricole del territorio. Sono membri dell’associazione Agroturizam Konavle (agriturismi di Konavle, zona rurale presso Dubrovnik) che quest’anno hanno scelto le Marche per il loro tradizionale viaggio di studio. La scelta è caduta su Macerata grazie al progetto europeo Wellfood a cui l’associazione ha aderito insieme alla Camera di commercio di macerata e alla Regione di Dubrovnik.Partecipa a questo progetto un giovane maceratese, Paolo Roganti che ha soggiornato per due mesi in Konavle per aiutare l’associazione e i suoi membri a promuovere la propria attività sul web. “Nonostante il terremoto – spiega Roganti – l’associazione ha scelto di non rimandare il viaggio e di partire comunque. Il gruppo di croati farà degustazioni e visiterà le aziende colpite dal terremoto sia in modo diretto che indiretto con l’intento in questo modo di dare anche un piccolo sostegno”.“La nostra associazione –spiega Ivo Mujo, segretario dell’associazione Agroturizam Konavle – promuove il turismo rurale e solidale. Ogni anno organizziamo un viaggio per imparare e per capire come lavorano gli agriturismi di altri Paesi e questo è un momento di aggregazione e di scoperta molto importante per i nostri soci, piccoli imprenditori del turismo e dell’agricoltura”.
Grazie all’encomiabile, costante ed indispensabile lavoro della Protezione Civile, moltissimi cittadini marchigiani colpiti dal sisma, hanno ricevuto un’adeguata accoglienza nelle strutture ricettive della riviera marchigiana che hanno dato disponibilità, tra cui molti hotel, camping e centri vacanze.Purtroppo il centro turistico Verde Mare, la più grande struttura ricettiva della riviera, che avrebbe la capacità di accogliere più di 2.500 sfollati, non può offrire la necessaria ed auspicata ospitalità in quanto sono stati recentemente apposti i sigilli su richiesta della procura di Fermo per un’ipotesi di reato tutta ancora da dimostrare.Il GIP competente, sulla base del parere negativo della Procura del Tribunale di Fermo ha sorprendentemente rigettato l’istanza di riapertura eccezionale del camping, presentata dai legali del neo costituito Comitato “Salviamo il Verde Mare” a cui hanno aderito più di 200 persone tra campeggiatori e simpatizzanti della storica struttura. La motivazione risiede nel fatto che “in tema di reati edilizi, la facoltà dell’uso residenziale privato di un manufatto sottoposto a sequestro preventivo cosiddetto impeditivo è incompatibile con le finalità della misura cautelare”.“Molti degli aderenti del Comitato risiedono in comuni gravemente colpiti dal terremoto, come Tolentino, Belforte del Chienti, Sarnano, ecc.” sottolinea il Presidente del Comitato Riccio Fulvio. “per questo il Comitato, nel pieno rispetto dell’indagine in corso, ha presentato un’istanza alla Procura di Fermo per permettere alle persone residenti nei comuni colpiti dal terremoto, proprietarie di roulotte all’interno del Verde Mare, di usufruire eccezionalmente delle loro proprietà o delle strutture analoghe messe a disposizione in modo straordinario e gratuito da parte del Verde Mare. Non avrei mai pensato che di fronte ad una tragedia simile che ha così terribilmente e profondamente colpito il territorio fermano, maceratese ed ascolano, si arrivasse al rigetto della nostra istanza. Tutti i membri del Consiglio Direttivo e gli aderenti del Comitato che rappresento, sono rimasti sconcertati nel prendere atto che, per cavilli giudiziari, persone stremate dai disagi e dalla continua paura, non possano usufruire, in via del tutto eccezionale e per drammatiche esigenti contingenti, delle loro roulotte. Ci aspettavamo tutti noi maggiore sensibilità da parte della magistratura.”Peraltro molte di queste persone sono già costrette ad essere accolte in altre strutture ricettive della riviera “rubando” il posto ad altri. Come si suol dire oltre al danno, la beffa. Tra coloro che hanno richiesto di essere accolti nel Verde Mare ci sono bambini, anziani, persone portatrici di handicap, che invece di potersi provvisoriamente trasferire, a causa del terremoto, nella struttura ricettiva e nelle loro roulotte, saranno costretti a subire ancora i disagi del sisma.Conclude il Presidente del Comitato: “Spero ed auspico un rapido intervento del Governo, della Regione Marche e del Comune di Fermo, per sbloccare questa situazione surreale e paradossale. Pur rispettando l’operato della magistratura, mi rimane difficile comprendere come, in una situazione tanto drammatica, si possano negare, per un’ipotesi di reato tutta da dimostrare, necessità inderogabili come garantire un tetto ed un pasto caldo a coloro che, per via degli eventi sismici, hanno perso tutto.”
