La mostra “Il Volto di una Città. Tolentino tra ‘700 e ‘800. Un patrimonio ritrovato per un percorso di rinascita” allestita nelle nuove sale di via Parisani, si arricchisce di un ulteriore dipinto. Infatti dopo il restauro è nuovamente visibile l’opera “Le tre Grazie” del pittore Giuseppe Lucatelli.
Un tempo al centro della sala consiliare, all’interno del palazzo comunale, posto al centro del soffitto, è una tempera realizzata da Giuseppe Lucatelli (1751-1828) e ritrae tre fanciulle che formano con i vestiti indossati, il tricolore italiano. Per l’occasione a fine agosto si terrà una Serata ‘800 con la collaborazione dell’associazione Tolentino ‘815 verranno proposte ambientazioni, balli e musica d’epoca e degustazioni.
La mostra è incentrata su due principi essenziali uno l’"amarcord" e l’altro è quello delle "novelties", ossia delle novità ed è congegnata, se pur in modo rigidamente scientifico, in una forma vezzosa e seducente con una palese rinuncia alla consueta severità accademica e racconta le vicende storiche, sociali ed artistiche della Città di Tolentino, attraverso due secoli molto importanti: il Settecento e l’Ottocento. Da Napoleone e la Pace di Tolentino alla Battaglia della Rancia del 1815, dal meccanismo dell’orologio della torre civica, al Lucatelli fino al Vaccaj .
Una notizia-bomba sepolta nella memoria per anni, poi rivelata ieri in un pomeriggio di tempesta alla Rotonda di Senigallia cantata da Fred Bongusto (anche se l'autore, Migliacci intendeva quella di Passignano sul Trasimeno). Al centro della notizia-bomba tra 'bombe d'acqua', vere, due stelle di primissima grandezza del calcio planetario. Maradona e Sacchi. "Il Pibe de oro mi voleva al Napoli di Ferlaino. Ma quando, per convincermi, Diego Armando mi disse che con lui sarei sempre partito 'con un gol di vantaggio', ho detto no: "E quando non potrai esserci tu in campo, perché magari infortunato...?'.
La rivelazione ha acceso subito tutti i riflettori di Rai, Mediaset e Sky al Premio 'Cesarini' (quello della fatidica zona) a Senigallia. La news e' servita a Sacchi in ogni caso ad introdurre gli 'analfabeti' alla sua filosofia: non servono i campionissimi a fare una squadra stellare come il suo Milan 'degli Immortali'.
'In che anno, la richiesta del Napoli' hanno chiesto ad una voce gli intervistatori presenti: Stefano Barigelli, dal 23 giugno direttore della Gazzetta dello Sport, Enrico Varriale vicedirettore di Raisport e i conduttori Simona Rolandi, Sandro Sabatini e Massimiliano Nebuloni. Tuttavia 'Arrigone' (come lo chiama il suo ex direttore sportivo Ariedo Braida, presente anche lui sul palco) non ha risposto al quesito: il mistero rivelato, resta per metà tutto da scoprire.
Poi Ariedo Braida, che ha lasciato da pochi mesi il Barcellona, alla domanda su Lionel Messi all'Inter, ha buttato acqua sul fuoco della seconda miccia accesa dal gotha del calcio scritto e parlar in Italia "No, non credo proprio che Messi lascerà mai Barcellona, dove è re. E tale si sente. Chi ama il calcio non po' non amare comunque Messi, il suo gioco armonioso, capace di cambiare una partita negli ultimi secondi. Sì come l'argentino di Senigallia, Renato Cesarini, cui è dedicato il premio". "Diventato famoso per la zona Cesarini anche se negli ultimi minuti lui ha segnato solo due volte" annota Sabatini, che è andato a spulciare gli archivi.
"A lui, alla sua zona capace di ribaltare la situazione in ogni caso ci affidiamo come università al centro del cratere sismico alla vigilia del quarto anniversario di questa enorme calamità che ha colpito il 24 agosto 2016 il Centro Italia" ha dichiarato in apertura, il prof. Claudio Pettinari, rettore di Unicam, main sponsor del Premio di cui è presidente onorario. "Facciamo squadra, ognuno nel suo ruolo, come ci insegna il grande allenatore Sacchi e il grande Milan oltre il suo stesso sogno, per vincere ogni fine mese scudetto e pure Coppa Campioni per gli ottomila iscritti che da tutto il Paese vengono a Camerino a studiare" ha aggiunto. E, intervenuto subito dopo, Stefano Belardinelli, presidente del Cus Camerino (mentre sullo schermo scorrevano le immagini degli impianti alle Calvie insieme alle imprese del Milan di un trentennio fa) ha invitato a mandare i 'ragazzi' a Camerino: studio e sport, al massimo livello e in molteplici discipline in entrambi i 'rami'. Mens sana in corpore sano. Il motto di Sacchi allenatore della squadra più forte di tutti i tempi, secondo l’Uefa: quella dell'89, quella che ieri Senigallia ha premiato anche nelle figure di Braida e Daniele Massari. Presente in sala pure il maceratese Roberto Patrassi, per 25 anni dirigente del Milan, a fianco del direttore sportivo e predecessore dell'immenso Franco Baresi nella direzione e del settore giovanile milanista. Che al rettore Pettinari e al sindaco di Senigallia, Mangialardi (candidato governatore delle Marche) ha suggerito un'iniziativa subito accolta. "Formare una squadra di buon livello in ambito provinciale con la concertazione di enti e società ed impianti comuni ottimizzando le provvidenze pubbliche. E dovrebbe essere il presidente della Provincia ad esserne il promotore, a costo zero!".
Ma tutta l'attenzione mediatica è tutta attorno ad Arrigo Sacchi. "Orribile la frase: l'importante e' vincere. No! Occorre come prescriveva Berlusconi: vincere, convincere e divertire. Tifo Juventus ma non apprezzo quel proclama che non appartiene comunque a Sarri, uno stratega grandissimo (testuale ndr) di cui sono estimatore: ho ancora negli occhi il suo splendido Empoli che diede a tutti, soprattutto agli squadroni, lezione di calcio moderno. Singolare inoltre che chi afferma che basta solo ed unicamente vincere, on abbia mai conquistato la Coppa piu preziosa...". "CR7, deve giocare per gli altri e la squadra". "Conte? Può talvolta esagerare, ma da' tanto al calcio di cui fa un gran bene".
Massaro: "Sacchi è il più grande insegnante di calcio in Italia. Gli devo molto, anche se mi disse la prima volta che in una sua squadra non avrei giocato mai. Poi mi mandò una stagione alla Roma dell'ing. Dino Viola (con Andrade e Renato Portaluppi stelle della squadra). Ci sarei voluto restare di più perché la città era bellissima, ma la lezione mi servì molto anche se Trigoria era un tantino diversa da Milanello".
Il Milan targato Sacchi: un mito insuperato. Barigelli: "Appena direttore alla Gazzetta, ho chiesto alla diffusione la top ten delle vendite nella storia del giornale. Con grande stupore ho appreso che al primo posto non c'era l'Italia mondiale a Berlino, ma il Milan di Arrigo vincitore in quell'annata magica della Coppa europea contro la Steaua di Bucarest (4-0)".
Poi tutti -ripetutamente Maurizio Mangialardi sindaco di Senigallia e candidato governatore- a chiedere autografi a Arrigo Sacchi, 're' a Senigallia (e non solo, come arcinoto).
