“Una piccola grande storia” inizia così il post del sindaco di Civitanova Tommaso Claudio Corvatta, ed è proprio questo il succo: a volte, senza clamore si possono fare grandi gesti per aiutare le persone che hanno bisogno.Un uomo è stato trovato in condizioni di estrema difficoltà e povertà dalle forze dell’ordine che con molta umanità hanno fatto di tutto per poter essere d’aiuto, dimostrando così che gli uomini dello Stato sono a servizio di chi ne ha bisogno. Senza clamori mediatici e polemiche spesso strumentali. L’uomo è stato affidato ai servizi sociali e quella che poteva diventare un’altra tragedia da raccontare si è trasformata in una storia a lieto fine.Ecco il post del sindaco Corvatta:Una piccola grande storia. Ieri un esponente delle forze dell'ordine mi è venuto a trovare in Comune. Questo in sé non è un evento eccezionale, capita spesso e per i più svariati motivi. Quel servitore dello Stato però si è presentato quasi chiedendo il permesso, in punta di piedi e questo non è usuale."Sindaco, stavamo facendo il nostro lavoro e ci è capitato di controllare questo signore. Non si lava, dorme in auto e sembra non avere nessuno a cui rivolgersi...". Si, è stato veramente un altro tipo di visita, con i normali rapporti tra istituzioni non c'entra nulla. È stata la realizzazione dei miei intenti.Attraverso un'assistente sociale abbiamo evitato, senza clamore e in punta di piedi, quella che avrebbe potuto diventare un'altra emergenza. Io e il funzionario, rassicurato dal fatto che ho compreso e accolto la sua segnalazione, abbiamo collaborato immediatamente per trovare una soluzione. Da più di un anno infatti, abbiamo istituito un servizio denominato Le Porte Sociali, tenuto dalle assistenti dell'Ambito Sociale, unico per lo meno in tutta la Regione, che intercetta le criticità come questa, prima che divengano emergenze.Il mio obiettivo iniziale era di coinvolgere anche le forze dell'ordine. Questo è avvenuto in modo naturale. È stata una soddisfazione incredibile scoprire come sia possibile migliorare la nostra città, proprio come speravo all'inizio di questa avventura da sindaco.Per avere tutte le informazioni sulle Porte Sociali leggi qui
Va a trovare lo zio, gli chiede dei soldi, lo aggredisce e finisce in manette.Verso le 10,30 di oggi, un disoccupato tolentinate di 56 anni, si è recato presso l’abitazione dello zio paterno di 83 anni, in località Maestà di Urbisaglia, per chiedergli un aiuto economico. In casa con l’anziano c'era anche la moglie, la quale gli ha dato però soltanto dei generi alimentari. Evidentemente l’uomo non li ha ritenuti sufficienti a soddisfare le proprie esigenze e pretendeva anche del denaro.La coppia di anziani però non era intenzionata a dargli denaro anche perché erano continue le visite del nipote a quello scopo. Così il 56enne ha iniziato a malmenare lo zio anche con un pezzo di legno, ferendolo al capo, davanti alla moglie terrorizzata. Quindi, dopo aver sottratto dal portafogli poche decine di euro, si è allontanato lasciando l'anziano a terra, fortunatamente non in condizioni gravi ma soltanto con ferite lacero contuse alla testa. L’anziana donna ha chiesto aiuto e ha dato l’allarme chiamando il 112. Immediatamente la pattuglia di carabinieri della Stazione di Urbisaglia, con a capo il luogotenente Rosario Cianci, ha raggiunto l’abitazione della coppia. Apprese quindi le prime notizie sull’accaduto, i militari si sono accertati delle condizioni del ferito che nel frattempo stava ricevendo le prime cure, si sono messi alla ricerca dell’autore dell’aggressione, che hanno rintracciato nell’abitato di Urbisaglia. Il 56enne, che aveva la camicia ed i pantaloni sporchi di sangue e le 20 euro circa sottratte allo zio, è stato fermato ed accompagnato in caserma. Per lui è scattato così l’arresto per rapina e lesioni.Ora si trova in camera di sicurezza in attesa di essere processato per direttima
