Con il Patrocinio del Comune di Monte San Giusto, venerdì 22 aprile 2016 si svolgerà l´ormai consueto workshop dedicato alle Tendenze moda organizzato dall'Unione Stilisti Marche in collaborazione con Ars Sutoria Research Team di Milano, nel corso del quale verranno presentate le anticipazioni per la stagione Autunno-Inverno 2017/2018. Come ogni stagione il Workshop rappresenta un momento di incontro per stimolare stilisti e designer presentando le nuove tendenze, in termini di moda a 360 gradi, concetti, colori, linee, forme, volumi, materiali, accessori, lavorazioni, finissaggi, analisi dei mercati, ecc.Anche in questa edizione ci sarà l'opportunità di partecipazione attiva da parte di alcune aziende del nostro territorio, le quali avranno a disposizione un piccolo spazio espositivo per presentare i risultati delle proprie ricerche ed innovazioni, questo al fine di creare nel cuore del distretto calzaturiero marchigiano un'occasione di comunicazione fra aziende, designer e realtà locali, di spunto creativo, esaltando la centralità della nostra area per ciò che riguarda lo sviluppo della moda calzaturiera. Al contrario delle fiere nazionali, che oggigiorno risultano essere solo una "vetrina obbligatoria" per i marchi che lavorano sul mercato nazionale ed internazionale, il Workshop vuole rappresentare un evento che offra realmente agli studi dei designer l´opportunità di trovare nuove idee presso le aziende marchigiane, le quali a loro volta potranno incontrare nuovi partner commerciali. L'evento avrà luogo presso l'Auditorium Sant'Agostino in Via Vittorio Emanuele a Monte San Giusto. Il Programma della mattinata prevede: alle ore 10,00 inizio della presentazione dei quattro principali Trends della stagione, ore 12,30-aperitivo/buffet “Genius Loci” a base di prodotti locali, offerto dal Centro Italiano materiali di applicazione calzaturiera CIMAC.Un ringraziamento è doveroso al Sindaco Andrea Gentili, da sempre molto vicino a questo “mondo”, il quale ha fortemente voluto il workshop Tendenze Moda a Monte San Giusto, riconoscendo alla prestigiosa Associazione il grande merito di aver istituito oltre 20 anni fa questo particolare evento.L'Unione Stilisti, inoltre, ha stipulato una convenzione per i suoi associati con una società leader mondiale nella ricerca ed analisi delle tendenze per l’industria della moda, stile e design e con altre importanti aziende come Elitron di Monte Urano. E' in collaborazione con CNA Fermo e Macerata anche a diversi progetti di formazione professionale nel settore calzature, sia presso la sede a Villa Baruchello di Porto Sant'Elpidio che all'estero. Tutti gli addetti ai lavori compresi studenti di fashion design sono invitati a partecipare confermando alla segreteria: info@unionestilisti.it
Nell'ambito dell'azione di responsabilità da 87 milioni di euro avviata ad Ancona da Medioleasing spa contro 14 persone tra ex amministratori, membri del Cda, sindaci, società di revisione e tecnici, la controllata di Nuova Banca Marche, in amministrazione straordinaria, ha chiesto un sequestro conservativo da 15 milioni di euro a carico di nove soggetti, contestando un "primario ruolo assunto nella causazione del danno" e "gravi indizi di rarefazione della loro garanzia patrimoniale". Il ricorso si discuterà il 21 giugno. L'istanza di sequestro riguarda Giuseppe Barchiesi (ex direttore generale), Michele Ambrosini (ex presidente Cda), Pietro Paccapelo (presidente del collegio sindacale), Tonino Perini, Lauro Costa (presidenti e membri Cda), Massimo Bianconi e Claudio Dell'Aquila (membri Cda), Giovanni Caruso e Francesca Di Marino (sindaci). Nel mirino ci sono 28 affidamenti, deliberati tra il 2006 e il 2012."In tre anni si è persa una cifra pari a 123 milioni di euro. Un danno enorme per tutte le Fondazioni, i risparmiatori e il territorio marchigiano, scippati di una cifra incalcolabile". Così il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Alfio Bassotti, ascoltato oggi dalla Commissione d'indagine su Banca Marche. Bassotti ha anche annunciato l'intenzione di procedere per vie legali nei confronti di Bankitalia per omessa vigilanza: "Porteremo in Tribunale Banca d'Italia", ha dichiarato. Il presidente della Commissione d'indagine, Mirco Carloni, ha chiesto a Bassotti di entrare nel merito di eventuali responsabilità, in capo alle Fondazioni, nella vicenda. "Le Fondazioni possono aver sbagliato - ha risposto il presidente della Fondazione Carisj - ma solo limitatamente nell'esposizione oltre misura nel settore delle attività immobiliari. Un eventuale errore che però gli organi di vigilanza non hanno mai evidenziato".(Ansa)
Con uno spettacolo che ha incantato le tante persone invitate, è stato presentato ufficialmente nei locali della concessionaria Radicci di Ancona, "Levante", il nuovo suv targato Maserati.Luci, colori, un'ambientazione straordinaria hanno fatto da corollario all'evento promosso da una delle concessionarie più prestigiose della costa adriatica, riferimento per marchi di lusso come Maserati, Ferrari e Jaguar.Oltre al titolare Vito Radicci, era presente Giulio Pastore, direttore generale vendite per l'Europa.Le origini del Gruppo Radicci risalgono al 1957 con l’acquisizione da parte del suo fondatore Vittorio Radicci del mandato FIAT, diventando da subito punto di riferimento per Bari e Provincia per il settore Automobili. Nel 1963 nacque il sodalizio con Ferrari, sodalizio che permane tuttora e ha visto sfilare in concessionaria tutte le più belle auto della Casa del Cavallino Rampante. Il Gruppo Radicci, guidato ora da Vito Radicci, figlio di Vittorio, ha operato nel segno della continuità e della tradizione, ma con un occhio costante all’innovazione ed alla dinamicità, focalizzando la sua attenzione sulle auto di lusso. Infatti, le tre società del Gruppo: Radicci Automobili, V.R. e S.VE.A., vantano nella loro gamma marchi storici come Ferrari, Maserati, Jaguar e Land Rover, noto in campo automobilistico per la sua innovazione tecnologica. Il Gruppo Radicci, negli anni, ha ampliato anche i suoi confini geografici che lo portano oggi ad essere concessionario ufficiale Ferrari e Maserati per Puglia, Basilicata, Calabria, Molise, Marche e Abruzzo.(Foto Guido Picchio)
