"La canzone è nata durante il lockdown, parla di una libertà che ci era stata limitata. Volevo l'estate e divertirmi, da 17enne quale sono". Così il giovane cantautore Denis Bonjaku ci presenta "Saint Tropez", il suo primo singolo completamente in italiano, uscito su tutte le piattaforme digitali alla mezzanotte di giovedì scorso.
I genitori di Denis, infatti, sono albanesi ma lui vive da sempre a Urbisaglia: "Sono nato e cresciuto in Italia, l'italiano è la mia lingua madre, anche se l'albanese lo capisco perfettamente fin da piccolo - ci dice -. Il titolo del singolo è arrivato per gioco, mi serviva una rima con chalet e i miei amici hanno iniziato a tirarne fuori tante ed è venuta fuori Saint Tropez. E' una meta ambita per i giovani che vogliono festeggiare e sicuramente la prima che raggiungerò quando si potrà."
Della canzone Denis ha curato - oltre che l'interpretazione - anche la composizione. I produttori del pezzo sono, invece, Mirko Ciminari e Matteo Stacchiotti, in arte Cim & Skinz.
Nonostante la giovane età, Denis già si è fatto notare per le sue abilità canore.
Nell'aprile del 2018, a soli 15 anni, vince The Voice Kids Albania (qui l'articolo di riferimento): "Mi era comparsa per caso la pubblicità di The Voice su Facebook, così mi sono iscritto senza dire niente a nessuno - racconta -. In seguito mi è arrivata una mail in cui gli organizzatori mi avvertivano che, essendo minorenne, sarebbe servito anche il consenso dei miei genitori per partecipare al programma, ma anche in quel caso ho dato il numero di mio padre senza dire niente e la chiamata è stata una sorpresa. Sono entrato alle audizioni con 'Warrior' di Demi Lovato, durante il percorso ho cantato cover come 'Somebody To Love' dei Queen e 'Applause' di Lady Gaga. La vittoria ha sicuramente favorito la mia carriera musicale, mi ha dato la possibilità di vedere come funziona la tv, anche se mi ero già esibito su palchi minori, e questo mi ha aiutato molto".
A novembre del 2018, dopo la vittoria, esce Ti Ja Ajo, singolo in albanese che conta quasi 70.000 visualizzazioni su Youtube.
"La musica è stata fondamentale da sempre. Fin da piccolo ballavo continuamente e a 3 anni cantavo a memoria 'Destinazione Paradiso', secondo la versione di Laura Pausini. Professionalmente il ballo è nato prima del canto: ho cominciato a 8 anni a ballare danze caraibiche e nel 2015 sono diventato vice campione mondiale nel Carribean Show Dance Children maschile. Poi ho dovuto fare una scelta tra ballo e canto e ho scelto il canto."
Nel suo canale Youtube sono presenti anche delle cover di Lorenzo Fragola e Michele Bravi, tutte registrate presso lo studio Atmos-x Studios di Appignano: "I cantautori italiani sono fondamentali per me. Sia i classici come De Gregori e Battiato che quelli più attuali come Mahmood, Gaia e, appunto, Lorenzo Fragola e Michele Bravi".
Alcuni di questi artisti hanno avviato la loro carriera a seguito della partecipazione ai talent, ma per ora Denis preferisce non sbilanciarsi sulla prospettiva: "Sono molto scaramantico, ora penso a creare nuovi pezzi, poi vedremo in futuro. Abbiamo già altri singoli pronti, possiamo dire che ci sono delle novità, senza anticipare nulla."
Di seguito proponiamo il video della canzone:
Grazie all’iniziativa di Renato Calvigioni, è stata riportata all’antico decoro l’edicola sacra dedicata alla “Madonna della Lagua” situata in contrada Casagatti una delle tante testimonianze di fede e devozione a Maria sparse sul territorio comunale.
La piccola cappella, che si trova lungo la strada che collega San Ginesio e Ripe San Ginesio, versava in pessime condizioni a causa del degrado del tempo e del sisma del 2016.
Sono stati proprio gli abitanti della zona, molto attaccati a quella venerata immagine sempre custodita con cura, a volerla inaugurare in occasione del mese Mariano alla presenza del Sindaco Giuliano Ciabocco e del Comandante della Polizia Locale Marisa Fagiani e con la celebrazione della Santa Messa nella Chiesa “San Savino” di Torre di Morro, presieduta dal parroco Padre Antonio Tripaldi.
"Custodi del mondo", brano scritto da Simone Cristicchi e Gabriele Ortenzi e cantato dalla piccola belfortese Anita Bartolomei, di 8 anni ha vinto la 63/a edizione dello Zecchino d'Oro, celebre programma tv tornato questo pomeriggio su Rai1 in una formula inedita per recuperare l'appuntamento di dicembre 2020, rinviato per l'emergenza Covid.
Subito dopo l'annuncio della vittoria fatto da Carlo Conti, che ha condotto dall'Antoniano di Bologna l'edizione 2021 dello Zecchino in coppia con Mara Venier (collegata dagli studi di "Domenica In" a Roma), Anita non ha potuto nascondere la sua grande emozione.
