I finanzieri di Porto Recanati hanno sequestrato oltre 2400 articoli contraffatti e insicuri per la salute dei consumatori e denunciato il responsabile. Nell’ambito di un più ampio e specifico piano d’intervento, predisposto dal comando di Macerata su tutto il territorio della provincia, prosegue incessantemente l’attività dei finanzieri della Tenenza di Porto Recanati che, nel corso di una mirata attività di controllo economico del territorio, hanno proceduto al sequestro e al ritiro dal mercato di oltre 2400 prodotti indebitamente esposti in vendita, verosimilmente contraffatti o privi delle indicazioni minime necessarie per la commercializzazione in violazione della normativa sulla sicurezza dei prodotti.
Nello specifico, le attività svolte hanno permesso di denunciare a piede libero il titolare di una ditta individuale con due punti vendita, dedito al commercio di abbigliamento e articoli vari, che esponeva per la vendita numerosi prodotti, tra cui carte da gioco collezionabili e giocattoli di vario genere, destinati prevalentemente ad un’ampia platea di consumatori minorenni, verosimilmente contraffatti o privi delle etichettature ed informazioni minime previste dal Codice del Consumo o del marchio di conformità europea CE.
Il commerciante è stato denunciato alle Procure della Repubblica Tribunali di Macerata ed Ancona per commercio di prodotti con segni falsi e mendaci. Con riguardo, invece, alle violazioni in materia di sicurezza dei prodotti, i finanzieri hanno proceduto a segnalare il responsabile alla Camera di Commercio di riferimento per i provvedimenti di competenza.
Alle prime luci dell'alba è stato ritrovato senza vita l’uomo di 65 anni di cui se n’erano perse le tracce ieri a Colle di Arquata del Tronto, quando era uscito a cercare funghi.
Una squadra mista, composta da vigili del fuoco, carabinieri forestali, soccorso alpino ed anche due persone del posto che conoscono bene la zona, l'ha intercettato dopo che era stato individuato il luogo dove si trovava da un drone del nucleo Sapr (sistemi a pilotaggio remoto).
Per il recupero è stato allertato un elicottero del reparto volo dei vigili del fuoco di Pescara. Durante la notte hanno operato 10 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Marche, con l'ausilio di droni dotati di termocamera ed il supporto aereo dell'Aeronautica Militare con un elicottero HH-139B con sistema di bordo "Artemis" per l'individuazione di segnali telefonici e termocamere; strumentazioni che hanno consentito di restringere notevolmente l'area, in cui poi è stato individuato il corpo del 65enne di Folignano che era uscito a cerca di funghi con il fratello.
I due si erano poi divisi per battere zone diverse con l'accordo di ritrovarsi al punto di partenza in un orario preciso. Un appuntamento al quale ieri pomeriggio il 65enne non si è presentato e il fratello ha dato l'allarme.
È spirato ieri, all'età di 99 anni, nella sua abitazione a Fabriano l'ingegner Francesco Merloni, presidente onorario di Ariston Group. Ne dà notizia la stessa azienda. Merloni, che è stato parlamentare, ministro e capitano d'industria, lascia la moglie Maria Cecilia Lazzarini e i figli Paolo, presidente di Ariston Group, Francesca e Claudia.
"Imprenditore e Cavaliere del Lavoro, Francesco Merloni - ricorda l'azienda - è stato uno dei protagonisti dell'industria italiana che, raccogliendo l'eredità del padre Aristide, ha dedicato la sua carriera allo sviluppo internazionale dell'azienda di famiglia".
Una vita multiforme, quella di Francesco Merloni: parlamentare, ministro, capitano d'industria. Ma tutte con le Marche come baricentro, Fabriano, in particolare. Il 17 settembre scorso aveva festeggiato i 99 anni circondato dall'affetto della sua famiglia. Era legato indissolubilmente anche alla Fondazione "Aristide Merloni", ente di ricerca di eccellenza nella promozione e nello sviluppo della cultura imprenditoriale territoriale, di cui era presidente.