Si è svolta con successo la premiazione della seconda edizione del concorso nazionale “Innovare, la calzatura in divenire” rivolto ai giovani creativi e designer di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Organizzato in occasione di CreaModaExpo – evento fieristico bolognese dedicato ai componenti e agli accessori dei settori Pelletteria, Abbigliamento e Calzature – il contest aveva l’obiettivo di stimolare l’estro dei partecipanti e spingerli a reinterpretare la calzatura da un punto di vista "non convenzionale".Ad aggiudicarsi il podio la pugliese Paola Preziosa (1° classificata con “La pianta del piede”) seguita dalle due concorrenti marchigiane Annie Fabbioni (2°classificata con “Wanderlust”) e Miriam Passeri (3° classificata con “Smartwalk”). Tre le menzioni speciali rilasciate alle finaliste Antonella Angeloro (“Canapa Shoes”), Eleonora Acclavio (“Scarpa Bouquet”) e Nelly Gennuso (“Eco Social Boots”).Innovative, eclettiche, moderne, raffinate, entusiasmanti: sono state davvero variegate le proposte presentate ieri mattina a CreaModaExpo, richiamando l’attenzione non solo della numerosa platea ma anche degli espositori presenti. “CreaModaExpo si propone come trampolino di lancio per le nuove idee dei giovani creativi ma anche come occasione per creare sinergie fra stilisti, designer e i nostri espositori ovvero aziende specializzate in accessori e componenti – commenta il Direttore Generale Eliseo Monaco –. È proprio la collaborazione fra queste figure, infatti, che rende possibile la realizzazione di un prodotto moda made in Italy che si differenzi nel mondo per innovazione e creatività. Grazie a questo concorso, che riteniamo essere un plus aggiunto alla nostra manifestazione, scopriamo ogni volta progetti interessanti; questo anche perché esistono Istituti di formazione che credono, come noi, nei giovani e li spronano ad esprimere se stessi senza mai arrendersi”. Oltre ad aver ospitato la premiazione del concorso “Innovare, la calzatura in divenire”, l’Agorà ViviModa curata da MAP Communication ha visto susseguirsi una serie di eventi e performances live di artisti e stilisti operanti nel settore moda e design, condotte dalla presentatrice tv Jo Squillo. L’Istituto professionale Aldrovandi Rubbiani di Bologna ha proposto un laboratorio di moulage tenuto da alcune studentesse che, con l'aiuto di tessuti, spilli e forbici, hanno realizzato abiti dal vivo direttamente sui manichini. Protagonista di ViviModa anche l’Accademia Belle Arti di Bologna con una serie di sfilate durante le quali sono state presentate esclusive capsule collections realizzate da alunni già diplomati. Approdato a Bologna inoltre il progetto RecuperiAmo, proposto da un gruppo di giovani designer di Foggia, che hanno creato scarpe e bustierre in carta e tessuto. Per le Marche, invece, si sono esibiti il Liceo Artistico di Macerata, che ha presentato una selezione di curiosi cappelli e borse, e tre giovani artiste e stiliste, ciascuna presente per mettere in mostra la propria peculiarità: le sorelle Miriam e Barbara Passeri hanno riprodotto particolari accessori attraverso l’utilizzo di materiali come neoprene, scuba e stecche in rigilene, mentre Fosca Tittarelli (Fosca's Batik) ha mostrato una tecnica alternativa di pittura su tela applicata anche a borse e sneakers.
“Tornare a crescere” si può, con una concreta strategia prima ed una serie di singole ed efficaci misure poi. Questa la risposta del Vice Ministro dell’Economia Enrico Morando, protagonista dell’incontro organizzato da Confartigianato Imprese Macerata nei giorni scorsi presso l’Hotel Cosmopolitan di Civitanova Marche. Un interessante e partecipato incontro riservato alle imprese, a cui hanno partecipato autorità del territorio tra le quali l’On. Irene Manzi, il Sen. Mario Morgoni ed i consiglieri regionali Luca Marconi e Francesco Micucci, nel quale, nella sua relazione introduttiva, il Vice Ministro ha preliminarmente sottolineato le criticità della situazione economica del nostro Paese e i punti di forza delle riforme in atto.Ad aprire la manifestazione i saluti del Presidente di Confartigianato Imprese Macerata Renzo Leonori e gli interventi di Graziano Di Battista, Presidente di UnionCamere e della Camera di Commercio di Fermo, e del Segretario di Confartigianato Marche Giorgio Cippitelli, che hanno tutti ribadito l’importanza per le piccole e medie imprese di avere il sostegno concreto delle Istituzioni attraverso una politica economica che sappia attuare le giuste misure per rimettere in moto il nostro Paese.“L’obiettivo del Governo è quello di aiutare il Paese a tornare a crescere in modo significativo e duraturo nel tempo – ha dichiarato il Vice Ministro Morando - e la politica, il cui ruolo è decisivo per fornire gli impulsi che rendono proficui gli sforzi dei soggetti da cui dipende la crescita, ha il dovere di tornare a progettare il cambiamento del Paese attraverso delle strategie unitarie a lungo termine. Occorre quindi rimuovere i tanti fattori frenanti dello sviluppo, uno su tutti l’elevata pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese, che compromette la nostra capacità competitiva creando un gravissimo handicap al nostro paese. Per arrivare ai livelli di pressione fiscale come quelli ad esempio della Germania, dobbiamo rinunciare a circa 36 miliardi di euro di gettito annui, una cifra importante che corrisponde più o meno a 2 punti percentuali del Pil, ma che comunque rimane un obbiettivo realistico. Obbiettivo raggiungibile con una qualificata operazione di riduzione della spesa, ad esempio attraverso la riforma della Pubblica Amministrazione, che vada poi a finanziare proprio la riduzione della pressione fiscale. Altro fattore frenante della crescita è sicuramente il cattivo funzionamento di una delle Istituzioni economiche fondamentali, ovvero la Giustizia Civile, sistema che presenta i costi più alti d’Europa e i rendimenti, in termini di efficienza, più bassi e che quindi va profondamente riformata. Tra gli aspetti determinanti per la crescita c’è poi sicuramente il “capitale umano”, e senza un rafforzamento degli investimenti nella sua formazione, non potrà esserci futuro. A questo Paese serve una maggiore qualità e quantità di capitale umano, ecco perché puntiamo molto su misure come quelle previste dal decreto sulla “Buona Scuola”, e sul rinnovamento del sistema universitario e della ricerca. La crisi economica degli ultimi anni – ha concluso il Sen. Morando - ha amplificato le difficoltà del sistema di finanziamento di tutte quelle imprese che, lavorando principalmente per il mercato interno, si affidano normalmente al credito offerto dal sistema bancario, accesso ormai diventato estremamente difficoltoso. L’Esecutivo sta a tal proposito lavorando affinché le imprese tornino a respirare mettendo gli artigiani e gli imprenditori nelle migliori condizioni per ripartire e tornare a crescere.”