Forse nel cuore di ogni bambino - è la filosofia del pezzo vincitore - si nasconde un prezioso 'custode del mondo' dai poteri speciali: potrebbe sfamare il mondo intero con una ricetta segreta, o diventare un orologiaio che ferma il tempo nei momenti felici, o ancora salvare il mare insegnando agli altri a non sporcare
"La vittoria di Anita Bartolomei alla 63esima edizione dello Zecchino D’oro ci rende orgogliosi non solo per il suo legame con Belforte del Chienti, ma soprattutto per il messaggio che la sua canzone ha saputo dare. Ci piace pensare che dal nostro paese arrivi il suo messaggio di fiducia e speranza in ogni angolo del mondo. E forse non è un caso che questo augurio di rinascita parta proprio da un piccolo ma sempre più vivo paese dell’entroterra". Questo il messaggio del sindaco di Belforte del Chienti, Alessio Vita.
"Grazie a tutti per questa straordinaria emozione. In bocca al lupo a tutti i piccoli custodi del mondo, che possiate proteggerlo e renderlo ancora più bello". Questa la gioia espressa, via social, da Simone Cristicchi dopo la vittoria.
La piccola Anita ha anche un legame con Tolentino, visto che la mamma Marina Migliorelli è una ex corista del Cantapiccolo di Tolentino, mentre la sua insegnante di canto è la maestra Tiziana Muzi, insegnante dei cori bambini ed ex Cantapiccolo nella riedizione 2019.
Ecco il video della canzone vincitrice:
Un video, pubblicato su Facebook in due puntate, per stemperare i difficili momenti vissuti durante il lockdown e riunirsi "virtualmente" proprio nei giorni in cui ci si sarebbe invece ritrovati a mangiare, recitare e ballare insieme, non fosse stato per il Covid-19.
È saltata, per il secondo anno consecutivo, la tradizione festa di Cantagallo, frazione del comune di Pollenza. Un appuntamento divenuto fisso per tanti pollentini, e non solo.
La Compagnia Instabile di Cantagallo, però, non ha voluto restare con le mani in mano e proprio nel weekend in cui - come ogni anno - avrebbe dovuto mostrare al pubblico il nuovo spettacolo ideato in occasione dei quattro giorni di festa, ha pubblicato un video in cui si esorcizzano, con un briciolo di ironia che non guasta mai, gli effetti del coronavirus.
Al centro del video, composto di due puntate della durata di 10 minuti circa, ci sono le telefonate tra i componenti della Compagnia dopo che, una di loro (Alessandra), ha proprio l'idea di realizzare un filmato per dare a tutti l'appuntamento con la festa al prossimo anno. Ma i suoi amici non sono più gli stessi.
C'è chi ormai fa tutto tramite pc, "stregato" dallo smart working; il fornaio che "spaccia" il prodotto più ambito in tempi di quarantena: il lievito; il complottista; il fissato con l'igienizzazione; il paranoico; l'infermiera; il rappresentante di vaccini.
Di seguito proponiamo il video postato sulla pagina Facebook del "Comitato Pro Cantagallo".
Ecco la prima puntata:
Guarda qui anche la seconda puntata, uscita oggi.
È in Contrada Montecoriolano, sul versante nord della Vallata dell’Asola, in territorio del Comune di Potenza Picena uno degli oliveti monumentali più antichi e ricchi di biodiversità delle Marche.
È emerso dalla presentazione dei primi risultati del lavoro di indagine svolto sul territorio regionale alla ricerca di olivi secolari da parte dell’Assam Marche in collaborazione con l’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR di Perugia. Grazie al suo particolare microclima la Vallata dell’Asola è risultata particolarmente adatta alla dimora di biodiversità, prima fra tutte quella dell’olivo. In un fazzoletto di terra curato con passione da Giordano Giampaoli, già Colonnello della Guardia di Finanza, è stato fatto prima un riconoscimento varietale dall’Assam e poi studiati i dati del DNA che hanno portato a catalogarlo come “oliveto storico”.
Nell’appezzamento di qualche ettaro di Contrada Montecoriolano, a ridosso della settecentesca Villa Buonaccorsi, sono stati censiti almeno un centinaio di olivi di età comprese tra i 200 e 350 anni appartenenti a varietà comuni come la mignola, la raggia, il leccino ma anche varietà più di nicchia quali lo zampello, l’ascolana tenera, la lea e il moraiolo. “E’ stata una graditissima sorpresa scoprire di avere sul nostro territorio un oliveto storico tra i più antichi delle Marche – ha detto Giordano Giampaoli che da anni si dedica allo studio e allo sviluppo dell’olivicoltura e alla produzione di olio locale – stiamo verificando ma sembrerebbe che l’olivo più antico della provincia di Macerata, e secondo in regione, con oltre 300 anni di età sia proprio qui. Credo che questo possa essere un primo significativo passo per il rilancio e la valorizzazione di questa realtà, che appartiene alle nostre tradizione, come volàno turistico. Prendendo spunto dall’enoturismo, ormai consolidato in tutta Italia, si potrebbe proporre una legge sull’oleoturismo anche nella nostra Regione”.
