Si è spento martedì - all'età di 46 anni - nella sua casa, dopo aver combattuto sino all'ultimo contro una brutta malattia Omar Mercuri, uomo molto amato dalla sua famiglia e da quanti lo conoscevano, padre di due figli, volontario della Croce Verde di Civitanova.
Omar era conosciutissimo a Fontespina insieme alla sua famiglia: ha anche collaborato con il Gruppo Sportivo Fontespina 2000 facendo la scorta in moto durante le gare ciclistiche, il padre Gianfranco è volontario dell'associazione nazionale carabinieri e la sorella Mara per anni è stata titolare della omonima gioielleria lungo la statale.
In poco tempo, ma combattendo con quella carica di energia che lo ha contraddistinto sino all'ultimo, se ne è andato circondato dall'affetto dei suoi familiari e dell'inseparabile amato cane che lo ha vegliato sino all'ultimo. I funerali questa mattina alle 10, nella chiesa di San Carlo Borromeo.
Soccorso in eliambulanza dopo una brutta caduta in bici. Un cinquantaduenne è stato lo sfortunato protagonista di un incidente avvenuto questa mattina, intorno alle 7, lungo la provinciale 78, a Sant'Angelo in Pontano, in prossimità dello stabilimento della ditta Tre Emme.
Sul posto sono immediatamente accorsi i sanitari del 118 che, dopo aver constato i diversi traumi riportati dall'uomo a seguito della caduta, hanno richiesto l'ausilio dell'elisoccorso per il trasferimento d'urgenza all'ospedale regionale di Torrette. Ancora in corso d'accertamento da parte delle forze dell'ordine la dinamica di quanto avvenuto ma, stando a una prima ricostruzione, nell'incidente non sarebbero stati coinvolti altri veicoli.
Incidente mortale a Castiglioni di Arcevia (Ancona), dove un uomo di 54 anni è rimasto incastrato tra il braccio meccanico di un trattore e il mezzo agricolo. Il fatto è avvenuto nel tardo pomeriggio di martedì, 4 luglio.
Luca Giulioni - questo il nome della vittima - aveva terminato un'operazione di taglio della vegetazione e aveva riposto nella rimessa di proprietà il trattore, dotato di un braccio meccanico per il taglio dell'erba.
Da una prima ricostruzione dei carabinieri, Giulioni sarebbe rimasto incastrato tra il braccio meccanico e il mezzo, rimanendo schiacciato. Oltre ai militari, sul posto è intervenuto il soccorso sanitario da Arcevia che ha poi mobilitato l'eliambulanza. Troppo grave, però, il trauma e il 54enne è deceduto poco dopo.
Al lavoro di agricoltore e, occasionalmente, di autotrasportatore, Giulioni affiancava anche l'attività sociale come presidente della Polisportiva Castiglioni e la politica: era infatti al secondo mandato come consigliere comunale di maggioranza a sostegno prima dell'ex sindaco Andrea Bomprezzi e ora dell'attuale primo cittadino Dario Perticaroli.
"Siamo davvero rattristati da questa notizia e ci stringiamo al dolore della famiglia - ha detto Perticaroli -. Tragedie come queste non dovrebbero mai accadere, perciò torniamo a invocare maggiore decisione per la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro".
Scontro tra auto e scooter: una 17 enne in sella al due ruote trasferita a Torrette in ambulanza. È il bilancio di un incidente avvenuto questa mattina, intorno alle 11, in contrada Cavallino nel territorio comunale di Civitanova Marche.
Per cause in fase di accertamento, una vettura e un motociclo sono entrati in collisione. Ad avere la peggio la scooterista che è finita a terra dopo l’impatto. Lanciato l’allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118.
La giovane in sella al due ruote, dopo le prime cure del caso, è stata trasportata all'ospedale di Torrette in ambulanza per ulteriori accertamenti. Illeso il conducente dell'auto. Per i rilievi di rito sono intervenuti gli agenti della polizia locale.
Investimento mortale stamattina in località Osteria Nuova di Montelabbate, in provincia di Pesaro Urbino. Una donna di 91 anni, residente nella zona, è stata travolta e uccisa da un'auto mentre attraversava la strada, secondo le prime informazioni, sulle strisce pedonali.
Sul luogo dell'incidente, avvenuto sulla Provinciale poco dopo le 7, sono intervenuti i sanitari del 118, la polizia stradale, i carabinieri e la polizia.
