Si è chiusa con una pedalata simbolica e partecipata la terza edizione di Primavera in Bici, il festival civitanovese dedicato alla mobilità sostenibile e al piacere di vivere la città su due ruote.Domenica 26 ottobre, l’evento conclusivo – la Pedalata dei Santi – ha visto famiglie, appassionati e cittadini condividere un percorso verso il Santuario di Santa Maria Apparente, dove si è tenuta la tradizionale Santa Messa dedicata ai ciclisti.
Organizzata dall’Assessorato alla Mobilità Sostenibile, in collaborazione con il Gruppo Sportivo Fontespina 2000 e l’associazione Civitanova Green Life, la giornata ha rappresentato l’ultimo appuntamento di un’edizione ricca di sport, aggregazione e riflessione sul futuro della mobilità cittadina.
«Concludiamo un’edizione partecipata, viva, costruita insieme a tante persone che hanno deciso di esserci – ha dichiarato l’assessore Roberta Belletti –. Primavera in Bici è un progetto che unisce sport, cittadinanza attiva e attenzione alla qualità della vita. Ogni tappa è stata un’occasione per condividere valori, idee e un modo diverso di vivere la città. Ringrazio di cuore chi ha collaborato e chi ha pedalato con noi: la mobilità sostenibile non è solo una scelta ecologica, ma anche sociale, culturale e profondamente civica».
Con le sue quattro tappe – Esploriamo il mondo in bici, Bimbimbici, il Giubileo del Ciclista sulla Ciclovia delle Abbazie e infine la Pedalata dei Santi – Primavera in Bici ha coinvolto centinaia di persone, portando al centro dell’attenzione pubblica il valore della mobilità dolce come occasione per prendersi cura della città e della comunità.
Un festival che non si limita a promuovere la bicicletta, ma che racconta un’idea di Civitanova più vivibile, dinamica e umana.Una città che si muove davvero.
Venerdì 31 ottobre 2025, alle ore 17.30 inaugura, negli ambienti raccolti e suggestivi della Chiesa della Misericordia di San Severino Marche, antica costruzione del XIV sec., la mostra "La natura del segno nelle marche. Tracce di collezionismo fra primo e secondo Novecento", a cura di Maria Letizia Paiato.
Si tratta di un breve spaccato intorno al tema del disegno, o meglio del segno, con opere provenienti da collezioni private, quindi rare, quasi impossibili da vedere perché sporadicamente, se non mai, esposte al pubblico in musei o gallerie. È una piccola ma preziosa mostra che racconta un patrimonio “nascosto”, ma molto importante nella comprensione della diffusione e trasformazione del gusto nelle Marche, perlopiù delle provincie di Macerata ed Ancona, la cui importanza culturale e artistica si misura nel cospicuo numero di lavori esposti.
Oltre quaranta tra autori nati fra l’inizio del novecento e gli anni Sessanta del Novecento, il cui legame nel tempo si rintraccia proprio nel motivo del segno, sempre più spesso evidenziato come punto d’unione fra artisti di generazioni diverse e dediti a soluzioni formali eterogenee, ricorrente fra gli studi e le più recenti proposte espositive di arte contemporanea in regione. Segno, disegno ovvero idea, una parola molto cara a Giovan Battista Bellori quando, nel 1664, scrive il suo celebre discorso L’idea del pittore, dello scultore e dell’architetto, intorno al quale concettualmente si richiama un primo gruppo di opere su carta di artisti maturati nell’orbita del secondo Futurismo, il movimento costituitosi a Macerata nel 1932, promosso da Bruno Tano e attivo fino al 1942.
Oltre a Tano, i disegni di Ivo Pannaggi, Sante Monachesi, Umberto Peschi, Arnaldo Bellabarba e Wladimiro Tulli mostrano e dimostrano l’aderenza al linguaggio del futurismo mai abbandonata nei decenni o, come nel caso di Virginio Bonifazi un distacco da quello stile che tuttavia mai tradisce la forza dell’idea, del pensiero quale abbozzo o schizzo su cui riflettere nel processo creativo che genera l'opera pittorica, plastica o architettonica che sia.
La proposta espositiva si allarga in seguito ad uno sguardo sul disegno, anche quello inciso, non più inteso come bozzetto o progetto ma come motivo autonomo, opera compiuta, completa e significativa, trasmettendo lo stile di un'immagine più complessa.
Qui troviamo un ricco gruppo di artisti nati all’incirca fra la metà degli anni Venti e Quaranta, particolarmente attivi negli anni Settanta e Ottanta rispondenti ai nomi di Edgardo Mannucci, Arnoldo Ciarrocchi, Magdalo Mussio, Giuseppe Uncini, Franco Giuli, Claudio Cintoli, Silvio Craia, Luciano De Vita, Valeriano Trubbiani, Sirio Reali, Ubaldo Bartolini, Luigi Bartolini, Gino De Dominicis, Enzo Cucchi, Nino Ricci, Sandro Piermarini, Luigi Teodosi, Egidio Del Bianco, Ezio Bartocci e Carlo Cecchi. Maestri, in alcuni casi putativi e non, di tutta la successiva generazione, oggi in piena attività e anche legati al contesto accademico. Marina Mentoni, Teresa Marasca, Paolo Gobbi, Benito Leonori, Paolo Benvenuti, Sandro Acquaticci, Pierpaolo Marcaccio, Valerio Valeri e Bruno Mangiaterra chiudono questo significativo percorso espositivo che, sostenuto dall’idea di ricerca e di ricognizione di un linguaggio, vuole essere un libro aperto sull’arte del segno praticato in queste zone delle Marche, affrontando, senza pretese di esaustività ma in modo libero, espressioni creative caratterizzanti il territorio.
La mostra è sostenuta dal Comune di San Severino Marche, promossa dall’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata e dall’Associazione Yoruba diffusione arte contemporanea APS. È patrocinata da Fondazione Marche Cultura, dall’ Accademia di Belle Arti di Macerata, dalla Fondazione Salimbeni per le Arti figurative e da UTEAM, Università della terza età di San Severino Marche.