Figlio di Aristide Merloni, fondatore dell'Ariston e delle Industrie Merloni si era laureato in Ingegneria industriale all'Università di Pisa. Negli anni '50 entrò a lavorare nell'azienda di famiglia. Entra in Parlamento, per la prima volta e come senatore, nel 1972 con la Democrazia Cristiana. È stato rieletto anche in altre sei legislature: cinque alla camera e un'altra al senato.
Nel primo governo presieduto da Giuliano Amato viene nominato Ministro dei Lavori pubblici, giurando il 28 giugno 1992 nelle mani del neo-Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Con la caduta di Amato e l'incarico al Governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi, Merloni è stato confermato Ministro fino alla fine del Governo Ciampi, 11 maggio 1994. Sua la cosiddetta Legge Merloni, una radicale riforma del sistema degli appalti pubblici, realizzando anche la trasformazione dell'Anas in Ente pubblico economico.
Con la scomparsa della Dc, Francesco Merloni si iscrisse al gruppo parlamentare dei Popolari democratici - l'Ulivo ha continuato. Alle elezioni primarie del Partito Democratico nel 2007 dichiarò di sostenere la candidatura di Enrico Letta, amico personale di lunga data di Merloni, a segretario del Pd. Grande amico anche dell'ex premier, Romano Prodi. Accanto alla sua esperienza politica, ha proseguito la sua seconda vita di successo, da capitano d'industria.
Nello stabilimento di Matelica ha iniziato a produrre bombole e serbatoi per il gas, quindi a Castelraimondo i pannelli fotovoltaici per scaldare l'acqua, a Fabriano gli scaldabagni. In pochi anni nasce Merloni Termosanitari, poi divenuta Ariston Group specializzata in impianti di riscaldamento e climatizzazione. Una multinazionale presente con siti in 17 nazioni, complessivamente sono 29, e che ha chiuso il bilancio 2023 con 3.1 miliardi di euro di ricavi, 212 milioni di euro di utile netto. Gruppo quotato alla Borsa di Milano dal 2021 e quel giorno Francesco Merloni, con suo figlio Paolo a cui nel 2011 aveva passato le redini di Ariston, era presente per suonare la campanella.
Probabilmente la vita che più amava Francesco Merloni era quella con la sua famiglia: la moglie Maria Cecilia Lazzarini e i figli Paolo, Francesca e Claudia. "Si chiude definitivamente un'epoca", il commento commosso dell'ex sindaco di Fabriano, Roberto Sorci, storico collaboratore di tutta la famiglia Merloni.
Si unisce al cordoglio per la scomparsa del cavalier Francesco Merloni l'Amministrazione comunale di San Ginesio: "La scomparsa dell'ingegnere Francesco Merloni provoca un grande dispiacere e una grandissima perdita per la nostra Comunità. La vicinanza di Merloni con il borgo di San Ginesio coincide con uno dei momenti più difficili che abbiamo dovuto affrontare, il post sisma 2016. L’impegno profuso dalla Fondazione “Aristide Merloni” da Lui presieduta ha fatto si che iniziative di livello mondiale e progetti di rinascita sociale fossero calibrati sul nostro specifico contesto e sempre con l’occhio rivolto all’interesse della Comunità. Uno su tutti merita un’attenzione particolare: la creazione e l’attivazione del Punto di Telemedicina (Health Point) che è diventato un modello regionale di gestione della sanità sul territorio. Voglio esprimere anche a nome di tutta la comunità ginesina, le più sincere condoglianze e vicinanza a tutta la famiglia Merloni".
