PORTO SAN GIORGIO - Da questa mattina il traffico ferroviario è in tilt per l'investimento di un uomo sui binari. L'incidente è avvenuto poco prima delle 6 tra le stazioni di Porto San Giorgio e Pedaso.
Attualmente la circolazione è ferma in attesa dell'autorità giudiziaria. Non c'è stato nulla da fare per la persona travolta nei pressi di Marina Palmense, ogni soccorso è risultato vano. Si tratta di un agente della polizia locale di 53 anni. I treni Alta Velocità, InterCity e Regionali potranno subire ritardi o cancellazioni. Attivo il servizio sostitutivo con bus tra Pedaso e Civitanova.
Aggiornamento delle 11:00
È ripresa la circolazione dei treni in entrambi i binari della linea ferroviaria Adriatica Pescara-Ancona, interrotta a causa dell'investimento mortale di una persona dal treno regionale 4200, nel tratto tra Pedaso e Porto San Giorgio. Sono stati coinvolti 9 treni: 5 Regionali, 2 Frecce e 2 Intercity.
Trenitalia ha attivato i servizi di autobus sostitutivi tra San Benedetto del Tronto e Civitanova Marche. I ritardi sono stati contenuti tra 20 a 40 minuti. Sul luogo in cui è stato rivenuto il corpo (di cui non è stata resa nota l'identità) a Marina Palmense di Fermo sono intervenuti i mezzi di soccorso, la polizia ferroviaria, il personale delle Ferrovie dello Stato.
Cade con lo scooter ad Appignano, in via Verdi: un giovane a Torrette. È accaduto nel pomeriggio di oggi, poco dopo le 17. Ad essere coinvolto un ragazzo di 17 anni che, per cause in fase di accertamento, ha perso il controllo del mezzo ed è finito rovinosamente a terra.
Subito sono stati allertati i soccorsi e, considerata la dinamica dell’incidente, i sanitari del 118 hanno deciso per il trasferimento a Torrette in eliambulanza. Il 17enne non si troverebbe comunque in pericolo di vita.
Un grande striscione era posizionato oggi all' ingresso del Tribunale di Pescara nel ricordo delle vittime dell'Hotel Rigopiano. Ad attendere la sentenza di primo grado, a sei anni dalla tragedia, c'erano tutti i familiari delle vittime: “Chiediamo giustizia, non vendetta”, hanno ripetuto. In aula c’erano 29 sedie vuote, quelle delle 29 vittime.
Gli imputati, tra amministratori e funzionari pubblici, oltre al gestore ed al proprietario dell’hotel, erano tutti accusati a vario titolo di disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni, falso, depistaggio e abusi edilizi.
La sentenza è giunta da poco: tutti assolti tranne cinque imputati. Assolti l'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo e l'ex presidente della Provincia, Antonio Di Marco; condannato con una pena di 2 anni e 8 mesi il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta per il quale l'accusa aveva chiesto 11 anni e 4 mesi.
La lettura della sentenza ha scatenato la reazione dei parenti delle vittime. Molti hanno urlato e contestato la decisione del giudice: dolore, incredulità e lacrime.
Erano le 16.49 del 18 gennaio 2017 quando dal Monte Siella, si staccò una valanga che travolse l’Hotel Rigopiano di Farindola. All’interno erano presenti 40 persone: 28 clienti, tra cui quattro bambini, e 12 membri dello staff.
Ci vollero ore estenuanti di lavoro per gli uomini del Soccorso alpino, della guardia di finanza, dei carabinieri e dei vigili del fuoco per farsi largo tra le pareti di neve e giungere all’Hotel. Le operazioni di recupero durarono una settimana e terminarono il 25 gennaio; il bilancio ufficiale: 29 morti e 11 sopravvissuti. A sei anni di distanza dalla tragedia, si è concluso così il processo di primo grado, con la sentenza di questo pomeriggio.
(Foto Ansa)
Controlli all'Hotel House di Porto Recanati, a Tolentino a Macerata: identificate complessivamente 176 persone e ispezionati 76 autoveicoli. A disporli, a partire da lunedì 20 febbraio sino a mercoledì 22, è stato il questore della provincia di Macerata Vincenzo Trombadore, in seguito alle tematiche approfondite nel comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura.