Si ringrazia per la collaborazione Gabriele Porfiri, presidente del Centro Studi Ivo Pannaggi di Macerata, l’Archivio Nino Ricci e la Collezione Pianesi-Principi di Macerata, la Collezione Bellabarba di San Saverino Marche, la Collezione Giuli-Pecchia di Fabriano, Claudio Buffarini Tenenti, Pierfrancesco Giannangeli, Andrea Giusti, Antonio Mercuri, Daniele Taddei, Patrizia Taddei e numerosi altri collezionisti e prestatori di Ancona, Bologna, Jesi, Macerata, San Severino Marche e Tolentino che hanno gentilmente messo a disposizione il proprio patrimonio per questa mostra.
Dopo i terremoti del 2016, il Palazzo Arcivescovile “Mons. Giacomo Boccanera” e il Museo diocesano sono tornati accessibili dal 16 ottobre 2025, restituendo alla città un presidio di arte e memoria. La riapertura, a nove anni dal sisma, segna un passaggio chiave nel percorso di ricostruzione culturale e civile di Camerino.
Il nuovo allestimento valorizza capolavori provenienti dalle chiese del territorio, con firme come Giovan Battista Tiepolo, il Baciccio e Valentin de Boulogne, in un percorso “tipologico” che dialoga con gli spazi storici dell’episcopio restaurato. Dal 16 ottobre a oggi oltre mille sono stati i visitatori di cui il 50% da fuori Camerino nonché dalla Danimarca, Canada, Polonia e Australia.
All’inaugurazione hanno preso parte istituzioni civili e religiose; la giornata è stata raccontata anche dalla stampa nazionale e da testate locali, che hanno sottolineato la portata simbolica dell’evento per l’intero cratere sismico.
A sottolineare il valore comunitario della riapertura, le parole di Monsignor Francesco Massara, arcivescovo di Camerino-San Severino Marche:
"Un momento importantissimo per la nostra comunità perché finalmente, dopo nove anni dal terremoto, riapriamo questo luogo, che è un luogo di bellezza, un luogo di speranza, un luogo dove ognuno di noi ritrova la propria identità. E' un momento veramente di rinascita per tutto il territorio, dove si potranno ammirare le tante opere d'arte di importante bellezza non solo per noi ma anche per l'Italia e per il mondo intero".
Giovedì 24 ottobre nei locali dello chalet “Arena delle luci “ di Cingoli ha avuto luogo l’ormai tradizionale appuntamento dell’Avis con i diciottenni del comune di Cingoli.
Si tratta di un’apericena che la presidente Floriana Crescimbeni, unitamente al Consiglio Direttivo, ama organizzare per informare i nuovi maggiorenni sulla possibilità e sull’importanza di donare sangue e che ha un positivo riscontro nella crescente presenza di giovani tra i nuovi donatori della sezione. L’aspetto scientifico è affidato al dottor Gabriele Marchegiani che, in questa occasione, si è soffermato sulla necessità di avere uno stile di vita sano, indice di rispetto nei propri confronti ma anche verso la società intera.
Stare in buona salute è anche la condizione fondamentale per donare sangue e plasma, gesto che consente a persone sconosciute di superare momenti di difficoltà e pericolo, gesto che non avrà mai un pagamento né un ringraziamento da parte di chi ne ha usufruito ma che rivela una sensibilità personale e un’apertura alla società da parte di chi lo ha compiuto.
Sul valore sociale della donazione ha insistito la professoressa Catia Bartolelli del Liceo linguistico e delle Scienze Umane di Cingoli che da sempre, con disponibilità e dedizione, affianca l’Avis in questa opera di promozione. La presidente Crescimbeni ha delineato le caratteristiche dell’Avis e illustrato gli aspetti più pratici della donazione; l’assessore alla cultura Jacopo Coloccioni ha portato il saluto dell’intera amministrazione comunale. Un momento particolarmente significativo è stato quello della testimonianza di alcuni giovani donatori: Brunori Enrico, Francioni Mattia, Carotti Nicola, Bravi Ginevra e Fogate Sofia con le loro parole e il loro esempio sono stati un incitamento verso la donazione.
Al termine dell’incontro la donatrice e poetessa Sara Francucci ha letto un suo componimento, scritto per l’occasione, invitando ancora una volta i ragazzi ad esprimere la grande generosità e la solidarietà che caratterizzano la loro giovane età. La serata, a cui hanno partecipato una trentina di diciottenni, l’infermiera Catia Carotti e i membri del Consiglio Direttivo dell’Avis, si è conclusa con un momento conviviale apprezzato da tutti i presenti.
Un pomeriggio partecipato, intenso e ricco di spunti quello che si è svolto all’Hotel Miramare per il secondo appuntamento della rassegna "Di che passo sei…", promossa dall’associazione Civitanova Cammina.
L’incontro, dal titolo "Benessere in movimento: corpo, mente ed emozioni", ha visto un pubblico numeroso e partecipe seguire con interesse gli interventi di tre professionisti di grande esperienza: Paolo Barbatelli, medico internista e geriatra, Marina Marchionni, osteopata, e Alessandra Ricciardella, counselor e formatrice in comunicazione assertiva.
Un dialogo vivace e accessibile, che ha affrontato il tema del benessere a 360 gradi: dall’importanza del movimento nella prevenzione della fragilità fisica all’equilibrio emotivo, fino alla capacità di ascoltare il proprio corpo come strumento di consapevolezza e salute.
Un confronto che ha unito scienza, esperienza e sensibilità, offrendo al pubblico stimoli concreti e riflessioni profonde su come il “camminare” possa diventare un atto di cura per sé stessi e per gli altri.
«Ogni incontro ci conferma che il benessere è una conquista che si costruisce insieme, passo dopo passo - ha dichiarato Roberta Belletti, Presidente di Civitanova Cammina -. Il successo di questa rassegna dimostra quanto ci sia bisogno di momenti autentici, dove informazione, emozione e relazione si incontrano. Il nostro obiettivo è far camminare le persone non solo con le gambe, ma anche con la mente e con il cuore».
Durante l’evento è stata inoltre presentata l’iniziativa solidale che accompagnerà Civitanova Cammina fino a fine anno: in ogni appuntamento della rassegna sarà presente una cassettina per la raccolta fondi destinata ad AIRC, a sostegno della ricerca contro il tumore al seno. Un gesto semplice, ma profondamente coerente con lo spirito dell’associazione, che da sempre unisce movimento e solidarietà.
L’appuntamento si è concluso in un clima di entusiasmo e gratitudine, con la promessa di nuovi incontri e nuovi temi per continuare un cammino che è ormai diventato comunità. "Di che passo sei…" continua, perché il passo giusto è quello che si fa insieme.
