Sono in corso in tutta Italia le ricerche di un uomo di 30 anni, pesarese, di cui si sono perse le tracce, nell'ambito delle indagini per l'omicidio di Pierpaolo Panzieri, il giovane di 27 anni, trovato morto ieri mattina nella sua casa nel centro storico di Pesaro con oltre 13 coltellate (leggi qui).
Panzieri avrebbe aperto al suo assassino, poiché non risultano segni di effrazione alla porta dell'abitazione; l'ha probabilmente ospitato ed ha cenato con lui, come dimostrerebbero i rilievi effettuati dalla scientifica sui resti di cibo rinvenuti in casa. Verosimilmente si tratta di qualcuno che la vittima conosceva e di cui si fidava.
Dopo la cena, secondo le prime ricostruzioni, la vittima sarebbe stata colta di sorpresa dal suo assassino; avrebbe cercato di difendersi dai molteplici fendenti scappando in bagno, dove è poi stato ritrovato esanime.
Il 30enne sospettato dell’omicidio avrebbe qualche precedente di polizia. La squadra mobile che conduce le indagini è al lavoro per ricostruire la rete dei rapporti della vittima al fine di individuare un possibile movente.
Al momento è inspiegabile il perchè di un accanimento così violento su un giovane benvoluto da tutti, buono, appassionato di musica, circondato da molti sinceri amici che oggi, insieme alla famiglia, sono devastati dal dolore per questo terribile omicidio che ha sconvolto tutta la città di Pesaro.
++ AGGIORNAMENTO ORE 15:29 ++
È stato fermato in Romania il 30enne sospettato di aver ucciso a Pesaro il 27enne Pierpaolo Panzieri. Si chiama Michael Alessandrini, amico della vittima, è stato fermato durante un normale controllo stradale della polizia ed è stato bloccato anche se, secondo fonti investigative, i poliziotti romeni non avrebbero ancora in mano il mandato di cattura e attenderebbero l'atto dall'Italia per formalizzare un provvedimento cautelare in relazione all'omicidio.
Si tratterebbe di un giovane con problemi psichici e legati alla ludopatia, appassionato di musica. Dopo l’omicidio, si è allontanato con una vecchia Renault Clio dei genitori, ha passato con l’auto il confine a Trieste per poi vagare nei Paesi dell’Est Europa.
(Foto Radio Incontro Pesaro)
Era stato accusato di violenza sessuale ai danni della cognata minorenne, l'operaio, 38enne di Tolentino, che lo scorso lunedì è stato assolto con formula piena perché "il fatto non sussiste".
A denunciarlo era stata la stessa ragazza che aveva rivelato di aver subito carezze non richieste dall'uomo nell'inverno del 2015; finito a processo il 38enne aveva sempre respinto le accuse.
Alle varie udienze nè la giovane nè i suoi familiari, nel frattempo trasferitisi nel nord Italia, si sono mai ripresentati per confermare le accuse, pur essendo stati messi in condizione di essere sentiti in videoconferenza dal tribunale di Trento.
Il collegio dopo l'ennesimo rinvio d'udienza ha chiuso l'istruttoria ed il pm stesso ha chiesto l'assoluzione dell'imputato; l'operaio è stato assolto con formula piena .
Un padre 40enne, disperato perchè, per un provvedimento giudiziale, da mesi gli era impedito di vedere i suoi figli di sette e otto anni, ha contattato il commissariato di Fabriano annunciando di voler farla finita.
L'agente che ha risposto alla chiamata, intuendo la gravità della situazione, ha cercato di dare supporto all'uomo tenendolo al telefono e parlando con lui, mentre nel frattempo dava istruzione ai colleghi della volante per dirigerli verso la sua abitazione.
