Il presidente del Consiglio regionale Dino Latini ha ricevuto a Palazzo delle Marche Claudio Tombolini e Cristiana Antonini, due dei progettisti che hanno curato la realizzazione di "Interno Marche", l'hotel di Tolentino, inaugurato lo scorso 20 giugno, nato dalla completa riqualificazione di Villa Gabrielli, storico opificio della Nazareno Gabrielli.
"Un simbolo di ricostruzione di alta qualità - ha affermato il presidente Latini - frutto di un progetto illuminato e rispettoso del patrimonio storico, architettonico, sociale ed economico di un territorio. Quello che oggi è possibile ammirare come esempio di design - ha aggiunto il presidente Latini - è il risultato di un attento lavoro che ha saputo coniugare egregiamente la ricostruzione post terremoto ad una ricostruzione maggiormente connessa alla storia e al tessuto sociale”.
Interno Marche è, in sostanza, una sorta di casa museo del design che rende omaggio all’estro e alla creatività italiana, ma con una decisa impronta di marchigianità che emerge ad ogni angolo delle trenta stanze dedicate a maestri e correnti dell’architettura. "Questo - ha concluso Latini - è il motivo del nostro doveroso riconoscimento a chi ha saputo recuperare e restituire alla collettività un luogo simbolo di Tolentino e delle Marche".
Dopo le importanti donazioni ricevute dal comune di Macerata in occasione delle mostre dedicate a Sante Monachesi e a Luigi Bartolini allestite presso i musei civici di Palazzo Buonaccorsi negli anni 2023 e 2024, l'amministrazione comunale ha ricevuto oggi, nella sala consiliare, coloro che hanno scelto di far dono al comune di Macerata di opere d’arte e di documentazione storica, contribuendo così ad arricchire il già corposo patrimonio artistico-culturale cittadino.
Nel corso della cerimonia, particolarmente apprezzata dai presenti, l'assessore alla cultura Katiuscia Cassetta e l'assessore Silvano Iommi, hanno omaggiato i donatori Alessandro Fogo, vincitore della VI edizione del Premio Pannaggi/Nuova Generazione; gli eredi dell’artista maceratese Sirio Reali recentemente scomparso; la famiglia Cacciamani; il maestro urbinate Carlo Iacomucci che, nella città di Macerata, ha a lungo lavorato riscuotendo successi e riconoscimenti; la Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata; Lucio Del Gobbo e Viviana Pianesi, consegnando loro una simbolica pergamena di ringraziamento per la generosità e il vivo interesse mostrato verso il patrimonio culturale della città di Macerata.
Oggetto delle donazioni sono opere di varia natura tra le quali troviamo una scultura in bronzo, opera di Ermenegildo Pannocchia, dedicata al comandante dei carabinieri di Macerata, il maggiore Pasquale Infelisi e donata dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata.
Numerose e pregevoli opere di Carlo Iacomucci donate dallo stesso artista; dipinti su tela come le opere di Sirio Reali Acqua 22 e il ritratto di Lida Cacciamani di Cesare Perruzzi, donate rispettivamente dagli eredi Reali e Cacciamani; un olio su lino realizzato dal vincitore della VI edizione del Premio Pannaggi, Alessandro Fogo dal titolo Ritratto di Madonna Nera con omaggio al Crivelli e, infine, numerosi documenti storici donati da Lucio del Gobbo e Viviana Pianesi, fondamentali per la ricostruzione del contesto artistico maceratese novecentesco che potrà essere quindi oggetto di studi futuri.
"È con profonda riconoscenza che abbiamo il piacere di ringraziare, a nome dell’Amministrazione comunale e di tutta la città, coloro che hanno deciso di compiere un gesto prezioso e generoso, come la donazione di opere d’arte, che rappresenta un arricchimento non solo per il nostro patrimonio culturale cittadino ma anche nel rapporto tra istituzioni e artisti - hanno detto il sindaco Sandro Parcaroli e l’assessore Katiuscia Cassetta -. Ci auguriamo che queste donazioni possano rappresentare un esempio per tanti altri e nuovo e importante punto di riferimento storico e culturale per i visitatori, per i cittadini e per le giovani generazioni".
Giornata di volontariato organizzata dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini al lago di Pilato per salvare il Chirocefalo del Marchesoni. È quanto organizzato dall'ente lo scorso 26 luglio, con l'obiettivo di allestire una delimitazione lungo l’intero perimetro del bacino che, a causa delle scarsissime precipitazioni nevoso dell’ultimo inverno, in questi giorni si è completamente prosciugato, mettendo a rischio la riproduzione del chirocefalo del Marchesoni, il piccolo crostaceo rossiccio che in tutto il mondo vive solo nelle acque di questo bacino.
All’attività hanno preso parte i tecnici del Parco, alcune guide del Parco, il nucleo dei carabinieri forestali di Montemonaco, dieci volontari del CAI Marche e Umbria, i ricercatori dell’Università di Perugia e due muli, addetti al trasporto del materiale lungo il percorso impervio e impegnativo che da Castelluccio conduce al piccolo bacino di origine glaciale, situato a 1940 metri di quota.
Il monitoraggio condotto dal Parco tramite l’Università di Perugia sin dal 2018 ha evidenziato che il lago di Pilato sta assumendo nel corso del tempo un crescente carattere di temporaneità, soprattutto successivamente al 2016.
Il progressivo innalzamento delle temperature e le scarse precipitazioni nevose invernali sembrano rappresentare fattori chiave negli eventi di precoce prosciugamento del lago, a cui contribuirebbero anche fenomeni di aumento della permeabilità del suolo conseguenti agli eventi simici del 2016/2017, come ipotizzato dal rapporto Ispradel luglio 2020.
