Filippo Spalletta è il nuovo presidente della Maceratese. Dopo quasi sette ore passate davanti al notaio Claudio Alessandrini Calisti, l’imprenditore italo svizzero ha sottoscritto l'accordo per rilevare il novantacinque per cento delle quote della Maceratese. Finisce dunque l’era di Maria Francesca Tardella, la prima presidente donna del sodalizio biancorosso, costellata di successi.Le schermaglie degli ultimi giorni avevano fatto temere il peggio per il buon esito della trattativa. Questa mattina alle ore 10,30 Maria Francesca Tardella insieme a Gianni Piangiarelli e agli avvocati Giancarlo e Massimo Nascimbeni si sono incontrati con Filippo Spalletta e l’avvocato Andrea Bargagna. Il notaio Claudio Alessandrini Calisti ha stipulato un atto preliminare con la previsione della stesura del definitivo per martedì 22 novembre. Sono stati definiti una volta di più tutti gli aspetti in discussione, c’è una penale per il caso di rifiuto di firmare l’atto definitivo entro il termine prestabilito. L’imprenditore di origini siciliane, impegnato nel settore del legno, titolare della Defoirs Ag con sede in Svizzera ma con filiali in Bosnia, avrà ora il compito di rinforzare la squadra per raggiungere la salvezza nel campionato di Lega Pro.“Abbiamo definito il tutto, abbiamo chiuso. Meno male” dice Filippo Spalletta comprensibilmente soddisfatto.E’ giusto dire che Filippo Spalletta è il nuovo presidente della Maceratese?“Abbiamo firmato il preliminare davanti al notaio, siamo d’accordo su tutto, ci sono delle penali. Il passaggio definitivo ci sarà il 22 novembre. Se volete aspettare un'altra settimana, fate voi. Adesso si può cominciare a lavorare”.La sede della Maceratese è stata già individuata?“Per il momento resta dove è. Stiamo aspettando l’ok perché c’è stato qualche problema in seguito al terremoto”.L’obiettivo della nuova proprietà è la salvezza.“Al duecento per cento. Noi puntiamo assolutamente alla salvezza. Dovremo fare punti. Penso che la decisione presa oggi davanti al notaio porterà serenità anche all’interno della squadra”.
Al via da oggi fino a venerdì 20 novembre il contest per disegnare il logo dell'Associazione IoNonCrollo. Tutti possono partecipare alla ricostruzione del nostro futuro! Questo è un primo passo: disegnare il logo che rappresenterà l'associazione. L'autore del logo scelto vincerà una T-Shirt di IoNonCrollo!Regolamento: Il logo dovrà interpretare lo scopo e le finalità dell’Associazione, fondata dai ragazzi di Camerino a seguito del sisma dell’ottobre 2016 per supportare e sostenere le popolazioni terremotate dell’Alto Maceratese e partecipare alla ricostruzione fisica, economica, sociale e culturale di queste terre. Il logo dovrà preferibilmente contenere un riferimento alla città di Camerino (ad esempio il profilo della città o un monumento rappresentativo…). Ma non ci sono limiti alla fantasia: ogni idea originale e creativa è bene accetta. C’è tempo fino a venerdì 18 novembre alle ore 20:00. Gli elaborati dovranno essere inviati via email all’indirizzo web.iononcrollo@gmail.com con oggetto “Contest Logo IoNonCrollo”. Il logo dovrà essere inviato in formato elettronico usando una risoluzione adeguata. Il logo vincitore sarà scelto dal Direttivo dell’Associazione IoNonCrollo e sarà comunicato attraverso i canali social e il sito web www.iononcrollo.org entro domenica 20 novembre. Inviando i loghi per il contest gli autori si impegnano a cedere gli stessi in uso gratuito nelle forme e nei modi che l’Associazione riterrà più opportuni.
Sarebbero 46 i comuni maceratesi inseriti nel cratere del terremoto: restano fuori undici comuni della fascia costiera, mentre entrano città come Macerata, Tolentino, San Severino e Camerino. Sono queste le disposizioni della nuova geografia del cratere sismico disegnato dal commissario straordinario Vasco Errani nella relazione tecnica che accompagna il decreto per la ricostruzione post terremoto. L’elenco sarà ufficializzato in giornata (ma potrebbe slittare a mercoledì): la bozza conferma quanto assicurato nei giorni scorsi dallo stesso Errani, che ha sostanzialmente raddoppiato il cratere disegnato dopo la scossa del 24 agosto. Il decreto originario, infatti, prevedeva sessanta comuni, quindici dei quali nel Maceratese.Questi i 31 comuni aggiunti da Errani: Apiro, Belforte, Caldarola, Camerino, Camporotondo, Castelraimondo, Cingoli, Colmurano, Corridonia, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Loro Piceno, Macerata, Matelica, Mogliano, Monte San Martino, Montecavallo, Muccia, Petriolo, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Ripe San Ginesio, San Severino, Sefro, Serrapetrona, Serravalle, Tolentino, Treia, Urbisaglia. Nel cratere iniziale figuravano: Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Gualdo, Penna San Giovanni, Pievebovigliana, Pieve Torina, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Ussita, Visso.Restano fuori soltanto Appignano, Civitanova, Montecassiano, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Monte San Giusto, Morrovalle, Potenza Picena, Porto Recanati, Recanati.Un discorso a parte merita Macerata per la quale Errani precisa che «le misure di sostegno al reddito dei lavoratori e quelle in materia fiscale saranno riconosciute soltanto a soggetti effettivamente danneggiati, che comprovino il danno subito». Questo perché – spiega il commissario – i danni di Macerata (ma anche di Teramo, Rieti, Ascoli e Spoleto) sono di «portata minima rispetto al numero della popolazione e risulta che sostanzialmente il tessuto economico-sociale è rimasto inalterato». Nei comuni del cratere sarà concentrato il grosso dei finanziamenti per la ricostruzione e qui verranno applicate le norme introdotte dal decreto.Il decreto prevede poi fondi per 1,1 miliardi di euro, da spalmare nei prossimi sei anni. Il provvedimento rafforza i poteri dei sindaci, i quali potranno portare avanti in tempi celeri le opere di messa in sicurezza. I Comuni, poi, potranno sfondare i tetti di spesa per il personale, assumendo fino a 350 persone a tempo determinato. Sul fronte scuole, i presidi potranno derogare al numero minimo e massimo di alunni per classe. Per quanto riguarda le case, nel cratere saranno risarciti al 100% i danni ad attività produttive, prime e seconde case. Fuori dal primo cerchio, il 100% resta per le attività produttive, le prime case e le seconde abitazioni nei centri storici, mentre per il resto delle seconde case la copertura è al 50%. Previsto il prestito d’onore per il riavvio delle attività produttive, cassa integrazione in deroga per i lavoratori delle attività produttive coinvolte e rinvio di imposte e tasse.