Giunti rapidamente sul posto, gli agenti hanno trovato il 40enne in evidente stato di alterazione psicofisica che continuava a minacciare di voler uccidersi. Immediatamente allertato il 118, gli agenti della polizia sono riusciti a vincere la resistenza dell'uomo ad affidarsi all cure del pronto soccorso e così, ascoltandolo, rassicurandolo e confortandolo lo hanno accompagnato loro stessi in ospedale.
L'uomo è stato preso in carico dalla struttura e, come previsto dalla decisione giudiziale, inizierà un percorso di sostegno alla genitorialità che sino ad ora non aveva mai iniziato e che gli permetterà di riabbracciare i propri figli.
I vigili del fuoco sono intervenuti ieri sera, poco dopo le ore 23 di ieri sera, lungo la S,S 77 della Val di Chienti, nel territorio comunale di Corridonia, per un incidente stradale che ha coinvolto due autovetture.
La squadra dei pompieri sul posto ha collaborato con il 118 per estrarre una persona che era rimasta bloccata all’interno di una delle vetture e messo in sicurezza gli automezzi coinvolti. Sul luogo dell’incidente è intervenuta la polizia stradale per i rilievi di rito.
Un camionista 58enne di Chiaravalle è stato ritrovato senza vita, intorno alle 20 di ieri sera, in via Abruzzi nella zona industriale di Sant'Ubaldo, frazione di Monsano, all'interno del proprio mezzo.
Secondo le prime ricostruzioni, l'uomo ha probabilmente avvertito un malore mentre era alla guida, e ha provato ad accostare a bordo strada. Un collega camionista di passaggio, vedendo il camion accostato con il motore acceso, si è fermato per verificare se il conducente avesse bisogno di aiuto.
Avendo trovato il collega accasciato sul volante ha immediatamente chiamato il 112 ma i sanitari, giunti prontamente sul posto, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
I carabinieri del Nas hanno denunciato a piede libero 2 medici di medicina generale per aver attestato falsamente, all'Azienda Sanitaria Territoriale, di aver eseguito 557 accessi complessivi, di fatto mai effettuati, per visite o prestazioni nei riguardi dei rispettivi mutuati ospiti di una casa di riposo-residenza protetta per anziani, in provincia di Ancona.
I due sanitari, sulla base degli accertamenti documentali effettuati, risultano aver percepito indebitamente, per le prestazioni mai eseguite, indennizzi per un importo totale di 4.100 euro.
Le irregolarità sono emerse nel corso di una serie di controlli effettuati dai carabinieri di concerto con il Ministero della Salute in tutta Italia nei confronti di medici di famiglia e pediatri convenzionati, ispezionando complessivamente 1.838 studi. Entrambi i professionisti sono stati denunciati per falso e truffa ai danni dello Stato.
Risale a questa mattina il ritrovamento del cadavere di un giovane di 27 anni, Pierpaolo Panzieri, trovato deceduto nella propria abitazione nel centro storico di Pesaro con ferite da arma da taglio al torace. Il giovane lavorava con il padre come artigiano ed era il titolare di un'attività in proprio. Si era trasferito nella casa appena quindici giorni fa.
A rinvenire il corpo del 27enne è stato il fratello che si era insospettito non vedendolo arrivare sul luogo di lavoro. Aveva, dunque, deciso di controllare direttamente nella sua abitazione e, una volta giunto sul luogo, lo avrebbe trovato esanime.
Sono state immediatamente allertate le forze dell'ordine locali che si sono precipitate sulla scena: sul posto erano presenti la Squadra Mobile della Polizia e il sostituto procuratore di Pesaro, Silvia Cecchi. Ancora in corso le indagini degli inquirenti, attualmente impegnati nella ricerca dell'arma del delitto, assente sulla scena del crimine.
Dopo una prima ipotesi di suicidio scartata rapidamente, si è presto iniziato a pensare a un omicidio, con gli inquirenti e la scientifica che stanno ancora cercando qualche traccia utile ad individuare il responsabile e l'eventuale movente dietro il crimine.