Inizia domenica 2 agosto un ciclo di cinque passeggiate gratuite organizzate dal Comune di Valfornace in collaborazione con la Pro-Loco Pro-Pieve e con l’Associazione delle Guide del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Cinque eventi per scoprire il territorio, tutti programmati per il mese di agosto, attraverso i quali si scopriranno le meraviglie nascoste del comune ai piedi dei Monti Sibillini. Si parte la prima domenica di agosto con un percorso ad anello che toccherà il laghetto di Boccafornace ed alcune frazioni del territorio dell’ex Comune di Fiordimonte: Villanova, La Valle, Castello, Vico di sotto e Vico di Sopra, Petrignano e Marzoli per concludersi in Piazza Vittorio Veneto a Pievebovigliana, luogo di partenza della passeggiata. A metà strada è previsto l’incontro con Alvaro Caramanti, presidente del Consorzio Apistico provinciale di Macerata, che illustrerà il fantastico mondo delle api e le infinite proprietà del miele. Al termine della passeggiata sarà possibile fare una degustazione, facoltativa e a pagamento, di prodotti tipici presso l’Agriturismo “Il Poggio delle Armonie”.
Si replica il 9 agosto, con la scoperta della bellissima chiesa di San Giusto in San Maroto e delle bellissime frazioni del comune che appoggiano sul versante occidentale del monte Fiegni, al termine degustazione dei prodotti di fiume presso il Ristorante “Il Cardellino” a Roccamattea.
Il 14 agosto sarà la volta delle frazioni basse del territorio dell’ex Comune di Pievebovigliana, con un breve giro ad anello che si concluderà con la degustazione presso l’Agriturismo “Sapori di Campagna”. L’appuntamento successivo si terrà il 17 agosto e sarà l’occasione per scoprire il bellissimo castagneto di Monte San Savino, con degustazione presso l’Agriturismo “Roccamaia”, mentre l’ultimo appuntamento, previsto per il 29 agosto, terminerà presso il ristorante “Il Fagiano” di Fiordimonte, dopo aver toccato le frazioni più alte del Comune, Nemi e Taro.
Le escursioni saranno guidate da Michele Sensini, Guida del Parco e Accompagnatore di Media Montagna e, come detto, sono gratuite. Per le degustazioni invece è prevista una quota da versare direttamente al ristornate che le organizzerà. La prenotazione è sempre obbligatoria e va effettuata telefonicamente ai seguenti numeri: 338.1034996 oppure 388.8688049.
E’ Rai 2 il partner televisivo di Musicultura 2020. Il programma, con la conduzione di Enrico Ruggeri, andrà in onda in seconda serata sulla rete diretta da Ludovico Di Meo. Il collocamento in palinsesto cadrà a pochissimi giorni dalla conclusione della manifestazione marchigiana, le cui serate di spettacolo, aperte al pubblico, sono in programma il 28 e il 29 agosto all’Arena Sferisterio di Macerata. Novità importanti giungono anche sul fronte del cast. Confermata la partecipazione a Musicultura 2020 di Massimo Ranieri: l’artista partenopeo salirà sul palco nella serata di apertura del festival, venerdì 28 agosto.
“La capacità di Ranieri di esprimersi ad altissimi livelli in modo così sfaccettato e continuativo è stupefacente”- ha affermato il direttore artistico Ezio Nannipieri -“Sono passati un po’ di anni dalla sua ultima partecipazione a Musicultura, Massimo è un artista che non viene tanto per esserci, ci vuole un’idea, su questo siamo in piena sintonia. Ricordo un suo toccante omaggio, qui al nostro festival, a Charles Aznavour e dei superlativi, inediti duetti con Noa e con Teresa Salgueiro. Anche quest’anno abbiamo pensato a qualcosa di speciale che credo potrà sorprendere e coinvolgere il pubblico”.
Ad oggi, oltre a quella di Massimo Ranieri, sono confermate le presenze di Asaf Avidan, Tosca, Francesco Bianconi, Salvador Sobral, Antonio Rezza, Bruno Tognolini, BandaKadabra, GOB (Gruppo Ocarinistico Budriese), Lucilla Giagnoni. Protagonisti delle due serate di spettacolo saranno inoltre i giovani artisti vincitori del concorso Fabio Curto, Miele, Blindur, I Miei Migliori Complimenti, H.E.R., Senna, Hanami e La Zero.
Le telecamere di Rai 2 completano sul fronte televisivo il ricco quadro di partnership crossmediali, targate Rai. Accanto alla rete televisiva spiccano infatti la consolidata sinergia con Rai Radio1 e la collaborazione con Rai Isoradio, il canale h24 di Pubblica Utilità. La crossmedialità del binomio “Musicultura-Rai” si caratterizzerà anche per la spiccata propensione alla condivisione di azioni sia in ambito web, con le dirette streaming, sia sui social, con contenuti editoriali confezionati ad hoc.
I biglietti per assistere, nel rispetto delle prescrizioni vigenti a contenimento di Covid.19, alle serate di spettacolo di Musicultura 2020 sono in vendita sul circuito Vivaticket.
Linea Verde che anche nell’edizione estiva si conferma la trasmissione di maggior successo di Rai 1 torna a raccontare la meraviglia del paesaggio delle Marche a cavallo tra le province di Macerata e di Ancona. Lo fa domenica 2 Agosto come sempre su Rai 1 a partire dalle 12 e 20.
Stavolta l’autore di questa puntata Carlo Cambi si è lasciato ispirare dalla forza dell’acqua ed ha immaginato un viaggio lungo tre fiumi che hanno molto inciso sulla storia d’Italia: il Musone che vide la battaglia finale tra esercito Sabaudo ed esercito Papalino, l’Esino che nutre da sempre le terre dei piceni e il Sentino sulle cui sponde i Romani per la prima volta unificarono le terre italiche sotto il loro controllo. Ebbene oggi percorrere questi fiumi è l’occasione per riscoprire un paesaggio incantato. Con la regia di Giacomo Necci le telecamere di Rai 1 sono andate a indagare la storia, i prodotti, i monumenti, i valori di una terra meravigliosa attraverso le azioni e le abilità narrative dei due conduttori Angela Rafanelli e Marco Bianchi . La puntata è una specie di viaggio nello stupore a cominciare da quello di Marco che si sposta a bordo di un antico sidecar scovato in quell’unicum che è il museo del sidecar di Cingoli, proseguendo con le abilità di Angela che dimostra di essere un’ottima scalatrice.
Si parte da Sant’Urbano, dalla saggezza agricola dei benedettini, nei pressi di Apiro per andare a indagare l’antica fabbricazione della carta a Fabriano. Si va in vigna a Matelica a celebrare il Verdicchio che anche il New York Times ha riconosciuto come il miglior bianco d’Italia per poi scoprire tutti i segreti delle grotte di Frasassi. Ma segreti ne custodiscono anche le api incontrate sopra Fabriano e una leggenda ci porta a Pierosara a raccontare cibi di tradizione e misteri medievali mentre la natura trionfa nella Gola della Rossa a Serra dei Conti dove si va alla scoperta di un ambiente naturale incontaminato per infine godersi il relax del lago di Cingoli, dove l’acqua da spettacolo. Ma uno spettacolo è questa puntata di Linea Verde.
L’appuntamento è per domenica 2 agosto su Rai 1 a partire dalle 12 e 20: protagonista il fascino delle Marche.
È stata presentata questa mattina, in una conferenza stampa a Caldarola, l’edizione 2020 di TeatrOpera Festival.
“Alle radici dell’anima” il titolo di un calendario che quest’anno conta 8 serate che unisce altrettanti Comuni delle due vallate Maceratesi e che ha l’obiettivo di permettere ad ogni spettatore, in questo momento storico, di compiere un percorso che lo porti a ritrovare se stesso, a riconnettersi con la Natura che gli è Madre, a ricucire quei fili invisibili dell’anima.