Venerdì architetti, ingegneri, geometri e geologi si sono incontrati a Tolentino al bar Pistacchi per un confronto sulla ripresa e sulla ricostruzione post terremoto. Dall'iniziativa, partita dall'architetto tolentinate Alessia Scarpeccio, è nata subito una proposta importante, sicuramente utile per chi è ancora alla ricerca di una casa dopo essere stato costretto a lasciare quella dove viveva a causa del sisma."Abbiamo organizzato insieme ad altri colleghi una rete di proprietari di immobili agibili ed agenzie immobiliari sia sulla costa che nell'entroterra" spiega Alessia Scarpeccio "che hanno disponibilità di appartamenti in affitto! Chi fosse interessato può inviare una mail a: casapertutti2016@gmail.com, specificando Comune di residenza, dove si cerca l'immobile e particolari esigenze! Ovviamente l'attività da parte nostra è completamente gratuita. Possono inviarci le proprie disponibilità anche agenzie e privati che ancora non sono in rete! Sarà nostra cura inviare le numerose richieste arrivate. Speriamo di essere utili in questo momento! casapertutti2016@gmail.com
Domani mattina Maria Francesca Tardella e Filippo Spalletta, accompagnati dai rispettivi avvocati, si sono dati appuntamento davanti al notaio per formalizzare il passaggio di proprietà della S.S. Maceratese srl. Dopo il compromesso sottoscritto da ambo le parti il 28 ottobre scorso però molto è cambiato. Il botta e risposta degli ultimi giorni a suon di comunicati e conferenze stampa non lascia presagire nulla di buono.“Devono essere rispettati gli impegni presi – ha ribadito l’altra sera la presidente Maria Francesca Tardella – Diversamente la controparte dovrà versare delle penali”. Il numero uno del sodalizio biancorosso prima del match ha spiegato che la ragione del contendere è la fideiussione. Se Spalletta non presenterà le dovute garanzie davanti al notaio, non se ne farà niente.L’imprenditore italo svizzero Filippo Spalletta ed il suo fido, l’avvocato Andrea Bargagna, ha assistito alla partita fra la Maceratese ed il Parma. E tra il primo e il secondo tempo ha scambiato anche qualche battuta con la Tardella.Maria Francesca Tardella avrebbe già fatto girare voce nel suo entourage che è pronta a riprendere in mano le redini della Maceratese e a portarla avanti. Incoraggiata anche dalla bella prestazione offerta contro il Parma. Il cambio di modulo più volte sollecitato dalla presidente e messo in atto da Federico Giunti contro gli emiliani ha ridato vigore al morale ed alla classifica.
Da sommelier ed esperto in gourmet a maratoneta. E’ l’avvincente impresa del maceratese Mirko Salvatori che è riuscito ad arrivare alla fine della mitica maratona di New York in quattro ore e 39 minuti. Un risultato impressionante se si considera che su un totale di 90.000 partecipanti si è classificato 28.000 esimo.Lui e sua moglie Nadia gli unici maceratesi che hanno preso parte alla maratona più partecipata e difficile del mondo. Già arrivare al traguardo entro le 5 ore sarebbe stato un risultato importante ma piazzarsi nei primi 30.000 ha del prodigioso: “In proporzione – ci dice emozionato Mirko – se avessimo gareggiato in dieci mi sarei classificato terzo”.Insomma si direbbe una performance da appassionati, da atleti che hanno consumato le suole delle scarpette sull’asfalto, “macché – si schermisce Mirko – io sono un sommelier, fino a gennaio di quest’anno la maratona non sapevo neppure cosa fosse e, soprattutto, ero uno di quelli che prendeva l’automobile anche per fare 500 metri.”Ci confessa che tutto è nato nell’ambito di un master motivazionale. Il suo mental coach gli ha chiesto di porsi un obiettivo ambizioso e perseguirlo con determinazione, così ha puntato subito in alto scegliendo la Maratona di New York e dall’inizio di quest’anno ha iniziato ad allenarsi con costanza e dedizione.All’inizio camminate e camminate veloci, cura nell’alimentazione poi corse a coprire progressivamente distanze sempre più lunghe. Un sacrificio che l’ha ripagato in pieno: “E’ stata un’emozione fortissima – ci dice Mirko – quando ho tagliato il traguardo mi sono messo a piangere. Sono stati giorni incredibili, nell’aria si respirava tutta la tensione per le elezioni presidenziali, io alloggiavo proprio allo Sheraton Hotel non troppo distante dal Trump Tower, c’erano giornalisti dappertutto. Poi New York con la sua frenesia e le sue contraddizioni, senti che tutto è possibile. Nella hall ho incontrato pure Ambrosini, l’ex centrocampista del Milan”.L’altra sera era in corso il Consiglio comunale, il Sindaco Carancini lo ha chiamato e tutti i Consiglieri si sono congratulati con lui. “La mia storia è la riprova che se hai un obiettivo chiaro in testa e ci metti determinazione puoi fare cose impensabili, ma devi esserne convinto veramente”. Come dargli torto, al momento ha ragione lui, Mirko Salvatori, il sommelier che ha creduto di essere un maratoneta e ce l’ha fatta.
Il Santuario del SS. Crocifisso, uno dei luoghi sacri più cari ai treiesi e non solo, autentico punto di riferimento della spiritualità francescana, è una delle “vittime” più illustri degli eventi sismici iniziati la scorsa estate.Fin dalle prime scosse del 24 agosto l’intera struttura ha subìto danni tanto gravi da renderlo inagibile; parziale distacco della facciata, gravi lesioni alla cupola (la grande fessurazione ad X, visibile sia all’interno che dall’esterno, è uno dei segni più tangibili della gravità delle lesioni), danneggiamento del campanile, crollo degli intonaci. Le scosse del 30 ottobre hanno poi aggravato ulteriormente la situazione.Un elenco interminabile di ferite, che suscitano una tristezza infinita nell’animo dei tanti amici del Santuario.Dopo i primissimi interventi di messa in sicurezza, sono già iniziati alcuni lavori; il primo ad essere coinvolto è il campanile del Santuario con un intervento di ingabbiamento con orditura metallica del cono di copertura del campanile, per evitare il pericolo di crollo della cuspide e della croce sovrastante.Le parole di padre Luciano Genga testimoniano tutta la drammaticità della situazione e quanto sia preziosa la collaborazione di tutti per far tornare a rivivere il Santuario.“Desidero ringraziare, prima di ogni altra cosa, il Sindaco e l’Amministrazione comunale di Treia per l’immediato interessamento per la messa in sicurezza ed il recupero della struttura e per la fornitura della tensostruttura, oggi posizionata nell’orto del Santuario, in cui vengono officiate le funzioni religiose. Un ringraziamento va anche a tutti coloro che hanno dato una mano dal punto di vista logistico, in questi circa tre mesi, per mantenere l’ordinaria vita del Santuario. Non posso, poi, dimenticare tutti coloro che, con il loro prezioso sostegno economico, stanno contribuendo alle spese immediate (e sono tante !) per garantire lo svolgimento delle funzioni religiose. Anche i locali del Convento, dopo le ultime forti scosse di ottobre, sono divenuti parzialmente inagibili, aggiungendosi ulteriori criticità ai già gravi disagi iniziali. Tuttavia noi Frati abbiamo deciso di mantenere, con forza e fermezza, la nostra presenza nel Santuario, auspicando in breve una collocazione più sicura e adeguata”.Dal canto suo, il Sindaco Franco Capponi ricorda quanto stia a cuore di tutti i treiesi la vita del Santuario, che da secoli è un punto di riferimento solido per la spiritualità e per le tante attività organizzate a favore dei giovani e dell’intera comunità treiese e marchigiana in genere.L’impegno dell’Amministrazione è quello di far si che questa struttura, come tante altre che hanno subito danni ingentissimi, mantenga la propria vitalità e riesca a trovare la forza di superare ostacoli e difficoltà.