Il sequestro di quasi 200 chilogrammi di tabacco di provenienza estera, di 158 confezioni di prodotti dannosi per la salute, di 33 specialità medicinali a base di cortisone e 132 prodotti battericidi, la chiusura di un esercizio a Senigallia, 6 persone denunciate per contrabbando aggravato di tabacchi, frode in commercio, detenzione per la vendita di specialità medicinali, adulterazione o contraffazione di prodotti destinati al commercio e violazione della normativa sanitaria; 5 sanzionate per violazioni meno gravi.
È il bilancio dell'operazione dei finanzieri del comando provinciale di Ancona "Oriental Tobacco", portata termine nei giorni scorsi, partita da Senigallia e poi allargata a Falconara, Jesi e Ancona. Le indagini sono cominciate grazie all'attività di controllo economico del territorio della Tenenza di Senigallia, attraverso il censimento e il controllo delle attività commerciali di vendita di prodotti etnici food e non food, normalmente importati da Paesi extra-Ue.
Le Fiamme Gialle di Senigallia, nel corso di alcuni controlli su strada, si sono imbattute in alcuni furgoni condotti da persone extra-comunitarie che trasportavano merce etnica, di natura alimentare e non. I finanzieri hanno effettuato i primi controlli presso gli esercizi commerciali della città, scoprendo l'illegale vendita di tabacco importato in contrabbando, ma soprattutto la detenzione e la vendita di specialità medicinali a base di cortisone le cui cessioni sono riservate alle farmacie, dietro esibizione di ricetta medica.
Sono stati, inoltre, rinvenuti sugli scaffali cosmetici contenenti sostanze dannose per l'organismo, già bandite da tempo nella Ue. I controlli sono stati estesi dal Comando Provinciale di Ancona anche presso esercizi commerciali Falconara, Jesi e Ancona, dove ulteriori prodotti della stesso tipo sono stati sequestrati.
Nuova Salvambiente, associazione che da anni si occupa di tematiche legate all’ambiente e che opera nel territorio della Val Di Chienti, esprime "forte preoccupazione per la salute dei cittadini" in seguito all'incendio verificatosi presso la ditta Rimel nel comune di Pollenza il 5 dicembre scorso.
I dati diffusi dall'Azienda Sanitaria Territoriale (Ast) circa le analisi effettuate su alcuni campioni di uova in cui è stata riscontrata diossina oltre i valori limite, prelevati nel territorio del comune di Pollenza "sono tutt’altro che confortanti", sottolinea la onlus in una nota.
"Quello che ci lascia attoniti - si aggiunge - è la leggerezza con la quale l'Azienda Sanitaria Territoriale minimizza il problema attribuendo la contaminazione ad una pluralità di fattori che purtroppo non specifica. Ancora più incomprensibile è che non siano stati previsti ulteriori accertamenti. Apprendiamo infatti dalla nota dell'Ast datata 2 febbraio 2023, che di otto campioni di uova analizzati (in due diversi momenti) nel 62,5% dei casi è stata riscontrata diossina con parametri superiori al limite stabilito dal regolamento Ue 1259/2011".
Con la nota l'azienda Sanitaria consiglia agli allevatori di "evitare l'accensione di fuochi nelle vicinanze dei pollai, di porre attenzione ai mangimi utilizzati per l'allevamento ed evitare il più possibile l'ingestione di terra da parte degli animali. Con ciò vuole forse affermare che la contaminazione può dipendere da azioni non corrette degli allevatori? È un’ipotesi o una certezza? Quando è in gioco la salute dei cittadini non possono essere accettate ipotesi e non può essere lasciato spazio a dubbi di nessun genere", spiegano i membri di Nuova Salvambiente.
