Tanti ospiti alla serata-evento del Kiwanis Club di Macerata per la prima del Rigoletto. Il Club, con il suo presidente, l'avvocato Fabio Pistarelli ha organizzato, in occasione della prima rappresentazione dell’opera verdiana e in collaborazione con l’Associazione Arena Sferisterio, una cena nel cortile di Palazzo Buonaccorsi, a cui hanno partecipato oltre ai soci anche laluogotenente divisionale Marche-San Marino, del Kiwanis Club Paola Rosini, il deputato Francesco Acquaroli, l’ex sindaco di Ascoli Guido Castelli, la responsabile nazionale Pari Opportunità del Soroptimist International Tunia Gentili, il Dottor Luciano Latini, già primario oncologo dell’ospedale di Macerata, Alberto Panunzi, dirigente area amministrativa del Consiglio regionale delle Marche, il capogruppo in consiglio comunale Riccardo Sacchi, Maria Letizia Papiri, luogotenente eletto del Kiwanis Club divisione Marche. Ha portato il saluto allapartecipata serata anche la direttrice del Mof Barbara Minghetti.
Mercoledì 24 luglio, evento di chiusura del progetto Hazzard con il prestigiattore e mentalista Andrea Paris e lo spettacolo “Apparis, scomparis”. Da Italia’s Got Talent 2019 al palcoscenico di Hazzard per festeggiare la conclusione del progetto di rete per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico durato più di un anno e che ha coinvolto tutto il territorio della Provincia di Macerata.
L’appuntamento è alle ore 19 in piazza Libertà a Macerata. Si inizierà con un aperitivo gratuito, giochi e animazione a cura della Compagnia “La Zandella”. Alle ore 21, lo spettacolo di magia di Andrea Paris che ci dimostrerà come è facile ingannare il cervello. L’ingresso è gratuito.
“Si è scelto un evento finale di piazza per poter raggiungere la popolazione e restituire i dati emersi da questo percorso. Con il mentalitista e illusionista Andrea Paris vogliamo spiegare quanto è facile ingannare il cervello - spiega l’equipe Pars -. Nel gioco d’azzardo funzionano le false credenze, le illusioni, la mancanza di potere sul gioco. Ci è sembrato una similitudine congrua. Siamo molto soddisfatti, Hazzard è stato un progetto trasversale. Ha attraversato eventi di piazza, numerose scuole, 4.136 studenti hanno partecipato agli incontri formativi, fino ad arrivare agli interventi con gli anziani, perché purtroppo il problema riguarda tutte le fasce d’età. In questi giorni, numerosi bar della Provincia che hanno scelto di essere contro il gioco d’azzardo, locali senza slot machine e video lottery, stanno regalando gadget e opuscoli informativi di Hazzard ai loro clienti. Li ringraziamo per la preziosa collaborazione a una battaglia contro un dramma sociale che colpisce giovani, adulti e anziani."
L’evento è organizzato dal team Hazzard, il progetto di rete per la prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo, finanziato dalla Regione Marche e realizzato per l’Area Vasta 3 dalla cooperativa sociale Pars Onlus, ente capofila, associazione Glatad Onlus, cooperativa Coos Marche, cooperativa Berta 80, in collaborazione con il Dipartimento Dipendenze Patologiche Area Vasta 3 e promosso dagli Ambiti Sociali Territoriali 14, 15, 16, 17 e 18.
Cinquant'anni dallo sbarco sulla Luna. Mezzo secolo dal “piccolo passo/grande balzo” che ha sovvertito il pensiero umano. Perché dal 20 luglio del 1969 “scopriamo che la Terra sembra vedersi bene solo e soltanto dalle stelle, dalla Luna. Più nitida e significativa che mai”. E' la suggestione di Luca Beatrice, che ieri, venerdì 20 luglio, ha accompagnato Popsophia e il pubblico di Civitanova Alta nel viaggio dell'arte sul satellite d'argento. Arte che “ha guardato tanto allo spazio, al futuro, alle conquiste, immaginandosi la Luna. Perché nessun artista c'è mai stato veramente – ha ricordato Beatrice -. Solo Alan Bean ci è andato davvero: tornato dalla spedizione, si è messo a dipingere”.
Con Beatrice, in uno Philoshow di dicotomie, Simone Regazzoni ha parlato di una filosofia “che non è mai stata sulla Luna, restando geocentrica. Heidegger ne è la prova. Un nuovo filosofo, Stanley Kubrick, per la prima volta ci porta al di là dell'orizzonte del cielo. Con 2001: Odissea nello spazio”. Regazzoni ha mostrato l'incontro con l'extraterrestre. “L'alieno in latino è “hostis”, diventato poi nemico – ha aggiunto – e con un percorso storico è stato riscritto in ospite. Parola che sembra totalmente nuova. L'alieno può essere al tempo stesso straniero, ospite e nemico”. Quale è quindi il rapporto che abbiamo con l'altro?
La giornata, interamente dedicata all'allunaggio, si era aperta con Luciano De Fiore che ha ricordato come la Luna sia sempre stata “soffitta dei nostri sogni”, quindi Ivo Germano l'ha interpretata analizzando i fenomeni massmediali. Come Star Wars e Star Trek, “emblema del modello americano e del mito del pioniere che da Far West diventa Space West”.
Luna poi sbucata nel PopSound di Alessandro Alfieri con la Factory, e nella poetica di David Bowie. Leggenda della musica che “è per definizione l'uomo del viaggio stellare, l'astrocantautore per eccellenza”.
Suggestioni pure nel cortile della Pinacoteca e nella Blue Moon. In un set dove le immagini di quell'evento sono passate addirittura su uno schermo originale di fine anni Sessanta, con tanto di grande modellino dell'Apollo 11, realizzato dal civitanovese Nazzareno Paolini. Così il direttore scientifico Claudio Bernacchia ha rapito le attenzioni, accompagnato prima dal piano di Madeleine Pianesi, poi dai telescopi di Alpha Gemini.
Partirà da Camerino la marcia dei concerti al tramonto nei borghi, ultimissima novità di RisorgiMarche, annunciata nei giorni scorsi. Sarà l'incantevole Rocca del Borgia ad ospitare martedì 23 luglio alle ore 19 quello che si preannuncia come un appuntamento assolutamente suggestivo: il primo dei sette concerti, pensati dal festival di Neri Marcorè per entrare direttamente nelle zone colpite dal terremoto. Una scelta motivata da una più incisiva azione di visibilità nei confronti di questi luoghi.
Dopo il concerto di Tosca di giovedì (sui Comuni di Camerino, Sefro e Serravalle di Chienti) a Piani di Monte Torroncello, che è stato un perfetto connubio tra natura, musica e poesia, la città ducale dunque proporrà per la prima volta in assoluto quello che si preannuncia come un momento enormemente suggestivo, in cui il silenzio ora presente sarà spezzato dalla forza della musica.
"Si tratta di una novità per noi bellissima e che abbiamo accolto con grande entusiasmo - ha detto Giovanna Sartori, assessore alla cultura e al turismo del Comune di Camerino - Giovedì è stata un'esperienza bellissima, in un posto magico, un concerto che ci ha rapito. Pensare che potremo ripetere quell'esperienza direttamente tra le mura della nostra città non nascondo che ci emoziona ed entusiasma. È un momento che riporta i riflettori sul nostro territorio, ma anche una possibilità per le nostre zone. Devo ringraziare gli uffici comunali che hanno fatto e stanno facendo gli straordinari affinché possa essere tutto pronto per martedì. È un appuntamento che vogliamo e affrontiamo con grande entusiasmo, ammetto che è anche un motivo di gioia sentire dagli organizzatori di RisorgiMarche che l'idea di partire da Camerino è stata dettata anche dall'entusiasmo e la collaborazione che abbiamo mostrato. Sono convinta che la nostra città e i nostri territori possano dare tanto quindi ben vengano queste occasioni".
