Una notte di violenza e concitazione ha scosso Macerata, culminata in una maxi-rissa che ha lasciato due giovani feriti e generato momenti di alta tensione anche all'esterno dell'ospedale cittadino. L'episodio principale si è verificato intorno alle 03:15 in Viale Trieste, dove una ventina di individui di origine sudamericana si sono affrontati in una violenta colluttazione.
I due giovani che hanno avuto la peggio sono stati soccorsi con urgenza. Uno di loro ha riportato una ferita alla schiena, presumibilmente inferta con un'arma da taglio, mentre l'altro ha subito un trauma cranico a seguito di un colpo alla testa.
Sul posto sono prontamente intervenute due pattuglie del Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Macerata e una volante della Questura di Macerata. Le forze dell'ordine hanno faticato non poco a ristabilire la calma, riuscendo infine a identificare i presenti e a sedare gli animi.
I feriti sono stati immediatamente trasportati all'ospedale di Macerata per le cure del caso. È stato qui che la situazione ha rischiato di degenerare nuovamente. L'arrivo delle famiglie dei due giovani feriti ha infatti innescato una nuova lite, questa volta con le stesse forze dell'ordine che tentavano di separare i contendenti e mantenere l'ordine. Momenti concitati che hanno richiesto ulteriore intervento per riportare la tranquillità.
Le indagini su quanto accaduto sono state affidate all'Ufficio Prevenzione Crimine della Questura di Macerata, che sta lavorando per ricostruire l'esatta dinamica della rissa e identificare tutti i responsabili. Si attendono sviluppi nelle prossime ore per chiarire i motivi scatenanti di questa escalation di violenza.
Mattinata di emergenze sanitarie tra Civitanova e Macerata, dove due persone sono state soccorse in gravi condizioni a causa di overdose. Provvidenziali, in entrambi i casi, l'intervento tempestivo dei soccorritori.
Il primo episodio è avvenuto intorno alle 10 in via Carena, nel centro di Civitanova Marche. Un uomo è stato trovato privo di sensi nel proprio appartamento dai carabinieri, che si erano recati sul posto per verificarne le condizioni di salute. I militari monitoravano la situazione dell’uomo dopo un accesso al pronto soccorso avvenuto il giorno precedente, seguito da un allontanamento volontario. Una volta entrati in casa, i carabinieri hanno immediatamente richiesto l’intervento del 118. A causa della particolare conformazione dell’abitazione, con una scala a chiocciola che rendeva difficoltoso il trasporto, è stato necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco, che hanno collaborato con i sanitari della Croce Verde per trasferire il paziente fino all’ambulanza. Il personale medico ha somministrato dosi massicce di antidoto per contrastare gli effetti dell’overdose, riuscendo a stabilizzare l’uomo prima del trasferimento d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova.
Poco più tardi, intorno alle 13, un altro allarme è scattato a Macerata, nei bagni pubblici di viale Trieste. Una ragazza è stata soccorsa dal 118 dopo aver accusato un grave malore, riconducibile anch’esso a un’overdose secondo le prime informazioni. La giovane è stata subito assistita dai sanitari e trasferita in ospedale per le cure del caso.
CIVITANOVA MARCHE – Ha aggredito una donna di oltre 70 anni in pieno giorno, nel cuore del centro cittadino, cercando di strapparle la borsa e facendola cadere a terra. È successo nei giorni scorsi lungo corso Umberto I, a Civitanova Marche, dove un uomo di 56 anni, residente in città e già noto alle forze dell’ordine, ha tentato lo scippo ai danni di una signora.
L’aggressore, dopo aver afferrato con forza la borsa della donna, l’ha scaraventata a terra, per poi cercare di fuggire a piedi tra le vie del borgo marinaro. Ma due passanti, che avevano assistito alla scena, si sono lanciati all’inseguimento dell’uomo. Braccato, ha abbandonato la refurtiva – poi recuperata – e si è dileguato.