Transitare la città di Macerata da “città museale” a “città impresa”, restituire un ruolo alle piccole e medie città, sviluppare nuove tecnologie che diano un senso alla SENSEable city, per agevolare la vita di cittadini consapevoli. Queste le visioni strategiche entro cui si collocano le sette azioni del progetto In-Nova Macerata, per realizzare la “Macerata che sarà”.Il progetto, inviato alla regione Marche il primo aprile per concorrere ai fondi ITI, è stato illustrato venerdì 15 aprile alla città, durante una serata all’Ostello Asilo Ricci dal team InnoThink, dal sindaco Romano Carancini, ospiti il vescovo Nazareno Marconi, il rettore dell’Unimc Luigi Lacchè, il direttore centro studi e ricerca iGuzzini Piergiovanni Ceregioli, il presidente dell’Accademia di Belle Arti Evio Hermas Ercoli.La comunità fatta di persone, la qualità della vita e dell’ambiente urbano, la capacità di produrre reti e ponti, di costruire una coscienza condivisa sono gli ingredienti per produrre oggi nuova ricchezza, che che non passa più per i distretti industriali ma all’interno della stessa città. Su questi presupposti si fondano le sette azioni del progetto e il lavoro svolto dal team Innothink e dall’ufficio Europa del Comune.“Macerata ha cominciato a pensare in grande e per chi come me percorre la penisola da nord a sud non è difficile vedere che non è più vero che siamo nella periferia” ha detto l’analista economico Marco Marcatili del team InnoThink che, insieme a Emanuele Frontoni, Andrea Giaconi e Massimiliano Colombi, ha illustrato il lavoro svolto.“Macerata Che Sarà” declina la città all’indicativo futuro: un futuro sempre aperto che trae indicazioni da ciò che oggi come “con-cittadini” facciamo, pensiamo e sogniamo. In questa prospettiva In-Nova Macerata” rappresenta una traiettoria di lavoro che è anche frutto di un prezioso laboratorio di progettazione comune e che impegna tutti noi a “fare nuova” la città”- ha detto il sindaco Romano Carancini.Con il lavoro svolto in questi mesi, gli incontri con le istituzioni, la città e gli stakeholder, il confronto sulle visioni per il futuro, il lavoro del team e dell’amministrazione comunale forse è nata una nuova start-up a Macerata, un nuovo cervello, un urban center in grado di pensarsi e progettarsi nel futuro, anche se non ci dovessero esse nuovi bandi, è stato sottolineato nel corso della serata.Tre le direttrici su cui si muovono le sette azioni previste: la micro-senseable city, un laboratorio a cielo aperto per sperimentare in una piccola città i processi di infrastrutturazione innovativa messi in campo dal “Senseable City Lab” del MIT di Boston, una nuova visione della città attraverso la luce grazie al progetto cui stanno lavorando lo scenografo Dante Ferretti e l’azienda leader della luce iGuzzini, coniugando creatività e valorizzazione della città con l’innovazione tecnologica al led degli ottomila punti luce cittadini. La città come “luogo dinamico” di produzione dell’innovazione di processo, di prodotto, di modelli di sviluppo e crescita del settore culturale.Queste le azioni:1. Un cluster in cui la vocazione culturale del territorio produca una nuova impresa dove sviluppare soluzioni e tecnologie per la produzione culturale.2. Le start-up e rafforzamento competitivo delle PMI culturali e creative, con output incentivi per le imprese, sostegno delle start-up e percorsi formativi.3. La rifunzionalizzazione dell’auditorium San Paolo, struttura nel cuore di due direttrici culturali importanti che vanno dallo Sferisterio agli spazi dell’Ex Mattatoio e da palazzo Buonaccorsi a palazzo Ricci che l’amministrazione spera presto di inserire in questo circuito culturale.4. Lo sviluppo e la promo-commercializzazione di prodotti turistici e culturali.5. L’Illuminazione per la riqualificazione del paesaggio urbano e per l’efficienza sul piano ambientale.6. Impianti tecnologici per la connessione a banda ultra larga.7. Interventi per la mobilità e l’accessibilità al sistema urbano.Presentati ieri anche alcuni rendering dello studio di Dante Ferretti per la nuova illuminazione della città “che è anche un’operzione di pulizia dall’attuale inquinamento luminoso” ha detto Piergiovanni Ceregioli della iGuzzini che ha spiegato il ruolo della luce nella strategia di crescita urbana.Il passaggio importante ora è quello della realizzazione dei progetti “siamo in competizione e dobbiamo pensare che possiamo farcela” è stato sottolineato. “La sfida per la nostra comunità - ha detto il vescovo Marconi - è essere portatori di memoria e portatori di utopia, pensare alla storia proiettata verso il futuro. Due sono gli strumenti, - forti contenuti della cristianità – la provvidenza che costruisce il bene e la speranza che da la forza di portare il piede oltre gli ostacoli”.“In questa comunità ci sono elementi di futuro, alcuni troppo fragili, altri dispersi tra loro. La sfida del governo è coordinare gli attori” ha detto il rettore UNIMC Lacchè,mentre Ercoli dell’ABAMC ha espresso disaccordo sull’operazione San Paolo invece del quale vedrebbe meglio la chiesa di San Giovanni nell’omonima piazza.Il lavoro della InnoThink sulla Macerata del futuro costituisce un'analisi della città, mettendo a fuoco minacce, opportunità e sfide che la riguardano e sarà uno strumento di lavoro per guardare anche alla programmazione dell'Europa 2020
Nota di Marco Bindelli, vice presidente della BCC di Civitanova Marche e Montecosaro e consigliere delegato ai rapporti con il Movimento del Credito CooperativoE’ stata appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale, con entrata in vigore dal 15 aprile 2016, la Legge 8 aprile 2016, n. 49, contenente la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 febbraio 2016, n. 18, recante misure urgenti concernenti la riforma delle banche di credito cooperativo, ed è scattata la fase due della riforma, quella più importante e che doveva essere affrontata già diversi anni fa: la definizione del modello industriale del credito cooperativo, ossia del Gruppo Bancario Cooperativo (GBC) o dei Gruppi Bancari Cooperativi.Stiamo parlando della vera riforma del Credito Cooperativo, ossia della capacità delle BCC di adattarsi alle nuove sfide del mercato che il nuovo quadro normativo dovrebbe agevolare, ma che, invece rischia, addirittura, di peggiorare, perché è bene ricordare che, seppur continueranno ad esistere ed operare tutti i consigli di amministrazione delle BCC eletti dall'assemblea dei soci, il GBC e le singole banche aderenti saranno considerate esattamente alla stregua di tutte le altre banche vigilate dalla BCE e, per delega, dalla stessa Banca d'Italia.Tralasciando le 3 o 4 BCC che usufruiranno della “particolare” way out creata appositamente per loro, tutte le altre 360 BCC avranno 18 mesi di tempo dall’entrata in vigore delle norme attuative del MEF e della Banca d’Italia per costituire la potenziale banca capogruppo (o le potenziali capogruppo) ed inviare all’organo di vigilanza la documentazione prevista.Conseguentemente, la sfida, di non facile soluzione, che le BCC si apprestano ad affrontare è, sia di natura tecnica, che politica.Le resistenze al cambiamento sono notevoli e la legge appena approvata in via definitiva rischia di aggravare una situazione già difficile qualora il credito cooperativo, chiamato ora a confrontarsi e a competere con i grandi gruppi bancari, non riesca a risolvere i veri problemi che si segnalano da tempo: governance, efficienza ed innovazione!Con l’introduzione, da parte della Camera dei deputati, della norma che consente al MEF di ridurre (sotto il 50%) la soglia di partecipazione delle BCC al capitale della capogruppo per esigenze di stabilità del gruppo stesso, la necessità di cambiamento del credito cooperativo diventa ancora più attuale ed urgente se non si vuole consegnare in tempi brevi l’intero sistema ai grandi gruppi bancari e finanziari internazionali. In altre parole, anche grazie all’introduzione della predetta norma, il credito cooperativo è costretto a produrre un progetto industriale serio, efficace e, soprattutto, scevro da quelle logiche politiche che hanno caratterizzato sino ad ora, nel bene e nel male, l’intero sistema. Occorre, cioè, riformare la riforma delle BCC appena approvata, o quanto meno coloro che l’hanno proposta, introducendo concetti di meritocrazia, competenza e trasparenza nella governance della capogruppo e, conseguentemente, delle BCC aderenti al gruppo.Tra le numerose modifiche apportate nel corso dell'esame da parte della Camera dei deputati e che attengono alla nuova ripartizione dei poteri tra MEF e Banca d’Italia, ce n’è una, in particolare, che lascia intravedere uno spiraglio positivo perché obbliga ad intraprendere la direzione indicata.Si tratta del nuovo comma 7-bis dell’art. 37-bis con il quale si prevede che la Banca