Unicam presente al Premio "Cesarini" con Arrigo Sacchi che rivela: "ecco quando dissi no a Maradona"
Una notizia-bomba sepolta nella memoria per anni, poi rivelata ieri in un pomeriggio di tempesta alla Rotonda di Senigallia cantata da Fred Bongusto (anche se l'autore, Migliacci intendeva quella di Passignano sul Trasimeno). Al centro della notizia-bomba tra 'bombe d'acqua', vere, due stelle di primissima grandezza del calcio planetario. Maradona e Sacchi. "Il Pibe de oro mi voleva al Napoli di Ferlaino. Ma quando, per convincermi, Diego Armando mi disse che con lui sarei sempre partito 'con un gol di vantaggio', ho detto no: "E quando non potrai esserci tu in campo, perché magari infortunato...?'.
La rivelazione ha acceso subito tutti i riflettori di Rai, Mediaset e Sky al Premio 'Cesarini' (quello della fatidica zona) a Senigallia. La news e' servita a Sacchi in ogni caso ad introdurre gli 'analfabeti' alla sua filosofia: non servono i campionissimi a fare una squadra stellare come il suo Milan 'degli Immortali'.
'In che anno, la richiesta del Napoli' hanno chiesto ad una voce gli intervistatori presenti: Stefano Barigelli, dal 23 giugno direttore della Gazzetta dello Sport, Enrico Varriale vicedirettore di Raisport e i conduttori Simona Rolandi, Sandro Sabatini e Massimiliano Nebuloni. Tuttavia 'Arrigone' (come lo chiama il suo ex direttore sportivo Ariedo Braida, presente anche lui sul palco) non ha risposto al quesito: il mistero rivelato, resta per metà tutto da scoprire.
Poi Ariedo Braida, che ha lasciato da pochi mesi il Barcellona, alla domanda su Lionel Messi all'Inter, ha buttato acqua sul fuoco della seconda miccia accesa dal gotha del calcio scritto e parlar in Italia "No, non credo proprio che Messi lascerà mai Barcellona, dove è re. E tale si sente. Chi ama il calcio non po' non amare comunque Messi, il suo gioco armonioso, capace di cambiare una partita negli ultimi secondi. Sì come l'argentino di Senigallia, Renato Cesarini, cui è dedicato il premio". "Diventato famoso per la zona Cesarini anche se negli ultimi minuti lui ha segnato solo due volte" annota Sabatini, che è andato a spulciare gli archivi.
"A lui, alla sua zona capace di ribaltare la situazione in ogni caso ci affidiamo come università al centro del cratere sismico alla vigilia del quarto anniversario di questa enorme calamità che ha colpito il 24 agosto 2016 il Centro Italia" ha dichiarato in apertura, il prof. Claudio Pettinari, rettore di Unicam, main sponsor del Premio di cui è presidente onorario. "Facciamo squadra, ognuno nel suo ruolo, come ci insegna il grande allenatore Sacchi e il grande Milan oltre il suo stesso sogno, per vincere ogni fine mese scudetto e pure Coppa Campioni per gli ottomila iscritti che da tutto il Paese vengono a Camerino a studiare" ha aggiunto. E, intervenuto subito dopo, Stefano Belardinelli, presidente del Cus Camerino (mentre sullo schermo scorrevano le immagini degli impianti alle Calvie insieme alle imprese del Milan di un trentennio fa) ha invitato a mandare i 'ragazzi' a Camerino: studio e sport, al massimo livello e in molteplici discipline in entrambi i 'rami'. Mens sana in corpore sano. Il motto di Sacchi allenatore della squadra più forte di tutti i tempi, secondo l’Uefa: quella dell'89, quella che ieri Senigallia ha premiato anche nelle figure di Braida e Daniele Massari. Presente in sala pure il maceratese Roberto Patrassi, per 25 anni dirigente del Milan, a fianco del direttore sportivo e predecessore dell'immenso Franco Baresi nella direzione e del settore giovanile milanista. Che al rettore Pettinari e al sindaco di Senigallia, Mangialardi (candidato governatore delle Marche) ha suggerito un'iniziativa subito accolta. "Formare una squadra di buon livello in ambito provinciale con la concertazione di enti e società ed impianti comuni ottimizzando le provvidenze pubbliche. E dovrebbe essere il presidente della Provincia ad esserne il promotore, a costo zero!".
Ma tutta l'attenzione mediatica è tutta attorno ad Arrigo Sacchi. "Orribile la frase: l'importante e' vincere. No! Occorre come prescriveva Berlusconi: vincere, convincere e divertire. Tifo Juventus ma non apprezzo quel proclama che non appartiene comunque a Sarri, uno stratega grandissimo (testuale ndr) di cui sono estimatore: ho ancora negli occhi il suo splendido Empoli che diede a tutti, soprattutto agli squadroni, lezione di calcio moderno. Singolare inoltre che chi afferma che basta solo ed unicamente vincere, on abbia mai conquistato la Coppa piu preziosa...". "CR7, deve giocare per gli altri e la squadra". "Conte? Può talvolta esagerare, ma da' tanto al calcio di cui fa un gran bene".
Massaro: "Sacchi è il più grande insegnante di calcio in Italia. Gli devo molto, anche se mi disse la prima volta che in una sua squadra non avrei giocato mai. Poi mi mandò una stagione alla Roma dell'ing. Dino Viola (con Andrade e Renato Portaluppi stelle della squadra). Ci sarei voluto restare di più perché la città era bellissima, ma la lezione mi servì molto anche se Trigoria era un tantino diversa da Milanello".
Il Milan targato Sacchi: un mito insuperato. Barigelli: "Appena direttore alla Gazzetta, ho chiesto alla diffusione la top ten delle vendite nella storia del giornale. Con grande stupore ho appreso che al primo posto non c'era l'Italia mondiale a Berlino, ma il Milan di Arrigo vincitore in quell'annata magica della Coppa europea contro la Steaua di Bucarest (4-0)".
Poi tutti -ripetutamente Maurizio Mangialardi sindaco di Senigallia e candidato governatore- a chiedere autografi a Arrigo Sacchi, 're' a Senigallia (e non solo, come arcinoto).
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