Anche la città di Matelica piange il presidente onorario di Ariston, ex ministro, originario di Fabriano. In quella che è la città di Mattei, Francesco Merloni contribuì a portare lavoro con l’apertura della fabbrica di produzione delle bombole, oggi la Antonio Merloni Pressure Vessels. C’era anche lui, lo scorso marzo, all’inaugurazione della nuova linea produttiva dello stabilimento matelicese. "
L’Italia intera piange un uomo visionario, degno erede del padre Aristide e grande protagonista dell’economia tricolore – commenta il sindaco Denis Cingolani – uno dei più grandi uomini che il nostro territorio ha partorito, sempre vicino alla nostra comunità e attento agli sviluppi dell’intera nazione. Ha lavorato per le sue aziende, ma anche per lo Stato essendo stato ministro dei Lavori Pubblici per ben due volte. Vero protagonista di quel miracolo economico che cambiò radicalmente la nostra nazione, trasformando l’economia locale da agricola in industriale. Saremo sempre grati per la sua opera e soprattutto per il grande amore dimostrato alla propria gente. Qualche mese fa lo abbiamo accolto per i festeggiamenti nella storica azienda della sua famiglia a Matelica, un vero onore averlo ascoltato con i suoi vivi ricordi di un tempo lontano, ma più che mai attuali. Grazie Ingegnere, Matelica la ricorderà per sempre”.
Si ribalta con l’Ape: conducente a Torrette. È il bilancio di un incidente avvenuto, intorno alle 18: 30 di oggi, in via Madre Teresa di Calcutta a Tolentino.In base a una ricostruzione l’uomo viaggiava in direzione Belforte del Chienti, quando per cause in corso di accertamento ha perso il controllo del mezzo che ha sbandato per poi ribaltarsi.
Una volta lanciato l’allarme, sul posto sono accorsi i sanitari del 118 e i vigili del fuoco. I pompieri hanno provveduto a estrarre dalle lamiere il conducente dell’Apecar, il quale era rimasto incastrato all’interno dell’abitacolo
Una volta prestati i primi soccorsi, l’uomo è stato trasferito all’ospedale dorico di Torrette in eliambulanza. Per i rilievi e ricostruire quanto accaduto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione. Il tratto stradale è stato chiuso al traffico fino al compimento delle operazioni di soccorso.
I carabinieri della Stazione di Potenza Picena hanno arrestato un 61enne di Latina, residente a Milano ma domiciliato nella provincia di Macerata.
Il provvedimento, emesso dalla Procura Generale della Corte di Appello di Genova per un cumulo di pena per insolvenza fraudolenta, possesso e fabbricazione di documenti falsi e calunnia, è stato eseguito nella mattinata di ieri a carico dell’uomo che è stato rintracciato nel centro cittadino dai militari. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato condotto nel carcere di Fermo dove dovrà scontare 3 anni e 5 mesi di reclusione.
Si svolgeranno domani, mercoledì due ottobre alle 10:30, nella Basilica di San Venanzio a Camerino, i funerali di Daisy Ronconi, la 37enne morta lo scorso 26 settembre in un terribile incidente stradale lungo la Carrareccia, nel territorio comunale di Macerata.
In base a una ricostruzione effettuata dalla polizia locale intervenuta sul posto, la donna aveva perso il controllo del mezzo per poi finire la propria corsa contro una Land Rover che proveniva dalla direzione opposta. Si è subito azionata la macchina dei soccorsi, ma la 37enne si è spenta poco dopo il trasporto all'ospedale di Torrette.
Daisy, originaria di Urbisaglia ma residente a Camerino con il compagno e la figlia di 7 anni, lavorava come operatrice socio sanitaria a Gagliole. Oltre all'amata figlia e al compagno Francesco, lascia la madre Elisa, il padre Giovanni, i fratelli Sonny e Christian. La camera ardente è stata allestita nella casa funeraria Malasisi in località Torre del Parco di Camerino.
Anche quest'anno, l’operazione "Mare e Laghi Sicuri 2024" ha visto l'Ufficio Circondariale Marittimo di Civitanova Marche impegnato attivamente, sotto il coordinamento della Capitaneria di Porto di Ancona, per garantire un'estate all'insegna della sicurezza e della protezione dell'ambiente marino.