Ancora una volta sono l’arte e la bellezza a risollevare i territori feriti dal sisma e fiaccati dal Covid. È per questo che, con tutte le norme da rispettare, non si è voluto rinunciare ad un appuntamento che è diventato caratteristico delle estati Maceratesi. Le prime cinque serate saranno in programma ad agosto e porteranno nelle piazze di Sant’Angelo in Pontano, Cessapalombo, Camporotondo, Penna San Giovanni e Caldarola, il “Salotto lirico sotto le stelle”; mentre i tre appuntamenti di settembre saranno ospitati nelle chiese di Monte San martino, Serrapetrona e Belforte del Chienti (Ente capofila del progetto) con “Suor Angelica era mia madre”.
Voce di tutti i Comuni che ospitano l’edizione 2020 del Festival è stato il consigliere con delega al Turismo e alla Cultura del Comune di Caldarola, Giovanni Ciarlantini: “Un evento che ci vede tutti riuniti - ha detto - per dare un segnale di ripartenza dal punto di vista culturale ed un bel messaggio al territorio e a chi ama lo spettacolo. Siamo convinti che abbiamo iniziato un percorso ottimale che ci possa vedere uniti nei futuri anni, in condizioni sempre migliori e con la speranza di essere supportati dalle autorità centrali, perché da soli siamo piccoli e possiamo ben poco”.
Ad illustrare lo spirito del Festival la direttrice artistica, Serenella Pasqualini insieme alla collaboratrice artistica Luisa Sanità: “Per noi solo collaborare con questi 8 Comuni è già bellissimo. Lo vediamo come un inizio di qualcosa che dovrebbe continuare, con l’obiettivo di avere una struttura che possa essere sempre più presente nel territorio. Anche in questo momento di fermo mi sembra una cosa meravigliosa poter dare il via al nostro Festival.
Cinque comuni ospiteranno nelle piazze il “Salotto lirico sotto le stelle” con cinque professionisti di fama internazionale e il coinvolgimento di un coro. Sarà la musica la vera protagonista perché ci sono delle restrizioni per il contesto che di solito si era abituati a vedere.
Poi le tre serate dedicate a “Suor Angelica era mia madre” una rilettura che ci permette di inserire il teatro all’interno dell’opera e renderla fruibile anche ai meno appassionati. Viste le restrizioni le tre serate dello spettacolo si articoleranno in due turni con due cast diversi: uno alle 18 e l’altro alle 21.15”.
A dimostrare la ferma volontà di ricominciare con un Festival di successo il presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti: “Siamo sulla strada giusta affinché la musica sia protagonista in un territorio eccellente come il nostro. Come Unione Montana saremo al fianco dell’iniziativa e ci auguriamo che da questa esperienza si consolidi l’opportunità di programmare appuntamenti futuri. Questa è la strada giusta per far sì che le amministrazioni impieghino le giuste forze per la promozione del territorio, sempre con un occhio di riguardo alle eccellenze enogastronomiche presenti anche oggi con Valentino Lampa rappresentante del marchio Coroncinus”.
Ha ribadito l’importanza della sinergia l’assessore regionale Angelo Sciapichetti: “Lo scorso anno ho potuto toccare con mano la validità dell’organizzazione e del Festival. I sindaci hanno dato dimostrazione di saper fare squadra. Soprattutto per la fase che stiamo attraversando, relativa alla ricostruzione, se non riconosciamo la capacità di fare squadra aldilà delle passioni e del credo politico, non potremo mai ripartire. È una storia che dobbiamo portare avanti insieme, da soli non si esce da questa situazione. Da maceratese credo che un format come questo sia propedeutico all’attività dello Sferisterio perché in questo modo viene trasmessa la cultura del bel canto”.
In anteprima nazionale domani, venerdì 31 luglio, a Recanati presso il Cortile di Palazzo Venieri (ore 21) la proiezione della videopoesia commissionata dal Comune di Recanati, “L’Infinito” .
L’animazione è firmata da Simone Massi, uno dei più grandi registi di cinema d’animazione del mondo, mentre la voce recitante è di Neri Marcorè, la colonna sonora di Stefano Sasso, le riprese di Julia Gromskaya e la post-produzione di Lola Capote.
Un minuto e mezzo in cui si intrecciano storie e presenze, persone e animali, vissuti e istinti raccontati dalla matita in movimento di Massi.
La videopoesia “L’Infinito” sarà l’unica opera italiana a rappresentare il nostro paese al 18° Festival Internazionale di Animazione di Hiroshima, in programma dal 20 al 24 agosto in Giappone, uno dei festival di animazione più importanti al mondo, a cadenza biennale: "L’infinito" fa parte delle 59 opere selezionate su un totale di 2.339 animazioni inviate al festival.
"Poesia, immaginazione, fantasia: questi i fili senza tempo che Simone Massi ha saputo legare alla celebre poesia "L'infinito" di Giacomo Leopardi nel suo cortometraggio, unica opera italiana ad essere stata selezionata nel principale Festival internazionale di animazione – ha detto l’Assessora alle Culture del comune di Recanati, Rita Soccio – un bellissimo modo per diffondere il messaggio di Leopardi come strumento etico di forza e di passione per unire popoli e nazioni, soprattutto in questo difficile momento dove la social catena diventa cura per i mali di questa epoca".
Simone Massi è originario di Pergola (PU), ha studiato Cinema di Animazione alla Scuola d’Arte di Urbino. È animatore, regista e illustratore, e già vincitore di un David di Donatello 2012 per il miglior cortometraggio e di due Nastri d'argento nel 2014 e 2015.
Ha all'attivo oltre 200 premi vinti nei principali festival nazionali e stranieri ed è ritenuto uno dei più grandi animatori a livello internazionale.
"Nel momento in cui mi è stato commissionato il lavoro sono stato contentissimo, emozionato dall’idea che il festival La Punta della Lingua e il comune di Recanati abbiano pensato a me per dare una forma a “L’infinito di Leopardi” - ha detto il regista e autore Simone Massi -. Subito dopo sono cominciati i problemi, per la statura dell’autore e più in generale per la consapevolezza che la poesia non ha bisogno di immagini. Così ho cercato di staccarmi dal testo e raccontare una piccola storia dentro la storia, lasciando fluire i turbamenti e le visioni che il testo evoca ancora oggi, a distanza di duecento anni".
Per i suoi lavori, Massi non si serve dell'uso del computer ma fa tutto a mano "su carta, come un secolo fa... attraverso l'uso di matite, carboncini, gessetti, pastelli, grafite e china". Ha inoltre messo a punto una tecnica "fatta di pastelli a olio stesi su carta e poi graffiati con punte secche e altri strumenti incisori”.
Venerdì 31 luglio, al chiostro di Sant’Agostino di Civitanova Alta, alle ore 21,30, si svolgerà la presentazione del libro di poesie di Sergio Carlacchiani dal titolo: “Indiscrezioni dal fortilizio”, curato dalla casa editrice indipendente RPlibri. L’evento è patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cvitanova.
Sarà un’occasione unica, dopo quarant’anni dalla sua prima pubblicazione con la casa editrice Gabrieli di Roma, di apprezzare la rinnovata scrittura di un’artista a tutto tondo. Oltre ad ascoltare la sua voce dal vivo recitare i suoi componimenti, si potranno ascoltare le sensibili e “care” recensioni di quattro eccellenti professori e infine anche contributi video. Alla serata, interverranno anche illustri relatori quali il professor Franco Di Carlo, la professoressa Filomena Ciavarella, il professor Guido Garufi e il professor Umberto Piersanti.