Nel corso dei millenni il chirocefalo del Marchesoni ha comunque evoluto una strategia riproduttiva che gli consente di sopravvivere in condizioni ambientali estreme e instabili; il suo ciclo biologico è molto rapido e le uova, denominate “cisti”, possono resistere per oltre un anno in uno stato di quiescenza tra la ghiaia anche in assenza di acqua; tuttavia, il ripetersi per più anni consecutivi di condizioni di siccità precoce, potrebbero mettere a rischio la sopravvivenza della specie.
Inoltre, le sue uova risultano particolarmente vulnerabili a danni meccanici come quelli causati dal calpestio sulla ghiaia in cui sono deposte. Per questo motivo, le misure di conservazione del Parco non consentono l’avvicinamento al lago oltre la linea di massimo livello, ora chiaramente indicata dalla delimitazione, la quale è stata allestita a mano, per una lunghezza di circa 800 metri, con paletti bianchi alti 90 centimetri, e un solo filo molto resistente; si tratta di un intervento "leggero", facilmente rimovibile e che non altera in alcun modo lo straordinario contesto paesaggistico circostante, in quanto visibile solo dalle sue immediate vicinanze.
"Ora confidiamo nella sensibilità e responsabilità degli escursionisti che si recano al lago di Pilato, luogo simbolo dei Sibillini", dichiara il direttore del Parco, Maria Laura Talamè, "affinché contribuiscano alla sopravvivenza del chirocefalo del Marchesoni mediante il rigoroso rispetto delle misure di conservazione".
"Intendo ringraziare tutti coloro che hanno preso parte a questa giornata di volontariato e in particolare il Cai Marche e Umbria, nonché il Comune di Montemonaco, con cui è stata concordata l’iniziativa", dichiara il presidente del Parco, Andrea Spaterna, sottolineando che "l’intervento, realizzato in urgenza e con costi molto bassi, riveste una rilevante importanza per la salvaguardia di uno dei più preziosi gioielli biologici dell’area protetta".
Di nuovo insieme a 58 anni dal diploma. Si sono dati appuntamento lunedì 29 luglio, presso il ristorante "Duilia" di Sant'Angelo in Pontano gli ex studenti dell'istituto "Gentili" di San Ginesio. L'occasione, come consueto, è stata quella del "ritorno a casa" di Gianna Baldassarri, residente in Australia dal lontano 1967.
Altri ex compagni di classe sono arrivati da altri comuni marchigiani e anche da Milano. "Sebbene inizino, purtroppo, ad aumentare le assenze di chi non c'è più o di chi non può essere presente a causa degli acciacchi dell'età, cerchiamo sempre di rinnovare periodicamente questa buona abitudine", sottolineano gli organizzatori.
Nel corso della cena conviviale sono stati ripercorsi episodi ed avvenimenti lontani (con un pizzico di nostalgia) e più recenti, chiacchierate che hanno all'improvviso azzerato l'indice anagrafico. All'evento erano presenti Gianni Baldassarri, Alfonso Peretti, Andrea Scorolli, Benedetto Zamponi, Gabriele Pazzarelli, Giannina Salvucci, Blandina Tirabasso, Nadia Blasi, Giuseppe Mancinelli. Ospiti Giorgio Sancricca (ex preside) e Mario Baldassarri (professore e musicista).
Inaugurate questa mattina le due aree cani attrezzate sulla spiaggia libera di Civitanova, una a sud tra lo stabilimento Flamingo e la concessione numero 5 bis (Surf Club) e l’altra a nord tra lo stabilimento Aloha e Ippocampo. Presenti il sindaco Fabrizio Ciarapica insieme alla sua Perla, l’assessore Roberta Belletti con Lulu’ e gli amici a quattro zampe dell’associazione Cluana Dog, oresieduta da Andrea Arbuatti.
"Siamo contenti di offrire un ulteriore servizio a cittadini e turisti particolarmente richiesto - ha detto il sindaco - per la prima volta, anche Civitanova, si dota di aree, sulla spiaggia libera, per i nostri amici a quattro zampe e questo è sicuramente un ulteriore passo verso una città che vuole essere sempre più accogliente. E’ un servizio sperimentale al quale saranno apportate delle migliorie a partire dal prossimo anno".
"Si tratta di un altro passo in avanti per una delle località turistiche più importanti delle Marche - dichiara l’assessore Roberta Belletti -. Un servizio con il quale confermiamo l’attenzione nei confronti di tutto coloro che desiderano vivere anche la spiaggia libera in compagnia dei loro cani nel rispetto delle regole. Ricordo che a Civitanova ci sono anche molti stabilimenti balneari che già offrono questa opportunità".
Le due aree sono sempre aperte e accessibili durante la giornata, sono dotate di recinzione avente un'altezza pari a un metro, di un punto acqua e doccia e di una zona per l’ombreggiamento. Inoltre è attivo uno specifico servizio di pulizia e controllo quotidiano.
All’ingresso è apposto un cartello con su scritte le regole per l’utilizzo: è consentito l'accesso esclusivamente ai cani identificabili mediante microchip o altro documento idoneo ai sensi della normativa vigente in materia; il proprietario o il detentore deve munirsi di idonea copertura assicurativa per danni a terzi relativa al cane e di certificazione sanitaria in corso di validità (vaccinazioni, esame parassitologico negativo etc..); è obbligatorio l'utilizzo del guinzaglio di lunghezza massima pari a un metro e mezzo nelle aree attrezzate comuni.
