Si è celebrata ieri mattina, presso il Tribunale di Macerata, l'udienza preliminare per due imputati 25enni di Potenza Picena accusati di violenza sessuale di gruppo e cessione di droga.
I fatti risalgono al 31 ottobre del 2020. Quella sera i due 25enni si trovavano nell'abitazione di uno di loro: avrebbero fatto assumere cocaina e hashish a una coetanea per poi approfittare del suo stato confusionale indotto dalle droghe, costringendola a subire atti sessuali e violenza di gruppo.
Entrambi rinviati a giudizio, il processo si aprirà il prossimo 26 giugno. La ragazza ieri non era presente e non si è costituita parte civile nel procedimento. Nessuno dei due imputati ha negato i fatti, pur dichiarando che la ragazza fosse consenziente; a dimostrazione di ciò avrebbero riferito di aver fatto rientro nelle proprie case tutti e tre insieme nella stessa auto. Difesi dagli avvocati Vando Scheggia e Gabriele Cofanelli, i giovani non hanno fatto richiesta di riti alternativi.
Non ci sarà un nuovo processo per Antonio Logli, condannato in via definitiva a 20 anni per l’omicidio della moglie Roberta Ragusa e per la distruzione del suo cadavere. La terza sezione penale della Corte d’appello di Genova ha dichiarato inammissibile l’istanza di revisione della sentenza presentata il 5 dicembre dalla difesa dell'uomo.
Roberta Ragusa, 44 anni, sposata, due figli, gestiva una scuola-guida adiacente alla propria abitazione a San Giuliano Terme in provincia di Pisa. Il marito riferì di essersi svegliato la mattina del 13 gennaio 2012 senza la moglie accanto, di averla vista per l’ultima volta la sera precedente intorno alla mezzanotte, intenta a scrivere la lista della spesa.
Logli aveva precisato che Roberta poteva essere uscita di casa in stato confusionale a seguito di un’amnesia causata da un trauma subìto alla testa dopo una caduta accidentale dalle scale, alcuni giorni prima della sua scomparsa.
Ben presto, diversamente da quanto emerse dalle prime dichiarazioni dell’uomo, si delineò un quadro di crisi familiare sullo sfondo della scomparsa di Roberta, peggiorata dalla relazione clandestina tra il Logli e Sara, la babysitter dei loro figli. Alcune amiche di Roberta durante le indagini riferirono di aver raccolto i suoi sfoghi, legati alla crisi del suo matrimonio: la donna avrebbe confidato alle amiche di essere a conoscenza della relazione del marito (ma non anche dell’identità dell’amante).
Tra i comportamenti sospetti del Logli, ci fu quello di chiedere alla sua amante di cancellare tutte le prove della loro relazione la mattina dopo la scomparsa di Roberta, e di disfarsi del cellulare con cui comunicavano. Poco dopo la scomparsa si è inoltre rapidamente disfatto della macchina della moglie e ad un solo anno di distanza dalla scomparsa, ha dato inizio alla convivenza con Sara (alla quale, nel 2019, ha chiesto di sposarlo), proprio nella casa dove aveva vissuto con la moglie.
La lunga inchiesta portò all'arresto del marito, che nel tempo ha sempre respinto ogni accusa. La condanna giunse sulla base di "una lunga serie di indizi convergenti e rilevanti in ordine all'omicidio della moglie"; la sentenza ritenne Logli colpevole di averla uccisa per motivi sostanzialmente economici, quali la perdita della scuola guida, gestita in società con la moglie, o della casa di famiglia, qualora lei avesse chiesto, come sembrava intendesse fare, la separazione.
Alla base della condanna ci fu anche il racconto di un super testimone, Loris Gozzi, che dichiarò di aver visto marito e moglie discutere violentemente nella notte della scomparsa, fuori di casa, in macchina. In un periodo successivo però lo stesso testimone era finito in carcere per furto e avrebbe confessato a due compagni di cella di essersi inventato le accuse contro Logli. Da qui la richiesta di revisione del processo presentata dal Logli che però è stata respinta.
