I Giovani Imprenditori Marchigiani hanno incontrato via web l’Imprenditore Diego Della Valle.
L’incontro si è aperto con il saluto del Presidente Carlocchia del Gruppo Giovani di Confindustria Macerata che ha organizzato l’evento; un importante momento di confronto durante il quale il Presidente Diego Della Valle ha raccontato ai ragazzi la sua storia ripercorrendo le tappe del percorso di crescita personale e del suo Gruppo.
I Giovani Imprenditori hanno seguito con entusiasmo ed interesse il suo intervento al termine del quale hanno rivolto alcune domande su temi strategici della cultura aziendale.
L’attualità del momento dettata pandemia necessita di nuovi paradigmi capaci di proiettare le aziende nei prossimi anni in un mercato mondiale completamente cambiato, a cominciare dai canali di vendita dettati dalle nuove esigenze dei consumatori.
In questo nuovo scenario ha ricordato Diego Della Valle ai giovani, soprattutto dopo la tragedia che stiamo vivendo, non può mancare lo spirito di solidarietà.
Il Presidente Carlocchia a nome di tutti ha ringraziato il Presidente Diego Della Valle per la sua disponibilità e gli spunti di riflessione dati.
La mattinata si è conclusa con l’augurio di potersi incontrare personalmente quando l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia in corso sarà finita.
È stato approvato il nuovo Decreto Sostegno che prevede di annullare cartelle esattoriali dal 2000 al 2010 e non al 2015 come affermato in precedenza. Per essere stralciati, i ruoli sopra citati, non devono superare i 5.000 euro ( per singolo carico) e solo i contribuenti con redditi fino a 30.000 euro (conseguiti nell'anno 2019) possono beneficiarne.
L'annullamento riguarda, come descritto dall'art. 4 i carichi affidati dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2010 agli agenti della riscossione da qualunque ente creditore, pubblico e privato, che sia ricorso all'utilizzo del sistema di riscossione a mezzo di ruolo. Sono esclusi, i carichi inerenti all' iva all' importazione, multe e sentenze penali di condanna, condanne della Corte dei conti e recuperi di aiuti di Stato.
A decorrere dalla data di entrata in vigore di tale Decreto e fino alla data stabilita dallo stesso sono sospesi:
- la riscossione di tutti i debiti di importo residuo, fino a 5.000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni risultanti dai singoli carichi;
- i relativi termini di prescrizione.
Ammontano a 16 milioni le cartelle che verranno cancellate, senza alcun esborso da parte del contribuente, non si fa però alcun riferimento a cartelle relative a società estinte.
Per quanto riguarda l'attuazione di tale annullamento verrà varato da un apposito Decreto del MEF entro 30 giorni dalla data di conversione del Decreto Sostegno , che spiegherà come avverrà lo stralcio e con quali modalità e termini.
Quel che è certo è che non è assolutamente sufficiente lo stralcio dei ruoli fino a 5.000 euro per ridurre il volume dei crediti "accatastati" nel magazzino dell'Agenzia delle Entrate Riscossione. Infatti, secondo i dati resi pubblici dal Direttore della stessa Agenzia Ruffini, ammontano a 955 miliardi di euro i debiti nel magazzino, ma la maggior parte, circa il 40% delle somme non è più recuperabile in quanto dovute da soggeti deceduti, falliti e nullatenenti ed altro 51% per altri motivi tipo la prescrizione o inibizioni di vario tipo, impignorabilità prima casa, ecc... come recentemente affermato anche dalla Vice Ministra all'Economia Laura Castelli.
Per questi soggetti ( deceduti e falliti) , resta da capire come debba essere calcolato il requisito del reddito imponibile 2019.
Come spesso accade in tema di condoni / definizione, se il debitore ha già pagato il debito non ha diritto al rimborso delle somme già versate.
Pertanto non è tutto oro quello che luccica e non si può certamente parlare di regalia o condono per i contribuenti, come precisa il Cav. Rag. Giuseppe Tosoni Presidente dell'Associazione nazionale Tutela Impresa operante in molti Regioni italiane e collegata con Casartigiani.
"La maggior parte di tali cartelle infatti sono già ormai da considerarsi prescritte essendo decorsi abbondantemente i termini decadenziali di legge ( triennali, quinquennali e decennali)" e dovrebbero già essere state opportunamente stralciate da molto tempo".
Quindi lo stesso Presidente evidenzia che tale cancellazione esattoriale possa servire più alla contabilità pubblica che ai contribuenti, trattandosi proprio di crediti che lo Stato non riuscirà mai a realizzare e che pertanto esistono in forma "fittizia", ormai solo nei bilanci dell' Agenzia delle Entrate. Tale considerevole magazzino è chiaramente conseguenza, (sostiene sempre Tosoni ) di accertamenti illegittimi fatti nel corso degli anni dal Fisco, che hanno rilevato fantasiose e sproporzionate evasioni rispetto alla realtà dei fatti. Diversamente il contribuente avrebbe già sanato le proprie scomode posizioni.
"Sarà anche colpa degli incentivi riconosciuti ai dirigenti del Fisco per il raggiungimento dei risultati annui ? Vale a dire più accerti più sale il tuo stipendio"
Occorre comunque, per le cartelle non annullate ed altri debiti fiscali in essere, far valere le dovute eccezioni ( prescrizione, difetti formali o procedurali dei documenti interessati, ecc...), ricorrendo ad adeguate azioni di difesa, regolarmente previste dalla legge prima di procedere a relativo pagamento.
L'Associazione Tutela Impresa e i suoi esperti sono sempre a completa disposizione dei contribuenti interessati e in base alle esperienze acquisite può affermare che esiste una buona e non trascurabile percentuale di irregolarità di cartelle ancora in essere.
La Cna Macerata aveva criticato nei giorni scorsi il Decreto Sostegni soprattutto per la soglia minima di calo del fatturato al di sotto della quale l’impresa ad oggi non riceverà alcun sostegno.
Secondo alcune simulazioni effettuate dal Centro Studi della Confederazione sulle contabilità di 12mila imprese con fatturato fino a 5 milioni di euro, sono l’81,2% le imprese che nel 2020 hanno registrato diminuzioni del giro d’affari, ma solo una impresa su quattro ha accusato una perdita superiore al 30% rispetto all’anno precedente, mentre il 75% delle imprese, pur avendo registrato una significativa flessione del fatturato spesso non lontana da questa soglia, resta escluso dai nuovi indennizzi.
Il Presidente CNA Macerata Giorgio Ligliani è particolarmente preoccupato per le conseguenze che questo rigido sbarramento ha sul sistema produttivo locale: “Bene la riduzione, avvenuta in extremis, della soglia delle perdite dal 33%, valore inizialmente preso in considerazione, al 30% che ha permesso di ampliare del 13% la platea delle imprese che potranno fruire degli aiuti. Tuttavia questo passo in avanti non ha evitato l’esclusione di un grosso contingente di imprese che sono oggettivamente in difficoltà”.
Questi i dati specifici presentati dal Presidente CNA: “Se andiamo a vedere la situazione settore per settore, chi è sotto la soglia necessaria di un non nulla sono proprio i settori più presenti sul nostro territorio. Nella manifattura, per esempio, che comprende abbigliamento, tessile e pelletteria, il 78,1% delle imprese ha chiuso il 2020 in rosso con una riduzione media del 27,2% del fatturato. Una condanna beffarda per il nostro distretto di punta che è stato per decenni locomotiva di sviluppo e portatore di benessere per le nostre comunità”.
Lo studio CNA conferma anche che le riduzioni meno estese e marcate si sono registrate nei comparti delle produzioni alimentari, dove il 62% delle imprese ha registrato un calo del fatturato del 23%, e della produzione di serramenti, trainata dal settore edile, con il 65,3% delle imprese che ha accusato una riduzione del volume di affari del 23,5%.