Inoltre è vietata sempre la balneazione per i cani, fatta eccezione per i cani-guida per i non vedenti ed i cani in possesso di brevetto per il soccorso in acqua riconosciuto dall'Ente Nazionale Cinofilia Italiana (ENCI); il proprietario o il detentore del cane devono avere al seguito un idoneo sistema per la raccolta degli escrementi che, in nessun caso, devono essere lasciati sulla spiaggia; è vietato l'accesso dei cani in altre aree della spiaggia libera fuori dalla delimitazione dell'area attrezzata.
In questi giorni, su invito del sindaco di Valfornace Massimo Citracca, il Cosmari ha incontrato i bambini e le bambine del centro estivo comunale. Presenti l'assessore Domenico Iori e le educatrici, il capoarea Paolo Domizi ha spiegato ai piccoli le buone pratiche della raccolta differenziata.
I bimbi, seppur in età da scuola materna, si sono dimostrati molto attenti e sensibili ai temi ambientali e hanno fatto molte domande su come poter effettuare correttamente la differenziazione dei rifiuti e hanno avuto tante curiosità sui mezzi utilizzati.
Con l'occasione è stato anche proiettato il nuovo video aziendale che illustra con immagini molto suggestive tutte le attività inerenti la gestione integrata dei rifiuti e l’igiene pubblica, oltre all’impiantistica utilizzato per il recupero dei vari materiali.
Continua con questa iniziativa la sinergia tra Cosmari e il Comune di Valfornace che, dopo gli incontri pubblici riservati alle famiglie, ha voluto coinvolgere i cittadini più piccoli, educandoli sui temi dell’economia circolare e in particolare della raccolta differenziata.
Nuova avventura on the road per i “Temerari” questo è il nome Whatsapp dei vespisti recanatesi che ogni anno, ormai dal lontano 2006, organizzano un tour su due ruote per le strade italiane e anche oltre confine.
Dopo la pausa forzata per un lustro, e gli scorsi anni a causa del Covid-19, come non ricordare, in sella alle due ruote, i percorsi in lungo e in largo delle strade alpine dal Veneto alla Valle d’Aosta, il Centro Italia con i tour dell’Abruzzo e della Toscana, la puntata all’estero in Austria e in Croazia, la costiera amalfitana e lo scorso anno l’Isola d’Elba, questa volta i nostri “Friends On Vespa” hanno puntato verso la Slovenia.
Partiti nei giorni scorsi da Recanati, di buon mattino, dieci i mezzi all’appuntamento equipaggiati da: Gildo, Baiocco, Giancarlo Barelli, Gabriele Fontanelli, Sandro Guardabassi, Domani Lorenzetti , Sandro Magnarelli, Roberto Mazzieri, Valentino Pianaroli, Antonio Tacconi, Valter Tomassoni.
Prima tappa: Venezia “La Serenissima”, la città lagunare, con il suo fascino antico e struggente con le sue 118 isole ed oltre 400 ponti, per la cena ed il pernottamento, e ripartire al mattino con destinazione oltre confine e precisamente a Pirano/Portorose splendida località slovena sul mare, nota per il suo lungo molo e per l’architettura veneziana.
Il terzo giorno direzione Lubiana, la capitale della Slovenia conosciuta tra l’altro per i suoi spazi verdi , dove i “Friends on Vespa” hanno soggiornato due giorni, avendo modo, oltre di visitare la città, di ammirare nei dintorni il lago di Bled, di origine glaciale ed il castello di Predjama suggestiva costruzione, risalente al XIII secolo, in quanto incastonata nella roccia. All’indomani la partenza per il rientro con tappa a Ravenna , visita e pernottamento nella storica città e dopo circa 1.400 km l’arrivo a Recanati.
Mica male per i “temerari, archiviata questa avventura per i “Friends On Vespa”, spenti i motori, hanno subito acceso le loro idee per le nuove mete del 2025, ritrovandosi per un simpatico convivio in un noto ristorante cittadino insieme a famigliari e amici per mostrare foto e video e i racconti del loro tour.
"È con immensa gioia e un pizzico di sano orgoglio che annunciamo, dopo un lungo iter per sottoporre la nostra attività alla verifica dei requisiti di idoneità al regolamento, di aver ricevuto l'ok per l'avvio alla concessione dell'emblema del Parco Nazionale dei Monti Sibillini alla nostra attività agricola". Così Silvia Bonomi, titolare dell'azienda "La Sopravissana dei Sibillini", in un post pubblicato su Facebook.
Il decreto numero 335 del 23 luglio testualmente riconosce che l'azienda agricola "La Sopravissana dei Sibillini" è in possesso dei requisiti per ottenere "la concessione d'uso del logo e della denominazione del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e dell'emblema "oro" del Parco Nazionale dei Monti Sibillini per le aziende che effettuano attività zootecniche e di trasformazione".
"Con queste parole così cariche di significato per il nostro percorso di allevamento, che ricordiamo esser nato esclusivamente dalla nostra volontà di recupero del patrimonio storico di biodiversità della razza ovina sopravissana, annunciamo - scrive Silvia Bonomi che, con il suo compagno Riccardo Benedetti porta avanti una tradizione altrimenti scomparsa - che seguiremo fedelmente le condizioni e il procedimento per il fattivo rilascio dell'emblema, che speriamo di poter presto apporre sulle nostre meravigliose trapunte sopravissane in qualità di prodotto storico, legato alla tradizione del luogo in cui viviamo ed assolutamente rispettoso dell'ambiente grazie ad una certificata gestione ecologica della materia prima: la nostra bellissima e pregiata lana sopravissana".