L'iniziativa, svoltasi dal 15 giugno al 15 settembre, ha coinvolto numerose unità operative e personale del Corpo, con l’obiettivo di preservare la sicurezza della navigazione, dei bagnanti e la salvaguardia dell'ecosistema marino.
Nell’ambito del territorio di giurisdizione dell’Ufficio Circondariale marittimo di Civitanova Marche, durante il periodo estivo, sono stati effettuati oltre 1312 controlli su unità da diporto, stabilimenti balneari e aree demaniali marittime. Questi controlli hanno permesso di monitorare l’applicazione delle normative vigenti in materia di sicurezza, prevenzione degli incidenti e tutela ambientale, con l’obiettivo primario di garantire un uso sicuro e rispettoso del mare.
L’operazione ha visto l’impiego di un significativo numero di mezzi e personale, permettendo una quotidiana copertura capillare dell’intera area costiera di competenza. Grazie a questo impegno, sono stati emessi 22 provvedimenti amministrativi e adottate misure immediate in caso di gravi infrazioni, contribuendo così a mantenere elevati standard di sicurezza per tutti coloro che frequentano il mare e le aree limitrofe.
L’attività di controllo è stata accompagnata da una costante opera di sensibilizzazione. Durante l’estate, sono stati organizzati numerosi incontri con i diportisti per fornire indicazioni utili su come navigare in sicurezza e rispettare l’ambiente marino.
Il comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Civitanova Marche, Chiara Boncompagni, ha espresso grande soddisfazione per i risultati ottenuti: "L'operazione 'Mare e Laghi Sicuri 2024' ha dimostrato ancora una volta quanto sia cruciale un’azione congiunta e coordinata per la salvaguardia della sicurezza in mare e la protezione dell'ambiente. Ringrazio tutto il personale della Guardia Costiera che, con impegno e dedizione, ha garantito un'estate sicura a bagnanti e diportisti. È fondamentale proseguire su questa strada, mantenendo alto il livello di attenzione e sensibilizzazione su questi temi".
Un elemento chiave del successo dell'operazione è stato il lavoro sinergico tra l'ufficio circondariale marittimo di Civitanova Marche, gli enti locali, le forze di polizia, le associazioni ambientaliste e i cittadini. Questa collaborazione ha rafforzato il controllo del territorio e promosso comportamenti responsabili da parte di chi frequenta il mare.
Altro aspetto centrale dell’operazione "Mare Sicuro" è stata la campagna "Bollino Blu", un'iniziativa ormai consolidata, volta a razionalizzare l'impegno delle forze di polizia in mare - evitando la duplicazione dei controlli sulle medesime unità da diporto - attraverso il rilascio di un adesivo sullo scafo a seguito del primo controllo ottenuto con esito positivo.
Salvatore Annacondia, noto come "Manomozza", è stato arrestato per estorsione. L’ex boss pugliese, ora 67enne, a seguito della richiesta di un'ingente somma di denaro a un imprenditore del Fermano, avrebbe minacciato di morte l'uomo e la sua famiglia. La vittima, terrorizzata, non si è però fatta intimidire e ha subito contattato la Questura di Fermo, che ha organizzato un’operazione per incastrarlo.
Annacondia, dopo aver perso una mano in un incidente a 14 anni, si è macchiato di 72 omicidi, come raccontato anche in una puntata della trasmissione televisiva "Le Iene", diventando uno dei più noti boss della malavita pugliese e un membro di Cosa Nostra.
È stato per anni un collaboratore di giustizia e ha vissuto a Porto San Giorgio e, successivamente, a Civitanova Marche dove risiede tutt'oggi per questioni di lavoro nel ramo della ristorazione. Dopo aver perso i benefici del programma di protezione, è tornato alla criminalità. A tal proposito, proprio di recente, avrebbe cercato di estorcere denaro a un imprenditore fermano, ma quest’ultimo si è rivolto alla Polizia che gli avrebbe consigliato di fingere di accettare la sua richiesta. Durante l’incontro per la consegna del denaro avvenuto a Civitanova Marche, Annacondia è stato arrestato in flagrante.
