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"A Camerino la mia casa da demolire simbolo del terremoto"

"A Camerino la mia casa da demolire simbolo del terremoto"

"Vedere la propria casa come icona del terremoto che ha colpito la nostra Camerino è veramente lancinante". Stefano Mancini affida al suo profilo Facebook parole cariche di dolore, ma anche di gratitudine verso un'amministrazione comunale che si è mostrata sensibile e vicina ai problemi della popolazione.

Il caso riguarda il sisma che, il 26 ottobre, ha seriamente danneggiato il palazzo della famiglia di Stefano, sito a Camerino, appena fuori dalle mura della città, adiacente al collegio universitario DAVAC. All'interno del condominio tante famiglie, tra le quali quella di Stefano, e altrettanti studenti che, dopo la prima scossa sono scesi in strada evitando così una tragedia.

Dopo le prime scosse, è stato fondamentale - racconta Stefano Mancini - l'intervento dell'architetto Andrea Gianfelici e dello staff dello studio Harcome di Camerino che già in un primo sopralluogo del 36 ottobre, avevano individuato la gravità della situazione, spingendoci a mettere quanto prima in sicurezza la struttura, isolando il palazzo e probabilmente questo tempestivo intervento ha evitato situazioni ben più spiacevoli che avrebbero potuto verificarsi durante la scossa del 30 ottobre".

L'edificio, dichiarato inagibile, verrà abbattutto per ritornare quanto prima all'apertura delle strutture Unicam adiacenti e per ridare vita a quella zona.

"Mi sento di dover ringraziare - continua Stefano - l'amministrazione comunale, in  prima persona l'assessore Roberto Lucarelli, la Protezione Civile e il corpo dei Vigili del Fuoco per il modo in cui hanno gestito questa drammatica vicenda. Si è infatti deciso per una demolizione controllata della struttura in modo da tentare di recuperare degli oggetti in quegli appartamenti non completamente distrutti".

Per il futuro ci si augura di tornare presto alla normalità.

"Sappiamo che i tempi saranno lunghi - conclude Stefano Mancini - ma ci piace sperare che la strutturà verrà ricostruita, magari non su 4 ma su 2 piani, in maniera totalmente antisismica e in armonia con il paesaggio circostante che è quello di una città ducale".

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