Una serata memorabile, di quelle che rimarranno nella storia della città. Leo Nucci, Piero Giuliacci e Anna Delfino incantano il Teatro Persiani e commuovono il pubblico omaggiando Beniamino Gigli, accompagnati dal Decimino Gigli (composto dai maestri della Civica Scuola intitolata al grande tenore) e diretti magistralmente dal Maestro Riccardo Serenelli. Una serata frizzante, con video, immagini di repertorio, qualità e intensità, con un Leo Nucci in forma smagliante.
La sua giornata recanatese è stata intensa. Accompagnato dal Sindaco Fiordomo, dall'Assessore Soccio e dal Maestro Luigi Vincenzoni ha visitato la Tomba di Gigli, finalmente restaurata, il Museo di Villa Colloredo Mels e la mostra dedicata al manoscritto originale de l'infinito di Giacomo Leopardi.
"A distanza di qualche anno ho ritrovato una città sempre più attiva e affascinante - ha detto il Maestro Nucci -. Ottimo il lavoro per il Mausoleo Funebre, emozionante ammirare da vicino un capolavoro come “L’infinito” di Leopardi. Sono stato davvero bene, a Recanati mi sento come a casa mia".
Per Nucci un ospite di eccezione in teatro, il campione di ciclismo Ivan Basso che lo ha salutato sul palco prima di intonare tutti insieme "Mamma". Grande appassionato delle due ruote pedalate e ciclista (si allena con costanza, uno dei segreti della sua carriera interminabile) Nucci ha particolarmente gradito la sorpresa. Serata memorabile, dunque, che il Sindaco ha dedicato alla passione e alla tenacia di Luigi Vincenzoni. L’assessore Rita Soccio si è detta soddisfatta per questo evento di altissimo livello che ha dato lustro alla città e al nome di Gigli.
Fino al 24 marzo sarà possibile ammirare l’opera proveniente dalle collezioni dell’Hermitage di San Pietroburgo. L’occasione per offrire al pubblico e alla critica la rara occasione di una ricomposizione iconografica e narrativa della predella con la parte centrale dell’opera.
Da San Pietroburgo a Recanati. Da sabato 16 febbraio fino al 24 marzo, il primo dei tre pannelli che componevano la predella della trasfigurazione di Cristo di Lorenzo Lotto, “Cristo conduce gli apostoli sul monte Tabor”, sarà esposto nella Pinacoteca di Recanati.
All’inaugurazione dell’esposizione eccezionale dell’opera, precedentemente in mostra a Macerata nella mostra "Lorenzo Lotto il richiamo delle Marche", erano presenti il sindaco di Recanati l’assessore alle Culture e Turismo Rita Soccio, la storica dell’arte Marta Paraventi, il direttore area Marche di Sistema Museo Silvano Straccini.
“Cristo conduce gli apostoli sul monte Tabor”, appartenente alla collezione del museo Hermitage di San Pietroburgo, sarà esposta eccezionalmente nella Pinacoteca recanatese per offrire al pubblico e alla critica l’occasione rara di una ricomposizione iconografica e narrativa della predella con la parte centrale dell’opera.
“Ringrazio la Regione Marche e Sistema Museo – ha detto l’assessore Rita Soccio - per offrire a Recanati l’opportunità e l’onore di ospitare questa esposizione straordinaria, offrendo agli appassionati della storia e dell’arte e non, la possibilità, forse unica, di rivedere ricomposta una parte della predella con la pala centrale della Trasfigurazione di Lorenzo Lotto”.
La storia dell’arte Marta Paraventi ha poi omaggiato i presenti con una lezione sul dipinto ospitato nelle sale del museo civico di Villa Colloredo Mels a Recanati. Una curiosità: alla visita guidata era presente anche il baritono Leo Nucci che sabato sera al Teatro Persiani ha omaggiato Beniamino Gigli con il Gran Concerto Lirico. Il tenore ha anche ammirato il manoscritto de L'Infinito di Giacomo Leopardi in mostra nel museo civico fino al 19 maggio per la mostra "Infinito Leopardi".
Orari di apertura: dal martedì alla domenica 10-13/15-18.
Info e prenotazioni: Villa Colloredo Mels 071 7570410 – recanati@sistemamuseo.it
Il prossimo martedì 19 marzo, alle ore 17,00, presso la sala Castiglioni della biblioteca Mozzi Borgetti, si terrà il quinto incontro del ciclo di conferenze “Il racconto e i falò, quando il Paesaggio diventa un personaggio letterario”.
Filo rosso di congiunzione di tutti gli appuntamenti previsti è il rapporto tra letteratura e paesaggio e si parlerà di come i luoghi e le ambientazioni influiscano sulle vicende narrate all’interno dei tanti capolavori di cui è costellata la storia della letteratura.
In questo incontro potremo ascoltare Tatiana Petrovich Njegosh, professoressa di letteratura e cultura angloamericana, al dipartimento di studi umanistici dell’Università di Macerata, che presenterà un intervento dal titolo “L’Italia di Henry James. Il paesaggio tra pittoresco e turismo di massa.”
Lo scrittore statunitense Henry James (New York 1843-Londra 1916) ha dedicato all’Italia una buona parte della sua opera. Italian Hours (1909 – Ore italiane, 2006) è il volume che raccoglie i saggi e gli articoli pubblicati, dopo lunghi viaggi e soggiorni, tra il 1872 e il 1909. Con ironia e amore, James traccia un ritratto inedito del paesaggio italiano, finalmente libero dalla schiavitù del pittoresco, in cui il nuovo capitale culturale nazionale nasce dal contatto del passato con la modernità e il primo turismo di massa.
Questo di martedì 19 febbraio sarà, come detto, il quinto di una serie di otto appuntamenti a cadenza settimanale che si susseguiranno fino al prossimo 13 marzo. Il ciclo di conferenze è organizzato dalla sezione maceratese di Italia Nostra insieme al dipartimento di studi umanistici dell’università di Macerata, con il patrocinio del comune di Macerata.
Tutti gli incontri sono accreditati come eventi formativi presso l’ordine degli architetti della provincia di Macerata.