"Alla preoccupazione sui dati riscontrati sugli alimenti si aggiunge quanto appreso dall'Arpam circa i rilevamenti effettuati sul terreno, che hanno evidenziato il superamento del parametro di diossina in terreni situati nel comune di Tolentino - spiegano ancora dall'associazione -. Non è chiaro per quale ragione i prelievi di uova abbiano riguardato solo il territorio del comune di Pollenza, quando i rilevamenti sul terreno hanno evidenziato anche contaminazione nel comune di Tolentino; perché sono state analizzate solo le uova? Perché solo quelle destinate ad autoconsumo e non anche i prodotti destinati alla commercializzazione?".
"Per quale ragione non sono stati effettuati altri controlli sia sugli alimenti che sul suolo nei comuni che hanno accusato di più l’impatto dell’incendio?" si chiede ancora l'Associazione Salvambiente, che ha inviato una lettera per avere risposte dalle autorità e dagli enti interessati (Ast, Arpam, Regione Marche, Provincia di Macerata, Prefetto e Vigili del Fuoco e ai sindaci di Pollenza, Macerata, Tolentino, Corridonia, Urbisaglia e Colmurano).
L'associazione ha chiesto "la predisposizione di un piano di accertamenti da effettuare nel medio e lungo periodo che interessi il territorio compreso nel raggio di 5 chilometri dalla ditta Rimel, da eseguire in forma capillare e che riguardi le analisi di aria, acqua, terreno, uova, animali, verdure e i foraggi".
La Nuova Salvambiente ha, inoltre, sollecitato gli organi tecnici affinché "il piano degli accertamenti da effettuare sia reso fruibile alla popolazione in modo semplice e chiaro così come i risultati accertati".
Ha avuto inizio il 25 gennaio scorso il processo d’Appello bis nei confronti di Innocent Oseghale, già condannato in via definitiva per l’omicidio della diciottenne Pamela Mastropietro, avvenuto a Macerata il 30 gennaio 2018. La Cassazione aveva inviato gli atti alla Corte d’Appello di Perugia per la decisione sulla sussistenza o meno dell’aggravante della violenza sessuale; contestazione che invece, per la procura generale, "può dirsi certa”.
All'udienza del 25 gennaio dovevano essere sentiti come testimoni due uomini che Pamela aveva incontrato la sera in cui è stata barbaramente uccisa, ma i testi non si sono presentati: di qui il rinvio dell’udienza a domani, 22 febbraio. Per uno dei due testi è stato disposto l’accompagnamento coattivo in quanto la sua assenza non è risultata giustificata.
Sempre all’udienza del 25 gennaio era stato chiesto all’imputato Oseghale, presente in aula, se volesse essere presente all’udienza del 22 febbraio. L’imputato ha chiesto di non essere presente alla prossima udienze.
"Perché dopo 5 anni ancora bisogna discutere se dare un ergastolo a una persona che ha fatto quello che ha fatto su mia figlia?" aveva detto Alessandra Verni ai giornalisti , "Ci rendiamo conto? E gli si viene pure a chiedere all’imputato se vuole venire la prossima volta oppure no?".
"Che altro avrebbe dovuto farle per avere la condanna?". Si chiede con dolore straziante la mamma di Pamela, riferendosi al possibile sconto di pena che sarebbe riconosciuto a Oseghale, qualora non venisse ritenuta sussistente l’aggravante della violenza sessuale.
"Non dobbiamo mai scordare quello che è successo a Pamela, uccisa a coltellate, divisa in parti, decapitata, scuoiata, esanguata, scarnificata, asportata di tutti i suoi organi interni, lavata con la candeggina con particolare cura addirittura dentro la cervice uterina, per cosa, se non per nascondere la violenza sessuale?" aveva dichiarato lo zio di Pamela, legale della famiglia, Marco Valerio Verni, ai giornalisti.