Il Presidente Ligliani introduce quindi un altro fattore di cui non si può non tener conto: “Il fatturato non è certo il parametro più preciso per poter determinare l’effettiva sofferenza delle singole attività. A parità di fatturato la marginalità dipende dalla struttura dei costi, che è estremamente variabile ed in parte gode di interventi paralleli di sostegno pubblico”.
“Per fare un esempio concreto – prosegue il Presidente CNA - nei servizi alla persona, parrucchieri ed estetiste hanno dovuto sostenere nell’ultimo periodo spese extra anche per adeguarsi ai protocolli di sicurezza. Quindi, pressoché tutte le imprese di questo settore, secondo i nostri dati, non solo hanno ridotto il fatturato (in media il 28,4% e sono escluse dai sostegni) ma hanno visto crescere contemporaneamente anche le spese”.
Discorso analogo, secondo i dati forniti dal Centro Studi CNA, per altri comparti del settore dei servizi: nelle tinto-lavanderie il 92,4% ha subito cali di fatturato, nel trasporto persone ben il 98,7%, nella logistica in pratica tutti (99,7%), nella ristorazione il 92,5%, nell’alloggio il 90,9% e nella attività legate al tempo libero l’88,5%; quindi tantissime imprese in rosso di sui solo qualcuna riceverà i contributi statali e non è detto che siano quelle in condizioni peggiori.
Ligliani non nasconde gli importanti aspetti positivi del Decreto Sostegni: “CNA ha apprezzato la correzione del meccanismo che guida l’erogazione dei contributi a fondo perduto, non più basato sui soli codici Ateco ma sulle perdite effettivamente patite dalle imprese anche quando operano in settori che complessivamente hanno dato prova di maggiore resilienza alla crisi innescata dalla pandemia da Covid-19”.
Il Presidente CNA precisa tuttavia che “sarebbe preferibile evitare la tagliola del 30% sostituendola con un meccanismo di decalage, che riduca il beneficio da una certa soglia fino ad annullarlo per i valori di perdita inferiore alla media”.
Una stretta di mano, seppur virtuale, a sancire un cruciale accordo a sostegno delle imprese del territorio. È quanto presentato stamattina da Confidi Macerata e BCC Recanati Colmurano svelando l'iniziativa che prevede l'erogazione di un credito fino a 600.000 euro a condizioni vantaggiose per tutti gli imprenditori che ne faranno richiesta. L’importo sarà poi ulteriormente derogabile in caso di investimenti meritevoli, con la possibilità di aumentare la cifra del prestito ed adattarla al caso specifico. Nel finanziamento sono compresi: crediti di breve e lungo termine, ipotecari, scoperti e altre modalità convenienti.
Il Direttore di Confidi Macerata, Leonardo Ruffini, ha presentato inoltre un nuovo prodotto: “il Finanziamento Fast, un’ottima soluzione per ottenere liquidità in tempi rapidi, senza dare specifiche motivazioni”.
Ruffini prosegue invitando gli imprenditori locali a contattare i referenti di Confidi per avere maggiori informazioni sull’iniziativa al sito Confidi Macerata.
Il Confidi è una realtà che opera dal 1975 sul territorio, capace di coinvolge circa 500 aziende e la patrimonializzazione con l’OCM (organo di garanzia e controllo) assicura credibilità e affidabilità.
Nel corso della conferenza il Presidente di Confidi Macerata, Gianluca Pesarini, ha introdotto l’iniziativa con parole che tengono in grande considerazione le realtà territoriali e sottolineando il ruolo fondamentale degli istituti di credito nella sfida alla ripartenza. -“È necessario dare lustro alle imprese che hanno tenuto alto il sistema manifatturiero del territorio regionale, ci proponiamo per dare condizioni di mercato favorevoli a chi non ha specifiche competenze ma opera sul territorio con progetti importanti”.
"Nel 2019 le imprese avevano difficoltà a reperire liquidità, oggi la sfida è sfruttare le risorse internazionali (vedi recovery plan) e quelle bancarie, sostenendo le imprese proiettate al presente e al futuro -così Prosegue Pesarini - Noi potremo catalizzare idee, renderle materiali, finanziarle e guardare al futuro credendo nell’imprenditorialità e quindi aiutando la popolazione”.
Il Presidente di BCC Recanati e Colmurano Sandro Bertini ha successivamente approfondito l'ordine del giorno ricordando il ruolo di Confidi: "Il tessuto imprenditoriale delle Marche, con realtà di piccole e medie dimensioni, ha risentito della forte crisi del 2009, per subire ancora il colpo negli anni 2012/2013 e dover poi affrontare il dramma del terremoto. La pandemia mette a dura prova una situazione già fragile - ha aggiunto - L’istituto di credito è quindi ancor più soddisfatto dell’accordo con Confidi e spera in una proficua sinergia."
"Valorizzare le imprese favorendo le iniziative nella loro complessità e specificità, questo l’obiettivo dell’iniziativa e dei futuri provvedimenti sul territorio". La prossima apertura della filiale BCC a Civitanova rappresenta un' ulteriore occasione di contatto tra banca e cittadini. Anche le modalità operative sono rinnovate, incoraggiando un rapporto personale con i clienti: incontri dedicati via web e consulenza attenta agli sportelli.
Queste le novità proposte da BCC e Confidi. Margini e buone occasioni agli imprenditori marchigiani per riprendere in mano la propria attività e guardare con motivazione al futuro.
Il Direttore CNA Macerata Luciano Ramadori valuta con forti chiaroscuri il nuovo “Decreto Sostegni” attualmente in fase di approvazione: “Abbiamo già avuto modo di apprezzare la netta discontinuità sui criteri rispetto ai precedenti Ristori; finalmente siamo riusciti a superare i codici Ateco e ad agganciarli al fatturato. Bene anche la previsione delle 5 fasce con una aliquota di aiuto più alta per le piccole imprese”.
Le criticità del nuovo Decreto però restano e, secondo il Direttore, sono pesanti: “Le risorse sono totalmente insufficienti e la tempistica per l’erogazione dei contributi è decisamente troppo lenta, se consideriamo che lo scostamento di bilancio è stato approvato dal Parlamento tre mesi fa”.
Nel merito, Ramadori interviene con una proposta per migliorare quanto in discussione e allargare la platea dei beneficiari: “Sono necessarie innanzitutto nuove risorse per far sì che gli aiuti possano essere sostanziosi ed efficaci. 3mila euro o poco più per azienda servono a poco. Occorre poi eliminare la rigidità della soglia della flessione del fatturato superiore al 33% perché anche chi ha avuto un calo del 25% è al momento in difficoltà. Infine – secondo il Direttore CNA Macerata – è urgente riattivare i Crediti di imposta sulle spese fisse, vera spada di Damocle per le imprese”.
Il Direttore Ramadori si dice fiducioso: “Ci sono ancora margini per rimediare a queste lacune. Ci fa ben sperare la volontà del Premier Draghi di trovare nuove risorse per rifinanziare la misura dei sostegni alle imprese ma occorre tener conto che ogni giorno che passa ci sono serrande che non vedremo più aperte”.
Il BIM (Building Information Modeling) è un corso gratuito IFTS finanziato dalla Regione Marche, per “Tecnico superiore per la progettazione 3D, esperto di metodologia BIM - BUILDING INFORMATION MODELING", realizzato e gestito da Confindustria Macerata insieme al Dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Camerino, Assindustria servizi srl e IPSIA F. Corridoni di Corridonia, con la collaborazione di autorevoli partner come Fraunhofer Italia Research (con sede a Bolzano), l’Associazione Nazionale Costruttori Edili della Regione Marche e della provincia di Macerata, 4D Engineering di Civitanova Marche, l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Macerata, l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Macerata, ITC e Geometri “F. Corridoni” di Civitanova, Amministrazione Provinciale di Macerata.
Il BIM è la più recente tappa di un percorso evolutivo che ha trasformato il mondo della progettazione nel settore delle costruzioni in tutte le sue diverse declinazioni e competenze.