Il concerto avrà un numero limitato di presenze, per ragioni di sicurezza.
Dalla classica al jazz, dalla world music alla canzone d'autore: è un programma ricco di sfumature musicali quello creato da Neri Marcorè e Giambattista Tofoni per i nuovi 7 concerti di RisorgiMarche, tutti al tramonto e con due tipi di approccio: il primo all'interno dei borghi, nei luoghi più suggestivi e ricchi di storia; il secondo dopo un'escursione in montagna, accompagnati dalle Guide Alpine.
Il cantautore romano Rosso Petrolio, il Quartetto d'archi della FORM, la versatile Giua in versione unplugged, il Maestro Francesco Di Rosa (primo oboe dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia) accompagnato dall'Ensemble Brancadoro, il doppio appuntamento con la Carmensita del Macerata Opera Festival (una collaborazione che rappresenta uno dei fiori all'occhiello di questa terza edizione di RisorgiMarche), la novità tutta marchigiana dei Leda e il talentuoso bandoneonista Daniele di Bonaventura: sono questi i nomi che da martedì 23 luglio a lunedì 5 agosto andranno ad incastonarsi agli altri 8 concerti che si stanno svolgendo sui prati montani.
Tutti i nuovi appuntamenti saranno ad ingresso gratuito su prenotazione (tranne Carmensita, spettacolo dedicato ai bambini dai 3 ai 6 anni), con inizio alle ore 19. All'interno del sito e sui canali social verranno fornite informazioni dettagliate sui singoli eventi e le modalità di fruizione.
Un calendario che anche in questo caso coprirà le tre province maggiormente colpite dal sisma - vale a dire Ascoli Piceno, Fermo e Macerata - a riprova dell'attenzione dell'organizzazione del Festival per le comunità che ancora mostrano le ferite provocate dalle scosse del 2016.
Programma:
Mercoledì 24 luglio (Escursione)
Partenza da Serrapetrona (MC)
ore 19
FORM String quartet
[Orario di ritrovo e luogo verranno comunicati a chi avrà effettuato la prenotazione]
Lunedì 29 luglio (Borgo)
ore 19
GIUA
Parco di Colle Ascarano (San Ginesio MC)
Mercoledì 31 luglio (Borgo)
ore 19
FRANCESCO DI ROSA & L'ENSEMBLE BRANCADORO
Luogo da definire (Ascoli Piceno AP)
Sabato 3 agosto (Borgo)
ore 11
Macerata Opera Festival presenta:
CARMENSITA
Parco Girolamo Varnelli (Località Pievebovigliana, Valfornace MC)
ore 17
CARMENSITA
Istituto Giacomo Leopardi (Sarnano MC)
Domenica 4 agosto (Borgo)
ore 19
LEDA
Piazzetta (Smerillo FM)
Lunedì 5 agosto (Escursione)
Partenza da Esanatoglia (MC)
ore 19
DANIELE DI BONAVENTURA
[Orario di ritrovo e luogo verranno comunicati a chi avrà effettuato la prenotazione]
Domani, domenica 21 luglio, si conclude a Civitanova Alta la prima settimana di programmazione di Popsophia 2019.
Alle 18.30 inaugura la giornata il filosofo belga di fama internazionale, Laurent de Sutter, esperto di pop'philosophie francese. Sarà lui a raccontare come la pop filosofia viene declinata persino Oltralpe, connettendola con il nostro ragionare. Una linea di congiunzione che ribadisce il respiro mondiale di questo genere. Ad intervistarlo, Simone Regazzoni con la traduzione di Sylvie Lighezolo.
Ci sono poi Space Oddity, mostra esperienziale, i laboratori di Contemporanea 2.0 e WineNight.
Alle 19.30 il tanatologo Davide Sisto parte dal suo ultimo saggio “La morte si fa social”, per spiegare il desiderio di una vita infinita, superiore al confine ultimo. Sullo sfondo, una domanda: la vita digitale ci renderà immortali? Alle 21 il PopCorto di Riccardo Minnucci dà il via alla LectioPop di Andrea Tagliapietra sul principio profondo dei cartoni animati. Che si collega a tutto tondo con il Philoshow delle 21.30 sulla filosofia Disney/Pixar, con Riccardo Dal Ferro. Prodotti che in realtà sono dei veri viaggi di formazione, iniziatici, che segnano passaggi cruciali dall'infanzia all'adolescenza, quindi all'età adulta. Ci si muoverà dai classici fino agli ultimi capolavori. Come sempre con la direttrice Lucrezia Ercoli e le musiche della Factory.
In parallelo alle 21.30 ci sono i laboratori per giovanissimi (5-12 anni) di Contemporanea 2.0 e alle 22 Cine Sted con Toy Story, pellicola che è linea guida di Popsophia 2019. Alle 22.30 a Blu Moon l'attrice Silvia Bertini e Luca Recchi accompagneranno gli spettatori nel mondo della letteratura con “Per amica silentia lunae” e a seguire l’osservazione del cielo con i telescopi di Alpha Gemini. Alle 23 si chiude la prima settimana di programmazione in musica. Da PopSound con i Beatles e l'intervento di Massimo Donà, che condurrà nella stupenda sperimentazione (anche d'animazione) che alberga in “Yellow Submarine”. Dalla WineNight di Fontezoppa con i Sax Pistons.
Popsophia riposerà la mente per alcuni giorni , poi ripartirà giovedì 25 luglio con ospite Marcello Veneziani.
Sono previste navette per raggiungere l’evento (info su www.popsophia.it)
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Serata a ritmo di musica quella che è andata in scena ieri sera a Civitanova Marche presso lo chalet "Secondo Pensiero", sul lungomare sud.
Protagonisti della serata il buon cibo, i vini della Cantina Velenosi (presente la titolare Angela), ma soprattutto l'ottima musica. Il chitarrista Cico Falzone e il bassista e seconda voce dei Nomadi Massimo Vecchi, hanno allietato la serata dei presenti con alcuni dei brani più famosi della band, accompagnati dall'artista Paky. Da "Io vagabondo" a "Canzone per un'amica" passando per "Io voglio vivere", i due musicisti hanno regalato ai presenti un momento di piacere e di divertimento. Presente anche il duo comico Lando&Dino.
Il venerdì di Popsophia, 19 luglio, ha visto due grandi protagonisti, che hanno spinto i loro ragionamenti “Verso l'infinito ed oltre”. Nel pomeriggio Giuliano Ferrara, la sera Philippe Daverio, hanno declinato il tema 2019 portando le loro esperienze a Civitanova Alta.
Al chiostro Sant'Agostino, Ferrara non ha tradito le aspettative del numeroso pubblico presente, e si è raccontato a Michele Silenzi senza freni, come ha da sempre abituato tutti. Dalla formazione politica alla nascita de Il Foglio. “Non un giornale, ma un oggetto culturale straordinario”, ha introdotto Silenzi. Fino all'attualità più predominante.
“I liberali non piacciono perché non sono mai contenti di niente – ha esordito Ferrara -. Io sono liberale “in mancanza di meglio”, e anche se sono contro tutti gli snobbismi polemici, non mi piace questa Italia”, non risparmiando riferimenti all'attualità politica. Ferrara non ha arretrato su nessuna domanda, neanche quella sul movimento green di Greta Thunberg. Perché per Ferrara se tutti siamo d'accordo sui contenuti, da qui ce ne passa “dall'idea che l'umanità vada salvata e possa salvarsi smettendo di studiare per scioperare contro lo scioglimento dei ghiacciai”. Bene quindi un mondo con la contraddizione, ma quest'ultima per Ferrara “è un'assurdità”.