“Carlacchiani – scrive Piersanti - è un poeta che nella poesia vede la totalità dell’esistere, infatti è un poeta che recita ma dove la figura dell’attore e del poeta sono completamente compenetrate… c’è un modo di afferrare la realtà con tutto se stesso, con tutte le possibilità che vengono date dall’arte e dalla tecnica”.
Per Nicola Vacca "Non ha mediazioni la poesia di Sergio Carlacchiani, che in un dire ininterrotto dal fortilizio delle sue parole scaglia sulla pagina versi come dardi per raccontarsi e raccontare l’essenza della vita attraverso un bagaglio di esperienza umana e attoriale”.
Ingresso libero
Sergio Carlacchiani (pseudonimi: Karl Esse - Sergio Pitti) è performer, attore, doppiatore, poeta e pittore. Nato a Macerata nel 1959, è direttore artistico di varie rassegne teatrali tra cui ricordiamo: Poeti e Poesie da Decl/Amare; CivitanovaPoesia Festival Internazionale di Live Poetry; Poesia inVita, Festival di Poesia Declamata e VITAVITA - Rassegna Internazionale di Arte Vivente. Si è occupato di poesia lineare, visiva, concreta, sonora e di mail art. Ha pubblicato nel 1979, “Poesie”, per la Collana Poeti D’oggi, Gabrielli Editore, Roma; nel 1983, “Quadri di Parole”, a cura dell’Associazione per le Ricerche sulla Scrittura, Grafiche Cardarelli & Casarola Editore, Monte San Giusto, Macerata; nel 1987, con lo stesso Editore, ha pubblicato Quadri di parole 2. Si è formato come attore, presso la scuola del Minimo Teatro di Macerata.
La prenotazione è effettuabile online cliccando sul bottone “Prenota” presente alla seguente pagina e compilando i campi richiesti:
http://turismo.comune.civitanova.mc.it/eventi-cms/presentazione-libro-indiscrezioni-dal-fortilizio-s-carlacchiani-venerdi-31-luglio/
Nel caso di difficoltà nella prenotazione o per informazioni e chiarimenti è possibile contattare i numeri 0733.822213 e 0733.822258 (in orario di apertura uffici)
Buone notizie da Macerata Musei. A partire da domani, martedì 28 luglio, a Macerata riapre il Museo di Storia Naturale con le sue preziose collezioni scientifiche.
I musei di Macerata sono stati tra i primi a riaprire dopo il lockdown e sono aperti al pubblico dal 30 maggio nel rispetto della normativa sulla sicurezza anticontagio. Mancava all’appello ancora il Museo di Storia Naturale che, per la particolare conformazione e organizzazione, ha richiesto una diversa modalità operativa. Finalmente sarà possibile visitare il museo gratuitamente e su prenotazione nel rispetto delle norme anticontagio.
Il Museo di Storia Naturale ha origine grazie al prezioso lavoro di collezionismo e cura fatto da Romano Dezi e Rita Ramazzotti, patrimonio donato nel 2017 al Comune di Macerata e ospitato provvisoriamente presso lo storico Palazzo Rossini Lucangeli in via Santa Maria della Porta.
L’Amministrazione comunale ha avviato il cantiere per il restauro dell’edificio del 1888 presso i Giardini Diaz per il trasferimento del museo e un nuovo allestimento delle collezioni con nuovi approcci museali, didattica interattiva e attenzione ai temi della biodiversità dell’ecosistema.
Nel rispetto delle misure obbligatorie di contenimento del Covid-19, la visita al Museo di Storia Naturale sarà a ingresso gratuito e contingentata.
“Verde Rubino”, ecco il titolo dell’opera scritta da Francesco Bernabucci e Francesca Marsili frutto di un attenta analisi e traduzione di documenti della Massoneria pre-rivoluzionaria, relativi per l’appunto al periodo che va dal 1400 al 1700.
Il libro, oltre a far riscoprire un antico messaggio spirituale, riesce ad offrire uno spaccato originale della Massoneria nella sua fase sostanziale prima ancora che divenisse organizzata e strutturata.
Un percorso autentico che descrive come la massoneria sia stata sintesi e modello di un percorso inclusivo dove anche la presenza femminile, diversamente dalla massoneria moderna era elemento sostanziale della Via iniziatica.
“Questa opera è la nuova traduzione di 12 manoscritti che vanno dal 1400 al 1700 della Massoneria pre-rivoluzionaria – ci ha spiegato, uno dei due autori, Francesco Bernabucci - è un argomento oggettivamente di nicchia e il percorso che mi ha portato a scrivere di ciò è partito dal 2012 quando il Sommo Sacerdote del Rito di York mi ha incaricato di ritradurre ed aggiornare i rituali dei gradi del rito di York che vanno dal 4° al 12°”
“La finalità era quella di compiere un’operazione che andasse un po' oltre alla semplice traduzione letterale – sottolinea - sono rituali in uso in tutta Italia e quindi per fare un lavoro ancora più mirato mi sono messo a studiare tutto quello che riportava a quel meccanismo. Per comprendere a pieno il portato letterale dei nove rituali, scritti in un inglese strano e un po' risalente ho iniziato dallo studio di tutti i documenti che avevo in mano, svolgendo quindi dei lavori paralleli”.
E’ stato questo il prologo di un percorso che lo ha portato a collaborare con l’altra autrice del libri ovvero Francesca Marsili: “Dopo aver pubblicato le traduzioni dei rituali ho iniziato a dividerli, all’inizio per gioco, in dei librettini di 20 pagine da regalare ad amici e conoscenti – racconta - tramite questa iniziativa ho così incontrato quella che è la coautrice di ‘Verde Rubino’ Francesca Marsili che mi ha fatto rendere conto della portata culturale del lavoro che avevo compiuto”.
Da questo incontro è partita così la composizione dell’opera: “Lei è riuscita a spiegarmi chiaramente cosa aveva intravisto in questi 12 manoscritti – afferma Bernabucci - dalla sua analisi è emerso che questa Massoneria pre-rivoluzionaria aveva un’impronta fortemente teistica a differenza di quella attuale e che i manoscritti comunicavano un messaggio spirituale ben preciso”.
“Raffrontando questi documenti abbiamo constatato che quasi tutti erano strutturati in maniera simile: un prima parte dedicata alla storia della Massoneria riferita a prima del 1700, la seconda trattava i doveri dei Massoni ed infine l’ultima incentrata sulle arti liberali – da tale analisi è così partita la domanda che ha generato tutto il lavoro delle quattro mani che hanno poi generato il libro - Avevamo scoperto che erano il frutto di ciò che si leggeva ai nuovi ammessi alle corporazioni muratorie perciò la domanda che si è fatta Marsili è stata: ‘Oltre alla storia dell’istituzione e ai doveri che dovrà rispettare, per quale motivo debbo insegnare ad un giovane che si avvicina alla comunità dei muratori un qualcosa che è estremamente vicino ad un approccio filosofico alla vita come le arti liberali?’ ".
Un punto di vista nuovo ma che cambia tutto: “I muratori, anche nel periodo in cui non si poteva parlare di Massoneria, perseguivano la prospettiva di formare i nuovi adepti non solo sotto l’aspetto tecnico ma anche dal punto di vista filosofico ed artistico – afferma l’autore di ‘Verde Rubino’ - Quindi la distinzione che si fa oggi tra muratori operativi e speculativi anche allora non esisteva in quanto ai giovani veniva fornita una formazione culturale a tutto tondo".