L'urto è stato molto violento e l'anziana è stata sbalzata per qualche metro. Sono in corso tutti gli accertamenti del caso per ricostruire la dinamica dell'incidente. Inutili i soccorsi per la donna che è morta a causa delle gravi lesioni riportate.
(Fonte Ansa)
Ha destato profondissimo cordoglio, in tutta la comunità settempedana, la prematura scomparsa dell’imprenditore del marmo Roberto Soverchia.
Riferimento per l’azienda di famiglia, che gestiva insieme ai fratelli Giovanni e Luigi, in passato era stato anche consigliere comunale. Regista per anni della locale formazione del volley, era benvoluto, apprezzato e stimato da tutti.
“Se ne va un riferimento di prim’ordine della nostra società, una persona dal fortissimo attaccamento al lavoro e alla famiglia con radici profondissime nel territorio e una serie di valori trasmessigli da chi lo ha preceduto in una delle più storiche aziende settempedane” - è il messaggio di cordoglio espresso dal sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, a nome di tutta l’Amministrazione comunale.
L’ultimo saluto a Roberto Soverchia domani (giovedì 6 luglio), alle ore 14,30, nella chiesa di San Domenico.
La Procura aveva chiesto condanne molto severe, per reati che vanno dall'omicidio colposo plurimo alle lesioni colpose plurime, dal falso al depistaggio agli abusi edilizi con tutti i reati connessi; il giudice il 23 febbraio scorso aveva invece deciso con sentenza di assolvere 25 imputati su 30 complessivi (link a art. 23 febbraio 2023). Le assoluzioni sono state date con formula piena: per non aver commesso il fatto o addirittura perché il fatto non sussiste.
Erano le 16.49 del 18 gennaio 2017, quando dal Monte Siella si staccò una valanga che travolse l’Hotel Rigopiano di Farindola. All’interno erano presenti 40 persone: 28 clienti, tra cui quattro bambini, e 12 membri dello staff. Il tragico bilancio fu di 29 morti e 11 sopravvissuti.
"Sono stati uccisi per la seconda volta", avevano detto alcuni familiari delle vittime presenti in aula, con la voce rotta dal pianto alla lettura della sentenza.
La Procura di Pescara ha impugnato la decisione e ieri ha depositato l'appello contro la sentenza di primo grado, relativamente alle assoluzioni; la richiesta avanzata dalla pubblica accusa era di 26 condanne, per un totale complessivo di 151 anni e mezzo di reclusione, e quattro assoluzioni.
Uno degli sfregiatori di Lucia Annibali, l'avvocatessa ed ex deputata sfigurata 10 anni fa con l'acido su mandato dell'ex fidanzato, è libero.
Rubin Talaban, 41 anni, condannato con sentenza definitiva a 12 anni di reclusione, ha scontato 9 anni di carcere ed è stato espulso in Albania lo scorso aprile. Sarebbe dovuto uscire il 9 ottobre 2024 con la buona condotta, ma ha preferito anticipare i tempi con la promessa di andarsene dall’Italia e di non tornarci per dieci anni, altrimenti dovrà tornare in carcere ed espiare l’intera pena.
Sono invece ancora in prigione il complice Altistin Precetaj, condannato anche lui a 12 anni, e il mandante Luca Varani, che sta scontando una pena di 20 anni.
Perde il controllo della vettura e finisce fuori strada: una giovane donna trasferita a Torrette. L'incidente è avvenuto, quando erano da poco passate le 18, in località Sant'Egidio a Montecassiano.
Un giovane alla guida di una Fiat Panda, con a bordo due passeggeri, viaggiava in direzione Macerata quando, per cause che saranno chiarite dalle forze dell'ordine, la vettura è uscita di strada finendo in un canale di scolo sino a impattare con un attraversamento in cemento.
Sul posto la Croce Rossa e i sanitari 118 di Macerata con due ambulanze e l'auto medica che hanno valutato i giovani sul posto ritenendo opportuno allertare l'elisoccorso.
L'eliambulanza, una volta atterrata nei pressi del luogo del sinistro, ha trasferito uno degli occupanti del mezzo, una donna, all'ospedale di Torrette. Anche uno degli altri due feriti è stato trasferito al nosocomio regionale di Ancona, mentre l'altro all'ospedale di Macerata.