Assurdità come “quell'informazione e circolazione astratta e priva di limiti significativi dei mezzi di comunicazione social” e quelle Fake News “che sono sempre esistite, diffondendo una febbre senza antidoti”. Una domanda anche sul primo allunaggio di Neil Armstrong, cinquant'anni fa. “Lo spazio è diventato paradiso di molta tecnologia che usiamo sulla Terra – ha risposto Ferrara -. Non è ambiente lontano, con quella Luna che ha rappresentato un momento epico e poetico. Chiunque avrebbe voluto il “primo passo”, fa parte del sogno. Un evento che ha avuto conseguenze oggettive e concrete, con un salto prodigioso dell'umanità. Spalmando su un'epoca un grande elemento di ottimismo”.
Quindi in serata una gremitissima piazza della Libertà, piena in ogni dove, è stata rapita dalle riflessioni di Philippe Daverio, che accompagnato dalla musica della Factory ha rivelato cosa ci rimane del Futurismo.
“L'arte futurista è come una sorta di virus per la nostra mente, che ci porta a ragionare in maniera diversa – il giudizio di Daverio -. Ha una sua funzione, quella di aprire orizzonti che l'essere umano non aveva mai visto. Muta la nostra comprensione. Anche se oggi abbiamo fatto un passo avanti rispetto a loro: abbiamo una percezione ecologica del mondo”. Del resto, “il XX secolo è il secolo delle avanguardie – ha continuato -. È la matrice della nostra idea di modernità. Siamo moderni in quanto crediamo nelle avanguardie. Non possiamo immaginare il mondo moderno senza di loro”.
Torna “Un grande spettacolo c’è”, terza edizione dopo il grande successo degli anni scorsi. Si tratta del Festival di Teatro per ragazzi che si terrà a Montecosaro Scalo, nello splendido scenario del parco dell’Annunziata Santa Maria a Piè di Chienti, dal 2 al 4 agosto, organizzato dall’Associazione “Il Borgo”, rione di Montecosaro Scalo, in collaborazione con la locale compagnia “Le stelle del Borgo”.
E la sua mascotte è il simpatico e colorato scimmiotto “Super Borghetto”.
“In questo anno, dalla prima edizione ad oggi – dicono i volontari dell’Associazione “Il Borgo” - abbiamo visto che Superborghetto è entrato nel cuore dei bambini di Montecosaro e non solo. Molti lo hanno chiamato per allietare il proprio compleanno, altri hanno voluto la sua immagine sulla torta di compleanno e oltre 100 bambini hanno "costretto" i genitori a comprare la t-shirt con stampato il supereroe borghetto".
E poi sulle motivazioni di questa grande kermesse dedicata ai bambini: “La nostra comunità montecosarese – dice Stefano Cardinali, che dell’associazione “Il Borgo” è il socio che segue i rapporti con enti, istituzioni e altre associazioni – è cresciuta molto in questi ultimi anni e sono arrivate soprattutto famiglie giovani con bambini piccoli. Ecco allora che il nostro non è un semplice festival ma un momento di aggregazione dove i nuovi arrivati hanno l'occasione per socializzare tra di loro e con il nucleo storico del nostro comune. Sentiamo forte questo desiderio delle famiglie: sentirsi parte viva e attiva della nostra comunità. Per questo noi dall'associazione portiamo avanti incessantemente tante attività con passione ed entusiasmo. Ringraziamo il Banco Marchigiano per quanto sta facendo per sostenerci”.
Attorno a “Superborghetto”, simbolo dell’Associazione e di tutte le attività, c’è dunque un grande fermento di volontari e anche di giovani. “Nelle sue attività e spostamenti Superborghetto è sempre accompagnato da un nutrito gruppo di ragazzi adolescenti che anima con gioia i vari momenti con la Baby dance.
A Civitanova Alta si inizia a galleggiare in uno “spazio strano”, lo Space Oddity. Come l'astronauta di David Bowie che fluttua nel vuoto, lo spettatore di Popsophia è stato ieri, giovedì 18 luglio, scagliato all'interno di questa mostra urbana esperienziale, che vuole superare il cordone rosso che ha da sempre ingiustamente diviso fruitore e oggetti esposti. Con situazioni che non solo si vedono, ma si provano con mano.
Il progetto, allestito fino al 28 luglio nei giorni del festival del contemporaneo, prende proprio in prestito il nome dal capolavoro del Duca Bianco, che ha festeggiato i suoi cinquant'anni dall'incisione. Space Oddity è allora occasione per articolare tutto il ragionamento sull'esaltazione della velocità. Del resto, 110 anni fa venne pubblicato il Manifesto dei Futuristi, con la “sfida alle stelle” marinettiana. E la sfida di Popsophia è partita dallo Spazio Multimediale San Francesco, dove scorre su uno schermo gigante l'impresae sagerata del regista Claude Lelouch, che si lanciò premendo sull'acceleratore attraversando Parigi all'alba. La folle corsa (“C'etait un rendez vous”, il nome) è stata ripresa nel 1976, diventando un corto. Velocità reale da una parte e velocità immaginaria invece in una serie di simulatori di Formula 1 che sono disposti a pochi metri di distanza. Con il pubblico che si può mettere alla prova, salendo pure su una monoposto. Rossa, avvicinandosi poi ad un altro inchino, quello di Mauro Cicarè a Niki Lauda. E la velocità viaggia persino sui binari, ricordando la locomotiva “Satana su rotaia”, come è stata definita da Giosuè Carducci. Così “Il treno in corsa” di Ivo Pannaggi, in assoluto uno dei capolavori di riferimento del Futurismo italiano, si fa ammirare a Popsophia accompagnato da suggestioni visual di Riccardo Ruggeri e le composizioni musicali di Matteo Moretti.
All'Auditorium Sant'Agostino invece si ergono come statue su piedistalli alcune delle motociclette che hanno fatto l'iconografia della cultura massmediale internazionale, con l'ex chiesa che si trasforma in Tempio della Meccanica. Primeggia su tutte la Captain America, l'Harley Davidson Hydra Glide chopper di Easy Rider, pellicola che compie i suoi primi 50 anni, affiancata ad altre due ruote storiche del cinema. La Triumph Thunderbird portata da Marlon Brando ne “Il Selvaggio”, l'Harley Davidson Big Twin di “Sherlock Jr”, diretto da Buster Keaton, fino alla Indian Scout Special carenata su cui Anthony Hopkins ha vestito i panni del motociclista Burt Munro. Non mancano video istallazioni, disseminate ovunque.
“Abbiamo voluto sviluppare fino in fondo il Manifesto del Futurismo – le parole di Evio Hermas Ercoli, ideatore delle mostre con il supporto di Pietro Cardarelli e Riccardo Minnucci -. Un inno che ha rotto con il passato sfidando l'estetica. Il bello non è più geometrico e di prospettiva, ma meccanica e movimento, dinamica e velocità”.
All'inaugurazione erano presenti l'assessore alla Cultura del Comune di Civitanova Maika Gabellieri, Gianni Fermanelli, segretario generale della Fondazione Carima (fondazione che ha gentilmente concesso “Il treno in corsa”) e la dirigente Antonella Marcatili a nome dell'Ufficio Scolastico Provinciale.
Di seguito il programma completo di sabato 20 luglio
Il 20 luglio del 1969 l'astronauta Neil Armstrong posò il suo piede sul suolo lunare. Quel “piccolo passo”, grande traguardo per l'umanità, è fulcro nel programma di domani, sabato 20 luglio, di Popsophia. L'intera giornata è infatti votata alla celebrazione dei cinquant'anni esatti di questo evento epocale.
Lo zenit ci sarà alle 21.30 in piazza della Libertà, con il Philoshow “Fly Me to the Moon – Viaggi nello spazio e incontri alieni”, ideato e diretto dalla direttrice di Popsophia Lucrezia Ercoli. Tra gli ospiti, il critico d'arte Luca Beatrice e il filosofo Simone Regazzoni. Proprio Beatrice ha effettuato uno studio su opere che raccontano l’influenza dell’astro d’argento sull’arte.