Il Progetto formativo si compone di 480 ore di lezione teorico/pratica e 320 ore di stage un percorso volto a preparare una figura altamente specializzata e deputata all'ottimizzazione di tutte le fasi che riguardano la progettazione, l'edificazione e la gestione della costruzione di edifici per mezzo di software. I nuovi Tecnici collaboreranno in team multidisciplinari all'ideazione e allo sviluppo di progetti di opere edili complesse, potendosi inserire sin da subito in aziende che intervengono direttamente nella realizzazione e gestione di cantieri per la costruzione, la ristrutturazione, e la riqualificazione del patrimonio edilizio privato e pubblico.
Il corso prevede il rilascio del Certificato di specializzazione tecnica superiore in "Tecnico superiore per la progettazione 3D esperto di metodologia BIM, EQF4”: La figura in uscita da questo corso potrà avere un doppio sbocco lavorativo, perché avrà acquisito le competenze nel BIM partendo dalle basi della meccanica.
“E’ un corso, sottolinea Carlo Resparambia, Vice Presidente di Confindustria Macerata e Presidente ANCE Macerata, che produce innovazione legata alla tecnologia, per consentire quel balzo avanti di cui le imprese hanno bisogno.”
Giuseppe Losco, Direttore della Facoltà di Architettura di Unicam ribadisce “l’importanza della rinnovata relazione fra Università e Imprese, indispensabile per sviluppare innovazione ed offrire concrete opportunità ai giovani”.
Per un ulteriore confronto con gli interessati, Venerdì 19/03/2021, alle ore 14:30, è stato organizzato on line un incontro informativo sui contenuti e la struttura del corso al quale interverrà anche il prof. Roberto Ruggiero del dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Camerino.
Le iscrizioni al corso scadono il 30/03/2021, la selezione si terrà il 13/04/2021 e l’avvio del percorso formativo è previsto per il 28 aprile 2021, presso la sede della 4D Engineering a Civitanova Marche.
Novità positive per l’area di crisi industriale complessa del distretto pelli-calzature fermano-maceratese: dal 26 marzo prossimo sarà possibile presentare una domanda per il finanziamento di progetti di trasformazione digitale dei processi produttivi, nell’ottica del Piano Impresa 4.0 e dell’acquisizione di servizi specialistici di innovazione di prodotto, processo, organizzativa e commerciale. Il bando, infatti, con una dotazione complessiva di circa 2 milioni di euro, sarà pubblicato sul BURM del 25 marzo 2021 e si chiuderà il 5 maggio.
I sostegni ai progetti sono destinati alle micro, piccole e medie imprese, con sede operativa in uno dei Comuni dell’area di crisi, appartenenti al settore manifatturiero, delle costruzioni e di alcuni servizi alla produzione, del turismo, con priorità per la filiera delle pelli-calzature e per le attività ricettive e potranno utilizzare la piattaforma Sigef per la presentazione delle domande.
“Diamo continuità alla strategia di rilancio del distretto – spiega l’assessore regionale alle Aree di crisi complessa, Guido Castelli – con un’ulteriore misura inclusa nella strategia approvata con l’Accordo di Programma che abbiamo cercato di adattare anche ai fabbisogni di investimenti derivanti dalla crisi Covid. Abbiamo introdotto tutte le misure di semplificazione consentite, quali la retroattività di parte della spesa al 1° gennaio 2021 al fine di rendere lo strumento quanto più possibile aderente al contesto attuale.
Per agevolare la partecipazione delle aziende interessate, abbiamo creato uno strumento duttile e semplificato che, attingendo a più priorità del POR FESR, consentirà alle imprese di presentare un progetto unitario, articolato in due linee di intervento, distinte ma complementari. La prima riguarda l’acquisto di beni materiali ed immateriali finalizzati al trasferimento e all’applicazione delle nuove tecnologie digitali nell’ambito di tutta la catena del valore: dalla logistica alla produzione, dalla produzione alla vendita e al marketing fino ai servizi post vendita e supporto al cliente, inclusi investimenti in modelli di smart working nelle differenti funzioni aziendali. Con la seconda, le imprese potranno acquisire servizi per l’innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale, tra cui, per esempio, servizi specialistici finalizzati all’analisi organizzativa e dei processi interni aziendali, all’ottenimento di certificazioni di qualità, di processo, di sicurezza, sociali ed etiche e all’adozione di modalità di lavoro agile, spese di marketing digitale, ricerche di mercato e servizi per lo sviluppo e il miglioramento della qualità del prodotto e della sua sostenibilità”.
Per essere finanziati, i progetti dovranno avere una spesa ammissibile compresa tra 40.000 e 80.000 euro e includere l’acquisto di almeno un bene materiale o immateriale 4.0. L’agevolazione consisterà in un contributo a fondo perduto pari al 40% della spesa approvata ammissibile a finanziamento a valere sul Quadro temporaneo adottato dalla Commissione europea per gli aiuti di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19.
“La valutazione dei progetti – conclude Castelli – è improntata a criteri di qualità ed efficacia per la selezione dei progetti più meritevoli in termini di validità e fattibilità del progetto, sostenibilità economico-finanziaria e rispondenza a specifici fabbisogni del tessuto imprenditoriale dell’area, grado di innovatività, incremento degli addetti, livello di competenze tecniche presenti in azienda.”
Confindustria Macerata, per aiutare le imprese a superare questo momento complesso di crisi a causa della pandemia, ha istituito una task force, un gruppo di esperti composto da funzionari, consulenti, giuristi ed economisti, che si prefigge l’obiettivo di “guidare” le aziende negli scenari critici e nelle nuove sfide che si dovranno affrontare. (www.confindustriamacerata.it).
In questo contesto la Sezione del Terziario Innovativo, presieduta da Alberto Mari, ha creato, con l’intento appunto di sostenere le Aziende in questa difficile situazione, il portale “Task Force” www.terziariomacerata.it, un sito che si propone di “accompagnare” le imprese per individuare e gestire le tematiche aziendali più strategiche.Il Progetto ha la finalità di far conoscere le competenze delle imprese del territorio appartenenti alla Sezione e mettere a disposizione una vetrina di servizi e promozioni, dedicati alle esigenze aziendali, con particolare riferimento al periodo attuale.
Nello specifico il portale comprende due sezioni distinte:
1) La presentazione delle aziende aderenti raggruppate in macro aree, con la possibilità poi di consultare per ciascuna impresa la scheda dettagliata di presentazione con l’elenco dei servizi;
2) Le promozioni in corso in cui, con un format chiaro di facile consultazione, sono evidenziati i servizi mirati ad affrontare specifiche problematiche, le proposte sono pensate per fornire al meglio tutte le informazioni necessarie e prevedono con la massima trasparenza i prezzi di listino e le scontistiche applicate.
Un contributo concreto che soprattutto in questo periodo la Sezione del Terziario ha pensato di rendere disponibile a tutte le aziende del territorio.
Sono quasi 36 i milioni di euro che nel primo bimestre del 2021 Uni.Co, (il Confidi delle Marche), attraverso la propria garanzia o in maniera diretta, ha permesso di fare arrivare alle PMI marchigiane. Un aumento del 12% rispetto al credito ricevuto dalle imprese marchigiane nello stesso periodo del 2020, che si attestò intorno ai 32 milioni. Dietro questo incremento di risorse, c’è il ruolo determinante dello stesso Uni.Co che si è impegnato, tra credito diretto, fideiussioni dirette e garanzie per quasi 30 milioni di euro, ben il 187% in più rispetto a quanto fatto nello medesimo lasso temporale del 2020.
