Cresce il trend del pranzo di Natale in ristorante: spesa media di 56 euro a persona
Cresce il trend del pranzo di Natale in ristorante. E’ uno dei dati emersi dall’indagine dell’Ufficio Studi Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi)-Confcommercio sul Natale e sulle scelte dei consumatori nel mondo della ristorazione. Saranno molti i locali aperti (circa il 70% del totale nel nostro territorio) per una spesa media di circa 56 euro a persona con un giro d'affari in crescita, rispetto al 2017, del 12,5% (nel 7,7% dei locali sarà possibile trascorrere il 25 dicembre con meno di 40 euro a persona, nel 56,4% dei casi la spesa sarà compresa tra 40 e 60 euro a commensale, mentre nel 35,9% dei ristoranti si pagherà più di 60 euro a testa).
Aumentano anche i ristoranti (circa l’80%) che metteranno a disposizione i contenitori per l'asporto del cibo non consumato. Per quanto riguarda i piatti che saranno presentati alla clientela, la farà da padrone la tradizione con pasta al forno, risotto, tortellini in brodo di cappone, pesce e crostacei per concludere con torrone, panettone e frutta, prevalentemente esotica. Non mancherà comunque chi punta a modificare i canoni tradizionali proponendo portate innovative. Nel 76,4% dei casi si potrà prenotare un menu a prezzo fisso (nel 58,2% dei locali con bevande incluse) che si comporrà mediamente di sei portate a base, come detto, soprattutto di ingredienti della tradizione.
“I ristoranti che avranno maggiori riscontri – spiega Massimiliano Polacco Direttore Confcommercio Marche –, sono quelli che puntano sull’ospitalità e sulla qualità del cibo. Il dato delle presenze in aumento nei nostri ristoranti a Natale è molto significativo e dimostra una volta in più che l’offerta ristorativa è veramente eccellente. Molto importante, inoltre, il fatto che i clienti si dimostrino sempre più sensibili al tema degli sprechi alimentari favoriti dal fatto che circa l’80% dei nostri locali aperti a Natale è attrezzato per garantire l'asporto dei cibi ordinati e non consumati. Anche a Natale dunque, dove gli sprechi sono ancora più contenuti del solito, il mondo della ristorazione si distingue per non essere tra i maggiori responsabili dello spreco alimentare”.
L’indagine Fipe-Confcommercio ha offerto ulteriori spunti interessanti evidenziando ad esempio come la quasi totalità dei ristoranti offrirà un menù vegetariano o vegano mentre almeno la metà degli esercizi garantirà piatti adatti a chi soffre di intolleranza al glutine. Nel 42,9% dei locali le famiglie potranno contare su uno specifico menu per bambini ad un prezzo pari a circa la metà di quello per gli adulti.
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