d’Italia, al fine di assicurare la sana e prudente gestione, la competitività e l’efficienza del GBC, detta disposizioni con riferimento ai requisiti minimi organizzativi ed operativi della capogruppo, al contenuto minimo del contratto di coesione, alle caratteristiche della garanzia in solido delle obbligazioni assunte dalla capogruppo e dalle BCC aderenti, al procedimento per la costituzione del gruppo e all’adesione al medesimo.Indubbiamente, l’aver previsto concetti di competitività ed efficienza per il GBC sui quali la Banca d’Italia fornirà disposizioni specifiche di attuazione, costringe il sistema a convergere verso un’unica o più capogruppo aventi i predetti requisiti.Al momento, l’unico piano industriale concreto contenente i citati requisiti resta quello presentato da Cassa Centrale Banca lo scorso anno alla borsa valori di Milano durante il processo di riforma.In attesa di conoscere quello di Iccrea Holding SpA, la quale ha dichiarato il 4 marzo scorso di attendere l’approvazione definitiva della legge di riforma delle BCC, è iniziato il braccio di ferro tra i due soggetti per imporre il proprio modello industriale e tentare di evitare la costituzione più gruppi.A prescindere da quella che sarà la scelta finale, gruppo unico o più gruppi, è ovvio che la possibilità di successo del credito cooperativo ed il mantenimento della maggioranza del capitale della capogruppo o delle capogruppo in mano alle BCC dipenderà dalla capacità di elaborare ed attuare piani industriali in grado di preoccuparsi, non solo del requisito minimo del patrimonio imposto dalla normativa, ma anche della capacità prospettica di produrre reddito in un contesto di tassi di interesse particolarmente bassi e, dunque, della capacità di incidere sia sul mercato (competitività e innovazione) che sul cost-income (efficienza), inteso quale rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione.Ecco allora che, nonostante l’inusuale assenza dei sindacati registrata sino ad ora, saranno proprio i lavoratori dipendenti a dover sopportare i maggiori sacrifici richiesti dalla nuova legge di riforma delle BCC.L’unica speranza, per questi e per l’intero sistema del credito cooperativo, è che (a) si inizi a distinguere tra BCC virtuose e banche deficitarie, il cui numero, tra l’altro, è in continuo aumento, e che (b) si interrompa quell’antica ed obsoleta pratica che ha visto mescolare le piccole mele marcie insieme a quelle più grandi nella convinzione di migliorarne la qualità media (anche in considerazione del fatto che le BCC medio-grandi stanno mostrando maggiori problematicità rispetto a quelle piccole o medio-piccole) .Solo attraverso specifici piani di risanamento portati avanti con trasparenza e competenza da chi non ha prodotto situazioni di dissesto (o comunque da chi non ha operato in un’ottica politica), si potrà tentare un’applicazione positiva della nuova legge di riforma, atteso che anche le BCC virtuose saranno costrette a ristrutturarsi per riuscire a resistere al nuovo contesto competitivo internazionale.In altri termini, si intende affermare che, un conto è procedere con tagli occupazionali trasversali uguali per tutte le BCC, altra cosa è, invece, incidere, caso per caso, in funzione dell’andamento gestionale e prospettico di ciascuna banca, analogamente a quanto accade per tutte le altre aziende non bancarie.A tal proposito, il corretto utilizzo del fondo temporaneo introdotto con l’art. 2-bis segnerà il primo spartiacque tra la fine del credito cooperativo e la sua possibilità di sopravvivenza.Proprio sul corretto utilizzo del fondo temporaneo, la BCC di Civitanova Marche e Montecosaro vigilerà e presterà particolare attenzione, sia nel proprio interesse che di quello dell’intero sistema.
Il Gruppo Poltrona Frau e Haworth hanno oggi annunciato il raggiungimento di un accordo per l’acquisizione della quota di maggioranza del gruppo americano JANUS et Cie, azienda leader nel settore dei prodotti da esterni di altissima fascia e stile contemporaneo nonché del più ampio settore dei prodotti per l’arredo di interni.L’acquisizione trova naturale collocazione all’interno della divisione di Haworth denominata “Lifestyle Design” che già comprende i brand Cassina, Cappellini e Poltrona Frau. Fondata a Los Angeles nel 1978 dall’ecclettica designer ed imprenditrice Janice Feldman, JANUS et Cie sviluppa oggi un fatturato annuo di circa 100 milioni di dollari grazie ad un continuo e solido tasso di crescita. L’azienda opera principalmente attraverso 16 negozi di proprietà e 40 uffici vendita che coprono tutte le principali aree geografiche e mercati, impiegando circa 240 persone. JANUS et Cie continuerà ad operare in maniera indipendente. La fondatrice Janice Feldman manterrà un’importante quota di minoranza nell’azienda e continuerà a ricoprire la posizione di amministratore delegato. Paul Warren, direttore generale, manterrà anch’egli l’attuale ruolo in azienda. Sia Janice Feldman che Paul Warren riporteranno direttamente a Dario Rinero, amministratore delegato del Gruppo Poltrona Frau. Dario Rinero, amministratore delegato del Gruppo Poltrona Frau, ha commentato: “Sono particolarmente felice di aver raggiunto questo accordo dopo un lungo viaggio di conoscenza reciproca. Grazie all’acquisizione di JANUS et Cie entriamo nell’importante segmento di mercato dell’arredo per esterni, raggiungendo una posizione di leadership globale grazie al valore del brand ed alla dimensione dell’azienda”. Rinero ha continuato: “Quello che mi affascina maggiormente è l’enorme potenziale di espansione geografica di JANUS et Cie, un brand oggi fortemente presente in Nord America ma ancora sostanzialmente da sviluppare in Asia ed in Europa. Questa acquisizione genererà un grande valore grazie alla possibilità per JANUS et Cie di utilizzare le piattaforme distributive e le strutture commerciali internazionali del Gruppo Poltrona Frau e di Haworth”. Janice Feldman, fondatrice ed amministratore delegato di JANUS et Cie ha detto: “Sono molto fiera di poter annunciare la creazione di una partnership straordinaria. Il Gruppo Poltrona Frau e Haworth hanno fatto un investimento importante in JANUS et Cie. Oltre ai nostri valori fortemente condivisi nelle persone, nella crescita e nel patrimonio storico, le nostre aziende hanno sinergie importanti nell’ambito di una comune espansione globale. La decisione di entrare a far parte del gruppo Poltrona Frau è stata ispirata dalla sua straordinaria reputazione in tutti gli aspetti del design e della leadership. Il Gruppo, collettivamente ed individualmente, ha sempre dimostrato un continuo interesse ed impegno verso business gestiti in maniera imprenditoriale e con grande attenzione alla crescita per molte generazioni. In ogni aspetto queste qualità descrivono anche le persone straordinarie che negli ultimi 38 anni hanno fatto e sono parte di JANUS et Cie. Grazie a tutto questo noi oggi operiamo con successo in molteplici settori di mercato: residenziale, hospitality, contract, spazi pubblici e navale”. Feldman ha continuato: “Siamo fortemente impegnati nell’ottenere il massimo vantaggio dalle risorse e priorità che abbiamo in comune con il gruppo Poltrona Frau e Haworth. La solida ed importante dimensione globale del gruppo Poltrona Frau e di Haworth faciliterà i nostri piani di rapida crescita negli anni a venire. JANUS et Cie ha portato innovazione ed una qualità di lunga durata nei materiali utilizzati, permettendo di distinguere ognuno dei suoi 6.000 prodotti in offerta come un esempio di design distintivo ed accuratezza manifatturiera. Inoltre JANUS et Cie è stata premiata con grande soddisfazione da innumerevoli riconoscimenti internazionali e viene considerata da designer, architetti, aziende e consumatori più esigenti di tutti i Paesi come: La migliore fonte per prodotti d’arredo per l’esterno, il giardino ed il tempo libero”. Franco Bianchi, amministratore delegato di Haworth, ha sottolineato: “Sono onorato che JANUS et Cie ci abbia scelto per continuare la sua straordinaria storia di successo. Questa acquisizione rinforza il nostro continuo desiderio di investire nella nostra divisione denominata “Lifestyle Design” che ha appena completato con grande successo il secondo anno di proprietà di Haworth. Il nostro focus rimane concentrato su innovazione e design superiore che si traduce in soluzioni che anticipano i bisogni dei nostri clienti. L’acquisizione di JANUS et Cie offrirà anche ulteriori opportunità di crescita ai nostri distributori in Nord America”. Il completamento dell’operazione è soggetto ad alcune condizioni previste contrattualmente, compreso eventuali approvazioni da parte delle autorità governative competenti. Il ricevimento di queste autorizzazioni nonché la conclusione della transazione è previsto avvengano entro i prossimi 30 – 60 giorni.