"Ringraziamo - conclude Silvia Bonomi - naturalmente il Parco Nazionale dei Monti Sibillini per la fiducia e per questa grandissima opportunità di valorizzazione del nostro lavoro".
Dal palco della mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia a quello della rassegna estiva "Una Piazza da Cinema". Serata d’autore "in casa" in arrivo per Giovanni Moschella, attore cinematografico, televisivo e teatrale che vive a San Severino.
La rassegna di cinema sotto le stelle giovedì 1 agosto presenterà "Finalmente l’Alba", del regista Saverio Costanzo, un vertiginoso viaggio nel cuore della Hollywood sul Tevere, tra citazioni e omaggi ai grandi del cinema, dove un’aspirante giovanissima attrice, negli studi di Cinecittà degli anni ’50, vive ore memorabili che segneranno il suo passaggio all’età adulta.
Nel cast figura anche Moschella che al cinema è già stato diretto da Francesco Calogero in diverse produzioni tra cui “Metronotte” con Diego Abatantuono. Inoltre ha preso parte a diverse pellicole: “Il consiglio d’Egitto” con Silvio Orlando, “Io che amo solo te” con Cesare Bocci, “Viola di mare” con Valeria Solarino, Ennio Fantastichini, Maria Grazia Cucinotta, Lucrezia Lante Della Rovere, “Il giovane favoloso” di Mario Martone con Elio Germano.
In tv ha lavorato, tra le altre, alle serie “La voce del sangue” con Giorgio Pasotti, “Salvo D’Acquisto” con Beppe Fiorello, “L’ultima trincea” con Flavio Insinna, Neri Marcorè, Ambra Angiolini, ne “Il commissario Montalbano” con Luca Zingaretti. Alla fine dell’anno festeggerà 40 anni di carriera.
Nel nuovissimo film "Finalmente l’Alba" è al fianco di Willem Dafoe, Lily James, Rebecca Antonaci, Joe Keery, Sofia Panizzi, Rachel Sennott e Alba Rohrwacher. Nato a Messina, Moschella ormai trapiantato nelle Marche da 30 anni vive a San Severino con la moglie Gabriela Eleonori, anche lei attrice e regista.
La rassegna di cinema settempedana proseguirà giovedì 8 agosto con “Pare parecchio Parigi” di Leonardo Pieraccioni con Leonardo Pieraccioni, Chiara Francini, Giulia Bevilacqua, Nino Frassica, Massimo Ceccherini. L’ingresso agli spettacoli è libero.
È estate anche per i nostri amici a quattro zampe. Molte sono le località turistiche che si organizzano, attraverso permessi, per consentire l'accesso agli chalet e alla spiaggia ai cani. A Porto Recanati, poco fuori dal centro della cittadina marittima, c’è una spiaggia adibita proprio a questo servizio, in modo da permettere ai padroni di potersi godere una giornata in riva al mare con il proprio animale.
Questa spiaggia è quella del Pineta Beach, struttura ricettiva che si trova appunto davanti alla storica pineta di Porto Recanati. Il Pineta Beach è gestito da Matteo De Luca e dalla madre Elena Zorzi.
"Questo posto è nato più di dieci anni fa, davanti alla storica pineta. Era una zona trascurata. Non c’era nulla. Noi siamo friulani, e quando siamo venuti qui abbiamo voluto sfruttare le potenzialità di questo posto, un piccolo angolo di natura, lontano dalle dinamiche turistiche. È un posto con molto potenziale, dove anche altri privati potrebbero investire” ci spiega Matteo.
La zona, quindi, attraverso l’iniziativa privata di Elena Zorzi e le migliorie pubbliche degli ultimi anni è stata riqualificata. Da due anni hanno poi deciso di aprire questa "Dog Beach". “Siamo amanti degli animali e ci siamo resi conto che molte persone venivano a camminare in pineta con il loro cane. Tra l’altro qui vicino c’è un’associazione che fa addestramento animali. - continua il titolare - Era una zona già frequentata da questo pubblico, con una richiesta specifica. Poter far vivere la spiaggia ai propri cani”.
"Da Senigallia a Civitanova Marche, non c’era una spiaggia attrezzata per questo tipo di servizio. Ora la sensibilità è più alta - spiega Elena parlando delle caratteristiche del posto -, qui però c'è il vantaggio di essere immersi in un posto magico e naturale, con 140 metri di spiaggia e il parco a due passi. Una situazione perfetta per gli animali. Vogliamo sviluppare sempre di più questo posto con nuovi servizi. Si sta spargendo molto la voce e mi sto impegnando a far conoscere questo posto come la dog beach più bella della riviera”.
Un paradiso quindi per gli animali, con ombrelloni posti a sei metri di distanza per permettere ai cani di non stare ammassati e avere uno spazio vitale, una doccia solo per loro e altri servizi ad hoc. "Sono venuta qui tre anni fa dopo aver girovagato per l’Italia in cerca di un posto così. Il mio cane è la mia famiglia e senza posti del genere non potevo vivermi una vacanza come volevo. Questa soluzione è un colpo di fortuna che ho avuto. Spero che questa idea prenda più piede" ci racconta Sonia, una cliente affezionata. E così in questo spazio nascosto della riviera portorecanatese i cani possono fare i "turisti" in tranquillità, senza risultare di troppo.
Nella giornata di oggi, in occasione della festa di Santa Maria Maddalena, alle ore 11:30 il parroco don Vitantonio Zecchino ha presieduto il rito di benedizione per l’apertura del cantiere di lavoro presso i locali pastorali e la casa canonica della Parrocchia dello Spirito Santo di Tolentino.