“A Popsophia porterò l'esperienza di questo lavoro – ha anticipato Beatrice -, che parte dal Romanticismo e arriva al 1969 per rivelare come l'arte ha vissuto questo sogno del viaggio (prima immaginario, poi reale) sulla Luna. Riportando elementi di pittura, Avanguardia e cultura popolare”. Ma cosa ha rappresentato questo Allunaggio? “Negli anni Sessanta – ha aggiunto – c'era uno straordinario momento in cui si credeva al futuro. Anni del boom economico, anni in cui la tecnologia stava facendo la sua parte. Basta considerare che questo è stato uno dei primi eventi condivisi davvero da milioni di persone. Tutti sulla Terra, nello stesso momento, hanno guardato la luna in televisione”.
Quindi il filosofo Simone Regazzoni connetterà il percorso al suggestivo incontro con l'extraterrestre, percepito proprio come figura che va fuori dalla nostra sfera personale. La Terra vista dalla Luna diventa perciò dicotomia di come gli esseri umani vengono percepiti dall'alieno.
Si tratta pur sempre di un Philoshow, e tra i riferimenti musicali si ascolteranno brani che spaziano da “Blue Moon” di Billie Holiday, “Fly me to the Moon” di Frank Sinatra fino allo “Starman” di David Bowie.
Ecco, Blue Moon: la rassegna del cortile della Pinacoteca vede alle 22.30 “La notte della Luna”, in cui Claudio Bernacchia farà rivivere quel “primo passo”, con gli intramezzi musicali dalla pianista Madeleine Pianesi.
Prima però, il pomeriggio si apre alle 18.30 con Luciano De Fiore che parlerà dell'Allunaggio come naufragio nel Mare della Tranquillità. Alle 19.30 poi Ivo Germano ci riporta al mondo dei mass media, e come questi hanno trasfigurato il viaggio nello spazio costruendo il nostro immaginario fantascientifico.
Come sempre apre dalle 19 Space Oddity, mostra urbana esperienziale, e ci sono in programma diverse rassegne e laboratori. Alle 23 invece sarà la volta del PopSound più incline al 2019 di Popsophia, con Alessandro Alfieri e la musica della Factory che ricordano il grande David Bowie.
Il programma completo è su www.popsophia.it #popsophia2019
Lo Spazio Salute - promosso dal Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’Area vasta 3 dell’ASUR Marche - sarà presente con lo stand e operatori sempre pronti a rispondere alle vostre domande sulle malattie sessualmente trasmissibili, sull’alcol e sulle sostanze stupefacenti. In particolare, per questo evento gli operatori si concentreranno sulla sensibilizzazione delle meccaniche del gioco d’azzardo e dell’illusione di vincita facile che promettono alcuni giochi, analizzando con spirito critico i guadagni che promettono e le effettive vincite e perdite; tema che verrà ripreso nell’evento conclusivo del Progetto HAZZARD che si terrà il 24 Luglio in Piazza della Libertà a Macerata. L’Istituto Superiore di Sanità parla, già nel 2018, di 18 milioni di italiani che giocano, di questi più di 13 milioni giocano in modo “sociale”, due milioni presentano un profilo a basso rischio e un milione e 400mila persone presentano un rischio moderato. Almeno un milione e mezzo invece sono giocatori problematici, 700mila i minorenni di cui si stima più di 70mila già giocatori problematici.
Presso lo stand non solo sarà possibile ricevere informazioni ed opuscoli, ma ci si potrà anche mettere alla prova con quiz e altri giochi proposti dai giovani del Team per provare a vincere gadgets preparati appositamente per l’evento!
Mercoledì 24 luglio si alza il sipario sul Mind Festival, il più grande evento musicale marchigiano ad ingresso totalmente gratuito, organizzato dal Mind Studios che ogni anno dà appuntamento a tutti gli amanti della buona musica sotto il cielo stellato di Montecosaro.
Fino alla chiusura del 28 luglio con l’attesissimo concerto del fenomeno musicale del momento, Mahmood fiumi di buona musica scorreranno per gli oltre 30mila spettatori che si attendono anche quest’anno per l’evento.
A rompere il ghiaccio, presso il campo di via Corridoni, mercoledì 24 alle 21.30 sarà Fulminacci, nome d’arte di Filippo Uttinacci, cantautore romano classe 1997 affermatosi sulle scene grazie al brano “Borghese in borghese” e al disco uscito lo scorso 9 aprile.
Ad aprire la sua serata un mix di pop, funk e soul con Quiver, mentre a chiuderla, alle 23 saliranno sul palco gli Psicologi, progetto pop-rap underground di Drast e Lil Kaneki che dopo aver calcato le scene del MI AMI Festival di Milano, hanno sfornato il loro primo EP "2001": un debutto che li consacra come band generazionale emersa tra i figli degli anni zero.
Giovedì 25, a partire dalle ore 22.30, la scena sarà dominata dagli Ex-Otago, band genovese attiva sin dal 2002 e che quest’anno ha sfilato anche sul prestigioso palco del Festival di Sanremo con “Solo una canzone”. Ad anticiparli I Segreti, band pop parmense che ha aperto i concerti dei Selton, La Rappresentante di Lista e altre realtà della scena indie italiana. L’aftershow sarà invece affidato al dj set di Staradio.
Venerdì 26 alle ore 23, un graditissimo e acclamatissimo ritorno sul palco del Mind Festival, quello de I Ministri, in una delle sole 4 date che la band farà in Italia quest’estate. Ospite nel 2016, il gruppo alternative rock milanese, ormai punto fermo nella scena indipendente con più di 15 anni di storia, all'inizio del 2018 ha pubblicato il nuovo singolo "Fidatevi", che ha anticipato l’album omonimo “Fidatevi”. L’opening è affidato a Alteria, artista da tempo riconosciuta come una delle voci rock e front woman più apprezzate del panorama musicale italiano ex leader dei NoMoreSpeech e nota per la conduzione di programmi musicali su Rock TV, RAI4 e RAI5. La serata si conclude poi con un dj set.
Sabato 27 riflettori puntati sul dj set della dj e producer Elisa Bee e, a seguire alle ore 23.45, quello di Simone Cogo meglio conosciuto con il progetto The Bloody Beetroots. Polistrumentista italiano durante le sue apparizioni pubbliche è solito portare una maschera, che deriva da una variante nera del costume dell'Uomo Ragno. Il suo stile fonde pop, punk, electro, musica classica, rock e hip hop. L’Aftershow è a cura di Velocy Raptus e del loro rap elettronico.
Domenica 28 alle ore 23 si chiude con il botto con l’attesissimo concerto di Mahmood. Da XFactor al Wind Summer Festival, sino al trionfo sul palco del Festival di Sanremo con “Soldi”, la hit più ascoltata di sempre, l’artista milanese di madre italiana e padre egiziano arriverà a Montecosaro per un concerto unica data delle Marche.
Ad introdurlo, a partire dalle ore 21, la finale del contest “Fly to Live” organizzato da Eko Music Group con Marshall Amplification. Più di 100 band partecipanti, 25 semifinalisti di cui solamente 5 sono approdati alla serata conclusiva. Si tratta di Amnèsya (Bologna), Dirty Ram (Treviso), ABC Positive+ (Roma), I Tiro (Foggia), Lost Reality (Crotone). Sarà la Marshall stessa, rappresentata da due delle figure più importanti della compagnia, a decidere chi si aggiudicherà il premio. In qualità di presidente della giuria, direttamente dalla squadra di Vasco Rossi, il più importante esponente del marchio Marshall in Italia, Stef Burns, special guest della serata.
Ogni giorno si aprirà poi alle ore 20 con l’area dove famiglie, bambini e giovani potranno cenare scegliendo i piatti direttamente dagli stand gestiti dai ragazzi del Mind. Servizio aggiuntivo fornito a quanti vorranno raggiungere il Mind da Civitanova e ritornare a casa in completa sicurezza e senza doversi occupare del parcheggio, il bus navetta prenotabile al 3497831268.