Una visita a sorpresa e inattesa, quella di Malika Ayane, nelle Marche per girare un video.
È arrivata in moto, biker perfetta in sella alla sua potente due ruote.
Alla Locanda Le Logge di Urbisaglia è stata ospite per un po’ e ha anche utilizzato gli spazi della locanda per truccarsi e prepararsi alle riprese.
Un incontro graditissimo e inaspettato per Andrea Tombolini, titolare della Locanda,e sua madre Natalina Mari, che hanno anche contribuito alle riprese del video dando consigli su qualche location in paese e nei dintorni.
Il ristorante "La Volpe e l'Uva" è stato premiato, nella mattinata odierna, come quinto locale più votato nella prima Food Advisor Challenge del circuito "Mangia e Bevi le Marche", alla presenza degli assessori del comune di Macerata Laura Laviano (sviluppo economico e ambiente) e Riccardo Sacchi (turismo, sport, eventi).
Il ristorante, guidato da Andrea Ciccioli, ha ricevuto ben 110 voti, così da aggiudicarsi la quinta posizione su oltre 170 locali segnalati dagli utenti Facebook nella pagina "Mangia e Bevi le Marche".
Ad aiutare Andrea in cucina sono Fabrizio Piancatelli Bobo e Arianna Carlini. Il loro menù unisce, in un perfetto connubio, la tradizione alla modernità. I prodotti protagonisti dei loro piatti sono a chilometro zero e stagionali, tant'è che la maggior parte delle proposte cambia quasi ogni mese.
Da assaggiare ci sono i tortelloni con ripieno di porchetta e fave, servite con fonduta di pecorino dei Monti Sibillini, fave, cotica arrosto e finocchietto (stagionale).
"La Volpe e l'Uva" inoltre dispone di una cantina unica nel suo genere con ben 400 etichette. Il titolare, Andrea Ciccioli, peraltro è sommelier e per il suo locale ha ricercato vini in ogni luogo, selezionandone i migliori. Ben 200 etichette sono marchigiane, le altre 200 provengono da tutta Italia e - in parte - dall'estero.
L'attività come ristoratore di Andrea inizia nel 2005, dopo aver trovato un locale unico nel suo genere: un ex monastero all'interno delle mura di Macerata. L'ambiente è molto caratteristico, con sale totalmente in mattoni e l'arredamento in legno che dona un calore inaspettato al ristorante. E poi la cantina ricavata in una piccola grotta interna, naturalmente a temperatura controllata.
Andrea, Fabrizio e Arianna vi aspettano a Macerata per un'esperienza di gusto indimenticabile.
Proposto e approvato in Consiglio comunale l’avvio dell’iter per la formalizzazione del titolo di “città” al Comune di Macerata; la delibera è stata presentata ieri dal presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani e approvata all’unanimità.
Storicamente il Comune di Macerata ha avuto l’attribuzione del titolo di “Città grande” con le Costituzioni egidiane, leggi promulgate nel 1357. Dato che tale titolo non è stato successivamente insignito con decreto del Re (fino al 1946) o del Capo provvisorio dello Stato (fino al 1948) o, successivamente, fino a oggi, dal Presidente della Repubblica, il presidente Luciani ha proposto di avviare l’iter per formalizzare agli organi competenti il riconoscimento del titolo di “Città” nell’osservanza della normativa vigente.
Secondo l’articolo 18 del G.Lgs. n. 267/200 infatti, “Il titolo di città può essere concesso con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministero dell’Interno ai comuni insigniti per ricordi, monumenti storici e per l’attuale importanza”.
Ora il sindaco Sandro Parcaroli potrà inoltrare al Ministero dell’Interno, tramite la Prefettura di Macerata, l’istanza per proporre al Presidente della Repubblica il riconoscimento del titolo di “Città di Macerata”.
"Ho ritenuto, come presidente, di proporre al Consiglio comunale l’approvazione della formalizzazione dell’istanza agli organi competenti per il riconoscimento del titolo di “Città” per il Comune di Macerata avuto riguardo sia alla rilevante importanza storica, ben documentata dalla relazione della dottoressa Laura Mocchegiani, sia all’attuale importanza di Macerata quale comune capoluogo dell’omonima Provincia – ha commentato Luciani –. Si tratta di un passaggio formale di cui però non era mai stato chiesto il riconoscimento effettivo in passato. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato a questa delibera e soprattutto il Consiglio comunale che ha unanimemente espresso la propria volontà ad avviare l’iter per un riconoscimento così prestigioso per Macerata".
Libertà: è quella riconquistata sui Sibillini da due camosci cui è stato dato il nome di Manardo e Cecco, dopo essere stati rilasciati alcuni giorni fa dai tecnici del Parco con la collaborazione degli zoologi del Laboratorio di Ecologia Applicata e dei Carabinieri Forestali del Parco.