L'intervento prevede la riparazione dei danni prodotti dal sisma del centro Italia del 2016 e, parzialmente, lavori di efficientamento energetico. Progettati dall'ingegner Daniele Menghi in collaborazione con l'ingegner Aldo Tuzio e il geometra Endrio Cesca, col coordinamento dell'ufficio sisma della diocesi di Macerata, i lavori saranno eseguiti dalla ditta 2P di Paoloni Enrico e C. srl.
L'intervento è finanziato tramite un'ordinanza del commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma del centro Italia 2016. La durata prevista per il completamento dei lavori è di 8 mesi.
Dopo il messaggio dell'amministrazione per cui la corrente sarebbe stata staccata dalle 15:00 alle 23.00, Simone Jualé, il proprietario del bar “Le Logge”, ha deciso di consolare i suoi concittadini con un'iniziativa che è stata particolarmente gradita: ha deciso di offrire i pasticcini a tutti i passanti.
E così, con un vassoio di dolci in mano, si è messo davanti al suo bar in attesa di passanti che, sorpresi e con una certa acquolina, non hanno potuto che accogliere questo gesto di generosità, gustando i vari dolci, tra una chiacchiera e l'altra.
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Gli ex studenti del Liceo Scientifico salesiano San Giuseppe di Macerata si sono ritrovati a 30 anni dal diploma. La location scelta per festeggiare è stata quella del ristorante “Ai due re" di Civitanova Marche.
"Era il lontano 1994, eravamo in 27 e il liceo era la nostra seconda casa, affermano gli ex studenti. Dopo anni, tra mille ricordi di lunghe giornate in aula, di complici sguardi, tensioni preinterrogazioni, gite scolastiche spericolate e uscite di scuola non troppo ‘legali’, ci siamo trovati all’alba dei cinquant’anni, con lo stesso spirito e con immediata empatia. È proprio vero, l’amicizia è come il vino, migliora invecchiando", concludono.
Edizione 2024 del festival Rocksophia che si terrà dal 25 al 28 luglio a Civitanova Marche è dedicata al tema "Muoversi", una celebrazione del movimento che spazia dallo sport alla filosofia, passando per l'arte e la musica.
Nell’anno delle Olimpiadi, Popsophia dedica l’edizione 2024 del festival civitanovese al “rock” nel suo significato letterale, come “scuotimento” che invita l’individuo a muoversi e superare i propri limiti.
E il festival indagherà questo moto dell’animo attraverso diverse chiavi di lettura: da quello del corpo dell’atleta, un “ultracorpo” al confine fra possibilità e superamento del limite, fra perfezione e performance, ma ci sarà spazio anche un’analisi dello sport al tempo dei mass media, tra tifo sui social e sportivi-influencer.
Fino alla filosofia dei giochi nati a Olimpia, ricordando che proprio Platone, il padre della filosofia, prima di essere un pensatore era un atleta e un lottatore che sapeva far muovere i muscoli. E poi ancora il movimento meccanico della macchina che potenzia il corpo, con il mito dell’automobile simbolo di una corsa verso il progresso e la libertà.
Programma - giovedi 25 luglio. Il programma si apre giovedì 25 luglio con un pomeriggio e una serata dedicata all’ “Arte in movimento”. Il vernissage alle 18 con l’inaugurazione della mostra “La quadratura del cerchio”. Un viaggio tra le figure impossibili della geometria – proprio come quella “quadratura del cerchio” che nel gergo colloquiale è diventata sinonimo di un progetto che si è chiuso positivamente – illustrato dal curatore Evio Hermas Ercoli. Il nuovo allestimento di Popsophia sarà visitabile coi visori VR all’interno della galleria virtuale MeGa, a partire da venerdì sera dalle 21 a mezzanotte, su prenotazione. A seguire la storica dell’arte Raffaella Arpiani con un intervento dedicato alla scultura in movimento del Discobolo di Mirone, scelto per la grafica dell’edizione 2024. Il pomeriggio si chiude con il primo degli Sports Awards, i riconoscimenti che il festival tributa alle associazioni sportive locali, con la consegna del premio all’associazione Anthropos di Civitanova che raccoglie campioni sportivi con disabilità che gareggiano nelle diverse discipline agonistiche.
La sera si apre alle 21.15 con Alessandro Carnevale, divulgatore, esperto di cultura visuale e noto anche per essere stato docente della trasmissione “Il Collegio”. A Rocksophia terrà una lezione su “La Formula della Bellezza: La complessità oltre gli algoritmi” affrontando il tema dell’arte e delle nuove frontiere digitali. A seguire Cesare Biasini, direttore editoriale di exibart.com e della trasmissione tv “Stato dell’arte”, che illustrerà il movimento nell’arte contemporanea attraverso nuovi artisti emergenti.
Venerdì 26 luglio – Il festival entra nel vivo affrontando il tema del “Corpo in movimento”. Gli incontri pomeridiani prendono il via alle 18.00 al Lido Cluana con “Raccontare lo Sport” con Ivo Stefano Germano. Il sociologo, attraverso un repertorio di esempi eccellenti, traccerà una storia della cronaca sportiva, dalle Olimpiche di Pindaro ai video virali su TikTok. Alle 18:30 ultras e tifosi non potranno perdere l’intervento del sociologo dell’Università di Salerno Mario Tirino che traccerà una “epica” dello sport attraverso gli eroi dei nostri anni recenti, da Manuel Fangio a Francesco Totti. In chiusura il premio Sports Awards a Cluana Boxe, l’associazione sportiva civitanovese che compie 25 anni.