Accanto al Mind Festival quest’anno: Eko Music Group, Montarbo, Ercan, Hotel Horizon, Piro89, Olians Plast Srl, Officine 21, Spazio Crossfit.
Si prepara al weekend finale la 28° Esposizione di Antiquariato, Restauro, Artigianato artistico di Pollenza. Si parte venerdì 19 luglio con un doppio evento musicale: alle 21,30 nella bellissima chiesetta di San Giuseppe si terrà, per la Rassegna Incontr’Arti, il Concerto di Musica Barocca su brani di Bach, Handel, Marcello eseguiti da Francesco di Rosa Primo Oboe dell'Orchestra di Santa Cecilia, Dante Milozzi Primo Flauto dell'Orchestra della Rai, Ettore Maria del Romano Cembalista dei Solisti Aquilani, Giulio Ferretti Primo Violoncello dei Solisti Aquilani. Alle 22,00 saliranno sul palco grande di Piazza Libertà Laura Avanzolini Septet con la special guest Max Ionata che si esibiranno sul repertorio di Burt Bacharach. Entrambi i concerti sono ad ingresso libero e gratuito.
Sabato 20 luglio è invece il grande giorno di questa edizione, il 70° anniversario dalla fondazione del Vespa Club Italia, che dopo Sorrento viene celebrato per il centro Italia proprio a Pollenza, per poi proseguire i festeggiamenti a Verona. Una scelta legata alla presenza nella cittadina della nota collezione Museo della Vespa di Marco Romiti, ospitata dal Comune presso Palazzo Cento. Una collezione tra le più importanti in Europa per la ricchezza e la rarità dei pezzi esposti, veicoli e cimeli legati al fenomeno Vespa. Per l’occasione una gran quantità di vespisti arriverà a Pollenza da tutta Italia e dall’estero. A sera, un concerto a tema musica swing in Piazza Libertà chiuderà l’evento. Domenica 21 luglio, giornata conclusiva dell’edizione 2019, saliranno sul palco gli amatissimi Amici dello zio Pecos con il loro country folk rock’n’roll.
Per tutto il weekend saranno aperte le storiche botteghe artigiane, con orario venerdì dalle 20,30, sabato e domenica dalle 17,30. All’interno si possono ammirare collezioni di oggetti d’arte e curiosità, mobili e arredi in legno, preziosità d’antiquariato e opere d’arte. Diverse mostre attendo la visita degli estimatori d’arte e di storia: dalla collettiva allestita presso il palazzo comunale dal titolo Leopardi, Scipione, Mafai e… l’Infinito, alla mostra di cartoline e immagini storiche dell’Arma dei Carabinieri, alle bellissime fotografie proposte dall’Associazione Isovraesposti, fino alle immagini commoventi e intense di Andrea Boccini in favore delle scuole in Kenya.
Sarà inoltre aperto a visite gratuite il Museo Civico di Palazzo Cento complesso al cui interno è visitabile anche il Museo della Vespa (venerdì dalle 20,30, sabato e domenica dalle 17,30).
Per i più piccoli la pittrice Giusy Trippetta ha curerà i laboratori di pittura per imparare a formare i colori e a stenderli nelle forme che più ci piacciono, venerdì e sabato dalle 21,30 e domenica dalle 18,00. Mentre a chiudere il programma dei laboratori sarà domenica 21 luglio alle 21,30 l’incontro organizzato dalla bottega di Caterina Marinozzi a cura dell’Architetto Enzo Fusari sul tema Le antiche vedute delle città della provincia di Macerata nel contesto del territorio regionale e nazionale. Anche questo evento prevede ingresso libero e gratuito presso la bottega.
Infine si potranno degustare i buoni piatti della cucina locale presso il punto gastronomico aperto ogni giorno dalle 19,30.
Come annunciato da Neri Marcorè in occasione della conferenza stampa di presentazione della terza edizione, RisorgiMarche amplia il suo format con nuove proposte. Oltre ai tradizionali concerti sui prati - tutti gratuiti, con inizio alle ore 16.30 e raggiungibili dopo aver percorso a piedi o in bici percorsi variabili tra i 3 e i 6 chilometri - l'estate 2019 vedrà l'aggiunta di altre due modalità di fruizione delle proposte musicali ideate dallo stesso Marcorè e dal direttore esecutivo Giambattista Tofoni.
La prima riguarda i concerti al tramonto nei borghi e nei castelli dell'area del cratere, con ingresso gratuito su prenotazione. “La scelta di entrare direttamente nelle zone colpite dal terremoto - afferma Marcorè - è motivata da una più incisiva azione di visibilità nei confronti di questi luoghi. Ovviamente, per ovviare alla naturale limitatezza degli spazi, abbiamo optato per un numero limitato di presenze. Ai partecipanti daremo anche indicazioni sui punti di ristoro presenti nell’area”.
Per RisorgiMarche, quindi, questa modalità rappresenta da un lato un ulteriore segnale di vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma, con proposte mirate all’interno di spazi incantevoli e portatori di una storia millenaria; dall’altro l’esperienza del concerto al tramonto che si configura come un momento altamente suggestivo, dove la luce naturale aggiunge ancora più fascino alle esibizioni degli artisti.
Una filosofia, quest’ultima, che caratterizza pienamente anche l’altra proposta inserita nel cartellone, vale a dire quella dei concerti escursioni al tramonto, sempre ad ingresso gratuito su prenotazione. “Saranno le Guide Alpine, che ci affiancano sin dall'inizio, ad accompagnare il pubblico - spiega Marcorè -. Le escursioni a numero chiuso saranno di categoria E (Escursionisti - Itinerari su sentieri od evidenti tracce in terreno di vario genere come pascoli, detriti e pietraie). Sarà obbligatorio dare il proprio consenso informato e dotarsi dell'attrezzatura adeguata per quanto riguarda zaino, abbigliamento, torce o luci frontali per affrontare il percorso di notte”.
A breve verranno comunicate le date dei nuovi concerti, oltre a tutte le modalità per le prenotazioni e per la partecipazione ai singoli eventi.
Ieri pomeriggio le porte del Musei civici a Palazzo Buonaccorsi si sono spalancate per l’inaugurazione della mostra “Bauhaus 100: imparare, fare, pensare”, promossa dalla Regione Marche, dal Comune di Macerata, Macerata Musei e organizzata da Sistema Museo e curata da Aldo Colonetti, Presenti alla cerimonia il sindaco Romano Carancini, l’assessore alla Cultura Stefania Monteverde, il curatore Aldo Colonetti, l’archistar Italo Rota, Maria Grazia Mattei presidente del MEET centro internazionale per la cultura digitale, Gildo Pannocchia presidente dell’Istituzione Macerata Cultura, Gianluca Trequattrini Capo del Servizio Segreteria particolare del Direttorio e comunicazione della Banca d’Italia, Gianluca Bellucci direttore Sistema Museo e Paolo Baldessarri architetto del progetto espositivo.
A cent’anni dalla fondazione della scuola che ha rivoluzionato il design e l’architettura, a Palazzo Buonaccorsi arriva una mostra che vuole recuperarne la memoria storica e ripensarne le influenze nel futuro. “Bauhaus 100: imparare, fare, pensare” desidera individuare ciò che è rimasto di quello spirito rivoluzionario e interrogarsi se è ancora possibile progettare mettendo al centro “le idee” e non “le cose”.
Macerata è il luogo ideale: uno dei pochi italiani che hanno frequentato il Bauhaus negli anni Trenta è Ivo Pannaggi, artista maceratese, poliedrico innovatore. Dal 19 luglio al 3 novembre nel museo civico di Palazzo Buonaccorsi, Palazzo Pellicani Silvestri, ex sede della Banca d’Italia, e la biblioteca comunale Mozzi Borgetti, la mostra animerà il centro storico cittadino con esposizioni e attività ed eventi collaterali.