"Vedere la propria casa come icona del terremoto che ha colpito la nostra Camerino è veramente lancinante". Stefano Mancini affida al suo profilo Facebook parole cariche di dolore, ma anche di gratitudine verso un'amministrazione comunale che si è mostrata sensibile e vicina ai problemi della popolazione.Il caso riguarda il sisma che, il 26 ottobre, ha seriamente danneggiato il palazzo della famiglia di Stefano, sito a Camerino, appena fuori dalle mura della città, adiacente al collegio universitario DAVAC. All'interno del condominio tante famiglie, tra le quali quella di Stefano, e altrettanti studenti che, dopo la prima scossa sono scesi in strada evitando così una tragedia.Dopo le prime scosse, è stato fondamentale - racconta Stefano Mancini - l'intervento dell'architetto Andrea Gianfelici e dello staff dello studio Harcome di Camerino che già in un primo sopralluogo del 36 ottobre, avevano individuato la gravità della situazione, spingendoci a mettere quanto prima in sicurezza la struttura, isolando il palazzo e probabilmente questo tempestivo intervento ha evitato situazioni ben più spiacevoli che avrebbero potuto verificarsi durante la scossa del 30 ottobre".L'edificio, dichiarato inagibile, verrà abbattutto per ritornare quanto prima all'apertura delle strutture Unicam adiacenti e per ridare vita a quella zona."Mi sento di dover ringraziare - continua Stefano - l'amministrazione comunale, in prima persona l'assessore Roberto Lucarelli, la Protezione Civile e il corpo dei Vigili del Fuoco per il modo in cui hanno gestito questa drammatica vicenda. Si è infatti deciso per una demolizione controllata della struttura in modo da tentare di recuperare degli oggetti in quegli appartamenti non completamente distrutti".Per il futuro ci si augura di tornare presto alla normalità."Sappiamo che i tempi saranno lunghi - conclude Stefano Mancini - ma ci piace sperare che la strutturà verrà ricostruita, magari non su 4 ma su 2 piani, in maniera totalmente antisismica e in armonia con il paesaggio circostante che è quello di una città ducale".
L'Helvia Recina si prende i tre punti nello scontro diretto con l'Urbania e trova la prima sospirata vittoria casalinga della stagione. Una doppietta di Crescenzo e il colpo di testa di Ballini firmano il 3-1 finale, rendendo vano il gol ospite di Bracioni del momentaneo 2-1.Senza Tacconi e Pietrella, squalificati, mister Lattanzi schiera Mengoni al centro della difesa con Argalia sulla destra e Midei a centrocampo dietro il trio d'attacco Romanski, Di Crescenzo, Di Stefano con Alessio Francioni capitano per l'occasione.Sin dall'avvio le due squadre si affrontano su buoni ritmi, l'Helvia prova a imporre il suo gioco ma non trova sbocchi davanti e sono gli ospiti a sfiorare il gol in almeno tre occasioni. A ridosso del 20' è prima Hoxa a mettere a lato di testa un cross da sinistra da buona posizione e poi Pagliardini a concludere fuori una rapida azione di contropiede. L'Helvia fatica a trovare spazi e rischia ancora su una ripartenza veloce con Argalia che all'ultimo anticipa Pagliardini davanti a Rocchi evitando il peggio. Al 39' però la svolta arriva con Midei che dalla trequarti mette un cross a girare a centro area e Di Crescenzo che sale in cielo e impatta di testa per l'1-0. Un gol bellissimo che ricorda nella dinamica un monumentale Pelè ai Mondiali del 1970. L'Urbania prova a reagire ma il primo tempo arride all'Helvia. Ad inizio ripresa, senza cambi da ambo le parti, la partita si accende al 2' minuto. Punizione di Midei e Ballini gira di testa sul palo lontano per il 2-0. Partita in mano agli arancio neri ma dopo un solo minuto Rocchi sbaglia un rinvio, palla sui piedi di Bracioni che dalla trequarti batte il portiere con un pallonetto forte e preciso. Tutto riaperto ed è l'Helvia a sbandare sulla spinta degli ospiti. In cinque minuti prima Rocchi si riscatta con una grande parata su Hoxa e poi mette in angolo un tiro da fuori di Bracioni. L'Urbania preme ma al 54' concede l'occasione d'oro all'Helvia e Di Crescenzo non perdona. Palla centrale del solito Midei, Rossi manca l'intervento e alle sue spalle il bomber ha il tempo di controllare e battere Ottavi.L'Urbania non demorde e sfiora il 3-2 in due occasioni, prima con il subentrato Mazzanti che in mischia colpisce la traversa a Rocchi battuto e nel finale con una rovesciata di Pagliardini alta di poco. L'Helvia ha in contropiede l'occasione buona con Di Stefano che davanti a Ottavi manca il controllo decisivo pa la battuta a rete.Finisce 3-1, una vittoria preziosa per i ragazzi di mister Lattanzi, che ha avuto l'opportunità anche oggi di dare spazio ad un altro giovane, Tartari, classe '99 nel finale di gara.“E' una vittoria pesante contro una diretta concorrente – ha commentato a fine gara mister Lattanzi – che abbiamo fortemente voluto perchè la prima in casa. Sapevamo che l'Urbania ci avrebbe messo in difficoltà con il pressing alto e costante ma siamo stati bravi e lucidi a sfruttare le occasioni e sono molto soddisfatto della prova di tutti. Sono felice di allenare questi ragazzi perchè si mettono a disposizione durante la settimana e in campo danno tutto. Oggi hanno giocato Argalia e Midei e hanno fatto bene e Di Crescenzo ha dimostrato anche oggi quanto un giocatore come lui ci sia mancato finora”.
