Settanta minuti di recital per piano solo con le Fairy Tales, storie fantastiche in musica ispirate ai fanciulli e un applauditissimo bis fuori dai soliti schemi. Non brani eseguibili dai fanciulli, sia chiaro, bensì, ispirati alle fiabe, alle storie e alle tematiche legate al mondo dell’infanzia e del fantastico, quei momenti e quelle atmosfere che incantano i fanciulli e pure molti non più giovanissimi. I primi per naturale predisposizione, i secondi solo se riescono a toccare le corde dell’infinito rimanendo, per l’appunto, un po’bambini dentro.
Il recital della Mariani, nell’ambito de l’AltRa Stagione diretta da Alberto Nones, al Castello Svevo di Porto Recanati, presenti l’attentissimo Sindaco e le maggiori autorità cittadine, è stato coronato anche dalla presenza di un foltissimo pubblico, non esclusi bambini, in quanto le Fairy tales hanno portato qualcuno a pensare che si trattasse di uno spettacolo per fanciulli. Un programma invece tutt’altro che per bambini: Schumann, Debussy, Mariani.
Lo Schumann delle celeberrime Kinderszenen presentate con equilibrio e compostezza, ma anche con una modalità espressiva che non passa inosservata, perché accordata con la tenerezza, non scontata in molti maestri del pianoforte, e che si addice quanto mai a questo tipo di letteratura pianistica: timbrica fluida ma nutrita, tantissime nuance coloristiche ben maturate e calibrate, frutto di una pedalizzazione eccellente e di una ricerca appassionata in seno al quel compositore che qualche musicologo non ha esitato a definire “il suo parente più prossimo”. Non a caso la Mariani ne conosce pianisticamente l’intera opera e a Schumann dedicò pure una tesi di laurea.
Altro stile, stesso tema, con il Children’s corner, in cui si è confermata ancora la vocazione della pianista a mettere in rilievo il senso di una rappresentazione nata al lume di una logica espressiva non aperta al compromesso, ma cucita addosso al personaggio – autore, alle sue storie, al suo tempo. Il ricordo triste delle Foibe e delle atroci persecuzioni istriane (il 10 febbraio ne ricorre anche l’anniversario della Memoria), commemorate attraverso le testimonianze di Adriana Carloni, molto ben rese e contestualizzate dalla voce recitante dell'attrice Paola Cosimi, ha scandito il passaggio tra il primo e secondo tempo e anche il dopo recital musicale.
Nella seconda parte di scena Kinderliana, 32 minuti di pathos con i brani della Mariani, storie in musica incise per il progetto discografico “Fairy tales”, in imminente uscita per la giapponese Da Vinci Classics. I titoli? Parlano da sé: “Il valzer della ballerina”, “La rosa macchiata”, “Il trenino cappuccino”, “La bambola animata”, “Il pappagallo Corsu”, “Memento”, “Alin”, quest’ultimo dedicato ai bambini meno fortunati e felici del mondo, siriani o di altra provenienza non importa.
C’è da dire che l’impressione è che, tra due giganti come Schumann e Debussy, la musica della Mariani non sfiguri per complessità di scrittura, per freschezza e autenticità di stile: una struttura formale forgiata nel contrappunto, una trama che richiede impegno al solista sia per il virtuosismo dei salti spericolati, delle ottave scoperte e delle doppie terze ad oltranza, sia per la ricerca della resa timbrico- espressiva.
Soprattutto ci appare una scrittura musicale non strumentalizzata, capace di rendere il fil rouge di una narrazione ben chiara nel progetto dell’autrice e che non si affanna nella ricerca di un ambito in cui doverosamente inquadrarsi, libera come l’autrice da schemi e rendite di posizione, Tutto ciò parrebbe incanalarsi pienamente lungo l’odierna temperie internazionale in cui il senso e il bisogno di libertà espressiva sono imprescindibili dal fare arte e semmai sono funzionali alla realizzazione di un possibile contributo etico-estetico in barba all’assunto che in Arte tutto sia stato già detto, fatto, interpretato, talvolta anche attraverso il filtro di mode, categorie, declinazioni, classificazioni ed etichette del tempo.
Il pubblico in sala l’ha recepita con entusiasmo quella musica mai ascoltata prima, complice la duttilità e il senso di della comunicazione istrionica della Mariani, figura minuta quanto incisiva sulla scena, armata di un’espressività disarmante, capace di conquistare anche gli scettici – intelligenti che si lasciano condurre dal veicolo emozionale che caratterizza notoriamente le sue performance. Il bis? Afferrando il microfono a termine dell’applauditissima performance di 32 minuti ininterrotti, l’artista stessa dispiega il senso di questa ricerca, il messaggio delle Fairy tales, rimembrando il rapporto giocoso e a tu per tu con la musica della bambina che fu: “Desiderate ascoltare un bis di Schumann o… “bella pallina” la mia prima musica che improvvisai al piano?”.
Complice della provocazione, il pubblico unanimemente sceglie quest’ultima il cui tema infantile diventa lo spunto per un’improvvisazione a tratti impetuosa, ironica e pensosa che mette d’accordo perfino i bimbi in sala, ora più che mai attenti e silenti. In fondo a cosa serve l’Arte se non ad emozionare indistintamente grandi e piccini? E l’emozione può talvolta divenire anche veicolo di riflessione. Ognuno a suo modo.
Le Fairy tales della Mariani, peraltro traggono ispirazione dalla stesso motore che ha ispirato I racconti di Dora e Lucia, scritti dalla stessa pianista e intimamente collegati alle musiche di Kinderliana: ogni storia ha la sua musica, ogni musica la sua storia. L’unione tra narrazione letteraria e musicale è ormai una costante nella carriera della concertista scrittrice napoletana che dal 2008 si serve indistintamente dei due linguaggi, attraverso un codice espressivo - commutativo continuamente foriero di linfa e vitalità espressiva.
E il suo viaggio attraverso l’immaginario delle storie fantastiche continua con altri appuntamenti in tutta Italia (i più prossimi a Milano - Villa Litta, 16 marzo e a Cremona - Museo del Violino, 23 aprile) e in Europa (i più prossimi a Schwarzheide – SeeCampus, 12 marzo, Monaco – Gasteig, 13 marzo, Berlino – Kulthurhaus,14 marzo). A Schwarzheide I racconti di Dora e Lucia saranno interpretati da giovani attori di Dresda e si intrecceranno live alle musiche di Kinderliana.
La Mariani sarà in giro anche per il suo nuovo romanzo: Ologramma. 7 Vite per non morire (Guida Editore), collegato alla musica omonima incisa nell’altro, recente, CD Pour jouer / Virtuoso Piano works (Da Vinci Classics 2018), entrambi i lavori in prossima presentazione il 28 marzo a Napoli presso la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III.
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