Immediato l’intervento della Polizia di Stato: gli agenti del Commissariato di Civitanova, grazie alla descrizione fornita dai testimoni (tratti somatici e abbigliamento), hanno avviato le ricerche. Dopo quasi un’ora, una pattuglia della Polizia Stradale è riuscita a rintracciarlo. L’uomo, 56enne italiano, è stato denunciato per rapina alla Procura della Repubblica di Macerata.
La Procura ha quindi richiesto e ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’uomo non è nuovo a episodi di questo tipo: nel 2020 era stato scarcerato dopo una condanna per rapina, commessa in un bar di Civitanova nel 2012.
Nel pomeriggio di ieri, una volante del Commissariato lo ha rintracciato nuovamente, notificandogli l’ordinanza e conducendolo presso il carcere di Montacuto.
Paura questa mattina in via Ippolito Nievo, a Civitanova Marche, dove un incendio è divampato in un appartamento al primo piano di una palazzina. Le fiamme si sarebbero sviluppate poco prima di mezzogiorno, probabilmente a causa di un cortocircuito nel frigorifero, secondo le prime ipotesi dei Vigili del Fuoco.
A lanciare l’allarme è stato un residente, intorno alle 11:00. Sul posto sono intervenuti prontamente i Vigili del Fuoco con tre mezzi, oltre al personale sanitario della Croce Verde, che ha soccorso due persone rimaste intossicate dal fumo, un uomo anziano e una donna. Entrambi sono stati trasportati all’ospedale per accertamenti.
Il fumo sprigionato dall’incendio ha causato danni e disagi anche agli altri residenti dello stabile, che sono stati evacuati per circa due ore. Le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza sono durate a lungo e i pompieri sono rimasti sul posto fino al completo ripristino delle condizioni di sicurezza.
Sono in corso gli accertamenti tecnici per chiarire l’origine esatta del rogo. Non si esclude che tutto sia partito da una scintilla nel motore del frigorifero.
Un grave incidente sul lavoro si è verificato questa mattina intorno alle 10 in un cantiere situato in via Roma, a Macerata. Un operaio è caduto dalle scale riportando un trauma cranico. Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi, che hanno trasportato l’uomo in codice rosso all’ospedale Torrette di Ancona.
Si tratta purtroppo dell’ennesimo infortunio sul lavoro registrato in provincia negli ultimi giorni, segnalando un aumento delle criticità e della necessità di maggiori controlli e misure di sicurezza nei cantieri locali.
Le autorità competenti hanno avviato le indagini per ricostruire con esattezza la dinamica dell’incidente. Nel frattempo, si rinnova l’appello alla prudenza e al rispetto delle normative di sicurezza nei luoghi di lavoro, per prevenire ulteriori tragedie.
I Carabinieri della Stazione di Potenza Picena hanno denunciato all’autorità giudiziaria due uomini, di 48 e 49 anni, residenti nella provincia di Fermo e già noti alle forze dell’ordine, per il reato di insolvenza fraudolenta.
I due soggetti erano sottoposti alla misura preventiva del foglio di via obbligatorio dal Comune di Potenza Picena, emesso dal questore di Macerata nel giugno 2024. Nonostante ciò, si sono recati nella località balneare in due diverse occasioni, entrando in altrettanti chalet-ristorante della zona.
In entrambi i casi, dopo aver regolarmente ordinato e consumato il pranzo, hanno approfittato di un momento di distrazione del personale per dileguarsi senza pagare il conto.
I titolari dei due locali, resisi conto dell’accaduto, si sono subito rivolti ai Carabinieri di Porto Potenza Picena, formalizzando la denuncia. Le indagini avviate dai militari hanno consentito in breve tempo di identificare i due uomini, già noti per comportamenti simili, e di deferirli all’autorità giudiziaria.
Una tranquilla festa di compleanno si è trasformata in una tragedia nella serata di ieri a Marotta, in provincia di Pesaro e Urbino. Cinque bambini stavano festeggiando il quinto compleanno di un’amichetta in un casolare, quando un uomo armato ha fatto irruzione.