Da Paolo Francesco Giubileo (Sindaco di Urbisaglia) e Ornella Formica (Sindaco di Colmurano) riceviamoNei giorni scorsi il Tribunale di Macerata - con un provvedimento provvisoriamente esecutivo - ha dichiarato fallite due aziende del Gruppo Tombolini sulla base di un’istanza presentata dall’INPS.Questi nella loro cruda essenza i fatti, ma l’effetto che questo provvedimento sta avendo nei nostri comuni è dirompente.L’azienda è profondamente radicata nel territorio, dove opera da più di cinquant'anni, è la principale fonte di occupazione, in particolare femminile della nostra realtà, è un imprescindibile cardine dell’economia dell’intera valle del Fiastra.La decisione del Tribunale ha comportato l’immediata sospensione dal lavoro per i centocinquanta dipendenti. Ognuno può immaginare cosa significhi per loro e per le loro famiglie. In questi anni indubbiamente la Tombolini ha avuto difficoltà economiche, che sono state affrontate anche facendo ricorso alla disponibilità delle maestranze: per non compromettere il proprio futuro i lavoratori hanno sottoscritto contratti di solidarietà, hanno accettato ferie forzate, hanno sopportato ritardi nei pagamenti dello stipendio.Tutti questi sacrifici potrebbero essere stati inutili. Il rischio vero è che il futuro dei lavoratori, delle loro famiglie, del nostro territorio potrebbe essere irreparabilmente compromesso.Tanto più in questo momento dopo la distruzione operata dal terremoto. E’ come se alla scossa del 30 ottobre ne fosse seguita una più forte, che non ha colpito gli edifici ma le persone, i loro progetti di vita, le loro aspirazioni, i loro sogni. Chi ha vissuto il trauma di una forte scossa di terremoto lo capisce: improvvisamente tutto trema e la paura e l’angoscia ci stringono il cuore. La dichiarazione di fallimento è stata una scossa di terremoto di magnitudo molto grande per la vita di molti nostri concittadini.Non possiamo accettare che i nostri comuni cosi duramente colpiti dal sisma subiscano un’ulteriore calamità. Se vogliamo ricostruire non possiamo riferirci solo agli edifici, ma al tessuto economico e sociale che garantisce una vita dignitosa a quanti ci abitano. Che senso avrebbe riaprire le chiese, se poi non vi entrerà nessuno o peggio se vi entrasse un popolo avvilito e disperato. In questo momento siamo vicini all’azienda, ai lavoratori e alle loro famiglie; non faremo mai mancare loro il nostro sostegno; ci adopereremo perché questa situazione possa cambiare; saremo sempre al loro fianco. In questo momento riteniamo però importantissima una ripresa della produzione. Invitiamo tutti a darela più grande disponibilità per consentire che a brevissimo possa ripartire l’attività. Sarebbe un segnaledi speranza per tutti.
Aggiornato dal servizio del TG2 del 13/11/2016 "Torniamo nelle zone del terremoto dove le scosse non danno tregua"Sono due giorni che cerco disperatamente un pretesto per tornare a Castelsantangelo sul Nera, ma sono due giorni che, al bivio di Visso, prendo la strada per Ussita. C'è qualcosa che, per quanto riguarda il fiume Nera, non mi persuade. L'altro giorno ho provato a fare qualche domanda sul perché la portata fosse aumentata in maniera così esagerata. Quelli del posto glissavano, i Vigili del Fuoco non si sbilanciavano più di tanto, i tecnici del Comune ammonivano nel non diffondere notizie allarmistiche. Nessuno però spiegava cosa fosse realmente successo.(Il fiume Nera tre giorni fa al centro di Castelsantangelo) (Il fiume Nera stamattina) Bocche rigorosamente cucite pure dopo il sopralluogo del Genio Civile. La parola d'ordine è che il livello del fiume si è alzato, ma tutto è sotto controllo. Eppure se si piazzano dei sacchetti di sabbia sul bordo del letto del fiume, come hanno fatto l'altro giorno, qualcosa che non va ci deve pur essere. Se dentro il selciato della piazza principale del paese (oggi chiusa perché pericolante), sgorgano zampilli d'acqua, la situazione non è del tutto normale. Se qualche centinaio di metri prima dell'ingresso del paese, l'asfalto si spacca - dalla montagna verso il fiume - e dalle fessure sgorgano copiosi rivoli d'acqua c'è poco da stare tranquilli. Se poi aggiungiamo che l'ammonimento a non creare allarmismi è finalizzato a tranquillizzare un paese praticamente distrutto dal sisma (proprio oggi ho visto che demolivano case nella piazza) e quasi totalmente disabitato, qualcosa non torna di sicuro, almeno in termini di logica. Poi, all'improvviso arriva il pretesto che cercavo. Leggo sulla stampa che i sindaci di qualche Comune (Castelsantangelo compreso) non vogliono i container. Preferiscono che i loro concittadini restino in altre località fin quando non siano definitivamente piazzate le casette di legno. Mi arrampico finalmente fino a Castello per chiedere conto al sindaco Mauro Falcucci di questa scelta, che francamente, mi sembra incomprensibile. Ma in realtà, vado per vedere il Nera. Il sindaco lo incontro nel container adibito a Municipio. I Vigili del Fuoco volontari di Trento stanno costruendo un tetto di legno. Il freddo stamattina si fa sentire pungente. La neve in montagna scende di giorno in giorno. Per stasera è prevista a quota 800. Con il sindaco ci salutiamo e ci abbracciamo. Il terremoto del '97 lo abbiamo vissuto tutti e due come amministratori pubblici. Vado subito al sodo senza fargli perdete tempo prezioso.Sindaco ho letto che sei tra quelli che hanno rifiutato i container, perché?Non è vero, i container mi servono subito per gli allevatori ed i coltivatori. La neve eccola qui, sta arrivando e ne hanno bisogno adesso. In quota non c'è più acqua per il bestiame. Il sisma ha cambiato pure l'ubicazione delle sorgenti.Sì, ma io mi riferivo non a quelli degli imprenditori agricoli, ma per tutti gli altri.Guarda che quelli non erano container per nuclei familiari. Ma ad uso collettivo.Cioè?Cioè se sei una famiglia di quattro persone vanno pure bene, ma se sei in due o peggio da solo devi convivere dentro quello scatolone con sconosciuti. Un bagno per quattro persone che si conoscono appena. Una convivenza forzata per tutto l'inverno. Non sono sicuro nemmeno che dentro ci si possa cucinare o siano solo adibiti a dormitorio. Non, non è possibile. Tra l'altro la continua e prolungata precarietà ha innescato aspettative molto diverse nelle persone che non questa promiscuità.Se è così avete perfettamente ragione, però guarda che secondo me questa cosa non si è capita bene e potrebbe creare delle tensioni con qualche altro sindaco.Noi lo abbiamo spiegato bene e siamo pronti a farlo ancora, le nostre esigenze, peraltro sono note dalla fine di agosto e non dalla fine di ottobre. Adesso ci aspettiamo concretezza e rapidità e non dibattiti.Messaggio ricevuto forte e chiaro. Ci diamo un arrivederci a presto e esco dal municipio-container, perché proprio sul ponticello lì davanti ho visto un fuoristrada bianco e due persone che stanno monitorando il fiume. Sono due geologi dell'università La Sapienza di Roma, scienze della terra. Una geologa é immersa al centro del fiume con tanto di cosciali e sta effettuando delle misurazioni sul livello. Tutto attorno la terra è diventata un acquitrino. Pozzanghere con acqua alta fino a dieci centimetri. Eppure sono giorni che non piove. Là, nel ponticello più a valle, dove solo l'altro ieri c'erano solo dei sacchetti, oggi stanno scavando quella che appare una vera e propria trincea, per piazzarci dei giganteschi sacchi di sabbia. Ne parlo con i due studiosi. Mi dicono che stanno qui perché sono anni che stanno monitorando il Nera. "Ed il livello che cresce in continuazione? - chiedo io - Mi dicono che con il terremotati a volte capita che l'alveo dei fiumi si possa alzare. Stamattina mi hanno detto che la terra qui si è abbassata di 70 cm - cerco di farli sbottonare il più possibile. Mi rispondono che all'altezza di Castelsantangelo, in realtà la terra si è abbassata solo di venti centimetri. Ma sono sempre tanti. Per cui realizzo ad alta voce che se la terra si è abbassata, significa che le sorgenti si sono alzate di venti centimetri. Ma qui mi fermano e mi dicono che non è tutto così automatico e consequenziale. La scienza ha bisogno di letture, misurazioni, test, ecc. che bisogna essere prudenti con il nesso causa-effetto e bla bla bla... Poi mi chiedono il perché di tanta curiosità e gli racconto dell'omertà palpabile ricevuta dei giorni prima. Li ringrazio per la disponibilità (a parte il non voler farsi fotografare) e li saluto. Poi, più tardi succede che li incontro di nuovo, a pranzo, al Vecchio Mulino e mi dicono che dopo di me è arrivato pure il TG2 della RAI che ha fatto loro le stesse domande. A questo punto, se è vero che il fenomeno sta riscontrando attenzioni di livello nazionale, sarà il caso che qualcuno fornisca delle notizie ufficiali e risponda a qualche domanda. Ovviamente per non alimentare ulteriori allarmismi....