Un cielo plumbeo, un vento che fa danzare le foglie e, tra i vicoli del borgo, echi di risate sinistre e figure inquietanti: così Esanatoglia ha accolto i visitatori per l’edizione 2025 di "Paurosamente Esanatoglia", l’evento di Halloween che ha trasformato il centro storico in un vero e proprio scenario da film horror.
Organizzata dall’associazione Esattiva, la manifestazione ha saputo ancora una volta unire atmosfera, creatività e divertimento, conquistando grandi e piccoli. Ragni giganteschi, scheletri, teste mozzate e cimiteri improvvisati hanno animato il cuore del borgo, tra le cantine, i vicoli e le piazzette della Pieve, dove ogni angolo celava una sorpresa o un brivido.
Fin dalle prime ore del pomeriggio, un fiume di famiglie e bambini mascherati si è riversato per le vie del centro, tra lumini tremolanti, risate sataniche e musiche esoteriche diffuse dagli altoparlanti. I più piccoli, armati di coraggio e curiosità, hanno bussato alle porte per il tradizionale "Dolcetto o scherzetto", mentre i più grandi si sono lasciati catturare dall’atmosfera unica del borgo.
La serata è culminata in piazza Leopardi, dove il flusso dei visitatori si è raccolto per condividere momenti di festa e divertimento tra bibite, gonfiabili e spettacoli di fuochi d’artificio che hanno colorato il cielo sopra Largo Panicale. Anche la leggera pioggia, arrivata a fine serata come in un incantesimo, non ha fermato l’entusiasmo dei presenti.
Con "Paurosamente Esanatoglia", il paese ha saputo ancora una volta fondere tradizione, scenografia e spirito comunitario, regalando una notte di magia e brividi che resterà nel ricordo di grandi e piccoli. L’appuntamento, assicurano gli organizzatori, tornerà anche il prossimo anno - "paurosamente", ovviamente.
Grande affluenza di visitatori e molto entusiasmo per l'avvio della prima edizione della castagnata di Halloween a Villa San Filippo, frazione di Monte San Giusto.
Una scenografia curata nei dettagli ha trasformato i giardini della località sangiustese in un ambiente spettrale con fantasmi, teschi, lapidi tombali, laboratori magici, streghe, mostri e zucche.
Ma non è solo uno spettacolo coinvolgente, l'iniziativa alla sua prima edizione propone anche gustose specialità alimentari, castagne arrostite, arrosticini, patatine, hot dog, vin brulè, bibite "magiche".
Tutta l'organizzazione è curata dal Comitato Festeggiamenti Villa San Filippo. La presidente Nadia Paolini mostra la sua soddisfazione per quanto realizzato. "Una preparazione durata quattro mesi - spiega Nadia - ha coinvolto tutti i membri del comitato: Giada Antonelli, Marco Montecchiari, Ivana Caduta, Manuele Iamini, Gabriele Gaudenzi, Federica Foglia".
Un impegno che ha dimostrato le capacità e la passione di un gruppo direttivo con idee chiare sulle manifestazioni che raccolgono il favore del pubblico e l'apprezzamento delle amministrazioni pubbliche.
Nei giardini di Villa San Filippo si respira l'aria di una festa originale e realizzata con attenzione ai dettagli, dove grandi e piccoli possono passare un pomeriggio di divertimento e gustare alimenti di qualità. Appuntamento con la seconda giornata di festa oggi, domenica 26 ottobre.
Questa mattina a Penna San Giovanni si sono svolte le celebrazioni per il 106° anniversario della morte del carabiniere Giovanni Burocchi, insignito della medaglia d’oro al Valor Militare alla Memoria. Nato e cresciuto nella comunità montana, Burocchi cadde eroicamente a Fiume il 3 ottobre 1919, distinguendosi per coraggio e senso del dovere.
La cerimonia, organizzata dall’Arma dei Carabinieri in collaborazione con il Comune di Penna San Giovanni, ha visto la partecipazione di numerose autorità militari e civili, tra cui il colonnello Raffaele Ruocco, comandante provinciale dei Carabinieri di Macerata, i sindaci di Penna San Giovanni e Monte San Martino, e rappresentanti dell’associazione nazionale Carabinieri. Presenti anche i pronipoti dell’eroe, Elio Perfetti e le signore Paola e Marina Ceci.
La giornata è iniziata alle 11:30 con la celebrazione della messa presso la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista. Successivamente, gli ospiti si sono spostati al Belvedere Burocchi, dove la figura del carabiniere è stata ricordata attraverso la lettura della motivazione della medaglia d’oro al valor militare. Due militari dell’Arma, in grande uniforme storica, hanno deposto una corona di alloro al monumento commemorativo, accompagnati dalle note della “Leggenda del Piave” eseguita dalla banda cittadina. Il momento di raccoglimento si è concluso con l’esecuzione del “Silenzio” da parte del trombettiere.
Durante gli interventi, il sindaco Stefano Burocchi ha espresso gratitudine all’Arma dei Carabinieri e alla comunità per la partecipazione alla celebrazione, sottolineando il legame profondo tra Penna San Giovanni e il suo illustre figlio. Il colonnello Ruocco ha evidenziato come la commemorazione non sia solo un ricordo storico, ma un esempio di coraggio, dedizione e fedeltà al dovere da trasmettere alle nuove generazioni. Ha ricordato le ultime parole di Giovanni ai legionari prima di morire: “Siamo italiani come voi ma la consegna è sacra”, sottolineando la priorità della legalità e del servizio alla comunità rispetto ai sentimenti personali.
La cerimonia ha ricordato a tutti l’importanza di tramandare i valori di onore, dedizione e spirito di sacrificio, con la speranza che l’esempio di Giovanni Burocchi continui a guidare le future generazioni.
L’imprenditore Renzo Foglia premiato al Teatro Vaccaj. Menzioni d’onore per eccellenze locali e serata di spettacolo con i campioni italiani di danze caraibiche
Il prossimo 2 novembre, alle 20.45, al Teatro Nicola Vaccaj di Tolentino, si terrà la cerimonia di consegna del premio “Ponte del Diavolo” al cittadino tolentinate dell’anno 2025. L’evento, inizialmente previsto per il 10 settembre e poi rinviato a causa del maltempo, rappresenta uno dei momenti più sentiti della vita culturale cittadina.