Sempre raffrontando i mesi di gennaio e febbraio tra il 2020 e il 2021, si evince come in questo nuovo anno Uni.Co abbia sostenuto per il 51% l’artigianato, per il 27% il commercio, per il 12% l’industria e per il 4% l’agricoltura. Il restante 6% è suddiviso tra il mondo dei servizi, dei professionisti e della cooperazione. Osservando la destinazione territoriale degli importi deliberati da Uni.Co, al primo posto c’è la provincia di Ancona con quasi 9 milioni di euro, seguita da Macerata con una cifra vicina agli 8 milioni di euro, poi Fermo con più di 5 milioni di euro. Infine, Pesaro Urbino e Ascoli Piceno vanno a braccetto nelle ultime posizioni, ciascuna con meno di 4 milioni di euro.
Da questo quadro è facile intuire come sia indispensabile agevolare l’accesso al credito per le Pmi marchigiane. Per questo motivo, Uni.Co, il Confidi delle Marche, rimarca la volontà di rendere fluido il rapporto tra mondo imprenditoriale e il sistema bancario tratteggiando gli obiettivi da raggiungere nei prossimi mesi.
Il direttore generale Paolo Mariani crede che “in questo momento abbiamo davanti delle prerogative da raggiungere: oltre a portare a termine il progetto aggregativo che è partito nel 2018, vogliamo lavorare con maggiore convinzione sulla logica consulenziale. Tra i nostri punti di forza non c’è solo la facilitazione al credito, ma anche il desiderio di essere utili anche su altri settori che riguardano l’attività aziendale, tra cui la gestione della ‘crisi di impresa’. Considerato che non vanno in difficoltà esclusivamente i grandi gruppi industriali, affianchiamo le aziende di medie e piccole dimensioni per affrontare le situazioni più critiche attraverso una visione sartoriale, affinché venga messo a punto un piano di interventi che conduca l’impresa fuori dall’impasse”.
Quello che rende Uni.co un interlocutore privilegiato è l’aderenza con le necessità dell’azienda. “Abbiamo la competenza necessaria per essere i partner adeguati consentendo alle imprese marchigiane di guardare al futuro con coraggio”.
Tra i propri elementi caratterizzanti, Uni.Co vuole rendere ancora più protagonista il socio. “Avvertiamo l’urgenza di essere più performanti, mettendo al centro del progetto il nostro socio che ci deve vedere come un alleato con cui condividere un percorso. E’ infatti nostra intenzione frequentare il territorio, al fine di affiancare strutturalmente le imprese con l’obiettivo di aiutare le stesse a generare valore. Crediamo dunque che sia fondamentale tornare a presidiarlo ‘sporcandoci le mani’ e ripristinando un rapporto, vitale, tra tessuto produttivo e sistema finanziario, con quest’ultimo da sempre abituato ad un dialogo osmotico con la sua terra d’appartenenza”.
Uni.Co punta a rafforzare la propria presenza nelle Marche, alzando lo sguardo “verso altre zone geografiche, tra cui l’Umbria e l’Abruzzo che hanno un contesto economico molto simile al nostro, composto da aziende di medie dimensioni che rappresentano il cuore propulsivo. Questo ambiente operativo offre occasioni che Uni.Co vuole sfruttare e veicolare”.
A proposito degli interventi da adottare affinché le aziende marchigiane tornino a correre, Mariani ritiene che “occorre investire sul digitale, sulla logistica e sulla internazionalizzazione. Facciamo in modo che le micro, le piccole e le medie imprese resistano e tornino ad investire. Dobbiamo fare squadra in un territorio nel quale la regola è stata la frammentazione. Serve un lavoro sinergico tra amministrazione regionale, corpi intermedi come Uni.Co, imprese e banche, in una visione prospettica, condivisa e concertata. Le premesse sono buone, visto le intenzioni messe in campo dalla nuova giunta regionale. Noi vogliamo essere un elemento di sostegno e supporto per l’Ente Regione con l’obiettivo di rafforzare lo spirito d’impresa e riconsegnare alle Marche la leadership avuta in passato”.
Confindustria Macerata ha scelto di affidare la propria sicurezza informatica ad Axitea, Global Security Provider italiano. La soddisfazione raggiunta dopo oltre un anno di gestione ha spinto Confindustria Macerata a stipulare una convenzione a beneficio di tutti gli associati che include la possibilità di ottenere i servizi di sicurezza informatica Axitea a prezzi competitivi, la consulenza di un Security Specialist Axitea e il supporto di un referente dell’Associazione per questa importante iniziativa.
“In questa epoca di digitalizzazione – ha dichiarato il Presidente Grimaldi - le imprese sono sempre più legate al funzionamento dei sistemi informatici, questo indubbiamente consente una gestione più efficiente e funzionale del lavoro espone tuttavia ad un rischio nuovo, quello delle incursioni informatiche dei cosiddetti “hacker”, il tema della sicurezza informatica (cybersecurity) quindi diventa essenziale nella gestione delle aziende”.
I servizi di sicurezza che Axitea eroga già attualmente a Confindustria Macerata rispondono efficacemente alle sfide che le aziende si trovano ad affrontare in termini di protezione informatica: sono sempre attivi (h24 - 365 giorni l’anno), sfruttano tecnologie all’avanguardia, offrono un monitoraggio continuo e sono supportati da un team di specialisti esperti e aggiornati.
Axitea è sinonimo di conoscenza, competenza ed esperienza in ambito di sicurezza fisica ed informatica, partner di riferimento per la sicurezza integrata e gestita per PMI e grandi imprese private e pubbliche.
“La sicurezza informatica è ormai una necessità per ogni tipologia di business, questo significa proteggere il proprio patrimonio di informazioni, brevetti, portali web e dati sensibili” spiega Maurizio Tondi, Director Security Strategy di Axitea, “la scelta di effettuare un’analisi dei propri sistemi informatici può essere il primo passo per capire e individuare il livello di vulnerabilità che un’attaccante può sfruttare”.
Nel dossier del Decreto Legge ‘Sostegno’ all’esame del Governo e di prossima pubblicazione, si evidenzia la possibile cancellazione delle cartelle esattoriali con importo fino a 5mila euro e relative al periodo 2000/2015.
Si estende inoltre tale tolleranza anche al bollo auto multe non pagate fino al 2015, purchè di importo inferiore a mille euro, per il quale omesso versamento deve essere accertato dall’Ente entro la fine del terzo anno successivo a quello del mancato pagamento.
Ciò significherebbe stralciare e quindi azzerare, secondo il Governo, circa 60 milioni di cartelle.
Una misura ritenuta eccezionale, altro ‘bazooka dalla potenza di fuoco’ che andrebbe a vantaggio di tutti contribuenti, persone fisiche, partite IVA e professionisti. Già in precedenza il Governo Conte si era adoperato a tali benedici, soffermandosi alla cancellazione dei ruoli fino a mille euro ed emessi dal 2000 al 2010.
Tale procedura a parere dell’Associazione Tutela Impresa e rappresentata dal Presidente Cav.Rag. Giuseppe Tosoni, andrebbe letta in una altra ottica, cioè da un punto di visto più realistico e dalla parte del contribuente che sminuisce di molto la fumosa presentazione della ‘gradita regalia’.
Infatti gran parte delle somme in questione sono già prescritte e nessuna somma con tale caratteristica dovrebbe essere pagata, soprattutto quelle riguardanti INPS (5 anni) e bollo e multe auto (3 anni), ivi comprese quelle superiori agli importi predetti, iscritti da a ruolo da oltre 10 anni.
Pertanto il Dpcm in emanazione necessiterebbe di un maggior approfondimento e rettifica per raggiungere l’obiettivo politico prefissato.
Inoltre si premette che l’attuale Governo con tale ‘bazooka’ cerca di recuperare il così detto ‘magazzino di imposte’ che dal 2000 al 2019 è rappresentato dalla gigantesca cifra di 955 miliardi, importo che non verrà mai recuperato, come attestato dal Direttore Nazionale dell’Agenza delle Entrate Ernesto Maria Ruffini e dai dati e calcoli emersi dall’analisi effettuata della Corte dei Conti.