Si tratta di due maschi di 5 e 11 anni, nati e vissuti sinora nell’area faunistica di Bolognola, che potranno ricongiungersi finalmente ai propri simili sulle rupi delle cime più alte dei Sibillini, come il monte Bove e il monte Priora. Dotati di radiocollari satellitari, forniranno utili informazioni per lo studio dell’areale di riferimento e dei movimenti che compiranno.
Reintrodotti nel 2008, ad oggi il numero stimato di camosci appenninici presenti nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini si aggira intorno alle 250 unità. Questo ragguardevole risultato indica come il camoscio abbia ritrovato nei Sibillini un habitat ottimale, che gli era appartenuto per millenni fino alla quasi totale estinzione nella prima metà del secolo scorso, quando ne sopravvivevano appena una ventina sui monti che nel 1922 diventarono Parco Nazionale d’Abruzzo.
“Il monitoraggio del camoscio è una delle diverse azioni di studio, verifica e controllo svolte dal Parco per la conservazione della biodiversità” sottolinea il presidente dell’ente, Andrea Spaterna.
“Grazie a queste osservazioni siamo in grado di quantificarne la popolazione e la distribuzione, individuando anche possibili minacce. Ad oggi l’area in cui ne è rilevata la maggior presenza è quella del massiccio del Bove, ma nuovi nuclei si stanno formando in altre aree, come quella del Monte Priora”. Tra i dati elaborati per il 2020 anche il tasso di natalità che si attesta intorno al 28% e l’indice riproduttivo che fa registrare un valore medio dell’80%, “numeri che indicano – prosegue Spaterna – come i camosci del Parco Nazionale dei Monti Sibillini godano di buona salute”.
Si tratta comunque di una specie ancora vulnerabile, soprattutto a causa della forte consanguineità tra gli individui, ed è quindi di fondamentale importanza proseguire le attività di monitoraggio e tutela, anche attraverso una fruizione da parte dei numerosi amanti della montagna che sia responsabile e rispettosa delle regole, in modo da poter osservare questi splendidi e preziosi animali nel loro ambiente naturale senza arrecargli disturbo.
Maggio è il mese per eccellenza per le nuove nascite “ed è fondamentale, ancor più che in altri periodi – ricorda il presidente - assumere un comportamento adeguato in caso di incontri con piccoli di camosci, come di altri animali. Nel caso del capriolo, ad esempio, i piccoli appena nati, che appaiono inermi e abbandonati, non si devono mai toccare o raccogliere, perché la madre è sicuramente nelle vicinanze e la strategia adottata è quella di lasciare i nascituri nascosti tra le erbe. Un eventuale contatto potrebbe essere interpretato come una minaccia e determinare l’abbandono del piccolo”.
"Un piccolo passo verso il ritorno alla normalità; anche io questa mattina ho fatto la prima dose del vaccino prenotato poco meno di un mese fa". Lo annuncia il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, attraverso un post su Facebook, dopo aver ricevuto la prima dose di Pfizer.
"Un ringraziamento a tutto il personale sanitario e ai volontari del centro vaccinale di Piediripa dove le operazioni continuano senza sosta - aggiunge Parcaroli -. Stiamo vedendo la luce in fondo al tunnel e se ognuno di noi farà la propria parte potremo lasciarci alle spalle questo brutto ricordo. Vaccinarsi è importante; uniamo le forze e, quando sarà il nostro turno, non perdiamo questa importante occasione".
"Stamani ho ricevuto una telefonata da parte di un uomo che mi ha ringraziato per la vincita, dicendomi che si ricorderà di me". Lo ha raccontato all’Ansa Gianmario Mennecozzi, il titolare della tabaccheria di Montappone (Fermo) dove ieri sera è stato centrato il 6 da oltre 156 milioni di euro al Superenalotto (leggi qui l’articolo).
"Non sono riuscito a riconoscere la voce del vincitore – ha aggiunto Mennecozzi; forse la voce era 'camuffata' in qualche modo per non farsi riconoscere - Mi auguro soltanto che sia uno del paese e che possa contribuire a fare del bene alla comunità".
Intanto stamani la piccola tabaccheria, lungo la provinciale che taglia in due questo borgo marchigiano di 1.700 anime, è stata presa d'assalto da curiosi e giornalisti. Presente anche il sindaco Mauro Ferranti che al fortunato vincitore fa appello per contribuire alla realizzazione di qualcosa di "utile e importante per il nostro paese, come ad esempio una casa di riposo per anziani". E c'è anche chi, come Paola, insegnante nella vita di tutti i giorni e moglie del titolare della tabaccheria, suggerisce al vincitore di "contribuire all'acquisto dei vaccini anti Covid". Davanti alla ricevitoria c'è stato anche tempo di ridere e scherzare: un paio di persone del posto si sono presentate con la schedina del Superenalotto per ritirare le rispettive vincite di uno e cinque euro.
Fonte: Ansa
Centrato, nell'estrazione di questa sera, il "6″ al SuperEnalotto. La maxi vincita, frutto del jackpot del valore di 156.294.151 euro, è stata centrata a Montappone, capitale del cappello, in provincia di Fermo, nella tabaccheria "Serio Tulliani" in via Roma gestita da Gianmario Mennecozzi.