Grazia Di Michele ha inaugurato la XXX edizione di Musicultura, nel giorno dell’apertura delle audizioni live, incantando il numeroso pubblico del Teatro della Filarmonica di Macerata. La voce dolce e suadente dell’artista, accompagnata dalle raffinate note della sua chitarra ha accarezzato il cuore dei presenti in un indimenticabile viaggio nella canzone d’autore.
“Musicultura rappresenta una grande opportunità per i ragazzi che vogliono testare le loro possibilità e le loro attitudini, qui ci sono persone che amano la musica e la proteggono” ha detto Grazia Di Michele intonando la canzone che ha portato al suo primo Festival di Sanremo nel 1990 “Io e mio padre”. Ha proseguito con "Io sono una finestra" la ballata jazz poetica e commovente che l’amata artista ha cantato a Sanremo in duetto con Mauro Coruzzi, più conosciuto come Platinette e “Senti”. Grazia Di Michele ha chiuso la sua esibizione tra i grandi applausi dei presenti, con il suggestivo brano che l’ha fatta conoscere ed amare dal grande pubblico nel 1986 “Le ragazze di Gauguin” ispirata dal celebre quadro di Gauguin.
A Musicultura, “Signora della Musica” va riconosciuto il merito di aver tenuto fede per 30 anni alla canzone d’autore, - così Piero Cesanelli Direttore Artistico del Festival ha aperto la cerimonia inaugurale della XXX edizione del Festival - ci apprestiamo ad esaminare i nuovi artisti e vi posso assicurare che anche quest’anno la creatività non manca va solo promossa e valorizzata ”
Ezio Nannipieri, vicepresidente di Musicultura ha sottolineato il metodo di selezione degli artisti: “ L’ascolto delle nuove proposte richiede molto scrupolo e predisposizione ma alla fine del lungo cammino si arriva ad un voto che è puramente democratico, un test reale del pubblico dell’Arena Sferisterio”
“Musicultura arriva sempre nel momento giusto, - ha detto il Sindaco di Macerata Romano Carancini - riesce a trasmettere amore attraverso la musica e le parole”
“Questo palcoscenico permette agli artisti di esprimersi con linguaggi nuovi e parole nuove - ha detto Stefania Monteverde Assessore alla Cultura del Comune di Macerata - la grande forza di Musicultura è quella che ci lascia vedere il nuovo che sta arrivando”
Tra i presenti, i partner storici di Musicultura, le Universita di Camerino e Macerata.
“La canzone d’autore ci va volare e ci fa riflettere, la forza delle parola ci aiuta a capire quello che siamo e cosa faremo domani – ha detto Claudio Pettinari Rettore dell’Università di Camerino - spesso ci ritroviamo nella musica come comunità, Unicam è fiera e felice di essere partner di Musicultura” Il prof Marcello La Matina dell’Università di Macerata ha aggiunto: “La canzone italiana può dire che per trent’anni la sua strada è passata da Macerata e per alcuni artisti Musicultura è stato il ponte diretto per l’empireo dei cantautori “
Incetta di premi nella serata inaugurale per Numa, Lorenzo Pompili di Roma, classe 1996 che si è conquistato il premio un certain regard” della giuria per la migliore esibizione della serata e la preferenza del pubblico con il Premio Val Di Chienti . Numa accompagnato dalla sua band, ha convinto giuria e pubblico, raccontando scene ed emozioni di vita quotidiana, sotto il suo singolare punto di vista che nasce dalle tradizioni paesane e vive nel trambusto delle città.
Numa ha proposto “Buonanotte Bellamore”, “Radio Numa” e “Teresa si sposa”.
Applauditissimi anche i Musaica, dieci giovani musicisti provenienti da Calabria, Puglia, Basilicata e Lazio, impegnati sul lavoro di ricerca di canti e suoni della tradizione popolare e di composizione di brani inediti patendo dalle sonorità delle proprie terre d’origine. I Musaica hanno proposto “Inferno V”, “Fino a te” e la “La Gatta”.
Naelia, la cantautrice siciliana Eliana Tumminelli, già tra i vincitori finalisti di Musicultura 2012, con la sua grande personalità vocale, in un suggestivo set voce e chitarra ha offerto generosamente al pubblico di Musicultura i suoi brani “La costante”, “Anna” e “E’ caduta una Lacrima”
Un altro grande ritorno a Musicultura, Francesca Romana Perrotta già tra vincitori finalisti delle edizioni 2007, 2010 e 2016 del Festival, ha proposto “La Rivoluzione”, “Canzone d’Autunno” e La torre delle ore”.
Domani domenica 17 febbraio alle ore 17 , a salire sul palcoscenico del Festival saranno gli artisti: Matteo Perifano, Luca Bocchetti, Arina, Libero Ozio e Chiaradia
GLI ARTISTI CONVOCATI ALLE AUDIZIONI
Maffei Spritz Band (Bolzano), Michele Barbato (San Marzano sul Sarno, SA) Federico Biagetti (Pontremoli, MS), Luca Bocchetti (Roma), Boco (Torgiano, PG), Noemi Bruno (Cosenza), Caleido (Misterbianco, CT), Cane Sulla Luna (Terni), Davide Ceddia (Bari), Chiaradia (Farra di Soligo, TV), Claudia Cotti Zelati (Roma), Dodicianni (Pineta di Laives, BZ), Emi (Pesaro - Rimini), Federa & Cuscini (Napoli), Manuel Finotti (Latina), Rebecca Fornelli (Bari), Foscari (Roma), Frigo (Firenze), Roberto Michelangelo Giordi (Napoli), Gli Amici Dello Zio Pecos (Ancona), IBeatiPaoli (Palermo), Lene (Milano), Lettera 22 (Recanati, MC), Francesco Lettieri (Giugliano, NA), Libero Ozio (Lucca) Lo Straniero (Asti), Lucrezia (Bologna), Lavinia Mancusi (Roma), Meezy (Foggia), Claudia Megrè (Napoli), Lara Molino (San Salvo, CH), Musaica (Roma), NaElia (Catania - Roma), Luciano Nardozza (Casalpusterlengo, LO), Alberto Nelli (Pisa), Nòe (Menfi, AG), Numa (Sant’Oreste, RM), Paolo Antonio (Catania), Matteo Perìfano (Benevento), Francesca Romana Perrotta (Cesena), Arina Petrillo (Polla, SA), Arianna Poli (Ferrara), Gerardo Pozzi (Vittorio Veneto, TV), Andrea Riso (Reggio Calabria), Vincenzo Romano (Salerno), Romito (Quarto, NA), Enzo Savastano (Benevento), Francesco Sbraccia (Teramo), Sorelle Prerstigiacomo (Trapani), Micaela Tempesta (Napoli), Michele Tiso (Como), Regione Trucco (Torino), Zarat (Napoli), Zic (San Casciano in Val di Pesa, FI)
Il corrispondente londinese del Tg1 Marco Varvello ha dedicato un servizio alla conferenza "Carlo Crivelli e le Marche" tenuta dal sindaco di Matelica Alessandro Delpriori alla National Gallery di Londra (leggi di più). Lo scorso giovedì 7 febbraio, infatti, il primo cittadino è intervenuto in veste di critico d'arte nella sala seminari, al fine di raccogliere fondi a favore della chiesa della Beata Mattia e della chiesa di San Francesco a Matelica: entrambe danneggiate dal sisma.