“20.280 volte grazie. Ai 20mila visitatori e ai 280 espositori che hanno decretato un grande successo per Macerata Aziende Expo. Con questi numeri abbiamo dimostrato che le nostre produzioni possono avere un futuro così come il Centro Fiere di Villa Potenza”.Con parole entusiastiche Gianluca Di Iorio, titolare dell'agenzia di comunicazione Cirix che ha organizzato la fiera, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, ha voluto ringraziare espositori e visitatori per il grande successo di presenze ottenuto dalla sua manifestazione giunta alla terza edizione ed andata in scena lo scorso week end. “Ho investito molto in questa fiera perché credo in Macerata e nel fatto che questa città può offrire ancora cose interessanti e nel 2017 riproporrò una nuova edizione, ma sto già preparando altre iniziative per il prossimo autunno”. Di Iorio ha dimostrato anche che manifestazioni di questo genere si possono realizzare ad ingresso gratuito: “Chi organizza – ha aggiunto – sa che tutto ciò si può fare ed è molto importante perché i visitatori sono attratti maggiormente e sono anche più disposti ad acquistare i prodotti esposti. In questa edizione ci sono stati soprattutto visitatori locali, ma anche tante persone da fuori provincia che hanno apprezzato il Made in Marche”. Alla conferenza stampa hanno partecipato diversi espositori, che hanno mostrato grande soddisfazione. A cominciare dall'Ipsia “Frau” di Sarnano con i suoi tre indirizzi di meccanica (ma anche moda, benessere e arredo con succursali a San Ginesio e Tolentino), rappresentato dai professori Roberta Carucci e Andrea Canzonetta. L'Istituto ha proposto in fiera un'Alfa 156 twin spark in allestimento nell'ambito di un progetto scolastico sul tema della sicurezza. E già si sta valutando la possibilità di una nuova collaborazione tra scuola e Cirix per un'altra fiera. Marika Moretti del Moto Club Moretti di Macerata ha sottolineato la presenza di tantissimi ragazzini che nei due giorni della fiera hanno potuto provare in sicurezza le due ruote messe a disposizione e quindi valutare uno sport qual'è il motociclismo che affascina grandi e piccoli. Forse l'ambito gastronomico è stato quello che ha riscosso più successo. Fabio Carancini (dell'omonima macelleria di Macerata) ha parlato di bellissima esperienza con possibilità di far conoscere i prodotti locali “fatti in casa”. Anche il settore degli hobbisti ha avuto una risposta positiva dalla fiera. “Macerata risponde sempre bene – ha commentato Paolo Iommi - ottima l'organizzazione anche grazie ai nuovi stand che l'organizzazione ci ha messo a disposizione”. Gli hobbisti vorrebbero creare un'assocazione ad hoc che li tuteli, ma che tuteli soprattutto i loro prodotti fatti a mano.
Nella sala “Guizzardi” della Camera di commercio di Macerata si è tenuto l’ultimo workshop gratuito di Digital marketing dedicato agli “strumenti collaborativi per le piccole e medie imprese” realizzato nell’ambito del progetto “Made in Italy – Eccellenze in digitale” promosso dalla Camera di commercio di Macerata in collaborazione con Unioncamere e Google.Andrea Tombesi e Paolo Roganti hanno illustrato gli strumenti digitali quali Google drive, Hangout, Dropbox, Trello, Evernote, utili a migliorare le performance lavorative, sia in autonomia che in team. Al termine del workshop il presidente della Camera di commercio Giuliano Bianchi ha consegnato l’attestato di partecipazione a coloro che hanno colto la sfida del percorso in digitale che l’Ente camerale di Macerata ha avviato da qualche anno insieme a Google e a Unioncamere per promuovere la diffusione della cultura del digitale e dell’innovazione alle Eccellenze del made in Italy, formandole sulle opportunità legate ad un utilizzo efficace degli strumenti dell’Ict. (Foto Si.Sa.)
Venerdì 8 aprile alle 21.15, nei locali del circolo Acli "Luigi Rocchi" vicino alla Cattedrale di San Catervo, è in programma un incontro dal titolo "I cittadini e il denaro".Partecipano Luciano Goffi, amministratore delegato di Nuova Banca Marche, e Massimo Biasin, ordinario di Economia Intermediari Finanziari all'Università di Macerata.L'ingresso è libero e aperto a tutti.
Raggiunto un accordo formale per il rilancio dello stabilimento AMCGG Gruppo Ghergo di Matelica. Fim, Fiom, Uilm, Rsu e proprietà hanno raggiunto oggi, mercoledì 6 aprile, un accordo su tre punti:l’avvenuta conferma dell’ordine di acquisto del nuovo impianto di verniciatura;il cronoprogramma aggiornato del disassemblaggio della linea di produzione dei serbatoi e il suo allineamento temporale con l’ installazione del nuovo impianto di verniciatura e sabbiatura;la firma del protocollo di intesa, che sancisce tutti gli impegni assunti nel precedente incontro in Regione Marche, prevista per venerdì 8 aprile.Resta da formalizzare nelle sedi opportune il successivo percorso di tutela dei lavoratorinel lungo periodo: accordo di ammortizzazione sociale per riorganizzazione e ristrutturazione, acquisto entro il mese di Maggio del nuovo impianto produttivo dei serbatoi, riqualificazione e formazione di tutto il personale, esigibilità degli accordi per tutto il periodo di riorganizzazione industriale.Sindacati e Rsu ringraziano i lavoratori per la forza e la coesione dimostrata sinora e ribadiscono che lo stato di agitazione rimarrà in essere sino al pieno compimento dell’intero progetto industriale di riorganizzazione e rilancio del sito di Matelica.«La lotta dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali – sottolinea Rocco Gravina segretario Fim Cisl – ha portato oggi al primo risultato verso un impegno concreto della proprietà a dare un futuro industriale al sito di Matelica».