Il progetto culturale vuole essere non solo una ricostruzione dei fatti e degli avvenimenti. Bauhaus 100: imparare, fare, pensare” vuole essere un dibattito di idee nell’organizzazione e nella definizione della “cultura materiale”, ovvero tutto ciò che rende possibile un’esistenza più razionale, senza dimenticare il ruolo fondamentale del pensieri e delle arti, strumenti necessari per tentare di disegnare il futuro. Una mostra diffusa tra più sedi che presenta sullo stesso livello le collezioni storiche e le installazioni di artisti che guardano al futuro. “Bauhaus 100: imparare, fare, pensare” è promossa dalla Regione Marche, dal Comune di Macerata, Macerata Musei ed è organizzata da Sistema Museo con la collaborazione di ADI Associazione per il Disegno industriale – Delegazione Marche, Abruzzo, Molise, Centro Studi Pannaggi, Comune di Esanatoglia, Confindustria Macerata, Confindustria Marche, Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, MEET, centro internazionale per la cultura digitale di Milano con il supporto di Fondazione Cariplo, Associazione Culturale Il Paesaggio dell’Eccellenza.
"Questa mostra poteva nascere solo a Macerata – ha detto l’assessore alla Cultura Stefania Monteverde introducendo gli interventi dei presenti - la città che ha dato i natali a Ivo Pannaggi, l'artista poliedrico che nel Novecento fu uno dei pochissimi italiani che frequentarono il Bauhaus da cui trasse ispirazioni innovative e le cui opere sono conservate ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi. Con questa mostra vogliamo dare un'opportunità per conoscere una straordinaria epoca di innovazione artistica nel Novecento e allo stesso tempo fare un omaggio a chi continua a sperimentare l'innovazione libera e coraggiosa nelle idee e nel fare. Saranno molti gli appuntamenti durante l'apertura della mostra per scoprire lo spirito delle nuove imprese creative e del nuovo artigianato 4.0,”.
“Macerata celebra i 100 anni dalla nascita del Bauhaus con il coraggioso spirito di sperimentazione che connota la sua indole di città creativa – ha affermato invece il sindaco Romano Carancini -. La propensione alla ricerca e l’attitudine a varcare terreni inediti ci permettono oggi di saggiare un percorso che proietta il presente verso il futuro. Il valore di questa scelta, di allestire una mostra dedicata al Bauhaus, il più famoso esperimento nel campo dell’educazione artistica che si sia compiuto in epoca moderna, si sposa con la politica culturale che l’Amministrazione comunale ha portato avanti in questi dieci anni. E non è una scelta casuale ma legata a Ivo Pannaggi, al suo rapporto con la città ed è un’occasione per ricordare che una sezione dei Musei civici è dedicata a lui e alla sua arte. Pannaggi incarna l’indole di questo territorio che è poliedrico, curioso, laborioso e attento alle esigenze del vivere umano, dove l’industria non tradisce i tratti essenziali degli antichi mestieri, si aggiorna e progredisce. Non celebriamo oggi il centenario di una scuola ma un modello, la forza di un’idea che vive, che continua, si rigenera prendendo spinta dal passato e guardando al futuro. Nel percorso di crescita della città di Macerata un aspetto fondamentale è stato la partecipazione, la condivisione il fare rete nelle idee e nelle visioni e la partecipazione era un elemento fondante della didattica del Bauhaus: l’unione delle arti, non più divise tra loro, si fa simbolo ed espressione di un’unica volontà creatrice. Macerata, città creativa, ancora una volta diventa scenario di un’inedita esperienza che consiste nel sapere recuperare le buone idee del passato per riportarle al presente dando loro un nuovo respiro”.
La parola è passata poi al presidente dell’Istituzione Macerata Cultura Gildo Pannocchia che per primo ha lanciato l’idea di allestire una mostra dedicata al Bauhaus “L’idea da sola – ha detto – non dice nulla se non cade in un terreno fertile. Nel nostro caso il consiglio di amministrazione dell’Istituzione l’ha fatta sua e ha iniziato a lavorare per realizzarla. Il progetto ha così preso forma, ma per dare l’impronta abbiamo chiamato Aldo Colonetti”.
Il sindaco Romano Carancini ha ringraziato Gian Luca Treequattrini per il ruolo che ha svolto nel rapporto con la Banca d’Italia, per fare in modo che Palazzo Pellicani Silvestri potesse essere un’altra sede della mostra diffusa: “Da un punto di vista personale Macerata per me ha rappresentato un tuffo nel passato - ha detto Trequattrini- perché in questa città ci sono nato. Macerata per Banca d’Italia è una connessione forte, ha un significato particolare legato soprattutto alla figura di Carlo Azelio Ciampi che ha vissuto qui 10 anni. La vicinanza di Banca d’Italia con questo territorio, vittima del sisma, è forte. Ha fatto molto e ha in animo di fare altro. La sede di Macerata è stata una delle,prime a chiudere e ci è sembrato doveroso e importante mettere il palazzo a disposizione della città”.
A raccontare le genersi e i contenuti della mostra è stato il curatore: “La mostra Bauhaus 100: imparare, fare, pensare non è soltanto una ricostruzione storica della più importante scuola di progettazione del XX secolo in occasione del centenario. Rappresenta un grande viaggio nell’utopia, dalla Germania al mondo, fino ad arrivare a Macerata – ha detto Aldo Colonetti-, dove è nato Ivo Pannaggi, un protagonista delle arti applicate italiane, viaggiatore eclettico tra le Marche, la Germania e il Nord Europa. E’ in questo spirito indiziario che è nato il progetto; dai documenti originali, provenienti dalla straordinaria collezione storica di un architetto come italo Rota che, fino dall’inizio di questa avventura, ha colto pienamente questo viaggio nelle avanguardie nel suo significato più attuale, ovvero da dove veniamo e soprattutto dove andremo. Ecco allora, dopo i materiali storici, mai come oggi vivi e fondamentali per disegnare il futuro, l’incontro con la cultura digitale, attraverso la collaborazione con Maria Grazia Mattei e il MEET, con quattro installazioni di artisti e progettisti che, in una realtà solo apparentemente virtuale, ci raccontano di un linguaggio che non può far a meno di dialogare con la grande avventura “analogica” del Bauhaus. Le radici della nostra modernità risiedono nel dialogo tra saperi diversi e, soprattutto, tra l’intelligenza delle mani e un pensiero che si sviluppa “facendo le cose”. Palazzo Buonaccorsi ospita, nei suoi straordinari spazi, questo doppio percorso, per approdare poi, direttamente nelle stanze di Pannaggi, alle quali si arriva, vedendo per la prima volta, alcune opere rare del terzo italiano, insieme a Augusto Cernigo, Alfredo Bortoluzzi che hanno esperimentato direttamente le aule e i laboratori della scuola. Ma Bauhaus significa anche contemporaneità, in particolare per quanto riguarda due capolavori del design industriale che ancora oggi sono presenti nelle nostre case: la sedia Wassily di Marcel Breurer e la poltrona Barcellona di Mies van del Rohe, per testimoniare che il passato è tra noi, anche se spesse volte, non ne siamo consapevoli, travolti come siamo dalla contingenza di un presente che ha annullato il futuro. La mostra continua, sviluppandosi nella città antica, con altre due tappe: Palazzo Pellicani Silvestri, ex sede della Banca d’Italia, dove protagonista è il territorio delle Marche, fotografato da una serie di autori, coordinati da una grande maestro, Gabriele Basilico, che amava questa terra, interpretando così un concetto che potremmo definire di derivazione “Bauhaus”. Ovvero, come scriveva Giorgio Fuà, “un’industrializzazione senza fratture”, dove il paesaggio mantiene la sua funzione unitaria e riconoscibile. L’altro protagonista di questa seconda tappa è l’opera di Alberto Meda, realizzata in scala reale per la prima volta, “Lightness”: la leggerezza affidata a una composizione dove le parole diventano architettura. E’ il simbolo più coerente e rappresentativo di un’idea di Bauhaus in grado di segnare una direzione progettuale nel segno della sostenibilità. Il percorso si conclude con la terza tappa ospitata nella Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti è rappresentata da una serie di copertine della rivista culturale “La Lettura” de Il Corriere della Sera che ha deciso di dedicare l’immagine di ogni numero ad artisti, architetti, grafici, illustratori, designer, fotografici, in sostanza rimettendo al centro, oggi, l’idea fondamentale da cui nel 1919 nacque il Bauhaus. Come scriveva Giulio Carlo Argan nel suo “Walter Gropius e la Bauhaus”, “l’arte come perenne volontà di coscienza, è l’antitesi di ogni brutale volontà di potenza, spirito di pace contro spirito di guerra, virtù contro furore”. Parole attuali come non mai: abbiamo bisogno ancora di tanto Bauhaus, perché nei suoi indizi, sparsi nel mondo, nella vita di tutti i giorni, possiamo ritrovare il nostro destino, senza nostalgia né gratuiti storicismi”.