Si tratta della quarta vincita più alta di sempre in Italia dietro a quella di oltre 209 milioni di euro centrata a Lodi (18 agosto 2019), a quella da 177,7 milioni di euro (30 ottobre 2010) divisa da 70 vincitori che avevano acquistato un sistema e a quella da 163,5 milioni (27 ottobre 2016 a Vibo Valentia).
"Speriamo che il vincitore non sia un avaro...". Scherza con l'Ansa Mennecozzi titolare della tabaccheria, affollata di persone, dopo lo choc della vincita. Il ricevitore ha subito stampato lo statino che certifica il '6' e lo mostra come un trofeo
. "Per un ricevitore - spiega, emozionato all'Ansa - una vincita del genere nella propria tabaccheria è una soddisfazione enorme. Chi può avere vinto? Magari un camionista di passaggio o uno del paese".
L'ipotesi è di una schedina da 2 euro con combinazione casuale, neanche compilata dal cliente.
"Una bella notizia - commenta il sindaco di Montappone, Mauro Ferranti - Tra le tante brutte questa volta c'è una ventata d'ossigeno. Montappone è un paese con la Provinciale che lo taglia in due - spiega - e ora in molti sono lì sul marciapiede, per informarsi".
"Il fortunato? Tutte le ipotesi sono buone, certo con un biglietto da 2 euro quantomeno non è un sistema".
La Galleria Ferretti spegne 85 candeline.
Sabato 22 maggio 2021 si riaccende una vetrina nel centro storico.
Quest’anno la Galleria Ferretti, sita nel cuore del centro di Macerata dal 1936, compie 85 anni di attività e per l’occasione aprirà una nuova esposizione in via Gramsci 11 (di fronte alla sede attuale).
Un piccolo spazio colorato e illuminato nel quale saranno esposte novità nel settore dell’Arte e del Design.
Appuntamento dunque per sabato, nel rispetto delle norme anti-covid.
Si è svolta questa mattina, nella sala della Giunta comunale, la conferenza stampa riferita alla “Ultramaratona Coast to Coast”, corsa articolata in 10 tappe da 42 chilometri ciascuna, che partirà da Portonovo il 16 giugno e si concluderà ad Orbetello il 26 giugno.
L’iniziativa è stata ideata con fini di solidarietà, in quanto legata alla raccolta fondi per l’Energy Family Project, associazione che si occupa di bambini affetti da disabilità.
Alla conferenza stampa, oltre al Sindaco Fabrizio Ciarapica a fare gli onori di casa, erano presenti Simone Colombo che, con Alessio Alfei, sarà protagonista della corsa e Silvia Martella in rappresentanza dell’Energy Family Project.
"Mi complimento con Alessio Alfei e Simone Colombo, qui presente, nativo di Velletri, ma civitanovese di adozione, autori di questa lodevole ed importante iniziativa – ha dichiarato il Sindaco Ciarapica. - Mi congratulo soprattutto perché attraverso la loro maratona a tappe, raccoglieranno fondi per i progetti dell’Energy Family Project. Ho conosciuto Silvia Martella, oggi qui presente, ed ho potuto toccare con mano i gravosi problemi riferiti alla disabilità dei bambini. Per cui ben venga questa corsa, sostenuta in dieci giorni consecutivi, che percorrerà tutto il centro Italia, svolta non solo in piano sulla costa ma anche su parti alte delle colline, con continui saliscendi in parti sterrate, senza contare un dispendio non indifferente di energie anche emotive. L’impresa podistica che andranno ad affrontare Simone ed Alessio mi ricorda quella del film Forrest Gump, dove il protagonista, magnificamente interpretato da Tom Hanks, correva per amore. Anche voi in quei 10 giorni di continue maratone correrete per amore dello sport e soprattutto per amore di quei bambini che andrete generosamente a sostenere. Grazie"
"L’Energy Family Project è una associazione nazionale che raccoglie più di seicento famiglie che hanno al loro interno un bambino disabile – ha dichiarato Silvia Martella. Le disabilità possono essere di tipo congenito o traumatico e la nostra associazione sostiene le famiglie che affrontano problemi di agenesia, amputazione e malformazioni degli arti, prestando aiuto anche a livello psicologico. Grazie anche al contributo dell’Istituto Bambin Gesù di Palidoro, stiamo mettendo a punto un protocollo nascite per convogliare le famiglie verso centri di riferimento per il trattamento delle problematiche da disabilità. Riguardo le donazioni per l’associazione, potete fare riferimento a quanto riporato nella nostra pagina facebook.