L'incontro è stato inserito all'interno di una serie di iniziative promosse dalla fondazione benefica "Heartquake" (gioco di parole con cuore e terremoto in inglese, ndr). L'associazione ha già finanziato nuovi arredi della scuola di Loro Piceno e il restauro della tempere trecentesca "Madonna con Bambino" della chiesa Beata Mattia di Matelica.
Ecco il video del servizio integrale:
Come ogni 17 febbraio, onorando anche la lapide posta nel 1888 dai cittadini maceratesi su una colonna del palazzo municipale, anche quest’anno Macerata farà memoria della morte del filosofo Giordano Bruno. La potenza della sua figura e la tragica simbolicità della sua morte sono sempre più attuali, in un’epoca in cui la scienza e gli intellettuali sono osservati con preoccupante diffidenza.
Quest’anno la commemorazione sarà affidata a un ospite di straordinaria autorevolezza e cultura: il professor Filippo Mignini, che a Macerata rappresenta un eccezionale esempio di intellettuale libero e umanista.
L’incontro, organizzato dalla Scuola popolare di filosofia di Macerata, è libero e aperto a tutti. Prima della lezione ci sarà una breve introduzione sul filosofo da parte dei professori Sergio Labate e Stefania Monteverde.
Con il patrocinio del Comune di Macerata e in collaborazione con Musicamdo Jazz che, al termine dell'incontro, appronterà un servizio bar per un aperitivo filosofico.
Domenica 17 febbraio, alle ore 16:30, la libreria Feltrinelli di Macerata presenta uno straordinario evento per gli amanti della storia e del mistero: “Sulle orme dei Templari-Le Marche misteriose”. In questo incontro il Prof. Fabrizio Bartoli, esperto di simbolismo, ci presenta i luoghi intorno a noi dove ritrovare i simboli del più affascinante e misterioso Ordine Cavalleresco della storia: i Cavalieri Templari. Sono percorsi noti eppure sconosciuti, da ripercorrere con occhi nuovi. L'Abbadia di Fiastra, le chiese, le vie, le grotte di Osimo, di Macerata, di San Ginesio, sono alcuni dei luoghi in cui le pietre parlano di un passato glorioso, di valori senza tempo che sono i cardini di una umanità migliore. È l’occasione per conoscere una delle più complete trilogie librarie sull’argomento templare, mai pubblicate prima.
La Storia antica e moderna (perché esiste anche una storia templare che li conduce fino ai nostri giorni), l’etica e i simboli, sono raccontati con dovizia documentale, con foto e mappe, dai migliori esperti dell’argomento. Edizioni Nisroch di Macerata ha pubblicati questi volumi in occasione dei 900 anni dalla nascita dell’ordine, avvenuta nel 1019 d.C. grazie all’impegno di San Bernardo di Chiaravalle, lo stesso Santo creatore dell’Ordine dei Monaci Cistercensi che proprio nella nostra zona avevano un’importante Abbazia, a Fiastra, con numerosi territori. Sempre nelle nostre zone, la Commenda Templare di San Filippo de Plano, gestiva il territorio che va da Ancona fino a Cingoli, i cui prodotti alimentari venivano poi inviati in Terra Santa dal porto dorico.Nonostante la damnatio memoriae che ha occultato le vestigia dell’ordine templare a partire dal 1314, ancora oggi i loro simboli sono evidenti a chi li sa riconoscere.
Un incontro imperdibile per chi vuole acquisire gli occhiali magici della Conoscenza con cui apprezzare una regione bellissima e ricca di mistero: Le Marche!
Continua la stagione di prosa, martedì 19 febbraio, con Amici, amori, amanti, commedia di Florian Zeller con Pino Quartullo, Eva Grimaldi, Daniela Poggi e Attilio Fontana. I quattro attori saranno impegnati in un complesso gioco amoroso sotto la regia di Enrico Maria Lamanna. Lo spettacolo, che avrà inizio alle 21,15 presso il teatro “G. Verdi”, vede sul palco due coppie, quattro amici e un’infinità di tradimenti. Dal migliore teatro francese contemporaneo arriva questo intreccio tra Michel e Laurence e Paul e Alice, due coppie di amanti “amici”.Michel ha fretta di rientrare da Laurence, sua moglie, mentre Alice è assalita da continui sensi di colpa, perché Paul è anche il migliore amico di Michel. Secondo Paul tutti hanno diritto alle proprie azioni di libertà, mentre Michel si troverà a doversi giustificare con il suo migliore amico di un’azione indegna. L’autore punta lo spettacolo su paure, insicurezze e ipocrisie della media borghesia di oggi.
Il regista Lamanna, invece, immagina questa storia in chiave comica, ma con risvolti drammatici perché ogni personaggio, anche quello che sembra più sincero, nasconde una sua verità.
L'associazione culturale Li Matti de Montecò entra nelle nostre scuole e torna ad insegnare ai piccoli millennials iperconnessi, i balli e i canti popolari. Il progetto si chiama "Balliamo insieme con musica, allegria e tradizione" e comincerà subito domani 16 febbraio con le classi quarte della scuola primaria di Montelupone.