I carabinieri della Compagnia di Osimo hanno sgominato una banda di criminali pugliesi che dall'inizio dell'anno aveva messo a segno una serie di assalti a bancomat di filiali bancarie, uffici postali, casse continue di distributori di carburanti e gioiellerie nelle Marche, Puglia ed Emilia Romagna.Si tratta di quattro pluripregiudicati brindisini. Le indagini sono partite dopo il furto di un bancomat a Polverigi con la tecnica dell'esplosione di gas acetilene il 2 gennaio 2016, seguito da un colpo a Padiglione di Osimo, dove l'apparato Atm è stato asportato lo scorso aprile. L'operazione "Cashpoint" ha portato ad individuare i modus operandi del gruppo criminale e l'auto utilizzate per fuggire). La svolta nei giorni scorsi quando è stato scoperto un appartamento a Porto Sant'Elpidio usato come base. Gli arresti sono scattati con una manovra di accerchiamento dopo due colpi falliti a Recanati e Monte Urano. (Ansa)
Sull'atto emesso dal Ministero dell’Economia e Finanze in cui vengono elencati i comuni delle Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria ai quali è stato disposta la sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari e viene così escluso il comune di Sarnano, interviene la Vicepresidente del Consiglio Regionale Marzia Malaigia. E' oggettiva la conta dei danni a Sarnano, il quale è stato dichiarato il comune della provincia di Macerata con più sfollati e danni ad immobili e fabbricati, eppure arriva questa sorprendente e negativa comunicazione. La Malaigia evidenzia come l’economia di questa località è basata sostanzialmente sul turismo estivo ed invernale nonché in quello cosiddetto “di ritorno”, costituito da famiglie originarie della zona. E' infatti in queste due stagioni che si registra la maggior parte delle presenze annuali. Tanto che, a pochi giorni dal devastante terremoto aveva già presentato una mozione (purtroppo non ancora discussa in consiglio regionale) sul sostegno immediato al sistema termale e turistico delle zone colpite dal sisma. La Vicepresidente del Consiglio accoglie l'appello degli operatori turistici e commerciali del comune di Sarnano, evidenziando il fatto che i danni economici causati dalle partenze anticipate e dalle cancellazioni sono già ingenti. Si sta mettendo in serio pericolo la sopravvivenza delle stesse attività. Per la Malaigia occorre correre ai ripari prima dell'avvento delle festività natalizie, che rappresentano fino al 50% dell'attività economica della zona. Tra l'altro è da temere quello che gli operatori commerciali minacciano, cioè drastici provvedimenti fino alla chiusura con conseguente riconsegna delle licenze e si consideri che a Sarnano, su poco più di tremila abitanti, esistono più di trenta strutture ricettive censite (fonte: osservatorio Regione Marche). La Malaigia fa appello al Presidente della Regione e chiede con forza un interessamento per riuscire a far eliminare questa ingiustizia. Come affermano gli operatori, si tratta di una azione tampone, in attesa di ricostruire una strategia che ci porti fuori l’emergenza e faccia conoscere il territorio di Sarnano e dei Monti Sibillini tutti. Lo spopolamento delle aree interne parte da queste azioni concrete e dall'ascolto continuo dei loro abitanti.
Coltivava marijuana in casa e finisce nei guai. Il protagonista è un uomo di 40 anni di Montefano, denunciato dai carabinieri della locale Stazione per detenzione di stupefacenti.I militari, nel corso dei controlli per contrastare l’uso ed i commercio di droghe, hanno eseguito una perquisizione rinvenendo nell’abitazione dell’uomo, oltre ad alcuni grammi di stupefacente, alcune piante di marijuana e svariati semi. Inevitabile la denuncia alla competente autorità giudiziaria.