Secondo le prime ricostruzioni, Sandro Spingardi, 70 anni, per cause ancora da accertare, è entrato nel pergolato esterno all’abitazione dove si svolgeva la festa. L’area è la stessa in cui viveva la vittima e dove l’uomo risiedeva in una roulotte. La lite tra lui e i presenti sarebbe scoppiata a causa della musica alta, che il 70enne non sopportava. Il diverbio, alimentato da vecchi rancori familiari, è degenerato quando Spingardi ha aperto il fuoco.
La prima vittima è stata Griselda Cassia Nunez, 44 anni, di origine boliviana, nonna della festeggiata e cognata dell’aggressore. L’uomo ha poi sparato anche alla figlia della donna, Kenia Cassia Vaca, 28 anni, che è stata trovata gravemente ferita nel giardino dell’abitazione, dove probabilmente era riuscita a trascinarsi.
Una madre presente alla festa è riuscita a mettere in salvo i bambini, portandoli fuori dalla casa mentre l’uomo continuava a minacciare le donne con l’arma. Dopo l’aggressione, Spingardi si è rifugiato in un capanno per gli attrezzi, asserragliandosi all’interno. All’arrivo dei Carabinieri, è iniziata una trattativa che si è conclusa intorno alle 22, quando l’uomo si è consegnato spontaneamente. È attualmente in stato di fermo nel carcere di Pesaro.
Durante l’interrogatorio in caserma a Fano, Spingardi avrebbe dichiarato: “Non volevo uccidere, non volevo che morissero”. La giovane ferita è stata trasportata in condizioni gravissime all’ospedale di Torrette di Ancona. I cinque bambini, tutti di cinque anni e in stato di choc, sono stati trasferiti al reparto di neuropsichiatria infantile dell’ospedale di Fano per essere valutati.
Nessun altro è rimasto coinvolto nella sparatoria. Le indagini proseguono per chiarire le dinamiche e le motivazioni del gesto, che ha profondamente scosso la comunità locale.
(Foto Ansa)
AGGIORNAMENTO
È stata dimessa dall'ospedale di Torrette Kenia Cassia Vaca, la 28enne ferita ieri sera nella sparatoria a Marotta di Mondolfo dove è stata uccisa sua madre, Griselda Cassia Nunez, di 44 anni.
La donna, che voleva raggiungere la figlia di cinque anni, verrà rivista a breve dai chirurghi maxillofacciale: è stata colpita da due colpi in modo superficiale, nel sottocute della zona addominale e sul volto, vicino a un orecchio. È già stata sentita dalle forze dell'ordine in ospedale.
CAMERINO – Paura nel primo pomeriggio di oggi all’interno dello stabilimento Pasta di Camerino, in località Torre del Parco. Intorno alle 15.30 un operaio è rimasto ferito mentre stava eseguendo la pulizia di un macchinario.
Secondo le prime ricostruzioni, ancora in fase di accertamento, l’uomo avrebbe riportato gravi traumi agli arti inferiori a seguito di un colpo improvviso, probabilmente durante una fase di manutenzione dell’impianto. L’impatto gli ha causato plurifratture alle gambe.
Immediata la chiamata ai soccorsi da parte dei colleghi presenti sul posto. Il personale del 118, una volta valutate le condizioni del ferito, ha richiesto l’intervento dell’eliambulanza per un trasferimento rapido all’ospedale regionale di Torrette, ad Ancona.
L’operaio non è in pericolo di vita e non è stato dichiarato in prognosi riservata, ma le lesioni riportate hanno richiesto il ricovero per accertamenti e cure specialistiche.
Proseguono i controlli straordinari dei Carabinieri nel territorio provinciale di Macerata. In questi giorni, la Compagnia dell’Arma ha intensificato i servizi sul capoluogo e su Cingoli, con l’obiettivo di contrastare lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti e garantire maggiore sicurezza nei luoghi pubblici e nelle aree frequentate dai giovani.