Una concetto che è emerso dopo un’attività di ricerca delle fonti mirata e paziente su un argomento come la Massoneria che agli occhi dei più risulta un mondo quasi “inaccessibile” ma che nella realtà dei fatti svela tutt’altro volto: “Durante i nostri studi inoltre abbiamo avuto il supporto del Gran Bibliotecario di Scozia Robert Cooper che ci ha fornito delle foto di manoscritti e documenti originali permettendoci di verificare la correttezza di tutte le traduzioni che sono state scritte fino ad oggi – chiosa – il tutto scambiandoci dei semplici messaggi su Facebook e tali informazioni ci hanno fatto prendere coscienza che alcune trascrizioni, risalenti anche dagli anni ’30, erano in parte errate".
Il viaggio scritto sulle pagine di ‘Verde Rubino’ ha inoltre condotto ad un'altra meta fondamentale :“Tutto quello che avevamo portato alla luce si basava sull’equilibrio tra due principi ovvero quello maschile e femminile e che l’intero universo manifestato è frutto di una equilibrata interazione tra questi due fattori – spiega Francesco Bernabucci – il punto importante da comprendere è che esiste un’equivalenza di dignità tra i due principi e diventa fondamentale l’interazione tra essi perché ad ogni interazione terrena corrisponde ad una ierogamia superiore – precisa - la Massoneria sacra altro non sarebbe che la rappresentazione di tutto ciò così come l’apertura dei lavori muratori che simboleggiano appunto la congiunzione tra il principio maschile e femminile che a loro volta rappresentano la ierogamia che ha manifestato il cosmo”.
Una conclusione che rivoluziona e allo stesso tempo illumina il valore della presenza femminile in relazione alla Via Iniziatica: “Forse questa opera può non stare troppo simpatica alla compagine più tradizionalista della Massoneria ma, vendite alla mano, sta riscuotendo un successo significativo – Bernabucci svela però anche qualche aspetto più ‘leggero’ dell’opera - nel libro c’è anche un po' di Macerata in quanto raccontiamo delle nostre sessioni di studio svolte nei locali del centro ma ogni pagina raccontiamo tutto il processo che è stato lento ma costate di quando io e Francesca Marsili abbiamo preso coscienza di quello che avevamo tra le mani – e conclude- abbiamo così creato un libro più digeribile per un grande pubblico piuttosto che per i Massoni odierni”.
“Il Cagliari degli eroi – Il riscatto di una Nazione: dal tricolore alla Partita del Secolo”, libro scritto dai giornalisti Giovanni Giacchi e Maurizio Verdenelli, con prefazione di Enrico Gaviano, pubblicato da Bookness in questo luglio.
Di seguito ne riportiamo la recensione fatta dal regista Maurizio Boldrini, del Minimo Teatro:
"Ho comprato e letto immediatamente il libro almeno per un paio di motivi, il primo perché sono come tanti un appassionato di quel Cagliari tanto da costruirci uno spettacolo teatrale con il Minimo Teatro che gli autori mi fanno l’onore di citare proprio a conclusione del libro, non sono nuovo al teatro-sport: altri due spettacoli, uno su Mariolino Corso ed uno su Manuel Fuente. Il secondo motivo è che porta la firma di Maurizio Verdenelli.
Una parentesi proprio su Verdenelli, o se preferite sulla provincia che, grazie a persone come lui, talvolta diventa capitale imbattibile. Macerata, Cagliari, che cambia!? Sui film si diceva per irridere qualcuno: ma che vieni da Macerata? O i caporali dicevano ai soldatini un po’ insubordinati: “guarda che ti faccio sbattere in Sardegna!” Sì, ’hanno detto ma fine al 1970 l’anno in cui il Cagliari rese reale l’impossibile, non si trattò solo di uno scudetto ma com’è scritto nel sottotitolo del libro si trattò di “riscatto”, una squadra di calcio fece cambiare la visione della Sardegna con un manipolo di eroi garibaldini.
Pardon Verdenelli, volevo trattare di te e della gloriosa generazione di giornalisti maceratesi, il primo che ho incontrato fu Ugo Bellesi, grande direttore del Carlino, persona calma e colta, gli portavo i comunicati per il mio sconosciuto Minimo Teatro (era il 1982) dentro una busta con allegata una fotografia (altri tempi, fatti di carta e relazioni), lui apriva la busta e con un cenno della testa diceva sì.
Verdenelli era ed è un’altra “cosa”, estroverso, spietato, se volevi sapere proprio quello che era successo in quella faccenda maceratese dovevi passare per la lettura di Verdenelli perché lui ne sapeva sempre una in più del diavolo, anzi due, una ne scriveva, una se la teneva.
Ricca tradizione giornalistica quella maceratese fino ai più giovani Luca Patrassi e al mio amico Giuseppe Porzi e certo faccio torto ad altri che non cito, e per dispetto non cito i fotoreporter, chi non è maceratese se li vada a cercare perché sono loro che appartengono alla leggenda maceratese o cagliaritana (che cambia?).
Ehi! Ricordatevi che è un valente maceratese, Claudio Orazi, che ha diretto l’ente lirico di Cagliari prima di passare al Carlo Felice di Genova, ha iniziato con l’Arena di Macerata, poi è passato a quella di Verona, perché a Macerata dovevano imbucare qualche nordista. Oddio! Dovrei parlare del libro!
Va bene cito solo due piccoli esempi, le sue 133 pagine sono una miniera troppo ricca per far affiorare in questo contesto la poesia in essa contenuta. E allora scelgo Comunardo Niccolai, passato alla storia come il re degli autogol, ma gli autori del libro, non cadono nel tranello del risaputo, ben sanno che senza Niccolai stopper di altissimo livello quello scudetto non si sarebbe vinto.
Sì era di altissimo livello anche negli autogol, sembravano non essere incidenti ma intrusioni in campo degli dei. Il più divino dei suoi autogol ovviamente nella partita decisiva per lo scudetto, quella con la Juve. Su un cross dello juventino Furino (come fosse arrivato a fare un cross anche questo non si capisce, visto che lui era un mastino da difesa e un po’ da spinta) si vede Comunardo Niccolai svettare in volo, surclassare tutti, compagni e avversari e “insaccare” nella propria porta.
Pare che per difendersi dagli improperi di un esterrefatto Albertosi e dei suoi compagni abbia pronunciato le seguenti parole: “Era un cross troppo bello per non mandarlo dentro”, ma come al solito sopra a tutti svettava il filosofo Manlio Scopigno che imperterrito disse: “Bel gol, peccato che giochino nella stessa squadra”.
E poi desidero citare Albertosi, gli autori anche in questo caso la dicono quasi chiara: “Se non fosse stato per qualche incidente di percorso, è stato il più grande di tutti”. Mi permetto di rettificare: Albertosi è stato il più grande di tutti (dopo Lev Jaschin, s’intende, ma questi giocava su Marte).
Ecco perché: Albertosi è l’unico portiere che io ricordi talmente eccellente da potersi permettere al tempo stesso di recitare anche il ruolo del portiere, insomma faceva due cose in una: era e rappresentava, ha semplicemente pagato qualche rappresentazione, ma chi come me desiderava il teatro imprevedibile desiderava Albertosi, non l’algido Zoff, quello parava e basta.
Mi si è finita la pagina e questo non va bene per la sintesi giornalistica e allora: comprate il libro perché è semplicemente e veramente un libro, di quelli che è sempre più raro trovare nelle librerie. Infine segnalo un difetto del libro, se no che recensione è, costa 15 euro, il fatto è che non sono troppi, la valuta non è mai troppa quando è superata dal valore, il fatto è che questi 15 euro ti durano poco perché il libro si legge tutto d’un fiato e come capita quando leggi una bella poesia o vedi un bel film dici: mannaggia è già finito!"