Tutti i servizi sono stati condotti dai poliziotti della Questura di Macerata in collaborazione con il reparto prevenzione crimine di Perugia e il reparto cinofili di Ancona. La sera del 20 febbraio i controlli sono stati concentrati nella città di Tolentino dove sono state effettuate verifiche anche nei confronti di un bar sito in centro storico, mentre nel pomeriggio di ieri hanno interessato Porto Recanati dove sono stati estesi anche alla zona dell’Hotel House, al fine di prevenire i fenomeni legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Mercoledì mattina il servizio si è spostato nella città di Macerata, presso le aree verdi (Giardini Diaz e Parco di Fontescodella), i terminal bus, le scuole, le stazioni ferroviarie e tutti i luoghi di aggregazione giovanile.
Principio d'incendio ad uno pneumatico: tanta paura, ma nessuna conseguenza questa mattina in via del Commercio, ad Ascoli Piceno. Il fatto è avvenuto intorno alle 8 di questa mattina: l'anomalia ha riguardato un autobus della linea urbana.
Il conducente si è prontamente accorto del fumo che sprigionava una ruota posteriore del mezzo, invitando i passeggeri a scendere e allertando l'arrivo dei vigili del fuoco. I pompieri, provenienti dalla centrale di Ascoli Piceno con una autobotte, hanno circoscritto il principio di incendio, evitandone il propagarsi al resto della carrozzeria del pullman. Sul posto presenti anche gli agenti della polizia locale. I pendolari sono, successivamente, saliti su un mezzo sostituto.
Era fuggito in Romania a bordo della Renault Clio del padre, Michele Alessandrini , l'uomo che per la Procura di Pesaro è l'assassino di Pierpaolo Panzieri, il 27enne pesarese ucciso con 13 coltellate nella sua abitazione in centro a Pesaro, la sera di lunedì 20 febbraio.
È stato catturato ieri in Romania, nella città di Bosov, Transilvania, e poi trasferito a Timisoara, dove sembrerebbe abbia confessato davanti ad un giudice del Tribunale del luogo di aver ucciso il suo amico.
L'uomo 30 anni, pesarese come la vittima, affetto da una grave ludopatia, sembra avesse importanti problemi psicologici alle spalle. Amico d'infanzia di Pierpaolo, era conosciuto nella cerchia di amicizie per il suo carattere "strano", spesso irascibile. Pierpaolo era uno dei pochi amici che ancora lo frequentava e gli era rimasto vicino.
Per lui l'accusa è di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà. Il movente del terribile delitto non è ancora noto. Alessandrini aveva cenato a casa di Pierpaolo la sera di lunedì, e resta ancora da spiegare cosa abbia scatenato la furia omicida che ha riversato sulla sua vittima.
Perde il controllo dell'auto e finisce in un fosso adiacente alla carreggiata: conducente soccorso dal 118. È quanto avvenuto poco prima delle 7 di questa mattina, in contrada Imbrecciata, nel comune di Montefano.
Ancora in fase di accertamento le cause dell'incidente, la cui ricostruzione spetta alle forze dell'ordine. Sul posto è intervenuta una squadra dei vigili del fuoco di Macerata per estrarre il giovane occupante dall'abitacolo in collaborazione con i sanitari, rimuovere il mezzo dalla scarpata e mettere in sicurezza l'area dell'intervento. Il ragazzo è stato successivamente accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata per accertamenti.
Nel processo d'appello bis celebrato a Perugia, (che ha riguardato solo il reato di violenza sessuale), è stato confermato l'ergastolo per Innocent Oseghale, già condannato per aver ucciso e fatto a pezzi la diciottenne Pamela Mastropietro nel gennaio del 2018 a Macerata.
La sentenza è stata emessa oggi dalla Corte d' Assise d'appello di Perugia che ha così accolto la richiesta avanzata dalla Procura generale di riconoscere la violenza sessuale e quindi l'ergastolo per Oseghale. Per l'accusa il modo in cui è stato smembrato il corpo della povera ragazza "dimostra che l'assassino voleva coprire la violenza sessuale".
"L'omicidio è avvenuto in occasione della violenza sessuale" ha ribadito il sostituto procuratore generale Paolo Barlucchi, esprimendo parole di comprensione e affetto per Pamela, ricordando le sue sofferenze.