Ancora un furto in abitazione a Cingoli. Nella serata di ieri, i soliti ignoti, attraverso l'effrazione di una finestra, si sono introdotti in una casa durante l’assenza dei proprietari, asportando diversi oggetti in oro, un paio di tv e alcuni orologi di marca.Il danno non è stato ancora quantificato, ma si aggirerebbe intorno a diverse migliaia di euro.Sul posto sono intervenuti i militari del nucleo radiomobile e quelli della Stazione di Cingoli.Si tratta dell'unica abitazione “visitata” ieri dai malviventi: non è escluso che possa essersi trattato di un furto mirato, vista la particolarità della presenza degli orologi di valore. Le indagini sono in corso.
Sempre più comuni sono le storie di persone che non riescono a sostenere una vita che sia degna di essere vissuta.Ieri pomeriggio a Recanati una maceratese di 61 anni è entrata in un supermercato e ha preso una scatola di biscotti e una di tonno e poi ha cercato di andarsene senza pagare. I Carabinieri sono giunti sul posto e al loro arrivo la donna è scoppiata in lacrime. Tra i singhiozzi la signora ha raccontato che erano giorni che non mangiava e che nonostante cerchi non riesce a trovare un lavoro da tempo. Gli uomini in divisa hanno così deciso di offrirle un pasto e poi hanno chiamato i servizi sociali del Comune per poterla aiutare.
I carabinieri della Compagnia di Tolentino, in collaborazione con i colleghi della Sezione di P.G. della Procura di Macerata, hanno tolto dalla circolazione uno spacciatore trovato con 400 pasticche di ecstasy destinate alla movida della zona costiera. Tutto ha avuto inizio a Tolentino dopo che i militari avevano avuto il sospetto, sostenuto anche da alcune informazioni, che M.S., un idraulico di 35 anni del posto, trafficasse in droga, in particolare ecstasy, che smerciava lungo la costa maceratese, ben dissimulando l’attività illecita con il fatto che circolava con il furgone da lavoro. Così nella tarda mattinata di ieri i militari hanno intensificato le investigazioni nei confronti dell’artigiano pedinandolo ed osservandone i movimenti, fino al primo pomeriggio quando, a Civitanova Marche, è stato bloccato e perquisito. L’uomo è rimasto impassibile ostentando calma assoluta di fronte al controllo e alla perquisizione del suo furgone, fino a quando i militari non hanno iniziato a smontare alcune parti del mezzo. Infatti, quando hanno rimosso il pannello del portellone posteriore, è spuntato fuori un involucro di cellophane ben sigillato contenente numerose pasticche a forma di quadrifoglio. I carabinieri a quel punto non hanno avuto dubbi che si trattasse di ecstasy, come poi confermato dall’analisi fatta con il narcotest. Le pasticche, se fossero state vendute, avrebbero fruttato oltre 10.000 euro. I militari hanno perquisito anche le due case a disposizione dell’idraulico, senza trovare altra droga. L’uomo ora si trova nel carcere di Camerino a disposizione del P.M., dovendo rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta della terza importante operazione dei carabinieri contro lo spaccio di stupefacenti dopo le due recenti compiute a S.Severino Marche, la prima del mese di agosto nella quale hanno arrestato due albanesi con 11 chili di marijuana e l’ultima di sabato scorso conclusa con il sequestro di 7 grammi di cocaina e 70 di marijuana a due giovani appena maggiorenni,
Strani messaggi, post incomprensibili, altri offensivi: cosa è successo nelle ultime ore al gruppo Facebook "Sei di Macerata se..."? Un gruppo di hacker appartenenti a Shitstorm ha defenestrato gli amministratori ufficiali e si è impadronito di "Sei di Macerata se...". Il fatto è stato segnalato alla Polizia Postale per i provvedimenti del caso.La procedura messa in atto per raggiungere lo scopo prefissato è la seguente: viene clonato un account di uno degli amministratori del gruppo e viene richiesto, con una scusa banale, ad un altro degli amministratori di aggiungerlo nuovamente. Una volta entrato nell’account, il "finto amministratore" procede alle eliminazioni aggiungendo i propri complici per avere, quindi, il totale controllo del gruppo in questione.Non è la prima volta che Shitstorm colpisce in questo modo. Il loro scopo sarebbe quello di ripulire Facebook da tutti quei gruppi che ritengono inutili e dannosi, perché pieni di post sciocchi e “commenti imbecilli”.La “minaccia”, sicuramente non fisica, lascia immaginare come ci sia da parte di questi signori, l’idea di destabilizzare e colpire l’apparente quiescenza e serenità di un sistema di comunicazione come quello di Facebook.