Sul luogo dell'incidente presenti anche vigili del fuoco di Macerata e i carabinieri di Montecassiano cui spetterà ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto.
Era atteso dalle previsioni ed è arrivato. Un violento temporale (l'ennesimo di questo inizio d'estate piuttosto piovoso) si è abbattutto sull'entroterra maceratese.
Disagi sono stati registrati lungo la statale 361 "Septempedana", in particolare tra Castelraimondo e Pioraco, dove la strada è stata letteralmente invasa dall'acqua, dal fango e dai detriti. Problemi riscontrati anche sulla provinciale 256 per allagamenti. Al lavoro i vigili del fuoco impegnati su diversi fronti.
Scontro tra auto e scooter: il 60enne che era in sella al due ruote trasferito a Torrette con l’elisoccorso. È il bilancio di un incidente avvenuto, questa mattina, intorno alle 11:30, in via Silvio Pellico, a Civitanova Marche.
Per cause in fase di accertamento, una Fiat Punto e uno scooter Yamaha sono entrati in collisione lungo la provinciale. Ad avere la peggio lo scooterista che è finito a terra dopo l’impatto, riportando diversi traumi. Lanciato l’allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118 e i vigili del fuoco del locale distaccamento.
L’uomo in sella al due ruote, dopo le prime cure del caso, è stato trasportato all'ospedale regionale di Torrette con l’eliambulanza per ulteriori accertamenti. Illeso, invece, il conducente dell’auto. Per consentire il completamento della messa in sicurezza del tratto e i rilievi del caso a cura della polizia stradale, è stato momentaneamente disposto il senso alternato.
Un uomo è stato trovato privo di vita all'interno dell'azienda agricola di famiglia in contrada San Pietro, a Recanati. La tragedia si è consumata questa mattina, intorno alle 12:30. A lanciare l'allarme è stato il nipote della vittima, un 74enne.
Sul posto sono immediatamente giunti i sanitari del 118 che non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell'uomo. Secondo le prime informazioni, si sarebbe trattato di un gesto volontario. In corso i rilievi dei carabinieri per ricostruire con esattezza quanto avvenuto. I funerali si terranno nella mattinata del 6 luglio, alle ore 9:30, alla chiesa dei Passionisti.
Controlli nei cantieri post-sisma: scattano 8 denunce in stato di libertà. È quanto emerso nel corso dei controlli eseguiti nel fine settimana dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Tolentino, in collaborazione con i militari della stazione di San Ginesio e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata.
Ad essere approfondita, in particolar modo, è stata la situazione presente all'interno di un cantiere edile per la ricostruzione post-sisma di una palazzina privata a San Ginesio, nel corso della quale sono stati svolti accertamenti ispettivi su 8 imprese. L'attività ha portato alla denuncia di otto persone per diverse violazioni della normativa relativa alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Sono state, inoltre, comminate sanzioni amministrative per circa 10.000 euro e ammende penali fino a 91.400 euro. Il legale rappresentante di una ditta è stato denunciato per omessa valutazione dei rischi provenienti dall’amianto e dai materiali contenenti amianto e per non aver inviato la notifica all’organo competente per territorio sulle misure adottate per limitare l’esposizione dei lavoratori.
Un altro imprenditore dovrà rispondere all'autorità giudiziaria di violazioni in materia di sicurezza e della mancanza di elementi essenziali del piano operativo di sicurezza. Per entrambi è stata disposta la sospensione dell’attività, in aggiunta alle prescrizioni finalizzate a risolvere le criticità evidenziatesi prima della ripresa dei lavori.
Gli altri legali rappresentati di imprese edili marchigiane e laziali sono stati a vario titolo denunciati per reati contravvenzionali, tutti relativi al decreto legislativo 81 del 2008 (omessa relazione di calcolo sull’installazione dei ponteggi, mancata verifica della concreta applicazione delle norme precauzionali da parte del coordinatore alla sicurezza, assenza degli impalcati - mantovana - a protezione contro la caduta di materiali dall'alto).
Era il 12 marzo 2022 e una giovane ventisettenne romena, Andreea Rabciuc, campionessa nazionale di tiro a segno scompare dalle campagne di Montecarotto. La giovane era in compagnia del suo fidanzato e di due amici in una roulotte nelle campagne jesine quando, a seguito di un alterco con il compagno si era allontanata a piedi per tornare, forse nella città di Jesi.