In udienza erano presenti il padre di Pamela, la madre Alessandra Verni che, insieme allo zio di Pamela, Marco Valerio Verni, legale della famiglia, con determinazione si sono battuti in questo sino ad ora lungo e faticoso iter giudiziario, affinchè verità e giustizia venissero fatte per la loro amata Pamela e per tutte le donne vittime di atroci delitti.
"Siamo delusi dalla sentenza, attendiamo di conoscere le motivazioni, ma già da ora annunciamo la nostra intenzione di ricorrere in Cassazione", è stato il commento degli avvocati di Oseghale.
Operazione "Carnevale Sicuro": vasta operazione di controllo economico del territorio dei finanzieri della Compagnia di Civitanova Marche. Sequestrati circa 200 articoli potenzialmente pericolosi per la salute e 15 grammi di sostanze stupefacenti. Sette le persone segnalate alla Prefettura.
La locale Compagnia ha messo in campo diverse pattuglie, coadiuvate dall'unità cinofila antidroga, che hanno presidiato le strade di accesso alla città costiera e i punti più sensibili, nonché le aree adiacenti ai diversi locali notturni della costa, procedendo inoltre a verificare, presso numerosi punti vendita, il rispetto degli standard di sicurezza in relazione agli articoli carnevaleschi posti in commercio.
Nel corso di uno di questi controlli, le Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro amministrativo, presso un ipermercato, circa 200 articoli, tra costumi, accessori e maschere di Carnevale, sprovvisti della prescritta marcatura "Ce", che attesta la conformità della merce posta in vendita a tutti gli obblighi che incombono sui fabbricanti, distributori e importatori, in virtù delle vigenti norme nazionali e comunitarie.
Il titolare dell’attività commerciale sottoposta a controllo è stato conseguentemente segnalato alla competente Camera di Commercio: rischia una sanzione amministrativa fino ad un massimo di 30mila euro.
Nel giorno di Carnevale sono stati eseguiti anche numerosi controlli a veicoli e persone: in più occasioni, il fiuto del cane antidroga è stato determinante per rinvenire e sottoporre a sequestro sostanze stupefacenti tra cocaina, hashish e marijuana.
Sette persone, di età compresa tra i 20 e i 27 anni, residenti tra le province di Macerata e Ancona, sono state segnalate alle competenti Prefetture come assuntrici di sostanze stupefacenti. Nei confronti di una di esse, fermata alla guida di un veicolo, i finanzieri hanno proceduto al ritiro della patente di guida.
Incidente sul lavoro, questa mattina, a Belforte del Chienti. Un operaio 26enne si è presentato al punto di Primo intervento di Tolentino con ferite al volto e al torace.
in base a quanto riferito dal giovane, un oggetto gli è esploso mentre stava utilizzando la fiamma ossidrica. Il personale sanitario, valutate condizioni del 26enne, ha subito allertato l’eliambulanza che è atterrata allo stadio Della Vittoria.
A quanto risulta lo stesso elisoccorso, però, non è riuscito a ripartire a causa di un guasto tecnico. L'operaio, perciò, è stato trasportato all’ospedale Torrette di Ancona con l’ambulanza. Per motivi di sicurezza, lo stadio rimarrà chiuso alle attività sportive, nell'attesa che venga sistemato l'elicottero.
Sono stati sentiti a porte chiuse oggi, a Perugia, i due testimoni citati nel processo d'appello bis nei confronti di Innocent Oseghale, già condannato per aver ucciso e fatto a pezzi la giovane Pamela Mastropietro nel gennaio 2018 a Macerata.
Lo ha deciso il presidente delle Corte d'Assise d'appello, che ha accolto la richiesta di uno di loro; il legale del testimone ha motivato la richiesta con l'esigenza di evitare il clamore mediatico e al fine di tutelare la riservatezza del suo assistito.
I testimoni sono i due uomini con i quali Pamela ha avuto rapporti prima di essere uccisa che non si erano presentati all'udienza del 25 gennaio, per tale ragione rinviata ad oggi.
In aula erano presenti il padre e la madre di Pamela. Assente l'imputato Oseghale che il 25 gennaio aveva manifestato la volontà di non assistere alle future udienze.
All'esterno del Palazzo di Giustizia anche oggi erano presenti le amiche e gli amici della giovane, che hanno tappezzato la piazza con degli striscioni per sostenere la famiglia. In uno di questi, accanto alla foto di Pamela, la scritta: "Giustizia per Pamela Mastropietro".