Quest’anno l’associazione “I Ponti del Diavolo”, di concerto con il sindaco, ha deciso di attribuire il riconoscimento principale all’imprenditore Renzo Foglia, fondatore dell’azienda Erreuno, per il suo impegno nel mondo del lavoro e per il contributo alla comunità tolentinate.
Durante la serata verranno inoltre consegnate menzioni d’onore a Paolo Bibini, meccanico della squadra nazionale italiana Under 23 di ciclismo; alla Confraternita della Cintura di San Nicola; all’architetto Enrico Crucianelli, amministratore unico di Rest Edile e presidente Ance Macerata; al Gruppo 82 Tolentino (basket); a Mauro Mogliani, artigiano e scrittore; al commissario capo Riccardo Zenobi del Commissariato di Civitanova Marche; alla Pallanuoto Tolentino per i 15 anni di attività; alla Futura Pallavolo Tolentino per i 50 anni di attività; alla violinista Lucia Sagretti; al Sermit e a don Rino Ramaccioni che festeggia 60 anni di sacerdozio; e alla squadra femminile dell’associazione Tennis Tolentino.
Nel corso della cerimonia si esibiranno i campioni italiani 2024 di danze caraibiche, Matteo e Alessandra Ballini, con una performance che farà da cornice alla consegna dei riconoscimenti.
L’iniziativa rientra nell’ambito della manifestazione “Sul Ponte del Diavolo… tra storia e leggenda”, organizzata dall’associazione artistico-culturale “I Ponti del Diavolo”, presieduta da Carla Passacantando, in collaborazione con il Comune di Tolentino e con il patrocinio della Prefettura di Macerata.
Nei giorni scorsi, grande successo per la rievocazione storica “Sul Ponte del Diavolo… tra storia e leggenda”, che ha richiamato un pubblico numerosissimo.
A catalizzare l’attenzione è stata la partecipazione dell’attore Fabio Fulco, testimonial dell’evento, che ha affascinato i presenti con la narrazione della celebre leggenda del Ponte del Diavolo. Fulco ha poi preso parte al corteo storico, sfilando per le vie del centro cittadino insieme a figuranti in abiti d’epoca, sbandieratori e tamburini.
Il corteo, partito da piazza Don Bosco, ha attraversato il centro fino a piazza della Libertà, dove si è tenuto uno spettacolo molto partecipato, per poi concludersi sul celebre Ponte del Diavolo. Qui sono stati rievocati momenti di vita del Duecento e, naturalmente, la leggenda che dà nome alla manifestazione, interpretata dal gruppo storico “Il Ponte del Diavolo”. Particolarmente apprezzata dal pubblico è stata la presenza del cane Billy, protagonista della rievocazione.
Alla serata hanno partecipato anche il sindaco Mauro Sclavi, il presidente del Consiglio comunale Alessandro Massi Gentiloni Silverj e numerose autorità civili e religiose. L’evento ha visto la partecipazione delle cinque contrade cittadine — Ributino, Pianciano, Ancaiano, Paruccia e Calcavenaccio — impegnate in una spettacolare esibizione di sbandieratori. Il lancio della bandiera più in alto, momento clou della competizione, è stato vinto dalla contrada Calcavenaccio grazie alla bravura dello sbandieratore Giacomo Pagliarecci.
A rendere la serata ancora più coinvolgente, anche la dimostrazione del tradizionale gioco della ruzzola, realizzata con il supporto del Comitato provinciale di Macerata della Figest (Federazione italiana giochi e sport tradizionali). La competizione si è conclusa con un ex aequo tra Gino Appignanesi (contrada Ributino) e Bruno Appignanesi (contrada Pianciano).
L’evento si è chiuso con una degustazione di prodotti tipici e la consueta “caccia” all’autografo e ai selfie con Fabio Fulco, che si è mostrato disponibile e cordiale per tutta la durata della manifestazione. La rievocazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra l’associazione “I Ponti del Diavolo”, il Consiglio di contrada Pianciano – Ributino – Ancaiano – Calcavenaccio – Paruccia, il Comune di Tolentino e la Prefettura di Macerata, con il contributo degli sponsor: Assm, Terme di Santa Lucia, Panificio Montanari, Rhutten, Associati Fisiomed, Talamonti, Flati, Crucianelli Rest Edile, Erreuno, Ciavaroli, Avis, Ales, Vissani Macchine, Cantina Serboni, Floridea, Varnelli, Nerea, Tre Mori e Cartoleria Filelfo.
Si è aperta ieri a Macerata la 65ª edizione di Macerata Jazz, con un evento speciale che unisce due mondi apparentemente lontani: l’opera lirica e il jazz. La serata inaugurale ha visto la presentazione del progetto sperimentale “Jazz all’Opera”, ideato dal Maestro Massimo Morganti e commissionato dall’Associazione Sferisterio Eredi 100 Consorti in occasione del quarantesimo anniversario della cessione dell’Arena Sferisterio alla comunità maceratese (1985–2025).
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Daniele Massimi di Musicando e il consigliere Vieri Cicconi, con l’obiettivo di rendere omaggio alla città attraverso una reinterpretazione innovativa del repertorio lirico. Nove celebri pagine operistiche sono state rilette attraverso arrangiamenti originali di Morganti, dando vita a un incontro unico tra improvvisazione jazzistica e composizione orchestrale.
Protagonista della serata è stata la Colours Jazz Orchestra, accompagnata dai suoi solisti, capace di fondere scrittura orchestrale, improvvisazione e interplay, regalando al pubblico una performance di grande energia e creatività. Il progetto è realizzato in collaborazione con Musicando e con il patrocinio del Comune di Macerata, confermando il legame tra cultura, musica e comunità locale.
La rassegna prosegue venerdì 25 ottobre con la performance del grande batterista e percussionista Tullio De Piscopo, uno dei protagonisti del jazz italiano, confermando il livello internazionale della manifestazione.
A 63 anni dalla morte, la Città di Matelica lunedì 27 ottobre ricorderà e celebrerà la figura di Enrico Mattei.
Matelica, città natale dello statista e fondatore dell’Eni, ucciso in un attentato aereo, si fermerà per ricordarlo, alle ore 10.30 ci sarà un momento in sua memoria al cimitero per la deposizione della corona di alloro, a cui sarà presente l'amministrazione comunale, cariche istituzionali, i familiari, i pionieri dell’Eni e la cittadinanza.
