Decreto Sostegni, l'allarme di Cna: "3 piccole imprese su 4 non riceveranno un euro"
La Cna Macerata aveva criticato nei giorni scorsi il Decreto Sostegni soprattutto per la soglia minima di calo del fatturato al di sotto della quale l’impresa ad oggi non riceverà alcun sostegno.
Secondo alcune simulazioni effettuate dal Centro Studi della Confederazione sulle contabilità di 12mila imprese con fatturato fino a 5 milioni di euro, sono l’81,2% le imprese che nel 2020 hanno registrato diminuzioni del giro d’affari, ma solo una impresa su quattro ha accusato una perdita superiore al 30% rispetto all’anno precedente, mentre il 75% delle imprese, pur avendo registrato una significativa flessione del fatturato spesso non lontana da questa soglia, resta escluso dai nuovi indennizzi.
Il Presidente CNA Macerata Giorgio Ligliani è particolarmente preoccupato per le conseguenze che questo rigido sbarramento ha sul sistema produttivo locale: “Bene la riduzione, avvenuta in extremis, della soglia delle perdite dal 33%, valore inizialmente preso in considerazione, al 30% che ha permesso di ampliare del 13% la platea delle imprese che potranno fruire degli aiuti. Tuttavia questo passo in avanti non ha evitato l’esclusione di un grosso contingente di imprese che sono oggettivamente in difficoltà”.
Questi i dati specifici presentati dal Presidente CNA: “Se andiamo a vedere la situazione settore per settore, chi è sotto la soglia necessaria di un non nulla sono proprio i settori più presenti sul nostro territorio. Nella manifattura, per esempio, che comprende abbigliamento, tessile e pelletteria, il 78,1% delle imprese ha chiuso il 2020 in rosso con una riduzione media del 27,2% del fatturato. Una condanna beffarda per il nostro distretto di punta che è stato per decenni locomotiva di sviluppo e portatore di benessere per le nostre comunità”.
Lo studio CNA conferma anche che le riduzioni meno estese e marcate si sono registrate nei comparti delle produzioni alimentari, dove il 62% delle imprese ha registrato un calo del fatturato del 23%, e della produzione di serramenti, trainata dal settore edile, con il 65,3% delle imprese che ha accusato una riduzione del volume di affari del 23,5%.
Il Presidente Ligliani introduce quindi un altro fattore di cui non si può non tener conto: “Il fatturato non è certo il parametro più preciso per poter determinare l’effettiva sofferenza delle singole attività. A parità di fatturato la marginalità dipende dalla struttura dei costi, che è estremamente variabile ed in parte gode di interventi paralleli di sostegno pubblico”.
“Per fare un esempio concreto – prosegue il Presidente CNA - nei servizi alla persona, parrucchieri ed estetiste hanno dovuto sostenere nell’ultimo periodo spese extra anche per adeguarsi ai protocolli di sicurezza. Quindi, pressoché tutte le imprese di questo settore, secondo i nostri dati, non solo hanno ridotto il fatturato (in media il 28,4% e sono escluse dai sostegni) ma hanno visto crescere contemporaneamente anche le spese”.
Discorso analogo, secondo i dati forniti dal Centro Studi CNA, per altri comparti del settore dei servizi: nelle tinto-lavanderie il 92,4% ha subito cali di fatturato, nel trasporto persone ben il 98,7%, nella logistica in pratica tutti (99,7%), nella ristorazione il 92,5%, nell’alloggio il 90,9% e nella attività legate al tempo libero l’88,5%; quindi tantissime imprese in rosso di sui solo qualcuna riceverà i contributi statali e non è detto che siano quelle in condizioni peggiori.
Ligliani non nasconde gli importanti aspetti positivi del Decreto Sostegni: “CNA ha apprezzato la correzione del meccanismo che guida l’erogazione dei contributi a fondo perduto, non più basato sui soli codici Ateco ma sulle perdite effettivamente patite dalle imprese anche quando operano in settori che complessivamente hanno dato prova di maggiore resilienza alla crisi innescata dalla pandemia da Covid-19”.
Il Presidente CNA precisa tuttavia che “sarebbe preferibile evitare la tagliola del 30% sostituendola con un meccanismo di decalage, che riduca il beneficio da una certa soglia fino ad annullarlo per i valori di perdita inferiore alla media”.
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