Le operazioni, coordinate dalle Stazioni di Macerata e Mogliano, si sono svolte con il supporto del Nucleo Cinofili di Pesaro. A Macerata, durante una delle verifiche, i militari hanno arrestato un 36enne originario della Guinea, residente in città. L’uomo è stato trovato in possesso di 20 dosi di cocaina (circa 11 grammi) e di 75 euro in contanti, ritenuti provento di una cessione appena avvenuta. Il 36enne, apparso subito agitato al controllo, è stato sottoposto a perquisizione personale e domiciliare: è ora ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
Durante lo stesso intervento, è stato controllato anche un coinquilino dell’arrestato, un 31enne originario del Mali. Grazie al fiuto del cane antidroga “Kevin”, è stato trovato in possesso di circa un grammo di hashish. Per lui è scattata la segnalazione alla Prefettura come assuntore.
Nei pressi di un bar in viale Trieste, invece, i militari hanno rinvenuto due involucri contenenti circa un grammo di marijuana, abbandonati in strada. Anche in questo caso la sostanza è stata sequestrata e messa a disposizione dell’autorità giiudiziaria.
Il servizio straordinario ha coinvolto 8 pattuglie, 20 militari e un’unità cinofila, che hanno controllato circa 100 persone e 40 veicoli, elevando 3 sanzioni amministrative per violazioni al Codice della Strada. Una donna di 39 anni, residente a Macerata, è stata denunciata per guida in stato di ebbrezza. Dopo aver perso il controllo della sua auto, è risultata positiva all’etilometro con un tasso alcolemico di 2,13 g/l. Le è stata ritirata la patente e il veicolo è stato sequestrato ai fini della confisca.
Anche a Cingoli, i Carabinieri hanno effettuato controlli nei principali snodi viari e nelle aree pubbliche più frequentate, compresi bar, giardini e luoghi di ritrovo per giovani.
Il Comando provinciale ha annunciato l’intensificazione dei controlli per tutto il periodo estivo, soprattutto nelle aree costiere, con servizi dedicati al contrasto dei reati predatori e allo spaccio di droga, per garantire tranquillità alla cittadinanza e il corretto svolgimento della movida.
Grave incidente stradale questa mattina all’alba in via Posatora, ad Ancona, nei pressi del parco Belvedere. Due auto, una Lancia Y e un SUV nero, si sono scontrate frontalmente in una curva poco prima delle 6. L’impatto è stato violentissimo: entrambi i veicoli sono rimasti gravemente danneggiati e resi irriconoscibili.
Tre le persone ferite, tra cui il conducente della Lancia Y, un uomo di 45 anni di origine tunisina, che è stato estratto dalle lamiere in condizioni critiche. A bordo con lui si trovava una ragazza di 25 anni, residente ad Ancona. Alla guida del SUV, invece, un 50enne di origine romena diretto al lavoro in un cantiere navale del porto.
I feriti sono stati trasportati all’ospedale regionale di Torrette dalla Croce Rossa e dal personale dell’automedica. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco, i carabinieri, la polizia stradale e il 118. La strada è rimasta chiusa per diverse ore per consentire le operazioni di soccorso e i rilievi del caso.
Le cause dell’incidente sono in fase di accertamento.
Macerata– Ancora disagi nella zona di Borgo San Giuliano, nel capoluogo di provincia, per un mezzo pesante rimasto bloccato in salita. Intorno alle 10 di questa mattina, un camion con rimorchio ha tentato di percorrere la stretta e ripida strada in direzione di via Leopardi, ma la manovra è presto diventata impossibile a causa delle dimensioni del veicolo rispetto alla carreggiata.
Il conducente, accortosi delle difficoltà, ha dovuto interrompere la marcia, dando il via a una lunga serie di disagi per il traffico cittadino. Il mezzo pesante ha infatti bloccato la circolazione per diversi minuti, generando rallentamenti nelle arterie principali e complicando la mobilità nell’intera zona. Sul posto è intervenuta prontamente la polizia locale per direzionare il traffico, e permettere al conducente del mezzo pesante di uscire dall'impasse.