Il suo esempio, i suoi valori, sono sempre più attuali: non è un caso che il Governo italiano cita spesso il cosiddetto “Piano Mattei”, una politica internazionale rivolta all’Africa su cui l'esecutivo punta molto.
Proprio in occasione dell'anniversario della scomparsa, si terrà il convegno internazionale “The Mattei Method”, dalle ore 9.30 alle ore 13.30 presso il Teatro Piermarini di Matelica, organizzato dalla Fondazione Social Economic Development Enrico Mattei, presieduta da Aroldo Curzi Mattei (pronipote dello statista e fondatore dell’Eni) in collaborazione con l’Italia, i Paesi del Golfo e dell’Africa per uno sviluppo concreto e sostenibile, con il patrocinio del Comune di Matelica e Forbes come media partner.
Con momenti toccanti, ricchi di testimonianze e ricordi, Appignano ha celebrato i 65 anni della sezione Avis del Comune che ha visto la partecipazione dell’intera comunità confermando il radicamento dell’AVIS nel tessuto sociale del borgo e la condivisione dei valori della solidarietà, dell’educazione alla donazione e del sostegno reciproco.
“Le celebrazioni per i 65 anni della sezione Avis di Appignano rappresentano un momento di grande orgoglio per la nostra comunità. - Ha dichiarato il sindaco di Appignano Mariano Calamita - Ringrazio quanti hanno reso possibile queste iniziative: i donatori, i volontari, le associazioni e i cittadini che hanno dimostrato con la loro partecipazione quanto la cultura del dono sia un valore condiviso e fondante per il nostro borgo. L’Avis è un pilastro di coesione sociale, memoria civile e speranza per il futuro. Continueremo a sostenere e promuovere l’educazione alla donazione, per rafforzare la solidarietà e coinvolgere sempre più i giovani”.
Tra i momenti più significativi: l’intitolazione del “Piazzale del Donatore” uno spazio simbolico benedetto e pensato come punto di incontro e riconoscimento per tutti coloro che con il loro gesto hanno sostenuto la missione dell’Avis e l’inaugurazione dell’installazione “Libro”, pensata per ricordare i fondatori della sezione e il segretario storico Alvaro Bozzi, figura di riferimento per la vita associativa locale.
Le celebrazioni hanno visto anche la funzione religiosa di don Gianluca Cerolini e il contributo del Corpo Bandistico città di Appignano che ha animato le vie del borgo. Nel corso della festa si è svolta la cerimonia di premiazione dei donatori, con riconoscimenti differenziati in base al numero delle donazioni effettuate: un segno tangibile di gratitudine per l’impegno costante di molti cittadini. Tra i premiati è emerso un donatore che è stato insignito del titolo di “donatore per eccellenza” per il grande numero di donazioni effettuate. Gli interventi del presidente della sezione e dei rappresentanti hanno ribadito come ogni donazione sia un contributo concreto alla vita delle persone in difficoltà e come la disponibilità dei volontari costituisca un patrimonio prezioso per l’intera comunità.
Un borgo che valorizza il territorio, promuove il benessere e invita a rigenerarsi immersi nella natura. È questa l’essenza del ciclo di eventi "LiberaMENTE", a Pioraco, che ha conquistato il secondo posto ex aequo nel bando Benessere e Qualità della Vita promosso dalla Regione Marche per la valorizzazione delle aree forestali regionali. Grazie al finanziamento ottenuto, sarà possibile ripristinare la cartellonistica divulgativa di alcuni sentieri, rendendo più fruibili i percorsi naturalistici del territorio.
Il programma prevede due appuntamenti domenicali, il 9 e il 16 novembre, che permetteranno ai partecipanti di riscoprire i tesori naturali di Pioraco attraverso camminate di diversa difficoltà, esperienze guidate nel bosco, degustazioni di prodotti locali e incontri con esperti del territorio.
Il primo evento partirà alle 9:30 dal Monumento ai Caduti di Pioraco con una passeggiata verso i castagneti di Monte Gualdo. Il percorso, di 8 km con 300 metri di dislivello e durata di circa 4 ore, sarà guidato dal dottore forestale Piergiorgio Ciarlantini e dalla guida ambientale escursionistica Luca Ciccola.
I partecipanti saranno accompagnati tra storie e curiosità sul patrimonio boschivo gestito dalla Comunanza Agraria Pioraco-Costa. L’escursione culminerà in una castagnata lungo il fiume, arricchita da prodotti autunnali della tradizione, per un’esperienza che unisce sport, natura e sapori locali.
Il secondo appuntamento si svolgerà nel Bosco Faito, con ritrovo sempre alle 9:30 al Monumento ai Caduti. La guida Barbara Migliorelli condurrà i partecipanti in un percorso di forest bathing, la pratica di immersione sensoriale nella natura, lungo 6 km con 150 metri di dislivello, adatto anche ai camminatori meno esperti.
Alle 13:00 l’iniziativa si concluderà presso i Musei di Pioraco, con l’intervento di Stefano Chelli, coordinatore del Corso di laurea “Ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali” di Unicam, che parlerà dei servizi ecosistemici forniti dalle foreste. Contestualmente, sarà possibile degustare trota e altri prodotti tipici locali.
L’iniziativa è gratuita e aperta a tutti, ma è richiesta prenotazione obbligatoria. Un’occasione imperdibile per coniugare benessere, scoperta del territorio e cultura locale.
La manifestazione Monumenti Aperti arriva per la prima volta nelle Marche con l’edizione 2025 "dove tutto è possibile". La prima località ad essere interessata è Montefano, in provincia di Macerata, che nel weekend del 25 e 26 ottobre aprirà le porte del storico Teatro La Rondinella e del Ciclo Museo, il museo dedicato alle tradizioni ciclistiche.
"Monumenti Aperti" è un'iniziativa nazionale coordinata dalla OdV cagliaritana Imago Mundi, che consente l'accesso a centinaia di siti storici, artistici e architettonici solitamente inaccessibili. L'obiettivo è promuovere la cultura e sensibilizzare i cittadini sul valore del patrimonio culturale italiano attraverso visite guidate, attività didattiche e laboratori.
Nata a Cagliari nel 1997, la manifestazione si è diffusa in tutto il paese, coinvolgendo numerosi monumenti in un'unica iniziativa. I siti sono accessibili gratuitamente, durante l'evento i visitatori saranno accompagnati da studenti-guide, che offriranno un'esperienza didattica e immersiva.