“Raccontare le radici del nuovo è questa una delle missioni di MEET, centro internazionale per la cultura digitale nato a Milano nel 2018 con il supporto di Fondazione Cariplo. Abbiamo aderito con grande gioia alla “chiamata” di Aldo Colonetti perché Bauhaus 100: imparare, fare, pensare guarda al passato come innesco del futuro – ha affermato Maria Grazia Mattei presidente MEET - .A cento anni dalla sua nascita, la scuola tedesca voluta da Gropius ispira e plasma il lavoro di artisti e creativi di tutto il mondo, come raccontiamo nella sezione Digital Landscapes. Attraverso quattro progetti molto diversi fra loro viaggiamo per il mondo, da Hong Kong a Berlino, passando per Miami e Rimini, rintracciando parallelismi ed eredità che ibridano i codici del Bauhaus con i linguaggi e i processi dell’era digitale. Citando Gropius, potremmo dire che il “nuovo edificio del futuro” ha nella Digital Disruption un elemento fondante. Questa mostra consente di accoglierlo ed interpretarlo come ingrediente culturale di un processo di cambiamento globale e paradigmatico”.
A chiudere la serie di interventi è stato Gianluca Bellucci, direttore di Sistema Museo: “Abbiamo lavorato molto per questa mostra, l’abbiamo pensata, progettata e costruita. Raccontare un oggetto complesso come Bauhaus non è facile, speriamo di esserci riusciti”.
Nell’aprile del 1919 un volantino annunciava la fondazione di una nuova scuola con l’obiettivo di unificare l’Accademia delle Belle Arti e la scuola di artigianato artistico di Weimar. Dopo 100 anni, l’insegnamento del Bauhaus rimane vivo, soprattutto nella sua vocazione di relazionarsi con il sistema produttivo e le sue dimensioni politiche e sociali.
Le Marche rappresentano un grande laboratorio unico sul piano territoriale. In particolare quel modello di sviluppo economico che Giorgio Fuà ha analizzato, descritto e reso noto in tutto il mondo e che, con le sue parole, potrebbe definirsi “industrializzazione diffusa senza fratture” dove le Marche e soprattutto Macerata non dimenticano mai la funzione fondamentale delle arti, dalla pittura all’architettura, dal teatro all’opera.
Il progetto espositivo è curato da Baldessari Baldessari. La mostra si articola in tre momenti, tra il museo civico di Palazzo Buonaccorsi, la Biblioteca comunale Mozzi Borgetti e Palazzo Pellicani Silvestri, ex sede della Banca d’Italia.
l museo civico di Palazzo Buonaccorsi ospita un percorso che parte da una suggestiva installazione luminosa ispirata ai colori del Bauhaus e curata da iGuzzini illuminazione, sponsor tecnico, e propone al primo piano i documenti fondativi originali del movimento, selezionati dalla preziosa collezione di Italo Rota, che ne è anche curatore. In mostra le storiche testimonianze per raccontare come il Bauhaus si è presentato al mondo per riuscire nella sua missione innovatrice.
Al secondo piano, sei opere di Alfredo Bortoluzzi, artista impegnato alle origini del Bauhaus, che introducono in un suggestivo confronto con la sezione permanete dedicato a Ivo Pannaggi, pittore e architetto maceratese che ha frequentato la scuola di Walter Gropius fino alla sua chiusura voluta da Hitler nel 1933.
Nelle Sale dell’Eneide e di Ercole è allestita la sezione curata da Maria Grazia Mattei di MEET, centro internazionale per la cultura digitale di Milano, e intitolata “Digital Landscapes Corpo linguaggio azione”. Attraverso quattro installazioni di altrettanti creativi internazionali si indaga la relazione tra analogico e digitale che la scuola tedesca ha saputo intuire. Il percorso rintraccia alcune caratteristiche fondative comuni che legano il movimento artistico nato nel 1919 alla contemporaneità digitale, come interdisciplinarità, sperimentazione di nuovi linguaggi espressivi e ibridazione di competenze tecnologiche e umanistiche con finalità non solo creative, ma anche produttive.
A Palazzo Pellicani Silvestri, ex sede della Banca d’Italia, è protagonista il paesaggio dell’industria marchigiana, in un percorso fotografico, curato dall’associazione culturale Il Paesaggio dell’Eccellenza, a cura di Alessandro Carlorosi, che racconta per immagini la relazione stretta tra industria e territorio. Da metà settembre il palazzo ospiterà “Lightness”, una grande installazione di Alberto Meda con la collaborazione di Francesco Iorio, con una serie di progetti di giovani designer della regione, curata in collaborazione con Adi, associazione per il disegno industriale – delegazione Marche, Abruzzo, Molise. di tutte le attività creative e progettuali, per cui la sua filosofia fa riferimento alla lezione del Bauhaus. Sono presenti, tra gli altri, disegni di Renzo Piano, Patti Smith, Mimmo Jodice, Mario Bellini, Mimmo Paladino, Brian Eno, John Berger, Alessandro Mendini, il tutto proprio nello spirito della scuola tedesca.
Durante la mostra è previsto un ricco programma di eventi e appuntamenti culturali sulla storia dell’arte, del design, dell’architettura, sull’artigianato 4.0, sulle media arts e sulla ricerca di modelli espressivi di nuova generazione, in collaborazione con le scuole, le università, l’Accademia di Belle Arti, le associazioni culturali, le associazioni di categoria. Ci sarà anche un concorso, una call per selezionare prodotti della manifattura artigianale che saranno poi i protagonisti di una mostra.
Un vero e proprio viaggio musicale tra i suoni del mondo, è quello che ha offerto Tosca alle moltissime persone giunte sui piani di Monte Torroncello per assistere alla terza tappa del Festival RisorgiMarche.
Un altro successo di pubblico nella splendida cornice del pianoro verde, incastonato tra Camerino, Sefro e Serravalle del Chienti.
La cantante, che indossava una splendido vestito rosso, ha iniziato alle 16:30 il suo show, o per meglio dire il suo percorso. Un viaggio canoro che ha parlato molte lingue: dal portoghese, al greco, al libanese passando per l'yddish, il romeno ed il dialetto romanesco, come nella splendida canzone "Nina, nina la voce dorme", dedicata alla città di Roma.
Il pubblico ha apprezzato moltissimo l'esibizione di Tosca, che ha attraversato atmosfere musicale contaminate dai suoni del mondo e delle varie culture, il tutto accompagnato dagli archi e dalle percussioni.
Immancabile, infine, il cavallo di battaglia della cantante, quel "Vorrei incontrarti tra cent'anni", cantato insieme a Ron in un vecchio Festival di Sanremo, tributato con un lungo applauso da parte dei presenti.