A coordinare le indagini condotte dalla squadra mobile della questura di Fermo, su cui si mantiene il massimo riserbo, è la Procura della Repubblica di Macerata. Annacondia, difeso dall'avvocato Gabriele Cofanelli, attualmente si trova in carcere.
Strattona una ragazza e la fa cadere a terra per rubarle il cellulare: arrestato un cittadino tunisino di 36 anni. L'uomo, irregolare sul territorio nazionale e senza fissa dimora, è stato fermato dai carabinieri dell'aliquota radiomobile della Compagnia di Civitanova Marche. Dovrà rispondere di tentata rapina e lesioni personali ai danni di una 20enne residente in provincia di Fermo.
Nella scorsa nottata, il 36enne ha avvicinato la vittima lungo viale Matteotti, nella zona del lungomare nord, e strattonandola ha tentato di sottrarle il suo telefono cellulare.
Un passante, che ha assistito alla scena, ha richiesto l'intervento di una pattuglia che è giunta immediatamente sul posto. I militari, dopo aver fermato l’aggressore, l’hanno accompagnato in caserma per l'identificazione e le formalità di rito. Il 36enne tunisino è stato così condotto presso il carcere di Montacuto. La ragazza, nelle fasi più concitate dell’agguato, è caduta a terra procurandosi escoriazioni su varie parti del corpo e riportando personali guaribili in dieci giorni.
Minaccia i familiari della compagna con un machete, poi aggredisce gli agenti intervenuti: arrestato un 27enne. Alle ore 21.00 circa di ieri, la “volante” del commissariato di polizia di Civitanova Marche è intervenuta su richiesta di alcuni cittadini che avevano segnalato al 112, schiamazzi e urla in strada dove erano presenti un uomo e una donna che stavano litigando.
Nel frattempo anche la figlia della donna, impaurita per la presenza del 27ennne armato di un'arma, aveva allertato i poliziotti. Sul posto gli agenti hanno individuato subito il soggetto in stato di agitazione, identificato per un cittadino di origini pakistane di 27 anni, il quale da subito si è mostrato in stato visibilmente alterato dovuto probabilmente all’assunzione di alcool e dall’assunzione di sostante stupefacenti, come asserito successivamente dallo stesso.
Il giovane, quindi, raggiunto nell’abitazione della donna dove si era recato impugnando un grosso machete, ha iniziato subito a insultare gli agenti i quali, entrati all’interno dell’immobile, hanno notato la presenza dell'arma che è stata subito sottratta dalla disponibilità del 27enne.
Gli agenti hanno tentato a più riprese di interagire con il giovane, il quale è diventato sempre più aggressivo fino a quando non ha estratto un coltello dai propri jeans. L'arma è stata poi puntata in direzione di uno dei poliziotti che, a questo punto, ha fatto uso dello spray “Oleocapsicum”, in dotazione, riuscendo a immobilizzare il 27enne che ha continuato a urlare e a minacciare gli operatori di polizia.
Per tali ragioni il giovane, gravato da precedenti di polizia per reati in materia di armi, è stato tratto in arresto per i reati di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e per il porto di strumenti atti a offendere, quindi trattenuto nel commissario di polizia stradale di Civitanova Marche, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto da parte dell’autorità giudiziaria.
Da quanto ricostruito successivamente, il 27enne si era recato nell’abitazione dei familiari della propria fidanzata per chiarire alcune questioni legate al loro rapporto.
Nei giorni scorsi, nel corso di un servizio notturno di vigilanza stradale, un equipaggio della polizia stradale di Macerata ha intercettato, nella zona di Porto Recanati, un conducente di un autotreno, tipo bisarca, che trasportava alcuni veicoli con targa italiana diretti in Romania.