Il difensore del marito di Roberta Ragusa ha già preannunciato di voler ricorrere in Cassazione, chiedendo l'assegnazione di un'altra Corte per la discussione dell'istanza di revisione per motivi procedurali.
Ancora controlli a Porto Recanati e all’Hotel House: identificate complessivamente 164 persone. Tra il 19 e il 21 dicembre, nell’ambito dei servizi straordinari di controllo, la Polizia ha effettuato posti di blocco a Porto Recanati nelle strade con maggior afflusso di mezzi, nonché alle zone più a rischio sotto il profilo dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti.
Nel corso del servizio sono stati impiegati personale della Questura di Macerata, tra cui poliziotti dell’ufficio immigrazione, con il concorso di personale del reparto prevenzione crimine di Perugia e dell’unità cinofila antidroga della Questura di Ancona.
L’attività è stata estesa anche all’Hotel House, dove sono state controllate alcune decine di persone. Ciò anche al fine di prevenire i fenomeni connessi allo spaccio di droga a cui quell’area è particolarmente esposta.
In totale sono stati sottoposti a controllo 123 veicoli. Inoltre, un uomo, che viaggiava a bordo di un’autovettura unitamente a altre due persone, veniva trovato in possesso di alcuni grammi di hashish. Per questo motivo è stato segnalato alla locale Prefettura quale assuntore di sostanze stupefacenti.
Filippo Ferlazzo era capace di intendere e di volere il 29 luglio scorso, quando in pieno centro a Civitanova Marche uccise l’ambulante nigeriano Alika Ogorchukwo.
È quanto stabilisce la perizia psichiatrica firmata da Gianni Giuli, consulente del gip di Macerata, nell’incidente probatorio sulla morte dell’uomo. Secondo lo stimato medico, Ferlazzo potrà quindi partecipare consapevolmente al processo che lo vede accusato di omicidio volontario aggravato e rapina del cellulare dell'ambulante.
La difesa dell'aggressore, che aveva ammesso sin da subito le sue responsabilità e che dal giorno dell'omicidio è detenuto nel carcere di Montacuto, aveva presentato molteplici documenti per certificare l'esistenza di una patologia psichiatrica comportante una invalidità riconosciuta al 100%, che tuttavia è stata superata dalla perizia richiesta dal gip.
Si assentavano durante l’orario di lavoro per andare al bar o al ristorante: denunciati dalla Finanza di Urbino 8 furbetti del cartellino. Si tratta di dipendenti di un ente pubblico, con le accuse di truffa aggravata continuata, falsa attestazione in servizio, abuso d’ufficio, frode informatica e accesso abusivo ad un sistema informatico.
Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle , i dipendenti si assentavano spesso dagli uffici, a volte anche per andare al bar o al ristorante, senza timbrare il badge. In alcuni casi le entrate e le uscite venivano regolarmente registrate con il cartellino, ma senza alcuna conseguenza.
Dalle indagini è emerso che il funzionario incaricato della gestione dei badge è risultato coinvolto nelle false rendicontazioni, insieme al coniuge. Tra gli altri soggetti collegati a questa vicenda il responsabile dell’Ufficio Amministrativo, che non solo non eseguiva i controlli previsti, ma partecipava alle uscite senza permesso.
Le risultanze delle indagini svolte saranno, inoltre, oggetto di segnalazione alla competente magistratura contabile in ordine alle plurime ipotesi di danno erariale emerse, con particolare riferimento alle ore di lavoro retribuite ai dipendenti segnalati in difetto dell’effettiva prestazione.
Operazione di servizio della Tenenza di Camerino a contrasto della commercializzazione di prodotti non conformi agli standard di sicurezza. Sequestrati oltre 4800 decori natalizi. Esercente segnalato alla locale Camera di Commercio.
Nello specifico, i militari hanno focalizzato l’attenzione sulla merce esposta in vendita presso un esercizio commerciale di Tolentino, individuando, dopo un approfondito esame, oltre 4.800 decori natalizi non conformi agli standard di sicurezza imposti dalla vigente normativa.