In foto: Albertosi con Paolo Marinozzi (Museo dello Sport Illustrato)
Una miniguida per scoprire otto luoghi simbolo della città degli Smeducci. Curata dal professor Egidio Pacella la pubblicazione, dal titolo “Percorso urbano delle fonti di San Severino Marche”, è stata presentata nella sala Aleandri del teatro Feronia dallo stesso autore.
Per il suo lavoro Pacella si è avvalso della collaborazione di Donella Bellabarba, Piera Angeloni, Paolo Gobbi, Marisa Ventura e Piergiorgio Della Mora.
Presenti all’incontro anche il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, l’assessore comunale alla Cultura, Vanna Bianconi, la presidente della Pro Loco, Paola Miliani.
Dalla fonte della Misericordia, in piazza del Popolo, alla fonte dell’Isola attraverso un percorso che prosegue per via della Pitturetta, via Santa Barbara per arrivare a Castello e da qui ridiscendere fino alla fonte delle Sette Cannelle, luogo sicuramente tra i più scenografici di quelli presenti nel mini tour.
Otto tappe che arrivano fino a via San Pacificio Divini, San Lorenzo e via Salimbeni, dove si trova la fonte del Leone.
L’itinerario ripasserà poi da piazza Del Popolo, il cui ovale fa da scenario allo zampillio delle due fontane, fino ad arrivare al borgo Fontenuova.
L’acqua, in particolare quella portata a valle dal fiume Potenza, e le fonti sono da sempre la clessidra dello scorrere del tempo in città. Hanno segnato lo sviluppo economico ma anche la vita di tantissimi settempedani. Luoghi di ritrovo e di socializzazione, oggi le fonti conservano intatto un grandissimo fascino.
“Grazie all’acqua nel XIII San Severino Marche – ha ricordato Donella Bellabarba insieme all’autore della pubblicazione, Egidio Pacella – divenne un importante centro di produzione della lana e della seta ma anche luogo dove esistevano numerose concerie e cartiere. Queste ultime furono le prime ad essere istituite in Italia, dopo quelle di Fabriano”.
Tra le testimonianze di questo antico quanto glorioso passato anche Borgo Conce, esempio d’archeologia industriale unico nelle Marche e in Italia.
Ad agosto Egidio Pacella riproporrà i contenuti della sua miniguida con una visita guidata ai luoghi dai quali ha tratto ispirazione. La brochure contiene anche una pianta della città.
La pubblicazione, col patrocinio di Comune e Pro Loco, è stata possibile anche grazie ai contributi della ditta Piancatelli strutture metalliche e della società di trasporti Contram.
Recanati mette a sistema gli operatori turistici della città e presenta un nuovo portale web per promuovere le numerose ricchezze culturali, paesaggistiche e agroalimentari del territorio. Si chiama: myrecanati.it, una piattaforma pensata per dare al visitatore la possibilità di prenotare visite e acquistare servizi con un semplice click.
Il portale è stato presentato oggi a Recanati al museo di Villa Colloredo Mels alla presenza del sindaco Antonio Bravi, dell’Assessora al Turismo Rita Soccio e della Presidente degli Operatori turistici di Recanati Adriana Pierini.
“Abbiamo accolto con vero piacere questo progetto che mette in relazione operativa il pubblico con le numerose strutture culturali, turistiche e ricettive della nostra città - ha dichiarato il Sindaco di Recanati Antonio Bravi - Recanati si offre oggi come veicolo internazionale di promozione del turismo, in tutte le sue declinazioni: culturale, paesaggistico, enogastronomico, produttivo e musicale. Il nuovo portale turistico myrecanati.it, realizzato dalla Società Sistema Museo, mette in campo tutte le nostre eccellenze. È in grado di garantire un turismo di alta qualità e disegna un percorso di viaggio che diventa vera esperienza, possibile durante tutto l'anno”.
Accedendo al portale sarà possibile scegliere tra numerose tipologie di prodotti e servizi, dai più semplici e standardizzati fino ad arrivare alla costruzione di proposte personalizzate: biglietto d’ingresso al circuito museale cittadino scegliendo la fascia oraria preferita, visite guidate secondo il calendario degli eventi in programma, attività esperienziali - come la visita teatralizzata "Infinito Experience" oppure una passeggiata a cavallo o in e-bike.
"Sono estremamente soddisfatta per la realizzazione di questo progetto. - ha dichiarato l'Asessora alle Culture e al Turismo Rita Soccio - Per la prima volta siamo riusciti a mettere insieme tutti gli operatori culturali e turistici della città. L'idea del portale è nata da un’esigenza di offrire un’accoglienza sempre più efficace e una semplificazione delle prenotazioni ai tanti turisti che nelle ultime settimane hanno invaso la nostra città. Nella realizzazione del nuovo portale turistico abbiamo messo insieme qualità, innovazione e coraggio. Soprattutto in un momento complesso come questo per il turismo e la cultura, la ricerca online dei servizi e la programmazione è in costante crescita e si sta dimostrando sempre più necessaria in un'ottica futura. Questo progetto rilancia il lavoro già svolto in questi anni per la valorizzazione dell’offerta culturale di Recanati come “Città dell’Infinito”. L’infinito ha per Recanati un valore identitario e funge da catalizzatore dei contenuti che popolano l’immaginario collettivo intorno alla nostra città”.
Il portale myrecanati.it inoltre, grazie alla collaborazione con numerose attività ristorative del territorio, consente la prenotazione diretta in uno dei ristoranti di Recanati.
La piattaforma risponde alle più innovative esigenze informatiche del visitatore, con una funzionalità semplice, una rapida navigabilità da tutti i device, testi ed immagini evocativi.
Dopo quasi cinque mesi di certosino lavoro i tre antifonali del 1500 e 1600 sono tornati nella Pinacoteca Comunale di Potenza Picena.
Il restauratore di Urbino Gabriele Dondi della “Legatoria artistica e restauro del libro” li aveva prelevati lo scorso mese di febbraio per iniziare il lavoro di recupero su approvazione della Soprintendenza Archivistica di Ancona. Il restauro dei 3 antifonali rientra nel progetto Art Bonus del Comune di Potenza Picena ed i mecenati che hanno finanziato l’intervento sono Roberto Domenichini e la Fondazione “Anton Mario Filippetti” di Potenza Picena. I lavori di restauro sono stati seguiti seguiti per il Comune dall’economo Simona Ciasca, responsabile del patrimonio artistico e storico dell’Ente.
Camerino insieme a Venezia e New York. In un’estate indubbiamente diversa e condizionata dal Covid-19, la città ducale è stata affiancata in termini di arte e ripartenza a due metropoli in grado di distinguersi per bellezza e patrimonio artistico.
La rivista “Il giornale dell’arte” guru in materia a livello internazionale ha citato Camerino scegliendola quale meta di ripartenza dopo l’emergenza sanitaria grazie al recupero dell’opera del Bernini esposta all’edificio Venanzina Pennesi, realizzata dall’artista nel 1643, commissionata dalla municipalità di Camerino e conservata fino al 2016 a Palazzo Bongiovanni, ex sede del Comune. Una ripartenza doppia per la città ducale che attraverso l’arte diventa esempio di rinascita. Oltre al genio barocco sono, infatti, esposte altre opere salvate dal sisma: di Valentin de Boulogne, del Tiepolo nonchè l’opera del Dosso Dossi, Giulia Da Varano, riportata “a casa” dal nucleo speciale di Genova, lo scorso novembre, a distanza di 38 anni dal furto.