-153 mld = sono importo dovuti a ditte fallite
-119 mld =da contribuenti deceduti ed imprese cessate
-109 mld = da nulla tenenti
- 69 mld = da pratiche giudiziarie sospese
- 410 mld = riscossioni in corso con recuperi parziali
- 80 mld = azioni di recupero respinte
- 15 mld = rateizzazioni con valutazione sull’effetto recupero
Ed ecco il secondo punto di vista, degno ancora di maggior attenzione.
Ma tali cifre non dimostrano per l’ennesima volta che gli accertamenti fatti nel corso degli ultimi anni dal Fisco sono stati sproporzionati ed esclusivamente fantasiosi.
Se gli stesso fossero stati coerenti e veritieri, i contribuenti avrebbero sicuramente pagato quanto richiesto.
A tal riguardo si precisa invece che molti contribuenti, spesso non sono in grado neanche di opporsi e fare ricorso a tali ingiuste illazioni, in quanto i costi per tali difese sono spesso troppo elevati ( contributo unificato, spese dei professionisti), ai quali vanno aggiunti il pagamento anticipato di 1/3 delle maggior imposte accertate.
Ad agevolare e promuovere tali ingiustizie sono sicuramente incentivanti anche i premi di produzione che l’Agenzia delle Entrate assegna a favore degli stessi Dirigenti (gestori di accertamenti) a raggiungimento annuale degli obiettivi, tra i quali indici c’è appunto il numero e l’entità degli accertamenti effettuati.
Non è il caso di fare una dovuta necessaria riflessione e cominciare a ragionare su una valida ed opportuna riforma fiscale, dove magari si possa intravedere un ‘Fisco più amico’ come in quasi tutte le Nazioni Europee ed annullare le miriadi di leggi attualmente in vigore, molte delle quali addirittura emanate ante Repubblica.
A questo punto molti contribuenti si augurano che veramente possa intervenire un Governo di ‘discontinuità’ e quindi attuare una sostanziale e valida riforma, a posto di questi pubblicitari interventi solo di carattere politico e di matrice esclusivamente pseudo assistenzialistica. L’Associazione Tutela Impresa ed i suoi aderenti, si augura quindi che si realizzi quanto prima un definitivo delle norme fiscali, rapportandole ad un più adeguato profilo amministrativo e burocratico.
“Anche gli artigiani hanno diritto di pensione anticipata per lavoro usurante, occorre quindi includere gli imprenditori artigiani tra i lavoratori edili che possono accedere al pensionamento anticipato previsto per le attività usuranti”. È la sollecitazione espressa da CNA Costruzioni, intervenuta con i propri rappresentanti all’audizione in Commissione lavoro della Camera sulla proposta di legge in tema di accesso anticipato al pensionamento per i lavoratori delle imprese edili e affini, condivisa e annunciata da Ndricim Popa, Presidente CNA Costruzioni per la Provincia di Macerata.
I vertici di CNA Costruzioni apprezzano l’inserimento delle lavorazioni edili tra le attività usuranti previste dal Decreto legislativo 67/2011, con conseguente diritto per i lavoratori del settore all’accesso al trattamento pensionistico anticipato. Lo stesso diritto – sottolineano – va riconosciuto all’artigiano edile il quale, nonostante sia titolare dell’impresa, partecipa in prima persona e direttamente al processo produttivo e alle attività del cantiere ed è quindi esposto, al pari degli altri lavoratori, ai numerosi fattori di rischio che motivano la caratteristica di ‘lavoro usurante’.
Inoltre, i rappresentanti dell’Associazione di categoria propongono, quali requisiti per l’accesso anticipato al pensionamento dei lavoratori edili, la riduzione dell’anzianità contributiva minima a 30 anni (di lavoro effettivo in edilizia) e una età anagrafica modulabile in funzione dell’anzianità contributiva: anzianità contributiva di 30 anni con età minima anagrafica di 61,7 anni. A partire da questi requisiti, ogni 4 anni di contribuzione aggiuntiva propongono di ridurre l’età minima anagrafica: con anzianità contributiva di 34 anni, età minima anagrafica di 60 anni; con anzianità contributiva di 38 anni, età minima anagrafica di 59 anni.
Secondo i rappresentanti di CNA Costruzioni, inoltre, nella proposta di legge oggetto dell’audizione va fatto riferimento a tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti dalle Organizzazioni datoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale e dalle Organizzazioni nazionali dei Sindacati. I vertici di CNA Costruzioni, per sostenere il pensionamento anticipato dei lavoratori edili dipendenti delle imprese che applicano uno dei contratti nazionali dell’edilizia e beneficiano del Fondo Prepensionamenti istituito dalle parti sociali del settore e gestito dal sistema delle Casse Edili, chiedono che le Casse Edili siano legittimate a versare, per nome e per conto dei lavoratori interessati e su loro delega, la contribuzione volontaria utile per raggiungere il requisito pensionistico.
Sono più di 2000 i residenti nel cratere sismico marchigiano che hanno aderito, a partire da ottobre 2020, al ricorso collettivo promosso da Cisl Marche in convenzione con l’avvocato Leonardo Pierdominici. Altri 1000 potrebbero aggiungersi a breve, sulla base delle adesioni più recenti alle istanze di rimborso presentate tramite Cisl Marche all’Agenzia delle Entrate.
Un’adesione importante per un recupero complessivo richiesto di 5.949 euro, una media attualmente stimata di circa 1800 euro di rimborso per ogni aderente: un potenziale ristoro significativo per famiglie ancora in grande difficoltà.
Le varie commissioni tributarie provinciali adite saranno le prime chiamate ad esprimersi relativamente alla legittimità della norma, che prevedeva inizialmente la mera sospensione dell’Irpef 2017, da restituirsi per intero a rate, ma successivamente modificata con una riduzione del 60% dell’importo da pagare.
Uno sconto che, però, non ha interessato quei residenti del cratere che avevano deciso di non aderire alla busta paga pesante, versando dunque nel 2017 l’intero importo Irpef.
"La rabbia dei cittadini è resa evidente dalla straordinaria partecipazione di così tante persone determinate a far valere quello che ritengono essere un loro diritto – commenta Marco Ferracuti, Segretario Regionale Cisl Marche –. Siamo consapevoli di aver intrapreso una lunga strada, ma pensiamo sia necessario tentare di rendere giustizia alle tante persone che si sono sentite beffate".
Un percorso non facile, "ma consideriamo fondata l’eccezione di incostituzionalità della norma – precisa l’avvocato Pierdominici –. Ci sono precedenti riferiti a casi analoghi che confortano la nostra tesi".
Ad accelerare i tempi, potrebbe intervenire la politica: la Cisl continua, parallelamente all’iter giudiziale, la sua opera di pressione sulle istituzioni affinché si trovi una soluzione normativa: "La vicenda della busta paga pesante è una ferita ancora aperta per i cittadini colpiti dal sisma – ribadisce Ferracuti -. Il Governo e il Parlamento devono prestare ascolto, una volta per tutte, all’appello delle popolazioni del Centro Italia. Occorre, in tempi rapidi, una legge che ripristini l’equità di trattamento e la dignità delle persone che hanno affrontato il dramma del terremoto e che ora devono fare i conti anche con la crisi del Covid. Chiediamo anche alla Regione di agire da protagonista, sostenendo la nostra pressione nei confronti delle massime istituzioni nazionali".
Le artigiane della CNA si sono date appuntamento sul web per analizzare insieme i dati emersi dall’indagine del Centro Studi dell’Associazione sull’imprenditoria femminile.