Alla luce di quanto emerso dal controllo e in considerazione del fatto che il commerciante non è stato in grado di esibire la documentazione attestante l’idoneità dei prodotti messi in vendita, gli stessi sono stati sottoposti a sequestro amministrativo.
A cura dei militari della Tenenza di Camerino saranno, inoltre, effettuati conseguenti accertamenti per verificare eventuali profili di irregolarità anche dal punto di vista fiscale.
I familiari non riuscivano a mettersi in contatto con l’uomo da un po' e hanno lanciato l’allarme: uomo trovato morto nella sua abitazione. Il fatto è avvenuto, intorno alle 18 di oggi, in una casa sita in Dante Alighieri a Civitanova Marche.
La vittima è Giuseppe Bruscantini, pensionato 66enne, che collaborava da qualche tempo con l'Academy Civitanovese per la quale faceva da autista ai ragazzini della società di calcio. L'uomo viveva da solo nell'abitazione.
Sul posto vigili del fuoco e sanitari del 118 hanno trovato il 66enne riverso a terra sul pavimento. Fatale probabilmente un infarto che non gli ha lasciato scampo. Sul luogo è intervenuta anche la Polizia per gli accertamenti del caso.
In fiamme una cabina dell’Enel a Potenza Picena: diverse zone della città rimangono al buio. Il principio d'incendio si è verificato intorno alle 17 in via Bellini, lungo la strada che conduce alla località di Montecanepino.
Pronto l'intervento dei Vigili del Fuoco congiuntamente a una squadra di assistenza. La fiammata ha fatto scattare diverse linee collegate, che hanno coinvolto molte zone della cittadina. Il principio d'incendio è stato innescato probabilamente da un cavo interno andato in corto circuito.
L'Enel è al lavoro per aggiustare il guasto e ripristinare la situazione. Diversi gli interventi dei pompieri nel pomeriggio per ascensori rimasti bloccati.
È di 1 anno e 6 mesi per violenza sessuale la condanna inflitta al termine del giudizio in abbreviato al ristoratore di Chiaravalle Andrea Serrani, accusato di avere molestato la giornalista Greta Beccaglia.
Il giudice ha disposto la sospensione della pena per 5 anni subordinandola alla partecipazione dell'imputato a percorsi di recupero. La reporter era impegnata in una diretta al termine del match Empoli-Fiorentina, all'uscita dallo stadio Castellani di Empoli la sera del 27 novembre 2021.
Serrani dovrà risarcire la giornalista, ma intanto verserà una provvisionale di 15mila euro. Indennizzi, per 10mila euro complessivi sono stati stabiliti anche a favore dell'Ordine nazionale dei giornalisti e all'Associazione della stampa nazionale e toscana.
Nella notte, in zona Borgo Belvederi di Camerino, un branco di lupi ha ucciso e sbranato un cane. L'animale è stato catturato e trascinato poco distante dalla casa dove era di guardia e dove la carcassa è stata ritrovata dai proprietari.
Gli altri tre cani della famiglia non riportano segni di lotta ma appaiono spaventati e intimoriti per l'attacco subito. Si tratta dell'ennesimo attacco segnalato nel Maceratese, dove poco meno di un mese fa si è registrato un caso in un'azienda agricola di Mogliano (leggi qui) oltre a diverse segnalazioni, sia nelle zone dell'entroterra che nei comuni costieri (leggi qui).
La regione Marche, proprio ieri, tramite le dichiarazioni dell'assessore alla caccia Andrea Maria Antonini ha definito il fenomeno "preoccupante e in forte crescita nell’intero bacino marchigiano" fissando dopo il periodo natalizio, "l’avvio di una serie di incontri, alla presenza di tutti i soggetti istituzionali competenti e dei rappresentanti delle varie categorie interessate, con l’obiettivo di concertare politiche ancora più mirate e dirette a contenere il fenomeno della fauna selvatica".