(Foto copertina Ansa)
Sono in corso in tutta Italia le ricerche di un uomo di 30 anni, pesarese, di cui si sono perse le tracce, nell'ambito delle indagini per l'omicidio di Pierpaolo Panzieri, il giovane di 27 anni, trovato morto ieri mattina nella sua casa nel centro storico di Pesaro con oltre 13 coltellate (leggi qui).
Panzieri avrebbe aperto al suo assassino, poiché non risultano segni di effrazione alla porta dell'abitazione; l'ha probabilmente ospitato ed ha cenato con lui, come dimostrerebbero i rilievi effettuati dalla scientifica sui resti di cibo rinvenuti in casa. Verosimilmente si tratta di qualcuno che la vittima conosceva e di cui si fidava.
Dopo la cena, secondo le prime ricostruzioni, la vittima sarebbe stata colta di sorpresa dal suo assassino; avrebbe cercato di difendersi dai molteplici fendenti scappando in bagno, dove è poi stato ritrovato esanime.
Il 30enne sospettato dell’omicidio avrebbe qualche precedente di polizia. La squadra mobile che conduce le indagini è al lavoro per ricostruire la rete dei rapporti della vittima al fine di individuare un possibile movente.
Al momento è inspiegabile il perchè di un accanimento così violento su un giovane benvoluto da tutti, buono, appassionato di musica, circondato da molti sinceri amici che oggi, insieme alla famiglia, sono devastati dal dolore per questo terribile omicidio che ha sconvolto tutta la città di Pesaro.
++ AGGIORNAMENTO ORE 15:29 ++
È stato fermato in Romania il 30enne sospettato di aver ucciso a Pesaro il 27enne Pierpaolo Panzieri. Si chiama Michael Alessandrini, amico della vittima, è stato fermato durante un normale controllo stradale della polizia ed è stato bloccato anche se, secondo fonti investigative, i poliziotti romeni non avrebbero ancora in mano il mandato di cattura e attenderebbero l'atto dall'Italia per formalizzare un provvedimento cautelare in relazione all'omicidio.
Si tratterebbe di un giovane con problemi psichici e legati alla ludopatia, appassionato di musica. Dopo l’omicidio, si è allontanato con una vecchia Renault Clio dei genitori, ha passato con l’auto il confine a Trieste per poi vagare nei Paesi dell’Est Europa.
(Foto Radio Incontro Pesaro)
Era stato accusato di violenza sessuale ai danni della cognata minorenne, l'operaio, 38enne di Tolentino, che lo scorso lunedì è stato assolto con formula piena perché "il fatto non sussiste".
A denunciarlo era stata la stessa ragazza che aveva rivelato di aver subito carezze non richieste dall'uomo nell'inverno del 2015; finito a processo il 38enne aveva sempre respinto le accuse.
Alle varie udienze nè la giovane nè i suoi familiari, nel frattempo trasferitisi nel nord Italia, si sono mai ripresentati per confermare le accuse, pur essendo stati messi in condizione di essere sentiti in videoconferenza dal tribunale di Trento.
Il collegio dopo l'ennesimo rinvio d'udienza ha chiuso l'istruttoria ed il pm stesso ha chiesto l'assoluzione dell'imputato; l'operaio è stato assolto con formula piena .
Un padre 40enne, disperato perchè, per un provvedimento giudiziale, da mesi gli era impedito di vedere i suoi figli di sette e otto anni, ha contattato il commissariato di Fabriano annunciando di voler farla finita.
L'agente che ha risposto alla chiamata, intuendo la gravità della situazione, ha cercato di dare supporto all'uomo tenendolo al telefono e parlando con lui, mentre nel frattempo dava istruzione ai colleghi della volante per dirigerli verso la sua abitazione.
Giunti rapidamente sul posto, gli agenti hanno trovato il 40enne in evidente stato di alterazione psicofisica che continuava a minacciare di voler uccidersi. Immediatamente allertato il 118, gli agenti della polizia sono riusciti a vincere la resistenza dell'uomo ad affidarsi all cure del pronto soccorso e così, ascoltandolo, rassicurandolo e confortandolo lo hanno accompagnato loro stessi in ospedale.
L'uomo è stato preso in carico dalla struttura e, come previsto dalla decisione giudiziale, inizierà un percorso di sostegno alla genitorialità che sino ad ora non aveva mai iniziato e che gli permetterà di riabbracciare i propri figli.