Un cane è scomparso ieri sera a Tolentino ed è partito il tam tam sui social network per dare una mano ai padroni a ritrovarlo. In realtà, si tratta di una cagnolina di nome Luna, sparita ieri sera in via del Carmelo, la strada che porta al cimitero comunale. Chiunque la veda o ne abbia notizie è pregato di contattare il numero di telefono 0733 906427.
"C'è una sparatoria nel condominio Rozzi a Porto Recanati": così stamattina un giovane ha lanciato l'allarme sul suo profilo Facebook ed in breve la notizia ha fatto il giro del web. Qualcuno ha anche avvertito i carabinieri, ai quali nel frattempo non era arrivata nessuna richiesta di intervento.Così, i militari sono arrivati sul posto con due pattuglie e hanno verificato, sentendo residenti e altri cittadini, che la notizia diffusa non era assolutamente corrispondente al vero: nessuna sparatoria c'era mai stata. A quel punto, sono partite le indagini per risalire alla persona che aveva lanciato l'allarme su Facebook e in breve i carabinieri, malgrado avesse utilizzato un profilo falso, sono riusciti a risalire all'identità del giovane che aveva scritto per primo della presunta sparatoria: si tratta di un 36enne di Porto Recanati.I militari sono andati a prenderlo a casa e lo hanno accompagnato in caserma, dove il 36enne per giustificarsi ha dichiarato di aver dimenticato il punto interrogativo alla fine del post. E' stato denunciato a piede libero per procurato allarme.
Un pacco sospetto ha fatto scattare l'allarme bomba stamani lungo la linea ferroviaria Ancona-Roma, poco dopo l'uscita dalla galleria di Fossato di Vico. Sul posto sono intervenuti la Polizia ferroviaria e gli artificieri. In realtà si trattava di un apparecchio, ormai inservibile, destinato alla misurazione delle rifrazioni sismografiche.Un'attrezzatura grande quanto il monitor di un piccolo pc, con fili elettrici, utilizzata per verificare le onde d'urto nelle cave. Qualcuno se ne è disfatto lasciandolo dentro un sacchetto sulla massicciata vicino ai binari. La circolazione dei treni è rimasta interrotta dalle 4:30 alle 6:45, ed è poi ripresa dopo il via libera degli artificieri. Le Ferrovie hanno istituito bus sostitutivi. Ritardi di circa 30 minuti per un Intercity e due regionali, mentre altri tre regionali sono stati cancellati e otto hanno subito rallentamenti. (Ansa)
Era stata inaugurata il 14 settembre, primo segno di rinascita dal sisma: ma questa notte ignoti ladri hanno rubato tutti i pc dalla nuova scuola media 'Nicola Amici' di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno), uno dei comuni delle Marche colpiti dal terremoto del 24 agosto.A darne notizia è il sindaco Sante Stangoni: ''sono indignato - dice - da questo atto di sciacallaggio infame. Noi stiamo lottando per non far morire il paese, ci giochiamo tutto ogni giorno, è in Italia c'è gente così, che non ha vergogna...''. Acquasanta ha la scuola dell'infanzia e le elementari inagibili, con i bambini a lezione in una tensostruttura. Al taglio del nastro della scuola 'Amici', antisismica, era presente anche il presidente della Regione Luca Ceriscioli. ''I pc li avevamo ottenuti con un progetto finanziato con i fondi Por'', spiega il sindaco. Ma c'è qualcuno "che non rispetta niente, nemmeno il dolore e la tragedia che stiamo vivendo. Le indagini? sì certo le faranno, ma è il gesto che fa male". (Ansa)