Sono stati celebrati ieri mattina nella chiesa di San Giuseppe a Villabate (Palermo), i funerali di Giovanna Bonsignore, assassinata giovedì sera dal suo ex compagno Salvatore Patinella. Giovanna era una donna di 44 anni, madre di una ragazza di 15 anni, impegnata nel sociale: proprio le sue colleghe, volontarie dell'associazione Archè, con le quali la vittima svolgeva attività di cura ai bisognosi del paese, ieri l'hanno accompagnata per l'ultima volta, indossando una maglietta rossa per denunciare la violenza contro le donne.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Patinella si era recato a casa della donna intorno all’ora di cena e ha portato a compimento il suo proposito criminoso, annunciato poco prima con un post nella sua pagina Facebook. L’ex compagno di Giovanna, dopo essersi scagliato contro di lei colpendola con molteplici fendenti probabilmente al culmine dell'ennesima lite, si è suicidato con un unico colpo mortale alla giugulare, utilizzando lo stesso bisturi che aveva rivolto contro la vittima.
Un amico dell'uomo, leggendo il post, aveva intuito la gravità della situazione ed ha allertato i carabinieri che sono giunti immediatamente sul posto: purtroppo il delitto si era già consumato. Secondo quanto raccontano alcuni conoscenti, Giovanna Bonsignore e Salvatore Patinella si erano lasciati, ma l’uomo, 41 anni, non aveva accettato la separazione.
Nel messaggio lasciato al social, l’assassino, con parole terribilmente lucide, ha preannunciato il gesto che stava per compiere. Un messaggio espressione di un soggetto che come ultimo gesto di controllo sulla partner ha scelto di ucciderla: il messaggio fa pensare alla sua frustrazione per la perdita del possesso su qualcosa che gli apparteneva.(..) “Per tutto ciò che probabilmente hai già fatto o avresti potuto fare, le stesse cose che hai fatto con me, con un altro uomo, mi hai fatto letteralmente squilibrare”(..).
Un amore finito provoca dolore, fa male lasciare andare. Quando però subentrano esplosioni di rabbia, ritorsioni, minacce, violenza verbale o fisica, sino al gesto estremo di uccidere, queste emozioni parlano al massimo di amore (patologico) verso se stessi, più che di amore verso l’altra/o. In questi casi sono l’incapacità di affrontare il rifiuto, la frustrazione che povocano “dolore”.
Dipendenza, immaturità, scarsa autostima sono alla base di questi omicidi. L’amore degno di essere chiamato tale non conosce violenza, costrizione e sopraffazione. Impariamo a non chiamare "amore" ciò che non lo è.
Colmurano in lutto per la morte di Donato Erodiade. L'uomo si è spento ieri sera presso l’ospedale di Macerata all'età di 85 anni. Era un imprenditore piuttosto noto nel Maceratese perché già giovanissimo aveva iniziato a fare il sarto, a Colmurano, proseguendo insieme alla moglie Maria, purtroppo morta in giovane età. Proprio con la consorte nel 1996 fonda l'atelier che ancora oggi porta il suo cognome e che da qualche tempo è gestito dalla figlia Monica e dal genero.
La qualità dei tessuti unita alla pregevole manifattura hanno da sempre caratterizzato il brand della sua azienda, e a tal punto da permettergli di entrare nel mondo dello spettacolo giungendo a collaborare con lo Sferisterio di Macerata.
D'altronde, era un uomo estremamente puntiglioso e pretendeva, prima di ogni altro da sé stesso, il massimo; caratteristica questa, che magari dall'esterno poteva essere considerata non sempre in modo positivo ma che per un artigiano come lui, non poteva essere altro che un grandissimo pregio.
Fino all'ultimo si è interessato delle collezioni e non ha mai mancato di dare quei consigli che solo la lunga esperienza e la profonda passione per la sua arte rendevano di inestimabile valore. Lascia la figlia, Monica, il figlio Luca e il genero Enzo, i nipoti Anna Maria con Mirko ed Emanuele con Anna, le pronipoti Anastasia e Priscilla, la sorella Fulvia.