La ragazza scomparve letteralmente nel nulla e vane sono state tutte le ricerche fatte dagli uomini della protezione civile e dei vigili del fuoco sia a Mombaroccio sia nei comuni limitrofi. Dopo le indagini, l'unico indagato fu proprio il fidanzato, attualmente ancora a piede libero, che però ha sempre rigettato ogni addebito.
Ieri pomeriggio il ritrovamento di un corpo, in un parco di via Ettore Fieramosca 114, a Roma. Durante i lavori nell'area verde, un escavatore di proprietà delle Ferrovie dello Stato ha rinvenuto lo scheletro di una giovane donna che si trovava all'interno di un canale di scolo.
La donna, dalle prime informazioni, potrebbe avere circa 30 anni e portava al collo una catenina. Tutti elementi che hanno portato la pm Irene Bilotta della Procura di Ancona a disporre accertamenti mirati, ipotizzando possa trattarsi della giovane Andreea.
Sembrerebbe infatti che i resti si trovino lì da circa un anno. Lo scheletro è stato portato al Dipartimento di Medicina Legale dove saranno effettuati degli esami per risalire all'identità della donna anche tramite l'esame del dna.
Ubriaco cade nelle acque del porto di Civitanova Marche: salvato dalla Guardia Costiera. È quanto avvenuto questa notte, intorno alle 00:30, nei pressi della banchina di riva. Protagonista dell'episodio un uomo di 45 anni, di origine marocchina, caduto in acqua mentre stava passeggiando nel sorgitore civitanovese.
Il 45enne è stato prontamente salvato dalla Guardia Costiera (intervenuta con militari a bordo del battello pneumatico GC 141) e dai vigili del fuoco del locale distaccamento, sotto il coordinamento del comandante Ylenia Ritucci.
L'uomo, una volta tratto in salvo, è stato affidato alle cure del personale medico-sanitario del 118, che - dopo averne constatato lo stato di alterazione fisica - ha trasportato il malcapitato presso l'ospedale di Civitanova Marche. Sul fatto sono in corso ulteriori accertamenti da parte della Capitaneria di Civitanova Marche.
(Foto di repertorio)
Un uomo è rimasto ustionato mentre tentava di spegnere un incendio divampato da un cumulo di rifiuti in un campo a Porto Sant'Elpidio. È accaduto ieri pomeriggio intorno alle 14:30 lungo la statale 16 Adriatica, all'altezza di un rifornimento carburanti. L'uomo, proprietario di un edificio limitrofo, era intervenuto da solo, temendo il vento facesse propagare le fiamme ulteriormente, senza attendere l'arrivo dei vigili del fuoco già allertati.
Giunto sul posto il personale sanitario chiamato dalle persone accorse, viste le ustioni di secondo grado riportate dall'uomo in viso e sul corpo, ha avvertito l'elisoccorso: Icaro è atterrato e ha trasferito il ferito per all'ospedale Torrette. Nel frattempo, la squadra di pompieri ha provveduto a spegnere l'incendio.
Alessia Pifferi è imputata per l’omicidio pluriaggravato della figlia di 18 mesi Diana, abbandonata per una settimana e lasciata morire di stenti nel luglio 2022. Questa mattina si è tornati in aula, dopo l'udienza del 27 giugno scorso, per il processo pendente a suo carico in Corte d' Assise a Milano; durante le udienze sono stati ascoltati diversi testimoni, che hanno dato importanti contributi per delineare lo stile di vita dell'imputata e le sue prime reazioni alla presa di coscienza della morte della figlia. Una mamma che ha scioccato tutti, anche le persone a lei più vicine: la sua stessa madre, la sorella, l'ex compagno, sono stati imbrogliati, come hanno raccontato in udienza il 27 giugno, dal castello di bugie che la donna ha raccontato sino all'ultimo. All'ex compagno si era presentata come una psicologa infantile.