Gli agenti, insospettiti da alcuni atteggiamenti velati e furtivi del conducente, hanno iniziato un approfondimento documentale sui veicoli trasportati e sulla persona, tanto da appurare che un’auto è risultata oggetto di denuncia per appropriazione indebita, e un’altra è risultata sottoposta a fermo amministrativo fiscale. Ne è conseguita nei confronti dell’autotrasportatore la denuncia all’autorità giudiziaria per ricettazione, mentre le autovetture sono state sottoposte a sequestro.
Sempre nell’ambito dei controlli di specifica competenza avvenuti nel Maceratese, da parte della polizia stradale, l’attenzione degli agenti questa volta si è concentrata sul conducente di un autoarticolato che, all’atto del controllo, privo dei documenti di riconoscimento, ha riferito ai poliziotti generalità diverse da quelle reali.
Gli operatori, insospettiti da alcune incongruenze e approfondendo gli accertamenti sulla persona, hanno appurato la sua reale identità che aveva nascosto al fine di sforare nelle ore di guida, argomento particolarmente sentito dagli operatori della stradale in quanto un eccesso nelle ore di guida compromette l’indispensabile attenzione nella conduzione di un mezzo industriale.
Anche in questo caso è scattata la denuncia del conducente all’autorità giudiziaria e la verbalizzazione di varie sanzioni per violazioni del codice della strada.
Vasta operazione antibracconaggio su tutta la provincia di Macerata, coordinata dalla polizia provinciale, con la collaborazione delle guardie venatorie volontarie della Sezione Federcaccia di Macerata.
In diversi servizi notturni, sono stati individuati e sequestrati sei richiami acustici a funzionamento elettromagnetico, vietati dalla normativa vigente, posizionati dai bracconieri per richiamare e poi abbattere le quaglie, che in questo periodo sono in migrazione per raggiungere i territori dove trascorreranno il periodo invernale.
"Condanniamo senza mezzi termini di questi vergognosi atti di bracconaggio a tutela di tutti i cacciatori che esercitano l’attività venatoria nel pieno rispetto delle leggi vigenti - si legge in una nota di Federcaccia Macerata -. Un sentito ringraziamento va, inoltre, al personale della polizia provinciale che si è prodigato con competenza e professionalità nello svolgere e coordinare questi servizi notturni. Non da ultimo, il ringraziamento alle guardie venatorie della Federcaccia che hanno partecipato con un servizio di volontariato".
Due sorvegliati speciali sono stati bloccati mentre andavano in giro in auto, una di queste non assicurata: è così scattato un arresto e una denuncia. Deferito anche un evaso dai domiciliari. È l'ultimo report dei carabinieri del comando provinciale di Fermo sui controlli a tutto campo effettuati negli ultimi giorni nel Fermano.
A Fermo denunciato per il reato di violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza un pregiudicato di Altidona, di 43 anni. L'uomo, nonostante fosse sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale, con l'obbligo di permanenza in casa dalle 22,30 alle 7, è stato fermato mentre era alla guida della propria auto, non assicurata, nella fascia oraria non autorizzata.
A Montegranaro, invece, arrestato un 27enne di origini tunisine. Il giovane è stato controllato a bordo di un'auto con un suo connazionale. Anche lui era sottoposto alla sorveglianza speciale, con divieto di dimora a Fermo e obbligo di rimanere presso la propria abitazione dalle 21 alle 7. Il ragazzo era anche destinatario di un foglio via obbligatorio dal Comune di Montegranaro emesso dal questore di Fermo con una durata di 3 anni.
A Fermo denunciato per evasione dagli arresti domiciliari un pregiudicato 39enne anche lui di origini tunisine. L'uomo non è stato trovato in casa dove è detenuto per guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti e falsa attestazione a un pubblico ufficiale sulla identità personale.