Il primo dei philoshow serali (ore 21,15 al Varco sul mare) coincide con la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi, l’occasione per realizzare una serata unica di musica e filosofia dedicata all’evento sportivo più longevo della storia. E proprio partendo dall’antica Grecia e dagli insegnamenti platonici, la filosofia si farà “Gymnasium”, per praticare con la stessa serietà sia la lotta che il pensiero. Ad “allenare” gli spettatori, insieme a Lucrezia Ercoli, uno studioso che ha preso alla lettera l’insegnamento platonico, Simone Regazzoni istruttore di Hwa Rang Do e filosofo. Il philoshow “We are The Champions” racconterà, con montaggi cinematografici ed esecuzione live della band Factory, l’immaginario sportivo, dagli inni olimpici di Whitney Houston e Freddy Mercury a film indimenticabili come Momenti di gloria e Invictus.
Sabato 27 luglio è la volta di una giornata per sfatare alcuni stereotipi duri a morire. Si inizia alle 18.00 con un’eroina sportiva indimenticabile, la ciclista Alfonsina Strada, prima e unica donna ad aver partecipato al Giro d’Italia nel 1924. A raccontare la portata rivoluzionaria di quelle pedalate, esattamente cento anni dopo, la scrittrice Simona Baldelli. Alle 18:30 il filosofo e giornalista Giancristiano Desiderio mostrerà come il gioco più amato dagli italiani, il calcio, sia una cosa troppo seria per non essere presa con filosofia. In chiusura il premio Sports Awards sarà consegnato proprio a un’eccellenza della città come la Civitanovese Calcio.
Per il philoshow serale (21.15 Varco sul mare) “Donne e motori. Il mito dell’automobile” arriva a Civitanova la vulcanica Fjona Cakalli, imprenditrice digitale, presentatrice tv, tech influencer. Lo spettacolo filosofico-musicale, ideato da Lucrezia Ercoli con la regia di Riccardo Minnucci, racconterà il viaggio in automobile come metafora dell’esistenza moderna e delle società italiana, da film come Il sorpasso alla Torpedo blu di Paolo Conte. La vendetta delle donne al volante, da Thelma e Louise a Beatrix Kiddo di Kill Bill, diventa il pretesto per raccontare il passato e il futuro del mito delle quattro ruote tra economia ed ecologia.
Domenica 28 luglio. L’ultima giornata di festival è dedicata ai corpi che si muovono a ritmo di musica. Nel pomeriggio torna aRocksophia lo scrittore e saggista Filippo La Porta che illustrerà labellezza difforme delle sculture di Marc Quinn, artista contemporaneo noto per i suoi corpi di marmo simili a quelli della statuaria classica, ma amputati, sformati, deformati. Di corpi che aspirano alla perfezione parlerà alle 18.30 Francesca Marzia Esposito. Un percorso che va da Arnold Schwarzenegger a Carla Fracci, dalla costruzione degli ultracorpi barocchi dei body builder all’aspirazione all’assoluta leggerezza dei corpi filiformi delle ballerine. In chiusura premio Sports Awards al Club Vela Civitanova.
Il festival si chiude alle 21.15 al Varco sul mare con l’ultimo philoshow “Born to run, Filosofia di Bruce Springsteen”. Un finale scoppiettante con un tributo al “Boss”, i grandi classici della sua carriera eseguiti dalla band Factory e commentati da Carlo Massarini che torna a Civitanova per una serata dedicata al più grande del rock. Due ore di musica per scoprire perché siamo “nati per correre”.
Il festival, ideato dall’associazione culturale Popsophia, è realizzato in collaborazione con il comune di Civitanova e con l’Azienda Teatri di Civitanova, con la media partnership di Rai Cultura e TgR Marche.
“Il salame Casserotto di Montecosaro- afferma Flavio Vai, Delegato per la Regione Marche di ONAS, Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi- è un salume di cui avevo sentito parlare da tempo, riportato nel “Il Buon Paese” di Slow Food 1994 e nelle “Le Marche nel Bicchiere 2013-AIS” di Piergiorgio Angelini, ma che ho avuto modo di conoscere ed assaggiare solamente nel settembre 2024, nella bella cornice di Montecosaro con Adino Fontana professionista e grande appassionato di salumeria. Il nostro lavoro in ONAS è rivolto anche alla riscoperta, valorizzazione e promozione della salumeria storica delle Marche che rischia di perdersi definitivamente. L’incontro con Fontana mi ha confermato che una caratteristica del Salame Casserotto di Montecosaro nella fase di insacco, riportava alla tradizione storica marchigiana".
"Come ONAS MARCHE- prosegue lo stesso- abbiamo tra gli scopi quello di promuovere, far conoscere e valorizzare i salumi e ci siamo impegnati in questi anni sulla salumeria storica marchigiana. In questo contesto abbiamo presentato, fatto conoscere e assaggiare il Casserotto di Montecosaro a TIPICITA’ 2024 di Fermo e alla 1° Rassegna della Salumeria Marchigiana 2024 organizzata da AMAP e dalla Regione Marche all’Abbadia di Fiastra. A fine estate presenteremo alla Regione la pratica per inserire il Salame di Montecosaro tra i PAT Prodotti Agroalimentari Tradizionali delle Marche. sarebbe un giusto riconoscimento per questo interessante salume.