C'è comprensibile grande interesse intorno al decreto legge firmato ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la ricostruzione post terremoto. Il decreto non contiene ancora l'elenco dei Comuni inseriti nel cosiddetto "cratere", per il quale è stato incaricato il commissario straordinario Vasco Errani. Per questo decreto legge sono già stato depositati ieri gli emendamenti "per gli interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del Centro Italia". A spiegare le richieste fatte al governo sono i parlamentari marchigiani del Partito Democratico. "Intenso è stato il lavoro dei parlamentari marchigiani PD" spiega Lodolini "per migliorare il provvedimento.Il decreto è in discussione al Senato e per evitare ulteriori modifiche quando approderà alla Camera con la necessità di restituirlo ai senatori per una seconda votazione i deputati del Partito Democratico hanno ritenuto bene di fornire da subito utili indicazioni.I senatori del PD hanno presentato una ventina di emendamenti.Fra le proposte più significative si segnalano:1. possibilità per il Commissario Straordinario di estendere l’elenco dei Comuni del c.d. “cratere” sulla base di parametri prefissati, riferiti a dati oggettivi di entità del danno rilevato e del numero dei residenti evacuati al termine della fase di redazione delle schede di rilevamento;2. possibilità di cumulare il contributo del 50 per cento (previsto per le seconde case fuori dal cratere e dai Centri storici) della parte restante della spesa con le misure di detrazione fiscale concesse per gli interventi di ristrutturazione edilizia, di efficientamento energetico e di adeguamento antisismico degli edifici (per le seconde case dei Comuni del cratere e nei Centri storici di tutti gli altri il risarcimento è già previsto al 100%);3. innalzamento dei limiti della S.O.A. da 150.000 a 300.000 euro per favorire la partecipazione agli appalti delle piccole e medie imprese locali;4. riconoscimento ai Sindaci dei Comuni che sono ormai impegnati a tempo pieno di una indennità speciale di funzione, per la durata delle gestione Commissariale, pari a quella percepita per la carica alla data del 24 agosto 2016;5. possibilità di utilizzo dei fondi per le scuole anche alla riprogrammazione del Piano triennale di edilizia scolastica 2017-2019;6. estensione fino al soddisfacimento dell’intero fabbisogno delle forniture per l’acquisizione di moduli abitativi per gli allevatori;7. deroghe alle imprese agricole colpite dagli eventi sismici per la conclusione dei procedimenti amministrativi autorizzatori e di accesso agli aiuti, con particolare riferimento ai tempi di presentazione della documentazione;8. accesso anche ai titolari di reddito di impresa industriale, commerciale, del turismo, agli esercenti attività agricole e ai titolari di reddito di lavoro autonomo, che hanno sede operativa o domicilio fiscale nonché il proprio mercato di riferimento nei comuni del “cratere”, ai contributi già previsti dal decreto purchè dimostrino di aver subito un danno economico diretto dagli eventi sismici del 24 agosto 2016 e successivi;9. messa a carico della gestione Commissariale delle spese degli ERSU per garantire la sicurezza e la continuità dei servizi relativi al diritto allo studio universitario e di quelle relative agli interventi di adeguamento sismico e messa in sicurezza delle residenze studentesche universitarie;10. interventi specifici per l’Università di Camerino: a) spese di trasporto degli studenti a carico dello Stato; b) contributo straordinario per la fruizione dello streaming audio-video a supporto dell’attività didattica; c) la cessione a titolo non oneroso all’Università del presidio militare delle “Casermette” di Torre del Parco di Camerino e di proprietà del Demanio dello Stato per la creazione di un Polo scientifico-tecnologico a supporto delle attività di formazione e ricerca finalizzate all’innovazione delle imprese e delle Pubbliche Amministrazioni; d) contributo straordinario di 5 milioni per alloggi per universitari; e) bonus annuo fino a 1.000 euro per studente per la locazione di alloggi nel Comune di Camerino o in altro dell’Unione dei Comuni Montana della Marca di Camerino;11. esonero per i Comuni dall'obbligo di alimentare il Fondo di solidarietà comunale per il triennio 2017-2019;12. riconoscimento delle perdite ai Comuni proprietari di centrali idroelettriche o di impianti sportivi in concessione dichiarati inagibili totalmente o parzialmente e proroga di un anno dei termini per la manutenzione tecnica ordinaria e straordinaria.13. possibilità per i Comuni, ricorrendo prioritariamente alle graduatorie a tempo indeterminato e poi a quelle a tempo determinato dei Comuni e delle Province-Enti di Area Vasta della stessa regione, di assumere personale a tempo determinato;14. sostegno economico fino a 50.000 euro al coniuge e ai familiari delle vittime degli eventi sismici;15. rateizzazione dei tributi e dei mutui, ora sospesi, per 36 mesi (attualmente 18); 16. estensione dei termini di sospensione dei procedimenti giudiziari a tutti i Comuni dei Circondari di Macerata, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Spoleto.La proficua collaborazione che ha visto impegnati i parlamentari marchigiani del PD per elaborare le proposte ha cercato di cogliere le istanze dei tanti amministratori locali, delle Categorie produttive, delle OO.SS., del mondo delle professioni e delle Università per migliorare la qualità e l’efficacia degli interventi del decreto-legge che, ovviamente dovrà essere coordinato con quello di imminente pubblicazione.L’auspicio, ovviamente" concludono i parlamentari del Pd "è che le tante proposte trovino ora accoglimento e che si giunga ad una rapida approvazione del provvedimento".