Alle 13 di oggi è stata superata la quota di 100mila interventi effettuati dai vigili del fuoco per il terremoto che ha colpito il Centro Italia, con una media di oltre 1.200 interventi al giorno. Sono 59.400 i sopralluoghi e le verifiche fatti dai tecnici del Corpo sulle strutture, 1.380 gli interventi di copertura di tetti danneggiati e 364 le opere provvisionali di puntellamento. Dai dati forniti dal Centro operativo nazionale, risultano operare ancora nel cratere 1.322 vigili del fuoco, con 637 mezzi di soccorso, tra cui 4 elicotteri. L'opera dei vigili del fuoco continua a concentrarsi sull'assistenza alla popolazione, con 24.700 operazioni svolte finora per il recupero di beni dalle abitazioni lesionate e dalle attività commerciali. (Ansa)
Da ieri 783 km di strade marchigiane sono gestite dall'Anas. Con un anticipo di venti giorni, rispetto agli accordi sottoscritti lo scorso 5 e 6 ottobre, tra Regione, Azienda e Province marchigiane, l'Anas provvederà alla manutenzione delle arterie stradali trasferite:o 531 km di ex strade statali, in precedenza curate dalle Province, ora assegnate all'Anas, e 252 km di altre ex strade statali che non ritornano all'Azienda, ma che l'Anas gestirà per conto della Regione e delle Province."L'anticipo di venti giorni dell'operatività della convezione è dovuto alla sollecita conclusione delle fase istruttoria da parte dei tecnici del Compartimento Anas Marche e della Regione, che ringrazio per l'impegno profuso - commenta la vice presidente e assessore alla Viabilità Anna Casini -. Avviare una convenzione di questa portata dopo 40 giorni, rispetto ai 60 previsti, significa poter programmare per tempo, tutti gli interventi necessari in vista della stagione invernale". (Ansa)
Estetica e benessere in oncologia: quale evoluzione per le estetiste? Proprio per contribuire a dare delle risposte a questi interrogativi, nella consapevolezza che oggi è sempre piu’ importante il ruolo dell’estetica in ambito sociale, intesa come branca dell’estetica professionale che vede il suo campo di azione, rimanendo nelle proprie competenze, in ambito sociale e medico, Confartigianato Imprese Macerata Benessere ha organizzato un seminario formativo lo scorso lunedi 14 novembre presso l’ Auditorium della propria sede di Macerata in via Pesaro.L’evento, al quale hanno partecipato oltre 60 estetiste, è stata un’occasione per informare gli operatori del settore in merito all’evoluzione dell’ importante ruolo di collaborazione con l’ambito medico nel trattamento delle persone in terapia oncologica, ed a riflettere al contempo sull’importanza del ruolo sociale dell’estetista.Presenti in qualità di relatori sono stati Rosetta Buldorini, Presidente Provinciale Confartigianato Estetica, la dott.ssa Carolina Redaelli, medico estetico e Presidente APEO, Associazione Professionale di Estetica Oncologica, che ha illustrato come effettuare trattamenti di benessere e di bellezza su persone in terapia oncologica in modo efficace, etico e sinergico coi protocolli medici, e la dott.ssa Emanuela Romagnoli, medico dell’Unità Operativa Oncologica dell’ Ospedale Civile di Macerata, che ha approfondito gli aspetti di complessità del paziente oncologico attraverso l’analisi psicologica e clinica dell’impatto dei trattamenti di interesse per l’ambito estetico. A coordinare l’evento è stata Eleonora D’Angelantonio, Responsabile Benessere Confartigianato Imprese Macerata.