Ciò che verrà appreso grazie all'insegnante Monia Scocco, verrà poi proposto nella recita finale di maggio in occasione della Sagra del Carciofo a Montelupone. Dal prossimo mese l'associazione e gruppo folk bisserà nella scuola primaria di Morrovalle, anche qui i bambini si esibiranno nella recita finale di giugno.
Lì Matti de Montecò da sempre è impegnata nella diffusione, riscoperta e valorizzazione della tradizione musicale marchigiana e da anni orami opera gratuitamente negli istituti scolastici d'Infanzia e Primaria sia del territorio maceratese che della provincia fermana. Il nuovo progetto intende creare condizioni fertili per la ripresa delle tradizioni e degli usi locali proprio mediante i piccoli, il nostro futuro. Quindi una riscoperta delle nostre radici e della nostra cultura che sovente sono messe ai margini e dimenticate.
Saranno 10 le lezioni e vi verranno spiegati l'origine e le tecniche delle danze tradizionali della nostra zona, degli abiti e degli strumenti musicali utilizzati. Il principale ballo popolare marchigiano insegnato sarà il saltarello. Oltre ad esso verranno eseguite danze che venivano fatte sull'aia o nei cortili delle case coloniche o ancora al rientro a casa da una giornata di lavoro: la Raspa, la Castellana, il Pirulì, la Gajinella, la Quadriglia e Tarantelle.
Le musiche, suonate con organetti e strumenti storici, saranno gioiose e ritmate, creando così un clima giocoso fondamentale al buon apprendimento degli alunni. D'altronde già da tempo l'associazione Li Matti de Montecò ha allestito un suo minigruppo formato da bambini di età compresa tra i 3 e i 12 anni. Il minigruppo ha un suo vivace spettacolo che, seppur con coreografie necessariamente semplificate, ricalca quello dei grandi.
Consensi e successo per l’offerta turistica della Città di Tolentino che, nei giorni scorsi, come tutti gli anni, ha presentato alla Bit di Milano anche gli eventi più importanti del 2019.
Hanno partecipato a diverse presentazioni promosse dalla Regione Marche, nel proprio stand, il Sindaco Giuseppe Pezzanesi, il Vicesindaco e Assessore al Turismo Silvia Luconi e il Presidente della Pro Loco TCT Edoardo Mattioli.
Da sempre la Borsa Internazionale del Turismo è l’appuntamento più importante per illustrare alla stampa e agli operatori turistici, buyer e agenti di viaggio sia le proposte turistiche, sia i pacchetti, sia l’ospitalità e le manifestazioni più importanti che sono state programmate per questo nuovo anno.
Il Sindaco Pezzanesi è intervenuto all’incontro che aveva per tema “Il turismo outdoor nelle Marche. I cammini lauretani e francescani. La nuova grande offerta turistica italiana al turismo internazionale”, promosso dai Comuni di Loreto e Tolentino e al quale hanno partecipato anche l’Assessore regionale al Turismo Pieroni, oltre al Sindaco di Loreto Niccoletti e a diverse autorità ecclesiastiche e dell’Ordine Francescano. A presentare lo stato dell’arte della Via Lauretana è stato il progettista Gianfranco Ruffini.
Il Vicesindaco Luconi, invece, è intervenuto per illustrare a ospiti e giornalisti l’offerta turistica della Città di Tolentino e gli eventi più importanti che potranno nuovamente portare sul territorio turisti e “viaggiatori attenti” anche stranieri, come confermato dalle recenti statistiche.
Tolentino infatti può contare su una discreta ospitalità ricettiva, su musei molto interessanti, alcuni dei quali unici al mondo come il Museo dell’Umorismo e su luoghi storici e ambientali di grande pregio come il complesso monumentale della Basilica di San Nicola, il Castello della Rancia, l’Abbadia di Fiastra.
Alla Bit sono stati distribuiti in diversi punti, grazie alla Regione Marche e al Consorzio Noi Marche, nuovi depliant realizzati proprio in occasione della fiera e che presentano, in generale, la Città e soprattutto la ricettività di alberghi, agriturismi e b&b.
Molti i giornalisti che sono rimasti favorevolmente colpiti e che hanno realizzato interviste sia con il Sindaco che con l’Assessore al Turismo. Anche diversi operatori si sono detti interessati e stanno pensando di programmare visite a Tolentino. Il primo gruppo arriverà i primi di marzo e visiterà i luoghi simbolo della Città.
Tolentino, nella sezione Wedding della Bit ha anche presentato una nuova proposta turistica molto innovativa. Infatti grazie alla collaborazione avviata con “Incanto, Event & Wedding Planners” viene proposto un servizio di organizzazione completa per celebrare il matrimonio tra luoghi incantevoli dove programmare sia la cerimonia che il ricevimento.
Tutta la Città diventa una possibile location per ospitare i momenti più belli dei matrimoni, specie di stranieri, che vogliono sposarsi e coronare il loro sogno d’amore in Italia, utilizzando palazzi, castelli e dimore ricche di storia e chiese che conservano grandi opere d’arte. Un modo diverso di promozionare il territorio che sta attirando coppie di innamorati di tutto il mondo.
Quinto appuntamento con la stagione ‘A Teatro con mamma e papà', promossa dal Comune di Civitanova Marche e da Proscenio Teatro, per la direzione artistica di Marco Renzi, progetto che fa parte di Tir-Teatri in rete che, con i suoi dieci Comuni aderenti, è il più grande circuito di teatro per l'infanzia e la gioventù nella parte sud della Regione Marche.
In scena domenica 17 febbraio, al teatro Annibal Caro di Civitanova Alta, alle ore 17.00, la compagnia “Teatro Stabile di Grosseto” con PINOCCHIO NEL XXI SECOLO, un lavoro con attori, ombre e figure animate. Lo spettacolo rientra nel progetto “Unicef Teatro” che la compagnia Toscana porta avanti da anni d'intesa con la più grande organizzazione di tutela dell'infanzia nel mondo che è l'Unicef, segno di una proposta articolate dove si cerca di far convivere, attraverso l'immortale opera di Collodi, l'aspetto ludico e i contenuti.
Doppio appuntamento con Nadia Acerbi ed il suo libro “Il boccone”, una raccolta di ricette antiche e contadine scandite dai ritmi della campagna e delle stagioni del secondo dopoguerra.