Il dramma del terremoto non si è fermato di certo a quella tremenda notte del 24 agosto. Le ferite aperte sono ancora tante, tantissime. Anche in zone sulle quali i riflettori mediatici non sono stati accesi abbastanza. Anzi, a volte sono rimasti proprio spenti.Simona Falappa è una mamma di due bambini che, dal 24 agosto, ha dovuto lasciare la propria casa a causa dei danni creati dal sisma. L'abitazione, in contrada Rambona a Pollenza, è stata fortemente lesionata sia all'interno che all'esterno e lo sgombero alla famiglia è stato ordinato immediatamente."La lesione - racconta Simona - ha toccato anche la casa adiacente alla nostra e anche quell'abitazione è stata immediatamente sgomberata dal Comune. Nei primi giorni ci siamo appoggiati a casa dei miei suoceri e abbiamo cercato di capire che cosa fare. I vigili del fuoco di Pollenza ci hanno aiutato a portare fuori dalla nostra casa i beni di prima necessità, specialmente abbigliamento e i giochi dei bambini verso i quali hanno mostrato una grande sensibilità. Dei miei figli hanno cercato di portare fuori tutto il possibile, comprese le lenzuola per cercare di farli sentire il più possibile a casa loro".Il primo settembre la famiglia di Simona si trasferisce nel centro di Pollenza, a casa di un privato che ha messo a disposizione la propria abitazione."Ci siamo sistemati in questa casa - continua il racconto Simona - e di certo la nostra non è la situazione più disperata dato che a Pollenza sono 45 le famiglie con ordinanza di sgombero, ma va sottolineato che, nonostante la vicinanza del Comune, nessuna autorità tecnica si è fatta ancora viva per sincerarsi delle nostre condizioni. Stiamo aspettando la protezione civile dalla quale non abbiamo avuto ancora nessun cenno"."Siamo stati supportati - conclude Simona - sia dal nostro Comune, sia dalla solidarietà cittadina, ma i disagi con due bimbi piccoli ci sono, eccome. Il mio bimbo più grande (5 anni ndr) continua a chiedermi quando potrà tornare a casa propria e io non ho risposte da dargli". Battesimo celebrato il 28 Agosto a quattro giorni dal sisma con i compaesani e i vigili del fuoco di Pollenza.
“Sbattere in prima pagina delle falsità può creare un danno grave alla intera collettività. Approfittare della situazione per lanciare messaggi non veritieri significa fare dell’allarmismo e questo è veramente qualcosa di basso, anzi di bassissimo profilo. Fino ad oggi abbiamo preferito il silenzio ma ora, per il rispetto di tutti, replicheremo nelle sedi opportune chiedendo, a chi di dovere, di intervenire”.Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha immediatamente scritto al dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Padre Tacchi Venturi”, professor Sandro Luciani, dopo la diffusione di notizie che definisce “non veritiere” in merito al ritorno sui banchi degli alunni della scuola dell’infanzia e primaria “Luzio”.“La risposta ufficiale – puntualizza il primo cittadino settempedano – parla di 20 richieste di trasferimento verso altra sede, pari al 3,7% del totale. O meglio, di 7 trasferimenti in altri istituti fuori città, vale a dire l’1,3%, e 13 redistribuzioni in altre sedi di scuole comunali, ovvero il 2,4%. Per quanto riguarda i trasferimenti esterni in altre scuole fuori città 6 domande hanno interessato la scuola primaria e 1 quella dell’infanzia. Delle 13 domande presentate da genitori di alunni che sono stati redistribuiti tra gli altri plessi settempedani, 8 hanno riguardato la scuola dell’infanzia e 5 la primaria. Da quanto indicato dalla dirigenza scolastica emerge che, ad oggi, solo l’1,3% degli alunni iscritti originariamente al plesso “Luzio”, vale a dire 536 alunni in totale, ha lasciato l’istituto per scuole in altri Comuni e che solo il 2,4% ha chiesto di cambiare plesso". "Nulla a che vedere – precisa il sindaco Piermattei – con le 45 domande di trasferimento di cui tutti noi oggi abbiamo letto sulla stampa. Un dato, questo, assolutamente infondato. La legge professionale che regolamenta la professione giornalistica dice che è preciso dovere di chi fa informazione accertare le notizie, in questo caso i numeri dei trasferimenti degli alunni del “Luzio” in altre sedi, prima di diffonderle. Evidentemente