Sulla base dell’articolato ed approfondito parere legale dell’avvocato Pizzirusso, l’Istituto di credito civitanovese ha inviato lettera di recesso parziale alla Iccrea Holding SpA, la società per azioni, costituita con i fondi delle BCC, italiane, per gestire e razionalizzare la fornitura di servizi alle BCC stesse.La BCC di Civitanova Marche e Montecosaro, dopo aver incaricato l’avv. Gerardo Pizzirusso per accertare eventuali responsabilità nel processo di riforma del credito cooperativo e valutare eventuali azioni tese a risarcire i danni subiti dalla stessa e dai propri soci, ha richiesto al medesimo consulente un parere legale circa la possibilità di recedere dalla società Iccrea Holding SpA in conseguenza delle modifiche statutarie approvate a Roma il 4 marzo dall’assemblea straordinaria dei soci.Iccrea Holding SpA è la società costituita, sotto forma di società per azioni, con i fondi delle banche di credito cooperativo italiane, ossia con i fondi della cooperazione creditizia, per gestire e razionalizzare la fornitura di servizi alle BCC e che spesso è stata da queste criticata proprio per l’inefficienza di alcune sue società partecipate nell’erogazione di tali servizi. Sulla base dell’articolato ed approfondito parere legale fornito dall’Avv. Pizzirusso, la BCC di Civitanova Marche e Montecosaro, in virtù del voto negativo espresso nel corso dell’assemblea tenuta a Roma il 4 marzo u.s., ha inviato lettera di recesso parziale alla Iccrea Holding SpA, ritenendo che siano stati radicalmente modificati i propri diritti partecipativi (visto quanto prevede l’art. 2437, comma 1 lett. g) codice civile) in relazione alle nuove modalità di nomina degli amministratori mediante l’introduzione del c.d. voto di lista che privilegia la lista degli amministratori uscenti e permette la presentazione di ulteriori liste solo da parte dei soci che, da soli o in concorso, raggiungano la soglia del 10 % del capitale sociale (a fronte di un vincolo di partecipazione alla società previsto per statuto nella soglia del 5 %). In sostanza, la BCC ritiene che, contrariamente a quanto avveniva prima delle modifiche introdotte con la citata delibera del 4 marzo u.s., le BCC di piccola e media dimensione non avranno più alcuna possibilità di incidere nella governance della società, soprattutto con la possibilità ora concessa a banche e società finanziarie diverse dalle BCC di entrare nella compagine sociale di Iccrea Holding SpA (a vantaggio, quindi, del potere degli amministratori in carica e/o delle BCC di grande e grandissima dimensione di presentare le liste degli amministratori candidati).Inoltre, nella medesima lettera di recesso parziale la BCC di Civitanova Marche e Montecosaro ha invitato il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale di Iccrea Holding SpA ad impugnare la delibera del 4 marzo per vizi procedurali che, vista la sussistenza del diritto di recesso sorto in capo ai soci, non hanno consentito agli stessi di agire informati non solo sulla possibilità di recedere ma anche in merito al valore di liquidazione delle azioni in conseguenza del predetto recesso.A parere della BCC, tali fatti sono ritenuti ancora più gravi in relazione all’autocandidatura di Iccrea Holding SpA a rivestire il ruolo di capogruppo unica delle BCC italiane, proclamata proprio il 4 marzo al termine dell’assemblea chiamata a modificare lo statuto della stessa e prima ancora di conoscere il contenuto definitivo della riforma delle BCC, ossia il decreto legge 14 febbraio 2016 18, approdato al Senato della Repubblica Italiana dopo essere stato sostanzialmente modificato alla Camera dei Deputati. La BCC di Civitanova Marche e Montecosaro, da sempre convinta sostenitrice della necessità di far valere i concetti di efficienza e meritocrazia della capogruppo, auspica che le BCC virtuose che non hanno partecipato alla delibera modificativa dello statuto di Iccrea Holding SpA facciano valere anch'esse il proprio diritto di recesso, che tra l'altro potrebbe consentire loro un importante beneficio in termini di plusvalenza imputata a conto economico. Per contro, per le altre consorelle virtuose che hanno inconsapevolmente deliberato le modifiche statutarie del 4 marzo scorso, si spera possano sollecitare anch’esse gli organi sociali della predetta Iccrea Holding SpA ad agire, a tutela dei diritti delle BCC di piccole e medie dimensioni e nell’ottica di una vera e propria solidarietà cooperativa, per l’impugnativa di una delibera che si appalesa manifestamente contraria alla legge ed allo statuto.La finalità che si prefigge la BCC di Civitanova Marche e Montecosaro è quella di coinvolgere le altre consorelle ad occuparsi della questione più importante che rimane sul tavolo della riforma: la governance della capogruppo che rischia di rimanere in mano alle grandi BCC e a quelle amministrate da coloro che hanno dimostrato di non aver correttamente gestito le proprie BCC.
I lavoratori dello stabilimento AMCGG di Matelica hanno confermato lo stato di sciopero durante l’assemblea che si è tenuta lunedì 4 aprile. I dipendenti del Gruppo Ghergo proseguiranno la mobilitazione fino alla sottoscrizione del contratto di verniciatura e alla definizione del cronoprogramma di smantellamento e di installazione dei nuovi impianti, ritenuti garanzia minima per la salvaguardia della produzione, in attesa del protocollo d’intesa da siglare in Regione.Sempre ieri mattina, presso lo stabilimento GI&E di Porto Recanati, si è svolto un incontro del tavolo tecnico per la definizione dell’ordine di acquisto del nuovo impianto di verniciatura e l’aggiornamento del cronoprogramma: si è andati ulteriormente nel merito delle valutazioni tecniche dell’impianto da acquistare, ma non si è arrivati alla definitiva firma dell’ordine né all’aggiornamento del cronoprogramma.
Chi dice che con la cultura non si "mangia"? Secondo gli ultimi studi elaborati dalla start up Twig sulla base dei dati sugli imponibili fiscali del 2014 e pubblicati la settimana scorsa dal Dipartimento delle Finanza, sono Camerino e Macerata le due città più ricche della provincia maceratese.Le due realtà cittadine, sedi di importanti ed antiche Università risultano avere il reddito annuo pro capite più alto nel maceratese: 20.237 euro a Camerino e 20.133 a Macerata. La media provinciale è di 15.854 euro.Recanati, altra città culturalmente impegnata guadagna il terzo posto con 18.112 euro. Solo il quarto posto per Civitanova Marche, con un reddito di 17.908 euro, dato in calo rispetto a qualche anno fa.Seguono poi, inaspettatamente, due piccole città montane, Sefro e Pioraco, rispettivamente con 17.850 euro e 17.798 euro, redditto riconducibile molto probabilmente al commercio della trota ed alle industrie cartaria.Tra le prime dieci anche Porto Recanati, (settima con 17.493 euro), Tolentino (ottava con 17.348 euro), Matelica (nona con 17.122 euro) e Castelraimondo (decima con 17.098).Tredicesimo posto per Corridonia (16.641 euro) e sedicesimo per Potenza Picena (16.539). Solo il ventitreesimo posto per San Severino Marche (16.248 euro).Tra i paesi con reddito inferiore ai 14mila euro: Cessapalombo (13.780), Poggio San Vicino (13.606), Monte San Martino (13.591), Monte Cavallo (13.245), Gualdo (12.711), Comuni che chiudono la graduatoria con le cifre più basse della provincia.Per visualizzare l'elenco completo dei 57 comuni delle provincia di Macerata clicca qui.