"L’idea dell’”Ultramaratona Coast to Coast” – ha dichiarato Simone Colombo – è nata a livello sportivo. Poi, per il tramite di un legame familiare, ho conosciuto l’Energy Family Project, e con Alessio ho pensato che la nostra corsa dovesse servire come raccolta fondi a favore di di questa associazione che aiuta le famiglie con disabili attraverso tanti progetti. Anche se non siamo amanti della corsa, Alessio ed io ci sentiamo preparati per sostenere questa sfida impegnativa, grazie anche ad uno staff di professionisti che ci segue, seguendo tre parole per noi significative: endurance, rinascita e rivincita. Essendo molto legato a questa città che mi ha adottato, vorrei organizzare verso settembre un evento sportivo a Civitanova”.
Coprifuoco e distanziamento sono ancora le due parole che scandiscono le giornate in ‘zona gialla’, ma la voglia di tornare a godere di una normale quotidianità, che gradualmente sta tornando, è molta, soprattutto per tutti coloro impegnati nel rimettere in moto la propria attività ristorativa.
Il primo tiepido sole estivo aveva riportato vitalità nelle località costiere e sono stati diversi i locali della ‘movida’ presi d’assalto dai clienti dopo un lockdown che aveva di nuovo costretto molti bar e ristoranti a dover ricominciare quasi da zero.
Con le dovute distanze e mascherine sempre a ‘portata’ di mano a riempiersi, per quanto possibile, è stato il ‘Madeira’ di Civitanova Marche situato sul lungomare Piermanni. Un punto di riferimento da sempre per il buon cibo e divertimento, che giovedì 13 maggio ha ricominciato a pieno ritmo tutta la sua normale attività aprendo la caratteristica churrascheria in totale sicurezza.
Data non a caso quella del 13, che coincide curiosamente con il numero di maglia di uno dei titolari Robertlandy Simon, pallavolista della Lube che al momento si sta godendo le meritate ferie dopo l’impresa del sesto scudetto della storia dei cucinieri.
Sono invece ai posti ‘di battaglia’ Mauro Alberti con sua moglie Martha Zamora, impegnati a gestire il grande afflusso di gente e garantire che tutte le norme del contenimento del contagio da Covid siano rispettate: “Sono già un paio di settimane che lavoriamo durante il weekend ma solo giovedì scorso siamo ripartiti a pieno ritmo con la churrascheria – ha spiegato Mauro – è palpabile la voglia di tornare alla normalità delle persone e a volte facciamo fatica a limitarle”.
"Il nostro aperitivo parte dalle 16 fino alle 20 e sono in molti a vivere questo momento con la stessa attitudine di un normale sabato sera – ha raccontato - . Ancora non possiamo fare musica e la capienza del locale è ridotta alla metà di quanto sarebbe in una situazione normale ma con il nostro servizio di distanziamento cerchiamo di garantire la necessaria sicurezza dei clienti anche in attesa che il coprifuoco diventi meno stringente”.
Entusiasmo quindi per la ripartenza ma con le dovute occorrete: “I nostri numeri senza le limitazioni sarebbero doppi e più di una vola siamo stati costretti a non fare entrare delle persone – ha illustrato il titolare del ‘Madeira’ - devo dire però che quasi tutta la clientela è capace di gestirle anche autonomamente in quanto il fatto del distanziamento è entrato un po' nella mentalità di tutti”.
Per il locale del lungomare sud civitanovese questo è stato anche il primo weekend dove tutti le formule dedicate ai clienti hanno ripreso a pieno regime: “Lo scorso anno non potevamo ma ora abbiamo reinserito la formula del buffet – ha annunciato Mauro – la churrascheria è tornata in totale sicurezza grazie all’istallazione di vetri in plexiglass e durante l’ultimo periodo di chiusura abbiamo dotato il locale di ulteriori servizi con i bagni che da 4 sono passati a 10 – ha continuato – per assicurare il rispetto di tutte le norme anti-covid non esistono piani B e comunque prima di riaprire siamo stati sottoposti dalle autorità competenti a tutte le verifiche del caso”.
Un monitoraggio continuo anche e soprattutto durante lo svolgimento dell’attività lavorativa: “Durante il fine settimana sono frequenti in controlli delle Forze dell’Ordine, anche più volte a servizio, e hanno sempre avuto, per quanto ci riguarda, esito negativo”. Ha chiosato il gestore del ristorante di Civitanova.
(Foto di Lucia Montecchiari)
Fabrizio Castori è l'uomo del momento, dopo la seconda promozione in serie A in carriera raggiunta con la Salernitana (leggi qui). Il tecnico di origine settempedane e tolentinate d'adozione, ha molti tifosi ed estimatori anche a Corridonia, dove tanti anni fa giocò nella squadra della città e contemporaneamente vi lavorò come ragioniere all'Oleificio Mercuri.
Quella di Castori è una favola a lieto fine in cui il protagonista trasforma la sua passione per il calcio nel lavoro di allenatore professionista. La sua carriera è formidabile, ha allenato in tutte le categorie vincendo dieci campionati, sino all'ultima impresa con la Salernitana, da lui riportata in serie A 23 anni dopo l'ultima volta.
Massima serie che aveva già saggiato con il Carpi nella stagione 2015/2016, dopo un'altra storica promozione, in una sfortunata e travagliata annata, conclusa con la retrocessione ma anche con un girone di ritorno di prim'ordine in cui la squadra emiliana totalizzò 24 punti, soltanto quattro in meno di una corazzata come l'Inter.