È stato interrogato ieri nel Tribunale di Pesaro l'istruttore di tennis arrestato con l'accusa di violenza sessuale e atti sessuali su alcuni allievi minorenni: nel corso dell'interrogatorio di garanzia, ha respinto ogni addebito, dicendo che non c'è stato alcun contatto sessuale con i ragazzi, nessun rapporto sentimentale, ma solo un atteggiamento affettuoso ed espansivo con loro.
L'istruttore 37enne, in servizio al circolo tennis di Fano, è stato interrogato per quasi due ore dai magistrati che hanno cercato di comprendere il rapporto che aveva instaurato con i suoi allievi; ha spiegato che, essendo di origini argentine, "è molto affettuoso con tutti" e che nel suo Paese "le persone sono più espansive che nel nostro".
I suoi gesti, secondo le sue dichiarazioni, sarebbero stati mal interpretati dai ragazzi e si è dichiarato molto dispiaciuto per i disagi che questi ex allievi hanno manifestato.
E' in corso al Tribunale di Macerata il procedimento a carico di Omar Pintucci, 47enne di Recanati accusato di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e dall'odio razziale di un 32enne italiano ma di origine marocchina.
Ieri in aula Pintucci si è rivolto al 32enne costituitosi parte civile chiedendogli scusa: "Scusami, ho pregato per te. Sono contento di vedere che stai bene e che ti stai riprendendo".
Secondo la ricostruzione del Pm, il recanatese, la notte del 30 luglio scorso (leggi qui), si era recato in un bar del luogo e avrebbe aggredito verbalmente il 32enne perchè infastidito dal suo vociare insieme a quello di altri ragazzi. Lo avrebbe quindi seguito all'interno del bar ma, allontanato dal gestore lo ha atteso all'esterno dove sarebbe esplosa una violenta lite nel corso della quale Pintucci avrebbe estratto un coltello sferrandogli cinque fendenti alla schiena, sul torace e all'avambraccio.Il 32enne finì in ospedale in condizioni critiche.
Ieri in aula Pintucci, nel raccontare la sua versione dell'episodio, dopo essersi scusato, ha detto di essere stato provocato dal giovane che, avendo ricevuto un rifiuto alla richiesta di una birra, gli avrebbe dato due schiaffi. Il 47enne avrebbe, sempre secondo la versione resa ieri in aula, contattato i carabinieri, e per questo sarebbe stato nuovamente aggredito dal giovane che non avrebbe desistito neppure di fronte alla sua minaccia di usare un coltello. Pintucci lo avrebbe estratto per colpirlo dopo essere stato raggiunto da pugni e calci.
Nella prossima udienza, fissata per il 3 aprile, sarà sentita una testimone, una donna che era stata con Pintucci nella prima parte della serata.
Una scossa di magnitudo 3.8 si è registrata a 9 chilometri di profondità, con epicentro a Treia. La scossa - avvenuta poco dopo l'una di notte (1:07) - è stata avvertita distintamente in tutta la provincia maceratese, ma anche nel Fermano e nell'Anconetano.
La scossa, intensa ma di breve durata, ha avuto epicentro a 3 chilometri da Treia e Pollenza, come riportato dai dati dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). La paura ha portato alcuni abitanti a scendere in strada, nei comuni in cui l'evento sismico è stato maggiormente avvertito, rievocando quanto avvenuto nel 2016.
Alla scossa principale dell'1:07 ne sono seguite altre quattro con magnitudo inferiore a due: 1.2, 0.7, 0.8 e 1.0. Epicentro sempre a Pollenza e Treia. Al momento non si sarebbero registrati danni.
++ AGGIORNAMENTO ORE 7:00 ++
Nel comune di Corridonia, in via precauzionale, sono state sospese le attività didattiche in ogni istituto di ordine e grado, compresa la Scuola Infanzia paritaria Niccolai, l'Asilo Nido Girotondo e gli Asili privati del territorio comunale e le attività del Ciclamino. "I tecnici comunali effettueranno la verifica di tutti gli edifici scolastici pubblici" fa sapere il sindaco Giuliana Giampaoli.