Sarà l’occasione per scoprire il Teatro La Rondinella, un autentico gioiello delle Marche, definito “Teatro Bomboniera”, costruito alla fine del 1700 in risposta al crescente amore dei montefanesi per il Melodramma. La sua eleganza e intimità lo rendono un luogo speciale, dove ogni angolo racconta la passione per la musica e la cultura.
Il Ciclo Museo rappresenta un nuovo punto di riferimento per gli appassionati di ciclismo e per chi desidera immergersi nelle tradizioni locali, offrendo un viaggio nel tempo tra storie e mestieri e il ruolo della bicicletta nella vita passata. Entrambi i siti sono gestiti dall’Associazione Culturale La Rondinella.
L’evento “Marche Monumenti Aperti” ha il patrocinio del Comune di Montefano ed è curato dall’Associazione Culturale La Rondinella, con il supporto della Pro Loco di Montefano e sotto la supervisione del regista Marco Bragaglia. Durante i due weekend, i bambini delle classi 3^A, 3^B e 5^A della Scuola Primaria “Olimpia” e della classe II C della Scuola Secondaria "Falcone e Borsellino", parte dell'Istituto Comprensivo "Luca Della Robbia", saranno le guide d’eccezione.
I ragazzi hanno seguito un percorso di apprendimento delle strutture che verranno aperte e hanno trasformato la loro esperienza in diverse attività culturali. La 5^A si cimenterà in uno spettacolo, che verrà presentato durante le visite dei turisti. Alcuni lavori artistici, disegni, plastici e componimenti poetici, realizzati dalle classi 3^A e 3^B, saranno esposti nel Foyer del Teatro in una mostra temporanea, mentre gli studenti della II C hanno realizzato un progetto speciale online, disponibile sulle principali piattaforme di streaming: un podcast interamente scritto e registrato dagli studenti dedicato al Teatro La Rondinella, "Volare, alla scoperta di Montefano" (link). Tutti i ragazzi saranno identificabili dai loro “berretti rossi” con il logo di Monumenti Aperti, che li contraddistinguono come guide e saranno affiancati da volontari.
Un ringraziamento speciale va alle maestre e professoresse per la dedizione nel seguire gli alunni nella preparazione di Marche Monumenti Aperti, in particolare alla dirigente dell’istituto comprensivo Filomena Maria Greco, e a tutte le insegnanti coinvolte: Lucia Santanatoglia, Alice Palmieri, Leida Furiasse, Simona Corsetti, Laura Dario, Silvana Rinaldi, Emanuela Marini, Barbara Piervittori, Rosa Di Monte, Monica Valentini e Valentina Menichelli.
Il sindaco di Montefano, Angela Barbieri, esprime la sua soddisfazione per ospitare la prima edizione marchigiana di questa importante manifestazione e riconosce l’impegno dei ragazzi delle scuole, che si sono messi in gioco con dedizione per scoprire e mostrare il proprio paese
Nel centro storico di Treia si respira aria di ripartenza. Dopo anni di interventi e politiche dedicate alla rivitalizzazione del cuore cittadino, cominciano a vedersi i primi risultati concreti del percorso avviato dall’Amministrazione comunale.
Sabato inaugurerà una nuova macelleria della Società Agricola 2C, gestita da un giovane allevatore proveniente dalle campagne di Pollenza. L’apertura segue di pochi giorni quella del minimarket “La Bottega della Nonna”, che ha colmato il vuoto lasciato dalla chiusura dell’ultimo negozio di generi alimentari all’inizio dell’anno.
Parallelamente, si stanno registrando nuovi interessamenti per l’apertura di attività legate alla consulenza finanziaria e ai servizi bancari, con istituti pronti a investire maggiormente nel rapporto diretto con i cittadini. Inoltre, sarebbe ormai imminente l’apertura di un punto vendita di prodotti biologici, segnale ulteriore di una vitalità crescente nel centro storico.
«È un segnale incoraggiante — commenta il sindaco Franco Capponi —. Dieci anni di iniziative e sostegno concreto alle attività stanno finalmente producendo i loro frutti. Vedere nuovi esercizi e servizi nel cuore di Treia significa che la direzione intrapresa è quella giusta».
Il Comune, sottolinea Capponi, continuerà a sostenere la rete commerciale locale mantenendo attivi gli incentivi previsti: rimborso del 50% del canone di affitto per i primi tre anni di attività, agevolazioni fiscali e contributi in conto interessi sugli interventi di ristrutturazione e ammodernamento dei locali.
«C’è ancora molto da fare — aggiunge il sindaco — ma si avverte finalmente una marcata inversione di tendenza. Ora è importante che i cittadini sostengano queste nuove attività e scelgano di acquistare nel centro storico: ogni acquisto qui è un investimento nel futuro della nostra comunità».
Sarà il Teatro Lauro Rossi di Macerata a ospitare gli Stati Generali della Diplomazia Culturale, organizzati ogni anno dal Ministero degli Esteri per favorire il confronto tra i direttori degli Istituti di Cultura Italiana nel mondo. L’evento si svolgerà giovedì 23 e venerdì 24 ottobre, rappresentando un’occasione preziosa per il territorio e le realtà culturali locali.
“Siamo onorati di ospitare a Macerata questo evento di grande rilevanza, che rappresenta una preziosa opportunità per l'intero territorio – ha dichiarato il sindaco Sandro Parcaroli. – Le due giornate offriranno a molte realtà locali l’opportunità di confrontarsi con le istituzioni, favorendo la creazione di rapporti virtuosi nel segno della cultura e della promozione del nostro territorio. Un ringraziamento speciale al Ministro degli Esteri e Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, Antonio Tajani, per la sua partecipazione.”
I lavori prenderanno il via giovedì 23 ottobre alle 9:30, con il saluto del direttore generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale, il Ministro Plenipotenziario Alessandro De Pedys, che traccerà un bilancio delle attività svolte dalla direzione generale nel triennio 2023-2025. A seguire, i rappresentanti del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Cultura illustreranno le strategie future d’azione in vista della riforma ministeriale e le attività di internazionalizzazione della direzione generale per la creatività contemporanea. La sessione pomeridiana sarà dedicata alle realtà culturali, anche locali, impegnate quotidianamente nella promozione e valorizzazione della cultura.