Federica Carosi, coordinatrice del Comitato Impresa Donna CNA Macerata, ha introdotto i primi risultati dello studio: “Più di una imprenditrice o lavoratrice autonoma su due non si è fatta travolgere, nemmeno psicologicamente, dall’annus horribilis 2020. Addirittura quasi il 40% di questa platea in rosa l’anno scorso si è impegnato in maniera proattiva, a esempio riorganizzando la propria attività, o ha continuato a lavorare registrando a fine anno risultati economici positivi. Viceversa, il 47% circa assicura che, se l’emergenza non sarà superata in breve tempo, potrebbe ridimensionare fortemente la propria attività (39,1%) o addirittura chiudere i battenti (8,3%)”.
Giovanni Dini, Direttore del Centro Studi CNA Marche, si è addentrato sulle caratteristiche delle dinamiche regionali dell’imprenditoria in generale, sottolineando come le Marche stanno perdendo imprese in modo sistematico dal 2017: “da noi le imprese che cessano l’attività sono da anni un numero maggiore rispetto a quelle che nascono. L’apice del disastro economico portato dalla pandemia c’è stato nel secondo trimestre del 2020 quando i ricavi medi per una impresa sono scesi da 30.700 euro a 19.400 e anche se è poi risalito nel terzo trimestre (25.800), comunque non si è recuperato quanto perso”.
In queste dinamiche negative, le donne risultano più colpite rispetto ai maschi: “Le donne marchigiane – sottolinea Dini - soffrono particolarmente la dinamica decrescente, non solo delle imprese ma anche degli occupati e quella crescente dei disoccupati, pagando un prezzo molto più alto alla crisi rispetto agli uomini”.
Sul versante delle imprese, il Direttore del Centro Studi porta all’attenzione il trend storico fortemente negativo delle Marche: “la nostra regione negli ultimi 16 anni ha perso ben il 4,3% delle imprese femminili mentre nelle altre regioni, simili per struttura produttiva alla nostra, sono in aumento. Più 3% in Veneto, + 1% in Toscana, + 0,2% in Emilia Romagna, con una media nazionale che segna un + 2,3%, le Marche sono invece di segno negativo e anche di molto. Questa è una vera emergenza che chiede un intervento rapido da parte delle istituzioni. Nella nostra regione stiamo perdendo pezzi in tutti i settori produttivi ma in modo particolare nelle imprese condotte da donne che calano molto più velocemente rispetto alle altre”.
Il professor Dini dettaglia questa voragine a livello provinciale: “Solo nella provincia di Ascoli abbiamo un recupero nell’ultimo anno con 18 imprese femminili in più rispetto al 2019. Macerata, in proporzione, è la peggiore con 123 imprese rosa in meno; -170 per Ancona, -66 Pesaro e -14 Fermo per una complessiva riduzione delle imprese condotte da donne di 355 unità in tutta la regione”.
Si chiede quindi a Dini se ci sia almeno un dato positivo o che faccia ben sperare le donne marchigiane che intendono avventurarsi nell’apertura di una partita iva: “In controtendenza, possiamo dire che tra le imprese più recenti, quelle femminili sono più presenti rispetto a quelle più anziane. C’è quindi un dinamismo maggiore nelle imprese femminili rispetto a quelle maschili e questo già da una decina d’anni”.
Nella distinzione tra settori si ripiomba però nella drammaticità della situazione: “Le imprese femminili sono soprattutto nel settore della moda; costituiscono il 34,6% del totale rispetto alle 14,6% a guida maschile nell’abbigliamento e il 30,3% rispetto al 18,5% nel calzaturiero. Purtroppo entrambi questi settori tra quelli che soffrono di più la congiuntura economica sfavorevole”.
Il Made in Italy sa ancora imporsi. Malgrado la delicata congiuntura economica globale l’export di ICA Group, grazie alla costante conquista di mercati importanti, continua a volare.
Da anni è stabile il segno più sulle esportazioni che si attestano al 60% e registrano un incremento del 3% rispetto allo scorso anno. In aumento anche la rete dei distributori all’estero, il cui computo complessivo si è esteso sino a 102 unità.
Cifre importanti se si considera il difficile contesto pandemico. La green research del gruppo ICA ha conquistato 80 diversi Paesi con oltre 28 milioni di chilogrammi di vernice prodotta, quattro impianti produttivi e più di 15mila clienti su scala mondiale.
La rapida espansione oltre-confine è frutto di un’accorta policy aziendale capace di conquistare i mercati mondiali più floridi con l’apertura nel 2020 di ICA USA e di rafforzare la posizione della società italiana, oggi presente in USA, Canada, Cina, India, Polonia, Germania e Spagna. Sette realtà in grado di garantire, al prestigioso brand della sostenibilità, una solida affermazione.
Per rispondere tempestivamente alle richieste del mercato, in tempi di Covid-19, ICA ha avviato un velocissimo servizio di assistenza tecnica, destinato agli utilizzatori professionali che hanno bisogno del supporto di esperti, anche a distanza. Con consulenze altamente specializzate, l’azienda, che si attesta per il 2020 su un fatturato consolidato di 115,9 milioni, è così vicina non solo ai clienti, ma a tutto il mondo del B2B.
Anche per questo il volume dei followers e dei contatti professionali è in costante crescita. Fiore all’occhiello del colosso italiano è il Centro di Ricerca & Sviluppo della top company di Civitanova che vede aumentare il numero di tecnici e specialisti.
“Il 2021 è per noi un anno importante perché ricorre il nostro cinquantesimo anno dalla fondazione - afferma il presidente Sandro Paniccia - e se oggi siamo ai vertici mondiali è perché abbiamo sempre puntato sulla green research, per garantire alta qualità e massima attenzione all’ambiente e alla salute delle persone. È stato un anno duro per tutti a causa del coronavirus, con alcuni mercati che si sono fermati. Per quanto ci riguarda le nazioni che hanno sofferto di più sono state quelle che hanno avuto degli stop totali come l’India e la Spagna. Anche il lungo lockdown della primavera scorsa in Italia ha inciso profondamente sulle vendite interne, ma possiamo dire che le strategie adottate negli anni si sono rivelate lungimiranti. Questo ci dà speranza di crescita e, tra gli investimenti portati a termine nello scorso anno voglio ricordare l’ultimazione della nuova sede in Germania, costruita su un’area di nostra proprietà e tra quelli previsti l’inaugurazione della nuova sede di Toronto in Canada nel mese di giugno”.
Tra le innovazioni all’avanguardia che hanno suscitato grande interesse nell’ultimo anno c’è sicuramente la linea Aseptica, formulata per la prima volta nel 2010, composta da vernici igienizzanti che sono state utilizzate anche a protezione dei banchi scolastici per un ritorno a lezione in sicurezza in un periodo di piena emergenza sanitaria.
Si tratta di una scelta all’insegna della responsabilità sociale che si somma alla donazione, durante il primo lockdown, di tutti gli igienizzanti prodotti, agli ospedali dell’Asur Marche Area Vasta 3.
Inoltre nelle prossime settimane è previsto il lancio sul mercato di una nuova linea di vernici all’acqua bio, rivolta agli amanti del fai da te. Questi nuovi prodotti del brand “ICA for you” saranno presenti in tutti i punti vendita di Leroy Merlin Italia.
Dal punto di vista della formazione, ICA Academy, ente formativo della compagnia nato dalla volontà della terza generazione - Andrea, Claudio e Lorenzo Paniccia - e accreditato presso la Regione Marche, ha saputo subito rispondere in modo adeguato alla situazione pandemica, organizzando, al posto dei corsi in presenza, i webinar, strumento che sarà utilizzato anche in futuro. Nel complesso, nel 2020 sono stati erogate 6400 ore di formazione, con 24 webinar, 14 corsi in presenza per 54 aziende e 2 corsi con crediti formativi.
Aumentano le prestazioni di sostegno al reddito per imprese e lavoratori dell’artigianato, mentre rimane massiccio l’impegno per l’erogazione degli ammortizzatori sociali in questo periodo di forte sofferenza del settore a causa della pandemia.