Il via libera all'operazione moduli abitativi da installare sui luoghi del sisma al posto delle tende è contenuto nel nuovo decreto del Governo sul terremoto, inviato oggi alla firma del Quirinale.L'operazione moduli abitativi verrà portata avanti da Protezione civile, Regioni e Comuni delle zone colpite. I sindaci sono autorizzati a portare avanti le opere di messa in sicurezza dei centri terremotati, avvalendosi di imprese e professionisti e potendo assumere, a questo scopo, fino a 350 persone in un anno. Il decreto prevede anche misure a favore della ripresa delle attività economiche e produttive nelle zone del sisma: azioni sono riservate al settore agricolo, ma anche le imprese di altri comparti possono immediatamente presentare domanda per interventi urgenti che consentano loro di proseguire l'attività produttiva. Gli sfollati, temporaneamente alloggiati in comuni diversi da quelli di residenza, potranno votare per il prossimo referendum del 4 dicembre nel comune dove dimorano (ANSA).
Sto visitando i piccoli centri straziati dal terremoto e raccogliendo storie e testimonianze dei pochissimi che lì sono sono rimasti. Oppure di quelli che se ne sono temporaneamente andati, ma sono tornati per svuotare le proprie case, ormai inagibili. Stanno tutti in fila davanti al container o al furgone. Aspettano pazientemente il loro turno al freddo (già da ieri mattina ad Ussita, in quota c'era neve), riempiono l'automobile dei propri oggetti, poi se ne vanno in silenzio. Protagonisti assoluti, in questa fase, i Vigili del Fuoco, che ho cercato di osservare da vicino. Entrano nelle case pericolanti e restituiscono ai proprietari i loro oggetti personali. Detta così pare facile, ma ci sono situazioni in cui è già pericoloso aprire un portone perché crolli giù tutto. Mi interessa stare con loro anche quando non sono operativi. All'ora di pranzo, per esempio, vanno tutti al "Vecchio Mulino" a Casavecchia di Pievetorina. Uno, due, a volte pure tre turni. Tavoli che si svuotano e, in un attimo si riempiono. Vengono da tutta Italia.Serena ha cominciato a collezionare le strisce della provincia di provenienza. Serena è la proprietaria, assieme a sua sorella Silvia. Ha il viso acqua e sapone incorniciato da capelli lunghi e rossi. Sorride e non si ferma mai un istante a riposare. Un giovanissimo vigile del fuoco di Biella, l'altro giorno, per poterle parlare un po' - l'ho visto io - si è dovuto mangiare quattro piatti di mezze maniche alla carbonara. Mi piace guardarli da vicino i vigili del fuoco. Sono tre generazioni (nonno, padre e figlio) che, a tavola, parlano, si confrontano, scherzano, ma che materialmente, da soli, reggono in piedi tutta questa malferma Nazione. Se poi li ringrazi, ti guardano quasi sorpresi e ti rispondono: "dovere"! L'emergenza ha cambiato pure la geografia dei paesi. La principale strada di collegamento ha preso il posto della piazzetta. Ormai diventata inagibile, in piena zona rossa, è presidiata a distanza dai militari armati. Il municipio sta dentro due tende e l'ufficio postale in un tavolo accanto al camion dei pompieri. Per accedere a Visso e quindi a Ussita e Castello c'è bisogno di un pass. Servono un timbro e due firme. Poliziotti al check point controllano minuziosamente il permesso sul cruscotto delle auto di chi passa. È tutto militarizzato. Forse fin troppo. L'altro giorno, per esempio, ho assistito ad una scena che mi ha fatto molto riflettere. La racconto perché vorrei riflettessero pure le cosiddette autorità. Dunque siamo a Visso al comando dei Vigili del Fuoco. Entra un signore che vorrebbe un pass per recarsi a Castelsantangelo sul Nera. È un commerciante di generi alimentari, prodotti tipici locali, in particolare. L'agente gli chiede in quale località precisa si debba recare e da quale fornitore. Lui farfuglia qualcosa , ma si capisce che a quella domanda non vuol rispondere. Il pompiere insiste, facendogli presente che è nel suo interesse comunicarglielo. In caso di pericolo o di necessità saprebbero come rintracciarlo. La discussione diventa una trattativa in piena regola. "Io te lo direi pure - dice, ad un certo punto, il commerciante - ma sono sicuro che il mio fornitore non vuol farvi sapere dove sta. Ha paura che lo portiate via da dove si trova adesso". A sentire quelle parole mi si apre un mondo e con esso un uragano di interrogativi. Qualcosa nella comunicazione e nelle informazioni non ha funzionato. Ci sono allevatori che, pur di sfuggire alla burocrazia, si sono dati alla macchia manco fossero partigiani che dovessero scappare da un rastrellamento nazista. Perché qualche nostro concittadino ha la percezione che, dopo la sventura del terremoto, lo Stato lo stia braccando e perseguitando? Era tanto difficile prevedere ragionevoli eccezioni alla severa regola delle evacuazioni di questi piccolissimi centri? Non conoscere, ma soprattutto non rispettare le sensibilità (per quanto bizzarre possano apparire) di questi piccolissimi imprenditori che chiamiamo affettuosamente montanari non è già una sconfitta in partenza sulla faticosa strada della ricostruzione? Domande retoriche che non avrei mai voluto porre. Mi auguro che si provveda al più presto e con tutta la ragionevolezza possibile a riparare questo vulnus che ha ferito gravemente il tessuto sociale. Un'altra gravissima circostanza da segnalare e a cui occorre porre subito rimedio è quella della lievitazione abnorme dei prezzi dei camper e delle roulotte. Me lo hanno raccontato a Pieve Torina. Ho visto con i miei occhi roulotte vecchie di anni e decisamente sudicie e malmesse vendute, dopo il terremoto a 6/7mila euro. O camper pronti per la rottamazione, ma rimessi, miracolosamente, in vendita ai senzatetto che si ostinano a non voler lasciare il loro paese. Mi hanno pure detto di una roulotte noleggiata per 100 euro al giorno (con 80 euro dormi e fai colazione in un hotel 4 stelle) per un'intera settimana, solo perché il poveretto non poteva assolutamente allontanarsi dai suoi animali. A chi dovrebbero rivolgersi le vittime di queste vere e proprie estorsioni? Esiste un garante dei terremotati - stiamo parlando di circa trentamila persone, stavolta - a cui possano arrivare questo genere di segnalazioni affinché non si ripetano mai più? La Regione Marche, nella sua facoltà ed autonomia legislativa potrebbe sin da subito provvedere almeno a questa minima, ma fondamentalmente tutela. Con i mezzi di comunicazione moderni, social network compresi, tanti soprusi e tante ingiustizie potrebbero essere risparmiate.Facciamo in modo che lo facciano e più in fretta possibile...