Venerdì 24 ottobre i lavori saranno focalizzati sulle Marche, con la partecipazione di importanti realtà culturali locali come l’Associazione Arena Sferisterio, il Museo Tattile Statale Omero, la Fondazione Marche Cultura, l’Accademia di Belle Arti di Macerata e l’Università di Macerata. Seguirà un panel dedicato a imprese e territorio con la partecipazione di Fondazione Fedrigoni Fabriano, Rainbow srl, Elica, WEGA Formazione e Loccioni. La due giorni al Lauro Rossi si concluderà con gli interventi del vice presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e del sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito Paola Frassinetti, prima del trasferimento a Recanati.
L’evento conferma Macerata come punto di riferimento nazionale per la cultura e la diplomazia culturale, valorizzando le eccellenze del territorio e le relazioni internazionali nel segno della promozione della creatività italiana.
Oltre 4.000 presenze, pubblico anche online, teatri sold out ed eco sui media nazionali: la terza edizione del Macerata Humanities Festival conferma il suo ruolo di punto di riferimento nel panorama culturale italiano. Promosso dall’Università di Macerata e insignito della Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica, il festival – svoltosi dal 14 al 17 ottobre – ha offerto una riflessione collettiva sul tema “La forza del dialogo”, inteso come motore di conoscenza, comprensione e trasformazione sociale.
In quattro giorni e 51 eventi, la città si è trasformata in un grande spazio di confronto e creatività. Oltre 200 tra relatori, artisti, musicisti, poeti, scrittori e studiosi provenienti dall’estero e da tutta Italia – inclusi atenei come Pisa, Bologna, Milano Bicocca, Roma Tre, Modena-Reggio Emilia, Trento, Salerno, Pavia e dall'Accademia di Belle Arti di Firenze – hanno dialogato con il pubblico in università, teatri e spazi cittadini.
Il Festival ha offerto un percorso ampio e stratificato: dal teatro con Stefano Fresi e Domenico Iannacone, alle riflessioni sul patrimonio e la memoria con artisti come Anne Mwiti; dalla scrittrice contemporanea Catherine Dunne agli interventi sui diritti negati ai poveri e ai migranti di Rossella Miccio. Non sono mancati momenti di profondo coinvolgimento civile, come gli incontri sul passato dei Balcani con Ado Hasanović e Azra Nuhefendić, e proposte che hanno intrecciato ricerca e didattica, dalla pedagogia civica all’intelligenza artificiale in rapporto alle Humanities.
Il festival ha coinvolto tutti i cinque Dipartimenti dell'Ateneo, il Museo della Scuola "Paolo e Ornella Ricca", la Scuola di Studi Superiori "Giacomo Leopardi", le Biblioteche e l’Istituto Confucio, insieme a un ampio network di partner: Accademia di Belle Arti di Macerata, Ars in Fabula, Emergency, Amnesty International, Overtime Festival, Fondazione Giulia Cecchettin, Fondazione Piombini Sensini, Biblioteca Statale, Cgil e Cisl Macerata, Casa di Reclusione di Fermo, UPI - University Press Italiane, Alam e molti altri.
Il festival è stato sostenuto da cinque sponsor ufficiali – iGuzzini, BCC Recanati e Colmurano, Fior di Grano, BPER Banca e Lube – con il patrocinio della Regione Marche e della Fondazione Marche Cultura e la collaborazione del Comune di Macerata.
La contemporanea fiera dell’editoria universitaria – BOOKS UP ha accolto 15 case editrici universitarie provenienti da tutta Italia, da Bolzano a Cagliari. La tavola rotonda conclusiva ha visto la partecipazione di Paola Corti, open education manager di Sparc Europe, e ha posto le basi per la redazione di un manifesto per l’editoria universitaria e la scienza aperta.
Tra gli eventi simbolo, la serata con Gino Cecchettin, Barbara Poggio ed Elena Mil ha toccato corde profonde nel pubblico del Teatro della Filarmonica, mostrando come il dialogo possa farsi strumento di rinascita collettiva.
Anche il Premio Humanities ha registrato una crescita significativa delle candidature: 70 quelle pervenute quest’anno, divise tra poesia e narrativa da studenti delle scuole superiori e dell’università.
L’edizione 2025 ha ottenuto una forte risonanza mediatica, con articoli e approfondimenti su testate nazionali come Il Manifesto e Avvenire, oltre a menzioni e servizi su media regionali e portali culturali online.
Sui social, i numeri confermano la crescita: oltre 440 mila visualizzazioni su Facebook, 180 mila su Instagram, con un aumento del 28% di click rispetto al 2024.
“Questa terza edizione del Macerata Humanities Festival ha dimostrato quanto un’università possa essere un luogo vivo di incontro e di libertà”, ha dichiarato il rettore John McCourt. “In un tempo in cui il pensiero è troppo spesso polarizzato o strumentalizzato, l’università resta uno spazio autonomo di riflessione, dove le idee possono confrontarsi con garbo, ascolto e rigore. Le Humanities ci insegnano proprio questo: che il dialogo, fondato sull’ascolto e sul rispetto per le idee altrui, non è debolezza ma la più alta forma di intelligenza collettiva. Il Festival è la prova che la cultura, quando nasce da un’autentica apertura, sa parlare a tutti e può ancora ispirare il futuro.”
“Il dialogo non è la semplice trasmissione di un contenuto – ha commentato Fabiola Falappa, direttrice del Festival – ma la qualità della nostra relazione con l’altro e, in fondo, del nostro essere nel mondo. Questo festival è stato un invito collettivo a mettersi in cammino, a far respirare le parole e a migliorare le relazioni della nostra vita comune, alimentando la speranza e la capacità di immaginare nuove possibilità, oltre la realtà.”
Un weekend all'insegna di allegria, profumi e tradizioni ha animato Colmurano con l’edizione 2025 di "Borgo in Festa – Castagnata e Polentone", l’appuntamento autunnale organizzato dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso che, anche quest’anno, ha riscosso un grande successo di pubblico.
Le vie e le piazze del paese, splendidamente addobbate per l’occasione, si sono riempite di visitatori nel fine settimana del 18 e 19 ottobre, trasformando Colmurano in un vivace salotto all’aperto, dove musica, gastronomia e convivialità si sono fuse in un’atmosfera autentica e accogliente.