Incendio al chiosco di un fioraio nei pressi del cimitero di Macerata. L'allarme questa mattina, intorno alle 8, nel piazzale antistante al camposanto in via Pancalducci. A lanciarlo uno dei custodi della struttura che aveva sentito odore di bruciato.
Sul posto i vigili del fuoco che si sono occupati di spegnere il rogo e mettere in sicurezza l'area. Non risultano persone coinvolte, inevitabili disagi al traffico e code sia in entrata che in uscita dalla città. Le indagini sulle cause del rogo sono attualmente in corso da parte della squadra mobile della questura di Macerata. Da una prima ricostruzione sarebbe da escludere la pista estorsiva.
Incidente nella mattinata di oggi, intorno alle 10, al crossodromo Tittoni di Cingoli. Un pilota 19enne di moto da cross, durante una sessione di prova, mentre percorreva il circuito ha perso il controllo della due ruote ed è caduto rovinosamente a terra.
Immediato è scattato l'allarme ai sanitari del 118. Dopo le prime cure del caso, si è predisposto l'arrivo sul posto dell'eliambulanza. Il motociclista è stato trasportato all'ospedale regionale di Torrette in codice rosso.
Un drammatico incidente è avvenuto questa mattina, ad Ascoli Piceno, lungo la strada statale 4 "Via Salaria", in corrispondenza della galleria San Giuseppe, al km 176,980.
Un giovane di 26 anni originario di Spinetoli, a seguito del sinistro, ha perso la vita mentre un altro ferito è in gravissime condizioni. Lo schianto ha coinvolto quattro veicoli: due moto, un'auto e un furgone.
Stando a una prima ricostruzione, ad innescare la catena di contatti fra i mezzi coinvolti, è stato innanzitutto lo scontro frontale fra un furgoncino e una motocicletta condotta dal 26enne che ha perso la vita. Vani sono stati i tentativi di salvargli la vita. Nella dinamica sono poi stati implicati anche un'altra moto e una vettura.
Gravi lesioni sono state riportate anche dall'altro ragazzo in sella alla moto, soccorso dai sanitari del 118 e successivamente trasferito in eliambulanza all'ospedale regionale di Torrette ad Ancona.
Gli operatori dell'emergenza si sono presi cura anche degli occupanti del furgone e dell'auto: tre feriti sono stati condotti con traumi lievi all'ospedale "Mazzoni" di Ascoli Piceno.
La galleria è stata chiusa al traffico in entrambe le direzioni di marcia sino alle ore 16. Sul posto carabinieri, polizia stradale e vigili del fuoco.
La stazione carabinieri di Castelraimondo la scorsa notte, nell’ambito di servizi preventivi, ha individuato un’autovettura Ford Focus, già segnalata quale veicolo sospetto in uso a pregiudicati dediti alla commissione di furti.
Al momento del controllo un uomo, che si trovava nei pressi del mezzo, alla vista dei militari è fuggito repentinamente per le campagne circostanti, facendo perdere le proprie tracce. Sul posto sono confluite altre pattuglie di rinforzo che hanno setacciato la zona per alcune ore, senza riuscire a rintracciare il fuggitivo.
All’interno del bagagliaio dell’autovettura sono stati rinvenuti attrezzi atti allo scasso e precisamente: una smerigliatrice angolare, due trapani, un’ascia e un disturbatore di frequenze radio (c.d. jammer). Il mezzo è stato posto sotto sequestro per la prosecuzione delle indagini.
Uno era evaso dal carcere, l'altro era stato espulso dall'Italia, ma continuavano imperterriti a rubare e, quando sono stati colti in flagranza di reato, hanno aggredito e ferito i carabinieri che, però, sono riusciti ad arrestarli e a recuperare la refurtiva.
I militari della Compagnia di Fermo hanno arrestato in flagranza due uomini di origini albanesi, pluripregiudicati, per furto aggravato in concorso, possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli, porto ingiustificato di oggetti atti a offendere e resistenza e violenza a pubblico ufficiale in concorso.