Ora il prossimo appuntamento con la quarta tappa del Festival è fissato per il pomeriggio del 21 luglio a Monte Faitunno di Montemonaco, quando si esibirà il cantante Pacifico accompagnato dall'ideatore dell'iniziativa Neri Marcorè.
Domani, venerdì 19 luglio, Popsophia inizia ad animare Civitanova Alta già dal pomeriggio, nella seconda giornata di “Verso l'infinito e oltre”. Alle 18.30, per PopIsm, Giuliano Ferrara viene intervistato da Michele Silenzi al chiostro Sant'Agostino. Il popolare giornalista si immergerà nella contemporaneità più assoluta, affrontando il concetto tra filosofia e attualità.
Alle 19 aprono Space Oddity, mostra urbana esperienziale, i laboratori di Conteporanea 2.0 al giardino dell'ex liceo classico (si ripetono anche alle 21.30) e la WineNight delle Cantine Fontezoppa, al chiostro di San Francesco.
Saranno alle 21 le suggestioni del videomaker Riccardo Minnucci ad introdurre piazza della Libertà al Philoshow delle 21.30. Lo spettacolo filosofico musicale vede Philippe Daverio tener banco sull'anniversario dei 110 anni del Manifesto dei Futuristi. Il critico d'arte riscopre la “sfida alle stelle” marinettiana, tema che Popsophia raccoglie in questa sua estate 2019, facendo vedere cosa rimane di questa grande Avanguardia italiana. Con lui sul palco l'ensemble Factory.
Alle 22.30, alla vigilia del cinquantesimo dallo sbarco sulla Luna, si va sulla Blu Moon del giardino della Pinacoteca con “The race - da Jules Verne a Von Braun fino alle Missioni Apollo”. Il direttore scientifico della rassegna Claudio Bernacchia porterà i presenti in viaggio nella corsa allo spazio, con osservazioni al telescopio a cura dell'associazione astrofili Alpha Gemini.
Alle 23 il chiostro Sant'Agostino dà il bentornato a PopSound, luogo che ripercorre la storia dei grandi miti della musica, curato da Alessandro Alfieri. La prima serata è dedicata alla filosofia di Madonna. Come sempre ci si emozionerà con la musica della Factory.
Per salutarce il pubblico ci sarà anche la performance musicale Sax Pistons, sempre alle 23 al chiostro Sant Francesco.
Sabato invece sarà una giornata tutta incentrata sul primo uomo sulla Luna. Si parlerà di quel “piccolo passo”, raccontandolo sotto diverse angolazioni.
Il programma completo di “Verso l'infinito è oltre” è su www.popsophia.it #popsophia2019.
Per raggiungere l'evento a Civitanova Alta sono anche previste da venerdì, e per tutto il fine settimana, navette gratuite.
Il primo bus parte da Cristo Re (cadenza ogni 35 minuti), il secondo collega i parcheggi del cimitero e dell'Itcg con la città alta.
Giovedì 22, venerdì 23, sabato 24 e domenica 25. Il 48° Festival del Vino Cotto di Loro Piceno ha le sue date per l'edizione 2019.
Una manifestazione che attrae da 48 anni moltissimi giovani e non provenienti da ogni parte della Regione. Una "istituzione" delle feste cittadine che ha portato il nome di Loro Piceno in tutte le Marche.
Proprio lo scorso 11 giugno il primo cittadino lorese Robertino Paoloni aveva spiegato che bisognava ancora definire le date del Festival del Vino Cotto e che bisognava risolvere alcune problematiche in merito all'organizzazione. Alla fine "alea iacta est". Il Festival del Vino Cotto si terrà la penultima settimana di agosto e Loro Piceno si sta già preparando a ospitare i tanti visitatori che arriveranno in Città in occasione dell'evento estivo.
Il 48° Festival del Vino Cotto è organizzato dal Comune di Loro Piceno insieme alle associazioni loresi dei Divin Cotti, il Varco e l'Associazione Culturale San Lorenzo.
Martedì 23 luglio, alle ore 21:30, negli spazi del Varco sul mare del Lido Cluana dove si svolgerà la prima edizione del premio musicale Civitanova Solidarity Sound. Finalmente dopo sei mesi di organizzazione, di selezioni e di preparazione, i quattordici finalisti, tra i 14 e 35, anni avranno la possibilità di esibirsi con i loro brani inediti che trattano di argomenti importanti come la violenza sulle donne, la malattia, l'abbandono, le dipendenze, l'emarginazione e molto altro.
L'evento, organizzato dalla Consulta per i Servizi sociali di Civitanova Marche, presieduta da Paolo Ugolini, in collaborazione con l'assessorato al Welfare del Comune è una novità possibile grazie all'accordo di programma tra Assessorato e Consulta.
Sottolinea infatti l'assessore Barbara Capponi: "Una soddisfazione grandissima poter concretamente dare sostegno ai volontari delle nostre associazioni e rendere possibili le iniziative da loro pensate e che non trovavano mai possibilità di vedere la luce perché senza fondi. L'Amministrazione Ciarapica ha realizzato un accordo economico per sostenere realmente i diversi progetti che la Consulta autonomamente ha progettato e seguìto, sempre a vantaggio della società con iniziative pregevoli sia di prevenzione che di formazione culturale, come questo concorso, che avvicina i giovani ai temi del sociale in modo divertente ed impegnato. Ringrazio di cuore tutti i gruppi di lavoro per il loro entusiasmo e le loro attività che portano valore aggiunto la nostra città e il nome di Civitanova Marche anche fuori dalla nostra provincia".
Il presidente Ugolini dichiara: “La Consulta, con questo progetto, ha voluto dare la possibilità ai giovani di tutta Italia di esibirsi facendoli riflettere e a loro volta dando allo spettatore l'opportunità di affrontare argomenti che ogni giorno emergono e che spesso non vengono trattati nella musica leggera”. Il concorso, a partecipazione completamente gratuita, prevede alcuni premi.
L’amministrazione comunale tramite il servizio pubblico ATAC mette a disposizione dei cittadini navette-bus e di tutti coloro che vorranno assistere all’iniziativa ‘Popsophia’, prevista a partire da questa sera e fino a domenica 28 luglio nella Città Alta.
“Il servizio gratuito delle navette, che che sarà attivo da venerdì 19 fino a domenica 21 e dal venerdì 26 a domenica 28, ha lo scopo di facilitare la mobilità a tutti coloro che seguiranno l’evento senza avere la preoccupazione di dover trovare parcheggio nella nostra bella Città Alta evitando così code e maggiori emissioni in aria di CO2. Un riguardo per l’ambiente, un servizio comodo e senza pensieri e diretto soprattutto a coloro che non sono muniti di automobili che speriamo venga accolto con favore”. Così l’Assessore alla Crescita Culturale, Maika Gabellieri.
Le navette seguiranno i seguenti orari e il seguente itinerario:
1° percorso (prima navetta): partenza Cristo Re ore 20:00 - Corso Umberto I-Via Cecchetti-Via d’Annunzio- S.S. Vergini-Tranvia (scorrimento)- Fermata (Vicino alla BCC) Parcheggio ITCG (per svolta) e ritorno: S.S. Vergini, Via d’Annunzio, Via Cecchetti, P.zza XX Settembre, Vialetto, C.so Matteotti Cristo Re. Fine ore 01:00. Il servizio seguirà una cadenza di 35 minuti, tempo necessario per completare l’intero giro.
2° percorso (seconda navetta) : Cimitero Civitanova Alta (fermata su parcheggio) - ITCG - Tranvia in continuo movimento ogni 10 minuti circa. Inizio ore 19:00 fino ore 01:00.
Fermata fra i due Parcheggi (vicino alla banca BCC dal Cimitero) – Fermata via XXIV Maggio (dal ITCG).