Dal 2021 sono impegnato personalmente in questo lavoro di ricerca, catalogazione e valorizzazione di salumi storici delle Marche, abbiamo fatto inserire nei PAT della Regione Marche la Salsiccia di Senigallia, la Coppa di Pianello Vallesina con il Pecorino e il salame Morsetto di Fiuminata. Lo scorso marzo abbiamo presentato la pratica per l’inserimento della Salsiccia del Fermano e a breve presenteremo la pratica per l’inserimento del Casserotto di Montecosaro. Nel 2025 chiederemo l’inserimento di altri 2 salumi. Questo lavoro lo stiamo portando avanti con il servizio agricoltura della Regione Marche, in particolare con Ferruccio Luciani, che vorrei qui ringraziare per la sua professionalità e disponibilità".
Sull'importanza dei salumi storici e sconosciuti nelle Marche, Flavio Vai ha affermato: " Sono tanti, noi stiamo lavorando solo sui salumi che hanno caratteristiche di unicità anche a livello nazionale. I salumi che le ho elencato hanno tutti caratteristiche di unicità che, nel corso di presentazioni a Convegni, a Tipicità e alla 1° Rassegna sulla Salumeria delle Marche e sulla stampa anche on line, abbiamo avuto modo di far conoscere".
Sul Casserottto di Montecassiano, prosegue il Delegato per la Regione Marche: " Mi rifaccio al racconto di Adino Fontana: il Salame Casserotto prende il nome dalla parte più elevata del centro storico di Montecosaro, un luogo dove vennero edificate delle strutture difensive già prima dell’anno 1000. L’esistenza di una rocca è confermata anche dal ricordo degli anziani del luogo che, fino agli inizi del ‘900, potevano vedere i ruderi dei torrioni collegati fra loro da mura poderose. Il possente manufatto ha ora completamente perduto le sue strutture perimetrali.
Il Salame Casserotto ha una storia di circa 40 anni, iniziata nei primi anni ‘80 del secolo scorso quando Adino Fontana titolare di un piccolo salumificio, ha cominciato a far cucire a mamma Amelia (oggi novantenne ed in perfetta forma), gli involucri di tela di forma rotondeggiante, in sostituzione del tradizionale budello naturale di suino o bovino normalmente utilizzato per l’insacco dei salami. La forma rotondeggiante ricordava quella della parte più’ alta di Montecosaro, da qui il nome di Casserotto".
Ripuliscono le panchine usurate dal tempo, sistemano i giochi per i più piccoli, rimettono a nuovo le staccionate malconce. Sono carichi e motivati i dieci ragazzi di Muccia che stanno prendendo parte a "Ci Sto? Affare Fatica", il progetto coordinato da Csv Marche Ets e finanziato dalla regione Marche.
Da lunedì scorso e fino a venerdì si prenderanno cura dei giardini pubblici del comune maceratese, un luogo di ritrovo e aggregazione per gli abitanti del borgo. I giovani hanno tra i 14 e i 21 anni e hanno deciso di dedicare parte del loro tempo alla riqualificazione di un luogo significativo del territorio in cui vivono. Un territorio fragile che porta ancora i segni del terremoto di otto anni fa e che questi ragazzi, seguiti da volontari adulti e giovani tutor, stanno contribuendo a risollevare.
Un impegno che ieri ha ricevuto il plauso della comunità di Muccia. In mattinata, infatti, si è tenuto un incontro al quale hanno partecipato amministrazione comunale e Csv Marche. Ha parlato di «gesto bellissimo», il presidente Csv Marche, Simone Bucchi, riferendosi all’impegno che i dieci ragazzi stanno dimostrando. «È proprio questo il senso del progetto: far vedere che i giovani si danno da fare, possono fare delle cose utili e interessanti per tutto il resto della comunità e che hanno voglia di fare bene per il loro comune», ha aggiunto Bucchi, per poi ringraziare la Regione che «di anno in anno ci sostiene in maniera sempre più importante» e lo staff del Csv «che segue questi ragazzi in maniera encomiabile».
Il Comune di Muccia è entrato quest’anno per la prima volta nel progetto. Un progetto che sta crescendo sempre più e che, nel 2024, ha visto l’adesione di 2.132 ragazzi e 167 tutor e la partecipazione di oltre 90 Comuni. Di questi, ventidue sono della provincia di Macerata.
«Vedere come questi ragazzi si prendono cura del bene comune e dei luoghi dove stanno crescendo è davvero bello», il commento di Paolo Gobbi, delegato di Macerata del Csv Marche. «È qualcosa che colpisce – ha aggiunto – perché, nel tempo, comunicano anche ad altri ragazzi questa affezione che prosegue anche durante l’anno. È un segno di appartenenza alla propria comunità».
Soddisfatto il sindaco di Muccia, Mario Baroni. «Purtroppo – ha detto – il Comune non riesce più a gestire tutte le situazioni e questi ragazzi che si adoperano per ripristinare e mettere in luce alcuni luoghi del nostro borgo ci danno un grande aiuto. Un gesto importante anche per loro che impegnano il tempo lavorando».
Le Marche – come diceva Leopardi – è una terra di mezzo “dove i venti freddi del Settentrione si rimescolano con quelli caldi del Meridione”. E secondo il poeta anche “gli ingegni sogliono essere maggiori e più svegliati e particolarmente più acuti”. Le zone di mezzo (o di confine) sono le più adatte per la coltivazione dell’olivo e proprio un olio extravergine di oliva marchigiano, conquista il cuore, ma soprattutto, il palato di esperti e appassionati, aggiudicandosi una serie di prestigiosi premi che ne confermano l’eccellenza.