Le ricette ed il “sapere” racchiusi nel libro sono il frutto di una costante opera di raccolta fatta attraverso i racconti della nonna, diretta testimone di quell’inimitabile stile di vita del nostro territorio.
Sabato pomeriggio alle 17 la scrittrice sarà alla libreria Gulliver di San Severino, sua città di origine, mentre domenica alle 13 le tradizioni ed i sapori di una volta rivivranno alla Cantina del Palazzo di Cingoli che proporrà un pranzo valorizzando alcune ricette del libro nel pranzo con l’autrice.
Un fine settimana in cui il libro diventa lo strumento per fare un tuffo nel nostro passato tra ricordi e sapori.
“L’idea iniziale di questo libro – afferma la scrittrice- è di fissare su carta ciò che nella mia famiglia è sempre stato tramandato in forma orale. Mi sorprendeva il fatto che ancora nel secondo millennio ci fossero delle fonti orali da scrivere (questo ad attestare che l’ancestralità nel mondo contadino appartiene solo a due generazioni fa). Così ho iniziato con mia nonna questo progetto nel quale lei racconta ed io diligentemente (almeno ci provo) e metodologicamente (mi sforzo) trascrivo”.
Un fine settimana ricco di evento per gli amanti dello sci, della neve e della montagna negli impianti di Sarnano.
Si inizia domani, sabato 16 febbraio , presso il Comprensorio Sciistico Sassotetto, dove si terrà una “Gara di Sci Alpino Giovanile, denominata “Pinocchio Sci”, l’evento nazionale più importante dedicato ai giovani sciatori di tutta Italia dagli 8 ai 15 anni. 24 selezioni invernali nelle più prestigiose località sciistiche.
Sempre sabato 16, a partire dalle 18:30, presso gli impianti di Sassotetto, davanti alla Baita Euroski, si terrà “Scialpinismo sotto le stelle”. La sezione CAI di Macerata e lo sci club Marche 2000, con il contributo degli Istruttori della Scuola Giuliano Mainini, organizzano una gita di scialpinismo in notturna sul Comprensorio Sciistico Sarnano Sassotetto rivolta a tutti coloro che vogliono vivere questa esperienza di scialpinismo in notturna. Lo scopo dell’evento è quello di promuovere e favorire lo sviluppo dello scialpinismo, con particolare attenzione ai problemi della prevenzione degli infortuni.
Si prosegue domenica 17 febbraio quando lo Sci Club Spoleto organizza il XI Memorial “Angelo Angelini Paroli”, sulla Pista “Acqua Calda”. Una gara di slalom gigante a manche unica aperta a tutte le categorie (pulcini, children, giovani, senior e master). La partenza del primo concorrente è prevista per le 9:15, la premiazione avverrà presso La Baita “La Capannina”.
Sempre domenica 17, presso gli impianti di Sassotetto, davanti alla Baita Euroski, si terrà anche il primo trofeo di sci alpinismo Monti Sibillini Ski Service Bernabei.
Non resta quindi che passare un wee-enk a Sarnano dove la montagna e gli impianti sciistici di Sassotetto hanno moltissimi da offrire per grandi e piccini.
Riprende la quarta rassegna Il Gusto del Teatro nella sala Tonelli di Caldarola per una serata ricca di suspense.
Sabato prossimo 16 febbraio, alle 21.30, la compagnia Agorà di Potenza Picena presenta un’opera di Giuseppe Sorgi intitolata Serata omicidio, per la regia di Oscar Genovese.
Una commedia brillante che terrà gli spettatori col fiato sospeso fino all’ultimo.
TRAMA
L’assassino comunica su internet, giorno, ora e luogo in cui verrà commesso un omicidio.
L’indirizzo risulta essere quello di Angela, appena trasferitasi nel nuovo appartamento, che non prende sul serio la vicenda, ma altri inattesi e bizzarri personaggi si presenteranno, ognuno con motivazioni diverse e la sua casa diventerà la “scena del crimine”. L’omicida ha ordito un diabolico piano. Ma, quando i fatti volgeranno al peggio sfuggendo inevitabilmente di mano ai presenti, quel gioco comico e mortale esigerà una soluzione. Chi sarà la vittima? Chi l’assassina? Solo attraverso un’attenta e minuziosa ricostruzione dei fatti, l’arguzia, la tenacia e un ragionamento logico deduttivo degno della più grande Jessica Fletcher si arriverà ad una soluzione. Ma a volte le soluzioni non sono la realtà.
Come sempre il preliminare sarà l’apericena offerto dai produttori del territorio caldarolese e maceratese, a base di specialità tutte nostrane, presentate dal sindaco Luca Giuseppetti.
Moltissime le aziende che hanno aderito a questa quarta rassegna: Oro della Terra, Cantine Belisario, BCC Banca dei Sibillini, Rhütten, Valbeton, Marco Imperatori Movimento Terra, Bozzi Paolo, Porzi Ezio Impianti elettrici, Azienda Quadraroli Sandro, Alimentari Ferranti Pa’ e salato, Azienda Vinicola Colleluce, Coroncina, Rocchi Paris, Biscottificio Annavini, Maurizi Luigino, Biscottificio Carducci, Caseificio Di Pietrantonio, Pizzeria Mariella, Azienda agricola Fabbrizi Paolo, Azienda agricola Angeletti, Nuova Simonelli, Bernys, Forno De Luca & Petetta, Hotel Tesoro, Pizza in Piazza, Systematica. Hanno collaborato anche il Nuovo Oratorio Cristo Re e la Pro Loco.
La rassegna è organizzata dall’amministrazione comunale di Caldarola insieme alla Compagnia Teatrale Valenti, con la collaborazione di Francesco Facciolli.
I biglietti saranno in vendita il giorno dello spettacolo, a partire dalle 19 e costeranno 13 €; i biglietti danno diritto all’apericena che sarà servito, alle 20, nella tensostruttura Luna , ex mensa.
Novità sarà il concorso: a votare la migliore commedia presentata sarà solo il pubblico. Nella serata finale del 23 febbraio saranno proclamate le compagnie vincitrici, sia per la rassegna Dialettiamoci8 che per Il Gusto del Teatro 4.
