Tragedia di Rigopiano, la sentenza di primo grado: 25 assoluzioni e 5 condanne lievi. Lacrime in aula
Un grande striscione era posizionato oggi all' ingresso del Tribunale di Pescara nel ricordo delle vittime dell'Hotel Rigopiano. Ad attendere la sentenza di primo grado, a sei anni dalla tragedia, c'erano tutti i familiari delle vittime: “Chiediamo giustizia, non vendetta”, hanno ripetuto. In aula c’erano 29 sedie vuote, quelle delle 29 vittime.
Gli imputati, tra amministratori e funzionari pubblici, oltre al gestore ed al proprietario dell’hotel, erano tutti accusati a vario titolo di disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni, falso, depistaggio e abusi edilizi.
La sentenza è giunta da poco: tutti assolti tranne cinque imputati. Assolti l'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo e l'ex presidente della Provincia, Antonio Di Marco; condannato con una pena di 2 anni e 8 mesi il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta per il quale l'accusa aveva chiesto 11 anni e 4 mesi.
La lettura della sentenza ha scatenato la reazione dei parenti delle vittime. Molti hanno urlato e contestato la decisione del giudice: dolore, incredulità e lacrime.
Erano le 16.49 del 18 gennaio 2017 quando dal Monte Siella, si staccò una valanga che travolse l’Hotel Rigopiano di Farindola. All’interno erano presenti 40 persone: 28 clienti, tra cui quattro bambini, e 12 membri dello staff.
Ci vollero ore estenuanti di lavoro per gli uomini del Soccorso alpino, della guardia di finanza, dei carabinieri e dei vigili del fuoco per farsi largo tra le pareti di neve e giungere all’Hotel. Le operazioni di recupero durarono una settimana e terminarono il 25 gennaio; il bilancio ufficiale: 29 morti e 11 sopravvissuti. A sei anni di distanza dalla tragedia, si è concluso così il processo di primo grado, con la sentenza di questo pomeriggio.
(Foto Ansa)
Commenti