Non si tratta del primo episodio simile: la salita di Borgo San Giuliano si conferma un punto critico per la viabilità urbana, soprattutto per i mezzi di grandi dimensioni. L’episodio rilancia il dibattito sull’accesso e la segnaletica per i veicoli pesanti in alcune aree del centro cittadino.
Calgary (Canada) – Si è spento all’età di 77 anni Francesco Bellini, noto scienziato e imprenditore farmaceutico, già presidente dell’Ascoli Calcio. Bellini era stato colpito da un grave malore due giorni fa ed era stato ricoverato d’urgenza in ospedale a Calgary, in Canada, dove risiedeva. Purtroppo, le sue condizioni sono rapidamente peggiorate fino al decesso avvenuto nella tarda mattinata canadese.
A dare l’annuncio della sua scomparsa è stata la stessa società Ascoli Calcio, profondamente colpita dalla notizia.«Un terribile lutto ha scosso improvvisamente l’Ascoli Calcio e tutto l’ambiente bianconero – si legge in una nota ufficiale –ieri sera (in tarda mattinata in Canada) si è spento, a 77 anni, a Calgary, l’ex presidente bianconero Francesco Bellini».
Bellini, Cavaliere del Lavoro e figura di rilievo nel mondo dell’industria farmaceutica, aveva acquisito l’Ascoli Calcio il 6 febbraio 2014. Durante la stagione 2014/2015 riportò il club in Serie B, mantenendone la presidenza fino al 2018. In quegli anni ricoprì anche il ruolo di Amministratore Unico, guidando la società con impegno e grande attaccamento.
«Se ne va una persona dalla grande umanità e semplicità – scrive ancora la società – che ha sempre anteposto ai risultati sportivi i propri ideali, fondati su correttezza, legalità e trasparenza».
Il presidente dell’Ascoli Calcio, Bernardino Passeri, insieme alla dirigenza e a tutti i dipendenti del club, ha espresso il proprio cordoglio alla moglie Marisa, ai figli Roberto e Carlo, ai nipoti e a tutta la famiglia Bellini, manifestando «le più sincere e sentite condoglianze per la gravissima perdita».
Controlli straordinari da parte dei Carabinieri nel tardo pomeriggio di giovedì a Macerata, nell’ambito di un’attività mirata al contrasto di reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, alla guida in stato di alterazione e alla sicurezza urbana.
I militari della Compagnia di Macerata, supportati dall’unità cinofila proveniente dal Comando di Pesaro, hanno presidiato in maniera capillare piazza Nazario Sauro, la zona della rotonda dello Sferisterio, uno dei principali snodi del traffico cittadino e punto spesso oggetto di segnalazioni da parte dei residenti.
Numerosi i veicoli fermati per controlli: verifiche su documenti, ispezioni nei veicoli e controlli antidroga con l’ausilio del cane addestrato. L’operazione ha suscitato attenzione tra i passanti, anche per la presenza visibile e imponente delle forze dell’ordine in assetto operativo.
L’attività rientra in un più ampio piano di controllo del territorio disposto dal Comando Provinciale dei Carabinieri, volto a garantire maggiore sicurezza in città durante il periodo estivo, quando aumenta la presenza di persone nei luoghi pubblici.
I Carabinieri della Stazione di Treia hanno dato esecuzione a una misura cautelare personale non detentiva nei confronti di un uomo di 38 anni, residente a Macerata ma domiciliato a Treia. Il provvedimento è scattato in seguito a una denuncia per maltrattamenti in famiglia presentata nel mese di maggio dalla moglie 44enne direttamente alla Procura della Repubblica di Macerata.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale ha disposto l'applicazione del braccialetto elettronico per monitorare i movimenti dell’uomo e garantirne il rispetto delle restrizioni imposte. Tra queste, l'obbligo di allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla vittima, con una distanza minima stabilita in 500 metri.
L’intervento delle forze dell’ordine rientra nell’ambito delle azioni di contrasto alla violenza domestica e alla tutela delle vittime di reati intrafamiliari.