Per info e prenotazioni si può telefonare al seguente numero: 335/7681738 dalle ore 17 alle 20 di tutti i giorni.
Torna a risuonare il corno da caccia a Villa Gentiloni. Stavolta, però, le sue note non daranno il segnale di avvio della battuta venatoria ma, al contrario, serviranno a celebrare l’inizio di un evento speciale dallo spirito fortemente ecologista ideato dallo stilista Luca Paolorossi: la cerimonia di rilascio di fauna selvatica lungo il pendio del Colle di Filottrano allo scopo di ripopolare il territorio.
Ancora una volta, dunque, Luca Paolorossi è promotore e protagonista di eventi che attingono alla storia e alla tradizione marchigiana ma dal taglio fortemente innovativo ed evocativo. La giornata dedicata in chiave incruenta e sostenibile a Sant’Uberto è in programma domenica 17 febbraio a partire dalle 10 a Villa Gentiloni, in contrada Bartoluccio di Filottrano.
L’evento si concluderà poi con un elegante “Pranzo di caccia” nella sala nobile della aristocratica dimora tornata ai fasti del passato, il cui menù esclusivo sarà curato dallo chef Errico Recanati, il Maestro di cucina dello “stellato” Andreina di Recanati, da poco insignito del titolo di “Chef dell’Anno” al Gran Premio internazionale della ristorazione 2019.
“Ho voluto rievocare l’atmosfera di raffinata convivialità e i momenti di vita all’aria aperta che distinguevano le battute di caccia che la nobiltà della zona organizzava periodicamente come occasione di incontro per l’alta società e gli appassionati – ha spiegato Luca Paolorossi, lo stilista proprietario di Villa Gentiloni – Il “Pranzo di caccia” in programma domenica prossima si inserisce nel ricco calendario di eventi che sto organizzando per dare alla Villa un ruolo centrale nella vita culturale e sociale di una regione la cui bellezza e unicità sono celebrate dai turisti e dalla stampa estera che l’ha definita “il segreto meglio custodito d’Italia”.
Domenica l’appuntamento a Villa Gentiloni è alle 10 per prepararsi al momento clou della giornata, il rilascio degli esemplari di fauna selvatica, che saranno liberati lungo il pendio del Colle della Luce alle 10.30. Al termine dell’operazione tutti a far merenda con i salumi marchigiani dop e le braciole cotte sulle braci nello stile delle migliori scampagnate.
Il tempo per una passeggiata nel parco della villa o tra i sentieri collinari e sarà già tempo di sedersi di nuovo a tavola per degustare il pranzo di caccia preparato da Errico Recanati e dalla sua brigata.
Film fantasy al cinema Rossini. Da domani 14 febbraio a mercoledì 20 è in programmazione Alita: Angelo della battaglia, diretto da Robert Rodriguez e ambientato nel 26° secolo. La pellicola segue la storia di Alita (Rosa Salazar), un cyborg che viene scoperto in un deposito di rottami dal dottor Daisuke Ido (Christoph Waltz).
Senza alcun ricordo della sua vita precedente, fatta eccezione per l’incredibile addestramento nelle arti marziali memorizzato dal suo corpo, Alita diventa una spietata cacciatrice di taglie, sulle tracce dei peggiori criminali del mondo. Orario: giovedì 21.15; sabato 17.45-20.15-22.45; domenica 15.15-17.45-20.15; mercoledì 21.15.
Al Cecchetti, invece prosegue fino a domenica 17 febbraio 10 giorni senza mamma, la commedia diretta da Alessandro Genovesi, con Fabio De Luigi e Valentina Lodovini. Orario: venerdì 22.30; sabato 18.30-22.30; domenica 18.30.
Il film si alterna con Un’avventura, una romantica storia diretta da Marco Danieli, raccontata sulle meravigliose note delle canzoni di Lucio Battisti. Con Laura Chiatti, Michele Riondino e i più grandi successi musicali di Battisti e Mogol. Orario: giovedì 21.15; venerdì e sabato 20.30; domenica 16.30-20.30.
Il prezzo del biglietto intero è di 5 euro, ridotto 4 (fino a 18 anni, oltre i 65 anni e studenti universitari fino a 24 anni) tutti i giorni.
Per informazioni è attivo il numero TDiC informa: 351/5715757, dalle 11 alle 23, tutti i giorni ci sarà sempre un operatore a disposizione.
Vedere il materiale al di là dell'oggetto, osservare le sue caratteristiche, andando oltre l’uso per mettere in campo la propria creatività, sensibilità e fantasia per farlo divenire altro rispetto a ciò che è o a ciò per cui è stato costruito. È quello che hanno sperimentato insieme educatrici, insegnanti e genitori delle scuole che partecipano al progetto QUISSICRESCE!, durante il workshop “Dal materiale al gioco” tenuto dall’associazione Les Friches al nido d’infanzia Topolino di Macerata, primo di due appuntamenti programmati con il progetto sostenuto dall’Impresa sociale con i bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Oggetti e materiali di uso comune, come una bottiglia, rotoli, stoffe, legnetti, tappi, scatole, pigne e ramoscelli, che educatrici e genitori hanno portato da casa presentandoli e ponendoli al centro di un cerchio in un insieme indistinto, hanno poi preso forme e composizioni diverse secondo le loro caratteristiche (forma, dimensione, colore, materia, funzione ludica, trasparenza) per arrivare a divenire proposte educative e di gioco per il bambino, che genitori e insegnanti hanno potuto creare e sperimentare direttamente.
“Gli spazi domestici e scolastici – è stato sottolineato nel corso del workshop - sono spesso pieni di giochi che suggeriscono un uso univoco e ripetitivo che non va nella direzione di facilitare l’esigenza del bambino di sviluppare un apprendimento in autonomia. Un materiale semplice, come quello usato nel workshop, la decostruzione dello stesso per reinventarlo, aiuta il bambino a sviluppare, più che in altri contesti, il pensiero libero e l’autonomia nell’apprendimento”.
Gli incontri della seconda annualità del progetto QUIsSICRESCE! tenuti da Les Friches sono, dunque, dedicati ai materiali di riuso e il modo migliore per avviarli è stato conoscerli in tutte le loro accezioni attraverso il lavoro insieme e le relazioni reciproche della comunità educante.