Da domani (8 marzo), via ai pagamenti per gli ultimi mesi del 2020 della così detta, cassa Covid-19. L’Ebam, l’Ente bilaterale artigianato Marche, da alcuni mesi diretto dalla nuova governance, mette in campo anche per il 2021, un carnet cospicuo di misure economiche a sostegno del comparto.
Sono oltre 10mila (circa l’80% del totale, con esclusione dell’Edilizia) le piccole aziende artigiane con dipendenti delle Marche iscritte all’Ebam che conta anche 42mila iscritti tra i lavoratori del settore.
Da qui il carattere bilaterale dell’Ente che vede tra i soci fondatori tanto le associazioni di categoria (Confartigianato, CNA, CASA e CLAAI) quanto le organizzazioni sindacali (CGIL, CISL e UIL).
"L’Ebam rinnova e consolida anche per il 2021 il suo ruolo di punto di riferimento di imprese e lavoratori – afferma il neo presidente, Luciano Ramadori –. Un ruolo tanto più importante in un periodo così difficile per l’economia ed il lavoro a causa della pandemia che stiamo ancora vivendo. L’Ebam svolge azioni concrete a sostegno del reddito, tanto dei datori di lavoro quanto dei dipendenti, ed il suo carattere di bilateralità è elemento chiave per rafforzare la coesione sociale in un momento storico in cui il rischio più grande è quello di profonde fratture nella popolazione marchigiana".
Per l’anno in corso si contano 16 prestazioni finanziate grazie al Fondo di sostegno al reddito (Fse) dell’Ente ed alle quali possono accedere sia i datori di lavoro sia i dipendenti. La novità più importante di quest'anno è il bonus pc/tablet che prevede, sia per gli imprenditori sia per i lavoratori, un contributo di 150 euro per l’acquisto di un pc o di un tablet per famiglie con figli frequentanti le medie inferiori e superiori, che abbiano un ISEE 2021 pari a 18.500 euro e diventato indispensabile per la didattica a distanza delle scuole.
Confermati tutti gli altri 15 interventi previsti già per il 2020, anno in cui l’Ebam ha erogato in prestazioni oltre 762mila euro. Di questi interventi, sono rivolti esclusivamente alle imprese: prestazioni per calamità naturali, occupazione aggiuntiva, innovazione tecnologica-ambiente e sicurezza, formazione alle imprese e contributo di formazione sicurezza sul lavoro, mentre sono rivolti solo ai lavoratori: sussidio di maternità facoltativa, la malattia di lunga durata, l’integrazione malattia superiore a 180 giorni, formazione individuale.
Sono invece prestazioni rivolte sia ad imprenditori sia a lavoratori: assegno di studio, bonus spese scolastiche, contributo frequenza asili nido, contributo sanitario, abbattimento barriere architettoniche, patologie gravemente invalidanti.
Le nuove proposte ed il nuovo regolamento per accedere ai contributi sono operativi dal 1 gennaio 2021 e resteranno in vigore fino al 31 gennaio 2022, mentre a causa dell’emergenza sanitaria i termini per le richieste per i contributi 2020 si sono chiusi il 28 febbraio scorso. Prestazioni a portata di click grazie alla piattaforma MyEbam https://myebam.ebam.marche.it/#/d attraverso la quale è possibile accedere ai servizi dell’Ente.
A dare una prima lettura dei dati 2020, la neo direttrice Ebam, Cinzia Marincioni.
"Per quanto riguarda le aziende – spiega Marincioni –, malgrado l’emergenza Covid abbia costretto molte realtà produttive all’inattività, restano stabili rispetto al 2019 le prestazioni per l’innovazione tecnologica e per l’occupazione aggiuntiva, in genere le misure più richieste. Flettono invece quelle per la formazione alle imprese ma comprensibilmente a causa dell’emergenza sanitaria. Una risposta quindi ancora positiva e resiliente. Vediamo, invece, un aumento delle richieste per i contributi sanitari e l’assegno di studio. Quest’ultima prestazione resta tra le più gettonare anche dai lavoratori, insieme alla maternità facoltativa e, per il 2020, alla malattia di lunga durata".
Evidenti gli effetti della pandemia sul fronte degli ammortizzatori sociali per il 2020 ed anche per i primi mesi del 2021, dall’assegno ordinario a quello di solidarietà, gestiti direttamente con fondi Ebam, alla cosiddetta cassa integrazione Covid-19, pagata dall’Ente bilaterale con fondi trasferiti dallo Stato.
Sono stati oltre 170 i milioni erogati dall’Ebam in ammortizzatori sociali per il 2020, di cui oltre 149 milioni (149.682.750) solo per la cassa Covid. Le aziende che hanno ricevuto prestazioni Covid-19 sono state 10.124, i lavoratori invece sono stati 42.965.
Da domani, via ai pagamenti per gli arretrati dell’assegno ordinario FSBA (Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato) per le sospensioni a causa della pandemia degli ultimi mesi del 2020. «
"Finalmente il ministro del Lavoro, dopo mesi durante i quali abbiamo denunciato con forza gli ingiustificati ritardi, ha firmato il decreto per sbloccare e trasferire i fondi. Da lunedì saremo in grado di procedere ai pagamenti – annuncia il neo vice presidente Giuseppe Santarelli –. In questo momento di grande difficoltà i lavoratori non potevano sopportare ulteriori incertezze".
Sugli effetti che la pandemia ha avuto sul settore nel 2020 e su come il persistere dell’emergenza sanitaria stia condizionando le previsioni del 2021 presto saranno disponibili i consueti dati semestrali dell’Osservatorio regionale sull’artigianato. L’appuntamento per la presentazione dell’analisi congiunturale e del rapporto annuale, unitamente all’approfondimento tematico in materia di ammortizzatori sociali, è previsto per la metà di aprile 2021.
Federica Carosi, coordinatrice del Comitato Impresa Donna Cna Macerata, presenta l’iniziativa dell’Associazione di categoria maceratese dedicata all’imprenditoria femminile.
“Dopo 6 anni di crescita le imprese femminili marchigiane chiudono il 2020 con un saldo di 355 aziende in meno, scendendo da 34.623 a 34.268. Stesso andamento negativo, anche se leggermente meno grave, per le giovani imprenditrici under 35. Come CNA – annuncia la Carosi – vogliamo celebrare l’8 marzo rendendo innanzitutto omaggio alle donne e specialmente alle donne imprenditrici, lavorando insieme a loro per condividere stati d’animo, proposte e testimonianze in tema di diritti e opportunità, di imprenditoria femminile e di disparità di genere”.
L’iniziativa sarà un’occasione per analizzare e commentare insieme ad esperti i risultati della recente indagine del Centro Studi CNA “Come stanno le imprenditrici” ad un anno dall’esplosione dell’emergenza Covid.
Così la referente CNA: “Abbiamo invitato a discuterne Patrizia Tiranti, Presidente Comitato Impresa Donna CNA Macerata, Sabrina Del Medico, Presidente Comitato Impresa Donna CNA Fermo, Giovanni Dini, Responsabile del Centro Studi CNA Marche e Massimiliano Moriconi, Direttore del confidi regionale Uni.Co. che presenterà i bandi attualmente aperti per l’imprenditoria femminile. Con gli ospiti cercheremo di individuare i bisogni specifici delle imprese femminili e le politiche adottate dai vari livelli istituzionali. Un pomeriggio di lavoro in cui daremo spazio all’opinione delle donne che sono a capo delle imprese marchigiane”.
Appuntamento on-line lunedì 8 marzo alle ore 19 sulla piattaforma zoom e in diretta dalle ore 19:15 sul Canale 14 Marche. Per partecipare ed intervenire occorre iscriversi inviando una mail all’indirizzo comunicazione@mc.cna.it.
Alla luce della nuovo Dpcm anti-Covid emanato dal Governo nella giornata di ieri (leggi l'articolo) che ha di fatto confermato in buona parte le misure adottate dall'ex Premier Giuseppe Conte, migliaia di attività commerciali saranno costrette, ancora una volta, a tenere la saracinesca abbassata durante i fine settimana.