Momenti di paura nella notte appena trascorsa in piazza Dante Alighieri, a Porto Sant’Elpidio, dove un violento incendio è divampato in un appartamento al terzo e ultimo piano di una palazzina. Provvidenziale l’intervento dei vigili del fuoco, che hanno tratto in salvo l’inquilina e domato le fiamme, evitando che il rogo si propagasse ulteriormente.
L’allarme è scattato intorno alle 2, quando alla centrale operativa del 115 è arrivata la richiesta di soccorso. Sul posto sono subito accorse le squadre dei vigili del fuoco di Fermo e di Civitanova Marche. Una volta raggiunta l’abitazione, i pompieri hanno trovato la donna affacciata al balcone, mentre cercava disperatamente di mettersi in salvo dal fumo e dalle fiamme che avevano invaso l’interno dell’appartamento.
I vigili del fuoco l’hanno raggiunta rapidamente e portata in salvo, quindi si sono concentrati sull’incendio, che nel frattempo aveva già distrutto gran parte dell’alloggio e causato danni significativi anche all’appartamento adiacente. L’operazione di spegnimento è durata diverse ore.
Fortunatamente non si registrano feriti, ma l’abitazione è stata dichiarata inagibile. Sul posto anche i carabinieri e il personale sanitario del 118, che ha prestato le prime cure all’inquilina, visibilmente scossa ma illesa.
Nella mattinata di oggi è stato effettuato un sopralluogo da parte di un funzionario dei vigili del fuoco per cercare di risalire con esattezza alle cause del rogo, al momento ancora in fase di accertamento. Secondo una prima ricostruzione, l’incendio sarebbe partito dall’interno dell’appartamento, ma non si escludono ipotesi di natura accidentale.
L’intervento tempestivo e coordinato dei soccorritori ha scongiurato una tragedia ben più grave. Restano ora da valutare i danni strutturali all’edificio e le condizioni di sicurezza per gli altri condomini.
Operazione antidroga dei Carabinieri nelle vie del centro di Matelica. Nel corso di un servizio mirato alla prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti, i militari delle Stazioni di Matelica e Castelraimondo hanno arrestato un 34enne di origine albanese, già noto alle forze dell’ordine, per detenzione e spaccio di droga.
L’uomo è stato fermato mentre si trovava alla guida della propria auto. Apparso subito nervoso, è stato sottoposto a un controllo personale e domiciliare. A casa sua i militari hanno trovato 130 grammi di cocaina, un bilancino di precisione, materiale da taglio e 180 euro in contanti, ritenuti provento di un’attività di spaccio appena avvenuta.
Il 34enne, residente a Matelica, è stato posto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. Tutto il materiale è stato sequestrato e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Nell’abitazione erano presenti anche la moglie del 34enne, una donna di 31 anni, e il fratello di lei, 35 anni, residente in un’altra provincia. Quest’ultimo è stato trovato in possesso di 0,85 grammi di cocaina, 5 grammi di hashish e 685 euro in contanti. È stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio e successivamente arrestato poiché risultato destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Corte d’Appello di Firenze, dovendo scontare una pena per precedenti reati legati agli stupefacenti. È stato trasferito nella Casa Circondariale di Fermo.
Dagli accertamenti è infine emerso che anche la 31enne ha concorso con il marito nella cessione di una dose di droga: è stata quindi denunciata in stato di libertà.
Le indagini dei Carabinieri proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità e diramazioni della rete di spaccio.
Identificato e fermato un 25enne egiziano irregolare: sequestrato anche un autolavaggio privo di sicurezza e con lavoratori in nero. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tolentino, al termine di una rapida attività investigativa, hanno individuato e fermato a Civitanova Marche un 25enne di origine egiziana, domiciliato a Tolentino, che la notte del 7 luglio era stato protagonista di un episodio di violenza nel centro cittadino, dove aveva dato in escandescenza brandendo una spranga (leggi qui). Dagli accertamenti è emerso che il giovane era irregolare sul territorio nazionale.