Proprio al termine della stagione 2015/2016, grazie all'interessamento decisivo della professoressa Monia Batassa fu invitato all'Ipsia "Corridoni" di Corridonia, per un incontro con gli studenti e i suoi ex compagni di una volta.
"Nell'intervento in Aula Magna si evidenziarono le sue doti di tenacia, coraggio, passione e competenza tecnica. Trasmise ai ragazzi la volontà di non arrendersi di fronte agli ostacoli ma di provare sempre a superarli". A ricordare l'episodio è Fiorenzo Pettinari, insegnante dell'Ipsia "Corridoni", sempre in prima linea quando si tratta di convegni e manifestazioni a carattere sportivo dell'Istituto.
"Siamo molto orgogliosi che Fabrizio sia stato nostro ospite - aggiunge Pettinari -. Al termine dell'incontro augurammo a Castori di trovare una squadra di Serie A, ma Fabrizio ha fatto di meglio: se l'è guadagnata, conquistandola sul campo".
Peraltro, lo stesso Pettinari, prima di quell'incontro aveva condiviso uno scampolo di percorso con Castori quando Fabrizio allenava il Tolentino all'epoca della promozione in serie C2, mentre a lui erano affidati gli allievi cremisi.
"Già allora si intuivano le qualità che ne hanno contraddistinto la brillante carriera" ha chiosato Pettinari.
Il Covid visto attraverso la “penna” ironica e sagace di Stefano Simoncini, per oltre otto mesi ricoverato in ospedale dopo aver contratto il virus. Le sue vignette, realizzate durante la pandemia, sono raccolte in volume edito dall’Assemblea legislativa nella collana “I Quaderni del Consiglio regionale”.
L’ex sindaco di Osimo, nel lungo periodo trascorso prima presso gli ospedali riuniti di Torrette di Ancona e in seguito nell’istituto Santo Stefano di Potenza Picena, "ha combattuto con forza e tenacia il virus senza mai perdere – evidenzia il Presidente del Consiglio regionale, Dino Latini - la sua verve”.
Una vena artistica e umoristica che lo ha portato negli anni novanta a essere il vignettista di satira politica del Corriere Adriatico di Ancona e di tante altre pubblicazioni locali e nazionali.
“Le sue vignette fanno rivivere – sottolinea Latini - questi lunghi mesi di pandemia, con i vari provvedimenti messi in atto per confinare il contagio, gli sforzi delle persone coinvolte, la sofferenza dei malati e l’enorme lavoro di medici e infermieri, operatori socio sanitari e personale ospedaliero. E lo fanno con ironia, con leggerezza ma sono anche spunti di riflessione su ciò che il mondo intero ha vissuto”.
Il libro “Il mio Covid. Vignette sul Coronavirus disegnate in ospedale” contiene anche alcuni contributi, articoli e interviste usciti sui media locali e nazionali dopo la guarigione. “Una testimonianza viva - conclude Latini - di un periodo che rimarrà nella nostra storia“.
Fiocco azzurro al Parco Zoo Falconara che dà il benvenuto a un cucciolo di cammello, venuto alla luce nei giorni scorsi.
Quinto figlio di Clara e Orazio, storica coppia della struttura, il piccolo è nato a poche settimane di distanza da Sakè (leggi l'articolo), il baby saki, scimmia dalla faccia bianca, che sta catturando le simpatie dei visitatori.
Una ripartenza ricca di new entry per il giardino zoologico marchigiano, che con la nascita del cammello festeggia il secondo lieto evento della stagione 2021.
Occhi profondi, tenero e allegro, il nuovo arrivato, che passeggia coccolato dai genitori all’interno del suo reparto, non ha ancora un nome: lo staff del Parco Zoo Falconara, indeciso se chiamarlo Giorgio o Luigi, ha scelto di affidarsi a un sondaggio sulle sue pagine social.
La nascita di un animale rappresenta sempre una grande gioia per il Parco Zoo, ma anche un’occasione per diffondere tra i visitatori la conoscenza della specie.
Il cammello è un mammifero asiatico con due grosse gobbe sul dorso, che fungono da riserve di grasso da utilizzare nei periodi di scarsità di acqua e cibo.
Importante meta turistica del territorio e centro didattico – scientifico d’eccellenza, il giardino zoologico, aperto dallo scorso 3 maggio, in ritardo a causa delle restrizioni legate all’emergenza Covid, sta registrando una buona affluenza. Proprio per motivi di sicurezza, si ricorda che la domenica e nei giorni festivi l’accesso alla struttura è consentito solo previo acquisto dei biglietti on line. Oltre al biglietto singolo, il Parco Zoo, come tutti gli anni, offre all’utenza anche la possibilità di sottoscrivere l’abbonamento, valido per tutta la stagione e quindi fino a novembre. Una formula particolarmente vantaggiosa che prevede ingressi illimitati negli orari di apertura ( 9 – 18.30).