A Pollenza, Macerata e Treia scuole regolarmente aperte. Anche a Tolentino, a seguito della scossa di questa notte, "il Coc e i tecnici comunali si sono subito attivati per rilevare eventuali danni. Sono stati effettuati sopralluoghi in tutti gli edifici scolastici e presso la casa di riposo e il Centroarancia. Non sono state riscontrate criticità e quindi tutte le attività possono svolgersi senza problemi", scrive in una nota l'amministrazione comunale.
Sono proseguite per tutta la notte scosse di assestamento, la più forte delle quali è stata registrata alle 4:42 con magnitudo 2.5. In base ai sopralluoghi effettuati dai vigili del fuoco, il terremoto ha provocato soltanto alcuni danni lievi nella zona di Treia e della frazione di Rotelli, a Pollenza. Nessun edificio, in ogni caso, è stato dichiarato inagibile.
Viaggiava in auto con oltre due etti di cocaina nella tasca del giubbotto. Per questo, venerdì scorso, i carabinieri della stazione di Sfaffolo hanno arrestato un 32enne. Il Tribunale di Ancona oggi ne ha convalidato l'arresto, applicando però la misura cautelare degli arresti domiciliari.
L'uomo era è stato intercettato da una pattuglia, e controllato nell'area industriale di San Paolo di Jesi. Il suo atteggiamento ha attirato l'attenzione dei militari che hanno deciso di approfondire il controllo.
Durante la perquisizione personale, rinvenuto un sacchetto in cellophane contenente 218 grammi cocaina e un bilancino elettronico di precisione, nella tasca interna del giubbotto indossato. Altri 0,50 grammi il 32enne li nascondeva negli slip.
Precipita da una scala: muore un uomo. È quanto successo nel pomeriggio, poco dopo le 14, a Cingoli, nella frazione di Cervidone. Secondo una prima ricostruzione, l'uomo - un ottantacinquenne - sarebbe salito su una scala, che si trovava all'interno di un capannone vicino alla propria abitazione, per poi lasciarsi cadere volontariamente, da un'altezza di circa 3-4 metri. A condurre le indagini per accertare quanto accaduto sono i carabinieri della stazione di Cingoli.
Al momento del fatto nessuno era presente. A ritrovare il corpo dell'85enne a terra sono stati i conoscenti dell'uomo, allarmati per non averlo visto nel primo pomeriggio. Sono stati loro ad allertare i soccorsi. Immediato è stato l'arrivo dei sanitari del 118, che non hanno potuto far altro che constatare l'avvenuto decesso dell'uomo.
Un lutto nella famiglia dei giornalisti marchigiani. Il civitanovese Dario Gattafoni è scomparso oggi pomeriggio tra l’abbraccio della sua famiglia nella sua casa. Aveva da poco compiuto 70 anni. Ha guidato l’Ordine dei giornalisti delle Marche dal 2011 fino al 2017 ed è stato presidente nazionale della Commissione Giuridica e nell’ultima consiliatura anche presidente della commissione ricorsi nazionale.
Stava lottando da tempo contro una grave malattia ma era rimasto sempre un punto di riferimento per i propri colleghi. I funerali si terranno mercoledì 22 febbraio, alle ore 15 nella chiesa di Santa Maria Apparente, a Civitanova Marche. La redazione di Picchio News si stringe attorno al dolore della famiglia per la perdita subita.
Ben 28 patenti di guida ritirate a conducenti sorpresi sotto l’effetto di sostanze alcoliche. È il risultato di uno specifico servizio svolto a Civitanova Marche nel corso della notte tra sabato 18 e domenica 19 febbraio dalla polizia stradale di Macerata e diretto dal vicequestore aggiunto Tommaso Vecchio.
L’attività di controllo, disposta dal compartimento della polizia stradale di Ancona, in stretta sinergia con la Questura di Macerata, ha visto anche la partecipazione di alcune articolazioni della polizia di Stato come il personale medico ed infermieristico.