Creare momenti per stare insieme, condividendo scelte e percorsi è un mezzo per creare buone relazioni tra servizi e famiglie. La formazione non è così un processo passivo ma un confronto costante tra saperi. Ciascun partecipante è parte attiva di un autonomo percorso di apprendimento che si sostanzia nella relazione con l’altro. Genitori ed educatori hanno poche occasioni per conoscersi, per passare del tempo insieme, per riflettere su tematiche comuni che sono centrali anche della cura e dell’educazione dei bambini. Creare queste occasioni può essere la giusta chiave per costruire un ponte tra servizi e famiglie.
QUIsSI CRESCE! – progetto del Comune di Macerata e della rete di partner del Tavolo 0-6 - è partito dagli spazi esterni delle strutture educative per arrivare alle famiglie, alla comunità e alla città, ponendo al centro il bambino e la sua unicità. Prossimo appuntamento del workshop gratuito “Dal materiale a gioco”, aperto alla comunità educante, sarà il 15 febbraio alla scuola d’infanzia Cardarelli dalle 16,30 alle 19,30.
Settanta minuti di recital per piano solo con le Fairy Tales, storie fantastiche in musica ispirate ai fanciulli e un applauditissimo bis fuori dai soliti schemi. Non brani eseguibili dai fanciulli, sia chiaro, bensì, ispirati alle fiabe, alle storie e alle tematiche legate al mondo dell’infanzia e del fantastico, quei momenti e quelle atmosfere che incantano i fanciulli e pure molti non più giovanissimi. I primi per naturale predisposizione, i secondi solo se riescono a toccare le corde dell’infinito rimanendo, per l’appunto, un po’bambini dentro.
Il recital della Mariani, nell’ambito de l’AltRa Stagione diretta da Alberto Nones, al Castello Svevo di Porto Recanati, presenti l’attentissimo Sindaco e le maggiori autorità cittadine, è stato coronato anche dalla presenza di un foltissimo pubblico, non esclusi bambini, in quanto le Fairy tales hanno portato qualcuno a pensare che si trattasse di uno spettacolo per fanciulli. Un programma invece tutt’altro che per bambini: Schumann, Debussy, Mariani.
Lo Schumann delle celeberrime Kinderszenen presentate con equilibrio e compostezza, ma anche con una modalità espressiva che non passa inosservata, perché accordata con la tenerezza, non scontata in molti maestri del pianoforte, e che si addice quanto mai a questo tipo di letteratura pianistica: timbrica fluida ma nutrita, tantissime nuance coloristiche ben maturate e calibrate, frutto di una pedalizzazione eccellente e di una ricerca appassionata in seno al quel compositore che qualche musicologo non ha esitato a definire “il suo parente più prossimo”. Non a caso la Mariani ne conosce pianisticamente l’intera opera e a Schumann dedicò pure una tesi di laurea.
Altro stile, stesso tema, con il Children’s corner, in cui si è confermata ancora la vocazione della pianista a mettere in rilievo il senso di una rappresentazione nata al lume di una logica espressiva non aperta al compromesso, ma cucita addosso al personaggio – autore, alle sue storie, al suo tempo. Il ricordo triste delle Foibe e delle atroci persecuzioni istriane (il 10 febbraio ne ricorre anche l’anniversario della Memoria), commemorate attraverso le testimonianze di Adriana Carloni, molto ben rese e contestualizzate dalla voce recitante dell'attrice Paola Cosimi, ha scandito il passaggio tra il primo e secondo tempo e anche il dopo recital musicale.
Nella seconda parte di scena Kinderliana, 32 minuti di pathos con i brani della Mariani, storie in musica incise per il progetto discografico “Fairy tales”, in imminente uscita per la giapponese Da Vinci Classics. I titoli? Parlano da sé: “Il valzer della ballerina”, “La rosa macchiata”, “Il trenino cappuccino”, “La bambola animata”, “Il pappagallo Corsu”, “Memento”, “Alin”, quest’ultimo dedicato ai bambini meno fortunati e felici del mondo, siriani o di altra provenienza non importa.
C’è da dire che l’impressione è che, tra due giganti come Schumann e Debussy, la musica della Mariani non sfiguri per complessità di scrittura, per freschezza e autenticità di stile: una struttura formale forgiata nel contrappunto, una trama che richiede impegno al solista sia per il virtuosismo dei salti spericolati, delle ottave scoperte e delle doppie terze ad oltranza, sia per la ricerca della resa timbrico- espressiva.
Soprattutto ci appare una scrittura musicale non strumentalizzata, capace di rendere il fil rouge di una narrazione ben chiara nel progetto dell’autrice e che non si affanna nella ricerca di un ambito in cui doverosamente inquadrarsi, libera come l’autrice da schemi e rendite di posizione, Tutto ciò parrebbe incanalarsi pienamente lungo l’odierna temperie internazionale in cui il senso e il bisogno di libertà espressiva sono imprescindibili dal fare arte e semmai sono funzionali alla realizzazione di un possibile contributo etico-estetico in barba all’assunto che in Arte tutto sia stato già detto, fatto, interpretato, talvolta anche attraverso il filtro di mode, categorie, declinazioni, classificazioni ed etichette del tempo.
Il pubblico in sala l’ha recepita con entusiasmo quella musica mai ascoltata prima, complice la duttilità e il senso di della comunicazione istrionica della Mariani, figura minuta quanto incisiva sulla scena, armata di un’espressività disarmante, capace di conquistare anche gli scettici – intelligenti che si lasciano condurre dal veicolo emozionale che caratterizza notoriamente le sue performance. Il bis? Afferrando il microfono a termine dell’applauditissima performance di 32 minuti ininterrotti, l’artista stessa dispiega il senso di questa ricerca, il messaggio delle Fairy tales, rimembrando il rapporto giocoso e a tu per tu con la musica della bambina che fu: “Desiderate ascoltare un bis di Schumann o… “bella pallina” la mia prima musica che improvvisai al piano?”.
Complice della provocazione, il pubblico unanimemente sceglie quest’ultima il cui tema infantile diventa lo spunto per un’improvvisazione a tratti impetuosa, ironica e pensosa che mette d’accordo perfino i bimbi in sala, ora più che mai attenti e silenti. In fondo a cosa serve l’Arte se non ad emozionare indistintamente grandi e piccini? E l’emozione può talvolta divenire anche veicolo di riflessione. Ognuno a suo modo.