Ha mentito anche quando l'ha raggiunto per trascorrere una settimana di vacanze da sola con lui: "Diana è al mare con mia sorella". Non era vero: Diana, abbandonata da sola in casa in quelle torride giornate di luglio stava morendo disidratata, in una lunga agonia, con finestre sigillate, senza aria condizionata, senza cure, senza cibo. "Mia sorella ha distrutto tutti e provo tanta rabbia, non capisco il perché, non era sola e abbandonata", ha detto nel corso della sua testimonianza sua sorella. Oggi a testimoniare la vicina di casa: "Non ha mai pianto Alessia e mi ha chiesto 'ora che mi succede, mi arrestano'? " È stata poi la volta degli operatori del 118 entrati per primi in casa che hanno raccontato di come "la signora non mostrava segni di sconforto, non piangeva, continuava a dire che era una brava madre ".Il medico che constató la morte della piccola Diana: "Ha pianto quando le ho comunicato che la bimba era morta, non come una madre straziata, ne ho viste tante in 16 anni di lavoro. Diceva ‘non ci posso credere, ma come è morta?’. Era sorpresa per l’accaduto‘".Una donna il cui principale, lucido scopo di vita era il soddisfacimento dei propri bisogni. Non era la prima volta che la donna lasciava la figlioletta da sola, lo aveva già fatto, anche per due tre giorni consecutivi . Il professor Vincenzo Mastronardi, psichiatra e criminologo clinico che nel 2007 ha pubblicato un libro dal titolo "Madri che Uccidono", ha spiegato che, laddove non sia presente una pregressa grave patologia psichiatrica tale da annullare la capacità di intendere e di volere, tra le madri che agiscono razionalmente "il raptus vero e proprio non esiste; alla base ci sono sempre ragioni precise".
Maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti della compagna: arrestato dalla polizia un cittadino nigeriano di 33 anni, residente in città. Il fermo è avvenuto nel pomeriggio di domenica, dopo che l'uomo si è reso responsabile dell'ennesimo episodio di violenza all'interno dell'abitazione nella quale risiede con la donna.
L'allarme è scattato nelle prime ore della notte di domenica quando gli agenti della Volante sono stati allertati per la segnalazione di una violenta lite in un appartamento sito all'ultimo piano di una palazzina. I poliziotti, subito intervenuti fino al pianerottolo dell'appartamento in questione, si sono trovati di fronte una donna straniera, trentenne, con in braccio il figlio piccolo in lacrime, in forte stato di agitazione tanto che le urla di lei si udivano fin dalla strada.
Sia il piccolo che la madre mostravano evidenti segni di violenza sul corpo. La donna, non esprimendosi in italiano, ha fatto capire agli agenti intervenuti di essere stata picchiata dal compagno, minando il gesto dell'aggressione. L'uomo, rifugiatosi in casa, è stato individuato e accompagnato in Questura dai poliziotti, mentre la donna e il bambino sono stati trasportati in ospedale per essere curati.
La vittima, dopo aver ricevuto una prognosi di 40 giorni per le percosse ricevute, ha deciso di denunciare il 33enne. Grazie alle minuziose dichiarazioni raccolte, gli investigatori della Squadra Mobile hanno ricostruito tutti gli altri episodi di maltrattamenti, fisici e morali, subiti dalla donna a partire dal 2020 - tre in tutto - e da ultimo sfociati nella violenta lite di domenica mattina, in cui la donna è stata prima palpeggiata, poi percossa con la fibbia di una cintura e infine cacciata di casa e lasciata fuori insieme al figlio piccolo, anche lui vittima di violenza in quanto afferrato e scaraventato a terra dal padre poco prima.
Dal racconto della donna, sarebbero emersi anche due episodi di violenza sessuale, incluso quello subito la notte dell'intervento del 2 luglio. Il successivo sopralluogo di polizia scientifica espletato all’interno dell’appartamento ha permesso di repertare, all’interno della camera da letto della coppia, le tracce di sangue lasciate dalla donna, avvalorando l'accusa avanzata nei confronti dell’uomo.
Il soggetto arrestato, già denunciato per reati della stessa specie nel 2017, si trova ora ristretto all’interno della casa circondariale di Pesaro, a disposizione dell'autorità giudiziaria procedente. L'attività investigativa è stata coordinata dalla locale Procura della Repubblica.
Contrasto agli illeciti ambientali, scattano le denunce dei carabinieri forestali per abusi edilizi e reati ambientali. Elevate sanzioni per 33mila euro, con demolizione prevista per le opere abusive realizzate.