Costo dell’abbonamento: 30 euro prezzo intero; 24 ridotto.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito: www.parcozoofalconara.com.
Primo ciack ieri, 11 maggio, per “Criminali si diventa”: la troupe al lavoro a Civitanova Marche per dare vita a questo film che racconta la storia di Enzo, autore dello storico furto d’arte del 1975 ai danni della Pinacoteca Nazionale delle Marche e di una banda di improvvisati criminali. L’action comedy per la regia di Luca Trovellesi Cesana e Alessandro Tarabelli sarà girata anche a Fano, Fermo e Ancona.
Commedia tutta “made in Marche”, per la sceneggiatura di Giorgio Vignali, ha come protagonisti la giovanissima Martina Fusaro e Ivano Marescotti, ladro d’arte recentemente uscito di prigione. Del cast fanno parte anche Ugo Dighero, Lodo Guenzi, Andrea Beruatto, Orfeo, Carola Abdalla Said, Giacomo Bottone, Beatrice Aiello, Salvatore de Santis, Greta Oldoni e infine Kelly Chen.
Aiuto regia è Henry Secchiaroli, Andrea Antolini direttore di produzione, Diego Morresi alla direzione della fotografia. La produzione del film di Sydonia Production ed è nata nel segno della collaborazione, grazie a CNA Cinema e Audiovisivo Marche, con il supporto di SubwayLab di Jesi ed HegoFilm di Fano.
La trama di questa action comedy ruota attorno al furto di un’opera d’arte dal valore inestimabile di Raffaello: il gruppo di “Criminali si diventa” dovrà mettere in atto il piano perfetto.
L’uscita di “Criminali si diventa” nelle sale italiane è prevista per l’autunno di quest’anno. "Non c’è un unico protagonista nel film che è un’opera corale – spiega il regista Alessandro Tarabelli – I personaggi vogliono dare una svolta alla loro vita e intraprendono questa rapina del secolo mettendosi in gioco come “improvvisati” e non come ladri professionisti".
Riparte il progetto “I Fuori Classe” dopo lo stop del 2020 causa pandemia, con la ormai tradizionale “camminata della Roccaccia”, giunta alla sua terza edizione, nella splendida location di San Lorenzo di Treia.
Il progetto nato nel 2016 per volontà di Antonio Quaranta, ex giocatore di basket, nativo di Roma e trasferitosi nelle Marche, è organizzato dall’Associazione “I Fuoriclasse ODV", che ha consentito - in questi anni - ai giovani tra i 6 e i 13 anni dei comuni di Macerata e Treia di praticare attività sportiva gratuitamente.
L’iniziativa è svolta con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Treia.
La camminata è in programma per domenica 6 giugno dalle ore 9 a San Lorenzo (ritrovo presso ex Scuola San Lorenzo); l’evento sportivo non competitivo è progettato per essere aperto a tutti: si parte dalle ex scuole con due percorsi, uno di 10 km che girerà alla croce di S.Sperandia ed uno di 4 km, entrambi con ritorno a San Lorenzo.
All'arrivo sarà offerto il pacco gara, composto da maglietta dell'evento e una bottiglietta d'acqua. Solo su prenotazione è possibile prenotare il kit pranzo da asporto. Sarà possibile consumare il pranzo all'aperto sfruttando gli ampi spazi verdi disponibili.
Per iscriversi all'evento è richiesta una libera donazione all'associazione. Il ricavato delle donazioni sarà utilizzato da I Fuoriclasse ODV per sostenere i minori fascia 6-13, le cui famiglie versano in condizioni di disagio socio-economico, a praticare attività sportive e ludico-educative. Prima dell’emergenza pandemica, l’associazione sosteneva circa 50 minori nelle realtà educativo-cultural-sportive dei Comuni di Treia e Macerata.
I Fuoriclasse ringraziano in anticipo, anche a nome delle famiglie che sosterrà quest'anno, tutti coloro che riusciranno a partecipare.
Dettagli logistici dell'evento e informazioni per l'iscrizione:
- Quando: domani, Domenica 6 Giugno 2021
- Dove: ritrovo in località San Lorenzo di Treia, presso il Bar "Giada" vicino alle ex scuole messe gentilmente a disposizione dal Comune di Treia
- A che ora: ritrovo ore 8.00
- Costo: è richiesta una libera donazione per sostenere le attività dell'associazione
- Occorrente: quanto necessario per svolgere i percorsi in tranquillità. Nel rispetto delle disposizioni vigenti, chiediamo a tutti di portare con sé mascherine e gel igienizzante.
- Contatti: info@ifuoriclasse.it; Antonio Quaranta: 347 2831773; Franco Forti: 349 8416403
- Ulteriori informazioni su www.ifuoriclasse.it
Nel caso non si potesse partecipare ma si voleste comunque aiutare a promuovere la pratica sportiva per minori e famiglie in difficoltà, è possibile: effettuare una libera donazione tramite bonifico bancario all'IBAN IT90Y0331713401000010107433 oppure donare il proprio 5x1000 in dichiarazione dei redditi indicando il codice fiscale 93086770430.