Il 25enne è stato trovato in possesso di un coltello con lama da 7 cm, subito sequestrato, e è stato successivamente condotto in un centro di accoglienza della provincia di Gorizia, in attesa dell’espulsione.
L’identificazione è avvenuta grazie all’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza e alla collaborazione delle pattuglie dei Carabinieri operanti sul territorio provinciale.
Nel corso delle ricerche, i militari si sono recati anche presso il domicilio del 25enne a Tolentino, dove hanno accertato la presenza di altri suoi connazionali, impiegati in un autolavaggio della zona, che dormivano in condizioni igienico-sanitarie inadeguate, in una stanza situata al piano superiore dell’attività.
Da qui sono scattati controlli mirati al locale, effettuati in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Macerata e il Nucleo Forestale di Matelica. L’ispezione ha evidenziato gravi irregolarità, tra cui: presenza di lavoratori non regolarmente assunti e privi di permesso di soggiorno; assenza totale delle misure di sicurezza e prevenzione sul lavoro; ambienti di lavoro non idonei, privi di uscite di emergenza sgombre e in pessime condizioni igieniche; mancanza di dispositivi antincendio, primo soccorso e protezioni individuali; assenza del Documento di Valutazione dei Rischi e della nomina del medico competente.
Il titolare dell’autolavaggio, un 35enne egiziano residente a Sora. e domiciliato a Tolentino, è stato denunciato all’autorità giudiziaria per numerose violazioni in materia di sicurezza e impiego di manodopera irregolare. È stata inoltre comminata una maxi-sanzione per lavoro nero, e l’intera attività è stata sottoposta a sequestro preventivo su disposizione della Procura della Repubblica di Macerata.
«Picchia! Accoltella! Massacra, non ti far intimidire». Non lasciava spazio a esitazioni il boss 50enne di origini calabresi che guidava con violenza e terrore un'organizzazione criminale dedita al traffico di droga tra le province di Ascoli Piceno e Teramo. Un ordine secco, feroce, rivolto sia agli affiliati che osavano mettere in discussione la sua autorità, sia ai clienti che non pagavano la “roba” consegnata.
Questa mattina, all’alba, è scattata l’operazione “Grandsons 2”, condotta dalla Squadra Mobile di Ascoli Piceno, con il supporto del SISCO di Ancona e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Il bilancio è pesante: 14 misure cautelari, di cui 12 in carcere e 2 ai domiciliari. I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, fino al possesso illegale di armi.
Al vertice del gruppo criminale c’era un uomo già noto alle forze dell’ordine, ex affiliato alla potente cosca Vrenna-Corigliano-Bonaventura della ’ndrangheta. A lui tutti si rivolgevano come “lo zio”. Le indagini hanno svelato che disponeva di un vero e proprio arsenale: pistole, fucili e persino una bomba a mano. Armi usate per minacciare, per esercitare il controllo, per imporre un clima di terrore.
La base logistica dell'organizzazione era una casa abusiva a Porto d’Ascoli, trasformata in un bunker. Decorazioni sfarzose con leoni e mosaici – simboli di potere – facevano da sfondo a un traffico di cocaina, hashish ed eroina che si stima ammontasse a circa 3 chili al mese, per un giro d’affari da decine di migliaia di euro.
A rendere ancora più inquietante il quadro, il coinvolgimento di minori e donne. I giovani venivano impiegati come corrieri, per trasportare e consegnare la droga, mentre alcune donne partecipavano attivamente al taglio, al confezionamento e alla distribuzione delle sostanze.
“È una struttura pervasiva e senza scrupoli – ha dichiarato la procuratrice della Repubblica di Ancona, Monica Garulli – che ricalca in pieno il modello delle 'ndrine calabresi. Hanno replicato modalità mafiose, con uso della forza, intimidazioni e simboli del potere”.
Uno degli aspetti più gravi emersi dalle indagini è la capacità del sodalizio di continuare a operare anche con alcuni membri già detenuti. Tramite telefoni cellulari illeciti e “pizzini”, i boss davano direttive dall’interno del carcere. «Questo è un elemento altamente preoccupante – ha aggiunto la Garulli – perché dimostra un'organizzazione stabile, radicata e capace di adattarsi anche alla detenzione».
