Ancona, 20 anni lei, 40 anni lui. Una breve relazione la scorsa estate, poi la scelta di lui di interrompere il rapporto per iniziare una storia con un’altra donna: decisione che la 20enne non avrebbe accettato. La ragazza avrebbe tentato più volte di riconquistare l’uomo che, approfittando del suo stato emotivo, si sarebbe fatto consegnare in più circostanze diverse somme di denaro.
In una di queste occasioni, l’uomo avrebbe invitato la ragazza a salire in casa sua dopo aver ricevuto i soldi richiesti, e lì l’avrebbe costretta, con una violenza documentata dalle ecchimosi rilevate sul corpo della giovane, ad un rapporto sessuale forzato. Per l’uomo, accusato di violenza sessuale aggravata e lesioni, il Gip del Tribunale di Ancona, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.
Il questore di Ancona, Cesare Capocasa, ha riportato l’attenzione sull’importanza di affrontare il tema della violenza sulle donne da un punto di vista culturale: “Continua la mattanza domestica che ci restituisce una società incapace di liberare le donne dal loro inferno privato. La battaglia deve essere affrontata prima di tutto con la Forza della Cultura che sia cioè più forte dell’indifferenza, dell’intolleranza, dell’ignoranza dettata dal pregiudizio”.
Nelle relazioni spesso c’è la tendenza alla svalutazione della donna: svalutazione che parte molto spesso dalla donna stessa, da quell’ “annullarsi” in nome dell’amore, che spesso è tale solo per lei. Nella realtà si traduce in un rapporto disfunzionale: comportamenti prevaricatori, dinamiche logoranti e distruttive. In questi casi più la ragazza è giovane, più il rischio di diventare vittima di queste dinamiche è alto.
D'altro canto alcuni uomini crescono in un contesto nel quale i comportamenti di prevaricazione vengono acquisiti "naturalmente". La violenza fisica prima di diventare tale è sempre psicologica e viene appresa. Gli uomini violenti spesso si trovano tra quelli che conducono una vita "open minded", apparentemente libera da pregiudizi, che non hanno alcun problema a relazionarsi con le donne, se non fosse che in realtà le usano narcisisticamente solo per esaltare loro stessi; sono impregnati di stereotipi sessisti ben più estremi e radicati di quanto la loro vita in apparenza dimostri: per rendersene conto basterebbe ascoltarli quando parlano tra di loro in contesti eclusivamente maschili.
La rivoluzione culturale contro la violenza sulle donne, deve coinvolgere gli uomini, al loro fianco.
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