I vigili del fuoco sono intervenuti ieri sera, poco dopo le ore 23 di ieri sera, lungo la S,S 77 della Val di Chienti, nel territorio comunale di Corridonia, per un incidente stradale che ha coinvolto due autovetture.
La squadra dei pompieri sul posto ha collaborato con il 118 per estrarre una persona che era rimasta bloccata all’interno di una delle vetture e messo in sicurezza gli automezzi coinvolti. Sul luogo dell’incidente è intervenuta la polizia stradale per i rilievi di rito.
Un camionista 58enne di Chiaravalle è stato ritrovato senza vita, intorno alle 20 di ieri sera, in via Abruzzi nella zona industriale di Sant'Ubaldo, frazione di Monsano, all'interno del proprio mezzo.
Secondo le prime ricostruzioni, l'uomo ha probabilmente avvertito un malore mentre era alla guida, e ha provato ad accostare a bordo strada. Un collega camionista di passaggio, vedendo il camion accostato con il motore acceso, si è fermato per verificare se il conducente avesse bisogno di aiuto.
Avendo trovato il collega accasciato sul volante ha immediatamente chiamato il 112 ma i sanitari, giunti prontamente sul posto, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
I carabinieri del Nas hanno denunciato a piede libero 2 medici di medicina generale per aver attestato falsamente, all'Azienda Sanitaria Territoriale, di aver eseguito 557 accessi complessivi, di fatto mai effettuati, per visite o prestazioni nei riguardi dei rispettivi mutuati ospiti di una casa di riposo-residenza protetta per anziani, in provincia di Ancona.
I due sanitari, sulla base degli accertamenti documentali effettuati, risultano aver percepito indebitamente, per le prestazioni mai eseguite, indennizzi per un importo totale di 4.100 euro.
Le irregolarità sono emerse nel corso di una serie di controlli effettuati dai carabinieri di concerto con il Ministero della Salute in tutta Italia nei confronti di medici di famiglia e pediatri convenzionati, ispezionando complessivamente 1.838 studi. Entrambi i professionisti sono stati denunciati per falso e truffa ai danni dello Stato.
Risale a questa mattina il ritrovamento del cadavere di un giovane di 27 anni, Pierpaolo Panzieri, trovato deceduto nella propria abitazione nel centro storico di Pesaro con ferite da arma da taglio al torace. Il giovane lavorava con il padre come artigiano ed era il titolare di un'attività in proprio. Si era trasferito nella casa appena quindici giorni fa.
A rinvenire il corpo del 27enne è stato il fratello che si era insospettito non vedendolo arrivare sul luogo di lavoro. Aveva, dunque, deciso di controllare direttamente nella sua abitazione e, una volta giunto sul luogo, lo avrebbe trovato esanime.
Sono state immediatamente allertate le forze dell'ordine locali che si sono precipitate sulla scena: sul posto erano presenti la Squadra Mobile della Polizia e il sostituto procuratore di Pesaro, Silvia Cecchi. Ancora in corso le indagini degli inquirenti, attualmente impegnati nella ricerca dell'arma del delitto, assente sulla scena del crimine.
Dopo una prima ipotesi di suicidio scartata rapidamente, si è presto iniziato a pensare a un omicidio, con gli inquirenti e la scientifica che stanno ancora cercando qualche traccia utile ad individuare il responsabile e l'eventuale movente dietro il crimine.
Il sequestro di quasi 200 chilogrammi di tabacco di provenienza estera, di 158 confezioni di prodotti dannosi per la salute, di 33 specialità medicinali a base di cortisone e 132 prodotti battericidi, la chiusura di un esercizio a Senigallia, 6 persone denunciate per contrabbando aggravato di tabacchi, frode in commercio, detenzione per la vendita di specialità medicinali, adulterazione o contraffazione di prodotti destinati al commercio e violazione della normativa sanitaria; 5 sanzionate per violazioni meno gravi.
È il bilancio dell'operazione dei finanzieri del comando provinciale di Ancona "Oriental Tobacco", portata termine nei giorni scorsi, partita da Senigallia e poi allargata a Falconara, Jesi e Ancona. Le indagini sono cominciate grazie all'attività di controllo economico del territorio della Tenenza di Senigallia, attraverso il censimento e il controllo delle attività commerciali di vendita di prodotti etnici food e non food, normalmente importati da Paesi extra-Ue.