qui le cose non stanno così. Non so se tutto ciò sia colpa di pressapochismo o se ci sia dietro una strategia politica. Quello che chiedo a questo punto è però serietà e responsabilità. Procurare allarmi, diffondere panico, sono azioni che fanno ravvisare ipotesi di reato. Le nostre scuole, lo ribadiamo per l’ennesima volta, sono tutte agibili e questo ce lo hanno detto i tanti tecnici che abbiamo interpellato mettendo la sicurezza avanti ad ogni nostro discorso. Questa è l’assoluta trasparenza dell’Amministrazione comunale di San Severino Marche. E personalmente sono voluta essere totalmente trasparente quando ho deciso, sabato mattina, di incontrare due mamme che fino a poco prima stavano tenendo un sit-in sotto al Comune insieme a una decina di mamme. Nessuno aveva chiesto di poter incontrare il sindaco, per questo non parlerei di protesta come erroneamente riportato da qualcuno. Comunque al mio arrivo in ufficio non ho avuto alcun problema nel ricevere una delegazione che mi ha esposto alcune perplessità. Ho fornito la riposta dell’Amministrazione che, da sempre, è la stessa: dobbiamo lavorare tutti per una scuola nuova, sicura e a portata di bambino”.
I Carabinieri della Compagnia di Battipaglia hanno dato esecuzione a Battipaglia, Pontecagnano Faiano, Bellizzi, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Salerno, Torre Annunziata, Boscoreale, Napoli, Trezzo sull’Adda (MI), Porto Potenza Picena e Monfalcone (GO), ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Salerno su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 62 persone, di cui 27 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 33 con l’obbligo di dimora con permanenza notturna in casa ed obbligo di firma, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alle rapine, porto abusivo d’armi, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti. In manette è finito anche Adriano Manca, 37 anni, da qualche tempo residente a Porto Potenza. Da quanto emerso, Manca dalla costa maceratese riforniva di droga il gruppo criminale. Le manette per lui sono scattate intorno alle 4 di ieri, quando i carabinieri hanno bussato alla porta della sua abitazione.L’attività investigativa, denominata “ITALO”, trae origine da una serie di rapine perpetrate, a partire dal dicembre del 2012, ai danni di esercizi commerciali di Pontecagnano Faiano ed una di Oliveto Citra, con l’utilizzo anche di armi da fuoco. Dall’analisi anche dei dati relativi alle denunce per rapina e dalle dichiarazioni delle parti offese, il NOR della Compagnia di Battipaglia ha acquisito e visionato anche un video relativo alla rapina perpetrata presso la sala scommesse “Eurobet” di Pontecagnano Faiano il 5 dicembre 2013, da cui sono emersi alcuni fondamentali elementi di affinità con altre rapine.
Sulla sicurezza del ponte di Cingoli arriva la sentenza forse definitiva: non ci sono pericoli. La diga di Castreccioni è sicura, anche dopo le scosse del 24 agosto scorso e quelle successive. Lo ha confermato un sopralluogo di ispettori del Servizio Dighe del ministero, disposto dopo l'allarme lanciato dal sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini. «Dalle numerose e puntuali prove eseguite - riferisce l'ingegner Alessandro Apolloni, capo settore Dighe del Consorzio di bonifica delle Marche - è emerso che non esiste alcun pericolo né per l'opera di sbarramento né per la popolazione a valle». I tecnici del Ministero «hanno compiuto un'ispezione molto attenta, in cui sono state verificate tutte le registrazioni strumentali, ed è stata compiuta anche una verifica in real time». «È stata fatta una valutazione completa, compreso il monitoraggio delle sponde del lago nella zona a monte, e nella parte periferica, per controllare la stabilità delle scarpate».