L’apertura della festa è stata affidata alla rassegna delle bande musicali, che ha colorato il borgo con note e applausi. Tra i protagonisti, la banda musicale locale “G. Ferrarini”, da sempre orgoglio di Colmurano, ha incantato il pubblico con un’esibizione applaudita e coinvolgente. La musica ha accompagnato anche le serate: sabato con l’energia travolgente di HITalian Show – Paolo Petrini & SpotiBAnd, e domenica con il ritmo latino e coinvolgente di Baila Morena, che ha fatto ballare e cantare l’intera piazza.
Come da tradizione, la parte più attesa della festa è stata quella dedicata ai sapori d’autunno. Gli stand gastronomici, gestiti con passione dai volontari della S.O.M.S., hanno offerto una ricca varietà di piatti: dal celebre polentone al ragù, servito anche in versione vegetariana, allo speciale "gnocco d’autunno", preparato con farina di castagne e condimenti tipici della stagione. Non sono mancati i grandi classici come caldarroste, vino cotto, vin brulé e una selezione di dolci a base di castagne, che hanno conquistato grandi e piccoli.
La giornata di domenica ha offerto anche momenti di cultura e intrattenimento: i visitatori hanno potuto curiosare tra le bancarelle del mercatino artigianale, ammirare la suggestiva mostra fotografica dell’artista Habibi e partecipare al convegno "Quando il cibo è salute – Le malattie del terzo millennio", promosso dall’associazione Le Paccucce, che ha portato un importante messaggio di consapevolezza alimentare.
Al termine del weekend di festa, la Società Operaia di Mutuo Soccorso e il suo presidente Aldo Ruffini hanno espresso soddisfazione per la grande partecipazione e ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell’evento. Con questa edizione di "Borgo in Festa", Colmurano conferma la sua vocazione all’ospitalità e alla valorizzazione delle tradizioni, rinnovando un appuntamento che ogni anno unisce generazioni diverse intorno alla bellezza del proprio territorio.
A cento anni dalla nascita della meccanica quantistica, le Nazioni Unite hanno proclamato il 2025 "Anno Internazionale delle Scienze e Tecnologie Quantistiche" (IYQ). In questo contesto, l’Università di Camerino ha inaugurato oggi la mostra itinerante "Quantum: la fisica quantistica è per tutti", un percorso divulgativo e interattivo per avvicinare il pubblico, in particolare studenti e studentesse delle scuole secondarie, a uno dei capitoli più affascinanti della scienza moderna.
L’iniziativa, promossa nell’ambito delle attività di public engagement dello Spoke 9 del Consorzio "National Quantum Science and Technology Institute (NQSTI)", di cui Unicam è partner, intende far conoscere il fondamentale contributo della meccanica quantistica alla comprensione del mondo microscopico, sottolineandone al tempo stesso il crescente impatto nella vita quotidiana, grazie alle sue straordinarie applicazioni tecnologiche.
Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il rettore Unicam Graziano Leoni, il direttore della Scuola di Scienze e Tecnologie David Vitali, il presidente del Consorzio NQSTI Claudio Pettinari, Irene Marzoli e Biagio Ambrosio della Sezione di Fisica di Unicam.
Allestita presso la Scuola di Studi Superiori "Carlo Urbani" in via D’Accorso a Camerino, la mostra accompagna i visitatori in un viaggio attraverso pannelli illustrativi ed exhibit interattivi, che raccontano la nascita e l’evoluzione della fisica quantistica, dalle sue intuizioni teoriche fino alle più recenti innovazioni in computazione e crittografia quantistica.
Tra gli elementi più coinvolgenti del percorso figurano attività sperimentali e giochi didattici, come il QTris, una versione quantistica del classico gioco del tris, che aiuta a comprendere in modo divertente i principi di sovrapposizione e correlazione.
La mostra si articola in tre sezioni tematiche: la fisica pre-quantistica, dedicata alla scoperta del mondo microscopico; la teoria quantistica, che illustra esperimenti, concetti chiave e fenomeni come l’entanglement; le tecnologie quantistiche, con un focus su computer quantistici, simulatori e crittografia.
“L’Università di Camerino è da anni riconosciuta come un’eccellenza nazionale nel campo della fisica quantistica – ha sottolineato il professore David Vitali – tanto da aver guidato, in qualità di capofila, il partenariato esteso, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, che riunisce alcuni tra i più prestigiosi atenei, centri di ricerca e imprese italiane e che ha dato vita al Consorzio NQSTI. Essere parte attiva di questo percorso significa contribuire a costruire il futuro delle tecnologie quantistiche e, al tempo stesso, aprire la scienza a tutti, rendendola accessibile, concreta e appassionante”.
L'esposizione sarà visitabile su prenotazione, dal lunedì al venerdì, dal 20 ottobre al 14 novembre 2025. L’esperienza completa, visita guidata e attività ludico-sperimentali, ha una durata di circa due ore ed è gratuita, ma è necessaria la prenotazione tramite il modulo online dedicato. Le info sono disponibili alla pagina https://nqsti.it/events/quantum-la-fisica-quantistica-e-tutti.
Il Teatro Vaccaj è pronto ad aprire la stagione teatrale 2025-2026 con una ventata di musica e umorismo guidata dalla voce inconfondibile di Elio. Domenica 26 ottobre va in scena "Quando un musicista ride", appuntamento conclusivo della rassegna Biennale OFF: due giorni di spettacoli, talk, visite guidate e iniziative speciali in giro per la città.
Giocare e ridere con la musica e le canzoni. Impresa facile per Elio e la sua band di giovanissimi virtuosi che, dopo il grande successo di Ci vuole orecchio, si divertono ora ad esplorare e reinventare quell’immenso repertorio seriamente comico ai confini tra canto e disincanto che, soprattutto intorno agli anni ‘60, ha percorso la musica, la canzone, il cabaret ed il teatro italiano.
Da Fo a Gaber, da Jannacci a Cochi e Renato, da I Gufi a Felice Andreasi, una generazione di artisti eccentrici e controcorrente che hanno sorpreso e divertito tutti, dagli sperimentalisti al grande pubblico, reinventando un genere musicale ricco di stravaganti e divertenti “canzoni scanzonate”. È quello che questo spettacolo si propone di fare, ritrovando e rinnovando oggi quegli spunti geniali, innovativi, anticonformisti, e anche quella libertà creativa. Perché è bello essere lì quando un musicista ride.