"Esenzione fiscale totale, bollette comprese, per almeno tre anni per tutte le persone che hanno perso tutto col sisma. Non vogliamo una semplice sospensione per tre, quattro mesi".A chiederlo è Matteo Salvini che questa mattina è in visita a Norcia e agli altri centri dell'Umbria, delle Marche e del Lazio colpiti dai terremoti del 24 agosto e del 30 ottobre scorso. "Il commissario alla ricostruzione Errani ha detto che l'Europa non permetterà l'esenzione dei tributi? E chi se ne frega, noi siamo noi, noi siamo l'Italia" ha detto il leader della Lega Nord, secondo il quale "se Renzi è in guerra con l'Ue, allora si faccia carico anche di questa battaglia. Noi lo sosterremo". (Ansa)
Dal prof. ing. Marco Alfei riceviamo Il nostro paese è pieno di emergenze. Non c'è bisogno di un terremoto per capire che siamo rimasti indietro e che dobbiamo recuperare. Dobbiamo mettere in sicurezza il territorio rispetto a diverse fonti di rischio: idrogeologico, sismico, degrado edilizio e sociale. Ce lo ripetiamo ogni volta...e perché non lo facciamo? Perché il meccanismo si è inceppato: non si fanno progetti coraggiosi, manca la fiducia nel futuro, il lavoro è precario, l'accesso al credito è precluso a una buona parte dei cittadini. Ma lo Stato NON PUÒ NON avere fiducia nel Suo futuro ed in quello dei suoi cittadini...Ed allora deve favorire quelli che vogliono impegnarsi nel miglioramento del territorio. Perché non rendere stabile una forma di finanziamento a garanzia statale per il recupero di immobili datati, allora? Secondo me il cittadino dovrebbe poter scegliere tra l'acquisto di un immobile appena costruito o di un immobile da ristrutturare senza avere difficoltà di accesso al credito, a patto che la ristrutturazione porti l'edificio ad uno standard qualitativo elevato, sotto tutti i punti di vista. Quanti giovani potrebbero recuperare immobili ormai vecchi e trasformarliin prime case di buona qualità? O in sedi di attività economiche rivolte al turismo? Quanto si risparmierebbe in termini di consumo del territorio? Certo, tutto parte dal PRESUPPOSTO CHE LE ISTITUZIONI ABBIANO FIDUCIA NEI LORO CITTADINI, in questo caso le nuove generazioni. È un presupposto così assurdo? Ci vuole un emergenza da terremoto per finanziare i cittadini e garantire per loro?
È delle 19 di oggi pomeriggio l'annuncio, da parte della fonica del comune di Macerata, che avvertiva di non utilizzare l'acqua per uso potabile a San Claudio e a Piediripa.Nelle due frazioni sono state posizionate due autobotti dalle quali i cittadini possono attingere l'acqua da utilizzare per scopi potabile.(servizio in aggiornamento)
La società Quadrilatero Marche-Umbria, il Comune di Civitanova Marche e RFI (Rete Ferroviaria Italiana) hanno sottoscritto oggi la convenzione che prevede l’eliminazione di tre passaggi a livello sulla linea ferroviaria Civitanova-Albacina e definisce modalità e termini per la realizzazione delle relative opere sostitutive.Erano presenti per l'Amministrazione comunale il sindaco Tommaso Claudio Corvatta, gli assessori Marco Poeta e Cristiana Cecchetti, i consiglieri comunali Ivo Costamagna, Piero Gismondi e Pier Paolo Rossi, il segretario generale Piergiuseppe Mariotti, per Quadrilatero Spa il presidente Guido Perosino. C'erano inoltre il sindaco di Foligno nonché presidente della provincia di Perugia Nando Mismetti, accompagnato dal consigliere comunale Luca Bellagamba, il presidente della provincia di Macerata Antonio Pettinari, per Rete ferroviaria italiana il responsabile nazionale del programma soppressione passaggi a livello Gianluigi De Carlo e il direttore territoriale Stefano Morellina. Presenti anche i progettisti dell’opera, Giambattista Devoli di Rte ferroviaria italiana e il dirigente del comune di Civitanova Marche Stefano Stefoni.“Un momento storico per la città – ha dichiarato il sindaco Tommaso Claudio Corvatta dopo la firma nella Sala della Giunta comunale - che sancisce il via al superamento definitivo del problema dei problemi in ambito di viabilità per Civitanova. La rotatoria e il superamento dei passaggi a livello rappresentano un risultato fondamentale e comporteranno un riflesso positivo su tutto l'asse viario della Provincia”.I passaggi a livello oggetto di convenzione, nel centro urbano di Civitanova Marche, sono ubicati rispettivamente: su via Martiri di Belfiore (ex strada statale 16 Adriatica); su strada del Casone o Molino e su via Einaudi. La convenzione prevede che le opere sostitutive saranno realizzate a cura e spese della società Quadrilatero per il passaggio a livello di via Martiri di Belfiore, mentre il Comune di Civitanova Marche si occuperà degli altri due attraversamenti di strada del Casone o Molino e via Einaudi con un contributo finanziario da parte di RFI pari a 1 milione di euro.Il presidente della provincia di Macerata Antonio Pettinari considera la convenzione “un altro prezioso tassello nel completamento di un'infrastruttura basilare. Dall'apertura della Superstrada 77 Civitanova Foligno abbiamo potuto notare il rilevante flusso di mezzi dall'entroterra e in particolare dall'Umbria, che richiede uno sbocco adeguato al termine di questa strada. Un grazie va al viceministro delle infrastrutture Riccardo Nencini, che è sempre stato un interlocutore attento per concretizzare l'opera”.Nel dettaglio, per eliminare il passaggio a livello di via Martiri di Belfiore, la società Quadrilatero realizzerà un sottopassaggio - in corrispondenza dell’attuale attraversamento - e le relative viabilità carrabili e pedonali per la connessione alla viabilità esistente. La carreggiata sarà formata da due corsie da 3,75 metri ciascuna e da un marciapiede sopraelevato rispetto al piano viabile. Sarà inoltre realizzata una strada che consentirà il transito dei veicoli in entrata e uscita dalle abitazioni che si affacciano sulla strada dell’attuale passaggio a livello.