I funerali si svolgeranno mercoledì 21 dicembre alle ore 15:30 nella Chiesa Parrocchiale di Colmurano, partendo dalla casa funeraria “Pietas” di Passo Ripe San Ginesio. Seguirà il trasporto al cimitero di Urbisaglia.
Diverse ore di lavoro sono state necessarie per riportare alla luce tre cani finiti nella tana di una volpe. Disavventura a lieto fine nel pomeriggio, nell'area boschiva adiacente al comune di Cagli, in località Pecchiano.
Per metterli in salvo il loro proprietario, accortosi del fatto che non riuscivano più ad uscire dal cunicolo, ha richiesto il supporto dei vigili del fuoco intorno alle 14:50. Una squadra del locale distaccamento è intervenuta sul posto per procedere al recupero.
Una volta individuati gli animali, si sono rivelate tutt'altro che agevoli le operazioni di salvataggio. L'intervento si è concluso quando l'oscurità era già calata: gli animali sono stati riconsegnati al proprietario in buone condizioni di salute.
Un uomo di 88 anni di Fermo è morto ieri sera copito da una pallottola vagante durante una battuta di caccia al cinghiale a Croce di Casale, nel territorio di Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno.
Era con un'altra ventina di cacciatori, è stato visto accasciarsi e sulle prime si è pensato ad un malore: i presenti si sono poi accorti che aveva una ferita sanguinante al torace che lo ha condotto alla morte.
Inutile l'intervento dei sanitari del 118. Sul posto sono giunti i carabinieri di Comunanza che hanno identificato tutti i componenti della battuta di caccia. La salma è stata messa a disposizione della Procura di Ascoli Piceno che ha aperto un'inchiesta.
Tutti i fucili dei partecipanti alla battuta di caccia sono stati sequestrati; gli accertamenti balistici determineranno quale arma ha sparato il colpo mortale.
Non si ferma lo sciame sismico che da settimane sta colpendo le Marche. Una nuova scossa di magnitudo 3.3, è stata registrata questa mattina alle 8.37 dall’Ingv, con epicentro a 29 km da Fano e 31 da Ancona.
La stessa è stata segnalata ad una profondità di 9 km. Nella serata di ieri inoltre, alle 23.12, era stata registrata una scossa di magnitudo 2.4. Le scosse sono state distintamente avvertite dalla popolazione, ma al momento non si segnalati danni.
Fiamme si propagano nella mansarda di un’abitazione. I Vigili del fuoco sono intervenuti, nel tardo pomeriggio di ieri, in un edificio a Colli del Tronto in via Giacomo Leopardi.
La squadra di Ascoli Piceno intervenuta con due autobotti ha spento l’incendio scongiurando la propagazione delle fiamme verso altre parti dell’immobile e ha messo in sicurezza l’intera area dell’intervento. Non si segnalano persone coinvolte.
La casa è stata evacuata e le persone che ci vivono non vi potranno fare ritorno fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
Otto ore di lavoro ed oltre due metri cubi di terra asportati per riportare alla luce un cane da caccia finito nella tana di un tasso. Disavventura a lieto fine. È quella di cui è stato protagonista un segugio maremmano, questo pomeriggio, a Montegiorgio.
Per metterlo in salvo il suo proprietario, che non riusciva a farlo uscire, ha richiesto il supporto dei vigili del fuoco. Una squadra del comando centrale di Fermo è intervenuta sul posto per recuperare il cane che era rimasto incastrato.
Una volta individuato, con una video-sonda di profondità, si è proceduto con lo scavo. Poco prima che facesse notte, un operatore dei vigili del fuoco, infilatosi nell’intercapedine creata, è riuscita a liberarlo.
Ancona, 20 anni lei, 40 anni lui. Una breve relazione la scorsa estate, poi la scelta di lui di interrompere il rapporto per iniziare una storia con un’altra donna: decisione che la 20enne non avrebbe accettato. La ragazza avrebbe tentato più volte di riconquistare l’uomo che, approfittando del suo stato emotivo, si sarebbe fatto consegnare in più circostanze diverse somme di denaro.