< L’estetista stabilisce con la persona alla quale effettua trattamenti di bellezza e benessere un rapporto di fiducia ed empatia di estrema importanza a livello psicologico ed umano – ha detto la Presidente Provinciale delle Estetiste di Confartigianato Imprese Macerata Rosetta Buldorini – <Per questi motivi Confartigianato si sta confrontando a livello nazionale con le istituzioni al fine di istituire la figura dell’estetista sociale, ovvero una specializzazione della professione estetica con accesso consentito solo ad estetiste qualificate, volta ad effettuare trattamenti di benessere e bellezza su soggetti deboli ed in condizioni di fragilità, sia con finalità estetiche che di miglioramento della qualità della vita, tra cui le persone in terapia oncologica. Un’estetista preparata non solo in ambito tecnico-scientifico, ma anche in quello sociale, psicologico ed umano>.< Le estetiste hanno un ruolo fondamentale nel benessere delle persone in terapia oncologica – ha detto la dott.ssa Carolina Redaelli di Apeo – < L’Associazione nasce nel 2013 all’interno dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano presso lo Spazio Benessere per offrire una migliore qualità di vita ai pazienti oncologici, offrendo alle estetiste le conoscenze teoriche e pratiche necessarie per effettuare trattamenti di benessere e di bellezza su persone in terapia. Un percorso importante che illustra come adattare metodi,manualità e strumenti dei trattamenti di bellezza e benessere alle condizioni particolari di un paziente oncologico. Le competenze acquisite durante il corso permettono di alleviare gli effetti dolorosi e invalidanti e contrastare gli inestetismi che toccano anche la sfera sociale e psicologica del paziente per migliorare la qualità di vita della persona>.< E’ necessario un approccio nuovo alla malattia – ha spiegato nel corso del suo intervento la dott.ssa Romagnoli – che rivolga attenzione alla cura della persona nella sua dimensione olistica, fatta di corpo, mente e spirito, ed a questo proposito la collaborazione dell’estetista è importante. L’alterazione dell’immagine corporea è poi uno dei fattori che interagisce maggiormente in senso negativo con la qualità della vita dei pazienti oncologici: prioritario diventa quindi il controllo dermo – cosmetologico dei segni e sintomi cutanei che il paziente oncologico subisce dai trattamenti che gli salvano la vita>.
A me quello che fa più impressione di quanto sta avvenendo con il terremoto sono i rumori. Per esempio del crollo sordo e cupo del capanno davanti casa che usavo come ripostiglio. Oppure quello forte e acuto delle tegole che cadevano sulla veranda, dal tetto sovrastante. Ma più di tutti, mi rimbomba negli orecchi quello degli scarponi dei Vigili del Fuoco. È un toc toc cadenzato ed ininterrotto.Risuona forte, nel silenzio surreale dei paesi fantasma che ho visitato, assieme al suono acciottolante dei pezzi di tegole che, quegli scarponi scansano davanti ai loro passi. Forte e deciso, quando camminano sui detriti sassosi che schiacciano e, andando avanti, riducono in poltiglia. Sono passi pesanti di una via crucis che parte dalla piazzetta di una valle ancora vivibile, ancorché in tende o container e si inerpica, dritto per dritto, su cocuzzoli spettrali, ormai ridotti in cumuli di pietre dove pure le croci delle chiese, in un immaginario calvario, sono rovinate a terra, dalle loro sommità ove l'uomo le aveva amorevolmente piazzate. E lì giacciono abbandonate, alla mercé di un vento freddo e sacrilego che le percuote in un vortice di fogliame e breccia. Li indossano, questi scarponi, uomini speciali che mai smetterò di ringraziare anche a nome dei tanti concittadini, che la sventura del terremoto, ha unito. Ieri mattina ho