Il gruppo era composto da soggetti di origine calabrese e albanese, un’alleanza pericolosa che ha esteso la sua influenza tra Marche e Abruzzo, dimostrando come anche territori apparentemente lontani dalle storiche aree mafiose siano ormai esposti a infiltrazioni organizzate.
Le indagini, durate mesi, sono partite proprio grazie al lavoro sul territorio della Polizia di Stato, che ha monitorato movimenti sospetti, intercettato comunicazioni e ricostruito l’intera catena del traffico. Le misure cautelari sono state eseguite contemporaneamente in diverse città, colpendo il cuore operativo dell’organizzazione.
Serata di paura ieri, poco dopo le 23, nella zona di Palazzo Europa, a Tolentino. Un cittadino egiziano, in evidente stato di alterazione dovuta probabilmente all’alcol, ha scatenato il caos tra le vie del centro, armato di una spranga prelevata da un cantiere. L’uomo, operaio edile come un suo connazionale coinvolto, non risulta legato ad episodi violenti precedenti tra stranieri in città.
Secondo le prime ricostruzioni, tutto sarebbe iniziato con una lite nel parcheggio antistante il bar Cappelletti. La discussione, inizialmente tra due egiziani è rapidamente degenerata con l’arrivo di altri due uomini.
Lo scontro si è poi spostato davanti al bar, dove l’alterco ha coinvolto anche arredi esterni: tavolini e sedie sono stati rovesciati, bicchieri e tazzine finiti a terra. La situazione è precipitata quando l’uomo, già in escandescenze, è entrato nel locale chiedendo un coltello. Il suo comportamento sempre più aggressivo ha seminato il panico tra i presenti, costretti a fuggire.
Uscito dal bar, l’uomo si è diretto verso l’impalcatura del maxi cantiere di Palazzo Europa, da cui ha recuperato una spranga. A torso nudo, ha continuato a urlare, arrivando a stendersi a terra sulla rotonda tra lo sconcerto dei passanti. Alcuni connazionali hanno tentato di calmarlo, ma senza successo.
Nel suo delirio, ha colpito con la spranga alcune auto parcheggiate – a cominciare da un fuoristrada – per poi fuggire verso la stazione. La sua corsa è terminata nei pressi di un altro cantiere in viale Vittorio Veneto, dove si è nascosto. A inseguirlo, oltre a diversi cittadini, sono intervenuti i carabinieri, allertati dalle numerose chiamate. Sul posto anche il maggiore Giulia Maggi.
Secondo quanto emerso, l’uomo aveva già dato segnali di instabilità poco prima della rissa, lanciando bottiglie vuote in piazza Mauruzi, una delle quali ha rischiato di colpire un residente che passeggiava con la moglie.
Non si registrano feriti, ma i danni a veicoli e locali saranno oggetto di denuncia da parte dei proprietari coinvolti.
I Carabinieri della Stazione di Mogliano, danno denunciato due pakistani, residenti in loco, rispettivamente di 22 e 35 anni per aver eseguito interventi in assenza di permesso di costruire.
A seguito di un accertamento richiesto dalla Questura di Macerata, teso a verificare la presenza della sorella di uno dei due uomini, poi identificati come i proprietari e utilizzatori dello stesso, hanno notato in una delle stanze che era stato ricavato un altro vano adibito a “bagno”.
I militari notando che questo vano era stato ricavato posticciamente, si sono insospettiti ed hanno effettuato delle verifiche presso l’Ufficio Tecnico Comunale, dove hanno appurato che il bagno in questione è stato costruito abusivamente. Infatti, presso gli archivi Comunali, non risulta essere stata presentata da parte dei due proprietari alcuna comunicazione di SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) e senza avere, quindi, da parte del Comune alcuna autorizzazione.
Al termine degli accertamenti, i due pakistani sono stati denunciati all’A.G.