“Un tassello importante per il graduale recupero del patrimonio artistico cittadino” cita testualmente la rivista, mostrando Camerino come luogo dal quale far partire la rinascita attraverso l’arte, dopo la doppia emergenza vissuta con Covid e sisma del 2016. Venezia, luogo incantevole che sull’arte ha costruito la sua grandezza, New York la città che non dorme mai, in cui poter visitare ogni tipo di museo e Camerino luogo in cui la bellezza ritrovata del patrimonio artistico costituisce anche un modo per riscoprire la propria natura di città d’arte.
Veronica, la ragazza di 29 anni con la sindrome di Down di Trapani che ha recitato L'infinito di Leopardi spopolando sul web con oltre 5 milioni di visualizzazioni è riuscita a coronare il suo sogno ed è in questi giorni in visita a Recanati nei luoghi cari al Poeta. Ospite del Centro Nazionale Studi Leopardiani, Veronica è stata omaggiata con pubblicazioni di pregio e altri regali dal Presidente Fabio Corvatta, dall’Assessore alle Culture del Comune di Recanati Rita Soccio, dalla contessa Olimpia Leopardi e dal Fai.
Nel periodo di lockdown del Covid-19, Veronica ha aderito alla campagna promozionale #ilsolerisorgesempre scegliendo di recitare proprio i versi del Poeta recanatese, le poesie "Il passero solitario" e "L’Infinito": una performance che è diventata subito virale raggiungendo oltre 5 milioni di visualizzazioni su Facebook, oltre 16mila condivisioni, 28mila commenti in pochi giorni e quasi 200mila like.
Durante la visita al Centro Studi Leopardiani Veronica ha recitato “L’infinito” “Il passero solitario” e a sorpresa anche “Il sabato del villaggio” in una performance teatrale di alto livello artistico.
“Sono rimasto molto colpito dall’interpretazione delle poesie di Veronica - ha dichiarato Fabio Corvatta Presidente del Centro Nazionale Studi Leopardiani - ci ha regalato una performance di altro livello artistico che rimarrà negli archivi del Centro Studi insieme a quelle dei grandi attori che negli anni si sono esibiti. Veronica ha dimostrato di essere una luce e un forte segnale di speranza durante il difficile periodo del Covid -19 , la sua carica di energia positiva e la sua sensibilità nei momenti di solitudine e di sofferenza ha accarezzato il cuore di moltissime persone con i video diffusi nei social. Era per noi importante poterla omaggiare a Recanati”.
Accompagnata dall’Assessore alla Cultura Rita Soccio, Veronica ha visitato anche i tesori del Lotto custoditi a Villa Colleredo Mels e a Casa Leopardi il nuovo itinerario Ove abitai fanciullo, gli appartamenti privati di Giacomo Leopardi.
Ospite del Centro Studi nella cooperativa “Terra e Vita”, un celebre esempio di inserimento lavorativo dedicato a persone disabili, fondata dallo stesso Corvatta trentatré anni fa, Veronica e la sua famiglia continuerà la sua vacanza con delle escursioni tra le meraviglie della nostra regione.
Don Giuseppe Branchesi ricordato in Sardegna. Sabato scorso ad Arborea (Oristano) dove il parroco treiese, deceduto il 19 aprile per coronavirus, si e' tenuta una partecipata cerimonia di commemorazione. Nel corso della quale e' stato presentato 'Grazie Fratello' (editore MarcoIlari) il libro dedicato al popolare don Peppe curato dal giornalista e scrittore Maurizio Verdenelli che da Perugia si è messo in contatto in diretta telefonica con Arborea.
L'iniziativa e stata fortemente voluta dal presidente Paolo Sanneris e da tutti i componenti della Pro loco di Arborea con pieno appoggio dell'amministrazione comunale. La sindaca Manuela Pintus, commossa, nel suo intervento ha espresso profonda ammirazione e apprezzamento, nei confronti di questo sacerdote, pur avendolo conosciuto in tempi recenti. Ha anche detto che appena le sarà possibile verrà a far visita alla tomba di Don Giuseppe indipendentemente dal suo ruolo istituzionale.Sono stati letti alcune testimonianze presenti nel libro, da parte di due componenti del centro di lettura di Arborea.
Era presente anche l'Associazione dei Bersaglieri in divisa, che ha conosciuto Don Giuseppe in una delle tantissime manifestazioni organizzate dalla Pro loco in quanto era molto popolare come fondatore dell'associazione dei Polentari.
Le note struggenti della tromba ad eseguire 'Il Silenzio" hanno creato un' atmosfera intensa e suggestiva.
Tra i presenti si sono vissute fortissime emozioni fatte di nostalgie, ricordi aneddoti. Successivamente è stata celebrata una messa in suffragio dell'indimenticabile don Peppe.
Ieri sera sul palcoscenico dell'Arena Gigli, all'improvviso il protagonista che non t'aspetti: Luciano Carletti, l'organetto ormai più famoso delle Marche. Il docente passotreiese di Matematica che dopo il pensionamento ha abbracciato la carriera musicale, chiamato a sorpresa sul proscenio dal bravo presentatore Riccardo Minnucci, ha incantato il pubblico portorecanatese sulle note di Cicirinella, la Marchigiana immortale del nostro Folklore. "Non avevo naturalmente preparato nulla, ma ho subito pensato ad una significativa dedica musicale per la star della serata" ha detto il prof. Carletti. E non poteva esserci, ieri sera dopo la napoletana di Spoleto Serena Autieri, migliore presenza femminile alla rassegna VediamocineMarche (inaugurata domenica dai fratelli bolognesi Pupi ed Antonio Avati) che Rebecca Liberati da Montegiorgio. Strepitosa interprete di "Non voglio mica la luna" del regista ascoltano Andrea Giancarli.
Un film, in realtà una serie di episodi legati da un'unica trama intorno ad un matrimonio reso difficile dal fantasma della nonna di lei, girato interamente nelle province di Ascoli Piceno (in primo piano oltre al capoluogo la splendida Offida) e Fermo con cerimonia nuziale sotto l'antica quercia di Acquaviva Picena. Un film dove le Marche (Sud) sono al centro come in 'Il cuore grande delle ragazze' di Pupi Avati presentato la prima volta a Macerata all'Accademia di Belle Arti. Proprio da questa Accademia 'esce il regista che abilmente ha saputo 'muovere' tra balze, pianure e centri storici una troupe di cento persone, tra cui lo stesso Carletti nel suo stesso ruolo (A tutto tondo) di organettista. "Un percorso difficile" dice Giancarlo presentando il film che é bilingue: marchigiano e inglese (sottotitolato). Dalla Gran Bretagna viene infatti lo sposo (Federico Calistri) che si destreggia in un inglese falsamente maccheronico, e naturalmente la sua famiglia. Dove emerge la figura del padre, efficacemente disegnata dal maceratese Giorgio Biagioli, insegnante di Lingua inglese. Tra gli altri interpreti, nei panni del paziente titolare di un negozio di abiti da sposa, l'ospite di questa sera: il fermano Piero Massimo Meschini. Sullo schermo, il film: 'Tempo instabile con probabili schiarite'.
Ieri sera, la 'rinnovata' Arena dove nei mesi di agosto del 1927 e 1929 Beniamino Gigli tenne memorabili concerti, la rassegna cinematografica declinata in marchigiano ha tenuto fede al suo sottotitolo 'sotto le stelle con le stelle'. Rebecca Liberati é apparsa come una stella sul red carpet di una notte da Oscar, con abito nero mozzafiato. E da autentica bellezza fermana, l'attrice (emergente) ha tenuto a precisare: "Lavoro soprattutto a Roma, ma vorrei sempre 'girare' nelle Marche tra le splendide colline fermana dove sono nata. Non voglio ...mica la luna".