L’olivicoltura marchigiana, in forte crescita in termini di produzione e qualità, si è sempre distinta per la capacità di offrire oli extravergini genuini, ricchi di polifenoli e benefici per la salute talvolta rispondendo alle esigenze sempre più sofisticate e attente dei consumatori.
In questo contesto, spicca il monocultivar di Raggia, varietà originaria delle Marche e tipica della provincia di Ancona, che si fa protagonista al Joop 2024 (Japan Olive Oil Prize), tenutosi a giugno a Tokyo, aggiudicandosi il prestigioso titolo di ‘Best of Country – Italy’ e ottenendo la valutazione più alta tra tutti gli oli partecipanti provenienti da tutto il mondo.
Merito del Frantoio L’Olinda, azienda marchigiana immersa nelle dolci colline di San Marcello, che ha saputo coniugare sapientemente innovazione e artigianalità, creando prodotti, rigorosamente biologici, che portano con sé l’anima delle Marche e il savoir-faire di chi si dedica alla coltivazione delle olive e alla produzione di olio di qualità. Per l’Olinda, la raccolta 2023/2024 è stata ricca di soddisfazioni e di riconoscimenti unici quali l’assegnazione delle Tre Foglie da Gambero Rosso (monovarietale di Orbetana), le Cinque Gocce di Bibenda (monovarietale di Orbetana), il Grande Olio Slow da Slow Food (monovarietale di Mignola), la menzione speciale da parte di Sol D’Oro (al monovarietale di Raggia) allo scorso Vinitaly.
Questo trionfo al Joop 2024 non fa che confermare le straordinarie potenzialità dell’olio extravergine marchigiano, che si pone sulla vetta del mondo enogastronomico come emblema di qualità, tradizione e innovazione. L’olio evo marchigiano è pronto a conquistare nuovi mercati e a far brillare il nome della regione Marche nel panorama internazionale, portando con sé l’orgoglio di una produzione artigianale, autentica e di alta gamma, capace di soddisfare i palati più esigenti e attenti alla salute.
Si è svolto domenica 23 giugno il XXXIII° Trofeo Barracuda, la tradizionale gara di pesca in mare da natante, organizzata dall'Associazione Sportiva Dilettantistica Pesca Sportiva "Barracuda" di Porto Potenza Picena. La competizione che ha visto la partecipazione di 32 pescasportivi e di 16 imbarcazioni, si è svolta, dalle ore 6:00 alle ore 10:30 nel tratto di mare antistante l'abitato portopotentino, entro le sei miglia dalla costa.
L’azione di pesca poteva essere effettuata con l’uso di canne da pesca con o senza mulinello e con l’imbarcazione ancora e/o a scarroccio, a motori spenti "La manifestazione - ha precisato Mauro Spinaci, presidente della Asd Barracuda - ha avuto un successo strepitoso, oltre alla bellissima giornata, è stata pescata una quantità enorme di pesce, mai successo nelle precedenti edizione del Trofeo Barracuda. Infatti sono stati pescati 2475 pesci, di diversa qualità, per un totale di 168,400 chilogrammi di pescato".
Le operazioni di raccolta e pesatura del pescato, da parte dei giudici di gara, sono avvenute presso la sede sociale dell'associazione. La piazza d'onore è toccata all’equipaggio formato da Costantin Mariotti e Andrii Vinichenko che si sono aggiudicati il trofeo. Le premiazioni ufficiali si sono svolte, alla presenza delle autorità, sabato 29 giugno, presso il Ristorante "Blu di Lollo" di Porto Potenza Picena.
Nello splendido scenario dell'azienda agrituristico-venatoria Valle di Fiordimonte, si è svolta sabato 29 giugno la fase eliminatoria regionale a squadre del 56° campionato italiano Sant'Uberto. Una disciplina che sta tornando a riscuotere interesse fra gli appassionati cinofili della Federcaccia provinciale di Macerata.
Sette le squadre partecipanti, provenienti dalle province di Ancona, Ascoli, Fermo e Macerata, per un totale di 28 concorrenti, suddivisi in due batterie. A vigilare, come consueto, i giudici federali Ottaviani e Montevecchi, dalla vicina Emilia Romagna.
Con il punteggio di 206 si è aggiudicata il primo posto la squadra "Ancona/Ascoli" composta da Morbidoni Silvano, Ficerai Massimo, Ficerai Davide e Cariddi Renato mentre al secondo posto, con 199 punti, si è piazzata la squadra "Corridonia 1" composta da Trippetta Fabio, Senesi Leonardo, Coppari Alberto e Lattanzi Antonio. Saranno proprio queste due squadre che rappresenteranno la regione Marche alla finale del campionato italiano, che si terrà il 28 luglio a Castiglion Messer Marino.
Questa mattina il sindaco di Morrovalle Andrea Staffolani ha ricevuto in Comune una delegazione dell'istituto comprensivo Via Piave per omaggiare tre docenti, un’assistente amministrativa e una collaboratrice scolastica che, con la chiusura dell’anno scolastico 2023/2024, hanno raggiunto il traguardo della pensione: si tratta delle insegnanti Nevanda Benedetti (scuola secondaria Luigi Canale), Maria Romagnoli (scuola primaria Via Piave) e Graziella Cardinali (scuola primaria Via Piave), dell’assistente amministrativa Maria Angela Orioli e della collaboratrice scolastica Marisa Petroselli.
"Un ringraziamento a nome mio e di tutta la cittadinanza per il lavoro che avete portato avanti in questi anni - ha sottolineato Staffolani - siete state di esempio per tanti ragazzi, avete messo amore e grande dedizione nello svolgimento del vostro lavoro. Un augurio per il meritato riposo che vi attende da qui in avanti".