È avvenuto a Lido di Fermo, alle prime luci dell'alba di tre giorni fa i militari hanno bloccato i due topi d'appartamento trovati in possesso di numerosi gioielli in oro e argento, oltre a mille euro in contanti e strumenti da scasso, guanti in lattice e passamontagna.
I due uomini hanno opposto resistenza reagendo con calci e pugni per poi essere bloccati e ammanettati. I due carabinieri hanno riportato delle fratture agli arti superiori e alle costole. Si tratta di due pluripregiudicati senza fissa dimora gravitanti nel Casertano, di 45 e 39 anni. Il più giovane dei due è risultato anche ricercato da agosto scorso perché evaso, dopo un permesso, dal carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). L'auto in uso ai due pregiudicati è risultata di proprietà di un noleggio del Casertano su cui sono ora in corso ulteriori approfondimenti.
Condotti in carcere, i due uomini sono stati interrogati dal gip del Tribunale di Fermo che ha convalidato gli arresti e ha emesso a carico dei due il divieto di dimora nelle Marche, scarcerando il 45enne, che era già stato espulso nel 2022 con accompagnamento alla frontiera di Bari (ma in violazione di tale espulsione aveva fatto rientro in Italia) è stato denunciato anche per violazione della legge sull'immigrazione e riaccompagnato al Cpr di Bari in attesa di nuova espulsione e rimpatrio. Il 39enne è invece tornato in carcere.
Proseguono gli incontri dei carabinieri del Comando provinciale di Macerata con le persone anziane per prevenire truffe a loro danno. Secondo le linee di indirizzo del Comando Generale dell’Arma dei carabinieri, vengono periodicamente tenuti incontri per illustrare le modalità delle truffe consumate più frequentemente.
Ultimi, in ordine di tempo, sono gli incontri tenuti dal comandante della Stazione carabinieri di San Severino Marche, all’interno della chiesa di San Giuseppe, alla presenza del sacerdote Don Aldo Romagnoli, vicario del vescovo, e dal comandante della Stazione carabinieri di Tolentino, all’Istituto Comprensivo “Lucarelli”, ai quali hanno partecipato circa 100 anziani.
Nella circostanza, molti hanno rappresentato la loro esperienza con persone che dichiaravano di essere lontani parenti o pubblici ufficiali al fine di carpire la loro fiducia per poi richiedere denaro.
I carabinieri hanno illustrato dettagliatamente le principali tipologie di truffa che li vedono potenzialmente vittime: da quella più attuale e frequente del “finto nipote” che chiama la nonna richiedendo la consegna di denaro ed oggetti preziosi, simulando di essere incorso in un incidente stradale o in altro guaio giudiziario, alla truffa dello specchietto, al finto parente lontano che richiede denaro, al finto carabiniere o avvocato.
I presenti all’incontro sono stati invitati a contattare il 112 ogni volta che si ha il sospetto di avere a che fare con un potenziale malfattore. Analoghi incontri saranno tenuti nelle prossime settimane dai comandanti di altre Stazioni carabinieri della Provincia.
Un camion semirimorchio si ribalta: disagi alla circolazione. L’incidente è avvenuto questa mattina, intorno alle 8, lungo la SS502 “Di Cingoli”. Ancora da chiarire l’esatta dinamica di quanto accaduto, ma non risulterebbero altri veicoli coinvolti,
Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. I pompieri hanno proceduto alla messa in sicurezza del semirimorchio e del tratto in cui si è verificato l'incidente.
Il tratto stradale interessato, al km 12,350, è stato chiuso il tempo delle operazioni di soccorso e di messa in sicurezza del mezzo coinvolto nel sinistro. Sul luogo sono intervenute anche le squadre Anas e i carabinieri per la gestione della viabilità. Dopo diverse ore la statale è stata riaperta regolarmente al traffico veicolare.