sentito il dovere di farlo di persona a Visso, al sottosegretario, presso il Ministero degli Interni Giampiero Bocci, un caro e vecchio amico. L'ho fatto anche a nome di tutto il mondo dell'informazione, per sottolineare e metterlo al corrente della disponibilità, la pazienza, e la squisita cortesia che tutti i Vigili del Fuoco, ma in particolare i funzionari di Macerata, mettono quotidianamente a nostra disposizione. Poi sono tornato alla via crucis degli scarponi che camminavano le strade di Ussita. Stavolta per documentare un sopralluogo finalizzato ad effettuare un eventuale, possibile trasloco.Succede, che sin dal mattino presto, la richiedente si mette in fila davanti al gabbiotto dei Vigili del Fuoco, poi procede alla formale richiesta e, giunto il suo turno viene accompagnata (una volta indossato l'elmetto protettivo), da due agenti in piena zona rossa. In questo caso si trattava di una madre con suo figlio. Di mezza età lei, molto giovane lui. Chiediamo ai vigili, ma soprattutto ai due interessati il permesso di poter documentare. Il villino è a due passi dalla piazzetta, in località Pieve. Proprio nella parte di sopra è venuto giù tutto. La chiesa ha un buco enorme sulla facciata principale. Per accedere al villino occorre fare un centinaio di metri di salita. Si entra in un piccolo giardino recintato da noccioli. C'è pure un agrifoglio. Sul vialetto due alti pini incorniciano il panettone del monte Bove appena innevato. Un panorama mozzafiato adesso, figuriamoci con dappertutto il bianco della neve invernale o col tramonto in arancione di mezza estate. Per terra, solitaria, una margherita dal gambo incerto prova a resistere al vento freddo dell'inverno che soffia infido. Dentro il garage hanno ammassato già degli oggetti. Un alpenstock è uno zaino appesi alla parete attirano la mia attenzione. Fabrizio ed Alessandro sono i Vigili del Fuoco di Livorno incaricati per l'operazione. Fanno una breve riunione con tutti per stabilire le modalità: prima andranno da soli al primo e poi al secondo piano, quindi, a seconda delle condizioni che troveranno, si potrà eventualmente procedere al recupero degli oggetti. I militari salgono ai piani e dopo qualche minuto tornano al piano terra. Fabrizio dice che al primo piano il pavimento presenta rilievi e avvallamenti. Può salire una sola persona ed in tutta fretta recuperare il possibile. Al secondo piano invece non può salire nessuno. Il pavimento è completamente distaccato dalle pareti laterali e c'è pericolo che crolli tutto. Sale la signora assieme a Fabrizio. Noi aspettiamo tutti di sotto. La signora riempie ad ogni viaggio tre o quattro sporte di plastica. Suo figlio ha steso dei lenzuoli per terra per raccogliere ogni cosa. Lampade, vasi, qualche quadro. Oggetti di una quotidianità domestica che adesso mi sembra di non rispettare con la mia curiosità. Mi sento fuori posto e mi viene naturale voltarmi dall'altra parte e mettermi a discutere del più e del meno con l'altro Vigile del Fuoco. Una casa distrutta comporta pure una privacy, una intimità - per quanto domestica - violata. I Vigili del Fuoco ci sono abituati e sanno come comportasi, io non ne sono in grado. I lenzuoli si chiudono con dei nodi alle estremità. Diventano sacchi che vengono caricati in macchina. Uno, due viaggi, poi la porta del garage si chiude come un sipario nel suo ultimo spettacolo. La processione di elmetti variopinti riprende la via del ritorno. Nel silenzio del crepuscolo si distingue solo il rumore degli scarponi che scansano pezzi di coppi e spaccano pietruzze bianche riducendole in polvere.