In una di queste occasioni, l’uomo avrebbe invitato la ragazza a salire in casa sua dopo aver ricevuto i soldi richiesti, e lì l’avrebbe costretta, con una violenza documentata dalle ecchimosi rilevate sul corpo della giovane, ad un rapporto sessuale forzato. Per l’uomo, accusato di violenza sessuale aggravata e lesioni, il Gip del Tribunale di Ancona, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.
Il questore di Ancona, Cesare Capocasa, ha riportato l’attenzione sull’importanza di affrontare il tema della violenza sulle donne da un punto di vista culturale: “Continua la mattanza domestica che ci restituisce una società incapace di liberare le donne dal loro inferno privato. La battaglia deve essere affrontata prima di tutto con la Forza della Cultura che sia cioè più forte dell’indifferenza, dell’intolleranza, dell’ignoranza dettata dal pregiudizio”.
Nelle relazioni spesso c’è la tendenza alla svalutazione della donna: svalutazione che parte molto spesso dalla donna stessa, da quell’ “annullarsi” in nome dell’amore, che spesso è tale solo per lei. Nella realtà si traduce in un rapporto disfunzionale: comportamenti prevaricatori, dinamiche logoranti e distruttive. In questi casi più la ragazza è giovane, più il rischio di diventare vittima di queste dinamiche è alto.
D'altro canto alcuni uomini crescono in un contesto nel quale i comportamenti di prevaricazione vengono acquisiti "naturalmente". La violenza fisica prima di diventare tale è sempre psicologica e viene appresa. Gli uomini violenti spesso si trovano tra quelli che conducono una vita "open minded", apparentemente libera da pregiudizi, che non hanno alcun problema a relazionarsi con le donne, se non fosse che in realtà le usano narcisisticamente solo per esaltare loro stessi; sono impregnati di stereotipi sessisti ben più estremi e radicati di quanto la loro vita in apparenza dimostri: per rendersene conto basterebbe ascoltarli quando parlano tra di loro in contesti eclusivamente maschili.
La rivoluzione culturale contro la violenza sulle donne, deve coinvolgere gli uomini, al loro fianco.
Auto si ribalta sulla rotatoria: una ragazza trasportata all’ospedale. È il bilancio di un incidente avvenuto, intorno alle 6:40, di questa mattina, in via Dante Alighieri, lungo la strada provinciale 485 a Civitanova Marche.
Per cause ancora al vaglio delle forze dell’ordine, una giovane, alla guida di una Ford, ha perso il controllo del mezzo che poi ha urtato un palo della segnaletica pubblicitaria e si è ribaltato su un fianco.
Lanciato l’allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118 dei vigili del fuoco. I pompieri hanno provveduto a estrarre la conducente dall'abitacolo.
La giovane – prestate le prime cure del caso – è stata trasportata dai sanitari all’ospedale di Civitanova per accertamenti. Le sue condizioni non sarebbero gravi. Presente sul posto anche la polizia stradale.
Scontro tra due auto: un ferito trasportato all’ospedale. È quanto avvenuto, intorno alle 16:45, lungo la strada statale 571 "Helvia Recina", detta "Regina, nei pressi di Becerica, nel comune di Montelupone. I due veicoli sono entrati in collisione per ragioni ancora da chiarire: la dinamica è al vaglio delle forze dell'ordine.
Sul posto sono intervenuti prontamente i sanitari del 118, che hanno provveduto a prestare le cure del caso ai conducenti. Un ferito è stato trasportato all’ospedale di Civitanova Marche per accertamenti: non si trova in gravi condizioni.
Il tratto, all'altezza del chilometro 9.100,è stato provvisoriamente chiuso per consentire le operazioni di soccorso. Sul posto presente anche il personale Anas. Quasi in contemporanea un altro incidente si è verificato anche in contrada Collevario, a Macerata (leggi qui).