Sul territorio marchigiano, soprattutto nella provincia di Ancona, continua a progredire il numero dei casi di positività al virus che oltre a dare seguito ad un trend negativo della curva dei contagi, sta contestualmente lasciando interi comparti economici nell'insicurezza.
Senza dubbio, per chi opera nel business dei centri commerciali, questo è momento di grandi difficoltà, come ha sottolineato il direttore del centro commerciale ValdiChienti Gianluca Tittarelli: "Sono momenti davvero terribili per tutti a causa del Covid, è vitale ricordare che la salute resta la priorità - ha commentato - D'altra parte, i numeri in termini produttivi sono in caduta libera, viviamo questa situazione, e lo dico con rammarico, con assoluta rassegnazione."
"Abbiamo dovuto rinunciare al periodo natalizio, indotto fondamentale per qualsiasi attività, siamo inoltre stati pressoché l'unico centro commerciale a dotarsi di scanner per la misurazione di temperatura all'ingresso con annesso personale adibito al servizio, ma è stato del tutto vano" ha concluso il Direttore Tittarelli.
Luciano Ramadori, Direttore CNA Macerata, illustra e commenta gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio lavoro della CNA, curato dal Centro studi della Confederazione, che analizza mensilmente le tendenze dell’occupazione nelle imprese artigiane, micro e piccole, dal dicembre 2014 all’inizio della stagione di riforme, che ha profondamente modificato il mercato del lavoro italiano.
“Nel 2020 – dice Ramadori - non si è salvato dalle conseguenze socio-economiche dell’emergenza sanitaria nemmeno il lavoro artigiano. In tutta la Penisola, sono poco meno di 5mila le imprese artigiane (per la precisione 4.783) che mancano a fine dicembre 2020 allo stock del 2019 e 12mila i dipendenti rimasti senza lavoro. Nella provincia di Macerata al 31 dicembre 2020, rispetto a fine 2019, mancano all’appello 113 imprese artigiane, un dato che si scosta di pochissimo dalla media nazionale”.
“Nonostante la diminuzione complessiva, possiamo dire che l’artigianato – rileva il Direttore CNA – ha sostanzialmente resistito allo tsunami Covid-19, registrando un calo dello 0,3% dopo che, a livello nazionale, abbiamo registrato quattro anni di crescita ininterrotta. Nella nostra provincia, registriamo analogamente la stessa tendenza nazionale, con la differenza che l’incremento strutturale delle imprese artigiane qui si era arrestato già col sisma del 2017”.
Ramadori puntualizza la straordinarietà del periodo che non permette di avere un dato naturale ma anzi influenzato dalle misure a sostegno del reddito e a difesa dell’occupazione, quali cassa integrazione e divieto di licenziamento: “il combinato disposto di crisi economica e misure di sostegno all’occupazione ha determinato una brusca interruzione nell’avvicendamento sui posti di lavoro. Nel 2020 i tassi di assunzione e di cessazione sono stati i più bassi degli ultimi quattro anni. Da un lato la crisi economica ha frenato le assunzioni (-18%), dall’altro il blocco dei licenziamenti ha prodotto una brusca riduzione delle cessazioni (-13,1%). In entrata e in uscita, insomma, le posizioni permanenti sono rimaste congelate”.
Stallo ancor più marcato nella provincia di Macerata. “Qui le dimensioni ridotte delle imprese artigiane e una storica riluttanza a licenziare da parte dell’artigiano maceratese, hanno fatto sì che il saldo tra cessazioni e assunzioni in un anno non ha superano le 100 unità”.
Maggiore mobilità, viceversa, è stata registrata nelle tipologie contrattuali a termine, utilizzate per fare fronte alle necessità temporanee: “una situazione pericolosamente sospesa – conclude il Direttore CNA- che potrà volgere al meglio a condizione che, nei prossimi mesi, si realizzi su una solida ripresa della domanda, possibile solo con il successo della campagna vaccinale. Al contrario, tanti artigiani e piccole imprese si troverebbero nella dolorosa condizione di dover ridurre gli organici, se non addirittura di essere costretti a cessare la stessa attività”.
Si è tenuta nel pomeriggio di ieri 27 febbraio, nella suggestiva cornice delle Busche di Montecarotto in provincia di Ancona, la prima presentazione di thinkMarche: un nuovo “contenitore” di idee e progetti volti alla crescita della nostra regione. Il focus del webinar, trasmesso in diretta streaming e organizzato in collaborazione con Marchedmc di Hesis, è “USA & Europa. Crescita e sviluppo, scenari economici a confronto”.
L'obiettivo prefissato è infatti quello di promuovere e sviluppare un’accurata analisi e una riflessione pubblica su tematiche fondamentali quali l'innovazione culturale ed economica e la formazione di una nuova classe dirigenziale sempre più competitiva e connessa con il territorio.
Salvatore Piscitelli e Barbara Cacciolari, rispettivamente Presidente e Vice presidente di thinkMarche, hanno moderato l’incontro e raccontato quali sono le loro aspettative nei confronti di questo nuovo progetto alla presenza di: Doriano Marchetti, Presidente "Terre Cortesi Moncaro", prestigiosa azienda vinicola, Riccardo Strano, Presidente Marchedmc e Vice Presidente di thinkMarche, Aroldo Curzi Mattei, Presidente della Fondazione Enrico Mattei, Vice Presidente e segretario generale di thinkMarche, Mirko Bilò, consigliere regionale Marche.
L’attuale crisi economica del mercato europeo, aggravata dalla pandemia di Covid-19, va combattuta e può essere sconfitta con strategie industriali e socio politiche che devono essere necessariamente diverse da quelle attuate fino ad ora. Questo cambio di passo può avvenire soltanto ristabilendo un dialogo diretto e produttivo con gli Stati Uniti, come ha sottolineato il consigliere regionale Bilò: “le relazioni tra Stati Uniti ed Unione Europea sono storicamente solidissime, con uno scambio commerciale in beni e in servizi che ammonta a 1,3 miliardi di euro annui; nella sfida futura volta a ricreare uno sviluppo post-Covid, l'Unione Europea e gli Stati Uniti devono continuare a privilegiarsi reciprocamente come partners commerciali".
Secondo Simone Crolla, consigliere delegato di American Chamber of Commerce in Italy intervenuto via conference call, grazie al recente cambio di amministrazione alla Casa Bianca e quindi con l'insediamento di Biden “si ritornerà ad un dialogo e ad un approccio più comprensivo e strategico con l'alleato storico europeo e soprattutto italiano."
Toccata anche la delicata tematica sui vaccini anti-Covid: Glauco Maggi, scrittore e giornalista inviato a New York per La Stampa, pone l'accento sulle differenze che contraddistinguono la somministrazione del vaccino nelle due potenze mondiali: " i dati europei, purtroppo, non sono minimamente paragonabili a quelli statunitensi. Ad oggi, i cittadini vaccinati nel suolo statunitense ammontano al 20% della popolazione; viceversa, solamente il 5% dei residenti in Unione Europea ha già ricevuto la prima dose di vaccino".
Chiude l'incontro con una riflessione sulla situazione attuale della nostra regione l'assessore Regionale al Bilancio, Credito e Ricostruzione post-sisma, Guido Castelli: "i gravosi problemi economici della nostra regione partono dal lontano 2007, anno in cui è avvenuta una recessione mondiale che ha distrutto quelli che per decadi sono stati il fulcro dell'economia marchigiana: il settore manifatturiero e la piccola impresa. Siamo poi passati al fallimento di Banca Marche, istituto di credito di riferimento per migliaia di persone, fino ad arrivare al Covid-19. Credo che oggi più che mai sia necessario creare e individuare una governance capace di risollevare le sorti della nostra regione, perché i dati che ci prospetta l'immediato futuro sono tutt'altro che rassicuranti."