Complessivamente i militari hanno eseguito oltre 24 controlli che hanno portato alla denuncia di cinque soggetti. I reati maggiormente contestati riguardano l'assenza del permesso di costruire, oppure il mancato rispetto delle prescrizioni in esso contenute (art 44 D.P.R. 380/2001), le mancate autorizzazioni sismiche e il mancato rispetto del vincolo paesaggistico (decreto legislativo 42/2004). Spesso all'interno dei cantieri edili, si è rilevato anche il non corretto smaltimento dei rifiuti, prodotti durante le varie lavorazioni (decreto legislativo 152/2006)
CALDAROLA - In uno specifico controllo, la stazione dei carabinieri forestali di Camerino, ha accertato, in località Martiri di Montalto a Caldarola, lo stoccaggio di rifiuti speciali costituiti da pietrisco e asfalto, in violazione alle prescrizioni del deposito temporaneo, come previsto dalle norme del decreto legislativo 152 del 2006. Il titolare dell'impresa è stato denunciato
TREIA - In un altro caso, i militari della stazione di San Severino Marche, hanno accertato, in località Santa Maria in Piana di Treia, nell'ambito di controlli negli agriturismi, la realizzazione di due strutture ricettive in legno, eseguite con pali e teli impermeabili complete di allaccio a tutti i servizi (elettrico, idraulico e relativi scarichi in fossa), su una superficie di circa 50 metri quadrati. Strutture che sono risultate prive dei titoli edilizi abilitativi. Il proprietario dell'agriturismo è stato, quindi, deferito all'autorità giudiziaria.
MACERATA - Presso un cantiere edile sito nel comune di Macerata, i carabinieri forestali di Abbadia di Fiastra, congiuntamente al nucleo ispettorato del lavoro hanno accertato lo smaltimento illecito di rifiuti non pericolosi derivanti da costruzione/demolizione, che erano stati interrati in uno scavo di 200 metri quadrati e a una profondità di 1,5 metri. Denunciato all'autorità giudiziaria il titolare della ditta costruttrice per violazione alle norme del decreto legislativo 152 del 2006.
Nel cantiere, sono state inoltre verificate dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Macerata violazioni per la mancata formazione dei lavoratori e relative alla viabilità interna, con ammende contestate per un importo complessivo di 33mila euro, che hanno comportato la sospensione dei lavoratori interessati.
In contrada Castelnuovo di Recanati, la locale stazione dei carabinieri forestali ha rilevato la presenza di un manufatto edilizio in legno lamellare, della superficie di circa 20 metri quadri. Il manufatto con predisposizione per l’allaccio dell’energia elettrica, veniva utilizzato come deposito. Dalle verifiche è emersa l’assenza di ogni atto autorizzativo e il mancato rispetto della normativa sismica. Deferito all'autorità giudiziaria il proprietario del fondo.
Infine, i militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale su un cantiere sito nel comune di Macerata, coadiuvati dal personale Arpam di Macerata, hanno svolto attività di ispezione (anche di strati profondi del terreno) mediante mezzo meccanico al fine di verificare la presenza di rifiuti interrati su una superficie di circa due ettari.
I saggi effettuati hanno portato alla luce rifiuti da demolizione assimilabili alla classe dei non pericolosi. In proposito è stato contestato alla proprietà lo smaltimento illecito ai sensi dell’articolo 256 del decreto legislativo 152 del 2006.
È morto all'ospedale regionale a Torrette di Ancona il 49enne Massimo Mei, ristoratore di Senigallia e appassionato motociclista, protagonista di una brutta caduta dalla sua moto sabato notte lungo la strada provinciale 12 "Corinaldese".
L'uomo, residente a Corinaldo, era in sella alla sua Triumph quando, in località Cannella, ha perso il controllo del potente mezzo finendo sull'asfalto. L'allarme al soccorso sanitario era stato dato da alcuni automobilisti di passaggio e da qui girato alla polizia stradale: una pattuglia di Fabriano è intervenuta sul posto per i rilievi.
Il 49enne era stato trasportato d'urgenza in gravissime condizioni al pronto soccorso del polo ospedaliero di Ancona, dove però è deceduto dopo il ricovero. Lutto sia a Senigallia, dove era nato, sia a Corinaldo dove viveva: in entrambi i luoghi gestiva un ristorante pizzeria. Tanti i messaggi di cordoglio che amici e conoscenti stanno affidando ai social network.
Gli accertamenti dovranno chiarire le cause che hanno portato alla perdita di controllo del mezzo da parte del 49enne: gli agenti della Polstrada hanno sufficienti elementi per affermare che nella dinamica dell'incidente non è rimasto coinvolto alcun altro veicolo.