Dei 28 conducenti a cui è stato ritirato il titolo di guida, 26 erano uomini di età compresa tra 18 e i 32 anni e due donne di oltre i 32 anni, per un totale di 312 punti decurtati. Un'autovettura in transito, inoltre, ha forzato il posto di controllo ma è stata immediatamente inseguita e bloccata dalla polizia stradale: il conducente è risultato positivo all'alcol test. Elevate complessivamente 35 sanzioni al codice della strada e ritirate 2 carte di circolazione come sanzioni accessorie.
In mutande per strada dà in escandescenze: fermato da sanitari e polizia. L’episodio è avvenuto questa mattina lungo il viale della Vittoria, pieno centro di Ancona.
È stato necessario l'intervento degli agenti e dei sanitari della Croce Gialla 118 per fermare un 55enne trovato in mutande e decisamente su di giri.
Dai primi riscontri sembrerebbe che l'uomo , residente in zona, abbia aggredito in precedenza un passante. I sanitari lo hanno trattato sul posto e poi lo hanno condotto in codice rosso all'ospedale di Torrette.
San Benedetto del Tronto. Si terrà oggi il processo d'appello per Santo Seminara, accusato di favoreggiamento e ricettazione: è l'ultimo capitolo giudiziario della tragedia che ha colpito la famiglia di Pietro Sarchiè, ucciso brutalmente nel 2014. Era il 18 giugno quando Sarchiè, commerciante di pesce di San Benedetto del Tronto, venne ucciso a Sellano di Pioraco a 61 anni, per una questione di concorrenza tra venditori ambulanti. Si trattò di una vera e propria esecuzione: poche ore dopo essere uscito di casa Pietro Sarchiè è stato fermato da Giuseppe Farina e dal figlio Salvatore: secondo le ricostruzioni l'uomo tentò di scappare, ma venne raggiunto da almeno sei colpi di pistola alle spalle, l'ultimo sparato alla nuca per giustiziarlo.
I killer hanno quindi dato fuoco al suo corpo e smontato i pezzi del suo furgone per impedirne il ritrovamento. Il corpo dell'uomo è stato trovato nei pressi di una chiesa diroccata nella Valle dei Grilli in provincia di Macerata. Per l'omicidio sono già stati condannati in via definitiva Giuseppe Farina e suo figlio Salvatore, rispettivamente all’ergastolo e a 20 di reclusione. Per Seminara, la procura di Macerata ha presentato ricorso contro la sentenza che lo aveva condannato a tre anni e mezzo: da qui l'udienza d'appello di oggi: insieme alla procura hanno presentato ricorso i legali dei Sarchiè, Nicodemo Gentile e Alessia Modesti: "Tre anni e mezzo sono troppo pochi, ha contribuito a nascondere le tracce dell'omicidio". L'imputato invece, con gli avvocati Manuela Castani e Nicola Pandolfi rigetta le accuse e chiede l’assoluzione.
++ AGGIORNAMENTO 21 FEBBRAIO ++
L'imprenditore edile Santo Saminara, accusato di favoreggiamento nella vicenda dell'omicidio del venditore di pesce sambenedettese, è stato assolto.
(In foto Pietro Sarchié)
Ancora l'ennesimo incidente, nella tarda mattinata di ieri, avvenuto lungo la A14 nel territorio di Grottammare, proprio nella famigerata galleria Castello, direzione nord.
Il tamponamento, che ha coinvolto diversi mezzi, fortunatamente non ha avuto conseguenze tragiche come quelle dei sinistri avvenuti nelle ultime settimane, nello stesso tratto autostradale. I conducenti delle auto coinvolte sono rimaste feriti: si tratta di due ventenni di Ascoli, che sono stati immediatamente soccorsi e trasportati dal 118 al pronto soccorso di Ascoli.