La Guardia di finanza di Ascoli Piceno ha scoperto una maxi frode fiscale da 662 milioni nel settore del commercio di prodotti informatici, toner e cartucce. 78 le aziende coinvolte, 87 le persone denunciate a vario titolo, anche per riciclaggio. Stando all'indagine, in codice 'Fast Print', sarebbero state emesse fatture false per 484 mln e riciclati 690mila euro. Le aziende sono in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.Denunciate 87 persone per: “Emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti” per 484 milioni di euro; “Occultamento e distruzione di documentazione contabile”; “Riciclaggio” per 690.000 euro; “Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita” per 861.000 euro; “Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell’ingegno o di prodotti industriali”; “Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”; “Vendita di prodotti industriali con segni mendaci”; “Ricettazione”.Le due società 'cartiera' erano a Roma e Milano, ma gli investigatori hanno ricostruito scambi commerciali con la Germania, Olanda, Romania, Estonia, Danimarca, Austria, Regno Unito, Ungheria, Cipro, Svizzera, Lussemburgo e Slovenia. (Ansa)
Internet ha cambiato il modo di vivere di molte persone, non solo per quanto riguarda il mondo dei social ma anche per tutto ciò che concerne la compravendita di beni o anche per l’organizzazione di viaggi e vacanze. Purtroppo nel web non si trovano solo ottime occasioni, a volte dietro ad annunci super convenienti si celano truffe.Questa è la storia di Katia Rossi, che cercando un appartamento per trascorrere le vacanze sul portale Subito.it ha invece trovato un truffatore che le ha sottratto 150 euro:“Nei primi mesi di luglio sono andata a visitare un sito di annunci apposito e ho visto una inserzione in cui si affittava, per il periodo estivo, dal 21 al 31 agosto 2016, un appartamento a Porto Potenza Picena per una somma di euro 550,00.Ho inviato una mail ad una agenzia di Ancona dicendo che ero interessata a prenderlo in affitto. Avuta la conferma della disponibilità ed una bozza del contratto di locazione ho versato la somma di euro 150,00 a titolo di caparra al titolare dell'agenzia.Ci sentiamo telefonicamente per la possibilità di un incontro per poter visionare la casa ma a causa dei miei impegni chiedo solamente di inviarmi delle foto. Le foto non arrivavano mai... così decido di inviargli un messaggio e lui gentilmente mi risponde dicendo che le foto me le avrebbe mandate il prima possibile.Non ricevendo nulla dopo alcuni giorni decido di chiamarlo ma improvvisamente le sue utenze risultano staccate. A quel punto ho avuto il sospetto che molto probabilmente ero stata vittima di truffa... sospetto diventato realtà quando da alcuni controlli in internet e da varie recensioni negative sul suo conto ho scoperto che in realtà era un truffatore.Sono riuscita a ricontattarlo e lui tra le tante parole aveva detto di volermi ridare i soldi ma ad oggi non ho ancora ricevuto nulla”. Il fatto è stato segnalato alle autorità competenti.
Ladruncoli ad appena 11-12 anni, entrano in un supermercato dove fanno incetta di merendine e bevande, ma vengono scoperti dal personale dell'esercizio commerciale.E' successo nei giorni scorsi a Porto Recanati, al supermercato Zippilli, quando la baby-gang è entrata e, facendo finta di niente, ha cominciato a nascondere merce dentro gli zaini, prima di tentare di uscire senza pagare. I loro movimenti maldestri, però, sono stati notati dal personale del supermercato che ha fermato i ragazzini all'altezza delle casse, chiedendo loro di aprire gli zaini. In un primo momento, la banda ha dato l'impressione di acconsentire, mentre in realtà hanno provato a darsi alla fuga. Quasi tutti sono riusciti a scappare: solo una ragazzina è rimasta impietrita e non ce l'ha fatta a darsela a gambe. Dentro il suo zaino è stato trovato un brick di Estathè sottratto poco prima dal banco del supermercato. I titolari dell'esercizio commerciale, per evitare guai peggiori alla ragazzina hanno scelto di non sporgere denuncia.