CREAMODAEXPO, l’evento fieristico dedicato ai componenti e agli accessori dei settori Pelletteria, Abbigliamento e Calzature, in programma a Bologna dal 12 al 14 Aprile, è stato presentato agli iscritti della sezione maceratese di Confartigianato Imprese.Il Direttore Organizzativo di CREAMODAEXPO Eliseo Monaco ha infatti incontrato gli artigiani della zona nel corso di una riunione informativa tenutasi nella sede di Civitanova Marche dell’associazione, alla presenza del Presidente Nazionale di Confartigianato Moda Giuseppe Mazzarella, del Presidente di Confartigianato Marche sezione Abbigliamento Daniele Macellari, del Presidente di Confartigianato Marche sezione Sartoria Lia Panichi e del Responsabile del Comparto Moda Paolo Capponi. Buona la partecipazione degli iscritti che hanno ascoltato con attenzione le parole di Eliseo Monaco che ha illustrato la storia e l’origine dell’evento fieristico, i tanti successi ottenuti finora e gli obiettivi futuri di questa manifestazione in continua crescita. CREAMODAEXPO infatti sta scaldando i motori in vista dell’imminente quarta edizione e sta raccogliendo le ultime adesioni fra le aziende che appartengono ai cinque macro-settori in cui sarà suddivisa, all’interno della fiera di Bologna, l’area espositiva: concerie, accessori, tessuti, componentistica, tecnologia e macchine. Per gli iscritti di Confartigianato che intendono aderire alla fiera sono previsti particolari sconti e agevolazioni, a partire da uno sconto del 25% sul prezzo di listino del costo dello spazio espositivo. Altre agevolazioni sono previste per il costo dello stand preallestito.CREAMODAEXPO presenterà in anteprima le nuove collezioni Primavera Estate 2017 a visitatori e professionisti del settore con le ultimissime novità esposte negli oltre 10.000 metri di superficie a disposizione. A pochi giorni dall’apertura della fiera, sono sempre più lusinghieri i numeri che la riguardano e che parlano di un aumento dei visitatori esteri e dei buyers già accreditati online, provenienti dall’Italia e da oltre quaranta paesi stranieri, dagli Stati Uniti agli Emirati Arabi, passando per il Brasile e la Cina. La quota della presenza estera di visitatori, buyers e professionisti del settore ha infatti superato il 25 per cento del totale. Prosegue dunque con successo la strategia di CreaModaExpo nell’ambito dell’internazionalizzazione, sia a livello di aziende che di addetti ai lavori.Nel cuore della manifestazione bolognese, i riflettori saranno puntati anche sull’area ViviModa, curata dall’agenzia MAP Communication: uno spazio aperto sul mondo dei giovani, della formazione universitaria e delle aziende che innovano, con performance e sfilate tematiche su Arte&Design, Fashion, Green, Innovazione, Tecnologia e nuove Tendenze.Molte anche le adesioni al concorso “Innovare, la calzatura in divenire” rivolto a studenti e designer di età compresa tra 18 e 35 anni, indetto al fine di promuovere l’originalità e l’innovazione fra i giovani creativi. I vincitori verranno premiati a Bologna, nel corso della manifestazione.
Nuova tappa per gli incontri sul territorio organizzati da CNA Associazione Provinciale di Macerata e Fidimpresa Marche. Il prossimo appuntamento è fissato per mercoledì 6 aprile 2016, alle ore 18, nella sede della CNA di Potenza Picena (SS. Regina, km.3), dedicato ai Contributi a fondo perduto e alle opportunità offerte dal POR_FESR 2014-2020 della Regione Marche.A dicembre 2015, infatti, la Regione ha approvato le modalità attuative del Programma Operativo (M.A.P.O) degli interventi POR_FESR 2014-2020 e sono quindi in fase di definizione i relativi bandi. In particolare, l’incontro intende segnalare il bando dell’Asse 3, Azione 8,1 che ha come obiettivo la realizzazione e commercializzazione di collezioni innovative nel settore del made in Italy.Ad aprire l’incontro sarà Federica Carosi, responsabile zonale di CNA Potenza Picena, a cui seguiranno gli interventi di Massimiliano Moriconi, direttore della filiale provinciale di Macerata di Fidimpresa Marche e di Paola Fava, responsabile area crediti speciali per Fidimpresa Marche Fermo e Macerata.
Inaugurata stamattina, al Centro Fiere di Villa Potenza, la terza edizione di “Marche Aziende Expo” dedicata alle eccellenze marchigiane. Taglio del nastro con l'assessore comunale Mario Iesari che si è complimentato per l'ottima organizzazione. L'evento è promosso dall'agenzia Cirix di Gianluca Di Iorio ed è uno spaccato delle produzioni locali e regionali, con un ampio spazio agli hobbisti e all'usato per un totale di oltre 260 attività rappresentate (arredo casa, auto e moto, servizi per le aziende, moda ecc...).La chicca della manifestazione è la Kitt resa famosa dalla serie televisiva Supercar degli anni '80, la cosiddetta macchina parlante che fa bella mostra di sé all'entrata della fiera e che arriva direttamente dalla Puglia dove un appassionato l'ha riprodotta con grande rispetto dei particolari. Tantissimi i curiosi oggi giunti per ammirarla. Ma molta attenzione è stata rivolta anche ai numerosissimi stand degli hobbisti e artigiani che propongono tanti oggetti realizzati a mano.“Marche Aziende Expo” sarà aperta anche domani con orario continuato, dalle 9, alle 20.00, l'ingresso è libero e durante la giornata sono previste dimostrazioni di beach tennis, nordic walking, karate, kick boxing.