Le Fiamme Gialle di Senigallia, nel corso di alcuni controlli su strada, si sono imbattute in alcuni furgoni condotti da persone extra-comunitarie che trasportavano merce etnica, di natura alimentare e non. I finanzieri hanno effettuato i primi controlli presso gli esercizi commerciali della città, scoprendo l'illegale vendita di tabacco importato in contrabbando, ma soprattutto la detenzione e la vendita di specialità medicinali a base di cortisone le cui cessioni sono riservate alle farmacie, dietro esibizione di ricetta medica.
Sono stati, inoltre, rinvenuti sugli scaffali cosmetici contenenti sostanze dannose per l'organismo, già bandite da tempo nella Ue. I controlli sono stati estesi dal Comando Provinciale di Ancona anche presso esercizi commerciali Falconara, Jesi e Ancona, dove ulteriori prodotti della stesso tipo sono stati sequestrati.
Nuova Salvambiente, associazione che da anni si occupa di tematiche legate all’ambiente e che opera nel territorio della Val Di Chienti, esprime "forte preoccupazione per la salute dei cittadini" in seguito all'incendio verificatosi presso la ditta Rimel nel comune di Pollenza il 5 dicembre scorso.
I dati diffusi dall'Azienda Sanitaria Territoriale (Ast) circa le analisi effettuate su alcuni campioni di uova in cui è stata riscontrata diossina oltre i valori limite, prelevati nel territorio del comune di Pollenza "sono tutt’altro che confortanti", sottolinea la onlus in una nota.
"Quello che ci lascia attoniti - si aggiunge - è la leggerezza con la quale l'Azienda Sanitaria Territoriale minimizza il problema attribuendo la contaminazione ad una pluralità di fattori che purtroppo non specifica. Ancora più incomprensibile è che non siano stati previsti ulteriori accertamenti. Apprendiamo infatti dalla nota dell'Ast datata 2 febbraio 2023, che di otto campioni di uova analizzati (in due diversi momenti) nel 62,5% dei casi è stata riscontrata diossina con parametri superiori al limite stabilito dal regolamento Ue 1259/2011".
Con la nota l'azienda Sanitaria consiglia agli allevatori di "evitare l'accensione di fuochi nelle vicinanze dei pollai, di porre attenzione ai mangimi utilizzati per l'allevamento ed evitare il più possibile l'ingestione di terra da parte degli animali. Con ciò vuole forse affermare che la contaminazione può dipendere da azioni non corrette degli allevatori? È un’ipotesi o una certezza? Quando è in gioco la salute dei cittadini non possono essere accettate ipotesi e non può essere lasciato spazio a dubbi di nessun genere", spiegano i membri di Nuova Salvambiente.
"Alla preoccupazione sui dati riscontrati sugli alimenti si aggiunge quanto appreso dall'Arpam circa i rilevamenti effettuati sul terreno, che hanno evidenziato il superamento del parametro di diossina in terreni situati nel comune di Tolentino - spiegano ancora dall'associazione -. Non è chiaro per quale ragione i prelievi di uova abbiano riguardato solo il territorio del comune di Pollenza, quando i rilevamenti sul terreno hanno evidenziato anche contaminazione nel comune di Tolentino; perché sono state analizzate solo le uova? Perché solo quelle destinate ad autoconsumo e non anche i prodotti destinati alla commercializzazione?".
"Per quale ragione non sono stati effettuati altri controlli sia sugli alimenti che sul suolo nei comuni che hanno accusato di più l’impatto dell’incendio?" si chiede ancora l'Associazione Salvambiente, che ha inviato una lettera per avere risposte dalle autorità e dagli enti interessati (Ast, Arpam, Regione Marche, Provincia di Macerata, Prefetto e Vigili del Fuoco e ai sindaci di Pollenza, Macerata, Tolentino, Corridonia, Urbisaglia e Colmurano).
L'associazione ha chiesto "la predisposizione di un piano di accertamenti da effettuare nel medio e lungo periodo che interessi il territorio compreso nel raggio di 5 chilometri dalla ditta Rimel, da eseguire in forma capillare e che riguardi le analisi di aria, acqua, terreno, uova, animali, verdure e i foraggi".
La Nuova Salvambiente ha, inoltre, sollecitato gli organi tecnici affinché "il piano degli accertamenti da effettuare sia reso fruibile alla popolazione in modo semplice e chiaro così come i risultati accertati".