“L’eliminazione del passaggio a livello – ha affermato l’Amministratore Unico di Quadrilatero Marche-Umbria SpA, Guido Perosino - unitamente alla rotatoria di raccordo tra la SS77 e la SS16, che sarà realizzata in corrispondenza dell’attuale incrocio a raso con semaforo, determinerà un significativo miglioramento della viabilità di deflusso dalla nuova SS77, consentendo un migliore accesso al centro abitato di Civitanova Marche. Va riconosciuta al sindaco Corvatta una grande tenacia nel perseguimento di questo obiettivo. L'inaugurazione della SS77 di qualche mese fa è stato un momento importantissimo, ora va risolta la problematicità dell'innesto di questa strada. Per quanto riguarda il finanziamento dell'opera, attendiamo notizie positive nei prossimi giorni dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), siamo in dirittura d'arrivo. I fondi saranno gestiti dall'Anas o da Quadrilatero. Non voglio sbilanciarmi con le date, ma considerati i tempi necessari per l'appalto, possiamo ipotizzare che prima della fine del prossimo anno il cantiere partirà. In questi mesi difficili per queste terre colpite dal demonio del terremoto, questa strada è un'infrastruttura preziosa per consentire i soccorsi e per evitare che le aree danneggiate rimangano isolate”.In sostituzione dell’attuale passaggio a livello su via del Casone o Molino, il Comune realizzerà un sottovia e una viabilità di collegamento alla viabilità esistente per una lunghezza di 1,15 km, comprese due rotatorie su via Dante Alighieri e su via del Casone. La carreggiata sarà formata da due corsie di 4 metri ciascuna e da due marciapiedi sopraelevati rispetto al piano viabile.Infine, in sostituzione del passaggio a livello su via Einaudi il Comune realizzerà un sottovia con due corsie di 4 metri ciascuna e un marciapiede sopraelevato rispetto al piano viario. L’intervento prevede anche il prolungamento del sottopasso oltre la sede ferroviaria e la rimodulazione della viabilità locale con lo spostamento di via Gronchi dalla posizione attuale a parallela alla ferrovia in modo da poter gestire tutte le direzioni dei flussi di traffico.Presente alla firma della convenzione anche il sindaco di Foligno, nonché presidente della provincia di Perugia, Nando Mismetti: “Ho voluto esserci per rimarcare il valore di questa convenzione e delle opere che verranno realizzate per tutto il sistema di collegamento umbro-marchigiano. La SS77 era un obiettivo già dal dopoguerra, sono passati 70 anni, ma ci siamo arrivati ed ora questa arteria fondamentale consente anche di riprogettare un nuovo sistema di relazioni economiche e sociali tra l'entroterra e la costa”.Per quanto attiene alle attività di propria competenza, la Società Quadrilatero ha già provveduto alla formalizzazione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti della richiesta di finanziamento. Inoltre, a seguito della firma della convenzione e ottenuta la necessaria autorizzazione dal MIT/CIPE, Quadrilatero procederà ad integrare ed omogeneizzare il progetto della rotatoria comprendendo l’intervento relativo al sottopasso ferroviario, da trasmettere al MIT e successivamente al CIPE, per l’approvazione ed il finanziamento.Anche l'ingegner Gianluigi De Carlo apprezza “la determinazione e l'insistenza del sindaco Corvatta, non credevo che saremmo arrivati fino a questo punto. Riteniamo importante questo accordo che andrà ed eliminare quelle interferenze tra infrastrutture stradali e ferroviarie ancora esistenti. L'aspetto primario che ci spinge al superamento dei passaggi a livello è quello della sicurezza e con la convenzione sottoscritta oggi a Civitanova ne andremo ad eliminare ben tre”. Ivo Costamagna, consigliere delegato alle grandi infrastrutture, ritiene che “sia vicina alla chiusura una fase storica. La superstrada, specie in questi tempi difficili segnati dal terremoto, è fondamentale anche per salvare vita e portare speranza. Una grande arteria ha bisogno di uno sbocco adeguato, altrimenti Civitanova si congestionerebbe in modo irreversibile. Oggi si compie un passo importante, ne servono ancora altri per arrivare a conclusione dell'iter”.Stefano Morellina direttore territoriale Rete ferroviaria italiana, rispondendo ai giornalisti, ha sottolineato che “I passaggi a livello hanno un sistema radar che alla chiusura rileva tutti gli oggetti esterni. Quando le sbarre si chiudono, se qualcuno tenta l'attraversamento o prova a forzare l'accesso, il radar avverte un problema e blocca tutto per verificare le condizioni di sicurezza, il segnale viene ripristinato una volta ultimato il controllo. E' quindi una sciocchezza che l'abbassamento o innalzamento delle sbarre dipenda da personale di stanza a Bari. E' tutto automatizzato, Rfi dispone del più avanzato sistema al mondo come requisiti di sicurezza”.
Ventiquattro ore di riposo dopo un lungo tour de force. E' il piccolo break concesso dallo staff tecnico della Cucine Lube Civitanova a Stankovic e compagni dopo il successo di Ravenna che ha garantito altri tre punti ai biancorossi e la riconquista della vetta della classifica complice il ko casalingo di Modena contro Ravenna.A questo punto della stagione, esistono soltanto due squadre imbattute nel campionato di SuperLega UnipolSai: la Cucine Lube e la Diatec Trento, proprio le formazioni che si troveranno di fronte nel prossimo turno, la decima giornata di andata. La classica sfida tra cucinieri e trentini avrà, dunque, un peso molto importante ed è sicuramente il match più atteso che andrà in scena domenica prossima. Dopo la gara del Pala Trento resterà soltanto una squadra imbattuta: circa 100 tifosi biancorossi saliranno fino a Trento per sostenere gli uomini di Blengini che cercano l'impresa sul campo della Diatec.L'attuale classifica vede la Cucine Lube Civitanova a quota 25, Trento a seguire a quota 23 ma con una gara in meno all'attivo (da recuperare il match con Piacenza in programma mercoledì prossimo). Un successo dei cucinieri significherebbe quindi certezza di mantenere la vetta anche indipendentemente dal risultato del recupero della gara dei trentini.Venerdì la ripresa degli allenamenti, con una seduta di pesi al mattino e una di tecnica al pomeriggio, poi sabato mattina la partenza in pullman per il lungo viaggio verso il Trentino.
Dall'ex presidente del consiglio comunale di Tolentino, Mauro Sclavi, arriva una proposta destinata a sollevare inevitabili discussioni.Sclavi, infatti, ha scritto una lettera aperta al ministro dell'Interno Angelino Alfano, al prefetto di Macerata Roberta Preziotti e al sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, nella quale invita le istituzioni a spostare lungo la costa i migranti alloggiati in abitazioni agibili delle zone colpite dal sisma, per lasciare le case alla gente del posto rimasta senza casa e consentirle di raggiungere più agevolmente i luoghi di lavoro."Dopo le prime fasi dell’emergenza" scrive Sclavi "sarà necessario prestare attenzione alle famiglie ed ai lavoratori sfollati, perché l’attuale sconvolgimento dovuto al sisma sta mettendo a dura prova la nostra proverbiale forza e laboriosità.Considerando che molti concittadini sono stati costretti a mettersi in salvo sulla costa ed in altri luoghi molto lontani dalle abitazioni e dal posto di lavoro, ". Spostando i rifugiati sulla costa, le strutture da loro occupate, che risulteranno agibili potrebbero essere destinate a coloro che garantiscono una normale attività lavorativa e che al momento compiono centinaia di chilometri. Le nostre aziende vivono del lavoro degli operai che se pur spauriti e senza casa continuano a lavorare con la caparbietà e l’abnegazione che caratterizza da sempre la gente delle Marche".