Il rapporto di scambio e collaborazione avviato con la città cinese di Taicang, dopo la visita della delegazione maceratese svolta nel gennaio scorso, continua sul filone culturale e economico-commerciale. Sue Su, la manager incaricata dal governo di Taicang di vagliare i prodotti “Made in Macerata” da far conoscere nella città cinese, ha incontrato oggi, sabato 2 aprile, alla Civica Enoteca i produttori di vino, olio e food del territorio della provincia di Macerata e nel pomeriggio le aziende di pelletteria e accessori. La visita è stata organizzata dalla Ex-it, dal Comune di Macerata e dalla Camera di Commercio. Già dalla prossima settimana Sue Su si recherà a Taicang per incontrare i leader politici locali e riferire sulla sua visita a Macerata e alle aziende del territorio e per pianificare le prossime azioni di sviluppo reciproco anche in previsione della visita del vice sindaco di Taicang nei primi giorni di maggio. Presenti le aziende produttrici di Olio Extra vergine di oliva Gabrielloni Recanti, Natali Civitanova, Cartechini Montecassiano e di vini Terre di San Ginesio San Ginesio, Caonà, Loro Piceno, Santori Monte San Giusto, Santa Cassella Potenza Picena, Il Pollenza Tolentino, Montesanto Potenza Picena, Belisario Matelica, Gagliardi Matelica, Il Lorese Loro Piceno. I vini e oli proposti sono stati abbinati ai piatti della cucina cinese, pensando appunto ad una diffusione in Cina del prodotto.Incontro proficuo stamattina anche con la preside del Liceo Classico “Giacomo Leopardi” di Macerata Annamaria Marcantonelli, con cui insieme all’assessore Stefania Monteverde ed agli insegnanti Daniele Massaccesi , Nicoletta Nardi Nocchi e Huang Ping, sono state pianificate le iniziative di scambio da svolgere durante l’estate prossima. Saranno, infatti, nella nostra città da fine luglio ai primi di agosto, un gruppo di giovani cinesi interessati ai settori sport (calcio) e arte. Nell’ambito di quest’ultimo gli studenti delle classi di cinese del liceo maceratese saranno coinvolti per lo scambio con studenti cinesi di Taicang. (ap)
E' proprio vero che fa molto più rumore un solo albero che cade che una foresta che cresce.Questa è la metafora che probabilmente meglio descrive l'attuale situazione degli esercizi commerciali del centro storico di Macerata. Esercenti, gestori e commercianti non ci stanno a dare un'immagine di un centro morente quando la realtà dei fatti, malgrado la congiuntura internazionale negativa e pesante per tutti, starebbe invece a dimostrare il contrario.La loro è una reazione di orgoglio, di dignità e un segnale di grande speranza, per chi, e sono tanti, ancora crede che il cuore pulsante della città possa essere un vero polo attrattivo per lo shopping di tutti i giorni. E puntano il dito su chi invece vorrebbe dare un'immagine distorta della realtà.“Ci sono state constatazioni infelici e improprie, che hanno provocato sdegno tra noi commercianti” racconta Elisa Bolognesi, rappresentante maceratese della Confcommercio e titolare di Multilingue, scuola di lingue in Corso Cavour, “soprattutto perché rappresenta una situazione non veritiera. Molte attività che ultimamente sembrano aver cessato di esercitare, in realtà non hanno mai chiuso la partita IVA, perciò da un punto di vista fiscale sono ancora attive e si sono semplicemente trasferite perché hanno trovato locali migliori o condizioni più vantaggiose, non necessariamente nei centri commerciali. Per esempio la Geox in Corso Cavour ha lasciato di recente la sua sede ma riaprirà nei locali dove si trovava Terranova, sempre nella stessa via. Squarciando il velo dell’apparenza e soprattutto, approfondendo i numeri ufficiali della Confcommercio provinciale, la situazione è ben diversa. I numeri sono a disposizione di chiunque voglia approfondire, la trasparenza è totale. Non si può parlare senza documentarsi. A livello mediatico ovviamente è molto più d’impatto una serranda chiusa che una aperta, ma posso affermare con certezza che alla base di tante chiusure c’è il fisiologico turn-over di titolari che magari semplicemente vogliono andare in pensione. Ovviamente ci sono anche imprenditori improvvisati che aprono la partita IVA pensando che sia una passeggiata gestire un’attività, e purtroppo, sono costretti a chiudere poco dopo.” Continua Elisa Bolognesi: “Come rappresentante della camera di commercio posso assicurare che lo sforzo è provinciale. Tutti stanno dando il massimo per potenziare l’offerta e l’attività turistica”. Elisa BolognesiIl centro storico di Macerata checché se ne dica, pullula di locali e negozi. In pochi kilometri quadrati, circa 3, si trovano ben 240 attività commerciali perfettamente attive e funzionanti, numeri assai competitivi se pensiamo che il Cuore Adriatico, il centro commerciale più grande del centro Italia, all’incirca nella stessa superficie, ospita un’ottantina di negozi. Ovviamente un piccolo centro storico come quello maceratese non può competere con un mega centro commerciale facilissimo da raggiungere, con parcheggi comodi e gratuiti e aria condizionata. Ma l’offerta che vi si trova è totalmente differente: i brand famosi ed economici presenti nei centri commerciali indubbiamente attraggono un pubblico più giovane, ma le proposte del centro storico sono più ricercate e di nicchia.“Sono presenti attività di eccellenza, le stesse da decenni” - dice Federico Lelli Ferretti, il proprietario della centralissima Galleria Ferretti, corniciai da tre generazioni - “quello che il centro offre è la qualità. Le attività che stanno resistendo alla crisi sono queste, le attività storiche, non i negozietti improvvisati. Con i commercianti del centro storico inoltre abbiamo creato un portale, (www.maceratae.it) già attivo, dove tutti i negozi mostrano offerte e prodotti come una vetrina on line e dove a breve verrà attivata anche la funzione e-commerce. Il commercio sta cambiando, e ci stiamo adattando. Questo progetto di portale on-line legato al centro storico è il primo esperimento in Italia e siamo molto fieri. Non è possibile continuare a martoriare mediaticamente la città. Noi commercianti siamo stufi di questi brutti articoli su Macerata. Noi offriamo impegno, professionalità, un servizio di qualità e assortimento. E’ scorretto per chi svolge il suo lavoro seriamente e con passione puntare il dito sempre sul fallimento senza elogiare mai i successi. Siamo centinaia di professionisti che da anni si prodigano per combattere la crisi, che è sotto gli occhi di tutti purtroppo, per rendere Macerata una centro vivace ed accogliente”. Dello stesso parere Riccardo Pietroni, titolare dell'ottica Pietroni, punto di riferimento in città da 50 anni nel settore. Federico Lelli Ferretti Riccardo Pietroni"Spesso i titolari dei negozi vengono accusati di non essere in grado di gestire le attività, ma non è così ” – replica il titolare del centralissimo negozio Bulli e Pupe, Amedeo Patrassi – “ noi siamo tutti professionisti ma non possiamo combattere questa guerra da soli. L’assenza di parcheggi o il dipendente APM sempre pronto a multarti se sgarri di un minuto l’orario scritto sul bigliettino sono un forte deterrente per l’afflusso di persone in centro. Si preferisce andare nei centri commerciali perché, ovviamente, c’è parcheggio, è comodo, non c’è la salita. Tutte questioni note, che di certo non voglio stare qui a ripetere. Ma spesso le persone vanno lì per passeggiare e basta, sono pochi quelli che comprano davvero. Sarebbe auspicabile una sinergia di forze, una collaborazione tra tutti. Bisogna rimboccarsi le maniche, mettersi a tavolino, parlare della situazione e prendere delle contromisure”. Amedeo PatrassiLa crisi c’è, e si sente nelle belle vie impreziosite dai palazzi cinquecenteschi del centro storico. Ma i commercianti non vogliono mollare. Guardare “il bicchiere mezzo pieno” è uno dei tanti modi per non arrendersi e continuare a lottare. Ogni situazione, guardata da una diversa prospettiva, diventa multi sfaccettata e complessa. La superficialità non è mai un buon compromesso.