In prima fila, soddisfattissime, la vicensindaca di Recanati, Rosalba Ubaldi e l'assessora Angelica Sabbatini: "Un'estate meravigliosa, una ripartenza del turismo alla grande".
"Quella sera del 17 giugno 1970 'chiudemmo' la redazione molto prima per essere puntuali all'appuntamento televisivo dell'anno: la semifinale di Coppa Rimet tra Italia e Germania all'Azteca di Mexico City. Nella villa di suo nonno, Marco degl'Innocenti (sarebbe di li' a poco diventato inviato di punta de La Gazzetta dello Sport) ci aspettava con 'sor' Guido Mazzetti mitico allenatore del Perugia e tanti 'Grifoni' gia appollaiati sui divani del grande salotto. Che girandola di emozioni! Che abbracci! Poi dopo la vittoria, ebbri di felicità, tutti in piazza a festeggiare. La mattina mi era andata malissimo la prova scritta di Statistica all'università: ma che importava alla luce abbagliante di quel 4 a 3 nella 'partita del secolo'? Tutti folli anche a Perugia e noncuranti pure delle umane personali disavventure, come quei due tifosi che in auto vicino alla piazza, in via Maesta' delle Volte, si erano 'scontrati' distruggendo i mezzi. E loro, miracolosamente illesi, ne erano usciti ed invece di litigare si era abbracciati e così insieme era risaliti festeggiando con tutti. Magia di una notte!".
Così Maurizio Verdenelli, allora giovane cronista de La Nazione ("collaboravo soltanto da tre anni") ricorda quel giorno di metà giugno di mezzo secolo fa, preso a modello dal ministro Spadafora per la ripartenza del Calcio post emergenza (diciamo così) facendo coincidere la data con la finale di Coppa Italia.
Una memoria che Verdenelli ha trasfuso nel libro, da qualche giorno acquistabile sulla rete Amazon: 'Il Cagliari degli eroi. Il riscatto di una Nazione dal tricolore alla partita del secolo' scritto con Giovanni Giacchi, e la prefazion di Enrico Gaviano. Nella rovesciata di Gigi Riva, in controcopertina, il senso dell'inversione di un fenomeno gravissimo che aveva deturpato l'immagine dell'isola: i sequestri di persona. Un fenomeno criminale che aveva avuto i suoi inquietanti prodromi proprio nel territorio tra Umbria e Marche sull'altopiano di Castelluccio dove una banda, dalla Sardegna, aveva rapito un giovane romano chiedendo il riscatto. Mai in quel caso avvenuto grazie alla liberazione dello studente portato prigioniero su monti molto più accessibili della Barbagia, poi teatro dei successivi atti criminali.
Nel libro come una moderna Odissea, seguendo le orme dei calciatori rossoblu prima campioni d'Italia, poi in azzurro vicecampioni del mondo, se ne delinea il 'ritorno' spesso travagliato come eroi omerici. Tracce riscontrabili pure nelle Marche, dove Ricky Albertosi concluse la carriera in serie C all'Elpidiense. E a Montecosaro quando con Luciano 'giaguaro' Panetti e Beniamino Di Giacomo ha inaugurato il Museo dello Sport Illustrato. E riflessi di mister Manlio Scopigno, il 'Filosofo' dei campioni sardi, si possono cogliere nei ricordi trasmessi a Verdenelli da Pino Ferretti che l'ebbe allenatore nel Lanerossi Vicenza. Ed un capitolo e' dedicato al grande giornalista di 'Repubblica' Gianni Mura, deceduto di recente a Senigallia nel ricordo degli amici Florindo Mancinelli e Stefano Giustozzi. Il nickname Hombre vertical che Gianni aveva dedicato a Riva, era da questo preferito molto di piu' rispetto a quello, breriano, di Rombo di Tuono che gli era tutta tuttavia rimasto appiccicato addosso.
Non a caso, inoltre, il regista maceratese Maurizio Boldrini ha portato gli attori del suo Minimo Teatro a Sant'Elpidio a mare per una performance di quell'impresa ormai avvolta nel mito che vide per la prima volta una squadra del Mezzogiorno, il Cagliari, a vincere uno scudetto (fino ad allora sempre appannaggio della squadre del Nord) nello sport più popolare d'Italia.
Domenica 26 luglio a Sarnano inizia la prima edizione Fuorimano - Dove non ti aspetti, un festival ideato dall’Associazione Culturale Il Circolo di Piazza Alta e dedicato a raccontare la vita di provincia attraverso quattro appuntamenti con personaggi affermati ed emergenti del panorama letterario, teatrale e cinematografico.
Si parte con Andrea Donaera, scrittore salentino, classe 1989. Intervistato dal giovane poeta sarnanese Riccardo Frolloni, Donaera presenterà il suo romanzo d’esordio, Io sono la bestia, una storia che con un linguaggio denso, musicale, quasi poetico racconta di terre marginali e destini violenti, di radici e sradicamenti.
Il Festival prosegue martedì 28 luglio con Franco Arminio, il poeta paesologo promotore del “nuovo umanesimo delle montagne”, e poi giovedì 30 luglio con Giorgio Montanini, il graffiante stand-up comedian marchigiano che si esibisce in Come Britney Spears - version Covid19, un monologo sulle contraddizioni dell’antropocentrismo umano, ancor più accentuato dall’esperienza del lockdown. Entrambi questi appuntamenti, quello del 28 e del 30 luglio, hanno registrato il tutto esaurito pochi giorni dopo l’apertura delle prenotazioni.
Ci sono ancora posti disponibili, invece, per la serata conclusiva in programma mercoledì 5 agosto con la proiezione del cortometraggio La strada vecchia e l’incontro con il regista Damiano Giacomelli. Vincitore di numerosi festival internazionali, tra cui il concorso giovani autori del Festival del Cinema di Venezia, La strada vecchia restituisce un quadro ironico e amaro di una realtà sociale così vicina e familiare, ma allo stesso tempo drammaticamente marginale, tanto da essere ormai quasi invisibile, dimenticata.
"Quello della provincia è un tema poco trattato, ma allo stesso tempo molto sentito e condiviso da più generazioni, infatti abbiamo già ricevuto moltissimi messaggi di apprezzamento da parte dei partecipanti -spiegano gli organizzatori del Festival - Nonostante la tecnologia abbia accorciato le distanze, il divario rimane e l’emergenza sanitaria ha gettato nuova luce sull’argomento, aprendo prospettive finora rimaste marginali. Con Fuorimano vogliamo indagare da punti di vista differenti le tante sfaccettature della provincia, intesa sia come luogo fisico di confine, nel quale vengono a crearsi micro-mondi più o meno accoglienti, sia come dimensione esistenziale conflittuale. Da un lato, ci sono l’attaccamento alle proprie radici e il desiderio di contribuire allo sviluppo del proprio territorio e della propria comunità, dall’altro c’è una perenne sensazione di marginalità e inadeguatezza".
Entusiasmo anche da parte dell’Amministrazione Comunale che patrocina e supporta l’organizzazione del Festival. "In una stagione estiva così particolare, con tutte le limitazioni legate al Covid, il Comune di Sarnano ha deciso di investire sulla qualità degli eventi - commenta l’Assessore al Turismo Franco Ceregioli - FuoriMano è un’idea nuova nata da un gruppo di giovani sarnanesi, ma crediamo che abbia tutte le carte in regola per crescere e diventare un appuntamento annuale».
Tutti gli eventi del Festival sono a ingresso gratuito, ma è obbligatoria la prenotazione online attraverso la piattaforma Eventbrite.