Le Fairy tales della Mariani, peraltro traggono ispirazione dalla stesso motore che ha ispirato I racconti di Dora e Lucia, scritti dalla stessa pianista e intimamente collegati alle musiche di Kinderliana: ogni storia ha la sua musica, ogni musica la sua storia. L’unione tra narrazione letteraria e musicale è ormai una costante nella carriera della concertista scrittrice napoletana che dal 2008 si serve indistintamente dei due linguaggi, attraverso un codice espressivo - commutativo continuamente foriero di linfa e vitalità espressiva.
E il suo viaggio attraverso l’immaginario delle storie fantastiche continua con altri appuntamenti in tutta Italia (i più prossimi a Milano - Villa Litta, 16 marzo e a Cremona - Museo del Violino, 23 aprile) e in Europa (i più prossimi a Schwarzheide – SeeCampus, 12 marzo, Monaco – Gasteig, 13 marzo, Berlino – Kulthurhaus,14 marzo). A Schwarzheide I racconti di Dora e Lucia saranno interpretati da giovani attori di Dresda e si intrecceranno live alle musiche di Kinderliana.
La Mariani sarà in giro anche per il suo nuovo romanzo: Ologramma. 7 Vite per non morire (Guida Editore), collegato alla musica omonima incisa nell’altro, recente, CD Pour jouer / Virtuoso Piano works (Da Vinci Classics 2018), entrambi i lavori in prossima presentazione il 28 marzo a Napoli presso la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III.
Un bel momento di immersione nella storia con un pubblico da tutto esaurito e un toccante momento di ringraziamento per coloro i quali hanno lavorato alla riapertura del museo archeologico “Giuseppe Moretti” di Castello al Monte che ha emozionato i presenti. Poi applausi a scena aperta per lo spettacolo “Dolci melodie et note antique” a cura di Verba et Soni, la compagnia che ha proposto un vero e proprio viaggio nella musica e nella letteratura medievali con brani e canzoni interpretati dal musico Roberto Gatta e dal cantore Stefano Savi.
Così l’Amministrazione comunale di San Severino Marche ha voluto organizzare un evento unico per dire grazie a chi, in particolare, ha permesso di arricchire la raccolta d’arte con materiali tecnologici finalizzati ad una sua fruizione più interattiva. Il vice sindaco e assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, insieme all’assessore alle Manutenzioni e ai rapporti con le associazioni, Paolo Paoloni, hanno reso omaggio alla direzione artistica del San Severino Blues e alla Compagnia Grifone della Scala che, all’interno del museo archeologico, gestisce il laboratorio didattico de “La storia toccata con mano”.
Poi gli applausi di una serata davvero unica sono andati tutti a Verba et Soni, compagnia che domenica 24 marzo proporrà a palazzo Manuzzini, sede della pinacoteca civica “P. Tacchi Venturi”, una “visita guidata” di nuovo con musiche e brani medievali.
La Sala del Consiglio comunale ha ospitato ieri pomeriggio la quinta edizione del Premio “Città, Cultura e Solidarietà” istituito dall’associazione “Arte” per rendere omaggio ai civitanovesi che si sono distinti e si distinguono per il loro impegno sul fronte culturale e su quello sociale. Tante le persone che hanno preso parte alla cerimonia. Per l’Amministrazione comunale era presente l’assessore alla Cultura Maika Gabellieri e il consigliere comunale Sergio Marzetti.
Nelle precedenti edizioni i riconoscimenti sono stati assegnati al compianto Enzo Ranieri e a Giancarlo Giulietti, Fiorenza Paffetti e Giorgia Belforte. Quest’anno, l’assemblea ha proposto Jole Morresi. “Personalmente sono felicissima di questa scelta – ha dichiarato Anna Donati dell’associazione Arte. Innanzitutto la ringrazio per la sua presenza a questo evento, nonostante l’età le crei qualche problema e ringrazio anche la figlia Vanessa che si è prodigata per l’occasione”.
Jole Morresi da tanti anni si prodiga per la diffusione della cultura, prima come insegnante, poi come protagonista di iniziative e promotrice di eventi. Soprattutto il suo impegno è stato proficuo nel campo del teatro, della recitazione e della danza. Era il 1985 quando il compianto avvocato Alfredo Squadroni, allora assessore alla Cultura, lanciò l’ idea di istituire una Scuola di Recitazione. Si rivolse a Jole, che accettò volentieri il compito.
Si mise subito al lavoro e coinvolse personaggi di grande spessore come Saverio Marconi, il fondatore del Teatro della Rancia e oggi attore noto in tutti i teatri d’Italia. Tutta la città dimostrò il suo apprezzamento per la Scuola “Cecchetti” e le tante iscrizioni che affluirono sin da allora alla segreteria della Scuola di cui si occupava Anna Maria, la moglie di Alfredo Squadroni, ne sono la conferma. Da quella Scuola sono usciti tanti attori oggi impegnati in varie compagnie e in tournée nazionali ed europee e, dopo 35 anni, essa continua la sua attività grazie alla figlia di Jole, Vanessa, che ne ha assunto il timone.
C’è più di un motivo, quindi, per ritenere meritato questo riconoscimento a Jole che ha cercato di esportare la Scuola anche in altri centri, dovendo però rinunciare perché l’età. “Questo premio – ha concluso Donati - è solo un simbolo, ma rappresenta la vicinanza a te e al lavoro che hai svolto, da parte di tante famiglie di Civitanova e dintorni, non solo della nostra associazione. Grazie di cuore, a nome di tutti”.
“Sono davvero felice di consegnare questo premio ad una donna straordinaria – ha detto l’assessore Gabellieri. La ricordo quando ero sui banchi di scuola, sempre attiva e disponibile e generosa nel mettere a disposizione la sua professionalità. Un grazie a nome della città e della Giunta”.
La targa consegnata a Jole Morresi è stata realizzata dall’Amministrazione comunale, mentre i doni sono stati offerti da: Gioielleria Cartechini, Profumeria Emilio, Farmacia Angelini.